ANGUILLARA, PONTON DELL'ELCE: LO SCUOLABUS E LE FERMATE "KILLER" CHE I RESIDENTI NON VOGLIONO

di Silvio Rossi

Anguillara (RM) –  Gran parte dei genitori di Ponton dell’Elce non ce la fanno proprio più. L’ultima decisione presa dall’ufficio pubblica istruzione non è stata accettata di buon grado.

Le nuove disposizioni per il trasporto scolastico prevedono che i minori siano prelevati dallo scuolabus alle fermate, disposte ad almeno 250 metri l’una dall’altra. La norma, prevista dal regolamento approvato lo scorso anno dalla giunta comunale, ha fatto arrabbiare i residenti del quartiere periferico, che vedono questa disposizione come un’ulteriore macigno che viene scagliato da parte del Comune nei loro confronti.

Alcuni di loro si sono riuniti in un comitato spontaneo per dire no a questa scelta che, a loro avviso, non può essere applicata nel quartiere di Ponton dell’Elce. Le strade del comprensorio non sono idonee a posizionare le fermate così come indicato nel regolamento.

“Il nostro rifiuto non è dovuto a un capriccio – ci dice una delle mamme «arrabbiate» –  ma è l’inadeguatezza delle strade che ci costringe a rifiutare quanto stabilito dall’ufficio scuola. Non ci sono i marciapiedi, figuriamoci le piazzole per le fermate. In questo contesto mancano le condizioni di sicurezza per organizzare il servizio così come voluto da qualche burocrate che probabilmente non sa come funziona ciò che gestisce. Ci meraviglia il fatto che l’assessore alla Scuola è una docente che dovrebbe innanzi tutto pensare ai bambini, invece queste cose ci lasciano allibiti”

In effetti nel comprensorio non esistono i marciapiedi a lato delle strade, e con le vetture in sosta a ridosso dei muri di cinta delle abitazioni i bambini sono costretti a percorrere il tratto di strada tra il proprio cancello e la fermata dello scuolabus al centro della carreggiata. Le fermate inoltre non sono adeguatamente segnalate, non esiste uno spazio delimitato dalla segnaletica orizzontale, come prevede la legge, per garantire la fermata dei mezzi in condizione di sicurezza.

“Ci lamentiamo anche perché paghiamo il servizio di trasporto ad un prezzo più alto rispetto ai paesi confinanti, basti pensare che a Roma il costo mensile è di 12 euro, mentre da noi arriva a 30 euro. –  rincara la dose un’altra mamma – Qui a Ponton dell’Elce non esiste nessuna politica per i minori. Il giardinetto comunale, realizzato sotto la giunta Pizzigallo più di dieci anni fa, versa in uno stato pietoso. Il centro sportivo, che avrebbe potuto rappresentare un punto d’aggregazione per i nostri bambini, è abbandonato a se stesso”.

I genitori si lamentano anche del fatto che, per poter usufruire del servizio, bisogna andare a vidimare mensilmente il tesserino presso gli uffici del Comune. Considerata la distanza che separa il quartiere periferico dal centro, e il fatto che se i genitori lavorano, devono prendere un permesso, reputano il servizio fornito inefficiente su tutti i fronti.

“Siamo disposti a ricorrere al magistrato se quest’amministrazione, invece di usare il buon senso, cerca di imporre provvedimenti immotivati, inadeguati e privi di logica. I soldi per la scuola di Ponton dell’Elce sono stati scippati per mandarli a scalo, i nostri bambini non hanno uno straccio di servizio, mentre il Centro Anziani costa molti soldi ogni mese alla collettività, però si sa: i bambini non votano, mentre gli anziani sì.”.