Ferrovia Roma Nord, da gennaio 2025 chiude la tratta Montebello – Viterbo: pendolari infuriati

Giovedì scorso è stata annunciata da Astral e Cotral, gestori della linea, al Comitato dei Pendolari della Roma Nord la chiusura completa per due anni, a partire dal gennaio 2025, del tratto ferroviario Montebello – Viterbo della Ferrovia Roma Nord.

Una scelta, stante già le numerose critiche, che ora rischia di bloccare quasi completamente il trasporto di numerosi pendolari che vivono da anni lungo la tratta ferroviaria.

Le osservazioni più attente in relazioni a questa situazione provengono da una nota, diffusa ieri, da una uno dei più seguiti comitati di pendolari, l’associazione TrasportiAmo.
“Sostituire 89 km di linea ferroviaria, scrive l’associazione, con un servizio bus è una soluzione non solo inadeguata, ma anche logisticamente insostenibile. Le infrastrutture stradali esistenti non possono gestire un così elevato aumento del traffico, come possiamo già osservare oggi, e la stazione di Montebello dispone di un parcheggio già ora insufficiente”
Ed in più fa notare come “per ogni treno serviranno almeno tre vetture, il che significa distoglierle dalle altre linee o, come al solito, ricorrere ai privati, con un ulteriore aggravio sui costi”.

Un analisi lucida compiuta da chi, da anni, utilizza tale importante arteria ferroviaria che collega i due capoluoghi di regione e vive, da troppo tempo, una situazione insostenibile fatta di ritardi, corse tagliate e carrozze troppe volte colme ai limiti della vivibilità.

La scelta di Astral e Cotral rientra, come si legge nei loro comunicati, in un piano di riqualificazione della rete ferroviaria Laziale ma, apparentemente, rischia di cozzare con alcune dichiarazioni rese in un’intervista del maggio 2023 sul vignaclarablog.it da parte del presidente Cotral, Amalia Colaceci, che dichiarava “E’ stato loro detto che devono attendere settembre del 2024 per vedere viaggiare sei treni nuovi sulla Roma Nord”.

La paura di TrasportiAmo è tutta racchiusa nella parte finale del comunicato: “non si capisce perché, conclude la nota, non venga presa sul serio la possibilità di svolgere queste lavorazioni in soggezione di esercizio, come nel caso del raddoppio del binario che RFI sta realizzando sulla FL2 nella tratta Lunghezza-Guidonia Montecelio. Non vorremmo che questa sia solo una scusa per chiudere tutto definitivamente, come avvenne per il servizio extraurbano della Roma-Fiuggi agli inizi degli anni Ottanta”.

Abbiamo già inviato ad Astral e Cotral una mail per chiedere se, ad oggi, esista un piano alternativo di trasporto e come questo venga strutturato al fine di ridurre al minimo le possibili e palesi ripercussioni che, con questa scelta, rischiano di gravare ulteriormente sui tanti pendolari della Ferrovia Roma Nord.




COTRAL, ASTRAL E AREMOL: INTEGRAZIONE O NON INTEGRAZIONE? QUESTO E' IL DILEMMA

Redazione

Regione Lazio – “Come ormai abbiamo imparato il nostro Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti preferisce prima gli annunci ai fatti, ma questo non è chiaramente il buon modo di governare che i cittadini si aspettano. Ricordo a tutti che nelle fantomatiche 500 poltrone tagliate sono annoverate anche quelle provenienti dal nuovo assetto delle tre società operanti nel settore della mobilità e dei trasporti, il cui iter è ancora tristemente in alto mare. Nel silenzio più assoluto poi, l’Ing. Mallamo, Amministratore Unico di Astral Spa, società in orbita del riassetto, ha pensato bene lo scorso 27 gennaio di approvare diverse modifiche all’Organigramma aziendale che vede tra l’altro l’inserimento della figura del Direttore Generale. Vorremmo sapere cosa ne pensa Zingaretti. Un consiglio, per un po’ di tempo basta parlare di spending review. Oltre ad essere palesemente inopportuno, sta diventando davvero stucchevole. Una presa in giro ai cittadini, che continuano con le loro tasse a pagare l’immobilismo e i falsi proclami di Zero Zingaretti”, così in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio e componente della commissione Mobilità.

“Vorremmo conoscere le reali intenzioni della maggioranza di centrosinistra in Regione in merito al riordino delle società regionali operanti nel settore della mobilità e dei trasporti. Si tratta di uno dei passaggi fondamentali in quel processo di razionalizzazione delle risorse ed efficientamento dei servizi che vincolano anche parte dei trasferimenti per il TPL da parte del Governo nazionale. Lo vorremmo sapere perché si tratta di una delibera di Giunta del 16 settembre 2014, che ha visto poi la prima convocazione nella seduta della Commissione Bilancio solo il 6 novembre 2014, per altro poi sconvocata e non più riconvocata. Forse Nicola Zingaretti ha cambiato idea sull’integrazione tra Aremol, Astral e Cotral Patrimonio?”, conclude Santori.