Civita Castellana, arsenico oltre i limiti nell’acqua: scatta l’ordinanza di non potabilità

Civita Castellana – Arsenico oltre i limiti, scatta l’ordinanza di non potabilità su tutto il territorio comunale sino a nuove disposizioni e nelle more della esecuzione di nuovi accertamenti analitici.

“Il Dipartimento di prevenzione servizio igiene alimenti nutrizione della Asl ci ha comunicato oggi l’esito delle analisi chimiche eseguite dall’Arpa Lazio – spiega il primo cittadino, Luca Giampieri, che ha firmato l’ordinanza -, dalle quali risulta il superamento per il parametro arsenico dei limiti fissati nei punti di prelievo della fontana pubblica in piazza San Clemente (arsenico 16 µg/l) e della fontana pubblica di via XII settembre (arsenico 15 µg/l)”.

“Pertanto ho immediatamente predisposto il divieto di potabilità fino a che nuovi esami non riveleranno che i livelli di arsenico nell’acqua sono tornati nella norma – conclude il sindaco -. Ricordo che i punti di approvvigionamento dislocati sul territorio comunale sono attivi ed erogano acqua potabile”.




Viterbo, acqua per uso umano: in provincia torna lo spettro dell’arsenico

VITERBO – E’ di questi giorni la notizia che in diversi comuni viterbesi è stata rilevata ancora la presenza di Arsenico, oltre i limiti di 10 microgrammi/litro e di Fluoro, oltre 1.5 milligrammi per litro, previsti dalla legge a tutela della salute pubblica nelle acque ad uso umano, evidenziando così una inadeguata capacità di dearsenificazione e potabilizzazione degli impianti preposti all’erogazione di acque potabili.

L’Associazione medici per l’ambiente-Isde (International Society of doctors for the environment) di Viterbo esprime nuovamente grande preoccupazione per i rischi sanitari già ben documentati per le popolazioni dell’Alto Lazio, sottoposte cronicamente e da decenni all’esposizione all’Arsenico, sostanza tossica e cancerogena e al Fluoro, elemento con effetti tossici a livello sia neurologico che del sistema osseo. Le problematiche sanitarie e ambientali determinate dall’Arsenico sono infatti ben conosciute e sono costante oggetto di studi e ricerche; sul sito on-line di una delle più importanti biblioteche mediche internazionali “PubMed” (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/ ), digitando “arsenic drinking water” sono presenti, al febbraio 2018, ben 3123 pubblicazioni scientifiche a questo riguardo.

L’Organizzazione mondiale della sanità ricorda ed auspica come obiettivo di qualità un contenuto di arsenico pari a zero (o al più e in via transitoria di 5 microgrammi/litro) nelle acque destinate a consumo umano come vera e sicura tutela della salute pubblica

L’Arsenico infatti è stato classificato dall’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (Iarc) come elemento cancerogeno certo di classe 1 e posto in diretta correlazione con molte patologie oncologiche, e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute. Sempre più segnalazioni inoltre lo correlano anche ai tumori del fegato e del colon.
L’assunzione cronica di arsenico, soprattutto attraverso acqua contaminata, e’ indicata inoltre da una cospicua e rilevante documentazione scientifica anche quale responsabile di patologie cardiovascolari, neurologiche, diabete di tipo 2, lesioni cutanee, disturbi respiratori, disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.

L’Arsenico, come molte altre sostanze tossiche, il Fluoro ad esempio, e cancerogene come vari metalli pesanti e pesticidi, possono, attraverso l’esposizione materna ad alimenti, aria e bevande contaminati, superare la barriera placentare e quella emato-encefalica e interferire in modo negativo con lo sviluppo del feto, soprattutto delle sue strutture neurocerebrali.

Diversi studi condotti anche nell’Alto Lazio (riportati di seguito a questo comunicato), l’ultimo in ordinetempo“Urinary Arsenic in Human Samples from Areas Characterized by Natural or Anthropogenic Pollution in Italy ( https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29425136), pubblicato proprio in questo mese sulla prestigiosa rivista International journal of environmental research and public health, richiamano ad una costante attenzione per il rischio sanitario connesso all’esposizioni croniche anche a dosi medio- basse di Arsenico e auspicano interventi definitivi per la soluzione del problema, quelli che a quanto sembrerebbe non sono stati adottati ed urgono in vari comuni del territorio viterbese.




ARSENICO E SICUREZZA ALIMENTARE. L’OMS METTE I LIMITI SOLO PER L’ACQUA POTABILE


Uno studio condotto da Evira (Autorità finlandese per la sicurezza alimentare) dimostra che, secondo le valutazioni peggiori, l'assunzione di arsenico inorganico da riso a grani lunghi può superare il limite giornaliero considerato sicuro per gli adulti, anche l'arsenico inorganico da alimenti per bambini a base di riso può superare leggermente il limite giornaliero considerato sicuro

di Cinzia Marchegiani

Questo approfondimento nasce dalla necessità di fare servizio al cittadino, poiché molti lettori hanno chiesto di avere più informazioni riguardo l’Arsenico che si potrebbe trovare negli alimenti che sono presenti sulle nostre tavole. L’Osservatore d’Italia attento alle nuove scoperte scientifiche aveva pubblicato proprio ieri un nuovo studio Svedese condotto presso il Karolinska Institutet e dell'Università di Uppsala in Svezia che ha sollevato timori e domande, proprio sulla sicurezza alimentare. L’articolo ARSENICO: SCOPERTA SHOCK, MUTAZIONE GENETICA DEGLI INDIGENI PER RESISTERE  spiegava nel dettaglio come alcuni gruppi indigeni delle Ande del nord dell'Argentina hanno sviluppato una maggiore resistenza all’arsenico. I ricercatori svedesi in tal caso hanno dimostrato anche identificato il gene che sta alla base di questo metabolismo alterato che riesce a proteggere contro l'esposizione ad arsenico. Lo studio citato è importante poiché che è il primo a dimostrare che alcuni esseri umani sono geneticamente adattati ad un ambiente inquinato. La frase “incriminata” dello studio che ha sollevato molteplici precisava:” L'arsenico si trova naturalmente nella roccia in molti luoghi del mondo, ed è uno dei cancerogeni più potenti nel nostro ambiente. Le persone sono esposte principalmente attraverso l'acqua potabile e cibo, in particolare il riso e vari prodotti di riso.

In effetti l'arsenico è presente in natura, a livelli elevati nelle acque sotterranee e del suolo di alcune parti del mondo. L'elemento tossico può entrare nella catena alimentare quando è assorbito dalle colture tramite l'acqua e il terreno. Un'esposizione prolungata all'arsenico può causare tumori e lesioni della pelle. E' stato anche associato a problemi dello sviluppo, alle malattie cardiache, al diabete, e a danni al sistema nervoso e al cervello.

Il riso in particolare, può assorbire più arsenico rispetto ad altre colture e come alimento base per milioni di persone può contribuire significativamente all'esposizione all'arsenico, molto dannoso per la salute umana.

Secondo i dati FAO, la contaminazione, da arsenico nel riso è particolarmente preoccupante in alcuni paesi asiatici, dove le risaie sono irrigate con acque sotterranee contenenti sedimenti ricchi di arsenico, pompate da pozzi tubolari poco profondi. Migliori sistemi d'irrigazione e pratiche agricole più efficienti potrebbero contribuire a ridurre la contaminazione, ad esempio coltivando il riso in letti rialzati piuttosto che in campi allagati.

Le informazioni specifiche che si hanno a disposizione sulla sicurezza alimentare vengono prodotte dall’EFSA- Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare. Sull’arsenico anche EVIRA (Autorità finlandese per la sicurezza alimentare) ha prodotto una corposa documentazione. Dell’arsenico occorre tenere a mente che è un elemento presente negli alimenti in numerosi composti diversi. Di questi, le specie di arsenico inorganici sono i più dannosi. L’Arsenico inorganico (IAS) è il responsabile cancerogeno del polmone, della pelle e cancro della vescica. Uno studio condotto da Evira (Autorità finlandese per la sicurezza alimentare) dimostra che, secondo le valutazioni peggiori, l'assunzione di arsenico inorganico da riso a grani lunghi può superare il limite giornaliero considerato sicuro per gli adulti. L'arsenico inorganico da alimenti per bambini a base di riso può superare leggermente il limite giornaliero considerato sicuro.
Lo studio terminato da Evira è tra il primo del suo genere al mondo. Oltre ad analizzare le concentrazioni di arsenico inorganico in alimenti per bambini a base di riso, lo studio ha esaminato l'assunzione di arsenico inorganico da cibi ricercati tra persone finlandesi di età diverse. Questa assunzione è stata confrontata con il valore limite considerato sicuro per l'arsenico inorganico, cioè 0,3-8 microgrammi per chilo di peso corporeo al giorno, impostata dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare EFSA.

L'assunzione di arsenico inorganico tra i diversi gruppi di età della popolazione è stata valutata sulla base dei dati di concentrazione misurati da alimenti e dati di consumo dei prodotti alimentari.
La ricercatrice Eeva-Maria Rintala che lavora presso Evira nell’Unità di Ricerca Chimica e Tossicologia, spiega lo studio :"Il valore di apporto modelli matematici è stato redatto secondo lo scenario peggiore. Questo modello è basato sulla più grande concentrazione misurata di arsenico inorganico negli alimenti e la più grande quantità di consumo di detti prodotti alimentari."

I risultati dello studio sono stati pubblicati in una pubblicazione scientifica peer-reviewed: Rintala, EM, Ekholm, P., Koivisto, P., Peltonen, K., Venäläinen, ER dal titolo L’assunzione di Arsenico inorganico da Riso a rani lunghi e il cibo a base di riso per le pappe dei bambini. Fondamentalmente emergono queste valutazioni:

1) ALIMENTI PER L'INFANZIA SONO BASSE CONCENTRAZIONI DI ARSENICO
Lo studio ha analizzato la concentrazione totale e inorganico di arsenico in dieci alimenti per bambini a base di riso e otto tipi di riso a grani lunghi.
Nel caso di alimenti per l'infanzia, la minore concentrazione di arsenico totale e inorganico è dovuto al fatto che gli alimenti per bambini comprendono anche altri cereali e frutta, per esempio. La concentrazione totale di arsenico di alimenti per bambini a base di riso era sotto di 0,3 milligrammi per chilo di cibo. Nel complesso, quantità misurabili di arsenico inorganico sono stati trovati in soli quattro alimenti per bambini a base di riso.
La più alta concentrazione totale di arsenico del riso a grani lunghi studiato era di poco superiore a 0,5 milligrammi per chilo e la concentrazione di arsenico inorganico era chiaramente inferiore a 0,5 milligrammi per chilo.

2) LA CONCENTRAZIONE DI ARSENICO NEGLI ALIMENTI DOVREBBE MONITORATO
Nello studio pubblicato l'assunzione di arsenico inorganico è stata valutata per una sorgente sola, riso a grani lunghi o cibo a base di riso bambino.
Rintala spiega:"Al fine di valutare l'assunzione cumulativa di arsenico inorganico da cibi diversi, sarà importante in futuro per ottenere informazioni sulle concentrazioni di arsenico inorganico negli alimenti diversi dal riso".
Lo sviluppo di analisi di arsenico continua all’ente Evira. Il metodo di indagine verrà applicata alla determinazione dei composti di arsenico in altri alimenti inclusi pesci, molluschi, cereali, bevande e verdura.

Il dato oggettivo che emerge da queste ricerche è il fatto che non ci sono valori limite per la concentrazione di arsenico inorganico negli alimenti, mentre per l’acqua potabile è stato indicato. Infatti l'Unione europea ha adottato il limite dell'OMS che è stato fissato nel 1993, per il totale delle concentrazioni ammissibili di arsenico nell'acqua potabile, ed equivale a 10 mg/l. Per quanto riguarda gli alimenti, nessun limite per le concentrazioni totali ammissibili di arsenico o di arsenico inorganico esiste nella normativa dell'Unione europea in questo momento. Secondo gli esperti, tra cui l'EFSA, sono necessarie ulteriori ricerche su arsenico inorganico negli alimenti e l'esposizione dei consumatori a esso. Attualmente, esiste poca ricerca sul tema. Rimane indiscusso che l’Arsenico è un semimetallo che si trova in bassi livelli in quasi tutti gli alimenti. Prodotti alimentari comunemente contengono decine di diversi composti di arsenico.

DATI DELL’ AUTORITÀ EUROPEA PER LA SICUREZZA ALIMENTARE EFSA
La relazione fornisce EFSA produce informazioni sui livelli di arsenico (arsenico totale (TAS) e arsenico inorganico (IAS) in una serie di alimenti sul mercato europeo classificati secondo il sistema di classificazione FoodEx (EFSA, 2011a). Inoltre, fornisce stime di esposizione alimentare cronica allo IAS (arsenico inorganico) in Europa che utilizzano dati di consumo individuali dalla EFSA Comprehensive alimentare europea Consumo Database (EFSA, 2011b).
L'arsenico è un metalloide onnipresente presente a basse concentrazioni nelle rocce, nel suolo e nelle acque sotterranee naturali. Nell'acqua terreno naturale, l'arsenico è tipicamente presente in forme inorganiche (As (III), As (V) o una combinazione di entrambi); forme organiche sono rare in acqua come sono il risultato di attività biologica. Anche se l'esposizione cutanea e per inalazione è possibile, il cibo e l'acqua potabile sono le principali vie di esposizione ad arsenico. Le specie di arsenico organiche come arsenobetaina e diverse arsenosugars sono le forme più comuni di frutti di mare, mentre in alimenti di origine terrestre forme di arsenico predominanti sono l’arsenico inorganico, As (V) e As (III) e singole specie di arsenico metilato (metilarsonato, methylarsenite e dimetilarsinato (DMA). L’Arsenico entra nella catena alimentare principalmente attraverso l'acqua ei terreni contaminati.

STATI MEMBRI: Per le acque destinate al consumo umano (direttiva 98/83/CE) di un valore parametrico di 10 mg/l è stabilito senza distinguere le forme di arsenico, mentre per le acque minerali naturali (Direttiva 2003/40 / CE), una limite massimo di 10 mcg/l è previsto per l'arsenico totale (Tas).

ALIMENTI E SICUREZZA
Vegetariani e Arsenico: l'esposizione alimentare all’arsenico è stato anche valutato nella popolazione vegetariana, ma questa valutazione si è basata su un numero molto limitato di soggetti. Confrontando cinque rilevazioni con i dati su entrambi i vegetariani e la popolazione in generale, la gamma di media dell'esposizione alimentare è 0,10-0,42 mg/kg di peso corporeo al giorno e 0,11-0,34 mg/kg di peso corporeo al giorno, rispettivamente. Il 95 ° percentile dell'esposizione alimentare variava 0,28-0,60 mg/kg di peso corporeo al giorno e 0,18-0,55 mg/kg di peso corporeo al giorno nel vegetariana e la popolazione in generale, rispettivamente. Questi risultati indicano differenze notevoli tra vegetariani e la popolazione in generale.

Esposizione alimentare neonati e bambini: in generale, con l'eccezione della popolazione più giovane (neonati e nei bambini), il contributo principale all’esposizione alimentare all’arsenico inorganico è dato dal gruppo alimentare di prodotti a base di grano trasformati (non a base di riso). Altri importanti contributi per l'assunzione complessiva dell’arsenico inorganico in tutte le classi di età erano riso, latte e prodotti lattiero-caseari e acqua potabile.
Nei neonati e nei bambini, i principali apportatori erano latte e prodotti lattiero-caseari seguito da acqua potabile, prodotti trasformati a base di grano (non a base di riso) e alimenti per lattanti e bambini. Il contributo degli alimenti per neonati in queste classi di età può essere sottovalutato in quanto nella maggior parte dei casi, i dati di consumo in EFSA non indicano la potenziale presenza di riso negli alimenti per lattanti. Il consumo di tre porzioni (90 g/die) di alimenti per lattanti a base di riso potrebbe rappresentare una fonte importante di arsenico inorganico (1,59-1,96 mg/kg di peso corporeo al giorno).
Fatta eccezione per il riso, presentando un livello relativamente alto di arsenico inorganico, il contributo all'esposizione alimentare degli altri principali gruppi alimentari è dovuto principalmente ai loro livelli relativamente elevati di consumo. In particolare i prodotti a base di grano trasformati (non a base di riso) ha fatto un grande contributo alla esposizione complessiva all’arsenico inorganico. In quasi tutte le indagini alimentari e classi di età il pane di grano e panini fornivano il contributo più dominante all'esposizione.

INCERTEZZA VALUTAZIONI ARSENICO E DOSI
Le fonti più importanti di incertezza nel presente valutazione riguardano l'eterogeneità dei dati di consumo alimentare. Al fine di ridurre l'incertezza delle valutazioni dell'esposizione da arsenico, sarebbero necessari dati più analitici in particolare nei pesci e frutti di mare, e in gruppi di alimenti che forniscono un contributo significativo per l'esposizione alimentare (ad esempio, il riso e pane e prodotti a base). Dati analitici presentati all'EFSA devono seguire le esigenze della guida dell'EFSA su Standard Sample Description ver. 2.0 nonché i requisiti specifici per la presentazione dei dati sulla presenza di arsenico (ad esempio l'identificazione di riso come ingrediente) descritto sul sito dell'EFSA. Dati più dettagliati del consumo ridurrebbero le incertezze associate con le stime di esposizione alimentare nella popolazione generale, e in particolare in alcune classi di età (classi giovane età) e gruppi specifici di popolazione (ad esempio, i vegetariani).
Anche la ricercatrice Rintala dello studio pubblicato da Evira ricorda: "E possibile che i valori di soglia saranno fissati per l'arsenico inorganico, in futuro, al fine di indicare la concentrazione massima consentita di arsenico inorganico nei prodotti specifici, come gli alimenti per bambini.”

Se l'Autorità europea per la sicurezza alimentare EFSA indica l’assunzione il valore limite considerato sicuro per l'arsenico inorganico, 0,3-8 microgrammi per chilo di peso corporeo al giorno, la Fao in tal senso è intervenuta già lo scorso anno, la commissione CODEX Alimentare che per la prima volta ha stabilito il livello massimo di arsenico consentito nel riso stabilendolo a 0,2 mg per kg. 




ARSENICO: SCOPERTA SHOCK, MUTAZIONE GENETICA DEGLI INDIGENI PER RESISTERE ALL’INQUINAMENTO

I ricercatori hanno anche identificato il gene che sta alla base del metabolismo alterato e protegge contro l'esposizione ad arsenico. Questo studio è il primo a dimostrare che alcuni esseri umani sono geneticamente adattati ad un ambiente inquinato

di Cinzia Marchegiani

Svezia – L'arsenico si trova naturalmente nella roccia in molti luoghi del mondo, ed è uno dei cancerogeni più potenti nel nostro ambiente. Le persone sono esposte principalmente attraverso l'acqua potabile e cibo, in particolare il riso e vari prodotti di riso. Gli studi condotti presso il Karolinska Institutet e dell'Università di Uppsala in Svezia dimostrano che alcuni gruppi indigeni delle Ande del nord dell'Argentina hanno sviluppato una maggiore resistenza all’arsenico. I ricercatori hanno anche identificato il gene che sta alla base del metabolismo alterato e protegge contro l'esposizione ad arsenico. Questo studio è il primo a dimostrare che alcuni esseri umani sono geneticamente adattati ad un ambiente inquinato.

Persone che vivono nella Ande argentine sono stati probabilmente esposti a livelli elevati di arsenico nell'acqua potabile per migliaia di anni. Il presente studio dimostra che i residenti che vivono in questa regione oggi hanno una frequenza nettamente superiore di varianti geniche che permettono al corpo di gestire in modo efficiente l'arsenico da metilazione ed espellendo una arsenico metabolita meno tossici. Al contrario, le persone che non hanno la variante del gene protettivo producono un metabolita arsenico più tossico se sono esposti ad arsenico. Altre comunità nelle zone limitrofe, senza la stessa esposizione storica arsenico sono significativamente più bassi frequenze della variante del gene protettivo.

Questi ricercatori hanno identificato cambiamenti nel gene principale per il metabolismo arsenico, AS3MT, come causa del metabolismo alterato. I risultati suggeriscono che le persone si sono adattate all’arsenico attraverso un aumento della frequenza di varianti protettive AS3MT. Questo studio è un esempio lampante di come gli esseri umani sono stati in grado di adattarsi alle condizioni ambientale locali a volte dannosi. Coloro che sono sopravvissuti all'esposizione dell'arsenico hanno vissuto più a lungo e ha avuto più figli; per tale motivo le varianti del gene di protezione sono molto comuni in alcune regioni delle Ande oggi. Solo pochi esempi sono stati precedentemente descritti nell'uomo.

Karink Broberg , ricercatore presso l'Istituto di medicina Ambientale presso Karolinska Institutet nel dettaglio spiega: "Il nostro studio dimostra che oltre agli individui extra-sensibili, esistono anche individui che sono particolarmente tolleranti agli agenti tossici ambientali. Questo fenomeno relativo all’arsenico non è probabilmente unico, ma si applica anche ad altre sostanze tossiche negli alimenti e l'ambiente, per gli esseri umani sono stati esposti per lungo tempo.” Proprio per questo Brogen fa emergere che i risultati evidenziano anche la necessità di effettuare la valutazione dei rischi sanitari osservanti per i prodotti chimici da parte di persone che possono avere forte tolleranza genetica per la particolare sostanza chimica.

Carina Schlebusch, ricercatrice presso il Dipartimento di Ecologia e Genetica presso l’Università di Uppsala sottolinea l’importanza di questa scoperta: "Solo pochi altri studi hanno trovato prove di adattamento locale negli esseri umani; per esempio, l'adattamento alle condizioni di alta quota e il parassita della malaria. Questo studio aggiunge un altro esempio di come gli esseri umani si sono adattati, in un tempo relativamente breve, di tollerare un fattore di stress ambientale che hanno incontrato quando si stabilirono in una nuova area ".

I ricercatori punteranno a studiare se altre popolazioni con storiche esposizioni di arsenico mostrano un adattamento equivalente, ed esaminare se le altre sostanze tossiche presenti nell'ambiente possono provocare un aumento della frequenza delle varianti genetiche che forniscono la resistenza negli esseri umani. 




BRACCIANO, ANALISI ACQUA DELLA ASL RMF CONFERMANO PRESENZA ARSENICO SUPERIORE ALLA NORMA. SCATTA L'ORDINANZA

Redazione

Bracciano (RM) – Emessa questa mattina a Bracciano un’ordinanza sindacale con la quale si vieta l’uso potabile dell’acqua erogata dagli acquedotti "Lega" e" Fiora". Ciò a seguito delle nuove analisi della Asl Rm/F comunicati ieri che evidenziano valori non conformi al decreto legislativo 31/2011 per quanto riguarda la concentrazione di arsenico e floruri. Conforme ai valori di legge invece l’acqua dell’acquedotto Cisterna. In particolare per l’acquedotto Lega il prelievo effettuato in località La Rinascente ha fatto registrare una concentrazione di 15 microgrammi litro, rispetto al valore limite di legge di 10 microgrammi, e 2,3 microgrammi al litro, rispetto all’1,5 del valore limite di legge. Riguardo l’acquedotto “Fiora” il prelievo in via Palazzi da parte della Asl ha evidenziato una concentrazione di 13 microgrammi al litro rispetto al valore limite di legge di 10 microgrammi al litro. Nel ribadire le prescrizioni per l’impiego dell’acqua il provvedimento fa riferimento alle azioni del piano di rientro che prevedono in particolare la sostituzione dei filtri dell’impianto di dearsenificazione dell’acquedotto Lega, la chiusura del pozzo n. 4 dell’acquedotto Fiora al fine di migliorare la miscelazione dell’acqua e abbassare la concentrazione di arsenico. Citate inoltre, sempre nell’ambito del piano di rientro, due delibere di giunta comunale, una per l’attivazione delle procedure per la realizzazione di due pozzi in località “Il Pero” e in via Olmata Tre Cancelli per i quali si è già accertata una concentrazione di arsenico inferiore al limite di legge, l’altra riguardante l’approvazione di un piano economico di lavori per la realizzazione di un nuovo pozzo in località “Il Pero” per il quale si è già accertato una concentrazione di arsenico inferiore ai limiti di legge. L’ordinanza precisa inoltre che è in corso da parte del Comune il reperimento di fonti alternative di approvvigionamento dell’acqua potabile attraverso autobotti, il ripristino delle due fontanelle di via Prato Igliolo e via della Macchia e che “sono comunque disponibili le due fontanelle pubbliche di via lungolago Argenti”.
 

Nota di Giuliano Sala Sindaco di Bracciano:

"Oggi – 18/01/2013 –  il vicesindaco, che svolge le mie funzioni causa la mia assenza per qualche giorno, ha emesso l'ordinanza allegata, su proposta della Asl Rm/f, poichè le analisi eseguite e comunicate il 17/1, hanno accertato l'esistenza di arsenico nell'acqua del nostro acquedotto, leggermente superiore ai limiti. Vorrei portare a conoscenza dei cittadini della rete e non, piuttosto "allarmati", che il controllo della Asl viene effettuato ogni mese e le ultime analisi hanno riportato un risultato di eccedenza dell'arsenico e di fluoruri nell'acqua dell'acquedotto Fiora e Lega, mentre l'acquedotto Cisterna è nei limiti. Dal 31/12/2012, qualora il parametro arsenico superi 10 microgrammi/lt e i fluoruri 1,5 mg/lt, è necessario emettere ordinanza di divieto utilizzo dell'acqua ad uso potabile, in attesa del rientro nei parametri.Fino a dicembre avevamo l'arsenico e i fluoruri al di sotto dei suddetti limiti, al contrario questo mese abbiamo i dati riportati nell'ordinanza.
Scopo di questo mio post, è quello di tranquillizzare la popolazione, poichè stiamo facendo tutto il possibile per rientrare nei limiti imposti dalla CE, disponendo la chiusura dei pozzi con limite di arsenico troppo elevato e sostituendo i filtri del dearsenificatore della Lega, che debbono essere rigenerati e sono stati la causa del mancato funzionamento dell'impianto. Inoltre abbiamo finanziato, come risulta nell'ordinanza, la realizzazione di due nuovi pozzi in zona Pero e Olmata Tre Cancelli dove l'acqua ha limitata percentuale di arsenico. Ci sono comunque due elementi che è necessario tenere in considerazione: in primo luogo che l'arsenico è dovuto alla conformazione formologica del sottosuolo delle nostre zone, difficile da debellare; in secondo luogo che sino al 31/12, in virtù di pluriennali deroghe richieste ed ottenute dalla Regione Lazio, i cittadini hanno consumato acque con percentuale di arsenico molto superiori ai limiti imposti e non più derogati dalla Comunità europea, senza che allora ci fosse allarmismo solo perchè la Regione, con un atto amministrativo, prevedeva che l'acqua si potesse comunque utilizzare. L'amministrazione comunale è intervenuta al meglio per "combattere" l'arsenico e i fluoruri, mantenendo comunque la gestione pubblica dell'acqua e siamo fiduciosi che in brevissimo tempo potremo rientrare nei limiti imposti. Siamo comunque consapevoli che la lotta contro l'arsenico si può vincere definitivamente solo con la realizzazione di nuovi pozzi privi del metallo, azione che stiamo rapidamente realizzando. La prossima settimana effettueremo nuovi prelievi e provvederemo a dare adeguata informazione dei risultati."

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LAZIO, EMERGENZA ARSENICO: E LE ACQUE MINERALI?

Angelo Parca

Roma – L’Unione Europea, come ormai ben noto, ha imposto un limite massimo di presenza di arsenico nelle acque destinate al consumo umano di 10 microgrammi per litro. Pertanto al di sotto di questo limite l’acqua è da intendersi sicura sia per adulti che per neonati.

Molte persone, con tutta probabilità, non sanno che spesso nelle bottiglie d’acqua minerale la concentrazione di arsenico è superiore all’acqua del rubinetto. Ma quanto costa un macchinario per depurare l’acqua? I prezzi sono variabili: si parte da un minimo di 500 per arrivare ai 4-5mila euro circa. Un macchinario idoneo a eliminare l’arsenico costa circa 3mila euro.

L’Italia è il maggior consumatore al mondo di acqua minerale. Ogni anno se ne consumano circa 12 miliardi di litri, vale a dire circa 200 litri pro capite. E un italiano su due beve solo acqua imbottigliata che, sempre uno su due, considera più pura dell’acqua del rubinetto; uno su tre la reputa migliore al gusto, uno su sei dice che è “meno dura”.

Ma non tutti sanno che tra gli elementi presenti in tracce nelle acque minerali italiane ci sono arsenico, uranio, alluminio, berillio, fluoro e altre sostanze potenzialmente nocive. E soprattutto che i limiti per la presenza di queste sostanze sono più alti nelle acque minerali che in quelle potabili. E in alcuni casi, "i limiti",  sono addirittura inesistenti.

A dissipare l’idea che le acque minerali in bottiglia possano essere un buon rifugio di fronte ad acque di rubinetto distribuite dai comuni o dai vari gestori che faticano ad allinearsi ai parametri di sicurezza imposti dall’Europa ci pensa un articolo pubblicato sul numero di maggio della rivista “Le Scienze”, firmato da sette scienziati delle Università di Napoli, del Sannio, di Bologna e di Cagliari, e che riassume i risultati italiani di una ricerca europea sulla qualità delle acque minerali imbottigliate.

Le conclusioni dell’articolo non sono apocalittiche, e salvano in linea di massima le acque in commercio, ma con la precisazione che in alcuni casi la presenza di elementi nocivi supera valori limite e linee guida, e che in tutte le acque ci sono tracce di elementi che potrebbero essere nocivi per la salute.

E a volte queste presenze sono elevate, ben al di sopra dei limiti imposti all’acqua di casa, come nel caso dei berillio. In genere poi la presenza di tali sostanze non viene riportata nelle etichette, dove generalmente, si leggono solo le concentrazioni dei principali elementi maggiori, come il calcio, il magnesio e il sodio.

La presenza di molti elementi nocivi, i cosiddetti “elementi di traccia” non dipende dall’intervento dell’uomo, ma è legata alla composizione delle acque. Tra le sostanze che beviamo nelle acque minerali c’è il famigerato arsenico: benché tutte le acque minerali analizzate nella ricerca non superino il valore limite di 10 microgrammi per litro, le acque di nove marche, nelle quali la concentrazione di arsenico supera i 5 microgrammi per litro, dovrebbero essere costantemente monitorate, secondo i ricercatori, anche in considerazione del fatto che a livello internazionale si sta discutendo di abbassare il valore limite proprio a 5 microgrammi per litro.

Sostanza meno nota è il berillio, per il quale in Italia esistono norme stringenti: se l’acqua di una falda acquifera ne presenta una concentrazione che supera i 4 microgrammi per litro, per la legge italiana serve un intervento di bonifica delle acque, anche quando non destinate al consumo umano. “Sorprendentemente – scrivono i ricercatori – sia in Italia sia in Europa non è stato stabilito alcun limite di concentrazione per il berillio nelle acque destinate al consumo umano, e tanto meno per quelle minerali“. E’ perciò solo un caso se le acque analizzate nella ricerca presentano valori bassi di questa sostanza, perché se dipendesse dalla legge potrebbe andare anche peggio.

L’Arsenico è classificato dall’Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro come elemento cancerogeno certo di classe 1, e posto in diretta correlazione con molte patologie oncologiche, e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute.

L’assunzione cronica di arsenico, soprattutto attraverso acqua contaminata, è indicata, da una rilevante documentazione scientifica, anche quale responsabile di patologie cardiovascolari, neurologiche, diabete, lesioni cutanee, disturbi respiratori, disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.

Una indagine realizzata nell’ambito del progetto Atlante Europeo dell’EuroGeoSurveys Geochemistry Expert Group (pubblicata nel maggio 2010 dalla rivista ‘Le Scienze’) ha permesso di conoscere tutti i dati relativi alla composizione delle acque minerali europee. Nel caso di quelle italiane è stato quindi possibile conoscere tra gli altri, anche il valore per litro del tanto discusso Arsenico.


Ecco l’elenco delle principali acque minerali e loro contenuto in Arsenico (ricordando che per tutte le acque minerali italiane prese in esame, in nessuna è stato riscontrato un valore superiore ai 10 microgrammi per litro).


Denominazione Acqua Minerale/Fonte     Valore (microgrammi per litro

Acqua Gaudianello                                           0.619
Acqua Santa Croce                                           0.124
Acqua Leggera                                                  4.650
Acqua Lilia                                                         1.900
Acqua Sveva                                                      2.740
Acqua Ferrarelle                                                6.810
 Acqua Lete                                                        0.759
 Acqua Lieta (Conad)                                         0.238
 Acqua Galvanina                                              0.162
 Acqua Monte Cimone (Coop)                           0.098
 Acqua di Nepi                                                   5.710
 Acqua Claudia                                                  0.059
 Acqua Egeria                                                    8.910
 Acqua Fiuggi                                                     1.850
Acqua Boario                                                      0.056
 Acqua Coop (Sorgente Grigna)                         0.390
Acqua Frisia                                                       5.640
Acqua Levissima                                                 6.200
Acqua Maniva                                                     0.675
Acqua Norda (Sorgente Daggio)                        3.730
Acqua Norda (Nuova Acqua Chiara)                  0.161
Acqua San Pellegrino                                        1.380
Acqua Sant’Antonio                                           0.475
Acqua Vitasnella                                                0.117
Acqua Gaia                                                        0.248
Acqua Nerea                                                       0.102
Acque Alpi Cozie                                                1.040
Acqua Alte Vette (Iper)                                       0.407
Acqua Crodo Liesel                                           0.088
Acqua Cime Bianche                                         0.798
Acqua Lauretana                                               0.019
 Acqua San Bernardo                                        0.489
 Acqua Sant’Anna                                              1.310
Acqua Sant’Anna (Fonte Vinadio)                     5.220
Acqua Candida                                                 5.410
Acqua Funte Fria                                              5.690
Acqua Isola Antica                                             7.440
Acqua Pejo                                                        0.091
Acqua Fonteviva                                               0.153
Acqua Panna                                                    0.355
Acqua Uliveto                                                    0.088
Acqua Fabia                                                     0.404
Acqua Rocchetta                                              0.198
Acqua Sangemini                                             0.204
Acqua Viva                                                       0.109
Acqua Dolomiti (Esselunga)                             0.533
Acqua Guizza                                                   0.428
Acqua Recoaro                                                 0.054
Acqua San Benedetto                                       0.468
Acqua Vera                                                       1.410

 

 

tabella PRECEDENTI:

08/01/2013 EMERGENZA ARSENICO, CITTADINI FURIOSI NELL'HINTERLAND DELLA CAPITALE. PRONTA LA CLASS ACTION CONTRO ACEA
05/01/2013 LAZIO, EMERGENZA ARSENICO: SOLO ADESSO CHE E' SCADUTO IL TEMPO S'INCENDIA LA POLEMICA
05/01/2013 LAZIO EMERGENZA ARSENICO, DURA NOTA DEL MINISTRO BALDUZZI SULLE MANCANZE DELLA POLVERINI
05/01/2013 BRACCIANO, PRESENZA ARSENICO NELL'ACQUA ENTRO I LIMITI. IL COMUNE HA AFFRONTATO IL PROBLEMA FIN DAL 2008
05/01/2013 TARQUINIA, EMERGENZA ARSENICO. LA REPLICA DI TOSONI (PER IL BENE DI TARQUINIA) ALLE DICHIARAZIONI DEL SINDACO
03/01/2013 TARQUINIA, IL PARADOSSO DELL’ARSENICO. MAZZOLA: “UN MINUTO PRIMA L’ACQUA ERA POTABILE; UN MINUTO DOPO NON LO È STATA PIÙ”
03/01/2013 LAZIO, EMERGENZA ARSENICO: LA MALAGESTIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO POLVERINI
02/01/2013 VELLETRI, CON IL 2013 CONTINUA L'INCUBO ARSENICO
29/12/2012 EMERGENZA ARSENICO NELL'HINTERLAND CAPITOLINO. ARRIVA L'EUROPA: AL VIA LA CORSA ALLE ORDINANZE DI NON POTABILITA'
29/12/2012 ANGUILLARA EMERGENZA ARSENICO: CHI TEMPO HA E TEMPO ASPETTA, TEMPO PERDE
06/12/2012 LANUVIO, EMERGENZA ARSENICO: 2 MILA LANUVINI SENZ'ACQUA POTABILE IL 31 DICEMBRE
03/12/2012 GENZANO, EMERGENZA ARSENICO AI TITOLI DI CODA: TUTTI I POZZI SARANNO IN REGOLA ENTRO IL 31 DICEMBRE
24/11/2012 LAZIO, EMERGENZA ARSENICO: EFFETTI SULLO STATO DI SALUTE DELLE POPOLAZIONI SOTTOPOSTE NEGLI ULTIMI 10 ANNI A REGIME DI DEROGA PER I LIVELLI DI ARSENICO
24/11/2012 ANGUILLARA, DI SOLE INTENZIONI E’ LASTRICATA LA POLITICA DELL'AMMINISTRAZIONE PIZZORNO
31/10/2012 ANGUILLARA, EMERGENZA ARSENICO: ASPETTANDO GODOT CHE VIEN DALLA PISANA
26/10/2012 LAZIO ARSENICO, ALLARME SALUTE CITTADINI E RISCHIO DI MULTE DA 300 MILA EURO AL GIORNO
26/10/2012 LAZIO, ARSENICO. ZARATTI (SEL): “GOVERNO DESTITUISCA POLVERINI E NOMINI NUOVO COMMISSARIO PER AFFRONTARE EMERGENZA”
21/10/2012 LAZIO, EMERGENZA ARSENICO: ANGUILLARA SI DISTINGUE PER GRAVITA'.
17/08/2012 LANUVIO, CHIUSO UN SERBATOIO E DUE FONTANELLE. ENTRO FINE ANNO RISOLTA L'EMERGENZA ARSENICO
26/07/2012 ANGUILLARA EMERGENZA ARSENICO. SI E' TENUTA OGGI LA CONFERENZA DI SERVIZI TRA COMUNE E REGIONE
23/07/2012 BRACCIANO, LA CORTE COSTITUZIONALE CONFERMA LE SCELTE SULLA GESTIONE DELL'ACQUA DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE
17/07/2012 ANGUILLARA, 2 SI PER L’ACQUA BENE COMUNE: UN ANNO DOPO
14/07/2012 LAZIO EMERGENZA ARSENICO, APPELLO AI COMUNI: SE ADERITE AL NUOVO RICORSO SONO POSSIBILI 1.500 EURO A FAMIGLIA
03/07/2012 ANGUILLARA EMERGENZA ARSENICO: L’ASSESSORE MATTEI MANTENGA LE PROMESSE FATTE IN CAMPAGNA ELETTORALE
28/06/2012 ANGUILLARA, ACQUA ALL’ARSENICO È SEMPRE EMERGENZA
27/06/2012 ANGUILLARA EMERGENZA ARSENICO: LA FONTE CLAUDIA E’ LA SOLUZIONE
11/06/2012 ANGUILLARA E' ALLARME FLUORO: LA SALUTE NON PUO’ ASPETTARE.
26/05/2012 ANGUILLARA, LA SALUTE NON E’ IN VENDITA
06/04/2012 BRACCIANO, ACQUEDOTTO LEGA: ENTRA IN FUNZIONE IL DEARSENIFICATORE
06/03/2012 LAZIO EMERGENZA ARSENICO, IN PROVINCIA DI ROMA ANGUILLARA HA SITUAZIONE CRITICA




LAZIO, EMERGENZA ARSENICO: LA MALAGESTIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO POLVERINI

Redazione

Lazio – Dal 1 gennaio sono attivi i nuovi parametri europei sulle acque potabili. Gli acquedotti che servono 128 comuni laziali si trovano così fuori legge. Troppo arsenico. In arrivo autobotti cariche di acqua potabile. Ma l’emergenza non è nata certo ieri, e ancora una volta sono i cittadini a pagare i ritardi.
Bruxelles ha detto stop, e il Capodanno sarà molto amaro per quasi 800 mila persone. Sono gli abitanti di 128 comuni del Lazio, la maggior parte nella provincia di Viterbo, che non potranno più nè bere, nè usare l'acqua del rubinetto, contaminata da arsenico e fluoruri. Autobotti in arrivo per mettere un piccolo dito nella falla dell'emergenza che in realtà dura da almeno tre anni, da quando cioè l'Italia ha chiesto e ottenuto dall'Europa deroghe su deroghe. L'ultima scade domani, Bruxelles non ha concesso appelli e, a differenza di altre regioni che sono corse ai ripari, il Lazio si è fatto trovare distratto. Addirittura non sono stati ancora approvati i progetti dei depuratori necessari per pulire le acque da queste sostanze che, se ingerite in grosse quantità, possono essere nocive per la salute. L'istituto superiore di sanità ha fatto sapere che i comuni dovranno provvedere a fornire la popolazione di 8-9 litri d'acqua al giorno. E, con le elezioni alle porte, non sono previste soluzioni a breve termine.

L'impianto necessario a depurare le acque è un dearsenificatore di poche decine di migliaia di euro da apporre in resta all'acquedotto ma i tempi di attesa saranno comunque lunghi: secondo quanto denuncia Legambiente, in alcune zone particolarmente colpite dall'emergenza arsenico l'arrivo dei primi dearsenificatori è previsto in questi giorni mentre altri 13 arriveranno alla fine di marzo 2013. Purtroppo la realizzazione dei restanti 49 potabilizzatori si vedrà soltanto nel 2014, per stessa ammissione della Regione. Eppure nel 2011 la presidente Renata Polverini è stata anche nominata commissario straordinario per l'emergenza arsenico, provvedendo subito a chiedere una deroga per l'emergenza, e incassando però il niet di Bruxelles. Un piano era stato messo a punto, in verità, ma "ha preso in considerazione – ci dice il presidente di Legambiente Lazio Lorenzo Parlati – solo la situazione nei Comuni che sforavano i valori di 20 milligrammi litro, mentre da quest'anno il limite del divieto è sceso di 10 milligrammi litro", e nella maggior parte delle zone fuorilegge la situazione non potrà essere sanata prima del 2014.

Come sempre, la malagestione diventa poi un problema di soldi: alcuni interventi in atto nel viterbese prevedono la realizzazione di 33 potabilizzatori in 16 Comuni, ma solo i primi 20 verranno ultimati entro le prime settimane dell'anno, mentre i restanti 13 entreranno in funzione probabilmente entro il 31 marzo. Il problema principale riguarda la seconda fase, con altri 49 potabilizzatori in 35 Comuni che sono ancora in fase di approvazione dei progetti, in pieno svolgimento ancora della gara per l'aggiudicazione. La prima fase dei lavori ha visto un costo di 65,6 milioni di Euro, che secondo il piano del Commissario sono stato erogati per 36,4 milioni dal gestore e dai Comuni e per 22,6 milioni dalla Regione Lazio, che ha stanziato anche ulteriori 24 milioni per la fase due. Ma non bastano, e anzi in questa fase di interregno tra una legislatura regionale e l'altra e con la fine per periodo di Commissariamento sono diventati improvvisamente incerti.

Nel frattempo, il 23 ottobre, l'VIII commissione parlamentare Ambiente in un atto di indirizzo al governo ha prospettato un prosieguo dello stato di emergenza, "La situazione relativa alla non conforme concentrazione di arsenico nelle acque destinate all'uso umano in alcuni comuni del territorio del Lazio, sia per carenze di risorse finanziare necessarie per risolverle e sia per i tempi ristretti che incombono, richiederebbe invece una prosecuzione del predetto stato di emergenza".
Bisogna fare presto, insomma. Centinaia di migliaia di persone non possono rimanere senz'acqua fino al 2014, sempre considerando che le gare d'appalto vengano realizzate nei tempi dovuti e che non ci siano intoppi per la costruzione degli impianti.

Con la prima alba dell'anno nuovo i sindaci coinvolti si sono visti costretti a emanare ordinanze che limitano l’uso dell’acqua potabile: oltre il divieto a berla, utilizzarla per lavarsi i denti o per l’industria alimentare, ci sarà anche la limitazione per altri usi come il lavaggio degli indumenti o le stoviglie.
Il tutto fino a quando non si faranno gli interventi necessari per abbattere le concentrazioni di arsenico, come ha riportato la nota pubblicata in questi giorni dall’Istituto Superiore di Sanità. «È uno scandalo indecente, a causa dei ritardi accumulati dalla Regione Lazio per l'emergenza arsenico, nei prossimi giorni i sindaci si troveranno a chiudere decine di migliaia di rubinetti nelle case dei cittadini e nelle imprese –dice Parlati – tutti sapevano fin dall'inizio che il 31 dicembre di quest'anno si sarebbe chiusa per fortuna per la salute dei cittadini la possibilità di deroghe ai parametri dell'arsenico e dei fluoruri, così come era chiaro che solo una minima parte degli interventi sarebbe stata completata».

tabella PRECEDENTI:

02/01/2013 VELLETRI, CON IL 2013 CONTINUA L'INCUBO ARSENICO
29/12/2012 EMERGENZA ARSENICO NELL'HINTERLAND CAPITOLINO. ARRIVA L'EUROPA: AL VIA LA CORSA ALLE ORDINANZE DI NON POTABILITA'
29/12/2012 ANGUILLARA EMERGENZA ARSENICO: CHI TEMPO HA E TEMPO ASPETTA, TEMPO PERDE
06/12/2012 LANUVIO, EMERGENZA ARSENICO: 2 MILA LANUVINI SENZ'ACQUA POTABILE IL 31 DICEMBRE
03/12/2012 GENZANO, EMERGENZA ARSENICO AI TITOLI DI CODA: TUTTI I POZZI SARANNO IN REGOLA ENTRO IL 31 DICEMBRE
24/11/2012 LAZIO, EMERGENZA ARSENICO: EFFETTI SULLO STATO DI SALUTE DELLE POPOLAZIONI SOTTOPOSTE NEGLI ULTIMI 10 ANNI A REGIME DI DEROGA PER I LIVELLI DI ARSENICO
24/11/2012 ANGUILLARA, DI SOLE INTENZIONI E’ LASTRICATA LA POLITICA DELL'AMMINISTRAZIONE PIZZORNO
31/10/2012 ANGUILLARA, EMERGENZA ARSENICO: ASPETTANDO GODOT CHE VIEN DALLA PISANA
26/10/2012 LAZIO ARSENICO, ALLARME SALUTE CITTADINI E RISCHIO DI MULTE DA 300 MILA EURO AL GIORNO
26/10/2012 LAZIO, ARSENICO. ZARATTI (SEL): “GOVERNO DESTITUISCA POLVERINI E NOMINI NUOVO COMMISSARIO PER AFFRONTARE EMERGENZA”
21/10/2012 LAZIO, EMERGENZA ARSENICO: ANGUILLARA SI DISTINGUE PER GRAVITA'.
17/08/2012 LANUVIO, CHIUSO UN SERBATOIO E DUE FONTANELLE. ENTRO FINE ANNO RISOLTA L'EMERGENZA ARSENICO
26/07/2012 ANGUILLARA EMERGENZA ARSENICO. SI E' TENUTA OGGI LA CONFERENZA DI SERVIZI TRA COMUNE E REGIONE
23/07/2012 BRACCIANO, LA CORTE COSTITUZIONALE CONFERMA LE SCELTE SULLA GESTIONE DELL'ACQUA DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE
17/07/2012 ANGUILLARA, 2 SI PER L’ACQUA BENE COMUNE: UN ANNO DOPO
14/07/2012 LAZIO EMERGENZA ARSENICO, APPELLO AI COMUNI: SE ADERITE AL NUOVO RICORSO SONO POSSIBILI 1.500 EURO A FAMIGLIA
03/07/2012 ANGUILLARA EMERGENZA ARSENICO: L’ASSESSORE MATTEI MANTENGA LE PROMESSE FATTE IN CAMPAGNA ELETTORALE
28/06/2012 ANGUILLARA, ACQUA ALL’ARSENICO È SEMPRE EMERGENZA
27/06/2012 ANGUILLARA EMERGENZA ARSENICO: LA FONTE CLAUDIA E’ LA SOLUZIONE
11/06/2012 ANGUILLARA E' ALLARME FLUORO: LA SALUTE NON PUO’ ASPETTARE.
26/05/2012 ANGUILLARA, LA SALUTE NON E’ IN VENDITA
06/04/2012 BRACCIANO, ACQUEDOTTO LEGA: ENTRA IN FUNZIONE IL DEARSENIFICATORE
06/03/2012 LAZIO EMERGENZA ARSENICO, IN PROVINCIA DI ROMA ANGUILLARA HA SITUAZIONE CRITICA


 




GENZANO, EMERGENZA ARSENICO AI TITOLI DI CODA: TUTTI I POZZI SARANNO IN REGOLA ENTRO IL 31 DICEMBRE

Redazione

Genzano di Roma (Castelli Romani) – Tutti i pozzi di Genzano abbondantemente sotto i 10 microgrammi per litro, questo l'obiettivo annunciato, e raggiunto, dall'Amministrazione comunale che assicura: "Entro il 31 dicembre ci sarà il totale rientro dei livelli di arsenico nei limiti del Decreto legislativo 31/01, che recepisce la direttiva europea relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano. In realtà – afferma il Sindaco di Genzano Flavio Gabbarini – già da diversi mesi, grazie ad una serie di interventi concordati con il gestore idrico, la quasi totalità dei pozzi rientra in questi parametri ad eccezione del pozzo in località La Villa, l'unico a registrare una concentrazione di arsenico superiore ai 10 microgrammi per litro".

Nel corso di questi mesi, infatti, sono stati realizzati gli impianti di potabilizzazione a servizio dei pozzi Palaggi, Don Sturzo, Achille Grandi e Firenze, e sono stati dismessi il pozzo Orto Botanico e il pozzo Le Piagge 2, qualitativamente critici. A breve verrà poi attivato l'impianto di sollevamento, già realizzato, per l'impiego del flusso idrico proveniente dall'acquedotto del Simbrivio ed è in fase di realizzazione l'impianto per la rimozione dell'arsenico presso i pozzi La Villa. "I valori dell'arsenico, come ci ha assicurato Acea, dovranno stabilizzarsi abbondantemente sotto i 10 microgrammi/litro, cosa che già avviene nella maggior parte dei nostri pozzi, in modo tale che se anche in determinati periodi dovesse registrarsi un lieve aumento della concentrazione le famiglie genzanesi potranno stare tranquille e continuare con il normale approvvigionamento idrico, certe che mai si supereranno i valori stabiliti dalla legge".

"Sin dall'inizio del nostro mandato abbiamo preso a cuore questo tema e messo in atto tutte le iniziative possibili per risolvere il problema arsenico. Il nostro dialogo con Acea – conclude Gabbarini – continuerà in questa direzione, per far in modo che, risolto questo, vengano portati a termine una serie di interventi che riteniamo necessari per la nostra città: la messa in funzione del depuratore dei Landi, per il quale il gestore si è impegnato ad intervenire, e la risoluzione delle problematiche connesse alle molteplici interruzioni di flusso che, soprattutto nel periodo estivo, rendono difficile a molti genzanesi la quotidiana gestione familiare".




LAZIO, EMERGENZA ARSENICO: EFFETTI SULLO STATO DI SALUTE DELLE POPOLAZIONI SOTTOPOSTE NEGLI ULTIMI 10 ANNI A REGIME DI DEROGA PER I LIVELLI DI ARSENICO

Redazione

Capranica (VT) – Si  svolgerà giovedì 29 novembre 2012 alle ore 17.00 presso la sala Nardini a Capranica (Viterbo) l’incontro “Contaminazione da arsenico nelle acque potabili. Dati relativi agli effetti sulla salute nella popolazione di Capranica (Viterbo) e di altri comuni del Lazio” La dottoressa Antonella Litta, referente dell’Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde  (International Society of Doctors for the Environment ) illustrerà i dati dello studio “Valutazione Epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione da Arsenico nelle acque potabili nelle popolazioni residenti nei comuni del Lazio” realizzato dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale della Regione Lazio con particolare attenzione ai dati relativi al comune di Capranica. Questo recentissimo studio ha valutato gli effetti  sullo stato di salute delle popolazioni residenti nei 91 comuni del Lazio sottoposti negli ultimi 10 anni a regime di deroga per i livelli di arsenico, sostanza tossica e cancerogena, nelle acque destinate a consumo umano.

tabella PRECEDENTI: 

  17/10/2012 VITERBO, EMERGENZA ARSENICO: EFFETTI SULLO STATO DI SALUTE DELLE POPOLAZIONI RESIDENTI NEI 91 COMUNI DEL LAZIO COLPITI DAL FENOMENO

  10/10/2012 VITERBO, EMERGENZA ARSENICO: MEROI ED EQUITANI IN REGIONE PER DISCUTERE DEL FUTURO DELLA TALETE

   27/09/2012 LAZIO TRA AMBIENTE E POLITICA: MARCO MATTEI FA IL PUNTO (Video – Pausa caffè con…)
  25/09/2012 VITERBO PROVINCIA, TALETE METTE AGLI ANGOLI LA PROVINCIA SULLA QUESTIONE ARSENICO: SERVONO GARANZIE E FONDI DALLA REGIONE
28/07/2012 VITERBO ARSENICO: DA GENNAIO SENZ'ACQUA 39 COMUNI
16/07/2012 VITORCHIANO, ARSENICO NELL'ACQUA: PER IL COMUNE VALORI NELLA NORMA, PER LA REGIONE ARSENICO ALLE STELLE
04/07/2012 VITERBO, LA POLVERINI, MATTEI E L'ARSENICO: GIU' LE MANI DALLE TASCHE DEI CITTADINI
03/07/2012 VITERBO, MATTEI E L'OMBRA DELL'ARSENICO: ENTRIAMO IN TALETE CHE FORSE CI SALVIAMO…
03/07/2012 ANGUILLARA EMERGENZA ARSENICO: L’ASSESSORE MATTEI MANTENGA LE PROMESSE FATTE IN CAMPAGNA ELETTORALE
13/06/2012 LAZIO EMERGENZA ARSENICO, E ORA COME FANNO I COMUNI SENZA SOLDI?
11/06/2012 LAZIO EMERGENZA ARSENICO: LA REGIONE CERCA 12 MILIONI, MA NE SPENDE 15 PER I VETTORI AEREI
15/05/2012 VITERBO, EMERGENZA ARSENICO: EQUITANI ILLUSTRA IL PERCORSO INDIVIDUATO DALL'ATO
05/04/2012 VITERBO, ARSENICO, PARRONCINI: “VICINI ALL'EMERGENZA TOTALE, LA REGIONE TROVI I FONDI”
09/03/2012 VITERBO, EMERGENZA ARSENICO. LA PROVINCIA CHIEDE POTERI STRAORDINARI
06/03/2012 LAZIO, EMERGENZA ARSENICO: PROROGATO IL TERMINE AL 31 DICEMBRE 2012


 




CITTADINI DEL LAZIO RISARCITI PER AVER BEVUTO ACQUA ALL'ARSENICO: IL TAR CONDANNA I MINISTERI DI AMBIENTE E SALUTE

Chiara Rai

I cittadini del Lazio hanno vinto la battaglia contro le bollette dell'acqua all'arsenico: saranno risarciti per tutto il veleno che hanno ingerito. I ministeri di Ambiente e Salute sono stati condannati dal Tar a risarcire con almeno 100 euro a cittadino gli utenti del Lazio che avevano evidenziato la presenza di arsenico nell’acqua pubblica. Migliaia di cittadini avranno diritto al rimborso del danno, ma saranno forse di più quelli che chiederanno almeno 1.500 euro a testa nel prossimo ricorso annunciato dal Codacons, già promotore del primo, che partirà tra poche settimane. A prepararsi a riscuotere le somme dovute, saranno in prima linea i Comuni più colpiti dall’emergenza arsenico: Ariccia, Albano, Castel Gandolfo, Genzano, Lanuvio, Lariano, Castelnuovo di Porto, Trevignano Romano, Tolfa, Bracciano, Sacrofano, Formello, Civitavecchia, Santa Marinella, Anzio, Nettuno, Campagnano di Roma, Magliano Romano e Mazzano Romano e soprattutto Velletri e Anguillara Sabazia. Velletri ha incassato negli ultimi anni il record delle rilevazioni più alte in Italia di concentrazione di arsenico nell’acqua arrivando a superare punte di oltre i 50 microgrammi di arsenico per litro d’acqua rispetto ai 10 mg che prevede la legge. Ad Anguillara e dintorni l’arsenico ancora persiste, a differenza dei Castelli dove l’Acea si sta adoperando a far rientrare tutti i parametri, con valori, talvolta, che superano il limite di deroga di 20 mg di arsenico per litro d’acqua, concessa dalla Regione. Adesso, l’associazione dei consumatori invita gli utenti interessati ad agire, come indica il Tar stesso, anche contro gli ATO di appartenenza per chiedere un ribasso immediato delle tariffe a la restituzione di quelle versate per avere in cambio acqua all’arsenico. Il Tar ha confermato che l’acqua fornita ai cittadini deve essere salubre e la tariffa deve necessariamente rispecchiare la qualità dell’acqua erogata. “Finalmente finisce l’impunità di Regioni e Ministeri – ha commentato Carlo Rienzi, presidente del Codacons – che per non spendere i soldi stanziati o non sapendoli spendere hanno tenuto la popolazione in condizioni di degrado e di rischio di avvelenamento da arsenico. Ora i singoli presidenti delle Regioni e i singoli Ministri dell'Ambiente e della Salute, succedutisi negli ultimi anni, dovranno essere perseguiti dalla Corte dei Conti per rimborsare l'erario dei soldi che dovranno risarcire agli utenti”.