Anguillara Sabazia, dopo due mesi torna potabile l’acqua del Montano

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Torna potabile l’acqua proveniente dall’acquedotto Montano ad Anguillara Sabazia.

La sindaca ha revocato oggi l’ordinanza di non potabilità emessa lo scorso 1 febbraio 2019 dopo che la Asl ha comunicato che a seguito di nuove analisi i valori sono rientrati nella norma.

Possono dunque tornare a utilizzare l’acqua pubblica
per uso potabile, dopo quasi due mesi di divieto, i residenti del centro storico a partire dal lago fino all’incrocio tra via
Anguillarese e via di Ponte Valle Trave – Strada vicinale dei Vignali.

Un’acqua, quella fornita dall’acquedotto del Montano che viene miscelata con quelle prelevate dai pozzi locali con quella proveniente dall’acquedotto Peschiera-Le Capore fornita dal gestore Acea.




Anguillara Sabazia, emergenza arsenico nell’acqua. Asl Rm 4: “Lettera del sindaco diffamatoria e offensiva”

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Diffamatoria ed offensiva: così dalla Asl Rm 4 è stata definita la lettera del sindaco di Anguillara Sabazia in cui si chiede che i prelievi dei campioni di acqua vengano effettuati alla presenza del personale del Comune sabatino, “A sottintendere – fanno sapere dalla Asl Rm 4 – inaccettabili mistificazioni da parte di questa Azienda”.

Lo scorso 18 Aprile la sindaca Anselmo ha
emanato un’ordinanza di non potabilità riguardo l’acqua erogata dal pozzo
“Biadaro”, ultimo pozzo della città sabatina che era rimasto immune da
ordinanze di non potabilità, a seguito della comunicazione della Asl che
informava la prima cittadina che l’Arpa Lazio, a seguito di rilievi effettuati
lo scorso 4 aprile, aveva registrato il valore di arsenico pari a 51 Ug/l.

“Appare inconsueto affidare ai social delle note ufficiali lesive dell’immagine di un’Azienda che ha sempre avuto il massimo rispetto dei ruoli di tutti gli Enti presenti nel territorio.- Dichiarano dall’Azienda sanitaria – La Asl – proseguono – agisce con l’esclusivo fine di tutelare la salute pubblica e a fronte dei risultati ufficiali dell’Arpa Lazio, non può in alcun modo mettere a rischio la salute dei cittadini. Allo stato, in ottemperanza alla vigente normativa in materia, ed al ruolo istituzionale ricoperto, non verrà richiesta la revoca dell’ordinanza, fino all’acquisizione di dati ufficiali conformi forniti dall’Arpa Lazio”.

Manciuria (AnguillaraSvolta): “Un fenomeno divenuto incontrollabile”

“La Resurrezione è alle porte ma la città di Anguillara Sabazia rimane sotto la conclamata incapacità amministrativa della giunta Anselmo che in appena tre anni, mai successo in precedenza, riesce a conseguire l’en plain su tutti i pozzi comunali per i quali oramai da mesi vige l’ordinanza di non potabilità dovuta principalmente alla presenza di arsenico”.

Cosi Sergio Manciuria da Presidente di AnguillaraSvolta sull’emissione dell’ordinanza di non potabilità del pozzo Biadaro rimasto finora unico a fornire acqua potabile .

“La sindaca, piuttosto di occuparsi solo di feste della primavera la cui formulazione suggerita con delibera e senza una gara lascia perplessi e sgomenti – sottolinea il Presidente di AnguillaraSvolta – provi a studiare un piano di emergenza per garantire al cittadino-contribuente una qualità e potabilità in linea con i parametri di legge. Siamo letteralmente inorriditi da un atteggiamento alla Ponzio Pilato oltre che menefreghista e al limite della legalità, visto il protrarsi di un fenomeno divenuto incontrollabile ed esteso a tutto il territorio”.

“Il persistere di tale stato emergenziale dovrebbe inevitabilmente condurre alla chiusura di scuole e attività commerciali che, prive di un servizio sostitutivo capillare e non sporadico con autobotti, non può protrarsi sine die senza un doveroso intervento del Prefetto e della Asl che avochi a sé una soluzione definitiva. Come sta accadendo nella vicina capitale, dove la Raggi, a dimostrazione della consueta inefficienza grillina non è in grado di gestire l’emergenza dello smaltimento dei rifiuti, per il bene di Anguillara la prima cittadina pseudo pentastellata rassegni le dimissioni senza anteporre scuse su un passato oramai troppo lontano. Come Associazione – conclude Manciuria – non lasceremo trascorrere ulteriore tempo e, se come prevediamo, questa “diversamente amministrazione” non provvederà immediatamente al rimborso per un servizio inesistente e lesivo della salute pubblica, ci rivolgeremo ad un legale del ramo consumatori per il giusto ristoro. Approfittiamo dell’occasione per augurare alla cittadinanza una Serena Pasqua con l’auspicio che sia l’ultima sorpresa sotto questa cattiva stella”.




Anguillara Sabazia, emergenza acqua potabile: accuse gravissime degli amministratori comunali a Asl e Arpa Lazio

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – L’amministrazione comunale di Anguillara Sabazia contesta i rilievi sull’acqua effettuati dall’Arpa Lazio lo scorso 4 aprile dove è stata certificata una presenza di arsenico 5 volte superiore al valore massimo consentito dalla legge.

Lo scorso 18 Aprile, infatti, la sindaca
Anselmo ha emanato un’ordinanza di non potabilità riguardo l’acqua erogata dal
pozzo “Biadaro”, ultimo pozzo della città sabatina rimasto immune fino a due
giorni fa da ordinanze di non potabilità, a seguito della comunicazione della
Asl che informava la prima cittadina che l’Arpa Lazio, a seguito di rilievi
effettuati lo scorso 4 aprile, aveva registrato il valore di arsenico pari a 51
Ug/l.

Un’ordinanza, dunque, che è scattata dopo 14
giorni dai rilievi, periodo quest’ultimo durante il quale la popolazione è
rimasta ignara del fatto che l’acqua non poteva essere utilizzata per uso
alimentare.   

Gli amministratori comunali hanno inoltrato
una lettera alla Asl e all’Arpa Lazio contestando quanto appurato dall’unico
organo deputato ai rilievi – Arpa Lazio – asserendo che:

“L’acqua prelevata dai pozzi dell’acquedotto del Biadaro prima che venga trattata dall’impianto di osmosi, presenta da sempre valori di arsenico compresi fra i circa 19 microg/litro provenienti dal Pozzo n. 3 fino ai 23 microg/litro del Pozzo n. 8 con una media di circa 21 microg/litro, per cui anche ad impianto di osmosi spento questo sarebbe il livello massimo di arsenico presente” e che nella giornata del 18 Aprile sono state effettuate delle campionature di acqua da 2 laboratori accreditati che hanno certificato una concentrazione di arsenico pari a circa 6 microg/litro, quasi 10 volte in meno rispetto al risultato di Arpa Lazio.

Gli amministratori comunali hanno definito come “impossibili” i rilievi effettuati da Arpa Lazio.

Accuse gravissime, quelle rivolte dagli
amministratori comunali nei confronti di Asl e di Arpa Lazio che se dovessero
rivelarsi veritiere esporrebbero l’Agenzia regionale a gravi responsabilità
anche in materia di allarmismo.

In attesa che chi di competenza voglia fare chiarezza, per ora tra la cittadinanza regna il caos in quanto per tutti i pozzi vige il divieto di utilizzo dell’acqua erogata.   




Anguillara: è ancora divieto di bere

 

di Ivan Galea


ANGUILLARA (RM) – "Un non adeguato trattamento dell’acqua da distribuire" è quanto rilevato dall'amministrazione di Anguillara lo scorso 13 ottobre dopo che le analisi chimiche, effettuate dall'Arpa Lazio sull'acquedotto di Ponton dell'Elce, evidenziavano il superamento dei limiti di arsenico ammessi per legge nell'acqua pari a 10hg/L. con la conseguente emissione dell'ordinanza del sindaco di divieto d'uso potabile.

 

I problemi "organizzativi"del Comune In pratica l'amministrazione comunale di Anguillara lo scorso mese di luglio decideva di affidare il servizio di manutenzione ordinaria dell’impianto di trattamento acqua e potabilizzazione di “Ponton dell’Elce”, precedentemente svolto dalla ditta Zilio, alla ditta Culligan italiana S.p.a. fino alla data del 30 settembre 2016. Alla scadenza contrattuale gli amministratori non procedevano  a un nuovo affidamento del servizio, a mezzo di una nuova gara di appalto, a causa di "varie situazioni organizzative (accesso ai capitoli di spesa, abilitazione portale ANAC)" e chiedevano alla Culligan italiana S.p.a., per motivi di carattere igienico sanitario, di non interrompere ed allo stesso tempo garantire la continuità del servizio scaduto in data 30/09/2016. Evidentemente l'appello degli amministratori non è stato raccolto dalla ditta in quanto il 13 ottobre la Asl Rm4 inviava una nota al Comune di Anguillara a seguito della quale il primo cittadino emetteva l'ordinanza di divieto di uso potabile dell'acqua proveniente dall'acquedotto di Ponton dell'Elce. 

Il rinnovo alla ditta Culligan Italiana Spa
Così, lo scorso 2 novembre, l'amministrazione comunale di Anguillara decideva di regolarizzare il periodo trascorso con la ditta Culligan italiana S.p.a.  al prezzo di 0,160 euro per ogni metro cubo di acqua trattata e di affidare alla stessa ditta e alle stesse condizioni contrattuali applicate da luglio a settembre il servizio di manutenzione ordinaria dell’impianto di trattamento acqua e potabilizzazione di “Ponton dell’Elce” fino al 31 dicembre 2016 mettendo in bilancio come costo la presunta somma di 18.000,00 euro.

Divieto anche per gl acquedotti del Montano e Pantane Oltre all'acquedotto di Ponton dell'Elce le analisi dell'Arpa Lazio hanno riguardato anche l'acquedotto Montano dove i valori di arsenico hanno superato i parametri di legge e l'acquedotto Pantane dove invece è stata rilevata la presenza fuori norma di batteri Coliformi totali. E sempre lo scorso 13 ottobre il sindaco di Anguillara ordinava il divieto di uso potabile per l'acqua di questi due acquedotti.

Disinfezione delle acque potabili da batteri Coliformi Per quanto riguarda la presenza di batteri Coliformi totali la clorazione è il metodo più usato in Italia per la disinfezione delle acque potabili. La norma UNI EN 805 "Requisiti per sistemi di approvvigionamento acque", prevede l'ipoclorito di sodio tra i prodotti chimici per la disinfezione dei sistemi di distribuzione dell'acqua, con una concentrazione massima di 50 mg/l (50 ppm). Probabilmente l'aumento dei batteri Coliformi totali nell'acquedotto Pantane potrebbe essere dipeso dalla mancanza del cloro nel sistema di potabilizzazione, tanto che dal Comune lo scorso 27 ottobre ne hanno acquistati 500 litri che dovrebbero assicurare un periodo di potabilità dell'acqua di tre mesi.

Permane il divieto di uso potabile per tre acquedotti
Intanto resta ancora in vigore, dopo quasi un mese, il divieto di uso potabile per l'acqua proveniente dai tre acquedotti (Ponton dell'Elce, Montano e Pantane) e prima di poter tornare alla normalità si dovranno attendere le nuove analisi da parte dell'Arpa Lazio, che qualora confermassero il rientro dei valori nelle norme di legge permetteranno al sindaco di revocare le tre ordinanze di non potabilità.
 




ANGUILLARA, ACQUA E ARSENICO: BOTTA E RISPOSTA TRA AMMINISTRAZIONE COMUNALE E COMITATO ANGUILLARA IN MOVIMENTO

Riceviamo e pubblichiamo la nota del "Comitato Anguillara in Movimento"

Anguillara (RM) – Leggendo la risposta dell’Amministrazione comunale di Anguillara al precedente comunicato, ANGUILLARA, ACQUA PUBBLICA: IL COMUNE RISPONDE AL COMITATO ANGUILLARA IN MOVIMENTO ] volevamo esprimere innanzitutto il nostro stupore: dei Cittadini sono riusciti a far parlare l'amministrazione, la quale, si mostra viva e vegeta per rispondere ad un comunicato, che, secondo loro, risulta essere completamente inesatto.

Noi cittadini, abbiamo semplicemente fatto notare un dato di fatto: non è stata fatta un ordinanza da parte del Sindaco di non potabilità, considerati i solleciti della ASL competente, come riporta il sito del Comune stesso: 

http://www.comune.anguillara-sabazia.roma.it/cms/file/Image/analisi_acque/2014/3ASL_230414_Pantane.pdf”.

Quindi quello che abbiamo verificato è che il comune o chi per lui è venuto meno alla tutela del cittadino e al diritto di libera scelta. L’amministrazione ci risponde che la non potabilità c’è stata solo per un breve periodo. Vogliamo ricordare che le ordinanze sono un obbligo di legge a tutela dei cittadini stessi, anche per un solo giorno e ricordiamo che il principio di prevenzione di tutela della salute umana ed animale fa parte dei doveri di un Comune, come da Decreto Legislativo n. 31 del 2001 art.14 ed art. 19.

Vista la legge ci domandiamo, sempre da liberi cittadini, se questa amministrazione, invece di venire incontro alle famiglie per la tutela della loro salute, omettendo un ordinanza obbligatoria, pensi soltanto a far quadrare i conti del bilancio comunale, non ottemperando ai suoi doveri, mettendo al servizio della comunità un acqua non sicura e inquinata.

Secondo la maggioranza comunale il comitato Anguillara in movimento ha “disinformato”, mentre noi Cittadini riteniamo che sia l’amministrazione stessa a farlo, scegliendo di non informare la popolazione e facendo credere che il nostro comunicato sia per azione politica, invece che per la salvaguardia della salute del Cittadino. Ricordiamo che andare a trovare notizie su wikypedia e soprattutto su siti accreditati significa informarsi e di certo non ci offende questo!!

Premesso che la salute dei cittadini non è strumentalizzabile e che come ribadito pocanzi, siamo noi stessi dei cittadini, scesi in campo a tutela dei nostri diritti e doveri, ricordiamo ai membri dell'amministrazione che sono nostri dipendenti e che la battaglia per l’acqua potabile, pubblica e salubre, vede un lungo percorso nella vita del Comitato Anguillara in Movimento e la collaborazione sul territorio anche con altri comitati locali. Precisiamo che le unità di misura le conosciamo bene, e che nel precedente comunicato c’è stato un errore di battitura e siamo lieti di aver dato, a questa amministrazione,un punto a cui potersi attaccare.

Come Comitato non abbiamo mai parlato di aumenti sulla bolletta dell’acqua, ma di potabilità e di erogazione dell’acqua nelle abitazioni, dove spesso c’è un problema, soprattutto per i cittadini di Ponton dell’Elce, che si ritrovano a pagare un servizio del quale non hanno usufruito e come prevede l’ AEEG in caso di non potabilità il comune può, anzi, DEVE diminuire la tariffa idrica. Forse questo il motivo non è stata emessa un ordinanza?

Diciamo che questo servizio idrico “fa acqua” da tutte le parti. Visto che il garante in caso di non potabilità ammette dei risarcimenti da parte del comune, ci chiediamo: “ Non è che sta cadendo il vostro cavallo di battaglia per le prossime elezioni???” L’amministrazione informa che il problema acqua ad Anguillara è definitivamente risolto, allora come mai le analisi ancora non sono conformi e non nei limiti di legge, in particolar modo a Ponton dell’Elce? 

Anguillara in Movimento sta riportando le voci e le opinioni dei Concittadini e ci stupiamo delle vostre argomentazioni, in verità, poco sostanziose sul tema dell’acqua,; felici di poter dichiarare che non vogliamo ergerci ai primi della classe ma rimanere Cittadini che vigilano dall’ultimo banco…… i secchioni sono in “aula”, noi siamo in strada.

LEGGI ANCHE:  

 21/08/2014 ANGUILLARA, ACQUA PUBBLICA: IL COMUNE RISPONDE AL COMITATO ANGUILLARA IN MOVIMENTO 

 18/08/2014 ANGUILLARA, ARSENICO: PERCHE' NON E' STATA FATTA UNA ORDINANZA NONOSTANTE I SOLLECITI DELLA ASL? 

 17/08/2014 ANGUILLARA, ARSENICO A PONTON DELL’ELCE: TRA VALORI SCHIZOFRENICI E INTERVENTI LUMACA RISPOSTE CHE “FANNO ACQUA”




ANGUILLARA, ARSENICO: PERCHE' NON E' STATA FATTA UNA ORDINANZA NONOSTANTE I SOLLECITI DELLA ASL?

A cura del Comitato Anguillara in Movimento

 Sulla problematica acqua ad Anguillara Sabazia  e la nuova emergenza della non potabilità in località Ponton dell’Elce e Colle Biadaro, vorremmo  fare delle  considerazioni.

Ovvio che il problema arsenico ancora non è stato definitivamente risolto e ovvio che la soluzione dei dearsenificatori non è stata risolutiva (inutile dire: come ci aspettavamo).  

Ma prima di entrare nel merito, facciamo un piccolo passo indietro: ricordiamo che la problematica della non potabilità dell’acqua parte dal 2001, quando la Comunità Europea pose i limiti dell’arsenico a 10mg/litro. Ricordiamo che da allora ben quattro amministrazioni si sono susseguite e che nessuna di loro abbia MAI né cercato soluzioni al problema e né  informato la cittadinanza nonostante già si conoscessero gli effetti derivanti dall’assunzione di Arsenico nel tempo. Ci basti citare l’articolo uscito sulla rivista “SCIENZE” del 2002 : Elevati livelli di assunzione di arsenico provocano cancro, lesioni cutanee, malattie cardiovascolari, effetti sullo sviluppo, danni al sistema nervoso e diabete. Sono queste alcune delle conseguenze derivate da un’esposizione prolungata nel tempo all’arsenico contenuto nell’acqua potabile e nel cibo, come ha rilevato l’Organizzazione mondiale della sanità. 

E’ dal 2001 dunque. E chi c’era ad amministrare il nostro caro Paese? Già…gli stessi signori che oggi urlano dall’opposizione allo scandalo, chiedendo le dimissioni dell’attuale giunta, la quale, non può comunque che cercare di arrampicarsi su specchi sempre più fragili.

E non dimentichiamo, che in questo momento di grave pressione fiscale, nemmeno un passo fatto per alleggerire i cittadini. Forse impossibile togliere la spesa potabilità dalla bolletta dell’acqua? In molti Comuni così hanno fatto. Perché questa ostinata lontananza dai cittadini i quali continuano a pagare un servizio che sembra non avere tutela della loro salute?

Da considerare anche , dopo nostri studi al riguardo che stiamo ancora portando avanti, la pericolosità dei fluoruri, considerati in alte dosi, un potenti inibitori delle capacità intellettive soprattutto dei bambini. Proprio la fascia che la Comunità Europea aveva espresso la volontà di far informare dai pediatri per la pericolosità dell’arsenico. Quante di voi mamme hanno ricevuto queste informazioni?

Detto questo, ci uniamo al grido dell’opposizione, chiedendo il perché non sia stata fatta un’ordinanza di non potabilità, anche temporanea, visto i solleciti della USL competente. Ma dopo aver urlato con loro, non possiamo far altro che girarci e ricordargli le responsabilità pregresse che noi non dimentichiamo. Siete complici quanto loro. Da tempo vi alternate tra i banchi del Comune, in un'altalena divertente che fa ridere solo voi. Mentre i cittadini subiscono il frutto delle vostre decisioni e delle vostre negligenze. La questione acqua è la cosiddetta goccia che fa traboccare il vaso, che mostra appieno i frutti di amministrazioni varie che tutto hanno fatto, tranne tutelare il nostro territorio e il cittadino. 

La salute del cittadino non è campagna elettorale.

LEGGI ANCHE:

ANGUILLARA, ARSENICO A PONTON DELL’ELCE: TRA VALORI SCHIZOFRENICI E INTERVENTI LUMACA RISPOSTE CHE “FANNO ACQUA”

di Silvio Rossi

Anguillara / Ponton dell'Elce (RM) – La comunicazione ai cittadini è un servizio di primaria importanza nella società moderna. Questa affermazione sembra non sia compresa, o comunque condivisa da parte degli amministratori del Comune di Anguillara Sabazia. Questo implica problemi notevoli quando l’argomento trattato è un servizio primario come l’erogazione idrica. Non fornire i dati aggiornati, non riferirsi a fonti attendibili, e soprattutto fornire affermazioni frettolose e non complete, su un tema come questo è grave. Dire ai cittadini “l’acqua è potabile”, quando le analisi degli enti certificati non confermano quanto affermato, è una leggerezza che non è possibile tollerare.

LA STORIA
Stiamo parlando dell’acquedotto di Ponton dell’Elce, quartiere periferico di Anguillara Sabazia. A parte le ripetute assenze del prezioso liquido ai rubinetti, che sono conseguenza della mancata manutenzione pluridecennale dell’acquedotto, e alla quale l’amministrazione comunale sta cercando di risolvere (sono stati individuati alcuni allacci abusivi e numerose perdite sotto il manto stradale che compromettevano il funzionamento di tutto il sistema), ciò che sta facendo imbufalire in questi giorni i residenti è il ripresentarsi di valori degli inquinanti che eccedono il limite prefissato, e soprattutto la mancata informazione ufficiale di questi sforamenti.

Il primo allarme risale al mese di febbraio scorso, ma i cittadini ne sono venuti a conoscenza solo il primo agosto, dopo il messaggio mandato da un residente su un gruppo di un social network che si occupa delle tematiche del quartiere. Alle richieste di chiarimento l’assessore Enrico Stronati, sugli stessi mezzi, ha riferito che il problema batterico è stato immediatamente risolto con un intervento sull’impianto di clorazione. Più complesso il caso della presenza di arsenico. Il primo dato che confermava uno sforamento dei limiti risale al 19 giugno, ma che è giunto al Comune di Anguillara il 10 luglio. L’Asl ha chiesto (c’è testualmente scritto “è necessario”) di emettere l’ordinanza di non potabilità. Dal 10 luglio, il Comune ha cercato di risolvere il problema, ignorando peraltro l’invito a emettere ordinanza di non potabilità dell’ente sanitario, con una taratura adeguata del sistema di filtraggio che, a detta dell’assessore, è andato in crisi per il maggior consumo d’acqua dei mesi estivi, fenomeno comunque ampiamente prevedibile.

L’intervento di taratura non è stato in ogni caso immediato, poiché le analisi fuori dai parametri si sono ripetute il 15 luglio (analisi Asl, valori arsenico 22 microgrammi/litro) e il 25 luglio (analisi commissionate alla LabService dal Comune, valori arsenico 16,9 microgrammi/litro).

Solo quando la seconda analisi Asl, quella del 15 luglio è giunta in Comune, il 6 agosto (alle ore 13:14 al protocollo), l’intervento è stato risolutivo. Nuove analisi dal Comune sono state commissionate lo stesso 6 agosto a un laboratorio di Calcata (in provincia di Viterbo), non convenzionato con Accredia, che ha misurato una concentrazione di Arsenico di 1,8 microgrammi. In questo caso chi ha commissionato le analisi ad un privato è lo stesso Comune che ha effettuato peraltro lo stesso campionamento dell’acqua.

La domanda fatta da diversi cittadini e del consigliere di opposizione Stefano Paolessi è: perché affidarsi ad un laboratorio sconosciuto, non accreditato, e non al solito laboratorio analisi, che è accreditato e sicuramente più comodo perché presente nel territorio comunale? La risposta, da parte dell’assessore Stronati, è stata che la Scae di Calcata era l’unico laboratorio aperto il Sabato. Non riusciamo però a comprendere questa risposta, considerato che il 6 agosto era un mercoledì! Perché l’assessore ha fornito una spiegazione palesemente errata? Perché successivamente lo stesso ha pubblicato ulteriori analisi dell’Asl, effettuate il 31 luglio e giunte in comune il 14 agosto, dichiarandole come “analisi certificate ASL che conferma la potabilità e regolarità delle acque distribuite”, quando queste ultime riguardano solo i fluoruri, e non l’arsenico?

Come fanno i cittadini a fidarsi ulteriormente della gestione comunale dell’acquedotto? Non vogliamo in questo contesto dire che il sindaco di Anguillara e l’assessore Stronati non stiano cercando di risolvere il problema. Certamente però ci sono da fare due richiami. In primis, bisogna adottare una maggiore coerenza quando si trattano temi delicati come la salute. Inoltre, non basta lavorare per risolvere il problema. Nella società odierna informare adeguatamente i cittadini non è un favore che l’amministrazione fa agli stessi, ma un preciso obbligo stabilito dalla legge. La comunicazione non può essere affidata a un assessore volenteroso peraltro non esperto della materia. Il responsabile alla comunicazione di un ente come un Comune di quasi ventimila persone non è una figura cui si può rinunciare. Omettere questo servizio significa fare un danno ai cittadini, e le incongruenze di questa vicenda ne sono la dimostrazione.
 




ANGUILLARA, LA GIUNTA ZINGARETTI SBLOCCA L'EMERGENZA ARSENICO

Redazione

Anguillara (RM) – “L’Assessorato all’Ambiente della Regione Lazio ha approvato il finanziamento di 400 mila euro per la realizzazione di impianti di potabilizzazione dell’acqua che metteranno fine all’emergenza arsenico nel nostro territorio”. Lo comunica in una nota l’Amministrazione comunale di Anguillara Sabazia. “Un’annosa questione che il Comune aveva cercato da tempo di risolvere, sollecitando più volte la Giunta Polverini ad erogare il contributo dovuto, riscontrando purtroppo solo immobilismo da parte della stessa Presidente, nominata dal Consiglio dei ministri Commissario per l’emergenza arsenico nel Lazio”.

“La nuova amministrazione regionale, invece, riconoscendo la gravità della situazione del nostro Comune – prosegue la nota di Palazzo Orsini – ha tempestivamente approvato lo stanziamento dei fondi che consentiranno al nostro Comune di realizzare i lavori necessari al ripristino della potabilità dell’acqua per gli acquedotti del Biadaro e di Ponton dell’Elce, consentendo così all’Amministrazione di tutelare la salute pubblica e ai cittadini di poter finalmente usufruire di un bene comune dal valore inestimabile come l’acqua potabile”.

Grazie alla somma concessa dalla Regione Lazio e non appena sarà stata risolta l’emergenza sanitaria in corso, comunicata all’amministrazione comunale dalla Regione Lazio e dall’Istituto Superiore della Sanità in data 27 dicembre 2012 e che prevede l’interruzione dell’erogazione dell’acqua avente valori di arsenico compresi tra 20 e 50 microgrammi/litro a partire dal 1° luglio 2013 (vedi pagina 4 della nota dell’ISS), verrà avviata la procedura amministrativa necessaria alla definizione di una gara per la risoluzione definitiva del problema arsenico ad Anguillara. Sino ad allora la potabilità dell’acqua nelle case servite dagli acquedotti del Biadaro e di Ponton dell’Elce sarà assicurata da impianti di dearsenificazione provvisori e a noleggio che sono oggetto della manifestazione d’interesse la cui scadenza è prevista per il 16 aprile p.v.




ANGUILLARA – UDC : “PIZZORNO RIGIOCA CON L’ARSENICO E AUMENTA LA SPESA PER LA FORNITURA DEGLI IMPIANTI ”

Redazione

Anguillara (RM) – “La celerità della Giunta Pizzorno per risolvere il problema dell’arsenico e consentire la potabilità delle reti idriche di Colle Biadaro e Ponton Elce arriva al paradosso: dopo il fallimento della gara con cinque ditte scelte dall’Amministrazione, promuove un indagine di mercato in palese contrasto con il testo unico sugli appalti e ne incrementa la spesa del 4% a carico dei contribuenti riducendone di pari passo la manutenzione da dodici a cinque mesi ”. Così Sergio Manciuria e Mario Fantauzzi del Gruppo Udc di Anguillara, dopo aver preso visione dell’indagine di mercato sulla fornitura degli impianti di dearsenificazione promossa dal Primo Cittadino alla chetichella e con la massima trasparenza durante il venerdi santo esclusivamente sul sito comunale.“In attesa di discutere in Consiglio comunale la nostra proposta di abbattere le tariffe per l’anno 2013 a causa del perdurare dell’avvelenamento dell’acqua per il consumo umano – sottolineano i consiglieri -,  non si comprende dopo appena due mesi, con quale criterio la stessa fornitura degli  impianti debba limitarsi alla provvisorietà ed aumentarne i costi in misura sensibile”. In realtà – evidenziano i rappresentanti Udc –  siamo di fronte ad un’indagine di mercato che rappresenta una vera e propria “competizione sartoriale”. Infatti,  in dieci giorni – pubblicazione il 29 Marzo e consegna dell’offerta l’08 Aprile, comprese le festività di Pasqua – l’azienda interessata deve prendere visione degli acquedotti, versare una cauzione provvisoria e redigere un progetto dove vengano rappresentate nei particolari i profili qualitativi, quantitativi, organizzativi e temporale degli impianti.

Se per ammissione dello stesso Capo Area Lavori Pubblici ora esautorato dall’incarico dopo la mancata aggiudicazione all’unica ditta per incongruità sul ribasso pari allo zero per cento e dichiarazioni simili con l’altro concorrente escluso, la gestione della fornitura degli impianti di dearsenificazione ha manifestato profili d’illegalità amministrativa – concludono Manciuria e Fantauzzi –  oggi risulta poco chiaro quali “fenomeni aziendali” esistano sul mercato che nell’arco di una decade (compresa la Santa Pasqua e il week end del 6 e 7 Aprile) siano in grado dal nulla di predisporre tutti questi documenti ed essere in possesso della categoria specialistica (SOA). Delle due l’una: o la pezza è peggio del buco, oppure soltanto la magistratura potrà fare piena luce sulle cause che hanno portato dapprima all’annullamento di una gara e ora con la procedura d’urgenza, dopo un silenzio omertoso di quaranta giorni dalla determina di segnalazione all’autorità di vigilanza sugli appalti pretesa dalla minoranza, all’indizione di un indagine di mercato con l’aumento dei costi a carico delle nostre casse comunali”.

[ INDAGINE ARSENICO ]




ANGUILLARA, PONTON DELL'ELCE: IL COMITATO DI QUARTIERE: " CITTADINI DISGUSTATI DALL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE"

Redazione

Anguillara (RM) – "L’Amministrazione comunale di Anguillara ha ormai dimostrato di ignorare la vastità e l’acutezza del disagio sociale esistente nella frazione di Ponton dell’Elce, provocato da decenni di mancati interventi strutturali. – Dichiarano in una nota dal Comitato di Quartiere di Ponton dell'Elce –  In tale miserevole storico contesto, – prosegue la nota – oggi, la suddetta Amministrazione da un lato invita la cittadinanza a partecipare agli incontri per la creazione dei Comitati di quartiere e dall’altro li ignora del tutto, omettendo di divulgare informazioni per la vita e la salute degli abitanti Informazioni importanti come quella sul ritardato arrivo del bus Atac 030 oppure quella ancor più grave sul ritiro della gara per la fornitura dell’impianto ad osmosi inversa che doveva servire a risolvere definitivamente (o quasi) il problema dell’ acqua avvelenata dall’arsenico che peraltro perdura ininterrottamente ormai da ben sei anni come se fosse routine.

Sulla vicenda dello 030, quello che più lascia disgustati i cittadini è che, prima delle elezioni, oltre ai cartelli elettorali che annunciavano l’imminente prolungamento del servizio di trasporto pubblico venivano fatte circolare voci su chi attribuire i meriti di quest’iniziativa. Archiviata la tornata elettorale tutto si è fermato.

Il Comitato di Quartiere ha più volte contattato l’Amministrazione comunale ricevendo ogni volta risposte diverse. Prima lo stop era dovuto all’attesa di una lettera dell’ATAC che doveva confermare la gratuità del servizio. Successivamente mancava il beneplacito dei commercianti della zona ed infine l’ultima scusa è stata quella della mancata disponibilità dei Vigili a realizzare la segnaletica stradale.

Il risultato finale di questo “scarica barile” è stato quello che, nell’imminenza delle elezioni, sono stati tempestivamente spesi i soldi dei contribuenti per allestire le paline delle fermate ma il bus Atac 0-30 non è mai arrivato a Ponton dell’Elce. Insomma una vera e propria “storia infinita” che però insulta drammaticamente l’intelligenza dei cittadini.

Noi del Comitato chiediamo scusa a tutti i nostri concittadini che ogni giorno ci chiedono notizie su cosa intendiamo fare per la soluzione dei problemi della nostra frazione ma, fino ad ora, ci siamo sempre trovati a scontrarci contro un muro di gomma. Abbiamo inviato al Comune di Anguillara numerose istanze e proposte senza mai ricevere alcuna risposta scritta. Altro che “democrazia partecipativa”!

Purtroppo l’Amministrazione comunale anziché creare “un ponte” tra Anguillara e la sua frazione di Ponton dell’Elce sembra operare per “scavare un burrone” al fine di meglio discriminare ed isolare i 2500 abitanti ivi residenti. Tali abitanti, pur pagando tasse e balzelli in misura ben superiore alla media nazionale, debbono stare solo zitti e se vogliono ricevere qualche briciola (ad es. l’asfalto freddo per tappare le buche sulle strade) debbono comportarsi come “cittadini di serie C” di Anguillara.
 
– La nota conclude – Crediamo che la soluzione sia insistere ed informare. Insistere nel chiedere il confronto, nel proporre progetti e nel collaborare con le altre associazioni presenti nel comune. Informare la cittadinanza sul nostro operato e sulle risposte ottenute dall’amministrazione."           
 

 




ANGUILLARA, ARSENICO: CHE FARE?

Redazione

Anguillara (RM) – Sabato 16 febbraio si svolgerà il secondo incontro pubblico, organizzato dal Comitato Acqua Pubblica Anguillara Sabazia sul tema Arsenico: che fare? In seguito alle proposte fatte dai cittadini nell'assemblea precedente, in questa occasione si delineranno le modalità in cui come cittadini attenti ed attivi vorranno procedere in modo collettivo. L'appuntamento è alle ore 16,30 presso la sala don Alvaro Orsi della parrocchia Regina Pacis (zona stazione).

LEGGI ANCHE: