Bari, la Corte di Cassazione annulla gli arresti all’ex carabiniere Antonio Savino

La Corte di Cassazione, con due distinti provvedimenti, ha annullato senza rinvio le due ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari alle quali era sottoposto da novembre e poi, di nuovo, da dicembre l’ex carabiniere barese Antonio Savino, presidente dell’Unac, l’Unione Nazionale Arma Carabinieri. I giudici della Suprema Corte hanno accolto i ricorsi dell’indagato.




Bari, nuovo arresto per l’ex carabiniere Antonio Savino

BARI – Una nuova ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, per i reati di violenza e minaccia a un pubblico ufficiale e calunnia, è stata notificata all’ex carabiniere barese Antonio Savino, presidente dell’Unac, l’Unione Nazionale Arma Carabinieri, “associazione autodefinitasi sindacato, ma non riconosciuta come tale dal Ministero della Difesa”, precisano gli inquirenti.

Savino era stato già arrestato e sottoposto agli arresti domiciliari il 6 novembre per aver calunniato e diffamato militari e magistrati, accusandoli di intascare tangenti, durante una manifestazione dell’Unac tenutasi il 31 maggio scorso sotto la sede del Palazzo di Giustizia di Bari e del Comando Legione Carabinieri, poi pubblicata anche sul web.

Con la nuova misura cautelare, a Savino vengono contestate altre presunte minacce e calunnie durante una successiva manifestazione, il 20 settembre scorso sempre dinanzi alla sede del Tribunale di Bari. In quella circostanza, “spalleggiato da un’altra persona che teneva una telecamera”, ha ricostruito la Procura, l’ex militare, munito di microfono, avrebbe avvicinato alcuni volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri che, con l’uniforme sociale, si accingevano ad entrare nel palazzo, quasi tutti carabinieri in pensione che svolgono attività di supporto negli uffici giudiziari, e “con atteggiamento intimidatorio”, avrebbe intimato ad un poliziotto che era lì di arrestare uno di loro. Avrebbe “incalzato con veemenza” il poliziotto “minacciandolo che qualora non avesse proceduto all’arresto in flagranza delle persone da lui indicate – spiegano gli inquirenti – vi sarebbero state conseguenze sul piano penale per omissione”.

PRECISAZIONE  – BARI, 21 APR 2022 – Nel seguito della vicenda giudiziaria la Corte di Cassazione, con due distinti provvedimenti, ha annullato senza rinvio le due ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari emesse nei riguardi dell’ex carabiniere Antonio Savino, presidente dell’Unac, l’Unione Nazionale Arma Carabinieri. I giudici della Suprema Corte hanno accolto i ricorsi dell’indagato.




Arrestato l’ex carabiniere e presidente dell’UNAC, Antonio Savino

Il provvedimento del GIP costituisce il corollario dell’attività di indagine avviata a seguito di denuncia-querela presentata da diversi Ufficiali dell’Arma

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari e della Sezione di Polizia Giudiziaria hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale del capoluogo pugliese, su richiesta della Procura della Repubblica di Bari, nei confronti di Antonio Savino, Presidente dell’UNAC (Unione Nazionale Arma Carabinieri, associazione autodefinitasi sindacato, ma non riconosciuta come tale dal Ministero della Difesa e non riconducibile, in alcun modo, all’Arma dei Carabinieri), indagato per “violenza o minaccia a un pubblico ufficiale” e “calunnia”.

Il provvedimento del GIP, che costituisce il corollario dell’attività di indagine, avviata a seguito di denuncia-querela presentata da diversi Ufficiali dell’Arma dei Carabinieri a carico del Savino, nonché dagli approfondimenti investigativi effettuati dai Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Sezione di P.G., coordinati dalla Procura della Repubblica di Bari, è stato adottato sulla base delle responsabilità attribuite all’indagato in ordine ai reati di calunnia da lui commessi, il 31 maggio scorso, durante una manifestazione dell’UNAC, tenuta sotto la sede del Palazzo di Giustizia, prima, e del Comando Legione Carabinieri, dopo – contravvenendo alle prescrizioni del Questore – pubblicata anche sul web.

Nel corso della manifestazione, il Savino, ad alta voce e con l’ausilio di un megafono, aveva attribuito falsamente ad Ufficiali dell’Arma dei Carabinieri responsabilità penali in ordine ai reati di “corruzione”, “associazione per delinquere” e “truffa” (citando l’esistenza di un cerchia di generali corrotti che avrebbe truffato lo Stato, attraverso l’indizione di una gara di appalto truccata, finalizzata all’assegnazione di veicoli dell’Arma dei Carabinieri, in cambio di tangenti) nonché di “simulazione di reato” (asseritamente per aver redatto delle note con cui erano state evidenziate violazioni di diverse norme del codice penale da parte del Savino). Come evidenziato dal giudice, tutte le affermazioni del Savino sono rivolte contro Carabinieri nei confronti dei quali, così come nei confronti della stessa Istituzione, l’indagato nutre sentimenti di acredine in conseguenza di personali vicende giudiziarie, anche legate al proprio precedente status di carabiniere, decaduto a seguito della “perdita del grado” e alla sua cancellazione dal ruolo d’onore dei sottufficiali. Molte delle stesse accuse, tra l’altro, erano state rivolte da Savino nelle sue “seriali” denunce-querele presentate nei diversi Uffici giudiziari che, risultate puntualmente prive di fondatezza, sono state in passato già archiviate.     

L’odierna misura cautelare segue un’ordinanza di sequestro preventivo emessa dal GIP di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica, eseguita dai Carabinieri il 27 ottobre scorso sia presso l’abitazione di Savino sia presso la sede dell’UNAC.

Nella circostanza sono stati sequestrati tutti i personal computer in uso all’UNAC e a Savino (indagato, oltre che per gli stessi reati contestati oggi, anche per diffamazione), nonché, mediante la tecnica dell’oscuramento, di diversi post e video dal contenuto diffamatorio, nei confronti di Ufficiali dell’Arma dei Carabinieri e della Magistratura, pubblicati su profili social network a lui riconducibili.

PRECISAZIONE – 21/04/2022

La Corte di Cassazione, con due distinti provvedimenti, ha annullato senza rinvio le due ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari alle quali era sottoposto da novembre e poi, di nuovo, da dicembre l’ex carabiniere barese Antonio Savino, presidente dell’Unac, l’Unione Nazionale Arma Carabinieri. I giudici della Suprema Corte hanno accolto i ricorsi dell’indagato.