Ariccia (RM) – Dopo un anno di commissariamento, il Consiglio di Stato ha rimesso in poltrona il sindaco di Ariccia Emilio Cianfanelli che nel 2011 vinse le elezioni col 50,1 per cento di voti, 32 voti in più dello sfidante Roberto Di Felice che si presentò con la sua lista sostenuta da Udc e Pdl. Quest’ultimo eccependo irregolarità nelle attività di voto e nelle sezioni elettorali, presentò, insieme ad altri, ricorso al Tar e da lì, esattamente a marzo 2012, iniziò il calvario giuridico che oggi riaffida a Cianfanelli le redini del Comune.
“C’è stato un grande lavoro da parte di tutti gli avvocati – dice con emozione il primo cittadino Emilio Cianfanelli – ma anche da tutto il centrosinistra che mi ha sostenuto con lealtà. Non abbiamo fatto nessun broglio alle elezioni, l'ho sempre sostenuto e la giustizia ci ha dato ragione. Siamo felici di poter ritornare a servizio dei cittadini della nostra splendida Ariccia".
Il sindaco non vuole dimenticare il tempo che inesorabile è passato lasciando Ariccia commissariata: per dieci mesi la cittadina è stata amministrata dal commissario prefettizio Enza Caporale.”I ricorsi elettorali di Di Felice, Fabi, Indiati e Fortini – ha continuato Cianfanelli – hanno prodotto un parziale fermo della azione amministrativa con notevoli disagi per la comunità di Ariccia. I ricorsi elettorali sono una delle manifestazioni di odio personale non di contrapposizione politica. Ma dobbiamo andare avanti con serenità. Chi aveva pensato di guadagnare dall'azzeramento dell'amministrazione eletta dai cittadini e' stato battuto prima dai dirigenti e funzionari del nostro Comune e poi dal consiglio di Stato”.
Il primo impegno, è quello di puntare alla costruzione dell’ospedale dei Castelli, struttura indispensabile che dovrà essere terminata entro tre anni. Soddisfazione anche da parte di Riccardo Agostini, della direzione romana del Pd: “Sono davvero felice per Emilio Cianfanelli. – ha detto – Una bella vittoria della legalità, e dei cittadini che potranno di nuovo contare su chi ha guidato la coalizione di centrosinistra con grande capacità ed esperienza”. Tra i motivi dell’annullamento del Tribunale Amministrativo vi era soprattutto la mancata nomina del presidente della sezione 15 per cui le votazioni sarebbero state illegittime. Ma queste “irregolarità” , Cianfanelli le ha sempre ritenute formali, tali da non alterare l’esito finale delle votazioni.
E di fatto, nell'ordinanza collegiale del Consiglio di Stato il problema della nomina del presidente della sezione 15 non è stato neppure citato. Le verificazioni sono state altre: nel seggio 10 bis, ad esempio, il Consiglio di Stato ha chiesto esplicitamente l’apertura della busta 6C. A breve, si conosceranno le motivazioni della sentenza. Intanto, anche Andrea Tupac Mollica, coordinatore Sel per Castelli – Litorale – Valle del Sacco esprime vicinanza al sindaco: “E’ finito un brutto sogno – ha detto – non riuscivamo a capacitarci di come una delle migliori esperienze di centrosinistra del territorio potesse essere messa tra parentesi, spezzando quel legame tra i cittadini, il suo sindaco ed un programma di governo che sul fronte delle politiche Verdi e di tutela dei beni comuni è fra i più avanzati dei Castelli Romani”.
ARICCIA. CIANFANELLI SINDACO. MOLLICA (SEL CASTELLI): "GIUSTIZIA È FATTA"
Redazione
Ariccia (RM) – "La sentenza del Consiglio di Stato che conferma la piena e totale legittimità dell'Amministrazione Cianfanelli di Ariccia, mette fine ad un brutto sogno che abbiamo vissuto in questi mesi". È quanto dichiara in una nota Andrea Tupac Mollica, Coordinatore di Sinistra Ecologia Libertà per il quadrante territoriale Castelli – Litoranea – Valle del Sacco. "Non riuscivamo a capacitarci – spiega Mollica – di come una delle migliori esperienze di centrosinistra del territorio potesse essere messa tra parentesi, spezzando quel legame tra i cittadini, il suo Sindaco ed un programma di governo che sul fronte delle politiche verdi e di tutela dei beni comuni è certamente fra i più avanzati dei Castelli Romani." "Ad Emilio Cianfanelli – conclude il Coordinatore di SEL – va un abbraccio fortissimo per la tenacia e la pazienza con cui ha affrontato questo tratto di strada tutto in salita. Saremo al suo fianco per recuperare nel più breve tempo possibile il ritardo accumulato nell'esecuzione del programma di governo: lo dobbiamo alla città ed ai cittadini. Da ariccino posso dire che questo 19 gennaio è davvero un bel giorno, nonostante il freddo e la pioggia."
Albano Laziale (RM) – “Considerato il ritardo abissale relativo all’avvio della raccolta differenziata porta a porta nel Comune di Albano, considerata l’inerzia mostrata dall’Amministrazione Marini nel portare avanti l’opposizione legale alla realizzazione dell’Inceneritore (Doc. n. 4), considerate le problematiche non procrastinabili relative al sito della discarica di Roncigliano (cfr, Decreto clini), auspichiamo che nella conferenza dei Sindaci di oggi possano essere affrontati, contestualmente, tutti gli impegni assunti nei confronti dei cittadini”
Negli ultimi giorni, molta attenzione è stata dedicata dalla stampa al decreto Clini ed al conseguente atto di diffida del supercommissario Sottile. Questi due atti potrebbero far precipitare sulla discarica di Roncigliano, a partire da sabato 26 Gennaio, 50 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati provenienti dalla città di Roma. Discarica che, già oggi, riceve ben 116 mila tonnellate all’anno di rifiuti indifferenziati provenienti dai dieci comuni del bacino: Albano Laziale, Ariccia, Rocca di Papa, Genzano, Lanuvio, Nemi, Marino, Castel Gandolfo, Ardea e Pomezia.
Sull’area di Roncigliano, inoltre, pende anche il progetto di costruzione dell’inceneritore Co.E.Ma. (Cerroni, Acea ed Ama) che dovrebbe essere il più grande d’Europa.
Pare giusto ricordare, a tal proposito, che la Asl Rm-H, con sei diversi pareri igienico-sanitari (Doc. n. 1), aveva espresso una totale contrarietà non solo alla costruzione dell’Inceneritore e all’ampliamento della discarica di Roncigliano, ma anche alla proroga dell’esercizio dell’impianto di Trattamento Meccanico Biologico, TMB. Il TMB, infatti, costituisce una tecnica approssimativa di suddivisione dei rifiuti urbani indifferenziati. Ed è anzi considerato un sistema obsoleto ed inefficace perché effettuato “a valle” della Raccolta Indifferenziata, ossia dopo che i rifiuti son entrati a contatto l’uno con l’altro. La carta, la plastica, il legno e derivati vengono utilizzati nell’impianto di TMB per assemblare il Combustibile Derivato dai Rifiuti, CDR (ovvero il propellente degli inceneritori chiamato anche, impropriamente, ECO-BALLA), invece di essere riciclate al 100%, a ciclo continuo e con processi industriali a freddo. Il resto delle frazioni merceologiche vengono interrate (inerte) o inviate agli impianti di Bio-gas/massa (umido).
Anche il “solo” (cfr, Ministro Clini e Commissario Sottile) trattamento dei rifiuti indifferenziati nell’impianto di TMB produce quindi un impatto igienico-sanitario ed ambientale che va ad aggiungersi a quello preesistente nell’area, che non può ne deve essere in alcun modo sottovalutato.
Nella conferenza dei sindaci di bacino di oggi vi erano, come noto, diversi punti all’ordine del giorno (Doc. n. 2).
Però, le ultime dichiarazioni del delegato comunale ai rifiuti Luca Andreassi ci lasciano perplessi: “si doveva discutere del ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo deciso dai comuni proprio all’inizio dell’anno. Chiaramente sposteremo l’attenzione sulla diffida del super commissario”. (Doc. n. 3, Messaggero Cronaca di Roma, 16 Gennaio 2013.)
Considerato il ritardo abissale relativo all’avvio della raccolta differenziata porta a porta nel Comune di Albano, considerata l’inerzia mostrata dall’Amministrazione Marini nel portare avanti l’opposizione legale alla realizzazione dell’Inceneritore (Doc. n. 4), considerate anche le problematiche davvero non procrastinabili relative al sito della discarica di Roncigliano (cfr, Decreto clini), auspichiamo che nel corso della conferenza dei Sindaci di oggi possano essere affrontati, contestualmente, tutti gli impegni assunti nei confronti dei cittadini ed, in modo particolare:
1) Definizione della lettera di accesso agli atti da inviare al Gestore del Servizio Elettrico nazionale, GSE, per ottenere la copia della Convenzione stipulata nel Giugno 2009 con il consorzio CO.E.MA., che permetterebbe a Cerroni, Acea ed Ama, di usufruire dei “certificati verdi”, ovvero dei bonus economici per l’energia elettrica prodotta dall’inceneritore.
2) Definizione dell’appoggio “esterno” al ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali, CEDU, di Strasburgo.
3) Avvio della caratterizzazione geologica ed idrogeologica INTERNA alla discarica di Roncigliano.
4) Opposizione al decreto Clini/Sottile.
5) Avvio della raccolta differenziata porta a porta.
Nella speranza che questa ennesima conferenza dei sindaci di bacino si tenga a porte aperte, invitiamo tutta la cittadinanza alle prossime iniziative No Inc:
– Sabato 19 Gennaio, ore 17,00, sala consiliare del Comune di Genzano, assemblea pubblica con la partecipazione dell’Assessore all’Ambiente Alessio Ciacci del Comune di Capannori (Lucca)
– Martedì 22 Gennaio, ore 18,30, Ok Club di Via di Pantanelle (Località Cancelliera), assemblea pubblica.
– Venerdì 25 Gennaio, ore 18,00, sala circoscrizionale di Via Rocca di Papa (Cecchina), assemblea pubblica.
– Sabato 26 Gennaio, ore 08,00 – 14,00, Ingresso della discarica di Roncigliano, Via Ardeatina km 24,650, Assemblea pubblica/Sit-In.
ARICCIA, "LE RISORSE IDRICHE E LE GALLERIE FILTRANTI DEL LAGO DI NEMI"
Redazione
Ariccia (RM) – Segnaliamo l'interessantissima conferenza che si terrà Mercoledì 23 gennaio 2013 ore 17.30 a Palazzo Chigi in Ariccia – Sala Bariatinsky su: Il sistema antico di raccolta delle acque attraverso le gallerie filtranti nel bacino del lago di Nemi, a cura dell'Archeoclub d'Italia Aricino-Nemorense. Relatore Prof. Franco Medici Dip. di Ingegneria Chimica Materiali e Ambiente Università La Sapienza di Roma. "Storia, struttura e sistema idraulico di raccolta dell'acqua potabile dai cunicoli scavati nella roccia degli antichi acquedotti di Genzano localizzati nel bacino del lago di Nemi. Bilancio idrico e proposta di recupero a fini ambientali e paesaggistici.
ARICCIA, INNOVA CARLISPORT, DIGIUNO SPEZZATO: COL CAPOTERRA PRIMA VITTORIA CASALINGA STAGIONALE
Redazione
Ariccia (RM) – L'Innova Carlisport spezza “l'incantesimo malefico” e vince la sua prima gara casalinga di questa stagione. Lo fa alla prima gara del girone di ritorno al termine di un match tiratissimo contro il Capoterra. Dopo il “solito” palo colpito (stavolta da Rugama, assieme ad Aquilani all'esordio casalingo con la maglia ariccina) la squadra di Micheli incassa l'uno due ospite tra il 9' e l'11'. Il gol di Rugama dieci secondi effettivi dopo lo 0-2 rinvigorisce la Carlisport, priva per l'occasione degli squalificati Borsato, De Cicco e De Vincentis (quest'ultimo sostituito tra i pali dal rientrante Vailati). Dopo l'intervallo rientra in campo una Innova Carlisport determinatissima e (insolitamente) spietata sotto porta: in 3'30'' gli ariccini passano tre volte con Richartz, Lippolis e Taloni (su rigore) prima delle sofferenze finali causate dalla rete del 4-3 ospite e dalle tante occasioni gettate dai padroni di casa.
LANUVIO RMH2, AL VIA L'ATTIVAZIONE DEL PUNTO UNICO DI ACCESSO TRA SEI COMUNI DEI CASTELLI ROMANI
Redazione
Lanuvio (Castelli Romani) – Sta per prendere forma il progetto ASL RMH che prevede una collaborazione interistituzionale tra i Comuni di Albano Laziale, Ariccia, Castel Gandolfo, Genzano di Roma, Lanuvio, Nemi, la Asl RMH – Distretto sanitario H2 e la Provincia di Roma per ll Punto Unico di Accesso che è attivo, in via sperimentale, dal 1°Gennaio 2013 anche in assenza di tutti i supporti informatici e professionali necessari e che è auspicabile siano disponibili al termine della fase sperimentale (31.12.2013).
La sede sarà quella del Distretto Sanitario RMH2, in quanto è ben conosciuta, priva di barriere architettoniche, facilmente raggiungibile dall’utenza, collegata con le linee di autobus e tra breve anche con un ampio parcheggio esterno.
L'azione che ci si propone di mettere in campo con l’istituzione del Punto Unico di Accesso, oltre che di informazione ed orientamento, ha lo scopo di rendere adeguati e puntuali i percorsi di presa in carico delle persone con problemi sociali, sanitari e socio-sanitari complessi e diversificati, sviluppando azioni di sistema che facilitano ed incoraggiano l’accesso ai servizi alle misure disponibili, come elemento di garanzia sostanziale del "principio di equità di accesso".
E' fondamentale saper leggere il bisogno e organizzare la risposta attraverso l'elaborazione di percorsi di semplificazione di presa in carico della complessità.
In allegato nel dettaglio il protocollo Pua.
ARICCIA ELEZIONI, ROBERTO DI FELICE: FIDUCIA NEL CONSIGLIO DI STATO… NONOSTANTE TUTTO
Angelo Parca
Ariccia (RM) – Botta e risposta tra l'ex sindaco Emilio Cianfanelli e Roberto Di Felice in vista del prossimo pronunciamento del Consiglio di Stato che deciderà il prossimo 14 dicembre se si dovrà tornare alle urne. "Noi continuiamo ad avere fiducia nell’operato della Magistratura, – dichiara Roberto Di Felice – anche se ci giungono voci – prosegue Di Felice – di tentativi effettuati da parte politica per suggestionare il Collegio giudicante. Per quanto riguarda l’opera di verificazione prefettizia disposta dal medesimo Collegio, alla quale ha partecipato nella veste di consulente tecnico anche un esperto laureato in materia giuridica e designato da me stesso, questa opera ha dato un esito, contrariamente a quanto sostiene la controparte capeggiata da Emilio Cianfanelli, sostanzialmente confermativo delle doglianze e dei rilievi da noi sollevati con il ricorso introduttivo dinnanzi al Tar. – Di Felice conclude – Aggiungo che questa verificazione ha fatto emergere addirittura un elemento a noi favorevole, che non potevamo conoscere al momento della presentazione del ricorso al Tar."
ARICCIA ELEZIONI: VENERDI' IL CONSIGLIO DI STATO DECIDERA' SULLE ELEZIONI
Chiara Rai
Ariccia – Tra due giorni, il 14 dicembre, il Consiglio di Stato si pronuncerà sulle sorti dell’amministrazione comunale di Ariccia perché di fatto deciderà se le elezioni amministrative del 2011 sono nulle, e quindi si tornerà alle urne, oppure se Emilio Cianfanelli, eletto sindaco due anni fa, potrà essere reintegrato nella sua funzione di primo cittadino.Nel frattempo Ariccia ha vissuto un periodo di commissariamento. Infatti, circa nove mesi fa, il viceprefetto Enza Caporale e' stata incaricata dal Prefetto di Roma di seguire l'ordinaria amministrazione di Ariccia a seguito della sentenza del Tar che ha annullato le operazioni elettorali accogliendo il ricorso dell'ex candidato sindaco col Terzo polo Roberto Di Felice. Dopo il Tar, in Aprile scorso, il Consiglio di Stato ha emesso delle ordinanze collegiali e a luglio ha affidato al Prefetto o a un suo delegato il compito di "espletare gli incombenti istruttori" che saranno fondamentali per la decisione nel merito che verrà presa questo venerdì 14 dicembre. In questo periodo sono state quindi verificate le schede e altri atti inerenti le operazioni elettorali.
Sono state altresì presentate le varie memorie delle parti interessate. “Il problema della sezione 15 (impugnazione della nomina del presidente della sezione) la cui attività era stata considerata dal Tar “viziata da nullità” non sarebbe invece stata considerata dal Consiglio di Stato una doglianza tale da poter incidere sull’esito elettorale.
“Io assieme al legale – dice Cianfanelli – ho assistito alla fase della verificazione. Singolare è che per la controparte, fosse presente con gli avvocati, il vigile urbano Costantino Ciccarella, che ricordo essere un dipendente comunale, presente in veste di parte avversa al sindaco”. Cianfanelli, che si dice speranzoso riguardo il verdetto di venerdì, fa sapere inoltre che tutte le doglianze sollevate dai ricorrenti sono state sostanzialmente considerate “insussistenti”. E che, quindi, a suo parere, la verificazione ordinata dal Consiglio di Stato, appare positiva ai fini di un reintegro : “La parola è del Consiglio di Stato – ricorda Cianfanelli – aspettiamo fiduciosi che si pronunci e incrociamo le dita”.
Castelli Romani – E’ del 15 novembre 2012 la deliberazione del commissario straordinario del Parco Matteo Mauro Orciuoli la delibera che approva il Piano dettagliato degli obiettivi e dei progetti da realizzare nell’esercizio finanziario 2012 al fine di consentire l’ordinaria gestione amministrativa delle diverse attività dell’Ente.
In allegato alla delibera c’è una tabella che riporta in maniera analitica, costi compresi, gli “obiettivi e progetti da realizzare nell’anno 2012”. Tra questi, alla voce “realizzazione degli interventi finanziati nell'ambito dei fondi comunitari DOCUP, POR, PSR e dei fondi dell'Accordo di Programma Quadro APQ7, nonché degli altri programmi regionali finalizzati alla tutela, qualificazione e valorizzazione all'interno dell 'Area protetta” vi è, tra le altre, anche la realizzazione, entro il 2012, di un punto informativo in località Vivaro, Comune di Rocca di Papa finalizzato alla preparazione di escursioni guidate storico – naturalistiche anche a cavallo per un costo complessivo, somma in bilancio, di 349.193,82 euro. Ci siamo così recati in località Vivaro e dopo un attento monitoraggio, ciò che abbiamo scorso è una specie di bacheca in legno, stile fermata autobus, con attaccata una fotocopia che riporta la notizia di un corso di micologia. Ci si aspettava perlomeno un modulo 4 x 4 nutrito di avvisi e informazioni relative le attività del Parco. In realtà oltre al degrado che circonda l’“accrocco in legno”, non c’è nulla. Solo un cane randagio che si aggira da quelle parti. Possibile che sia quello il punto informativo costato quasi 350 mila euro? Oppure non è quello il punto informazione, ma al contrario, dev’essere ancora realizzato? In tal caso ci sono ancora 26 giorni di tempo, festività natalizie comprese per poter godere del punto informativo nuovo di zecca.
Ma non è tutto. E’ previsto (sempre entro il 2012) un altro punto informativo in località Grotticelle a Rocca di Papa, anche quest’ultimo, il cui costo è di 380.654,68 euro, è finalizzato alla preparazione di escursioni guidate storico – naturalistiche anche a cavallo. Certo è che in un momento di spending review, vedere questa fioritura di punti informativi quando ci sono aree di sosta nel Parco continuamente minacciate dal degrado, è, come dire, un dispendio di risorse che può apparire superfluo. Significa anche altra manutenzione che i Guardiaparco, sottorganico rispetto al vasto territorio da monitorare (I Comuni che ricadono nell’Area Protetta sono: Albano Laziale, Ariccia, Castel Gandolfo, Frascati, Genzano, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Marino, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Nemi, Rocca di Papa, Rocca Priora e Velletri), devono sobbarcarsi sulle spalle.
Abbiamo fatto una passeggiata anche in località Grotticelle. Li non c’è alcuna struttura in legno come al Vivaro che possa essere identificata come punto informativo del Parco dei Castelli,ma ciò che si nota è una sorta di manufatto da ristrutturare.
Che non sia quello il futuro punto informativo? A chi appartiene? Sarebbe interessante visionare i progetti relativi i due punti informazione. Nel bilancio di previsione 2012, vengono evidenziati gli interventi già finanziati e in corso di attuazione. Tra questi ci sono i due finanziamenti ai punti informativi. I punti informativi rientrano negli interventi ammessi a finanziamento nell’ambito delle risorse finanziarie a valere su fondi POR (Programma Operativo Regione Lazio) FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale) lazio 2007 – 2013. Si tratta di strumenti di intervento creati e gestiti dall'Unione europea per finanziare vari progetti di sviluppo all'interno dell'Unione.
Gli obiettivi principali dei fondi sono tre: riduzione delle disparità regionali in termini di ricchezza e benessere, aumento della competitività e dell'occupazione, sostegno alla cooperazione transfrontaliera. I fondi strutturali impegnano attualmente il 37,5% del bilancio complessivo dell'Unione europea. Il FESR concorre anche alla promozione di uno sviluppo sostenibile e alla creazione di posti lavoro durevoli. In pratica le zone caratterizzate da svantaggi naturali, ossia talune isole, le zone di montagna e le zone a bassa densità demografica, nonché talune zone di frontiera della Comunità a seguito dell'allargamento, dovrebbero essere potenziate per permettere a tali zone di far fronte alle loro specifiche difficoltà di sviluppo.
Quello dei punti informativi è solo un esempio. Monitorare la destinazione e il buon uso dei finanziamenti pubblici è un dovere civico.
ARICCIA, AL VIA IL MERCATINO DEGLI ARTISTI ARTIGIANI.
Redazione
Ariccia (RM) – Le Associazioni Culturali "Il Giardino dei Cristalli & Arte e Armonia" i prossimi sabato e domenica 15 e 16 dicembre dalle ore 10.00 – 20.00 presentano presso “colibrico” via Nettunense km. 7.100 Ariccia (Rm) Il mercatino degli artisti artigiani “Aspettando il Natale”. Le opere che saranno esposte sono realizzate artigianalmente con l’unico elemento che solo gli Artisti conoscono: La creatività.
ARICCIA, GIOVEDI' SGARBI PRESENTA "LA MORTE DI CLEOPATRA" A PALAZZO CHIGI
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Ariccia – Giovedì 29 novembre, ore 18,00, Vittorio Sgarbi presenterà a Palazzo Chigi in Ariccia la Morte di Cleopatra dello “Pseudo-Caroselli”, uno straordinario dipinto inedito di un misterioso pittore del ‘600 così detto per l’affinità con il pittore caravaggesco Angelo Caroselli, con cui è stato a lungo confuso.
La conferenza si inserisce nell’ambito del programma di presentazione e mostra presso il Palazzo Chigi di Ariccia, sede del Museo del Barocco, di dipinti inediti del Barocco italiano da parte di studiosi di livello internazionale, specialisti sui singoli artisti e le rispettive scuole pittoriche. I dipinti, provenienti da collezioni private estere, rimangono in mostra per due mesi nel Palazzo Chigi.
Le opere, tutte di altissima qualità, sono tutte inedite, per la prima volta esposte e pubblicate di volta in volta in singoli fascicoli, nella collana “Quaderni di Palazzo Chigi”.
Un’iniziativa di alto livello scientifico e culturale, che si propone di fornire un significativo ed inedito contributo allo studio della pittura del Seicento e Settecento. Tra gli studiosi che hanno sino ad oggi partecipato, Alberto Lattuada, Vincenzo Pacelli, Massimo Pulini, Erich Schleier, Annalisa Scarpa, Nicola Spinosa, Nicholas Turner ed altri.
La morte di Cleopatra
La composizione illustra un tema caro alla pittura del ‘600, svolto con particolare originalità e caricato di complessi connotati simbolici di non immediata decodificazione. L’impostazione è quella di una carnascialesca e sguaiata messinscena teatrale.
L’episodio della morte di Cleopatra, avvenuto nell’agosto del 30 a. C., dopo la sconfitta di Azio e il suicidio del suo amante Marco Antonio, è ricordato dai classici (Virgilio, Orazio, Lucano, Svetonio, Velleio Patercolo, etc.). Viene descritto con particolare attenzione da Plutarco, il quale racconta che la regina “raccoglieva ogni sorta di veleni mortali, tra i più forti che ci fossero, e di ciascuno di essi provava se erano efficaci e nello stesso tempo indolori, propinandoli ai detenuti in attesa di morire. Poiché vide che quelli istantanei procuravano una morte subitanea, ma dolorosa, e i più dolci non erano rapidi, provò gli animali, osservandoli di persona, mentre venivano applicati uno dopo l'altro. Fra tutti trovò quasi solo il morso dell'aspide, che induceva nelle membra un torpore sonnolento e un deliquio dei sensi, senza per questo arrecare spasimo o provocare gemiti; non appariva che un lieve sudore alla fronte, mentre le facoltà percettive svanivano, si rilasciavano dolcemente, e resistevano a ogni tentativo di risvegliarle e richiamarle in vita, come chi dorme profondo…” (Vita di Marco Antonio). Le fonti dicono che si suicidarono con lei anche due fedeli ancelle, quelle presenti nel dipinto, come ha riproposto William Shakespeare nella sua tragedia Antonio e Cleopatra edita nel 1623, chiamandole Carminia e Ira.
Il pittore
La tavola è riferibile al cosiddetto “Pseudo-Caroselli”, un misterioso ‘pittore di genere’, forse di origine nordica, ma di cui non conosciamo il nome, prossimo ai modi di Angelo Caroselli (Roma 1585-1652), con cui è stato spesso confuso; l’incognito generista è autore di una serie di dipinti di soggetto allegorico dai toni caricaturali, tra il magico, lo stregonesco, l’occultistico, il negromantico e la vanitas, non privi di erotismo dissacrante e accentuazioni volgari, con donne vestite sfarzosamente e spesso discinte, cortigiane e prostitute. Emerge la predisposizione a pittore di natura morta, abile nella rappresentazione di stoffe e tappeti, ma anche di animalista.
Il dipinto oggetto dello studio in esame si pone chiaramente come un caposaldo nell’opera dello “Pseudo-Caroselli”, sia in termini qualitativi che per la presenza di personaggi a figura intera. Raro è anche il supporto su tavola, che dimostra una matrice culturale cinquecentesca, peraltro comune ancora una volta a diverse composizione del maestro.
Molto suggestiva l’ipotesi di Federico Zeri, come riferisce Fabrizio Lemme, il quale riteneva che il pittore potesse identificarsi con il paesaggista fiammingo Balthasar Lauwers (Anversa 1578 – Roma 1645), italianizzato Baldassarre Lauri, la cui figlia Brigida sposò nel 1642 in seconde nozze Caroselli. Il pittore romano fu peraltro maestro dei suoi due figli: il paesaggista Francesco Lauri (1610-1635), che secondo la testimonianza di Passeri collaborò nell’esecuzione della Messa di San Gregorio in Santa Francesca Romana, e soprattutto il più noto Filippo Lauri (1623-1694), che copiava e abbozzava le sue opere imitandolo alla perfezione, come ricordava Baldinucci.
Rimane indubbia la matrice caroselliana di tale produzione, sia in termini iconografici che formali. Il Passeri attesta la predilezione da parte del Caroselli di dipinti in “tela da testa” a sfondo ritrattistico, poiché “In cose picciole, e nelle mezze figure prevalse più ch’ in altra cosa…”. Gli antichi inventari confermano l’esecuzione di soggetti affini a quelli riconducibili al suo anonimo imitatore.
L’analisi dei dipinti oggetto di questo contributo mostra tuttavia la mano di un altro artista, non solo per la tipicità rustica e ruvida dei soggetti, ben distanti dalla classicità e dall’eleganza del Caroselli, ma soprattutto per la tecnica esecutiva che è completamente diversa. Come la pittura del romano è progressivamente sempre più sciolta e libera, quella del suo imitatore è invece sempre estremamente levigata nella finitura e accurata in termini descrittivi, mostrando una cultura di matrice cinquecentesca. La descrizione della figura umana evidenzia impacci e licenze anatomiche, oltre ad un’esasperazione espressiva in termini grotteschi e caricaturali.
Si tratta sicuramente di un artista che aveva frequentato la bottega del Caroselli, ma di estrazione nordica, per i caratteri espressionisti della sua ispirazione.
L’origine di questa pittura è riconducibile ad una matrice culturale olandese o fiamminga, fortemente realistica e materialistica, ben distante dall’idealizzazione della scuola italiana, forse con implicazioni di carattere religioso ed escatologico. Motivi che accomunano l’anonimo generista a pittori come Francois de Nomé detto Monsù Desiderio, Didier Barra, Filippo Napoletano in alcuni suoi momenti, etc.
L’artista poteva avere certamente rapporti con la “Bent” (Houbraken), la cosiddetta Nederlandsche Schildersbent, cioè la “Banda dei pittori neerlandesi”, “costituente una vera e propria compagnia artistica che accoglieva la rigogliosa colonia di pittori, scultori, incisori e decoratori, provenienti dai Paesi Bassi e dalle Fiandre. Come ricorda Hoogewerff i membri, tutti ragazzi tra i venti e i venticinque anni, erano chiamati bentveughels, cioè ‘uccelli della banda’, a ‘costituire una solidarietà professionale e collegiale fra i soci’. La colonia viveva nella zona attorno a piazza di Spagna, tra via Margutta, la Strada Felice (via Sistina) e la via Paolina (via del Babuino). Frequenti erano le scampagnate, le ubriacature nelle osterie romane e le feste che si protraevano fino all’alba presso il Mausoleo di Santa Costanza, noto come ‘Sepolcro di Bacco’. La Schildersbent nasceva in contrapposizione all’Accademia di San Luca, sia per il rifiuto della stessa pratica accademica che per l’atteggiamento anticlassico. Era costituita infatti da artisti che sulla scia del caravaggismo praticavano il naturalismo, con una propensione alla specializzazione e alla pittura di genere; era in pratica una “controversia fra due principi artistici contrastanti”, il naturalismo e il realismo, che nel 1633 era culminata nella causa contro l’Accademia di San Luca, quando la congrega di artisti nordici si rifiutò di pagare la tassa annua a suo favore stabilita da un Breve di Urbano VIII”.