Lanuvio, antenne telefoniche: il rischio è una Monte Cavo bis

Un consiglio comunale urgente per approvare una mozione da indirizzare al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul tema dell’istallazione di una antenna per telefoni cellulari in località stazione. Lo ha richiesto al Presidente del Consiglio Comunale il Gruppo Consiliare Lista Civica Lanuvio per la Democrazia. In data 03 dicembre 2019, inizia la missiva indirizzata al Presidente Santoro, sono iniziati i lavori per l’installazione della stazione radio base presso Via Laviniense, nel territorio del Comune di Lanuvio. Tale inizio dei lavori è stato autorizzato dalle autorità preposte, ovvero, Regione Lazio, Città Metropolitana, previo parere favorevole espresso dall’Arpa Lazio.
L’opera però sta causando diverse preoccupazioni e perplessità circa gli effetti negativi che potrebbe avere sulla salute dei cittadini del Comune di Lanuvio, con particolare attenzione alla salute dei bambini della scuola materna “Falcone e Borsellino” e della scuola elementare “Terracini” che distano solo 400 metri dall’ubicazione della contestata antenna. L’amministrazione comunale, in ossequio alla normativa vigente in ambito procedimentale ha attivato tutti i controlli e posto in essere tutti gli atti di propria competenza a tutela dei cittadini e del loro diritto alla salute. Tuttavia, tali attribuzioni non sono sufficienti a valutare nel merito la fattibilità dell’opera, sebbene potenzialmente in contrasto con il bene comune più importante, il diritto alla salute, costituzionalmente garantito. Per questi motivi, la lista Civica Lanuvio per la Democrazia proporrà al Consiglio Comunale di impegnare il Sindaco e la Giunta Comunale ad interessare il Capo dello Stato italiano, il Presidente Sergio Mattarella, che nella qualità di Garante della Costituzione, deve assicurare il buon funzionamento complessivo del sistema istituzionale e verificarne il pieno rispetto. Perché se è vero che il sindaco è la massima Autorità Sanitaria Locale, le valutazioni relative alla sicurezza degli abitanti in tema di ripetitori telefonici spettano alla Regione che ha in materia potere di dettare leggi insieme allo Stato. In base alla normativa il Comune ha le mani legate e non ha alcun potere di interferire nella scelta del luogo di installazione di ripetitori telefonici, né ha il potere di stabilire limiti di distanza, sicurezza, altezza ecc, ciò in quanto tali limitazioni – poste a salvaguardia della salute dei cittadini dai rischi dell’elettromagnetismo – sono di esclusiva competenza dello Stato.




Rocca di Papa, svelato il mistero delle antenne di Monte Cavo: una parte della vetta è tornata di proprietà comunale

di Chiara Rai

ROCCA DI PAPA – Da attrazione turistica a sito per l’installazione di moltissime di antenne. A Rocca di Papa sono presenti 78 emittenti, con 30 tralicci e 40 relativi box per le apparecchiature. Fondamentale l’incontro dove si è parlato delle antenne a Monte Cavo organizzato dall’Amministrazione Comunale lo scorso 29 settembre. Bruno Petrolati, delegato alle antenne e all’elettrosmog ha rivelato cifre e, come lui stesso ha asserito “ svelato” un balletto che riguarda le particelle catastali, per cui una parte della vetta da giugno è tornata di proprietà del Comune. “Questo significa – ha detto Petrolati – che per anni dei privati hanno percepito dei canoni che avrebbe potuto percepire l’Amministrazione Comunale. Noi non vogliamo monetizzare la salute delle persone, ma questa sembra essere un’appropriazione indebita e quindi pretenderemo la restituzione di quanto perso. Si tratta di milioni di euro”. Attraverso una folta sequenza di immagini e documenti, Petrolati ha dunque ricostruito la storia di Monte Cavo, dagli inizi del secolo scorso all’“età dell’oro” degli anni ’50 e ’60, finendo poi con l’illustrare come si è trasformata. A coordinare l’incontro è stato Roberto Sinibaldi, esperto in pianificazione ambientale.

Il sindaco Emanuele Crestini ha detto a chiare lettere: “Noi siamo per il principio di precauzione: in mancanza di dati certi sulle conseguenze di lungo periodo delle onde elettromagnetiche, riteniamo opportuno adottare una posizione prudenziale. Per questo vogliamo limitare al massimo l’esposizione della popolazione alle emissioni e togliere rapidamente più antenne possibile.”E ha aggiunto: “Perciò abbiamo impegnato una persona specificamente su questo argomento – continua il sindaco – in modo tale che possa dedicarsi appieno al raggiungimento di uno dei nostri principali obiettivi, ovvero la liberazione di Monte Cavo. Il lavoro svolto in questi mesi ha fatto diventare il Comune di Rocca di Papa il principale interlocutore dei proprietari dei tralicci e delle antenne. Non possiamo più tollerare che dei privati possano fare i propri interessi danneggiando il nostro paese, il nostro paesaggio, senza neanche interpellare le autorità locali. Sembra assurdo, ma finora è stato così. Oggi le cose sono cambiate e anche i ‘giganti’ se ne sono accorti. Non nascondiamo le difficoltà, ma con il sostegno dei cittadini, siamo determinati a proseguire verso il nostro obiettivo, quello di far tornare Monte Cavo uno dei luoghi più suggestivi dei Castelli Romani”. 

E comunque sotto il profilo delle emissioni arrivano buone notizie da Rocca di Papa. A Monte Cavo "i valori di campo elettrico riscontrati nella giornata di rilevazione (1 luglio 2016), dovuti alle emissioni dal sito complesso di Monte Cavo, risultano inferiori al valore di attenzione per il campo elettrico previsti dalle norme in vigore – pari a 6V/m – ". Però, i valori di campo elettrico più alti sono stati rilevati in via Osservatorio e piazza della Repubblica dove, rispetto Monte Cavo, la frequentazione dei cittadini è alta. Questo quanto emerge dall’ultima relazione dell’Istituto Superiore di Sanità.