ANGUILLARA, POLEMICA SAGRA DEL PESCE: PARLANO LE ASSOCIAZIONI

di Silvio Rossi
Anguillara (RM)
– Un fiume di polemiche ha accompagnato la 56ima edizione della Sagra del Pesce di Anguillara che ha aperto le manifestazioni estive della cittadina lacustre.

La polemica L'edizione appena terminata della storica manifestazione, organizzata dalla locale Pro Loco cittadina, ha assistito all'esclusione delle associazioni del territorio che hanno contattato il nostro giornale al fine di far sentire la loro voce.  “Abbiamo ritenuto giusto – ci dice un appartenente a una delle associazioni – far sentire la nostra voce, perché le accuse ingiuste nei nostri confronti si configurano come la beffa che segue il danno, provocato nei nostri confronti dalla Pro Loco di Anguillara, che ha deciso di ignorare tutte le associazioni cittadine, affidando le fraschette della Sagra del Pesce 2016 a un catering esterno, peraltro di scarsa qualità”. Non è piaciuto l’atteggiamento della Pro Loco, che ha ignorato, da quanto ci dicono, tutte le realtà locali, senza alcun contatto, snaturando una festa che si ripete nella città da oltre mezzo secolo. “Quanto è avvenuto è grave, non è accettabile – prosegue l'associato – che la Pro Loco non collabori con le associazioni cittadine. Fare una festa che è sempre stata partecipata dalle associazioni, c’erano anche i rioni che avrebbero voluto partecipare. Non è vero, come hanno detto, che non avevano trovato collaborazione. Non l’hanno cercata, e hanno fatto di tutto per escluderci”. Uno dei rappresentanti racconta che già negli anni passati la Pro Loco aveva provato ad affidare a un catering le attività culinarie, ma grazie all’intervento di un ex assessore, furono costretti a recedere da questo intendimento. “Oltretutto quando abbiamo partecipato alla festa, negli scorsi anni, non c’è stata mai una vera collaborazione, a loro interessava soltanto incassare la quota che ogni associazione pagava – evidenzia uno dei responsabili di una delle associazioni – senza fare nulla per coinvolgerle realmente. Non si discuteva insieme sul da farsi. La Pro Loco ci portava il compitino da svolgere, ci chiedeva i soldi, che noi pagavamo regolarmente, abbiamo tutte le ricevute, è tutto documentato. Alla fine della festa poi non era dato sapere quanto era stato incassato, quante le spese, quanto eventualmente rimaneva in cassa”.

 

Scarsa igiene I rappresentanti delle associazioni escluse hanno lamentato anche la qualità del servizio offerto dal catering: “Quando gestivamo noi le fraschette, abbiamo sempre curato i materiali in maniera scrupolosa, in questi giorni abbiamo visto fraschette lasciate senza nessuno, con le pentole a prendere polvere, pomodori lasciati tutto il tempo al sole, gente che cucinava con i capelli lunghi, non raccolti, senza i cappelletti che prescrive la legge. Non ha senso prendere un catering esterno, se poi il servizio offerto è di qualità inferiore a quello che solitamente hanno sempre garantito le realtà locali”. Quindi anche accuse di scarsa igiene, elemento che negli anni scorsi è stato accuratamente osservato, e non è mancato nelle critiche neanche il risultato numerico: “Hanno parlato di grande successo, – prosegue – posso dire solamente che gli anni scorsi tutte le fraschette avevano la fila a pranzo e cena per prendere il pesce, nella trascorsa edizione invece l’affluenza è stata notevolmente inferiore che in passato”.

 

Riorganizzazione Pro Loco? Le polemiche intorno alla Sagra del Pesce di Anguillara non sono quindi mancate, e non sono collegate solo alla manifestazione. Sembra infatti che la nuova amministrazione pentastellata guidata dal sindaco Sabrina Anselmo spinga per una riorganizzazione dell’associazione, in modo da creare un maggiore coinvolgimento con le realtà cittadine. Una riforma che non può essere rimandata, per evitare una città spaccata in due, a difesa di qualche interesse che non riusciamo francamente a comprendere. Appare ormai evidente che l’associazione ha bisogno di una serie ristrutturazioni, la sua mission, ossia il bene della cittadina, deve tornare al centro delle azioni dei suoi protagonisti, senza cercare gli “effetti speciali” o nomi altisonanti, che tali non sono. La Pro Loco deve tornare a fungere da centro aggregante per associazioni, rioni, volontari, e quanti nel tessuto cittadino vogliono mettersi a disposizione per la riuscita delle manifestazioni, non porsi in contrapposizione con esse.