Asl Roma 4, disavventura a Canale Monterano: “Vietato morire il sabato”

CANALE MONTERANO (RM) – Alessandra Pasquali e Anna Maria Pasquali due sorelle rimaste vittime di un sistema, quello legato alla burocrazia e alla sempre più accentuata mancanza di umanità.

La loro “disavventura” accade in un giorno per loro tragico e che non dimenticheranno mai più: sabato 30 novembre, quando il loro adorato padre, Pio Pasquali si è spento all’età di 88 anni.

Pio muore alle 16:30 e da quel momento inizia la loro odissea per ottenere la visita di un medico legale al fine di constatarne il decesso. Di solito questa prassi si consuma in poche ore anche perché la visita medico legale è dovuta per legge, domenica inclusa.

Ma l’attesa, con momenti estenuanti e di profondo dolore, si protrae fino a lunedì 2 dicembre, dopo ben oltre 40 ore di attesa e per giunta a pochi minuti dal funerale.

La cerimonia funebre è iniziata tardissimo con le persone arrivate anche da fuori Canale Monterano ad attendere in chiesa.

La famiglia ha voluto raccontare questo brutto episodio per esternare il proprio disappunto: “Siamo umiliati e distrutti – dice la figlia Alessandra – non si può morire il sabato”. Alessandra parla di suo padre con profondo rispetto e dispiacere per quanto accaduto: “Mio padre non meritava questo trattamento – dice – dopo una vita di lavoro duro nei campi e di sacrifici per la propria famiglia, lo abbiamo sottoposto, da morto, a questo trattamento incivile. Trovare un medico per certificarne il decesso è stata un’impresa, eppure siamo nel 2019 in un paese civilizzato.

Alle 17.50 di sabato è arrivata una dottoressa della guardia medica che però non poteva certificare il decesso.

Il funerale per motivi di orario del decesso è stato fissato per lunedì mattina ore 11:00. L’agenzia funebre che si occupava del tutto si è attivata con tutte le procedure. La domenica, sebbene fosse dovuta per legge la visita medico legale, regolarmente richiesta, per ufficializzare il decesso, non si è presentato alcun legale dalla Asl di Bracciano. Ci è stato detto che avrebbero fatto tutto il lunedì mattina.

Il lunedì è arrivato e abbiamo assistito alla vergogna più totale: nessuno si presentava presso la nostra abitazione per svolgere la pratica medico legale, noi distrutti dal dolore abbiamo dovuto subire tutto questo. Finalmente, alle 10:40 (il funerale era fissato per le ore 11 ) si presentano due medici, anche un po’ alterati perché non trovavano la strada di casa, e alle 11.00 ci fanno sbrigare gli ultimi preparativi per accompagnare papà nell’ultimo viaggio.

I funerali sono iniziati tardissimo e noi eravamo distrutti e umiliati dal trattamento ricevuto. Noi ora ci chiediamo: il rispetto, la serietà verso le persone dov’è andato a finire?

Il medico legale deve venire nell’abitazione del defunto entro le 15/30 ore dopo il decesso, papà è deceduto sabato 30 novembre alle 16.30, certificato dalla guardia medica alle 17.50, i medici legali sono arrivati lunedì 2 dicembre alle 10:40. Non abbiamo parole per esprimere l’umiliazione subita in questo triste evento e allora ci chiediamo: “Non si può morire il sabato?”.

Questa testimonianza, con grande difficoltà e profondo sconforto è stata lasciata dalla famiglia Pasquali affinché non si ripetano più certi episodi umilianti e indimenticabili.




ANGUILLARA: ASL, COMUNE E SCUOLA INSIEME CONTRO L'ADHD

Redazione

Anguillara (RM) – Il Direttore Generale della Asl Roma F, Giuseppe Quintavalle, con il Sindaco di Anguillara Francesco Pizzorno ed il Dirigente Scolastico dell'Istituto comprensivo "San Francesco" Laura Lauri, nei giorni scorsi hanno concordato l’attivazione in tempi rapidi di  un protocollo d'intesa per la realizzazione ad Anguillara di un "Polo di prevenzione e diagnosi precoce per l'ADHD"  nei locali messi a disposizione a titolo gratuito per un giorno a settimana dall’Amministrazione Comunale di Anguillara,

Questo importante traguardo, annunciato in occasione di un primo corso ECM tenutosi ad  Anguillara, è stato raggiunto soprattutto grazie alla disponibilità dell'Associazione AIFA ONLUS, per tramite della Presidente Patrizia Stacconi, ad effettuare gratuitamente corsi di formazione sul modello ‘parent training’ a favore delle famiglie, e degli Studi ABCI (psicologi e logopedisti), ad organizzare, sempre a titolo gratuito, screening diagnostici nelle Scuole del comprensorio. L’iter formativo verrà completato da speciali sessioni di ‘teacher training’, dedicate agli insegnanti ed agli operatori scolastici.

Le proposte operative verranno raccolte in un documento integrato con le competenti aree della ASL ROMA F , il settore Tutela Salute Mentale e Riabilitazione in Età Evolutiva ed il  Dipartimento Salute Mentale, e successivamente coordinate dal dott. Maurizio Munelli, Direttore dell’Osservatorio Autismo e ADHD, che dell’iniziativa è stato promotore.

Molto soddisfatto il Sindaco di Anguillara Francesco Pizzorno, che ha appoggiato entusiasticamente l’idea fin dalle prime battute, e sinceramente convinta la Presidente AIFA Onlus Patrizia Stacconi che sarà in prima fila anche nella parte concreta del progetto. “La partecipazione ed il sostegno dimostrato  – ha commentato il dott. Quintavalle – rafforzano la nostra convinzione che le nostre azioni congiunte e condivise debbano portare ad una impostazione coerente che veda interessata l'intera vita di un soggetto con patologia ADHD, dall’infanzia all’adolescenza all’età adulta. Speriamo che questa esperienza possa essere presto esportata ad altri comuni della nostra ASL”

ADHD (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder), sigla per sindrome da deficit di attenzione e iperattività, è un disturbo del comportamento caratterizzato da inattenzione, impulsività e iperattività motoria che rende difficoltoso e in alcuni casi impedisce il normale sviluppo e integrazione/adattamento sociale dei bambini.

Si tratta di un disturbo eterogeneo e complesso, multifattoriale che nel 70-80% dei casi coesiste con uno o più altri disturbi (fenomeno definito comorbilità), aggravandone la sintomatologia e rendendo complessa sia la diagnosi sia la terapia. Quelli più frequentemente associati sono il disturbo oppositivo-provocatorio e i disturbi della condotta, i disturbi specifici dell'apprendimento (dislessia, disgrafia, ecc.), i disturbi d'ansia e, con minore frequenza, la depressione, il disturbo ossessivo-compulsivo, il disturbo da tic, il disturbo bipolare.[1]

Per la normalizzazione del comportamento di alcuni pazienti iperattivi e con deficit d'attenzione si sono rivelati efficaci, unitamente a terapie comportamentali, a cambiamenti dello stile di vita e ad interventi psicoterapeutici anche trattamenti con psicofarmaci contenenti metilfenidato o atomoxetina[2], sebbene varie critiche siano state mosse sull'uso di questi medicinali.
 




CIVITAVECCHIA, ASL ROMA F: TRASPARENZA E TEMPESTIVITÀ NELLA GESTIONE DELLA VICENDA DELLE INFEZIONI NEL REPARTO OCULISTICA DELL’OSPEDALE

 

Il Direttore Sanitario f.f. dell'Ospedale, su suggerimento e d'intesa con il Direttore della UOC Oculistica f.f. e il chirurgo oculista operatore, disponeva il trasferimento immediato dei tre pazienti affetti da endoftalmite presso l'Ospedale Oftalmico di Roma

 

Redazione
Civitavecchia (RM)
– In riferimento a quanto pubblicato da alcuni organi di stampa, riguardo ai casi di infezione postoperatoria verificatisi recentemente nel reparto Oculistica dell’Ospedale San Paolo di Civitavecchia, interviene la Direzione Aziendale della ASL ROMA F riassumendo così i fatti.
Il giorno 19 agosto scorso, presso l'Ospedale San Paolo di Civitavecchia, nove pazienti sono stati sottoposti ad intervento mono-oculare di cataratta in un'unica seduta operatoria; i pazienti si sono presentati il 20 agosto ad un controllo ambulatoriale e presentavano un decorso post-operatorio normale.
Tuttavia, al controllo ambulatoriale del giorno ancora successivo, il 21 agosto, tre dei pazienti operati presentavano una infezione (endoftalmite) quale complicanza post-operatoria, che veniva immediatamente segnalata dal Direttore della UOC Oculistica alla Direzione Sanitaria dell'Ospedale. Comunque gli altri sei pazienti mantenevano un decorso post-operatorio del tutto normale.

Il Direttore Sanitario f.f. dell'Ospedale, su suggerimento e d'intesa con il Direttore della UOC Oculistica f.f. e il chirurgo oculista operatore, disponeva il trasferimento immediato dei tre pazienti affetti da endoftalmite presso l'Ospedale Oftalmico di Roma, dove , nello stesso pomeriggio e serata, venivano sottoposti tempestivamente ad un nuovo intervento.

In tutto questo periodo di tempo il chirurgo oculista operatore dell'Ospedale di Civitavecchia si è tenuto costantemente in contatto telefonico con i colleghi oculisti dell'Ospedale Oftalmico, aggiornando senza soluzione di continuità il Direttore Sanitario Aziendale sull'evoluzione delle condizioni cliniche dei pazienti, recandosi peraltro personalmente presso l'Ospedale Oftalmico ed assistendo al terzo intervento, assicurando così una doverosa e concreta attenzione al problema sanitario insorto ed allo stato d’animo dei pazienti e dei loro familiari.
Al termine degli interventi, i tre pazienti apparivano in condizioni cliniche stabili.

Il Direttore Sanitario Aziendale ha raggiunto l'Ospedale San Paolo immediatamente dopo la segnalazione e, insieme al Direttore Sanitario Ospedaliero, al Direttore della UOC Oculistica, al chirurgo oculista operatore, alla Responsabile del Coordinamento Infermieristico dell'Ospedale e l’infermiera addetta alla Sorveglianza Sanitaria ed Igiene Ospedaliera, al termine di una prima riunione conoscitiva (della quale è stato redatto un apposito Verbale), procedevano  preliminarmente ad esaminare le cartelle cliniche e le schede operatorie di tutti i pazienti sottoposti ad intervento di cataratta nella seduta del 19 agosto, accertando che i cicli di sterilizzazione risultavano regolari. A scopo cautelativo, veniva disposta subito dopo  la sospensione temporanea di tutte le attività chirurgiche nella sala operatoria nella quale erano stati praticati gli interventi di cataratta, fino a nuova e diversa disposizione, ed il campionamento delle superfici della sala operatoria con esame microbiologico colturale sul materiale prelevato, a cura del Laboratorio Analisi dell'Ospedale.

Inoltre veniva affidato ad una Società certificata esterna (e quindi con opportuni criteri di terzietà), l’esame di tutti i parametri di qualità dell'aria (compresi quelli relativi alla carica microbica) e della sterilità delle superfici della sala operatoria, avviato al contempo l'indagine epidemiologica, segnalando l'evento al Risk Manager per i procedimenti consequenziali.

Nei giorni successivi il chirurgo oculista operatore ha continuato a mantenersi in contatto con i colleghi dell'Ospedale Oftalmico e a far visita ai tre pazienti, esternando il rincrescimento e instaurando con essi un rapporto di franchezza.
Il Risk Manager ha trasmesso il 26 agosto alla Regione Lazio la segnalazione per l'Osservatorio del Ministero della Salute Os-MES, secondo l'intesa Stato-Regioni sul Rischio Clinico del 20/03/2008 e il Decreto Ministeriale del 11/09/2009, ai quali fanno riferimento le "Linee Guida per gestire e comunicare gli Eventi Avversi in Sanità", trasmesse dalla Regione Lazio con nota prot. 406609 GR/11/13 del 15/07/2014, mentre la Direzione Aziendale richiedeva inoltre la consulenza tecnica , la supervisione ed il monitoraggio agli uffici specifici del Ministero della Salute.

Nello stesso giorno il Direttore Sanitario Aziendale ha convocato una riunione del Comitato per le Infezioni Ospedaliere dedicata all'acquisizione dei dati obiettivi disponibili, alla quale sono stati invitati a partecipare, oltre ai componenti di ruolo, anche il dirigente medico oculista che aveva eseguito gli interventi di cataratta, un dirigente medico della UOC Medicina specialista infettivologo ed esperto della relativa disciplina e il Direttore f.f. del Laboratorio Analisi.

Il Direttore Generale e il Direttore Sanitario, il 27 agosto, si sono recati in visita  ai pazienti ricoverati presso l'Ospedale Oftalmico, dopo aver preannunciato la visita stessa ai pazienti e averne ottenuto la disponibilità, per il tramite del chirurgo oculista operatore dell'Ospedale San Paolo di Civitavecchia,  quale loro medico di riferimento. Il colloquio è stato improntato ad esprimere una vicinanza umana e il rincrescimento per l'accaduto, nella massima franchezza, con l'impegno a ricercare le cause e/o fattori contribuenti dell'evento, ai fini di  studiare e adottare le relative azioni di prevenzione. Ai pazienti è stata comunque offerta e assicurata la massima vicinanza e collaborazione dell'Azienda Sanitaria per qualsiasi loro eventuale necessità futura.

La mattina del 1 settembre, infine, il Direttore del Dipartimento Oculistico dell'Ospedale Oftalmico di Roma ha comunicato telefonicamente al Direttore Generale e al Direttore Sanitario Aziendale di aver rivisitato i tre pazienti, già tutti comunque dimessi, e ha riferito che i due di loro presentano condizioni soddisfacenti e tali da ritenere che ci potrà essere un buon recupero del “visus”, mentre per il terzo paziente permarrà ancora per qualche giorno la  riserva della prognosi relativamente alla possibilità di recupero del “visus.

Fin qui, in piena trasparenza, la successione dei fatti e le azioni messe in atto dalla ASL ROMA F con tutta la tempestività possibile, essenziale ai fini della riuscita delle terapie. La Direzione Aziendale tuttavia è comunque sempre disponibile attraverso i suoi organi tecnici a fornire ulteriori informazioni tecniche di dettaglio, pur rassicurando che sono state e saranno via via adottate tutte le misure ritenute utili a garantire comunque la piena sicurezza degli utenti.
 




CIVITAVECCHIA, CENTRO TRASFUSIONALE DELL'OSPEDALE SAN PAOLO: LA ASL ROMA F FA IL PUNTO

Per quanto riguardala ROMA F  è previsto che presso l'Ospedale di Civitavecchia sia attivo un Centro di Raccolta del Sangue, che afferisce funzionalmente al Servizio lmmuno-Trasfusionale dell'Ospedale San Filippo di Roma.

 

Redazione

Civitavecchia (RM) – Nell'ambito dei provvedimenti adottati per uscire dal Commissariamento, la Regione Lazio sta attuando tra l’altro la riorganìzzazione dei Servizi lmmuno-Trasfusionali, attraverso la rimodulazione della rete di raccolta lavorazione e distribuzione del sangue sul territorio regionale.
Senza sottovalutare l'importanza di questo aspetto, il Direttore Generale, Dott. Giuseppe Quintavalle. allora Direttore Sanitario, aveva adottato in passato le possibili iniziative per conservare le funzionalità del Servizio immuno-Trasfusionale, trasferendone le attività in locali più adeguati di quelli in cui si trovavano, in attesa di una rìstrutturazione definitiva.

Per quanto riguardala ROMA F  è previsto che presso l'Ospedale di Civitavecchia sia attivo un Centro di Raccolta del Sangue, che afferisce funzionalmente al Servizio lmmuno-Trasfusionale dell'Ospedale San Filippo di Roma.
Ciò può costituire  una perdita per l'ospedale di Civitavecchia, delle funzioni in autonomia delle capacità di lavorazione e distribuzione del sangue e degli emoderivati, ma lo migliora e lo riqualifica in termini di rispondenza agli standard qualitativi nazionali ed internazionali.
La nuova organizzazione, infatti, mira a rendere più elastico e flessibile l’approvvigionamento e la redistribuzione delle scorte di sangue destinate agli ospedali regionali, incrociando i flussi di disponibilità derivanti dagli ambiti locali con la domanda di utilizzo articolata secondo aggregati geografici e temporali. Questo significa che andrà a scomparire la presenza dei Centri Trasfusionali locali cosi come fino ad oggi li abbiamo conosciuti per riarticolarne la funzione in un nuovo sistema di hub e spoke mutuato da più generali modelli gestionali applicati in sanità pubblica.
La riorganizzazione di questi giorni non va comunque  ad incidere sulla capacità di assistenza in termini trasfusionali dell'Ospedale di Civitavecchia ai pazienti, sia per l'attività ordinaria che per quella di urgenza. L'attività ordinaria prevede le prove di compatibilità del sangue, che verranno effettuate presso l'Ospedale San Filippo, il quale fornisce il sangue compatibile richiesto.

L'emergenza sarà invece assicurata con le disponibilità del sangue "O" negativo per tutti i casi in cui le condizioni cliniche del paziente impongano un'emotrasfusione immediata, senza che ci sia il tempo necessario all'esecuzione delle prove di compatibilità.
Si tratta della stessa modalità già in uso da sempre nell'Ospedale di Civitavecchia, secondo un protocollo interaziendale adottato in tutti gli Ospedali, in quanto costituisce l'unica procedura utilizzabile in caso di emergenze gravi in cui vi sia un pericolo di vita immediato.
Molto presto infine verrà messa in funzione la nuova sede del Centro raccolta sangue che assicurerà una attività più razionale e funzionale sia agli operatori che ai volontari dell’AVIS, impegnati nella promozione della donazione del sangue.
 




ALLUMIERE: ARRIVA L’ODONTOAMBULANZA DELLA ASL ROMA F

Redazione

Allumiere (RM) –  – In piena fase operativa il progetto di Odontoiatria Sociale ‘mobile’ varato dalla ASL ROMA F in piena sintonia con le linee guida previste dalla Regione Lazio.
Dopo le prime giornate di attività dell’odontoambulanza a Formello, destinato all’utenza di Formello e Sacrofano) e Sant'Oreste , destinato agli utenti di Rignano Flaminio , Civitella S. Paolo e S. Oreste, oggi 19 settembre sarà la volta di Allumiere, per gli utenti di Allumiere e Tolfa.
Il progetto, fortemente voluto dal Commissario Straordinario dott. Giuseppe Quintavalle e coordinato dal dott. Franco De Luca, è destinato alle fasce più deboli della popolazione caratterizzate da fragilità sociale ed economica, e riguarda la possibilità di accesso privilegiato, per alcune fasce di utenti, alle prestazioni gratuite di exodonzia e la realizzazione di protesi dentarie mobili.

L’iniziativa, caratterizzata in molti casi dalla ‘mobilità’ del presidio sanitario , cioè l’odontoambulanza della S.I.M.O. (Società Italiana Maxillo Odontostomatologica – Ospedale Eastman di Roma) proseguirà secondo un preciso calendario di appuntamenti sia in modalità itinerante sia in modalità tradizionale, il prossimo dei quali sarà il 20 settembre in piazza a Manziana per gli utenti di Manziana e Canale Monterano.
Per  realizzare il progetto, infatti, si è considerata la necessità di intervenire su tutti i Comuni presenti sul territorio della ASL ROMA F , con priorità assoluta a quelle località che non hanno a disposizione una struttura ambulatoriale odontoiatrica fissa : Santa Marinella, Allumiere e Tolfa (Distretto F1), Cerveteri (Distretto F2), Canale Monterano, Manziana e Trevignano (Distretto F3), Riano, Formello, Sacrofano, Castelnuovo di Porto, Morlupo, Magliano Romano, Fiano Romano, Rignano Flaminio, Mazzano, Civitella S. Paolo, Nazzano, Torrita Tiberina, Sant’Oreste, Filacciano e Ponzano Romano (Distretto F4).

A tal proposito si agirà, come in passato, con modalità ‘domiciliare’ per mezzo di unità odontoiatriche mobili, attraverso una specifica convenzione stipulata appunto con la S.I.M.O.,  che, con estrema professionalità, da tempo collabora con la ASL ROMA F in progetti analoghi dis
seminati sul territorio.

Nei comuni, invece, dove sono già presenti Poliambulatori della ROMA F,  saranno gli stessi medici specialisti della ASL a garantire le prestazioni sanitarie attraverso un percorso preferenz
iale già definito..

“Apprezziamo molto questa iniziativa – ha commentato il Sindaco di Allumiere Augusto Battilocchio – che si svolge con la diretta collaborazione dei Servizi sociali nei Comuni per la definizione dell’elenco degli utenti.
E’ una modalità diversa di erogare assistenza ‘sul posto’ che viene particolarmente incontro alle fasce più deboli della popolazione, e denota la sensibilità che la Direzione della ASL molte volte riesce a far diventare valore aggiunto nella sua programmazione.”
 




CIVITAVECCHIA, ASL ROMA F: SPIRAGLI POSITIVI PER LA VICENDA DEL S.CECILIA

Redazione

Civitavecchia (RM) – All’insegna della ragionevolezza e della reciproca disponibilità si è riunito nel tardo pomeriggio dello scorso venerdì un tavolo congiunto tra Direzione della Casa di  cura ‘Santa Cecilia’ di Civitavecchia, organizzazioni sindacali degli operatori, Amministrazione Comunale e Direzione della ASL ROMA F.L’incontro, organizzato dal Sindaco avv.Tidei, era volto a scongiurare il rischio di riduzioni di personale minacciato dalla Direzione dell’Istituto a seguito della riduzione di ricoveri originata dalla modifica della normativa regionale di riferimento. La normativa (DPCA 39 del 2012), nell’ambito di una ridefinizione delle procedure in materia, dispone infatti una nuova valutazione dei ricoverati presso le strutture di questo tipo, attraverso anche l’ istituzione delle U.V.M.D. (Unita di Valutazione Multidimensionali di Distretto), specificando peraltro in modo ben chiaro i criteri entro cui poter intervenire e definendo, per ciascun livello di classificazione dei pazienti, i termini temporali di durata del ricovero a carico del Servizio Sanitario Regionale: ad  esempio per il tipo ‘estensivo’ 60 giorni al massimo. “Nel caso in questione, – ha spiegato la d.ssa Cozzolino, Direttore del Distretto F1-  per molti pazienti oggetto della nuova valutazione si è convenuto di confermare la residenza presso l’istituto in un livello assistenziale diverso, ispirato ai nuovi criteri di accreditamento previsti dalla normativa, e cioè mantenimenti di tipo A e B,  per cui è prevista la contribuzione della famiglia (o del comune di residenza) al pagamento delle rette.” Poi l’incontro di ieri, nel quale con franchezza e spirito di collaborazione, le parti si sono confrontate con l’obiettivo primario della salvaguardia dei livelli occupazionali, fermo restando il rispetto della norma: la disponibilità della Direzione dell’Istituto, il pragmatismo delle Organizzazioni Sindacali, la volontà del Commissario Straordinario della ROMA F e la paziente mediazione del Sindaco di Civitavecchia hanno positivamente cooperato per raggiungere il primo importante risultato di congelare per due mesi le procedure di licenziamento. “C’è sempre stata e c’è  – ha commentato il Commissario dott. Quintavalle – la nostra attenzione per la tutela dei posti di lavoro nell’ambito un rapporto trasparente con l’imprenditoria privata, seria e costruttiva come in questo caso. Apprezziamo convintamente lo sforzo comune, oggi espresso in questa sede, e faremo tutto il possibile per poter scongiurare definitivamente il rischio dei licenziamenti. E siamo convinti che una concreta e positiva collaborazione tra sanità pubblica e privata, se ben realizzata, possa essere utile ai cittadini.” “E’ doveroso per un Sindaco – ha aggiunto l’avv. Tidei – compiere tutti gli sforzi possibili per la salvaguardia dei livelli occupazionali nella città , ma anche per supportare una Istituzione cittadina storica ed esemplare come il ‘Santa Cecilia’. Per questo registriamo con piacere la disponibilità espressa dalla Proprietà ad interrompere le procedure già avviate , e non era certo un atto dovuto, e contemplare un ulteriore periodo di osservazione di 60 giorni, al termine del quale ci rivedremo per una analisi esaustiva dell’intera questione.”




ASL ROMA F. FIRMATA LA NUOVA CONVENZIONE CON L’AMSI: AL VIA TRE NUOVI AMBULATORI MULTICULTURALI INTERNAZIONALI

 

Civitavecchia (RM) – La Roma F era stata la prima ASL in Italia, agli inizi degli anni 2000, a sviluppare un accordo operativo con l’Associazione Medici di origine Straniera in Italia per attivare un percorso assistenziale ad hoc per quanti, al tempo, erano definiti extracomunitari. A distanza di oltre un decennio, forti dell’esperienza consolidata e in ossequio alle linee guida sviluppatesi nel corso degli anni in ambito regionale e nazionale, si concreta l’iniziativa del neo Commissario Straordinario volta a imprimere un impulso decisivo alle iniziative già in corso, con il coinvolgimento diretto dei Comuni del territorio e con la piena strutturazione nella vita operativa della ASL.

E’ stata infatti firmata ieri mattina dai rispettivi vertici, il dott. Giuseppe Quintavalle ed il Presidente dell’A.M.S.I.  dott. Foad Aodi , la nuova Convenzione tra la ASL ROMA F e l’A.M.S.I. che supera e rilancia in maniera decisiva  quella già esistente con l’ampliamento numerico e prestazionale degli ambulatori dedicati principalmente agli immigrati ed più in generale agli utenti di ogni nazionalità, che nei nostri territori vivano oggi condizioni di disagio sociale, economico, culturale ma anche semplicemente linguistico. Una sinergia ‘istituzionalizzata’ in cui medici ed operatori AMSI madrelingua (araba, rumena, moldava, albanese, inglese, francese) svolgono una funzione essenziale con i pazienti per il superamento di varie problematiche , dalle più comuni a quelle complesse.

La convenzione punta su quattro linee portanti: l’assistenza sanitaria, l’aggiornamento professionale sulle patologie emergenti, la cultura in medicina e le iniziative nell’ambito della cooperazione internazionale, e sulla formazione e la certificazione dei mediatori culturali esperti in sanità.

Allo ‘storico’ ambulatorio in funzione a Ladispoli nel Distretto F2, saranno presto affiancati due nuovi servizi analoghi nei comuni di Cerveteri e Civitavecchia, con la nuova denominazione di Ambulatori Multiculturali Internazionali, con il supporto di alcune figure professionali specifiche esperte in mediazione culturale, ed in piena integrazione con i settori sociosanitari dei comuni ospitanti.

 “Voglio ringraziare – ha commentato il Presidente dell’AMSI, dott. Foad – innanzitutto il Direttore dott. Quintavalle per la consueta sensibilità e la disponibilità ad esplorare queste nuove forme di collaborazione più adeguate ai nostri tempi. Un ringraziamento particolare inoltre va a i Comuni ed ai loro rappresentanti qui presenti,il dott. Magliani per Civitavecchia, il dott. Gandini per Ladispoli e la d.ssa Cennerilli per Cerveteri, che con la loro adesione hanno reso possibile questo salto qualitativo e culturale nel suo complesso.” 

“Con questo nuovo strumento – ha concluso il dott. Quintavalle – abbiamo varato con l’AMSI una modalità innovativa di approccio nella quale tutti gli operatori coinvolti si muovono in una logica di rete con tutti gli altri servizi istituzionali del territorio: i Punti Unici di Accesso, i Consultori, i Distretti Sanitari e i Servizi Sociali dei vari comuni, anche con uno sguardo attento all’appropriatezza prescrittiva, e non limitandosi alla semplice ‘gestione’ dei casi ma divenendo parte attiva nella proposizione di progettualità formative, nell’analisi periodica dei dati rilevati e nella complessiva umanizzazione dei servizi. Insomma un’esperienza sulla quale stiamo investendo molto, per la quale attiveremo presto percorsi formativi specifici, e che dovrà crescere estendendola progressivamente anche ad altri comuni dell’Azienda, come ad esempio Formello,  che hanno già manifestato l’intenzione di partecipare all’innovativo progetto.”




ASL ROMA F. RICCIONI ‘TRANQUILLIZZA’ SEL SULLA CONVENZIONE FIRMATA NEI GIORNI SCORSI CON LA ASL ROMA A

Riccioni: "Resto comunque a disposizione dei consiglieri di SEL per eventuali altre proposte alternative da valutare,   ma reali,   concrete  adottabili in tempi brevissimi previste dalle norme vigenti e che rientrano nei poteri del Commissario Straordinario"

 

Redazione

Roma – Il Commissario Straordinario prof. Camillo Riccioni, interviene sulla nota stampa diramata dalla segreteria di S.E.L. Civitavecchia in ordine alla Convenzione stipulata nei giorni scorsi con la ASL ROMA A.
 
“Premetto che questa iniziativa è stata illustrata in modo chiaro ed esaustivo e di fatto condivisa dalla Consulta dei Sindaci e dal Presidente , in occasione dell’incontro tenutosi subito dopo il mio insediamento. E’ utile ricordare che Procedure di questo genere sono state più volte auspicate e richiamate dallo stesso Ministro Balduzzi e da esperti di Economia Sanitaria. Abbiamo adottato questo provvedimento per impedire il blocco di alcune attività fondamentali e quindi l’interruzione di pubblico servizio. La crisi che attanaglia questa Azienda  e la stragrande maggioranza delle Aziende Sanitarie del Lazio vuole rimedi e soluzioni immediate perché l’emergenza è nel quotidiano. La soluzione “concorsi” è certamente auspicabile oltreché  legittima, ma noi i problemi li dobbiamo risolvere oggi e questo adottato è l’unico possibile strumento per efficacia e tempestività. Se gli amici di SEL mi avessero contattato, come ho fatto con tutti, avrei spiegato che è la soluzione a minor costo ove si impiegano dirigenti Medici di provata esperienza, che il governo è totalmente dell’Azienda ricevente, che non vengono attribuiti ruoli di comando o altro e che la soluzione ha un carattere temporaneo. Resto comunque a disposizione dei consiglieri di SEL per eventuali altre proposte alternative da valutare,   ma reali,   concrete  adottabili in tempi brevissimi previste dalle norme vigenti e che rientrano nei poteri del Commissario Straordinario. L’auspicio è sempre quello di collaborare per risolvere i problemi dei nostri cittadini mettendo da parte le dinamiche da ‘Campagna elettorale’.”

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07/02/2013 ASL ROMA F. FIRMATA OGGI LA CONVENZIONE CON LA ASL ROMA A, AL VIA LA ’INTERUSABILITÀ’ DI RISORSE UMANE TRA LE DUE AZIENDE


 




ASL ROMA F. FIRMATA OGGI LA CONVENZIONE CON LA ASL ROMA A, AL VIA LA ’INTERUSABILITÀ’ DI RISORSE UMANE TRA LE DUE AZIENDE

Redazione

Roma – Era stato uno dei primi progetti annunciati già in occasione del primo incontro con la Conferenza dei Sindaci, nello scorso dicembre, dal Commissario Straordinario Riccioni non appena arrivato alla guida della ROMA F, mantenendo contemporaneamente la Direzione Generale della ASL romana.

I tanti problemi organizzativi a causa della sofferenza , acuitisi sia con i dettati via via più stringenti del Piano di Rientro regionale che con la vicenda della scadenza dei contratti di decine di medici precari, avevano destato nel neo manager non poche preoccupazioni sulla possibilità di mantenere  da una parte i livelli essenziali di assistenza e dall’altra di operare quel rilancio funzionale di strutture importanti e strategiche per interi territori come l’Ospedale ‘Padre Pio’ di Bracciano.

La risposta concreta ipotizzata dal prof. Riccioni,  si era sviluppata in particolare sulla possibilità di agire proprio sull’integrazione ‘operativa’ tra le due Aziende Sanitarie da lui dirette: professionalità e risorse umane da ‘condividere’ laddove si ravvisassero problematiche difficilmente superabili con le prassi allocative tradizionalmente percorse.

Con la firma del Protocollo d’intesa tra ASL ROMA F e ASL ROMA A, il progetto diviene oggi realtà. Tale accordo prevede che medici e professionisti ‘romani’ potranno essere chiamati a dare una mano ai loro omologhi della ROMA F, dissipando contemporaneamente anche i potenziali risvolti negativi delle possibili mobilità passive che si sarebbero create con la probabile crisi dell’erogazione di servizi delle nostre strutture. ‘Oggi è stata firmata – ha spiegato il prof. Riccioni, – la Convenzione quadro tra le Aziende ASL ROMA F e ROMA A. Questo rappresenta uno strumento che si rende indispensabile per far fronte alle gravi carenze di organico venutesi a determinare a causa del prolungarsi delle norme che bloccano le assunzioni in ottemperanza al piano di rientro.” ‘In questo modo – ha proseguito il Commissario Straordinario – saremo in grado di offrire risposte immediate ai bisogni di salute dei cittadini, nonché di evitare l’interruzione di intere linee di attività clinico-diagnostico-terapeutiche. Con un criterio di ‘vasi comunicanti’ le due Aziende potranno utilizzare risorse umane di assoluto valore tecnico e coprire cosi le carenze più gravi che verranno a determinarsi.”
 




BRACCIANO EMERGENZA ARSENICO: COMPLETATI I LAVORI DI RIPRISTINO DELLE FONTANELLE DEARSENIFICATE

Redazione

Bracciano (RM) – Completati ieri 23 gennaio 2013 i lavori per il ripristino delle fontanelle dearsenificate di Via Prato Igliolo e Via della Macchia – è quanto ha precisato il vicesindaco Nardelli aggiungendo che per l'erogazione dell’acqua dalle stesse si dovranno attendere le analisi delle acque.

Per una adeguata informazione dei cittadini circa il divieto di uso potabile Nardelli, facendo il punto della situazione sottolinea che “è in corso la distribuzione nei condomini, nelle abitazioni e presso le attività commerciali di volantini informativi circa i contenuti dell'ordinanza. A tal proposito ricordo – dice – che i valori della concentrazione di arsenico nelle nostre acque sono di 13 microgrammi al litro  per quanto riguarda l'acquedotto "Fiora" (che serve la maggior parte del paese, compresa Bracciano Nuova e centro urbano) e 15 microgrammi al litro per l'acquedotto "Lega" (che serve le zone di Vigna di Valle e Rinascente).

Il limite fissato dalla Unione Europea a partire dal 1 gennaio 2013 per l'arsenico – precisa il vicesindaco – è di 10 microgrammi al litro. Fino al 31 dicembre 2012 il limite, in virtù di proroghe concesse dalla stessa Europa, era di 20 microgrammi al litro ed il Comune di Bracciano ha costantemente monitorato la qualità delle acque garantendo il rispetto di questi parametri. I nostri acquedotti erogano pertanto, da sempre, la stessa acqua: nel nostro caso la presenza di arsenico non è di origine antropica bensì di origine geogenica, ossia è dato dalla dissoluzione naturale di alcuni minerali che lo contengono. In questa fase di emergenza cosa è vietato: è vietato l'uso potabile, la cottura, reidratazione e ricostituzione degli alimenti, lavaggio denti e cavo orale. E’ consentito invece l'uso di acqua per igiene domestica ed igiene personale”.

Prosegue intanto il servizio di distribuzione dell’acqua potabile con autobotti con i seguenti orari: – Pisciarelli – P.zza S. Lorenzo dalle 8:00 alle 9:00; – Piazzale dei Pasqualetti dalle 9:30 alle 11:00; – Via delle Palme area PalaProvincia dalle 11:30 alle 13:00; – Castel Giuliano – P.zza S. Croce dalle 13:30 alle 14:30; – Vigna di Valle – Via braccianese Km 18 (di fronte la trattoria "Da Leone") dalle 15:00 alle 16:00; – Sambuco dalle 16:30 alle 17:30.

Per l'approvvigionamento di acqua potabile è possibile  utilizzare anche le fontanelle del lungolago Argenti.

Lunedì 28 gennaio alle ore 15 è stato indetto un incontro pubblico sulla problematica arsenico presso la sala dell’archivio storico del Comune di Bracciano in piazza Mazzini n. 5 al quale prenderanno parte anche alcuni tecnici della Asl Rm/F.

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BRACCIANO, ANALISI ACQUA DELLA ASL RMF CONFERMANO PRESENZA ARSENICO SUPERIORE ALLA NORMA. SCATTA L'ORDINANZA

Redazione

Bracciano (RM) – Emessa questa mattina a Bracciano un’ordinanza sindacale con la quale si vieta l’uso potabile dell’acqua erogata dagli acquedotti "Lega" e" Fiora". Ciò a seguito delle nuove analisi della Asl Rm/F comunicati ieri che evidenziano valori non conformi al decreto legislativo 31/2011 per quanto riguarda la concentrazione di arsenico e floruri. Conforme ai valori di legge invece l’acqua dell’acquedotto Cisterna. In particolare per l’acquedotto Lega il prelievo effettuato in località La Rinascente ha fatto registrare una concentrazione di 15 microgrammi litro, rispetto al valore limite di legge di 10 microgrammi, e 2,3 microgrammi al litro, rispetto all’1,5 del valore limite di legge. Riguardo l’acquedotto “Fiora” il prelievo in via Palazzi da parte della Asl ha evidenziato una concentrazione di 13 microgrammi al litro rispetto al valore limite di legge di 10 microgrammi al litro. Nel ribadire le prescrizioni per l’impiego dell’acqua il provvedimento fa riferimento alle azioni del piano di rientro che prevedono in particolare la sostituzione dei filtri dell’impianto di dearsenificazione dell’acquedotto Lega, la chiusura del pozzo n. 4 dell’acquedotto Fiora al fine di migliorare la miscelazione dell’acqua e abbassare la concentrazione di arsenico. Citate inoltre, sempre nell’ambito del piano di rientro, due delibere di giunta comunale, una per l’attivazione delle procedure per la realizzazione di due pozzi in località “Il Pero” e in via Olmata Tre Cancelli per i quali si è già accertata una concentrazione di arsenico inferiore al limite di legge, l’altra riguardante l’approvazione di un piano economico di lavori per la realizzazione di un nuovo pozzo in località “Il Pero” per il quale si è già accertato una concentrazione di arsenico inferiore ai limiti di legge. L’ordinanza precisa inoltre che è in corso da parte del Comune il reperimento di fonti alternative di approvvigionamento dell’acqua potabile attraverso autobotti, il ripristino delle due fontanelle di via Prato Igliolo e via della Macchia e che “sono comunque disponibili le due fontanelle pubbliche di via lungolago Argenti”.
 

Nota di Giuliano Sala Sindaco di Bracciano:

"Oggi – 18/01/2013 –  il vicesindaco, che svolge le mie funzioni causa la mia assenza per qualche giorno, ha emesso l'ordinanza allegata, su proposta della Asl Rm/f, poichè le analisi eseguite e comunicate il 17/1, hanno accertato l'esistenza di arsenico nell'acqua del nostro acquedotto, leggermente superiore ai limiti. Vorrei portare a conoscenza dei cittadini della rete e non, piuttosto "allarmati", che il controllo della Asl viene effettuato ogni mese e le ultime analisi hanno riportato un risultato di eccedenza dell'arsenico e di fluoruri nell'acqua dell'acquedotto Fiora e Lega, mentre l'acquedotto Cisterna è nei limiti. Dal 31/12/2012, qualora il parametro arsenico superi 10 microgrammi/lt e i fluoruri 1,5 mg/lt, è necessario emettere ordinanza di divieto utilizzo dell'acqua ad uso potabile, in attesa del rientro nei parametri.Fino a dicembre avevamo l'arsenico e i fluoruri al di sotto dei suddetti limiti, al contrario questo mese abbiamo i dati riportati nell'ordinanza.
Scopo di questo mio post, è quello di tranquillizzare la popolazione, poichè stiamo facendo tutto il possibile per rientrare nei limiti imposti dalla CE, disponendo la chiusura dei pozzi con limite di arsenico troppo elevato e sostituendo i filtri del dearsenificatore della Lega, che debbono essere rigenerati e sono stati la causa del mancato funzionamento dell'impianto. Inoltre abbiamo finanziato, come risulta nell'ordinanza, la realizzazione di due nuovi pozzi in zona Pero e Olmata Tre Cancelli dove l'acqua ha limitata percentuale di arsenico. Ci sono comunque due elementi che è necessario tenere in considerazione: in primo luogo che l'arsenico è dovuto alla conformazione formologica del sottosuolo delle nostre zone, difficile da debellare; in secondo luogo che sino al 31/12, in virtù di pluriennali deroghe richieste ed ottenute dalla Regione Lazio, i cittadini hanno consumato acque con percentuale di arsenico molto superiori ai limiti imposti e non più derogati dalla Comunità europea, senza che allora ci fosse allarmismo solo perchè la Regione, con un atto amministrativo, prevedeva che l'acqua si potesse comunque utilizzare. L'amministrazione comunale è intervenuta al meglio per "combattere" l'arsenico e i fluoruri, mantenendo comunque la gestione pubblica dell'acqua e siamo fiduciosi che in brevissimo tempo potremo rientrare nei limiti imposti. Siamo comunque consapevoli che la lotta contro l'arsenico si può vincere definitivamente solo con la realizzazione di nuovi pozzi privi del metallo, azione che stiamo rapidamente realizzando. La prossima settimana effettueremo nuovi prelievi e provvederemo a dare adeguata informazione dei risultati."

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