Roma, bus prende fuoco in pieno centro: donna ustionata ricoverata all’ospedale

ROMA – A fuoco un mezzo dell’Atac in pieno centro a Roma, in via del Tritone. E una donna che camminava poco distante in strada al momento dell’esplosione è rimasta leggermente ustionata, è stata portata all’ospedale Santo Spirito. A provocare attimi di panico è stata, fra l’altro, l’esplosione di uno pneumatico del mezzo, udita anche a distanza dalla strada in cui è avvenuto l’incendio, a pochissima distanza dalle principali sedi istituzionali. Un denso fumo nero si è diffuso nella zona circostante, visibile da lunga distanza. I Vigili del Fuoco sono entrati in azione per spegnere l’incendio. La strada è stata bloccata.

Il bus, andato completamente distrutto, era dell’anno 2003, ovvero era una vettura considerata ‘vecchia’, con 15 anni di vita

L’Atac, che ha avviato subito un’indagine interna, sottolinea di aver “negli ultimi mesi intensificato le azioni preventive per minimizzare i rischi di incendio per la flotta che purtroppo ha un’età media molto avanzata – spiega la municipalizzata dei trasporti di Roma -. Le azioni messe in campo hanno consentito di abbattere i casi di incendio sulle vetture di circa il 25% nel primo quadrimestre 2018 rispetto allo stesso periodo del 2017”.

Traffico congestionato nel centro di Roma

Sono state chiuse anche le vie adiacenti a via del Tritone. Non è possibile circolare fra largo Chigi e via del Traforo e su via del Corso (tra piazza Venezia e largo Chigi). Il traffico è in tilt su piazza Venezia e piazza Barberini. Vigili urbani in forze per agevolare la viabilità. L’Atac ha aperto un’indagine interna. “L’incendio non ha provocato nessuna conseguenza ai passeggeri”, conferma l’azienda. Il ministro dell’Interno Marco Minniti stava andando a palazzo Chigi per il Consiglio dei Ministri in quei momenti: si è quindi fermato qualche istante a parlare con i rappresentanti delle forze dell’ordine e con i vigili del fuoco. E’ giunta sul posto anche l’assessore alla Mobilità di Roma Linda Meleo.

Sos dei sindacati

mezzi vecchi, un caso al mese – “Le condizioni in cui operano i bus sono condizioni estreme, a conoscenza di tutti e più volte denunciate anche da noi. Si fa la manutenzione possibile con le risorse disponibili, il concordato preventivo però ha bloccato tutto. Questa città necessità di mezzi nuovi, perché quelli che ci sono, sono vecchissimi, la flotta più ‘antica’ di Europa, e da qui derivano questi problemi. Il servizio che si presta ai romani non è più all’altezza della città. I cittadini esasperati alla fine se la prendono con gli autisti”. Così il segretario della Filt Cgil Roma e Lazio Eugenio Stanziale. “E’ l’ennesimo autobus che prende fuoco in città, stimiamo che oramai ci sia un caso del genere al mese – gli fa eco Michele Frullo, dell’Usb -. Questo è dovuto alla vetustà dei mezzi di Atac, che crea disagi a utenti e lavoratori. Bisogna intervenire il più presto possibile con l’acquisto dei mezzi nuovi, perché con l’arrivo dell’estate questa situazione può solo aggravarsi, anche a causa dello stop alla manutenzione dei mezzi su strada, prima assicurata dai lavoratori Corpa che sono stati licenziati”.




Roma, Licenziamenti Corpa: “Atac continua a tacere ma il Comune esaminerà le proposte USB”

ROMA – USB Lavoro Privato Roma continua a informare sul caso dei licenziamenti della ditta Corpa. In una nota Usb riporta le ultime notizie: Si è da poco concluso l’incontro ottenuto dall’Unione Sindacale di Base con l’azienda Atac e l’Assessore Linda Meleo. Dopo la protesta in Campidoglio dei 140 lavoratori licenziati dalla ditta Corpa e la nostra denuncia del grave danno che la cittadinanza sta subendo per la forte contrazione del servizio pubblico, anche oggi al tavolo le uniche proposte che garantiscono la ripresa a pieno regime del servizio di trasporto le ha presentate l’USB. La delegazione USB ha presentato un ventaglio di possibili soluzioni che oltre a garantire i livelli occupazionali ed essere economicamente sostenibili per l’azienda, permetterebbero una tempestiva ripresa del servizio pubblico, di fatto interrotto dallo scorso 9 marzo.

L’Assessora Linda Meleo ha assunto l’impegno a dare riscontro alle nostre proposte, verificandole anche con Atac o eventualmente a presentarne di altre entro 10 giorni.

E’ grave, ha sottolineato la delegazione USB, che dopo una settimana di interruzione, ancora non si conosca come Atac intende affrontare l’emergenza e che l’Amministrazione comunale non abbia predisposto un percorso per salvaguardare i posti di lavoro.

 




Roma, l’eterna emergenza del trasporto urbano ed extraurbano: ecco i dati Legambiente

ROMA – Rimane difficile per i romani e non solo poter individuare un settore che va bene, che non ha problemi. Roma e del resto ogni angolo della regione rimane in eterna emergenza.

Per quanto riguarda i trasporti la fotografia scattata da Legambiente è davvero preoccupante. La situazione della ferrovia della capitale non è isolata perché una simile qualità del servizio si riscontra anche sulla Roma Nord (Roma-Civita Castellana -Viterbo), ferrovia romana sempre gestita da Atac e sulla Termini-Centocelle dove viaggiano i treni più vecchi d’Italia con addirittura 61 anni di media.

Pessima è anche la situazione delle metropolitane romane, in particolare nella linea B, utilizzata ogni giorno da oltre 345.000 utenti, che soffre problemi tecnici incredibili. In teoria la linea B dovrebbe effettuare ogni giorno 428 corse, con una frequenza nelle ore di punta di un treno ogni 4 minuti per scendere ad un treno ogni 5 o 6 minuti nelle ore di morbida. La realtà dei fatti è molto diversa, con attese medie di 15 minuti con picchi di 20-25 nella linea B1 per la stazione Jonio, impensabili per una linea metropolitana di una capitale europea.

I dati del parco rotabili nel Lazio risultano estremamente diversificati per le 1.526 corse giornaliere, di queste 610 sono gestite da ATAC e 916 sono quelle Regionali di Trenitalia. Mentre la flotta ATAC va sempre peggio, quella regionale di Trenitalia si sta rinnovando e invece migliora con 13 nuovi treni già messi in circolazione negli ultimi 2 anni ed un’età media che passa a 13,7 anni (media nazionale di 16,8 anni).

La Roma Lido registra un crollo di afflusso giornaliero che ora si attesta sui 55.000 utenti contro i circa 100.000 stimati pochi anni fa, con un calo del 45%. L’età media dei 23 convogli (erano 24 nel 2015)  sfiora i 20 anni e le corse effettuate nell’anno 2016 sono state 55.332, con un -7,2% di corse effettuate rispetto a quelle programmate. Dovrebbero essere ufficialmente 30 i minuti necessari a percorrere i poco più di 28 km che separano la stazione di Porta San Paolo e Ostia ma la realtà è ben diversa.

Da un’ulteriore analisi risulta che le biglietterie sono presenti solo nel 21,4% dei casi, nel 78,6% non vi è la presenza di personale ferroviario (o è saltuaria), nell’85,7% dei casi i tabelloni elettronici degli orari sono guasti. Sul rinnovo delle stazioni, i lavori alla stazione di Acilia Sud sono fermi da tempo e Tor di Valle è nelle stesse tristi condizioni. Infine c’è la triste storia della stazione scomparsa, quella del Torrino-Mezzocammino, un quartiere nato nell’ultimo decennio, attraversato dai binari della Roma-Lido e dove sono stati versati alle casse comunali quasi 2 milioni di euro in oneri di urbanizzazione che avrebbero dovuto finanziare la realizzazione della fermata: oggi, con grave responsabilità del Comune di Roma i soldi sono spariti, al fianco dei binari è stato costruito un parcheggio da 100 posti nel nulla laddove doveva esserci la stazione, e intanto i 12.000 abitanti del quartiere sono costretti all’uso dell’auto privata per spostarsi verso il centro.

E’ difficile intravedere speranze di cambiamento, malgrado sia stato annunciato un accordo tra Regione Lazio e Governo che dovrebbe portare allo stanziamento di 180 milioni di Euro, ma nulla si sa di questo investimento, ne’ dell’acquisto di treni e la drammatica situazione debitoria di Atac fa temere che le risorse vadano perse. “La Roma Lido si conferma per l’ennesimo anno la peggior tratta pendolare d’Italia, con treni perennemente fuori servizio, attese infinite e stazioni indecenti – commenta Roberto Scacchi Presidente di Legambiente Lazio – una continua odissea per chi la utilizza, e le persone cominciano tristemente ad abbandonarla, tornando anche all’auto privata, a discapito dell’ambiente e della qualità della vita. Stessa situazione difficile si vive ogni giorno sulle altre due tratte ferroviarie di Roma gestite da ATAC, la Roma Nord e il suo assurdo servizio tra Piazzale Flaminio e Viterbo pieno di difficoltà, ritardi e cancellazioni e la Termini-Centocelle così come sulle metropolitane romane, a certificare l’evidente disastro gestionale romano del trasporto su ferro. Al contrario sta migliorando il trasporto regionale del Lazio di Trenitalia, con nuovi treni per un servizio sul quale si vede negli ultimi anni una positiva inversione di tendenza”.

 

Marco Staffiero




Roma, Atac: Raggi garantisce no tagli a salari e occupazione

ROMA – “Non ci saranno tagli, saranno mantenuti i livelli salariali e occupazionali. Noi chiediamo la collaborazione ai dipendenti e ai cittadini, perché il nostro obiettivo è quello di mantenere Atac pubblica e di rilanciarla.
Un’azienda pubblica, se condotta bene, può essere efficiente e fornire un servizio di qualità. Questo è il nostro obiettivo”.
Lo dice la sindaca di Roma Virginia Raggi su possibili tagli derivanti dal concordato preventivo in Atac. “Noi abbiamo cominciato da subito ad occuparci di questa azienda -ha aggiunto- Abbiamo messo in strada 45 filobus e sbloccato acquisti di 150 autobus che erano fermi da tempo. Da subito abbiamo avviato una serie di attività per migliorare il servizio. Ci vorrà del tempo affinché si possa costituire una normalità che manca da tempo. Chiediamo la collaborazione di tutti perchè è un percorso importante nel senso del rilancio dell’azienda e della qualità del servizio, che è fondamentale”

Intanto grande attesa per domani pomeriggio, quando si riunirà il consiglio straordinario su Atac. Per la municipalizzata dei trasporti di Roma, gravata da 1,3 miliardo di debiti, il management insieme al Campidoglio ha scelto la strada del concordato preventivo in continuità. Proprio in concomitanza con la seduta dell’Aula Giulio Cesare diversi sindacati hanno preannunciato un presidio sotto la sede del Comune dicendosi preoccupati dagli effetti della misura (un accordo con i creditori sotto l’egida del Tribunale) sulle buste paga e il numero stesso dei dipendenti.




Roma, polemiche per il messaggio contro le vaccinazioni sul display del bus di Atac. Avviata indagine per trovare autore

ROMA – Una messaggio contro le vaccinazioni è comparso sul displey di un bus di Atac a Roma. qualcuno l’ha fotografato e postato su facebook innescando un vortice di polemiche. L’azienda ha subito fatto sapere che “Atac ha immediatamente avviato tutti gli accertamenti utili ad individuare le responsabilità e conseguenze derivanti dall’uso improprio del display di un bus di linea, che stamattina è stato tabellato con una scritta contro le vaccinazioni. Al termine dei necessari approfondimenti, l’azienda prenderà ogni provvedimento non solo a carico del conducente, ma anche di eventuali altri responsabili, che col proprio comportamento avessero favorito, in qualsiasi modo, la grave ed inaccettabile violazione dei regolamenti aziendali e conseguente danno all’immagine della società”.




Roma, Cassia: bus Atac in fiamme


di Silvio Rossi

 

ROMA – L'ennesimo autobus andato a fuoco, stamattina su via Cassia, nei pressi della località La Giustiniana. La crisi nera di atac si può certificare da questi episodi. Non passa mese in cui un mezzo dell'azienda dei trasporti di Roma non venga avvolto dalle fiamme.

Il rimpallo di attribuzioni tra presidente e Ad, le parole vuote dell'assessore non possono giustificare l'immobilismo di quanti hanno responsabilità davanti a certi episodi, che mettono a rischio non solo la mobilità urbana, ma la sicurezza di autisti e passeggeri, oltre a determinare un costo aggiuntivo che gravità sulle spalle dei romani.
Le farse di questo giorni su chi ha presentato prima le dimissioni, neanche fossero un brevetto da salvaguardare, non giustificano ciò che i romani sono costretti a subire

 

L'azienda ormai è insolvente "La deadline è già superata". Così Bruno Rota, ormai ex direttore generale di Atac, in un'intervista in apertura di prima pagina del Messaggero e su altri quotidiani in cui sottolinea che l'azienda "l'ultima volta è riuscita a pagare gli stipendi nell'ultimo quarto d'ora". Una "situazione che deve essere analizzata dal tribunale fallimentare". Per Atac, dice al quotidiano di via del Tritone, "parlano i numeri. C'è un debito di 325 milioni soltanto con i fornitori". "All'inizio non capivo bene di chi mi dovevo fidare, mi fidavo solo della Raggi. Poi mi è sembrato di aver capito di chi dovevo fidarmi. Però i fatti dimostrano che non ci avevo capito molto". Al Corriere della Sera, Rota afferma che era riuscito a convincere l'amministrazione Raggi a fare il concordato preventivo. "Non si trattava di fallimento, è il contrario, il concordato preventivo serve a scongiurarlo, a ottenere una moratoria almeno parziale dei debiti". Tuttavia, aggiunge, "vedo che sul concordato ci sono molte manovre in atto", "quello che mi hanno fatto lo considero un vero tradimento. Una roba che neanche all'asilo". "Non ho nulla a che fare con i 5 Stelle", aggiunge, "mai" sentito Casaleggio e Grillo "e mai conosciuti".




Roma, Atac: tolte le deleghe al DG Bruno Rota che aveva però già rassegnato le dimissioni

 

Redazione

 

ROMA – L'amministratore unico di Atac, Manuel Fantasia, secondo quanto si apprende dall'ANSA ha ritirato le deleghe del direttore generale Bruno Rota. La decisione di Fantasia arriva a poco più di 24 ore dalle interviste rilasciate da Rota al Corriere della Sera e al Fatto Quotidiano, in cui il direttore generale descrive un’Atac «sull’orlo del crac», dove "si fatica persino a pagare gli stipendi", pesantemente "compromessa e minata, in ogni possibilità di rilancio organizzativo e industriale", ostaggio di dipendenti sfaticati e assenteisti. Indicando quale unica strada quella di depositare i libri in tribunale. Dichiarazioni non concordate, che hanno fatto andare su tutte le furie la sindaca Virginia Raggi.

Rota ha però dichiarato all'Ansa di aver rassegnato le sue dimissioni con una lettera presentata sette giorni fa. "Con la presente rassegno le mie dimissioni da dipendente di Atac e cesso da ogni incarico. Sono disponibile a concludere la mia prestazione il giorno 4 agosto, come previsto dalla lettere di assunzione che mi impone una lettera di preavviso. Resta inteso il mio fermo interesse a concludere, anche in una data  precedente, se ovviamente ciò non comporta oneri da parte mia", si legge in una lettera, datata 21 luglio 2017, (Protocollo n. 0117314), con la quale Rota ha detto all'Ansa di aver rassegnato le dimissioni.

"Ho mantenuto la notizia riservata, come mi era stato richiesto. Vedo però che questa correttezza viene ripagata con comportamenti non di pari correttezza e quindi sono costretto a precisare questa circostanza. Come si possa silurare un manager che ha dato le dimissioni da sette giorni resta un mistero dell'amministrazione
capitolina. O forse l'ennesimo tentativo di ingannare l'opinione pubblica senza rispettare dignità e lavoro", ha spiegato Rota.

"'Egregio dottor Rota, facendo seguito alla sua lettera, prendiamo atto delle sue dimissioni che accettiamo con decorrenza dal 2/8 o altra data antecedente lei riterrà opportuna. Protocollo 0120875'. Così Atac mi ha comunicato oggi di aver accettato le mie dimissioni", ha detto l'ex dg.




Roma, Atac: Rota ipotizza il fallimento

ROMA – Assenteismo, parco mezzi datato e una lunga storia di errori di gestioni: Atac sembra ormai condannata al fallimento. E' il direttore generale dell'azienda di trasporto urbano della Capitale, Bruno Rota, a lanciare un allarme che suona come l'anticipazione dell'inevitabile: l'azienda romana dei trasporti pubblici va dritta verso il crac. Manager dell’Iri sotto la presidenza di Romano Prodi e più di recente di risanatore dell’Azienda trasporti milanese, Rota è da marzo direttore generale dell’azienda municipalizzata di trasporto pubblico di Roma, dove ha trovato dieci anni consecutivi di perdite. E' urgente, ha detto in due interviste, al 'Corriere' e al 'Fatto' agire di fronte a una grande società pubblica in situazione di insolvenza per la quale bisogna anche ipotizzare una procedura fallimentare.


Ecco, in pillole, cosa pensa Rota di Atac


Un debito enorme "Un’azienda assai pesantemente compromessa e minata, in ogni possibilità di rilancio organizzativo e industriale, da 1.350 milioni di debito sedimentato nel tempo. Se non ha capacità di far fronte agli impegni finanziari, ha l’obbligo di legge di evidenziare questa situazione. I modi per affrontare questo debito spaventoso sono nell’ordinamento italiano, si tratta di percorrerli con trasparenza, coraggio e rapidità. Per adottarli restano un paio di settimane".


Impossibile rinnovare il parco mezzi, impossibile riparare i vecchi. "L’effetto combinato dell’anzianità del parco mezzi e l’impossibilità di fare interventi di manutenzione, dato che non si trovano fornitori disposti a darci credito, fa sì che non si riesca a far fronte alle esigenze di normale funzionamento. Questo mese abbiamo pagato gli stipendi ricorrendo a misure eccezionali e chiedendo un impegno straordinario al Comune di Roma, che però non è ripetibile all’infinito".
 

Cosa bisogna fare "Avere il coraggio di affrontare la drammatica dimensione del debito che si trascina da tempo. Occorrono misure serie e immediate. Bisogna ripristinare un sistema di controllo sulle regole che pur ci sono ma che da tempo nessuno rispetta, per cui ognuno fa ciò che gli pare. Il tema centrale oggi non è ridurre il numero dei dipendenti. Chi lo sostiene ora fa solo del terrorismo psicologico. Anzi i dipendenti in un certo senso mancano, visti i tassi di assenteismo consolidati nel tempo. Il tema è far lavorare di più e meglio quelli che ci sono. Oggi con questi tassi di assenteismo si fa fatica a coprire i turni".
 

Il difficile rapporto con i sindacati "All’Atm di Milano ho avuto rapporti anche ruvidi in certi momenti, ma sempre costruttivi. A Roma si presentano come rappresentanti delle posizioni del sindacato gente che ha trecento iscritti su undicimila dipendenti. Gente che va in tivù a spiegare come funzionano i sistemi di sicurezza dei mezzi senza saperne nulla. I sindacati più rappresentativi non hanno fino in fondo la percezione della gravità e della dimensione del problema".

Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani, e Alessandro Capriccioli, segretario di Radicali Roma: "Parole di Rota sono una pietra tombale sulle prospettive di rilancio di Atac"
"Le parole di Rota sono una pietra tombale sulle prospettive di rilancio di Atac, ventilate da chi si oppone alla messa a gara del tpl vorrebbe condannare i romani ad altri anni di calvario. Che Atac sia tecnicamente fallita noi Radicali lo denunciamo da anni, e oggi è ancora più chiaro che la sola via d'uscita dal pantano è rompere questo monopolio fallimentare mettendo a gara il servizio, come chiediamo con il referendum "Mobilitiamo Roma". C'è ancora chi si ostina a dire che vogliamo la privatizzazione: è falso. Una privatizzazione surrettizia è ciò che si rischia se si continuerà ad affidare il servizio in house ad Atac per poi svenderla a qualche privato. Col nostro referendum chiediamo invece di liberalizzare del servizio, che significa: spezzare il conflitto di interessi perverso tra Comune e ATAC, affidare il servizio di trasporto in modo trasparente a chi sappia gestirlo meglio e restituire al Comune il compito di controllare il gestore e programmare a regolare il servizio sulla base delle esigenze dei cittadini utenti. Il tutto nel rispetto dei lavoratori. La scelta quindi non è tra pubblico e privato, ma tra gli interessi corporativi e clientelari di chi vorrebbe che tutto a Roma rimanesse così, e il diritto dei romani – che pagano tasse tra le più alte d'Italia – a un trasporto efficiente. Grazie al nostro referendum le forze politiche e sociali possono scegliere da che parte stare. Noi Radicali stiamo come sempre dalla parte dei cittadini, che hanno capito il senso di questa iniziativa e a migliaia stanno firmando il referendum. La raccolta firme quindi va avanti, anche oggi siamo in città con oltre 30 punti di raccolta firme e nel weekend saranno ancora di più. Il traguardo è a portata di mano."

 




Roma, sicurezza trasporti: protocollo d'intesa tra Atac e Polizia di Stato

 

ROMA – Il Questore di Roma Guido Marino e l’Amministratore unico per l’Atac Manuel Fantasia hanno siglato, questa mattina in Prefettura, il "Protocollo d’intesa per la realizzazione di iniziative coordinate per la sicurezza del trasporto pubblico".
L’iniziativa, scaturita da intese precedentemente raggiunte, s’inquadra nell’ambito delle misure messe in campo per garantire la sicurezza di chi utilizza i mezzi pubblici, sia autobus che linee della metropolitana, senza trascurare le stazioni, nonché degli stessi operatori di settore.
L’accordo, oltre a favorire una cooperazione per l’utilizzo delle risorse umane e la gestione condivisa delle attività che interessano la sicurezza nel trasporto pubblico, permetterà di mettere in atto, con azione congiunta della Questura e dell’Atac, appositi dispositivi di controllo nell’ambito del trasporto pubblico locale.
La Questura di Roma promuoverà e favorirà un’attività di supporto al personale Atac attraverso l’impiego di personale a bordo di mezzi del trasporto pubblico locale, in un’ottica di aumento della sicurezza percepita dall’utente al fine di contrastare i reati predatori.
Saranno favorite iniziative di aggiornamento professionale a carattere congiunto tra personale della Questura di Roma e quello dell’Atac su tematiche di interesse condiviso. Previsti corsi di formazione, dedicati al personale Atac, e differenziati per “pacchetti formativi”, rivolti alle diverse figure aziendali.
Particolare attenzione sarà rivolta alle problematiche relative allo stress da lavoro del personale dell’azienda di trasporto pubblico, con la collaborazione di psicologi in forza alla Questura. Il protocollo d’intesa avrà la durata di due anni, a decorrere da oggi, e costituirà la base per ulteriori cooperazioni future. 




Roma, incidente sulla Tangenziale: un'auto sfonda il guard rail e precipita in un deposito Atac

 

ROMA – Grave incidente stamattina intorno alle 8 sulla Tangenziale Est in zona Portonaccio. Un’auto ha sfondato il guard rail ed è precipitata nel vuoto, finendo il suo volo in un deposito dell’Atac. Sul luogo dell’incidente in zona Portonaccio sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno estratto dalle lamiere il conducente dell’auto. L’uomo è stato trasportato in ospedale in gravi condizioni. Ancora al vaglio esatta dinamica dell’incidente.
 




Lazio, migliora la situazione per i trasporti. Maglia nera a Roma e per le tratte Atac

Redazione

Legambiente ha pubblicato il dossier nazionale Pendolaria 2016, con tutti i numeri relativi al trasporto ferroviario, metropolitano e tramviario d’Italia. Nel Lazio ci sono ben 540.000 pendoalari sulle tratte ferroviarie, quasi tutte tra i primissimi posti nella classifica delle più frequentate. Nel Lazio ci sono un totale di 383 treni, la cui età media è di 16,9 anni (a fronte di una età media nazionale di 17,2 anni) e nella nostra Regione il 27,1% dei treni ha più di 15 anni (il 69% in Italia). Mentre a Roma e per le linee ATAC la situazione è molto peggiore, i treni ed il servizio dell’azienda di trasporti comunale sono tra i peggiori in assoluto sulla Roma-Lido e la Roma-Viterbo, e i 154 tram romani (ce ne sono ben 663 a Milano e 189 a Torino), hanno una media età di 22,1 anni (media nazionale 13,5) e il 100% ha più di 15 anni (in italia il 30%) Intanto gli utenti delle metropolitane romane si attestano a 308.130.000 all’anno e 941.870.000 nei bus. Il miglioramento riguarda solo i pendolari che viaggiano sulle linee della Regione gestite da Trenitalia.
 
Si sta infatti sostituendo ben l’80% del materiale rotabile grazie ai fondi regionali e al contratto di servizio che ha già permesso la messa su binario di 36 nuovi treni tra Jazz e Vivalto e di programmare la sostituzione di altri treni. Da nuovo contratto di servizio firmato alla fine del 2016 tra Regione e Trenitalia si prevede uno stanziamento annuale a Trenitalia di 225 mln di euro con un investimento complessivo di 539,2 milioni di euro (444,2 mln da Trenitalia e 95 mln dalla Regione Lazio) e grazie a queste risorse saranno acquistati 15 nuovi treni jazz, 114 nuove vetture Vivalto e sarà effettuato il revamping di 46 treni ad AF. Molto diversa la situazione sulle linee gestite da Atac, dove la qualità del servizio è davvero pessima per i pendolari, con treni vecchissimi, sporchi e in perenne ritardo in particolare sulle linee Roma-Lido di Ostia e Roma-Viterbo considerate tra le peggiori d’Italia da anni. Roma poi non ha visto realizzare nel 2016 nessun centimetro di tram, metro o nuovi binari ferroviari, mentre nel 2015 erano stati aperti 6,9 km di linee metro tra prolungamento della B1 (1,5 km) e della C (5,4 km) e a oggi, l’unico progetto finanziato riguarda il prolungamento di 3,6 chilometri della metro C fino a Colosseo, mentre non è aperto nessun cantiere di tram: a questi ritmi Roma, per recuperare la distanza e raggiungere la media di dotazione delle altre città europee (in termini di metropolitane ogni 1.000 abitanti), dovrà attendere 80 anni.
 
“C’è un miglioramento sul fronte dei treni regionali del Lazio con il nuovo contratto di servizio tra Regione e Trenitalia al quale però corrisponde una sempre scadente offerta di spostamento per le linee gestite da ATAC a Roma – dichiara Roberto Scacchi Presidente di Legambiente Lazio – in più lo sviluppo della mobilità su ferro è completamente immobile nella capitale, considerando che nel 2016 non c’è stato neanche un metro di nuovi binari. È evidente che se gli investimenti sulle ferrovie regionali stanno dando un’accelerazione al miglioramento della qualità di viaggio sui treni nel Lazio, altrettanto non avviene a Roma. La capitale, a questo ritmo di messa su strada di nuovi binari,impiegherà 80 anni per adeguarsi allo standard delle grandi città europee; avviare la cura del ferro, cantierare nuove linee tramviarie e realizzare i prolungamenti già previsti delle metropolitante è indispensabile per provare a ridurre il gap e cambiare in meglio il volto della città intera”. Intanto è dei giorni scorsi il finanziamento regionale per ATAC di 85 milioni da investire sulle linee Roma-Lido e Roma-Viterbo e il cambio di gestione dei tracciati e delle stazioni delle stesse ferrovie che passano a RFI, azioni queste viste con favore dagli ambientalisti del cigno verde.