Grecia nell’inferno di fuoco, incendi alle porte di Atene: morti e feriti

ATENE – Sono almeno 54 le vittime dei devastanti incendi che interessano in queste ore la zona a nordest di Atene: lo riporta l’emittente greca Skai sul proprio sito, che cita – tra gli altri – un membro della Croce Rossa, Bill Andriopoulos. La situazione è drammatica: migliaia le persone evacuate, la località di Mati è incenerita. Il fumo denso ha raggiunto la capitale e si vede il Partenone avvolto da una nube fitta. Il governo greco ha chiesto aiuto all’Europa. Nel frattempo la Turchia, storicamente ‘rivale’ della Grecia, ha offerto aiuto nei soccorsi.

 

Il bilancio ufficiale è ancora di 24 vittime, scrive Skai sul proprio sito, ma secondo Andriopoulos 26 corpi sono stati trovati nella regione della Costa d’Argento, tra alcune case a 30 metri dalla spiaggia. La notizia, prosegue l’emittente, è stata confermata dal sindaco di Pikermi-Rafina, Evangelos Bournos, secondo il quale gli incendi hanno distrutto finora almeno 1.000 abitazioni nella zona. Almeno altre quattro persone risultano disperse. Si teme che alcuni, per fuggire alle fiamme, si siano tuffati in mare e siano morti annegati. La Grecia ha chiesto l’aiuto dell’Europa.

 

“Ho visto cadaveri, auto bruciate, mi sento fortunata ad essere viva. Mati non esiste nemmeno più come insediamento”. E’ la testimonianza di una donna sopravvissuta agli incendi alla tv greca Skai, ripresa dai media internazionali. Mati è una località turistica costiera nella regione di Rafina, a circa 40 km a nordest di Atene. Qui si conta il maggior numero di vittime, morte nelle loro case o nelle auto.

La Turchia ha offerto il suo supporto. “Siamo pronti ad aiutare”, ha detto il ministro degli Esteri di Ankara Mevlut Cavusoglu in una telefonata all’omologo greco Nikos Kotzias. Non è chiaro tuttavia se Atene accetterà l’offerta. I due Paesi, divisi da una storica rivalità e protagonisti anche di tensioni recenti, avevano in passato cooperato in caso di disastri naturali, come nella cosiddetta ‘diplomazia dei terremoti’ del 1999.

Nella vicina Mati la Guardia Costiera è stata costretta a intervenire per evacuare i turisti intrappolati sulla spiaggia. Un secondo incendio sta devastando le pinete in una zona a 50 chilometri a ovest di Atene. Il fumo denso, arrivato fin sulla capitale, ha costretto alla chiusura della principale autostrada di collegamento con il Peloponneso. Sul campo sono stati dislocati centinaia di vigili del fuoco e decine di mezzi. Sette aerei anti-incendio e quattro elicotteri cercano di circoscrivere i roghi dall’alto.

Il governatore dell’Attica, che ieri ha proclamato lo stato di emergenza nella zona est e ovest, sta mettendo a disposizione bus e cisterne di acqua per aiutare a domare le fiamme. Migliaia le persone fuggite, decine le auto distrutte e le case incendiate. “Il fuoco infuria senza sosta, facciamo appello ai residenti di dirigersi verso Corinto per proteggere se stessi e i propri figli”, è il drammatico appello del vicesindaco di Megara, che sorge nei pressi di Kineta, dove le fiamme avanzano con maggiore velocità. “La gente piange, urla al telefono, mentre bruciano le auto parcheggiate e le sirene risuonano ovunque. L’aria è torrida, le fiamme sono vicine”, è la drammatica testimonianza di un cronista nei pressi di Rafina, non lontano da Penteli, epicentro dell’incendio.




GRECIA: RIAPRONO LE BANCHE MA LA TENSIONE E' ANCORA ALTA

di Angelo Barraco

Grecia – Riaprono le banche in Grecia e arriva il prestito ponte di 7,16 miliardi ad Atene, che consentirà  la restituzione ad Atene dei 6,25 miliardi a Bce e Fmi. Torna finalmente la serenità sul fronte ellenico e tale positività tocca anche le borse e Milano chiude con il +1,58%. Le banche elleniche hanno riaperto dopo ben 3 settimane di chiusura, è stato posto un controllo per evitare eventuali fughe di capitali.Rimangono controlli e limitazioni. Il limite di ritiro dai bancomat è stato ampliato a 420 euro a settimana. Per quanto riguarda il prestito ponte, la conferma è arrivata dalla portavoce Mina Andreeva che si è detta fiduciosa del pagamento in giornata degli arretrati al Fondo monetario internazionale e del debito in scadenza alla Bce e ha riferito che “Il lavoro per stendere il memorandum of understading per il nuovo piano di aiuti e' in corso, con il coinvolgimento da un lato delle istituzioni e dall'altro delle autorita' greche. Ci aspettiamo di completarlo al piu' presto”. Il prestito ha permesso ad Atene di ripagare Bce ed Fmi e sta pagando per l’esattezza 4,2 miliardi a Bce tra capitali e Bce a 2,05 miliardi di euro al Fmi che dovevano invece essere pagati in data 30 giugno. Il governo sta ripagando 500 milioni alla banca centrale greca. 
 
Pareri contrari. L’ex ministro delle Finanze ellenico  Yanis Varoufakis, sostiene che le riforme imposte alla Grecia dai creditori sono destinate a fallire. Varoufakis ha dichiarato che  il programma “passerà alla storia come il più grande disastro della gestione macroeconomica mai avvenuto” e aggiunge che "fallirà chiunque lo abbia messo in opera" ha aggiunto inoltre che il premier Alex Tsipras non aveva altra scelta e che “La scelta che ci hanno dato era tra essere giustiziati e darci per vinti. Abbiamo deciso di arrenderci come ultime strategia”. 
 
Ultimi avvenimenti. L’altro ieri è stata una giornata importante per la Grecia  poiché nel palazzo presidenziale ad Atene hanno giurato i nuovi ministri del governo ellenico voluti da Alexis Tsipras per la stabilizzazione dell’esecutivo. Sono stati rimossi dallo stesso Tsipras, ministri e vice ministri che hanno espresso un voto contrario al piano di riforme concordato con i creditori in cambio dei nuovi aiuti. Il nuovo ministro del Lavoro è l’ex titolare delle Riforme, alla Difesa c’è invece George Katrougalos, come vice ministro c’è Christoforos Vernardakis, Olga Gerovassili è stata nominata portavoce  del governo al posto di Gavriel Sakellarides. Il ministro è stato sostituito, stessa cosa per il ministro delle Finanze. Il parlamento tedesco approva il piano di salvataggio della Grecia. Ci vorranno dalle 2 alle 4 settimane per definire le riforme che la Grecia dovrà adottare per avere gli aiuti. Le banche intanto riapriranno lunedì , grazie al prestito di 7 miliardi.  Il voto positivo del Bundestag sul terzo salvataggio riaccende le speranze per il popolo ellenico e per una lenta ripresa. Si archivierà il rischio del default poiché per allora sarà pervenuto il prestito di 7 miliardi di euro e il Governo pagherà Fmi e la rata Bce che scade il 20 luglio. Oggi parte ufficialmente il negoziato con la Troika sul nuovo documento che conterrà il salvataggio da 82-86 miliari e da cui dipendono salvezza e futuro del paese.