SANATORIA NOMINE ARPA: L’ODG VI COMMISSIONE RITENUTO ILLEGITTIMO. CHIESTE LE DIMISSIONE DEL PRESIDENTE PANUNZI

di Cinzia Marchegiani

Regione Lazio – Sulle nomine Arpa (Agenzia Regionale Protezione Ambientale) in commissione ieri alla Regione Lazio è sceso il gelo. Il punto dell’ordine del giorno riguardava la sanatoria delle nomine dell’ARPA, ma il M5S lo dichiara illegittimo.

Devid Porrello, il consigliere del M5S Lazio, fa sapere che hanno abbandonato la seduta,:”E’ un disperato tentativo di mettere una pezza ad una violazione di legge che in realtà aggrava solamente lo scenario aggiungendo un’altra violazione. Il nostro abbandono non ci rende complici di chi scavalca le leggi credendosi detentore della rettitudine e attendiamo, con fiducia, il pronunciamento del TAR sul nostro ricorso in merito.” Porrello ricorda che un’integrazione all’odg si può fare solo in caso di urgenza, eventualità che in questo caso mancava. L’esame delle nomine doveva essere fatto in via preventiva, invece Zingaretti ha preferito farle senza consultare il consiglio, come invece previsto dall’art. 55 dello Statuto.
Interviene in merito anche un altro consigliere M5S, Silvia Blasi, che conferma che prima di abbandonare la commissione, ha chiesto le dimissioni del presidente Enrico Panunzi della VI Commissione:”ha messo all’ordine del giorno l’avvallo delle illegittime nomine dell’ARPA e perché non è possibile continuare a partecipare ad una commissione del tutto vuota, che si occupa solo di avallare nomine e variazioni di piani e che, con la scusa del commissariamento, non fa nulla per l’ambiente o per i rifiuti. Non credo che questo sia quello che i cittadini vogliono dall’amministrazione regionale, abbiamo già perso due anni è ora di cambiare rotta, prima che sia troppo tardi.

Stamattina il Consigliere Porrello, ripercorrendo la storia della VI Commissione, ricorda che era stata convocata per due giorni consecutivi dopo mesi di silenzio per cercare di mettere una toppa ad un procedimento irregolare fatto dal Presidente Zingaretti relativo alle nomine del Direttore Generale e dei vice direttori dell'ARPA Lazio:” Le nomine sono state fatte senza sentire la commissione preventivamente come riportato dallo Statuto della Regione. Abbiamo richiesto per due volte che la commissione venisse sospesa perchè si stava perpetrando l'abuso aggravandolo dall'espressione del parere postumo. Ma niente, le nostre richieste sono rimaste del tutto inascoltate e questa mattina è stato dato il parere con la nostra disapprovazione manifestata con l'abbandono della commissione. Domani, 12 febbraio, ci sarà la sentenza del TAR proprio su questo argomento (e qui la voglia di dare il parere di corsa!!) e vediamo come va a finire!

Lo scorso novembre 2014, I consiglieri Devid Porrello, Silvia Blasi e Gaia Pernarella del M5S Lazio avevano depositato un’interrogazione urgente indirizzata a Zingaretti e Refrigeri in merito alla modalità con cui sono stati nominati nei giorni precedenti il direttore e i vicedirettori dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale. Attraverso l’atto i consiglieri chiedevano di conoscere le motivazioni per le quali la procedura di nomina del Direttore Generale e dei due vicedirettori non sia stata eseguita rispettando la legge regionale secondo cui “Il Direttore generale sarà nominato dal Consiglio regionale, su proposta della Giunta regionale” e i Vicedirettori nominati, con unica votazione, dal Consiglio regionale tra le persone in possesso dei requisiti.” Il M5S spiegava che anche inserendo nel quadro della vicenda una legge recente come quella del 2008, le nomine sono comunque illegittime dato che la normativa, pur dando la facoltà al Presidente della Regione di nominare i componenti degli organi istituzionali, prevede “l’acquisizione del parere della commissione permanente competente in materia”, azione che non è stata realizzata. Per questo era stato dato presentato l’esposto alla Procura di Roma ed un ricorso al T.A.R. del Lazio in merito alle nomine, firmate da Zingaretti, del nuovo direttore e dei vicedirettori dell’Arpa Lazio. Guai in vista per Nicola Zingaretti e il TAR domani rimetterà le sue opportune conclusioni. 




CIAMPINO / MARINO, TRAFFICO VOLI: LUNEDI' SI PARLA DI AEROPORTI, TERRITORIO E CITTADINI

Redazione

Ciampino / Marino (RM) – Lunedì 21 ottobre, a partire dalle ore 9, presso la Sala Monsignor Di Liegro di Palazzo Valentini si terrà il convegno “Aeroporti, territorio e cittadini: strumenti e dati per un confronto”. L’incontro – organizzato dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Lazio (ARPA Lazio) – sarà dedicato in primo luogo al tema dell’inquinamento acustico aeroportuale, ma anche alla questione più generale degli aeroporti e dei loro diversi impatti su cittadinanza e territorio.

Nella prima parte della mattinata, oltre ai saluti istituzionali del nuovo Commissario della Provincia di Roma, il Prefetto Riccardo Carpino, dell’On. Filiberto Zaratti e del Commissario straordinario dell’ARPA Lazio Avv. Corrado Carrubba, ci saranno relazioni di rappresentanti del Ministero dell’Ambiente e della Regione Lazio. Saranno inoltre presentati sia i dati dei monitoraggi ARPA Lazio sugli aeroporti di Fiumicino e Ciampino, sia i risultati dello studio SERA-Italia relativo agli effetti del rumore aeroportuale sulla salute dei cittadini.

La seconda parte della mattinata sarà destinata ad una tavola rotonda, moderata dall’Assessore regionale all’Ambiente Refrigeri, che vedrà presenti il sindaco di Fiumicino, l’Assessore all’Ambiente di Roma Capitale, i rappresentanti dei Comuni di Marino e Ciampino, Stefano Cecchi e Carlo Verini, ed il Dott. Forastiere del Dipartimento regionale di Epidemiologia.

Presso la sede dell’Amministrazione provinciale di Roma si terrà dunque una giornata di studio e confronto, che l’Agenzia ARPA ha voluto organizzare per affiancare diverse esperienze e professionalità che si occupano del tema aeroportuale sotto diversi punti di vista, nella convinzione che un reciproco scambio di conoscenze possa rivelarsi utile al fine di garantire alla cittadinanza un’informazione esauriente e corretta.

“La nostra posizione – fanno sapere il vice sindaco di Ciampino Carlo Verini ed il presidente del Consiglio comunale di Marino Stefano Cecchi – sullo scalo ciampinese resta quella presentata a Venezia il mese scorso e cioè di avviare quanto prima una Valutazione Ambientale Strategica (VAS), fino ad oggi mai realizzata. Sono ormai più di dieci che i nostri comuni si battono contro l’aumento del traffico aereo e continueremo a farlo fino a che non ci sarà un drastico ridimensionamento dei voli low-cost sul ‘Pastine’. I dati – chiosano i due – che sono emersi dalle diverse relazioni tecniche condotte negli anni sono preoccupanti ed è quindi giusto che ogni autorità competente intervenga per quanto di propria competenza per garantire che l’aeroporto operi nel rispetto della normativa e delle popolazioni interessate”.




BRACCIANO, ANGUILLARA E TREVIGNANO: L'ARPA DICE CHE IL LAGO E' OK

Redazione

Bracciano (RM) – L’esito del monitoraggio dei principali bacini lacustri nel Lazio realizzato dalla Goletta dei laghi di Legambiente ha dato dei risultati, per il lago di Bracciano, che contraddicono le analisi in possesso dei Comuni rivieraschi fatte dall’ARPA LAZIO che è l’istituzione regionale titolata per legge a tali controlli.

 Legambiente nel suo comunicato sostiene che “su un totale di 5 prelievi realizzati nel perimetro dello specchio d'acqua” sono stati rinvenuti 4  punti critici.

Mantenendo fermo l’apprezzamento pubblico per il grande lavoro di attenzione e sensibilizzazione svolto negli anni da Legambiente, le Amministrazioni dei Comuni di Bracciano, Anguillara e Trevignano, tuttavia, fanno presente che le risultanze delle analisi  fatte dall’ARPA LAZIO in ben 12 punti a Bracciano, 4 punti ad Anguillara e 3 a Trevignano hanno dato risultati completamente diversi.

Sia Trevignano, sia Anguillara hanno totalizzato il 100% del giudizio di eccellenza sulla balneabilità, mentre per i 12 prelievi effettuati a Bracciano il giudizio di non idoneità ha riguardato unicamente le foci, tornando ad essere positivo a poca distanza dalle foci stesse. Vale la pena a questo proposito sottolineare che tali dati sono tutti consultabili on line sul sito dell’ARPA LAZIO.

A rafforzare le affermazioni delle istituzioni locali a difesa della salute ambientale del lago di Bracciano, si aggiungono le azioni di controllo e salvaguardia delle acque, svolte sia dal Parco Regionale di Bracciano e Martignano, sia dall’ACEA che monitora costantemente le acque del lago di Bracciano durante tutto l'arco dell'anno effettuando, per quanto di competenza, prelievi diffusi sullo specchio lacustre a diverse profondità,  senza che siano state rilevate variazioni significative rispetto alle medie storiche dei valori dei parametri controllati.

Lungi dal voler assumere atteggiamenti polemici, i rappresentanti dei Comuni del lago rivendicano la qualità dell’acqua lacustre monitorata con cadenza periodica costante e rassicurano le proprie comunità sull’impegno a mantenere alta la guardia per salvaguardare i propri territori.




COLLEFERRO, INCENDIO ACEA: I PRIMI RISULTATI DELL’ARPA SUL CONTROLLO DELL’ARIA SONO RASSICURANTI

Redazione 

 

Colleferro (RM) –  Primi risultati del controllo dell’aria avviato dall’Arpa Lazio in seguito all’incendio divampato mercoledì scorso nel capannone industriale Acea, in località Castellaccio (Paliano). La relazione, inviata ieri ai Comuni interessati, mostra conclusioni positive non essendo state riscontrate rilevazioni superiori alla norma. “Tutte le concentrazioni misurate nel giorno dell’evento e nei giorni successivi, in tutte le centraline prese in esame, sono risultate inferiori ai limiti previsti dalla normativa”, si legge nel documento dell’Arpa, in riferimento ai valori misurati di PM10, NO2, SO2, CO. Un solo incremento, per quanto riguarda i valori medi giornalieri del Pm10, l’Arpa lo rileva nelle stazioni di Anagni e Ferentino, mentre “per quanto riguarda le centraline ubicate nel comune di Colleferro, non si evidenziano incrementi degli inquinanti monitorati”.

Nel frattempo continua il monitoraggio dell’Arpa anche per gli altri campionamenti avviati subito dopo l’evento, relativi a PCB, IPA e diossina, dei quali si attendono gli esiti analitici. Tali risultati verranno resi noti alla cittadinanza, non appena l’Agenzia regionale li comunicherà al Comune. Il Sindaco Mario Cacciotti continua infatti a restare in costante contatto con Arpa e Asl, seppure Colleferro non è stata mai interessata direttamente dalla nube di fumo, anche per poter dare una corretta informazione alla popolazione.

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ANAGNI: RESPONSABILI DI UNO STABILIMENTO DENUNCIATI PER GESTIONE ILLECITA DI RIFIUTI SPECIALI

Redazione

Anagni (FR) – Un episodio di non rispetto per l'Ambiente e soprattutto per la salute delle persone. E' successo ad Anagni dove i militari della locale Stazione, unitamente a personale del Nucleo Investigativo CC di Frosinone e ARPA Lazio, a seguito di complessa e prolungata attività investigativa, hanno denunciato in stato di libertà tre persone in qualità di Amministratore Delegato, Assistente di Centrale e Direttore Tecnico di un noto stabilimento anagnino, responsabili a vario titolo di gestione illecita di rifiuti speciali e gestione di impianti in assenza di autorizzazioni alle emissioni in atmosfera.




PALIANO INCENDIO: DOMATE LE FIAMME, LA NUBE SI STA DISSOLVENDO E SI POTRANNO RIAPRIRE LE FINESTRE

Redazione

Paliano (FR) – Alle 13 e 30 di oggi, mercoledì 19 giugno 2013, come da informazioni acquisite dalle autorità competenti, l’incendio che ha interessato l’impianto di produzione di Cdr sito in Castellaccio è stato completamente domato.
 
Sono in corso le verifiche statiche e sugli impianti da parte dei Vigili del Fuoco i quali contano di mettere in sicurezza il sito nelle prossime ore.
 
La nube si sta dissolvendo e, nei prossimi giorni, saremo in grado di capire l’entità dell’eventuale danno causato dall’emissione dei fumi prodotti dall’incendio. L’ARPA LAZIO, infatti, ha provveduto all’installazione delle colonnine di rilevamento dell’aria.
 
Allo stato attuale la situazione sta tornando alla normalità e, pertanto, l’invito rivolto a titolo preocauzionale questa mattina a non aprire le finestre, si può considerare  superato.

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ROCCA DI PAPA SFORAMENTO EMISSIONI RADIOFONICHE, IL TRIBUNALE DI VELLETRI CONDANNA "M2O" A PAGARE UNA SANZIONE AL COMUNE

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Redazione

Rocca di Papa (RM)Elemedia S.p.a, proprietaria dell’emittente radiofonica denominata M2O, dovrà versare al Comune di Rocca di Papa la somma di 11.372 euro. A dirlo è anche la sentenza numero 1697/2012 del Tribunale di Velletri che ne ha rigettato il ricorso. 

La sanzione amministrativa era stata applicata per aver superato, al momento dell’accertamento eseguito dall’Arpa Lazio il 14 settembre 2012 su sollecito dell’Amministrazione comunale, i valori di attenzione per esposizione delle abitazioni e della popolazione a radio frequenze, fissati a 6 V/m.

Al momento dell’accertamento la frequenza 90,50, dalla quale trasmette M2O, posizionata in località Madonna del Tufo, misurava un campo elettromagnetico  pari a 7 V/m. Visto il verbale di accertamento notificato dal Comando di Polizia locale del 29 ottobre, la società si è avvalsa, nei termini prescritti, della facoltà di audizione da parte del sindaco Pasquale Boccia, in qualità di autorità territoriale competente. Dopo ampia e attenta discussione, la richiesta di archiviazione presentata dalla società è stata rigettata. E anche il Tribunale ordinario di Velletri, lo scorso 18 dicembre, ne ha rigettato il ricorso.

“E’ un risultato importante – commenta il primo cittadino -, che premia l’impegno assiduo e la posizione drastica che abbiamo assunto contro l’inquinamento ambientale derivante dalle centinaia di tralicci di trasmissione radiotelevisiva che insistono abusivamente sul nostro territorio. Il fatto che un organo di giustizia amministrativa ci abbia dato ragione, condannando l’emittente al pagamento della sanzione comminata, è un passo avanti decisivo verso la sostanziale riduzione dei tralicci e la riduzione a conformità di tutte le emissioni per la salvaguardia della salute di tutti i cittadini”.

Altre due sono le emittenti sanzionate a seguito del controllo da parte dell’Arpa Lazio e che hanno già provveduto al pagamento.




CIAMPINO, RYANAIR, O'LEARY NON SI SPOSTA DALL'AEROPORTO: LA SUA FLOTTA E' LA PIU' SILENZIOSA D'ITALIA

Redazione
 
 
Ciampino (RM) – Come consuetudine, l'amministratore delegato di Ryanair continua a creare confusione. Nessuna nuova rotta. È ormai evidente alle Amministrazioni e soprattutto alla stampa la modifica che la compagnia aerea effettua chiudendo rotte meno commerciali di quella stagione sostituendole con altre più commerciali. Stesso discorso per le nuove assunzioni.
 
Alle dichiarazioni di Michael O’Leary che ieri ha annunciato l'arrivo all'Aeroporto Pastine di quattro nuove rotte, sottolineando la sua intenzione di non lasciare l’aeroporto ciampinese e sostenendo come la sua flotta sia più silenziosa che voli in Italia, attribuendo altresì la responsabilità del rumore ai velivoli militari, fa seguito la reazione immediata delle Amministrazioni comunali di Ciampino e Marino.
 
Continua l’arroganza già manifestata dalla compagnia aerea irlandese sullo Stato Italiano, fanno sapere dai due Comuni – da anni fianco a fianco insieme ai comitati di cittadini, Legambiente e ad altre associazioni – per risolvere l’emergenza causata dall’eccesso illegale di voli e dunque contro l’inquinamento acustico nel territorio di prossimità dello scalo aeroportuale ciampinese, come se fosse anch’esso di sua proprietà.
 
Resta difficile comprendere a quale titolo l’amministratore di una compagnia possa esprimere dichiarazioni sul futuro di un aeroporto, nello specifico quello di Ciampino, contravvenendo a quanto stabilito dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, che sancisce il trasferimento dei voli dal G.B. Pastine al Leonardo Da Vinci, e sorpassando di gran lunga i risultati degli studi epidemiologici – S.A.M.B.A., presentato pochi giorni fa, e C.R.I.S.T.A.L. e S.E.R.A. – secondo i quali il volato di questo aeroporto non è sopportabile dal territorio e risulta lesivo per la salute dei cittadini, soprattutto dei più giovani.
 
Le due Amministrazioni chiedono che i voli, così come stabilito dal decreto ministeriale, da subito, siano trasferiti da Ciampino a Fiumicino. Lì avranno a disposizione una struttura capace di accogliere il volato del Pastine, come ampiamente dimostrato in occasione dei lavori di ristrutturazione delle piste ciampinesi.

È sul terreno della tutela della salute pubblica dei cittadini e, soprattutto, dei bambini, dai danni provocati dall’inquinamento atmosferico e acustico, che i Comuni di Ciampino e Marino continueranno la loro battaglia, confidando nella volontà del prossimo governo di considerare la questione salute dei cittadini quale priorità assoluta.
 
Le Amministrazioni comunali assumono altresì posizione a difesa della flotta aerea della Repubblica Italiana, dell’Aeronautica Militare e della Presidenza della Repubblica facente scalo all’aeroporto Pastine, indirettamente e vergognosamente tacciata da O’Leary di non conformità in termini di inquinamento acustico e contemporaneità.
 
Elemento non confortato dai reali dati in possesso, visto il recente rapporto di Arpa Lazio sul monitoraggio acustico del movimento aereo all’Aeroporto Pastine che ha evidenziato come il rumore provocato dagli aerei che ogni giorno vi fanno scalo superi quello consentito nella zonizzazione approvata nella Conferenza dei Servizi il 1 luglio 2010 dalla Regione Lazio.
 
Le due Amministrazioni comunali giudicano infine inspiegabile come, ancora oggi, con tutti i risultati prodotti dagli studi effettuati, non si abbia mai avuto notizia da parte di Enac e Adr in termini di sanzioni dirette a Ryanair. Provvedimenti che, da norma, gli enti dovrebbero adottare quando una compagnia aerea supera i limiti consentiti dalla legge.
 
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CASTELLI ROMANI EMERGENZA ARSENICO, E' ORA DI CONOSCERE LE ANALISI DELL'ACQUA NON EFFETTUATE DA ACEA

Angelo Parca

Genzano (RM) – Con una nota inviata a tutti i sindaci dei Castelli Romani, all'Arpa Lazio e alla Asl RmH il Movimento 5 Stelle di Genzano di Roma chiede le analisi di potabilità delle acque nelle zone fuori deroga UE a partire dal 01/01/2013 per la presenza di Arsenico, Boro e Fluoruri certificati Asl e Arpa (non ACEA).

Per questione di trasparenza sarebbe opportuno fornire tali dati alla popolazione e soprattutto a coloro che sono interessati a conoscerli e quindi a monitorare il proprio stato di salute e di conseguenza quello degli altri.

Ecco la lettera del Movimento Cinque Stelle di Genzano

Alla c/a del Sindaco di Genzano di Roma Flavio Gabbarini
Alla c/a del Sindaco di Albano Laziale Nicola Marini
Alla c/a del Sindaco di Velletri Fausto Servadio
Alla c/a del Commissario straordinario di Ariccia Enza Caporale
Alla ca del Sindaco di Lanuvio Luigi Galieti
Alla c/a del Sindaco di Marino Adriano Palozzi
Alla c/a del Sindaco di Grottaferrata Gabriele Mori
Alla c/a del Commissario straordinario di Rocca Priora Umberto Postiglione
Alla c/a del Sindaco di Rocca di Papa Pasquale Boccia
Alla c/a del Sindaco di Lariano Maurizio Caliciotti
Alla c/a del Sindaco di Nemi Alberto Bertucci
Alla c/a del Sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi
Alla c/a del Sindaco di Frascati Stefano Di Tommaso
Alla c/a del Direttore Sanitario della Asl Rmh Dr. Vittorio amedeo Cicogna
Alla c/a del Commissario straordinario della Asl Rmh Dr. Claudio Mucciaccio
Alla c/a del Commissario straordinario dell'Arpa Lazio Avv. Carrubba

 

Oggetto: Richiesta analisi potabilità delle acque nelle zone fuori deroga UE a partire dal 01/01/2013 per la presenza di Arsenico, Boro e Fluoruri certificati Asl e Arpa (non ACEA)

Ormai è diventata insostenibile e inefficiente la gestione da parte di Acea Ato 2 del servizio di fornitura di “acqua potabile”. Tariffe che non tengono conto della qualità del servizio, carenza di controlli da parte di Provincia, Comune di Roma e comuni appartenenti all'Ato2. Vogliamo qui ricordare per inciso la “mission” degli enti che su richiesta devono effettuare i controlli sulla qualità delle acque per uso alimentare:

• ARPA Lazio
nella regione Lazio svolge attività di supporto tecnico agli enti locali per atti autorizzativi e prescrittivi e attività di vigilanza e controllo della qualità delle acque secondo un insieme di programmi specifici e di strumenti tecnico-analitici che costituisce la rete di monitoraggio; inoltre effettua interventi su richieste specifiche di soggetti istituzionali (Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Carabinieri, Enti locali)….. Dalla Home page di ARPA Lazio.

• ASL RMH
Tutela delle acque destinate a consumo umano distribuite tramite acquedotto pubblico: vigilanza e campionamenti di routine e di verifica periodica per l’accertamento della qualità delle acque, provvedimenti conseguenti all’accertamento di non conformità alla normativa
Tutela delle acque destinate al consumo umano distribuite tramite approvvigionamenti idrici privati (pozzi) ad utenze private ovvero ad imprese alimentari: rilascio del giudizio di potabilità delle acque su richiesta di privati, vigilanza e campionamenti di routine e di verifica periodica per l’accertamento della qualità delle acque, provvedimenti conseguenti all’accertamento di non conformità alla normativa (dalla carta dei servizi :Servizio igiene alimenti e nutrizione )

La situazione attuale in cui versa il territorio dei Castelli Romani
(ma non solo come tutti sanno) si perpetua ormai da decenni e solo un‘escamotage normativo quale il meccanismo delle deroghe ha consentito ad ACEA di continuare a fornire a scopi alimentari un'acqua con valori di arsenico superiori ai 10 mg/litro quando l'Organizzazione Mondiale della Sanità invita ad adottare sistemi che annullino completamente la presenza di questa sostanza giacchè il limite massimo è solo una gentile concessione fatta ai gestori del servizio, a discapito comunque della salute dei cittadini.
Inammissibile e inaccettabile che nel 2013 vi siano comuni nei quali i cittadini non abbiano la possibilità di accedere al bene primario per la sopravvivenza dell'essere umano. Viene tolta la dignità alla popolazione che non può né bere, né, cucinare, né provvedere alla propria igiene.

Chi si assume questa responsabilità? ACEA? Da quando?
Ben nove sono gli anni di deroga e alle loro scadenze improrogabili la collettività ancora non riesce ad avere la pubblicazione certificata da parte della Asl e dell'organo preposto ARPA per conoscere la reale situazione delle acque. Gli unici dati disponibili sono quelli forniti dallo stesso gestore ACEA che, in totale conflitto di interessi certifica se stesso pubblicando i risultati di analisi quando ne ha voglia.
A chi stiamo concedendo tempo? Ad una azienda che ha dimostrato negli anni di non rispettare i parametri di arsenico nelle acque? Solo per fare alcuni esempi: a Lanuvio il Sindaco Galieti è stato costretto a emettere un'ordinanza di non potabilità a fronte di una disponibilità da parte di Acea a fornire 6 litri di acqua al giorno ciascuno per le prime necessità (inumano se si considera che due litri servono per sopravvivere, con 3 ci si deve quindi lavare?); durante le feste Natalizie, periodo di riunione di intere famiglie a Genzano di Roma sono giunte segnalazioni di interruzione o scarsità nell'erogazione; ad Albano Laziale si è in attesa di capire le analisi intorno alla discarica di Roncigliano che dati forniscano; a Velletri ci sono ancora Pozzi con quantità di Arsenico ben al di sopra dei valori massimi consentiti.

Le bollette però continuano a non tenere conto del parametro di qualità delle acque (il cosiddetto MALL) per cui vengono pagate per intero e la campagna di autoriduzione, che alla luce del risultato del referendum diventa legittima, viene trattata da ACEA stessa contro i diritti umani: distacco dell'acqua a intere famiglie. Intendiamoci, quello che vogliamo è una buona qualità dell’acqua e non una riduzione della tariffa che compensi la scarsa qualità.

Con la presente si intende far leva sui Sindaci di zona e sulle autorità preposte al controllo della salute, ormai mercificata, affinché vengano fatte da un lato le dovute pressioni sul gestore per risolvere strutturalmente il problema anzichè con dei palliativi, dall'altro delle analisi su tutti i pozzi e le fontanelle pubbliche da parte dell'unico soggetto terzo competente e autorizzato alla certificazione della qualità delle acque, l'ARPA Lazio.
La salute dei cittadini deve venire prima dei profitti aziendali di un carrozzone clientelare: dov'è la Provincia che presiede la conferenza dei Sindaci? Dov'è il Comune di Roma detentore del 51% delle quote di Acea Ato2?
Siamo certi che l'invito verrà accolto responsabilmente dai destinatari della presente.

tabella PRECEDENTI:

08/01/2013 CASTELLI ROMANI EMERGENZA ARSENICO, E' ORA DI CONOSCERE LE ANALISI DELL'ACQUA NON EFFETTUATE DA ACEA
08/01/2013 EMERGENZA ARSENICO, CITTADINI FURIOSI NELL'HINTERLAND DELLA CAPITALE. PRONTA LA CLASS ACTION CONTRO ACEA
05/01/2013 LAZIO, EMERGENZA ARSENICO: SOLO ADESSO CHE E' SCADUTO IL TEMPO S'INCENDIA LA POLEMICA
05/01/2013 LAZIO EMERGENZA ARSENICO, DURA NOTA DEL MINISTRO BALDUZZI SULLE MANCANZE DELLA POLVERINI
05/01/2013 BRACCIANO, PRESENZA ARSENICO NELL'ACQUA ENTRO I LIMITI. IL COMUNE HA AFFRONTATO IL PROBLEMA FIN DAL 2008
05/01/2013 TARQUINIA, EMERGENZA ARSENICO. LA REPLICA DI TOSONI (PER IL BENE DI TARQUINIA) ALLE DICHIARAZIONI DEL SINDACO
03/01/2013 TARQUINIA, IL PARADOSSO DELL’ARSENICO. MAZZOLA: “UN MINUTO PRIMA L’ACQUA ERA POTABILE; UN MINUTO DOPO NON LO È STATA PIÙ”
03/01/2013 LAZIO, EMERGENZA ARSENICO: LA MALAGESTIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO POLVERINI
02/01/2013 VELLETRI, CON IL 2013 CONTINUA L'INCUBO ARSENICO
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ARPA LAZIO, FIRMATI I CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO PER 50 NEO ASSUNTI

Redazione

Roma – A seguito dell’approvazione da parte della Regione Lazio della delibera di Programmazione del fabbisogno del personale ARPA Lazio per il triennio 2012-2014, oggi sono stati firmati i contratti a tempo indeterminato di 50 collaboratori precari dell’Agenzia che, a causa dei tagli alla spesa pubblica, non era stato ancora possibile assumere stabilmente, nonostante fossero risultati vincitori di concorso.

La firma dei contratti è avvenuta durante un incontro collettivo presso la sede di Rappresentanza di Roma, alla presenza dei vertici agenziali che hanno voluto essere presenti per condividere con i neo-assunti questo momento così importante. “Questo provvedimento – dichiarano dall’ARPA Lazio il Commissario straordinario Corrado Carrubba ed il Subcommissario Giovanni Maria Arena – consentirà ai nuovi assunti e alle loro famiglie di trascorrere le prossime festività in un clima più sereno. Allo stesso tempo è un’ottima notizia per la stessa Agenzia che potrà contare stabilmente su figure professionali altamente qualificate grazie alle
quali sarà possibile dare risposte sempre più efficaci alle esigenze di tutela dell’ambiente e, di conseguenza, a salvaguardia della salute dei cittadini del Lazio”.  “Siamo arrivati a questo risultato – concludono Carrubba e Arena – grazie all’impegno corale di Regione, ARPA e sindacati durante tutto il 2012 e ne siamo
particolarmente soddisfatti, soprattutto perché è in netta controtendenza con la drammatica situazione nazionale e regionale dei lavoratori precari. A questo punto non ci resta che augurare a tutti i nuovi assunti un percorso professionale ricco di soddisfazioni all’interno dell’Agenzia”.
 




ARPA LAZIO. ZARATTI (SEL): “A RISCHIO CONTROLLI AMBIENTALI. CON PARALISI REGIONE, L’ARPA AFFONDA”

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“La paralisi istituzionale nella quale la ex presidente Polverini ha gettato la Regione rischia di portare al collasso anche l’Arpa Lazio, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, che opera per i controlli e i monitoraggi dell’inquinamento del territorio”. Lo dice Filiberto Zaratti, Consigliere di Sinistra ecologia e libertà con Vendola alla Regione Lazio. “Dal primo ottobre L’Agenzia non ha più una rappresentanza legale, essendo scaduto il mandato del commissario straordinario e del sub commissario – denuncia Zaratti – Inoltre, entro il 15 novembre prossimo scadrà la graduatoria attraverso la quale dovevano essere assunti a tempo indeterminato 62 tecnici vincitori di concorso. Per la firma dei contratti serve il parere vincolante della giunta regionale, che non si è ancora espressa”. “Ad oggi l’Arpa – ricorda Zaratti – opera con 400 unità di personale, la metà della pianta organica approvata dalla Regione, e  ¼  è personale precario. Stiamo parlando di una situazione drammatica che rischia di portare l’agenzia al collasso, impedendole di garantire i livelli essenziali di controllo per la tutela ambientale nei territori del Lazio”. “L’Arpa svolge anche un ruolo strategico nel rilascio delle autorizzazioni degli impianti di telefonia mobile, che proprio in queste settimane stanno per essere rinnovate dai gestori – conclude Zaratti – In questo caso la paralisi dell’ente strumentale della Regione potrebbe trasformarsi in una diminuzione dei controlli con maggiori rischi per la salute dei cittadini”.