ANGUILLARA, MANCIURIA E PAOLESSI: “ECCO LA VERITÀ SULLE CAVE”

Red. Cronaca

Anguillara (RM) – “Una manipolazione della verità in piena regola che segna ancor di più la peggiore amministrazione di Anguillara degli ultimi venti anni, frutto  di un atteggiamento ondivago e incoerente del sindaco Pizzorno e della sua maggioranza di fronte al capitolo cave, salvaguardia dell'ambiente e salute dei cittadini”.

Rispondono così i Capigruppo di minoranza Stefano Paolessi e Sergio Manciuria, al comunicato dell’amministrazione comunale riguardo la seduta straordinaria del Consiglio comunale del primo febbraio, relativo agli ampliamenti e alle transazioni sulle cave insistenti sul territorio comunale.
Il Consiglio si è tenuto all’indomani dell’assemblea pubblica tenuta il primo febbraio al centro anziani di Ponton dell’Elce, presenti Pizzorno, Bianchini, Ricci, Cutillo e gli stessi Paolessi e Manciuria. In quell’occasione, durante il suo intervento Paolessi pose una domanda secca: “quanto vale la salute di un cittadino? Non certo 250mila euro (più o meno la cifra offerta a ristoro dalle due ditte, ndr), a prescindere da quanti soldi si possano ricavare, dire no è una questione di coscienza. Manciuria, dal canto suo, dopo aver affrontato la questione in modo ineccepibile da un punto tecnico, ha comunque ribadito che nonostante la decisione di autorizzare da parte della Regione, “il comune ha gli strumenti giuridici per dire no”.

“Appena disponibili diffonderemo le registrazioni e gli atti trascritti del Consiglio comunale di lunedì scorso – annunciano i referenti sabatini – per sbugiardare i falsi difensori che di giorno si battono per la conservazione dell'ambiente e salvaguardia della salute, mentre la notte prima (2014) hanno già concesso alle imprese un ampliamento di oltre 700.000 metri cubi, che da solo rappresenta la metà del volume delle due nuove cave Mc Cubo e Inerti Nazionali, senza porsi minimamente il problema".  “Un’amministrazione talmente ipocrita e alla frutta – continuano i consiglieri – che nella medesima seduta di consiglio dopo aver votato no agli ampliamenti costringendo la minoranza a non partecipare al voto perché il deliberato così come proposto è illegittimo e lacunoso, nonostante la verbalizzazione del nostro no a qualsiasi sfruttamento indiscriminato del sottosuolo, ha ribadito, per voce del vice sindaco Bianchini, che indipendentemente dall'esito della consultazione del Comitato di Quartiere, sarà l'assemblea a maggioranza decidere se accettare o meno le proposte transattive”.  “Rispediamo al mittente e a coloro che strumentalizzano una vicenda che ha assunto dimensioni penose causa l'incapacità di una Disamministrazione incoerente che con una mano concede gli ampliamenti quando gli fa comodo e con l'altra si cala le braghe per paura di una sentenza del tribunale amministrativo. Siamo convinti che Pizzorno voglia accettare comunque le transazioni e ora stia soltanto guadagnando tempo. In ogni caso – concludono Manciuria e Paolessi – noi porteremo avanti la nostra battaglia sino all'ultimo grado di giudizio perché la salute è un bene che non si baratta ad alcun prezzo”. 
 




ANGUILLARA: UN REFERENDUM PER ESPRIMERSI SULLE CAVE. CE N'E' VERAMENTE BISOGNO?

di Silvio Rossi

Anguillara (RM) – Una consultazione popolare, da effettuare a breve nei quartieri di Ponton dell’Elce, Albucceto e Colle Sabazio, per conoscere l’opinione dei cittadini residenti riguardo al ricorso sull’apertura o all’aumento di volumetria delle cave nel territorio.

All’assemblea convocata dal Comitato di Quartiere il sindaco Francesco Pizzorno, il vicesindaco Silvio Bianchini, e i capigruppo di opposizione Sergio Manciuria e Stefano Paolessi, hanno illustrato le loro posizioni che sono state poi esternate nel consiglio comunale convocato ieri sera, quando è stata adottata la delibera che, in maniera più restrittiva rispetto a quanto previsto nella delibera di CC N.50/2012, estende il divieto di apertura di nuove cave anche agli ampiamenti delle strutture già esistenti.

Un argomento particolarmente sentito in zona, in particolare tra gli abitanti di Colle Sabazio, che da molti anni subiscono per primi i disagi dovuti alle esplosioni per l’estrazione del basalto, ma che non risparmia, e non risparmierà i vicini di Ponton dell’Elce se la cava autorizzata in località Quarticillo. Il tema della discussione, introdotto dal sindaco Pizzorno, dato per scontato che tutti, tra i cittadini e gli amministratori, a voce, sembrano contrari all’apertura di nuove cave, sono le proposte compensative effettuate dalle società MC Cubo e Inerti Nazionali, che gestiscono due delle cave attualmente attive. Un maggiore introito per il Comune valutato circa duecentomila euro, su cui il Comune deve dare una risposta.

In accordo con le opposizioni, è stata promessa una consultazione tra i cittadini del quartiere n. 9, per valutare chi è favorevole o contrario alla transazione con le società estrattive. Un referendum del quale bisogna comprendere effettivamente il senso vero.
Basta fare un giro per le strade del quartiere, come abbiamo fato noi ieri, e chiedere alle persone del posto cosa ne pensano, per comprendere come il risultato nel verso del fermo rifiuto alla transazione sia largamente predominante (a dire la verità, su oltre una decine di persone interpellate, nessuno ha dato una risposta possibilista).

Forse la votazione deve servire per fornire l’alibi per cui qualcuno possa dire: “siete voi che non avete voluto dei soldi in più da investire nel quartiere”? Oppure, se la procedura di consultazione è concepita come referendum consultivo ai sensi dell’articolo 44 dello Statuto Comunale, la speranza è quella di non raggiungere il quorum del 50% degli aventi diritto al voto, così come prescrive il comma 8 dello stesso articolo, qualcuno potrà affermare che la popolazione non ha sufficientemente espresso il suo diniego?
Noi dell’Osservatore Laziale seguiremo la vicenda per tenere adeguatamente informati i cittadini.




ANGUILLARA, BRACCIANO E TREVIGNANO, GIORNATA DELLA MEMORIA: CHE COS'È?

di Silvio Rossi

Nel ricordo di una tragedia universalmente riconosciuta, le istituzioni, a tutti i livelli, si stringono per mantenere viva la memoria, per non dimenticare, per far si che certe tragedie non si ripresentino.Dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, dal Presidente del Senato, Pietro Grasso, fino al sindaco del più piccolo paese d'Italia, tutti dovrebbero partecipare alla commemorazione, alla condivisione dell’esperienza.

Non tutte le amministrazioni sono però attente nel dare la giusta importanza all’evento, alcuni Comuni non si impegnano per ricordare ai propri concittadini da quale parte si deve sempre schierare l’autorità.

Nel Lazio Comuni come Formello, Canale Monterano, Manziana, nelle rispettive pagine dei portali istituzionali, vedono i sindaci richiamare l’impegno a non far cadere nell’oblio la tragedia. Altre amministrazioni comunali organizzano eventi, pubblicizzati sulle pagine Facebook dei vari primi cittadini, come nel caso di Alessio Pascucci a Cerveteri.

Duole invece notare che per quanto riguarda le tre cittadine che si affacciano sulle sponde del lago di Bracciano la memoria sembra merce rara. Nessuna delle amministrazioni comunali dei tre paesi, Bracciano, Anguillara e Trevignano, ha infatti scritto qualcosa in merito: né il commissario di Bracciano, Alessandra De Notaristefani Di Vastogirardi, né tantomeno i sindaci di Trevignano e Anguillara, riepsttivamente Massimo Luciani e Francesco Pizzorno.

Se però, nel caso del Comune sotto il castello Odescalchi, un commissario straordinario in genere si occupa di ordinaria amministrazione e difficilmente effettua iniziative che hanno comunque una decisa valenza politica, non si può certamente accettare il silenzio dei due sindaci lacustri.

Parlando di Anguillara, non è certo il primo anno che la giornata della memoria viene dimenticata. Lo abbiamo già sottolineato da queste pagine. Sorprende il fatto che la delega alla cultura sia affidata ad una storica come la consigliera Roghi, che conosce bene l’argomento, ma che probabilmente, a differenza di quanto potrebbe avvenire nelle lezioni universitarie o nelle conferenze, non riesce a coinvolgere i suoi colleghi di maggioranza all’interesse per l’argomento.

Deve essere veramente frustrante non poter dare prova delle proprie capacità, oltretutto in un’azione che non prevede costi per l’amministrazione. Sempre che la consigliera Roghi si batta per far celebrare queste ricorrenze e non sia caduta in una melancolica apatia come il resto dei suoi colleghi.

Scrisse Primo Levi, scrittore sopravvissuto ai lager nazisti: “Un popolo senza memoria è un popolo senza futuro”. Effettivamente, non solo per via delle mancate commemorazioni, sono in pochi a scommettere sul futuro della giunta Pizzorno.




ANGUILLARA: COMITATO DI QUARTIERE NR 9 E DEMOCRAZIA (POCO) PARTECIPATIVA

di Simonetta D'Onofrio

Anguillara (RM) – Si sono riempiti la bocca. Hanno fatto dell’istituto dei “comitati di quartiere” il loro cavallo di battaglia, il tutto per avvicinare i cittadini alle scelte politiche del territorio. Sono stati fieri del risultato raggiunto (dopo circa tre anni e mezzo dal loro mandato elettorale), non passava giorno nel quale non vi fosse una presa di posizione forte, affinché si raggiungesse l’approvazione della cosiddetta “democrazia partecipativa”, ovvero, una forma di democrazia diretta con la quale i cittadini possono esercitare richieste, pareri su vari temi di interesse pubblico, come ad esempio l’ambiente o la gestione dei beni comuni.

Così doveva essere, direttamente ed esclusivamente funzionale allo sviluppo del senso critico e dell’opinione pubblica. Belle parole. Ma al peggio, come si dice, non c’è mai fine. Perché sta di fatto che è servita un’interrogazione consiliare, presentata lunedì 25 gennaio, dal Capogruppo “Scegliamo Italia”, Sergio Manciuria, per chiedere al Consiglio comunale, delucidazioni sui diversi fatti gravi, lesivi della dignità delle persone (tra l’altro è stata attaccata più volte la libertà di espressione, di cronaca, di critica, rivolte anche alla scrivente e a questo giornale da parte di alcuni consiglieri, per non presentare una versione edulcorata dei fatti, espressioni denunciate anche agli organi di garanzia della stampa) che denotano comportamenti poco trasparenti accaduti in questi mesi da parte del “Comitato di Quartiere 9”, quello che dovrebbe rappresentare, almeno sulla carta, i cittadini di Ponton dell’Elce, Albucceto, Colle Sabazio e La Riccia.

La decisione di presentare questa denuncia arriva personalmente da chi ha subito alcuni di questi comportamenti e che da decenni si è speso attivamente per il territorio. Ci spiega uno dei diretti interessati, che l’esigenza di portare a conoscenza i fatti nasce dopo aver chiesto ripetutamente spiegazioni e correzioni sia al consigliere Secondo Ricci, delegato ai Comitati di Quartiere e presidente del Consiglio Comunale, sia al suo collaboratore Benedetto Titocci (il quale periodicamente pubblica sul web i motivi per il quale si dovrebbe costituire un comitato di quartiere) che alla Presidente Martini e ad altri componenti del comitato stesso. Ma di risposte neanche a parlarne. A quanto pare, più bassi sono i livelli di rappresentatività, minori sono le garanzie che gli organi eletti rispettino le basilari regole democratiche.

Ma veniamo ai fatti. In un anno circa dalla costituzione del comitato oltre la metà dei componenti del direttivo non sono più nell’organico, alcuni perché hanno rassegnato le dimissioni, perché non “compatibili” con la presidenza del comitato. In un caso un consigliere è stato repentinamente allontanato dopo tre assenze (cosa che non è avvenuta con altri consiglieri forse meno antipatici). Un caso di allontanamento, inoltre, presenta elementi poco chiari.
 

Secondo il collega Silvio Rossi, membro del direttivo, colpito da un provvedimento di espulsione per “telefonate non consone”, così come le ha definite la presidente, si è reso necessario rendere pubblico alla cittadinanza, anche con l’ausilio dei media, i segnali (diversi) allarmanti elaborati dal comitato di quartiere (tanto da rendere necessario l’intervento di un’interrogazione consiliare presentata da Manciuria). Uno di essi, ad esempio, è proprio a seguito di una telefonata effettuata dalla scrivente (residente nel quartiere) che probabilmente è stata concepita dalla presidente come una “lesa maestà”, solo perché le si chiedeva di difendere gli interessi dei cittadini del quartiere.

Un deferimento che presenta numerosi aspetti discutibili. Non si rileva una ragione plausibile, se si eccettuano riferimenti a “offese” non meglio definite. Ma ciò che è meno chiaro è la risposta dei garanti, che invece di esprimere un giudizio circostanziato, rispondono con una comunicazione in cui “avalla quanto richiesto dalla maggioranza”.


La risposta è giunta senza che i garanti avessero ascoltato le ragioni della persona, nonostante ciò fosse stato richiesto e inserito nel verbale che gli stessi hanno scritto di aver preso in considerazione. Un giudizio che non sembra quindi dettato da una attenta analisi della situazione, come ha confermato una mail in cui uno dei garanti, che si è astenuto, ha chiesto di rivedere la decisione, in quanto è stata presa in sua assenza, e il foglio già scritto con la bizzarra formula di condanna, gli è stato portato da un altro garante, non chiedendogli il suo parere, ma proponendo un giudizio preconfezionato che lascia realmente molti dubbi.

Il giornalista Rossi ci sottolinea come: “Tutta la questione è fuori da ogni logica. Ho chiesto la motivazione per cui sono stato deferito, e mi è stato detto che il problema non è ciò che ho fatto io, ma tutto quanto successo all’esterno del direttivo. Sono stato deferito ai garanti, e ho chiesto di essere ascoltato. Non solo non hanno ascoltato me, ma ho saputo che neanche uno dei garanti è stato ascoltato, ma gli è stato portato solo il foglio da firmare. Inoltre i garanti possono esprimere un parere, ma l’eventuale espulsione dal direttivo avrebbe dovuto essere confermata dal direttivo. E dalla data del giudizio farsa dei garanti, il direttivo non si è più riunito ufficialmente. Ho chiesto al Presidente del Consiglio Comunale, che ha la delega ai quartieri, quale fosse la forma per ricorrere contro il giudizio dei garanti, se si riteneva questo non corretto, e mi è stato risposto che non è previsto nulla.

Quella dei Comitati di Quartiere corre quindi il serio rischio di sembrare una farsa istituzionale. Un organo che non ha le minime garanzie del rispetto delle persone, che la Costituzione riconosce, e che urla tutta la sua ingiustizia. Intanto mi sto muovendo per richiedere i danni d’immagine verso le persone responsabili delle azioni incriminate, anche verso chi in Comune ha le deleghe in materia, che doveva intervenire e se ne è praticamente lavato le mani ”.

Un'espulsione quindi, a quanto si evince, che non risponde a quanto stabilito dal regolamento comunale, ma assume i contorni di una vera e propria “epurazione”. Una “purga staliniana” per eliminare l’elemento scomodo, così come avviene quando la democrazia non viene rispettata.

Un comitato che, agli antipodi di quanto dovrebbe fare un organo di democrazia partecipata, si riunisce in maniera che potrebbe definirsi “carbonara”. Infatti, in barba al regolamento dei comitati di quartiere, che prevede la possibile presenza dei cittadini alle riunioni del direttivo, esclusi i casi di particolare riservatezza, dallo scorso ottobre ad oggi i consiglieri si sono riuniti, non si sa quando, non si sa in quale forma, non si sa per decidere cosa, dato che dopo il 15 ottobre non si trova traccia dei verbali delle riunioni (che devono essere pubblicati entro 15 giorni). Insomma, non se ne sa più nulla.

Intanto per domenica prossima 31 gennaio  2016  è stata programmata un’assemblea, della quale non sembra sia stata data la necessaria pubblicità. Non appare nulla sul sito del Comune di Anguillara, nulla neanche sul sito del del Comitato.

Per trovarne traccia in rete bisogna andare sul gruppo Facebook dello stesso, che nei suoi 274 membri annovera molte persone che non sono residenti nel quartiere. Sulle bacheche locali l’avviso è stato esposto solo giovedì 28 gennaio 2016, con tre giorni di anticipo, molti meno di quanto sono previsti dal regolamento. Regolamento evidentemente poco conosciuto dal direttivo, dato che l’avviso riporta anche un errore sull’articolo cui la riunione fa riferimento, cosa che ne determinerebbe a rigore di logica la nullità di convocazione, con il conseguente rinvio a data da destinarsi.

Cosa si deve pensare? Che la riunione indetta dalla Presidente e dal suo team intenda seguire le regole della filosofia del “meno siamo meglio stiamo” di arboriana memoria?




ANGUILLARA: POLVERI SOTTILI E ABBATTIMENTO DEI PINI. QUALE SOLUZIONE?

di Emanuel Galea

Anguillara (RM) – Stiamo appena lasciando alle nostre spalle un lungo periodo di siccità e di giornate avvolte in coltri dense di smog. Non si parlava d’altro che di polveri sottili. Pochi di noi sanno cosa siano, eppure di polvere sottile parlavamo al bar, in piazza, in famiglia e in ogni dove. Tante le cause e risibili le soluzioni, sia quelle discusse, sia quelle intraprese. I “grandi” del mondo riunitisi a Parigi, pur avvertendo la minaccia imminente, decisero di rimandare qualsiasi soluzione al 2100. Persone più equilibrate avanzavano richieste di maggior attenzione al rapporto verde-smog.

Ci sono città che detengono un record del verde per ogni metro quadrato abitato e ciò nonostante sono state anche loro soffocate dal manto nebuloso di queste “polveri sottili”.  Questo è pure vero. Ciò nonostante, non si può escludere il fatto che più verde c'e' e più ossigeno ed aria pura si respira.

Tutto ciò premesso per introdurre un problema che di tanto in tanto gli amministratori di Anguillara sono chiamati ad affrontare. Non più tardi dell’inizio di quest’ultima estate, su una non meglio circostanziata denuncia di alcuni cittadini, l’Amministrazione comunale ha preso la gravosa decisione di abbattere una decina di pini, situati nel parco del plesso scolastico Monte le Forche.  In quell’occasione non sembra siano stati chiamati degli esperti agronomi e alla delibera che autorizza l’abbattimento non appare alcun richiamo ad autorizzazioni da parte degli Enti sovracomunali preposti. Le ragioni dell'abbattimento furono che gli aghi dei pini ostruivano le grondaie e che ci sarebbero stati rischi di un’eventuale processionaria. Nell’ordine di abbattimento nulla si addebita a questa ragione, solo l’ipotesi che ciò potrebbe succedere. Ebbene, anziché procedere alla manutenzione e cura degli alberi si è deciso quindi per la soluzione estrema.

Nel passato molti altri pini sono stati abbattuti. I tronchi mozzati che sporgono dal terreno si incontrano per tutta Anguillara ed in maggior evidenza su via Ponte Valle Trave. Al riguardo rimandiamo i nostri lettori all’articolo “CHI E’ CHE DIFENDE GLI ALBERI?”  pubblicato su questo giornale il 18 marzo 2012 e l’altro “SE NON SEI AUTOCTONO, IO TI ABBATTO” pubblicato il 25 marzo 2012.

Una delle vie alberate del quartiere Residenza Claudia si presenta con il manto stradale invaso dalle radici dei pini secolari che ombreggiano la passeggiata.
I residenti, mi viene raccontato da uno di loro, intendono chiedere al Comune di provvedere a sistemare il manto stradale. A questo punto ci si augura, che l’Amministrazione comunale di Anguillara, anziché procedere per la soluzione più facile, cioè quella drastica e cioè l’abbattimento dei pini, vorrà interpellare un esperto agronomo per tentare altre soluzioni in alternativa a quella radicale.

Roma ha una larga esperienza in materia. Nella Capitale, usando il fondo ecopass, lavorano ad una perizia per quantificare i costi di una seconda soluzione e cioè, visto che le radici si propagano in superficie, perché nel terreno in basso non trovano né acqua né sali minerali né quant’altro necessario alla loro sopravvivenza, spiega l’esperto Alessandro Giaimi, si può far restare sotto terra le radici, apportando i dovuti interventi. La differenza nel costo, tra la soluzione più drastica e l’altra della conservazione sarebbe di circa euro 100/pianta, oltre naturalmente alle spese relative lo scavo e al ripristino. E quest'ultima sarebbe, eventualmente, la soluzione auspicata. Bastano poche ore per abbattere un pino secolare. Mentre lo abbattiamo, pensiamo che ci sono voluti anni e anni per farlo crescere. Nella vita bisogna fare tre cose: fare un figlio, scrivere un libro, piantare un albero. E’ un detto Zen. Mi è piaciuto e ve lo propongo.
 




ANGUILLARA, COMITATI DI QUARTIERE: SOLO TRE SU NOVE. ECCO PERCHÈ COSTITUIRSI

di Giuseppa Guglielmino
Anguillara Sabazia (RM) – Benedetto Titocci storico ideatore e coordinatore dei vari Comitati di Quartiere presenti sul territorio di Anguillara Sabazia, dopo l'istituzione del Comitato 1 – Centro Storico, Comitato 5 – Residenza Claudia Poggio dei Pini e il    Comitato 9 – Colle Sabazio, Ponton dell'Elce torna a sensibilizzare i residenti del territorio sabatino sull'importanza di costituirsi in comitato.

"Perché conviene costituire il comitato del tuo quartiere? Quali vantaggi avresti? Come inciderebbe il tuo quartiere sulle decisioni dell’Amministrazione?" Titocci attraverso questi interrogativi invita a riflettere sul fatto che "il Comitato riuscirà meglio a fare sentire la tua voce e far valere i tuoi diritti davanti all’Amministrazione. Fai diventare il tuo quartiere una realtà viva, – prosegue Titocci – una comunità con i propri interessi, aspirazioni, progetti. Non aspettare che gli altri siano sempre quelli che devono accomodare le cose per te. Fatti protagonista del tuo quartiere, partecipa, avanza le tue proposte e vigila che il tuo Comitato rappresenti meglio i tuoi interessi presso l’Amministrazione. Il quartiere non è la periferia, non è la borgata, è parte integrante e viva della vita della tua città. Non delegare ad altri ciò che puoi fare tu personalmente. Anguillara è pure tua e tu sei responsabile dei suoi “domani” Non scordarlo". Il coordinatore spiega poi che normalmente i “Comitati di quartiere” nascono spontaneamente in zone disagiate, con problemi strutturali e di convivenza civile. E che questi hanno il compito di presentare istanze e proposte da sottoporre all’Amministrazione Comunale per tutelare il territorio ed i suoi cittadini da un punto di vista sociale, economico e culturale. Hanno soprattutto il compito di promuovere occasioni di aggregazione, partecipazione e coinvolgimento di carattere culturale e informativo, per i vecchi e nuovi residenti. "Da solo, la tua voce vale per uno, – sottolinea Titocci – nel Comitato, la tua voce vale per tutto il quartiere!" 

In merito alla costituzione degli altri Comitati di quartiere relativi le varie zone in cui è stato suddiviso il territorio comunale di Anguillara:  Il Comitato 2 – Prati della Rena – S. Stefano – S.Francesco con una popolazione di 2172 unità, Il Comitato 3 – Boricella (Zona Parco) – Falconeto – I Grassi con una popolazione di 682 unità, il Comitato 4 – Vigna Di Valle – Barattoli – Vignali con una popolazione di 1115 unità, il Comitato 6 – Boricella (zona residenziale) – Monti Sabatini-Campo La Noce con una popolazione di 2807 unità, il Comitato 7 – Prato Michele – Colle Biadaro con una popolazione di 2712 unità e in ultimo il Comitato 8 Stazione – Campo Marinaro con una popolazione di 2802 unità, il coordinatore fa sapere che l’amministrazione comunale "ti invita a costituire il tuo “Comitato di quartiere” come già hanno fatto i tuoi concittadini di tre quartieri già operanti. E che il Comune di Anguillara – prosegue Titocci – ha provveduto a far approvare il regolamento all’unanimità dal Consiglio Comunale cui l’art. 3 stabilisce che il quartiere è parte dell’articolazione dell’Istituzione Comunale e come tale svolge un ruolo istituzionale. È fondato unicamente sulla partecipazione volontaria e gratuita dei cittadini ed ha come scopo la partecipazione degli stessi alle scelte dell’amministrazione sui temi riguardanti la collettività residente".

In conclusione Titocci rende anche noto che l'Ente comunale sta provvedendo, ad istituire “l’Ufficio Relazioni con i Quartieri”
e che questo significa che tutte le amministrazioni che si alterneranno alla guida del Comune non potranno prescindere da questa realtà. "Il Comitato di Quartiere ha solo vantaggi da offrirti. – sottolinea ancora Titocci – ti chiede solamente di attivarti, associandoti ad altri e formare anche tu il tuo Comitato". A questo punto per chi volesse saperne di più su cosa fare per istituire il Comitato di quartiere l'invito è quello di contattare il Coordinatore ai quartieri  Benedetto Titocci telefonando al Comune al n.0699600091 per ricevere tutte le informazioni. "Basta poco, che ce vò? – conclude Titocci –  Quello che puoi ricevere sarà molto di più".
 




ANGUILLARA, RICORSO AL TAR CONTRO NUOVE CAVE DI BASALTO: IL SINDACO VUOLE ANCORA VALUTARE…

di Simonetta D'Onofrio

Anguillara (RM) – L'anno che si sta per chiudere ha registrato, per l’amministrazione comunale di Anguillara guidata da una giunta di centrosinistra con al vertice il sindaco Francesco Pizzorno (Partito Democratico), un interesse crescente per le cave di basalto.

Un tema delicato che potrebbe portare: da un lato delle conseguenze disastrose e irreversibili oltre ad un possibile danno ambientale che andrebbe a discapito dei cittadini interessati che risiedono nei dintorni. E da un altro lato porterebbe denaro nelle casse comunali.
 

Come potrebbe accadere tutto ciò e così in fretta? Arriviamo allo snodo più importante della vicenda. Lo scorso 9 dicembre, presso il TAR del Lazio, si è svolta la prima udienza del procedimento attivato dal ricorso contro l’apertura di nuove cave promosso dal Comune di Anguillara e da alcuni cittadini.

Il sindaco di Anguillara in questa sede ha sorpreso tutti, chiedendo un rinvio per poter vagliare una proposta arrivata in extremis dalle società estrattive. Una valutazione, quindi, se le contropartite economiche offerte potrebbero sacrificare l’integrità del territorio. Una scelta che appare inconcepibile da parte di chi, contro l’apertura delle cave di basalto nel territorio di Anguillara, è disposto a lottare senza esclusione di colpi, e che non vede altrettanta determinazione da parte del primo cittadino. Il tentennio di Francesco Pizzorno per molti è sembrato ricalcare un detto romano “A ma’, Peppe me tocca… Toccheme Peppe, che mamma nun c’è”.

Sulla vicenda abbiamo intervistato il consigliere comunale di opposizione Sergio Manciuria, del gruppo “ScegliAmo Italia”, che da sempre è in prima linea contro l’apertura delle cave.


Pochi giorni fa c’è stata l’udienza presso il TAR sul ricorso contro l’apertura di nuove cave in località Quarticillo. Può riassumerci la vicenda?

E' il caso di definirla una vicenda paradossale: lo scorso 9 Dicembre 2015, tra l'altro unico rappresentante dell'assemblea consiliare presente al TAR Lazio, ho assistito all'ennesima farsa messa in piedi dalla Disamministrazione Pizzorno. In pratica il Primo Cittadino senza informare preventivamente il Consiglio Comunale e in completa autonomia dal divieto solenne di non concedere nuove aperture di cave, ha chiesto il rinvio della sentenza di merito che avrebbe contribuito a dirimere la vicenda dei ricorsi proposti sia dalla Città di Anguillara tanto da noi con il comitato dei cittadini confinanti. Visto lo stato dell'arte cui eravamo giunti e considerato i precedenti della mancata discussione della sospensiva e la stipula delle convenzioni a prescindere dall'esito legale, sembra ancora più chiara la volontà di questo Sindaco di rimangiarsi la parola data. L'augurio rimane quello di sbagliarsi ma come diceva un illustre del passato sembra appalesarsi il concetto “a pensar male si fa peccato però alcune volte ci si azzecca”. Ora l'udienza di merito è stata spostata al prossimo 2 Febbraio 2016 .

Dalle informazioni che ci sono giunte, il Comune di Anguillara sta trattando con le società estrattive per ottenere condizioni migliori rispetto alla convenzione stipulata. Può confermarci queste voci?

Siete sicuramente ben informati e dalle note trasmesse dalla controparte (le società titolari delle concessioni delle cave di basalto N.d.R.) alla Disamministrazione Pizzorno appare evidente la volontà di trovare una soluzione di convenienza a dispetto dell'ambiente e dei cittadini delle località interessate dalla speculazione di questi siti minerari. In pratica, la lettera di Pizzorno rivolta al tribunale del Tar contempla la necessità di prendere tempo per valutare le proposte transattive che possiamo ricapitolare nel modo che segue: “La Mc Cubo” e la “Inerti Nazionali” sono disponibili per il ritiro dei ricorsi da parte della Giunta Dem ad effettuare opere di urbanizzazione non meglio specificandone le aree d'intervento e in alcuni casi realizzandole durante la campagna elettorale cioè marzo-aprile 2016. L'importo complessivo ammonterebbe ad € 240.000 circa che rappresenta una miseria se lo rapportiamo col valore commerciale della vendita del materiale basaltico e soprattutto con i disagi di ogni natura (traffico, esplosioni, polveri e altro) oltre la devastazione ambientale imposta a quei territori almeno per i prossimi dieci anni.

 

Nelle vicinanze delle nuove cave ci sono alcuni insediamenti abitativi, con diverse migliaia di persone. Com’è possibile che gli interessi delle società siano più tutelati dei diritti dei residenti? Si tratta di sensibilità politiche e interessi diversi da conciliare con coloro che risiedono in queste parti del territorio comunale e non vedo in Pizzorno, cacciato malamente dal suo stesso partito e che non sarà ricandidato, un garante per la tutela di interessi generali. La visione personale è quella di vedere Anguillara proiettata in un contesto turistico ed eno-gastronomico di qualità, mentre questa Giunta oramai al capolinea della sua pessima esperienza disamministrativa pensa a sfruttare questa occasione di transazione per piccole operazioni elettorali, senza porsi i danni di immagine rispetto alla vocazione naturale della Città. Vede se avessero proposto di convertire queste aree in strutture ricettive, parchi tematici per giochi dei bambini oppure sportive e di benessere sarei stato il primo ad alzare la mano in consiglio comunale. Quindi ribadisco solennemente la mia contrarietà alla proposta di transazione e come ricorrenti resisteremo sino alla conclusione dei gradi di giudizio relativi al Tar ed eventualmente al Consiglio di Stato indipendentemente dall'esito della verifica in corso da parte del Sindaco e della sua maggioranza.

 

In una precedente intervista lei si rivolse al Comitato di Quartiere locale, cercando collaborazione su questa battaglia. Sembra però che da parte del comitato l’interesse per questa vicenda sia praticamente nullo. Come può spiegare questo comportamento?

Finora sull'argomento che riguarda da vicino i propri residenti e nonostante siano stati stimolati dallo scrivente a convocare un direttivo in tal senso, questo Comitato di Quartiere (per la precisione il comitato di quartiere 9, aree interessate Ponton dell’Elce – Colle Sabazio – La Riccia – Albucceto) ha mantenuto un silenzio assordante e un profilo molto basso, anzi inesistente. Dopotutto l'atteggiamento supino verso la Disamministrazione Pizzorno si è già conclamato con la vicenda ridicola del Palazzetto di Ponton Elce: presente con tanto di ovazione e riconoscimento verso taluni politici di maggioranza all'ennesima inaugurazione per lavorazioni, questa volta effettuate dall'associazione sportiva “Boxe and Sons”, risulta tutt'ora acritico e incapace di agire per la mancata apertura che doveva effettuarsi lo scorso 13 Settembre. Eppure è di dominio pubblico che il Sindaco abbia fatto stipulare una convenzione per l'uso dei locali in assenza di agibilità e idoneità statica (trasmetteremo gli atti alla corte dei conti e procura) di tutti gli ambienti e che la disamministrazione stia cercando soluzioni più disparate per porre rimedio. Per il momento unici danneggiati i ragazzi dell'associazione che hanno investito soldi e tempo e conseguentemente tutti gli abitanti del quartiere che sono stati illusi di poter usufruire delle attività sportive nel breve termine . C’è solo una spiegazione per non esporsi su argomenti così importanti : la volontà di qualcuno di candidarsi alle prossime elezioni con il partito democratico. Ovviamente non è lo spirito per cui sono nati i comitati di quartiere che da portavoce di interessi generali non si devono trasformare in complici di questa o quella componente politica.

 

La prossima udienza ci sarà in piena campagna elettorale. Potrebbe diventare la vetrina perché chi fino a oggi non si è interessato dell’ambiente, si faccia avanti solo per mettersi in mostra? La prossima udienza pubblica è prevista per martedì 2 Febbraio 2016 alle ore 12 e sinceramente non sono “invidioso” se altri movimenti o cittadini possano interessarsi concretamente alla vicenda, piuttosto ben vengano se effettivamente sta loro a Cuore il futuro di Anguillara. A questo punto chi vuole solo mettersi in mostra per la campagna elettorale è facilmente additabile e non ritengo che l'elettorato sia così sprovveduto dal riconoscerli.

 

Quante possibilità reali ci sono che il tribunale blocchi la costruzione della cava, e quali danni si creerebbero in caso di autorizzazione definitiva?

Non è certo compito mio stabilire le possibilità per conseguire una sentenza di merito a favore della nostra tesi. Certo eravamo a due passi dall'obiettivo e Pizzorno ha preferito prendere tempo e continuare ad essere ondivago. Gli avvocati ed io siamo fiduciosi di vedere riconosciute le illegittimità contenute nell'iter autorizzativo regionale molto lacunoso e contraddittorio e poi fa ben sperare la ricerca spasmodica delle due società di transare del loro diritto ad esercitare lo sfruttamento minerario visto che hanno le concessioni in mano. Lo dico chiaramente, avendo già inoltrato degli esposti alla Procura che mi auguro agisca presto per la verifica di eventuali responsabilità e che sollecito da questa testata, non resteremo passivi di fronte a cambiamenti repentini della volontà espressa più volte in consiglio comunale. Va bene camminare da soli, ma non sono ammessi tradimenti del mandato consiliare con piroette o giravolte finalizzate a tornaconti elettorali. Per quanto riguarda l'ipotesi dell'autorizzazione definitiva è facile individuare i danni per i prossimi dieci e più anni: devastazione dell'ambiente con la speranza che venga ripristinato e non faccia la fine della cava ex Miri-Pennacchi che tutt'ora risulta una buca desolata, incremento notevole del traffico veicolare pesante su tracciati stradali non idonei, dispersione nell'atmosfera di polveri con potenziali conseguenze sulla salute e da ultimo le continue scosse sismiche, ancorché di bassa intensità, provocate dalle esplosioni delle mine per estrarre il materiale basaltico. Oltre il forte disagio c’è da considerare il naturale deprezzamento degli immobili con danno patrimoniale per i proprietari residenti del quartiere. Chi ha una coscienza non può esimersi dal continuare in questa battaglia.




ANGUILLARA, ELEZIONI 2016: L'INTERVISTA AL CONSIGLIERE MARIO FANTAUZZI

Redazione

Anguillara (RM) – Tra circa 6 mesi la città di Anguillara Sabazia, alle porte di Roma, andrà al voto per eleggere la nuova squadra di governo che guiderà la cittadina lacustre per il prossimo quinquennio. Come sempre L'Osservatore d'Italia metterà a disposizione le sue colonne a tutti i contendenti al fine di offrire ai lettori i vari intenti programmatici dei vari schieramenti che si andranno a costituire. Oggi abbiamo intervistato il consigliere di opposizione Mario Fantauzzi che entra nel merito dell'attuale situazione politica di Anguillara non risparmiandosi su valutazioni rispetto l'attuale giunta di centro sinistra guidata dal sindaco Francesco Pizzorno.

Mancano circa sei mesi alle elezioni nella sua cittadina, come ci arriva uno dei consiglieri piu' giovani nel presente consiglio comunale?
Grazie intanto per l'opportunità datami nell'analizzare la situazione presente nel mio amato paese. I discorsi da dover affrontare sarebbero molteplici e di varia natura, personalmente arrivo alla data odierna maturato dopo una esperienza di quattro anni e mezzo come consigliere di opposizione al fianco di chi ormai da molti anni ha avuto l'opportunità anche di amministrare come maggioranza questo paese  mettendomi a conoscenza della macchina comunale. Anche se non si smette mai di imparare ponendosi con umiltà  difronte al vasto e complicato sistema di funzionamento di un’amministrazione comunale. Tutto ciò mi ha permesso sicuramente di crescere e migliorare nel mio ruolo di politico ed amministratore. Credo che  è anche grazie a chi mi ha accompagnato in questa esperienza se in questo momento riesco ad avere il coraggio e la capacità di saper camminare con le “mie” gambe non dimenticando  mai da dove sono partito.

In questi mesi oltre all'associazione di cui fa parte “ SABAZIA “ c'è stato un fermento importante, con l'impegno di diverse associazioni sul territorio, che ne pensa?
Credo che quando dei mondi associativi spontanei vengono a crearsi come è successo nel nostro territorio, sia sempre una nota positiva da apprezzare e soprattutto da ascoltare, qualunque sia lo scopo e la ragione che le varie forme associative si prefiggono. Naturalmente, l’obiettivo, deve essere sempre quello di migliorare il benessere dei cittadini. Chiunque investa tempo per dare contributi  alla cosa pubblica, deve avere l'opportunità di essere ascoltato e supportato per quanto possibile. La nostra associazione continua a lavorare con piccoli e grandi obbiettivi cercando sempre di fare prima un'analisi seria delle problematiche riguardanti il nostro territorio nelle sue più svariate sfaccettature, per poi, mediante  un progetto condiviso, proporre soluzioni attuabili nel breve medio e lungo periodo. La nostra ambizione è, in ogni caso, quella di dare sempre e comunque un contributo possibilmente risolutivo alle varie tematiche affrontate.

Sappiamo che sei un moderato nella vita cosi come nella politica, oggi però faccia uno sgarro alla regola, cosa ne pensa di questa amministrazione avversa alla sua posizione di consigliere di minoranza?
Si è vero a me piace essere moderato negli approcci alla vita quotidiana e alle varie fasi politiche, ma ciò non significa che chi cerca dialogo sia meno deciso e concentrato su degli obbiettivi come quello del buon amministrare. Vede, in questi anni di opposizione ho spesso cercato di non arrivare allo scontro mediante dialoghi ampi, aperti e senza schemi di appartenenza cercando di pensare esclusivamente al bene del paese. Non ho quasi mai però, al di là di  alcune occasioni grazie ad ottimi rapporti interpersonali , riscontrato la mia stessa volontà di dialogo ed in particolare mi riferisco ad alcune situazioni legate all'attuale amministrazione comunale di maggioranza, i quali sono rimasti piu' volte barricati sulle proprie posizioni. Credo che ad un certo punto, l'errore commesso da alcuni membri della presente amministrazione guidati dal Sindaco sia stato proprio quello di  perdere il contatto con la cittadinanza, non ascoltando le problematiche giornaliere che affliggono il nostro paese. Inoltre, a mio giudizio, verifico una mancanza, tra l'altro, di un progetto lungimirante che avrebbe fatto sicuramente  ridurre  le gravi carenze e condizioni in cui versa la città. Cose che ad oggi sono sotto gli occhi di tutti e non saranno certo i “rattoppi”  di fine mandato a far cambiare opinione ai cittadini di Anguillara.

E' un momento di pieno fermento quello che anticipa la corsa al Palazzo Orsini, il centro-sinistra ha la sua giunta uscente, il centro-destra convive con problemi annali da dover risolvere, ci sarà molto probabilmente una liste del Movimento Cinque Stelle … che turno elettorale sarà?
Beh, domanda da un milione di dollari, proverò a risponderle brevemente. Ho avuto l'opportunità di conoscere alcuni dei responsabili del Movimento Cinque Stelle di Anguillara e le devo dire che il loro impegno nei confronti delle problematiche legate al nostro paese mi ha piacevolmente impressionato, credo però che per amministrare un paese ci serva molta conoscenza della macchina amministrativa e voglia di coinvolgere il più grande numero possibile di forze positive ed aggreganti del paese, altrimenti si rischia di rimanere isolati al di fuori di un contesto politico più generale ed implodere su se stessi. Faccio comunque il mio imbocca al lupo al direttivo del Movimento, augurandogli con una simpatica battuta, di poter sedere sugli scranni del consiglio comunale ma all’opposizione. Per quanto riguarda invece l'amministrazione uscente credo che qualcosa di buono da parte di alcuni amministratori sia stato fatto ma sicuramente ciò non è stato sufficiente. Credo che nonostante il sentimento di amicizia e la stima che rivesto per  il Sindaco Pizzorno, lui stia pagando la mancanza di coraggio nell'affrontare scelte importanti, lasciandosi stravolgere dall’ordinaria amministrazione avvolgendosi in una spirale negativa per la cittadinanza e per le strutture del nostro paese bisognose di interventi coraggiosi e radicali. Credo sia importante avere la capacità di andare oltre questa pagina scritta con un colore sbiadito. Per ultimo e non per importanza c'è l'analisi sul mondo centro-destra. Credo che in questo momento storico, non sia più il caso di individuare le forze politiche solo con destra e sinistra “alla vecchia maniera”  in quanto ormai molto si sta modificando nei modi di ragionare ed approcciare alla politica da parte della cittadinanza. Vede, oggi ci troviamo a constatare le mancanze di un'amministrazione” Pizzorno”, perché nel cosiddetto centro destra in passato, purtroppo, non si è avuta la capacità o la volontà di ragionare da squadra mettendo al primo posto i personalismi piuttosto che le condivisioni e convinzioni del buon senso e dell’opportunità. Sto notando in questi mesi una fervida attività diplomatica affinché gli errori del passato non si ripetano. Mi auguro però che non ci siano matrimoni di comodo al solo fine della vittoria ma che si riesca a costruire una squadra unita e ricca di buoni propositi e programmi credibili, pronti a sostenersi l'uno con l'altro perché solo cosi si potrà ottenere il meglio per il paese, evitando di scivolare negli opportunismi e personalismi.

Quale giunta si auspica per il rilancio del territorio? Lei dove si colloca?
Non credo sia un problema legato al tipo di giunta intesa come schieramento di partiti, l'importante quando si amministra una città è costruire una maggioranza omogenea, legata ed ispirata agli stessi principi condivisi e con la presenza al suo interno di persone di indubbia moralità, capacità e voglia di lavorare per la comunità. A maggior ragione nel prossimo mandato, dove chi farà l'assessore dovrà dimettersi da consigliere comunale o essere nominato dall'esterno,  ci sarà bisogno ancora di piu' di una squadra di governo rispettosa delle regole e della convivenza nei rapporti umani rappresentati da un Sindaco moderato e garantista. Personalmente non mi interessa parlare di ruoli, non ho la “candidite” (obbligo di candidarsi ), se ci sarà l'opportunità di aiutare il futuro sindaco nella prossima maggioranza discutendo di progetti e di programmi sarò ben felice di spendere il mio tempo e le mie forze per la causa comune, di certo bisognerà svoltare pagina rispetto a cio' che oggi si vede, abbandonando i classici steccati aprendosi a piu' ampie vedute.
 




ANGUILLARA, ACQUA BENE COMUNE: FLASH MOB A 5 STELLE

di Emanuel Galea

Anguillara (RM) – Flash mob ad Anguillara, domenica 6 dicembre, su iniziativa del M5S e del movimento Acqua Bene Comune rappresentato da Giuseppe Gerardi.

"Si è voluto denunciare ciò che sta accadendo in Italia, – commentano gli organizzatori del flash mob – dove un vuoto di democrazia – proseguono – sta travolgendo le attese di coloro che si affidavano con fiducia in mano a quelli che promettevano il bene dell’acqua mentre già pensavano a prosciugare le speranze della povera gente. L’acqua scende dall’alto verso il basso, cade sul povero e sul ricco, sul giusto e sul malvagio. L’acqua è come l’aria che si respira, tutti indistintamente hanno il diritto di goderne. Purtroppo non è sempre così. Piove governo ladro, – concludono – sarebbe il caso di dire, istituzioni bari e cinici , che defraudano i cittadini di un’eredità che ogni nascituro trova in culla legata al cordone ombelicale".

Il “flash mob”, traduzione di “folla lampo”, è un assembramento improvviso di persone, per lo più sconosciute tra loro, che si sono date appuntamento in un determinato luogo via web. È una delle ultime trovate di protesta pacifica che hanno come scopo la sensibilizzazione della popolazione  e delle istituzioni su determinate tematiche.

Nel caso del flash mob andato in onda ad Anguillara i pentastellati insieme al Movimento Acqua Bene Comune hanno quindi voluto lanciare il messaggio: “Siamo tutti incuranti di ciò che le multinazionali dell’acqua stanno facendo: privatizzazione di un bene comune.” e “pompare troppa acqua dal basso all'alto senza che gli affluenti ne conducano verso il bacino della collettività”.

La legge Regionale 4 aprile 2014, n. 5 – “Tutela, governo e gestione pubblica delle acque”, come finalità, in cima al testo riporta la seguente esortazione: “La presente legge in conformità ai principi costituzionali e comunitari ed in ossequio alla volontà popolare espressa nel referendum del 2011 detta, nel rispetto dei principi di cui alla legislazione statale in materia, le disposizioni con cui deve essere governato il patrimonio idrico della Regione”.
Gli organizzatori hanno quindi evidenziato come sia stato ignorato quanto riportato dalla legge regionale: “volontà popolare espressa in referendum del 2011”. Come principio generale poi, è la stessa legge che definisce “l’acqua è un bene comune naturale e un diritto umano universale. Al fine di concorrere ad assicurare l’accesso all’acqua potabile a tutti gli abitanti, La legge infatti pone assoluto divieto di cessione del bene a scopo di lucro.
Gli organizzatori della manifestazione hanno quindi portato a conoscenza della cittadinanza il fatto che: "nonostante nel Lazio, l’impugnativa sulla legge 5 sia stata superata, la Giunta regionale continua a ritardarne l’applicazione, ostacolando così la partecipazione delle comunità locali sulla gestione dell’acqua e aprendo la strada ad ulteriori privatizzazioni".

Questa volta si tratta di semplice “buona volontà”. Da mesi, consiglieri di maggioranza e minoranza delle comunità locali, hanno condiviso una proposta di legge 238 per definire i nuovi ambiti di Bacini idrografici. "L’immobilismo di Zingaretti e Refrigeri è inspiegabile. – concludono gli organizzatori – Quello dell’amministrazione locale non è da meno"
 




ANGUILLARA, AMIANTO NELL'EX DISTRIBUTORE: NONOSTANTE L'ORDINANZA IL PERICOLO INCOMBE

di Simonetta D'Onofrio

Anguillara (RM) – Un’area di servizio, quella su via Casale Sant’Angelo, nei pressi di Ponton dell’Elce, che non è mai riuscita a decollare. Più volte nel corso degli anni ha cambiato gestione, ma raramente è riuscita a offrire un servizio adeguato, nonostante tempo fa insistevano nel suo complesso anche un bar e un’edicola. Da diverso tempo, però, il distributore è ormai irrevocabilmente, potremmo aggiungere, chiuso. L’edicola e il bar non esistono più, e il prefabbricato di servizio alle pompe di benzina, si trova in un forte stato di degrado in particolare per la presenza della copertura realizzata in eternit, che rilascia fibre d’amianto, pericolose per la salute.

È ormai noto a chiunque che l’amianto, è stato riconosciuto come un cancerogeno certo per l'essere umano. Infatti le fibre contenute nel materiale hanno la caratteristica di dividersi longitudinalmente, per cui mantiene questo suo aspetto fino alla dimensione di alcuni centesimi di micron (un micron è un millesimo di millimetro). Fin dal 1992, con la legge 25 il legislatore ha vietato tutti i prodotti contenenti l’amianto, non emette radiazioni ma è molto pericoloso se inalato, infatti può entrare in profondità negli alveoli polmonari. Le fibre disperse in aria possono essere inalate dall'uomo e sono ritenute dagli esperti pericolosissime, le malattie che ne conseguono sono pertanto associate all'apparato respiratorio, principalmente il mesotelioma pleurico, con conseguenze irreversibili.

Ci si chiede, come sia possibile che in un centro abitato del comune di Anguillara Sabazia non siano salvaguardati tutti gli aspetti relativi alla tutela dell’ambiente, della salute pubblica dei cittadini residenti. Come sia possibile che ancora non sia stato fatto nulla per lo smaltimento dei rifiuti, del controllo delle attività di bonifica dell’amianto presente negli edifici e negli impianti incriminati.

Una situazione di abbandono veramente desolante, che ben rappresenta la condizione di una periferia di una città, Anguillara, che se non brilla per le attività nel centro cittadino, quando si passa la braccianese, dimostra tutto lo squallore che la caratterizza. Come si può accettare che dinanzi ad una situazione simile, l’ente preposto per la tutela dei cittadini, si limiti alla richiesta di intervento da parte del privato, senza pretenderne la rapidità d’azione? In situazioni come queste, sarebbe opportuno che il soggetto pubblico, in caso di mancato intervento da parte del proprietario del sito, operi al suo posto, imponendo in seguito le spese al privato. L’ambiente chi lo dovrebbe tutelare? Chi dovrebbe controllare?

Un pericolo evidente, reale, per cui la semplice ordinanza comunale di rimozione, emessa nel mese di settembre, non sembra essere sufficiente per la tutela dei cittadini. Questa situazione ha fatto sì che diverse persone hanno chiesto alla redazione di questo giornale di segnalare questa “bomba ecologica”. Ci dicono come sia possibile che davanti a tutto ciò, dopo due mesi, il comitato di quartiere non si adoperi per sollecitare a gran voce questo caso. Tra le istanze pubblicate dal comitato di quartiere, sulla questione non c’è scritto nulla, nella sua pagina Facebook, invece di una richiesta di intervento, di un sollecito, di un qualsiasi “segnale di vita”, per chiedere l’immediata soluzione del problema, viene pubblicata l’ordinanza comunale, peraltro scaduta da alcune settimane, quasi a giustificare il non intervento.

“Allora – si lamentano alcuni cittadini – a cosa serve un comitato così? Se dovevamo eleggere qualcuno per fare da pappagallo mediatico, potevamo risparmiarci questa farsa. Ora che si avvicinano le elezioni comunali, cosa dovremmo aspettarci, le lodi sperticate verso questo o quell’altro assessore, invece delle dovute critiche?”.




ANGUILLARA, GLIFOSATO: IL CONSIGLIO COMUNALE RESPINGE LA MOZIONE DI ANGUILLARA IN MOVIMENTO

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di Silvio Rossi

Anguillara (RM) – Una battaglia, quella sull’abolizione del glifosato, sostanza utilizzata in agricoltura come diserbante, che vede il Movimento Cinque Stelle attivo su tutti i fronti, dal Parlamento, al Consiglio Regionale del Lazio, ai comuni, dove i gruppi locali lanciano proposte per introdurre nei regolamenti comunali il divieto di utilizzo e di vendita della sostanza incriminata.

In questa linea si pone anche il gruppo Anguillara in Movimento, che lo scorso mese di ottobre ha presentato al Consiglio Comunale di Anguillara una richiesta di deliberazione nell’ottica del divieto all’uso del glifosato. Richiesta che è stata recentemente restituita al mittente da parte del Presidente del Consiglio Comunale, Secondo Ricci, con la motivazione che tali richieste (mozione, interpellanza, interrogazione) sono prerogative dei consiglieri comunali.

Risposta che ha fatto infuriare i proponenti, che hanno accusato maggioranza e opposizione di non voler occuparsi della salute dei propri cittadini. In un comunicato hanno criticato i consiglieri comunali che hanno risposto loro di non poter, essendo fuori dal Consiglio Comunale, presentare mozioni.

Ci sono, in questa vicenda, alcuni elementi da considerare, per dare un’informazione corretta. Innanzitutto, la questione sulla pericolosità del glifosato è complessa, e gli studi che si trovano hanno fornito risultati discordanti, per cui, prima di chiedere a un singolo comune, che non ha la possibilità di effettuare ricerche accurate sul merito della questione, sarebbe il caso di stimolare una discussione più approfondita a livello nazionale, attenendosi ai risultati di uno studio approfondito sulla effettiva pericolosità del diserbante.

Se da una parte corrisponde a verità che il Glifosato è stato inserito, nello scorso aprile, tra le sostanze potenzialmente cancerogene, nella categoria 2A, la stessa in cui sono inserite patatine fritte e carni rosse, non certo la categoria 1, quella in cui sono inserite sostanze come l’amianto, l’arsenico, il benzene, o anche il fumo di sigaretta.

Ci sono altri elementi che dovrebbero essere approfonditi, per permettere una valutazione sulla messa al bando della sostanza. Nella mozione viene indicato come il glifosato sia una delle sostanze inquinanti presenti nelle acque superficiali. Non viene detto però che questo è praticamente assente nelle falde, caratteristica che ha determinato, quando è stato messo in commercio, il successo del brevetto della Monsanto. Il diserbante infatti ha un’azione meno aggressiva sul suolo rispetto agli altri sistemi chimici.

Ci si chiede quindi se la campagna condotta esclusivamente contro il glifosato sia condotta perché ritenuto più pericoloso di altri composti, oppure perché è un brevetto (ormai scaduto da anni, infatti è prodotto da diverse aziende) della Monsanto?

L’azienda di St Louis è una delle multinazionali oggetto di attacchi continui da parte di alcuni movimenti, assieme a Coca Cola e Mc Donalds.