Antenne, onde e Wi-Fi: Quello che non ci raccontano


di Marco Staffiero

 

Giorno dopo giorno sopra i palazzi delle città o delle piccole cittadine vengono installate delle mega  antenne di telefonia accompagnate sempre più dai punti di accesso Wi-Fi. Dei veri e propri mostri, che oltre ad avere un impatto brutto con il paesaggio, gli ultimi studi ne confermano i veri e propri danni per la salute. Ma spesso come capita, si fa finta di niente. Ma gli studi ci raccontano tutta un’altra storia. Le onde elettromagnetiche della telefonia mobile e del Wi-Fi sono una struttura composta da microonde e da radiofrequenze.


Sono stati misurati livelli allarmanti di radiazioni nelle vicinanze di router Wi-Fi, dei punti di accesso Wi-Fi e di computer portatili connessi al Wi-Fi: ad esempio a 2 metri di distanza sono stati riportati livelli fino a 3.000 μW/m², a 0,2 metri di distanza da un router Wi-Fi invece 8,8 V/m = 205,000 μW/m², mentre da un punto di accesso Wi-Fi sono stati misurati 7,5 V/m = 149,000 μW / m². Un accreditato studio internazionale ha poi misurato 27,000 μW/m² a 0,5 metri di distanza da un computer portatile.


Secondo ‘Le Linee Guida della Building Biology Evaluation’, questi livelli (oltre 1.000 μW/m²) sono classificati come una "estrema preoccupazione". Perché? Ciascuna di queste frequenze comporta una tossicità perché stimola la produzione di radicali liberi, interferisce con i geni responsabili della vitalità cellulare e interferisce con il corretto funzionamento di diversi organi, come il sistema nervoso centrale e quello riproduttivo.


L’interazione di queste frequenze con i sistemi viventi è grave quando avviene a basse dosi a causa della loro pulsazione, causa di un costante cambiamento di potenziale elettrico a livello cellulare. Sulla presenza ubiquitaria del segnale Wi-Fi va chiarito che, anche se non lo si utilizza, essendo un segnale sempre attivo, continua ad irradiare continuamente coloro che i quali, ignari o meno, si trovano sul suo raggio d’azione, indipendentemente da una connessione in Internet o di una trasmissioni dati attraverso telefonini cellulari, smartphone, computer collegati senza fili o tablet. Ecco perché siamo tutti soggetti a rischio! Quando poi il segnale Wi-Fi è in uso l'irraggiamento colpisce in…

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ROMA: BASTA ANTENNE VICINO A SCUOLE E OSPEDALI

di Maurizio Costa

Roma – Il comune di Roma stabilisce che le antenne per la telefonia mobile verranno installate lontano da scuole e ospedali. La modifica strutturale darà il via ad un Piano per il censimento e il monitoraggio dell'inquinamento elettromagnetico. Le antenne, infatti, sono molto dannose per la salute se l'esposizione è lunga e duratura.

La delibera, approvata con una larghissima maggioranza dall'assemblea capitolina, stabilisce che "in primis via le antenne da ospedali, case di cura e di riposo, scuole, asili nido, oratori, orfanotrofi, parchi giochi. Quelle attualmente installate – si legge dal sito di Roma Capitale – presso questo siti saranno spostate altrove. Vietato collocare impianti su edifici costruiti abusivamente".

Anche un Piano di rimozione quindi, che verrà effettuato su tutto il territorio romano. Il censimento stabilirà quali zone e quali antenne verranno rimosse o spostate.

Le installazioni potranno essere messe su "aree libere, prevalentemente non edificate o a basso carico urbanistico, preferibilmente su centri commerciali e grandi complessi alberghieri". Inoltre, il comune ha stabilito che verrà effettuato un piano di "co-siting (accorpamento degli impianti su strutture comuni di supporto), l’interramento delle antenne e la collocazione sugli edifici più alti in un gruppo di palazzi vicini".

Infine, la delibera prevede una "redazione di un piano territoriale della telefonia mobile; costituzione di un registro cittadino delle antenne e di un osservatorio sull’inquinamento elettromagnetico; pubblicazione sul web del "piano antenne"; dislocazione sul territorio cittadino di centraline per la misurazione dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, le cui rilevazioni saranno periodicamente pubblicate sul web e liberamente consultabili online".