Anguillara: bollette Acea tra omissioni e super importi

 

Red. Cronaca

ANGUILLARA (RM) – L’amministrazione comunale di Anguillara guidata da Sabrina Anselmo fa tana agli ex amministratori: sulla questione del servizio idrico sono tante le lacune che ha trovato il Movimento Cinque Stelle al governo della città. In questo caso si parla di contratti e bollette dell’acqua. L’amministrazione attuale ha preso in mano la situazione portando a casa un notevole risparmio per le tasche dei cittadini.

 

A spiegarci la situazione è la stessa amministrazione comunale. Il Comune di Anguillara Sabazia, fin dal 1957, dispone di un’utenza idrica fornita prima da Acea e, successivamente, da Acea Ato 2, proveniente dall’acquedotto del Peschiera che serve per la miscelazione con l’acqua comunale al fine di abbattere la presenza di arsenico e fluoruri nel pozzo del Montano, che è uno dei pozzi che attinge un’area molto vasta del comune di Anguillara Sabazia.


“Appena insediati – spiegano dall'amministrazione comunale – abbiamo appreso che le fatture di pagamento che di norma erano attestate intorno ai 13.000,00 Euro a trimestre, dal mese di giugno 2015, risultano essere decuplicate, ed in particolare di 170.061,37 € (fattura 2015/10864 del 17/06/2015), 116.971,03 € (fattura 2015/21581 del 24/08/2015), 238.364,17 € (fattura 2016012000017607 del 21/04/2016) e 117.742,64 € (fattura 2016012000029906 del 23/06/2016) per un totale di € 643.139,21. Allarmati da tale situazione, che avrebbe comportato un sostanziale aumento delle bollette per i cittadini, abbiamo appreso dagli uffici che tali fatture erano state parzialmente contestate e non pagate, senza capire il motivo di tali importi. Da un’analisi approfondita della delegata Silvia Silvestri – proseguono – siamo venuti a conoscenza che la precedente amministrazione, colei che regolarmente aveva richiesto l’ampliamento di portata da 6 litri/s a 14litri/s, aveva omesso di provvedere alla richiesta ed alla ratifica del nuovo contratto di fornitura con le nuove tariffe calmierate in base alla nuova portata”.


Tale omissione, ha di fatto lasciato in vigore il precedente contratto che prevedeva delle tariffe molto alte per l’eccedenza di acqua sopra i 6 litri/s, con contestuale sostanziale aumento delle spese, a seguito dell’imposizione della precedente giunta di immediato aumento di portata sino a 14 litri/s. Nei fatti, tale atto avrebbe comportato, senza l’intervento dell’attuale amministrazione, un sostanziale aumento delle bollette per i cittadini per i servizio idrico. Il Consigliere incaricato Silvia Silvestri, ha prontamente proceduto ad interfacciarsi con i funzionari di Acea Ato 2 e, dopo diversi incontri, è arrivata alla soluzione finale di ratificare un nuovo contratto di fornitura ed ad ottenere l’annullamento di tutte le fatture contestate (quindi tutte quelle da luglio 2015 in poi) con contestuale rimodulazione delle stesse con la nuova tariffa che rientrerà nella fascia più economica , con una erogazione base di 12 lt/sec ovvero 378.432,00 m³/anno.

Pertanto dalla firma del nuovo contratto si passerà da una somma che era arrivata a circa 500.000,00 euro/anno ad una somma annuale di €200.000,00 euro circa, scongiurando così un inevitabile aumento delle bollette per il servizio idrico comunale.
Unico aspetto negativo della vicenda è che il comune di Anguillara Sabazia sarà costretto a pagare comune la somma di €170.061,37 relativo alla prima fattura datata 17/06/2015 che di fatto non venne contestata dagli uffici comunali.

Di fatto quando viene riscontrato un danno economico dovuto a negligenze o ad omissioni dovrebbe intervenire la Procura della Corte dei Conti per appurare eventuali responsabilità riferite alla vicenda. Ci sarà da vedere ora se i nuovi amministratori pentastellati intenderanno seguire anche la via giudiziaria a ulteriore tutela delle tasche dei cittadini. Al momento va dato merito all’Amministrazione Anselmo di aver messo mano a questa annosa questione. 




Anguillara: l'acqua è "buona" ma l'ordinanza resta

 

Ivan Galea

 

ANGUILLARA (RM) – Un ritardo nella manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di dearsenificazione potrebbe essere la causa dell’aumento della percentuale di arsenico nell’acqua di Anguillara. Questa ipotesi arriva dal dottor Giovanni Ronzani Responsabile Asl dei distretti F2-F3-F4 del servizio Igiene degli alimenti e nutrizione SIAN interpellato dal nostro giornale.

 

L’Osservatore d’Italia infatti, rispetto una pubblicazione "frettolosa" dei comunicati – preconfezionati – già pronti da “incollare” e propinare ai lettori, ha cercato di fare chiarezza a distanza di cinque giorni dall’emissione delle ordinanze del sindaco Sabrina Anselmo di divieto di potabilità ad Anguillara Sabazia pr i tre acquedotti.

 

Odinanze che ancora non sono state revocate, nonostante il comunicato stampa odierno diramato dall’amministrazione comunale riportasse in oggetto “Anguillara Sabazia, acqua: parametri rientrati nella norma”. Ma chi dice che i valori dell’acqua sono tornati nella norma nei pozzi di Ponton dell’Elce, Montano e Le Pantane? Qui le ultime analisi effettuate e alle quali sono seguite le ordinanze hanno dichiarato che la concentrazione di arsenico ha sforato il parametro di legge di 10 microgrammi litro.

 

In qualità di responsabile del distretto Ronzani ha confermato che dato il parametro imposto dall’Ue bisogna attenersi scrupolosamente ai 10 microgrammi litro, quindi anche se si sfora di pochissimo, come successo nel caso di Anguillara dove si parla pressappoco di 12/13 microgrammi litro, scatta l’ordinanza di non potabilità e quindi tutte le autorità competenti sono tenute a mettere in atto quanto prevede il caso per tutelare la salute pubblica.

 

Ma torniamo al comunicato dell’amministrazione: chi ha detto che i parametri sono rientrati? Ebbene lo hanno detto dei laboratori privati. In pratica il sindaco ha deciso di far effettuare le analisi dai privati, effettuando l’autocontrollo ai fini di tranquillizzare la cittadinanza, per poi però dover comunque attendere che l’Arpa Lazio effettui le analisi valide per legge, in quanto è l’Arpa Lazio l’organo deputato a fare le analisi in grado di consentire la revoca dell’ordinanza di potabilità tramite prescrizione della Asl.

 

Ma l’Arpa Lazio non viene citata nel comunicato dell’Amministrazione a differenza della Asl che però non effettua i prelievi bensì riceve le analisi dall’Arpa e successivamente comunica all’amministrazione se i valori sono rientrati o meno e se è possibile revocare o meno l’ordinanza. Quindi nonostante l’amministrazione abbia comunicato che secondo i laboratori privati l’acqua si può bere si dovrà comunque attendere e per il momento vige ancora il divieto.

 

Ma una rassicurazione comunque arriva dalla chiacchierata con il dottor Ronzani il quale ha parlato anche in veste di medico e non come responsabile Asl asserendo che nella letteratura scientifica non vi è traccia di casi di malattie o tumori o altro causati dall’assunzione di piccole dosi di arsenico e ha citato invece il caso che ci fu in Bangladesh dove l’arsenico era presente nell’acqua addirittura con 600 microgrammi litro causato soprattutto dall’inquinamento industriale del Paese. Quindi secondo Ronzani piccoli quantitativi di arsenico non possono nuocere alla salute anche se è giusto e doveroso rispettare alla lettera i parametri imposti dall’Europa.


L’ipotesi che le cause possano essere dovute a un ritardo nella manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti idrici e di dearsenificazione non è da escludere. Per esempio se non viene effettuata la manutenzione con il cloro nell’acqua si possono facilmente produrre coliformi, cosa che si è verificata ad Anguillara. E’ possibile che siano subentrate nuove ditte nella gestione della manutenzione dei pozzi e abbiano destabilizzato una situazione di regolarità che permaneva ormai da oltre 5 anni?


Di fatto un passaggio c’è stato per l'impianto di dearsenificazione di Ponton dell’Elce dalla Zilio alla Calligan per 5 centesimi in meno per ogni litro di acqua trattata. Oppure si è trattato di una mancanza imputabile al Comune e della quale non si è avuta spiegazione in onor della sbandierata trasparenza? Si perché nel comunicato si legge ancora “gli operai comunali si sono subito attivati per rimuovere il problema risolvendolo nella giornata di domenica 16 ottobre 2016”.

 

Si parla di rimozione del problema dunque… di che problema si è trattato? Sicuramente di un problema grave visto che ha causato l’alterazione dei valori delle analisi tanto da dover emetter una ordinanza di divieto di bere. Tanto vale parlare chiaro e spiegare i motivi, così s’inganna anche l’attesa delle analisi ufficiali che effettuerà l’Arpa Lazio. 




Anguillara: acqua tra gare a ribasso e chiamate dirette

Red. Cronaca

ANGUILLARA (RM) – 24.278,00 euro per la ditta BM Tecnologie industriali srl di Limena (PD) è l'importo che il Comune di Anguillara ha ritenuto congruo per far effettuare il monitoraggio delle portate e delle pressioni delle reti idriche con ricerca delle eventuali perdite di acqua, a Ponton dell'Elce, quartiere periferico di Anguillara. La ditta padovana ha formulato l'offerta su richiesta dell'amministrazione comunale che, ritenendola appropriata, ha avviato l'iter per la stipula del contratto.

Sempre in tema di acqua, il Comune di Anguillara, a differenza di Ponton dell'Elce dove è stata invitata a formulare l'offerta una sola ditta,  ha avviato l'iter procedurale per una gara negoziata senza previa pubblicazione del relativo bando per l'affidamento di alcuni lavori relativi un tratto di acquedotto sulla via Anguillarese. L'importo complessivo dei lavori è di euro 71.028,43 e la cifra che verrà messa come base d'asta da assoggettare a ribasso sarà di euro 68.139,41. L'appalto sarà aggiudicato utilizzando il criterio del minor prezzo offerto mediante offerta di ribasso.

Le ditte che intendono essere chiamate dal Comune di Anguillara a partecipare alla gara a ribasso dovranno manifestare il loro interesse, a essere chiamate, compilando l'apposito modulo e inviandolo insieme alla fotocopia non autenticata del documento d'identità in corso di validità del sottoscrittore, per Pec all'amministrazione comunale entro e non oltre le ore 12 del prossimo 18 agosto 2016.

 




ANGUILLARA: ACQUA, SOLDI PUBBLICI E STRONATI. PERCHÉ LA TARIFFA È RADDOPPIATA?

di Ivan Galea
Anguillara (RM)
– Torniamo a parlare di quello che fu il raddoppio della tariffa relativa la manutenzione ordinaria e straordinaria dell'impianto di potabilizzazione dell'acqua di Ponton dell'Elce ad Anguillara. Lo scorso 10 luglio su queste colonne abbiamo infatti evidenziato il fatto che la tariffa iniziale concordata contrattualmente a novembre del 2014  tra l'allora amministrazione comunale a guida del sindaco Francesco Pizzorno e la società Gruppo Zilio SpA  era di euro 0,083 per ogni metro cubo di acqua potabilizzata per poi diventare addirittura il doppio pari a euro 0,165 a dicembre del 2015.

 

18 mila euro in bilancio prima e dopo Mettevamo quindi in evidenza il fatto che la nuova gestione comunale di Anguillara targata 5 stelle, lo scorso 30 giugno 2016, non rinnovava il contratto per la manutenzione dell'impianto al Gruppo Zilio SpA ma lo affidava, a partire dal 1 luglio fino al 30 settembre 2016, ad una nuova società, la Cullighan Italiana S.p.A., che aveva offerto il corrispettivo di euro 0,160 per ogni metro cubo di acqua trattata, facendo ottenere un risparmio di 5 centesimi rispetto la tariffa raddoppiata a dicembre 2015 di euro 0,165. Un risparmio minimo derivato dal cambio di ditta da parte della nuova amministrazione comunale. Questo in sintesi il senso di quanto riportato nell'articolo dello scorso 10 luglio, dove si intendeva sottolineare il fatto che sotto Pizzorno erano stati inseriti 18mila euro in bilancio con una tariffa per la manutenzione impianto di euro 0,165 mc/acqua e con Anselmo erano stati confermati in bilancio sempre 18mila euro con una tariffa di 0,160 mc/acqua con una nuova ditta. Tra l'altro, quindi, non si comprende la necessità di cambiare ditta, da parte della nuova amministrazione, considerando il fatto che l'importo preventivato nelle casse comunali resta identico.  


La non risposta di Stronati
L'ex assessore all'ambiente Enrico Stronati interveniva quindi sull'argomento dichiarando che: "Le tariffe idriche sono ferme al 2009, tutti gli investimenti fatti per fornirvi di acqua potabile, e non avvelenata e cancerogena come vi è stata fornita dal 2001 al 2013, sono stati caricati sul bilancio comunale e non scaricati sulla tariffa. Quanto riportato nell'articolo è del tutto fuorviante, fornisce una visione distorta della realtà ma soprattutto crea una cortina protettiva per distogliere lo sguardo da altro? Mah! Vi do un consiglio, prendete le bollette idriche del 2010 e confrontatele con quelle di oggi (al netto dei metri cubi consumati ovviamente, confrontate le tariffe). Poi rivalutate quanto riportato nell'articolo". L'ex assessore Stronati, si è limitato quindi ad affermare che quanto riportato nell'articolo in questione benché con atti alla mano – nel quale abbiamo allegato i documenti comprovanti quanto scritto – non corrispondesse a verità, oltre a dichiarare in maniera del tutto gratuita che l'articolo fosse "fuorviante". Forse se Stronati si fosse posto in maniera costruttiva o per dirla alla Crozza "pacatamente e democraticamente" avesse argomentato la questione del raddoppio tariffa dimostrando la presunta infondatezza di quanto riportato nei contratti e determine del Comune di Anguillara, quindi illuminando del suo sapere tutti noi poveri mortali, la questione si sarebbe chiarita con beneficio di trasparenza e informazione per tutti i lettori. E Invece no. L'ex assessore ha preferito entrare a gamba tesa sull'argomento e da bravo politico quale è ha spostato l'attenzione su altri lidi: la tariffa idrica invariata dal 2009, le bollette dell'acqua del 2010 identiche a quelle di oggi, sostenendo la tesi che gli investimenti fatti per rendere l'acqua potabile fossero stati caricati sul bilancio comunale e non scaricati sulla tariffa e su quest'ultima affermazione apprendiamo da Stronati che il bilancio comunale non produce effetti per l'intera comunità. E infine dichiarando che il tutto era stato fatto per fornire acqua potabile e non avvelenata e cancerogena come invece era avvenuto per 12 anni riferendosi al periodo regresso 2001/2013. Apprendendo quindi da Stronati che dal 2001 al 2013 era stata fornita acqua avvelenata e cancerogena e reputando di una gravità estrema tale affermazione, pervenuta poi da un ex amministratore per giunta assessore all'ambiente, abbiamo sollevato la questione in un nuovo articolo.

La domanda Vogliamo quindi riportare l'attenzione su quello che era l'interrogativo iniziale: Perché la tariffa concordata tra il Comune e la Zilio nel 2014 dopo solo un anno è raddoppiata? Se la tariffa per la manutenzione ordinaria e straordinaria fosse rimasta al corrispettivo di euro 0,083 probabilmente in bilancio sarebbero bastati 9 mila euro anziché i 18 mila e probabilmente anche i pentastellati avrebbero mantenuto l'appalto con la Zilio confermando in bilancio l'importo di 9 mila euro. Basta rispondere pacatamente e democraticamente … in fondo non costa nulla.

 

 




L’ACQUA E’ VITA… ED ANGUILLARA LO SA!

di Emanuel Galea
Anguillara (RM)
– Sull'Italia persiste la cappa di caldo afoso che fa boccheggiare anziani e non. Piantine di fiori si arrendono, abbassano le foglie e si lasciano andare.  Una vita senza acqua è un non senso. L’acqua è un bene primario. Il nostro organismo è composto per due terzi di acqua. Laddove scarseggia l’acqua, scarseggia pure la vita e ad Anguillara scarseggia l’acqua.

Intanto, mentre il termometro oscilla tra il 38 e i 40 gradi, il Comune di Anguillara, come di rito, fa presente ai suoi cittadini che è sempre in vigore l’ordinanza 69/2013 di divieto di uso di acqua potabile per fini che non siano quelli idropotabili.  Sì, proprio così, perché come abbiamo scritto nel nostro ultimo articolo, “Anguillara, Storia di normale disservizio” ad Anguillara l’acqua scarseggia e come cerchiamo di spiegare, ci si ritrova a vivere episodi da immediato dopoguerra, che tutti speravano di aver lasciato alle spalle.  Un giorno sì, e l’altro pure, c'e' un’interruzione dell’acqua, per i motivi più diversi , che dura da qualche ora a più. Alcune volte l'interruzione viene programmata, altre volte arriva improvvisa.

Il problema non è di oggi perché come si può notare l’ordinanza n.69 risale al 2013 e non è che prima si stava meglio. Solamente che al problema non è stata mai data priorità. Lo so' che quanto dico dispiace agli amministratori, però c'e' poco da discutere, davanti all’evidenza non c’è “ma” che tenga.
Da parte dell’amministrazione si vorrebbero attribuire i problemi di questi giorni all’eccessivo consumo di acqua. L’impianto di produzione di acqua, sempre secondo l’amministrazione, ” non ha subito interruzioni di servizio né diminuzioni nella capacità produttiva rispetto allo scorso anno ed è operativo h24 da 10 giorni senza soluzioni di continuità”. A parte il fatto che questo discorso non viene confermato dall’ultima dichiarazione dei tecnici del Comune, rimane sempre la confessione dell’amministrazione stessa che dichiara candidamente: “La quantità di acqua immessa nella cisterna è inferiore a quella che dalla cisterna viene spinta dal blocco pompe all’interno delle tubazioni di distribuzione”. Confessiamo di non aver la competenza per disquisire sull’idoneità o meno delle pompe , ci atteniamo a quanto dichiara l’amministratore e cioè la capacità della pompa non soddisfa la“richiesta”.

L’acquedotto alimentato dal Pozzo del Biadaro, secondo la Relazione Tecnica Acquedotti Comunali, redatta l’8 aprile 2011, risale all’inizio degli anni 80, 36 anni circa di vetustà. Secondo la letteratura tecnico-economica degli acquedotti, leggo che sia prassi comune progettare e realizzare gli acquedotti per i fabbisogni idroptabili previsti per il 40 anno di funzionamento. Leggo inoltre che dopo i 40 anni i costi di manutenzione superano i costi di ammortamento di un nuovo acquedotto. Interventi di potenziamento durante la vita (dei 40 anni, ndr) diventano, secondo pareri tecnici, antieconomici e non risolvono i problemi.
 
Questo forse spiega il perché gli interventi sugli impianti e quindi le continue interruzioni di erogazione e quindi i disservizi continuano ininterrottamente.

A maggior chiarimento di quanto appena scritto riporto uno stralcio delle varie e ripetute interruzioni. Per brevità si riportano gli eventi per sommi capi. Per chi desiderasse avere ulteriori informazioni si rimanda al sito dell’ente comunale.
-Giovedì 11 dicembre 2014, dalle ore 9.00 alle ore 12.30, verranno effettuati urgenti lavori di riparazione dell'acquedotto del Montano in Zona Via Prati della Rena. / Il giorno 27 marzo 2015, dalle ore 10 alle ore 15 e il giorno 2 aprile 2015 dalle ore 8.30 alle ore 15.00, per lavori di manutenzione all'acquedotto comunale (sostituzione pompa del pozzo), verrà sospeso il servizio idrico/ Giovedì 16 luglio 2015 la perdita di acqua su Via San Francesco è stata riparata nel corso della mattina, occorrerà procedere alla sostituzione di circa 15 mt di tubazione. /Nella giornata odierna presso l’acquedotto di Colle Sabazio è stato effettuata una nuova taratura atta a massimizzare, allo stato attuale, la fornitura di acqua potabile.  Nel quartiere di Colle Sabazio sarà necessario sospendere l'erogazione del servizio idrico il giorno 16 luglio 2015 dalle ore 08.30 sino alle ore 17.00.
Andando avanti si leggono altri avvisi e ammonimenti come per esempio: “ …con questo si fa nuovamente appello alla cittadinanza affinché tutte le attività non strettamente connesse all’uso idropotabile vengano evitate soprattutto nella fascia oraria tra le 7.00 e le 23.00.”
Questo spiega anche la mancanza di verde. Nella stagione estiva, piantine di fiori sono inibite nei balconi e sui terrazzini, a meno ché non si voglia annaffiarli con l’acqua minerale. Un assurdo!
L’ultima chicca si legge su “Fuori del Comune di Anguillara” del 21 luglio, emessa da un amministratore ignoto, l’avviso non porta alcuna firma. Dice fra l’altro :” Si avvisa inoltre che nella giornata di giovedì 23 luglio 2015, al fine di garantire comunque la disponibilità di acqua nelle case, viste le persistenti elevatissime temperature, verrà erogata acqua grezza non trattata e quindi non potabile. In relazione a tale circostanza è stata data comunicazione preventiva agli uffici ASL preposti.”
 I cittadini di Anguillara possono dormire sogni sereni perché gli uffici Asl preposti sono stati avvisati. Cosa vuol dire? Cose dell’altro mondo!
Nella caotica esposizione della complicata vicenda della “realtà acqua” ad Anguillara emerge uno scenario che non può tranquillizzare chiunque. L’acqua è vita e dovrebbe avere il primo posto nel pensiero dell’amministratore. Non si può continuare con i pannicelli caldi. Anche i residenti di Anguillara meritano un servizio continuo e sicuro.

Che non si tirino in ballo le scarse risorse della cassa comunale. Non solo dal governo centrale, anche da Anguillara si aspetta una spending review. La gente reclama una sana politica di “scelte prioritarie”. Prima di spendere euro 5000 per la rottura dei cocci ,oppure euro 1500/mese per ricoverare un cane randagio presso la struttura Valle Grande di Roma, per fare qualche esempio, la gente pretende un servizio degno di un vivere civile. Il servizio offerto attualmente lascia molto a desiderare e fa venire in mente i tempi post bellici, quando donne in fila alla fontanella aspettavano il loro turno per riempire la tanica e la damigiana. Non mi permetterei mai di appellarmi al solito luogo comune “siamo in Europa”, anche perché nell’Europa non ci credo. Il mio appello è diretto ai miei amministratori e da loro che aspetto risposta.
 




ANGUILLARA, ACQUA PUBBLICA: IL COMUNE RISPONDE AL COMITATO ANGUILLARA IN MOVIMENTO

Redazione

Anguillara (RM) – Lo scorso 18 agosto pubblicavamo una nota del "Comitato Anguillara in Movimento" che affrontava l'argomento arsenico nell'acqua "emergenza della non potabilità in località Ponton dell’Elce e Colle Biadaro" ponendo all'attenzione dei lettori alcune considerzioni.

L'Amministrazione comunale di Anguillara Sabazia ha inteso rispondere alla nota del "Comitato Anguillara in Movimento".

Ecco la nota dell'Amministrazione comunale di Anguillara Sabazia:

L’Amministrazione Comunale di Anguillara generalmente omette di rispondere a comunicati farneticanti di questo o quell’esperto di turno che, in nome di un sedicente diritto a parlare per conto dei cittadini, salgono in cattedra per sciorinare appunti tratti da WikiPedia o pezzi di studi pubblicati online al fine di far sembrare quanto affermato maggiormente d’effetto. Un lettore attento sa riconoscere e cestinare questo genere d’informazione (disinformazione), il solo obiettivo di questi comunicati è lo screditare qualcosa o qualcuno per trarne, conseguentemente, un ipotetico vantaggio.

Premesso ciò, che rappresenta l’unanime visione di tutta la maggioranza, non possiamo tacere quando l'argomento è l'acqua e conseguentemente la salute dei cittadini (ma soprattutto il loro stile di vita). Usare tale delicato argomento in questo modo strumentale, dopo tutti gli sforzi che l’intera collettività ha posto in essere per far si che anche ad Anguillara avessimo acqua potabile dal rubinetto dopo 10 anni di bugie, è davvero la cosa più “bassa” che si potesse leggere.

Precisiamo dapprima che si parla di microgrammi/litro e non mg/litro che è 1000 volte superiore …. giusto per chiarire a chi fa il “professore” il distinguo tra l’una e l'altra unità di misura.

Smentiamo poi categoricamente l’affermazione di cui al citato comunicato che recita: “Ovvio che il problema arsenico ancora non è stato definitivamente risolto e ovvio che la soluzione dei dearsenificatori non è stata risolutiva (inutile dire: come ci aspettavamo)”. Il problema Arsenico (e Fluoruri) è DEFINITIVAMENTE RISOLTO ad Anguillara! Su questo invitiamo chi fosse interessato ad avere chiarimenti e spiegazioni a prendere contatti con la Segreteria del Comune o uno degli amministratori comunali usando uno dei tanti canali informativi resi disponibili sul sito del Comune di Anguillara. Per i più curiosi informiamo che è anche possibile fare visita agli impianti per conoscere da vicino il loro funzionamento.

Continuiamo informando l’autore del comunicato a firma “Comitato Anguillara in Movimento” che l’affermazione “Forse impossibile togliere la spesa potabilità dalla bolletta dell’acqua?” non trova fondamento per due ordini di motivi. Primo perché non c’è stato alcun aumento della tariffa idrica (se poi si vorrà approfondire si potrà facilmente verificare che la tariffa idrica al metro cubo del nostro Comune è la stessa degli ultimi 5 anni e la più bassa di tutti i Comuni del lago – ed anche oltre), quindi NESSUN costo è stato caricato in tariffa. Secondo perché, a seguito di una Deliberazione dell'AEEG, NESSUN aumento o modifica tariffaria è possibile per quei Comuni che non hanno ceduto il servizio idrico al gestore unico (Acea Ato2 Spa nel nostro caso). Quindi, di cosa si parla?

Quanto accaduto recentemente agli impianti rientra tra i casi di “blocco temporaneo dovuto ad un problema meramente manutentivo risolto in breve termine”, le analisi di controllo operate dalla ASL servono – appunto – a verificare e garantire che gli impianti funzionino. Aggiungiamo, per completezza d’informazione, che ogni passo operato dal Comune in questo contesto è stato fatto dando informazione scritta alla ASL (tali comunicazioni sono agli atti). Va inoltre chiarito che l’Ordinanza di non potabilità per una problematica risolvibile in brevissimo tempo – come del resto è stato – riguardante problemi di carattere “minerale” e, pertanto, non di emergenza immediata, avrebbe comportato alla cittadinanza problematiche superiori anche di carattere sanitario (rifornimento con autobotti). Di tutto ciò, ribadiamo, è stata informata la ASL competente.

Una cosa è omettere di pronunciare Ordinanze senza avere la risoluzione a breve del problema (come accaduto in passato ove ad es. si è omesso di emettere Ordinanze di non potabilità delle acque distribuite dall’acquedotto del Montano nonostante il sollecito e l’invito ad adempiere alla distribuzione di acqua potabile alla cittadinanza per mezzo di autobotti, vedi proposta ordinanza sindacale della ASL del febbraio 2011 assunta al protocollo del Comune con numero 6978 del 2 febbraio 2011 ed emessa in virtù delle analisi delle acque distribuite da suddetto acquedotto che arrivarono a toccare punte di 56 microgrammi/litro) altra cosa è non emettere Ordinanza quando si ha già la contezza che il problema sia  praticamente risolto.

Non da ultimo occorre considerare, per una maggiore conoscenza della problematica, che l'assunzione di minerali quali l’arsenico è dannosa alla salute solo se protratta per un lungo periodo (così come anche riportato nel comunicato di Anguillara in movimento che qui riportiamo: “Sono queste alcune delle conseguenze derivate da un’esposizione prolungata nel tempo all’arsenico contenuto nell’acqua potabile e nel cibo, come ha rilevato l’Organizzazione mondiale della sanità”). La comunità scientifica è ormai concorde nel ritenere che tale assunzione va valutata in un arco temporale medio. Ad esempio, se nell'arco di un mese la concentrazione di arsenico è sempre pari a 10 microgrammi/litro alla fine del mese il nostro organismo avrà assunto 300 microgrammi/litro ed essendo “10 microgrammi/litro” il limite definito dalla normativa vigente, non sarà stata necessaria l’emissione di alcuna Ordinanza di non potabilità. Se, invece, per 28 giorni la concentrazione di arsenico nell’acqua fosse pari a 2 microgrammi/litro e per i restanti 2 giorni fosse pari a 15 microgrammi/litro, alla fine del mese il nostro organismo avrà assunto la quantità notevolmente inferiore di 86 microgrammi/litro ma, paradossalmente, si sarebbe dovuto emettere Ordinanza di non potabilità. Ciò per chiarire che la dannosità dell'arsenico o del fluoro va valutata su concentrazioni medie di un certo periodo. Per calare questo assunto nel caso specifico di Ponton dell’Elce possiamo facilmente osservare che nel periodo minimo medio di 90 giorni la concentrazione complessiva assunta è stata notevolmente inferiore ai limiti di legge.

Semmai vi fosse stato un reale rischio per la salute dei cittadini questi sarebbero stati immediatamente informati come la prassi prescrive. La salute dei cittadini non è mai stata a rischio perché, appunto, “La salute del cittadino non è campagna elettorale”.

L’Amministrazione Comunale di Anguillara Sabazia

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ANGUILLARA EMERGENZA ARSENICO: L’ASSESSORE MATTEI MANTENGA LE PROMESSE FATTE IN CAMPAGNA ELETTORALE

Stronati : “Ci auguriamo che la Regione Lazio voglia considerare "emergenziale" la situazione del Comune di Anguillara e per questo riconsideri la copertura finanziaria  in sede di assestamento di bilancio del finanziamento promesso più di un anno fa durante la campagna elettorale dall'Assessore Mattei che ci permetterebbe di realizzare immediatamente uno dei due impianti necessari.”


[CELLI: INTERROGAZIONE URGENTE A RISPOSTA SCRITTA RIVOLTA ALL’ASSESSORE REGIONALE AL BILANCIO STEFANO CETICA E ALL’ASSESSORE REGIONALE ALL’AMBIENTE MARCO MATTEI]

 

Angelo Parca

Ad oggi 18 comuni presentano ancora livelli di arsenico superiori a 10 ugl: Anguillara, Bracciano, Ardea, Lanuvio, Lariano, Velletri, Genzano, Trevignano, Tolfa, Sacrofano, Formello, Civitavecchia, Santa Marinella, Anzio, Nettuno, Campagnano, Magliano Romano e Mazzano Romano. Tra questi il comune di Anguillara si distingue per gravità: L’acquedotto di Colle Biadaro presenta concentrazioni di arsenico pari a 24 Ugl, mentre l’acquedotto di Ponton dell’Elce supera i 30 Ugl. L’Unione Europea il 22 marzo scorso ha stabilito che i valori d’arsenico compresi tra 10 Ugl, effettivo limite di legge, e 20 Ugl sono accettabili per un periodo di tempo limitato senza rischi per la salute umana, ma che bisogna adottare specifiche misure per la protezione di neonati e bambini fino ai 3 anni. Il periodo “limitato” scade proprio il prossimo 31 dicembre e perciò, a partire dal 1 gennaio 2013, potrà essere erogata solo acqua con arsenico inferiore ai 10 Ugl. “Abbiamo avuto modo come Amministrazione di interloquire più volte con gli uffici della Regione Lazio, sia informalmente sia ufficialmente. – Fa sapere in una nota l’assessore all’Ambiente del Comune di Anguillara Enrico Stronati, il quale prosegue – Prima dell'ultima comunicazione ufficiale inviata al Comune da parte dell'Assessore Mattei in cui comunica la indisponibilità economica da parte dell'Ente alla erogazione dei fondi (circa 400/450 mila euro), avevamo avuto rassicurazioni "informali" che questi fondi fossero disponibili. Successivamente con approfondimenti da noi fatti grazie all'aiuto degli Uffici Regionali (che ringraziamo per la collaborazione) abbiamo scoperto che i fondi c'erano "virtualmente" ovvero la loro disponibilità è legata al piano delle alienazioni dei beni della Regione. Ne consegue che l'esigibilità delle somme è pressoché aleatoria, mentre è certa la scadenza del 31 dicembre 2012. Tutto ciò collide con le indicazioni che la Regione, o meglio il Commissario straordinario per la questione arsenico all'uopo nominato insieme al suo soggetto attuatore, ha avuto con l'Ordinanza 3921 del 28 gennaio 2011 del Presidente del Consiglio dei Ministri in cui all'art. 7 dispone che agli oneri per la risoluzione dell'emergenza si provveda mediante l'utilizzo di risorse finanziarie disponibili sul bilancio regionale, affidando di fatto agli organi regionali gli stanziamenti e i provvedimenti necessari per uscire dallo stato di emergenza. Non possiamo tacere contro lo scarico di responsabilità che ora stanno tentando gli organi regionali. Vorremmo evitare più che mai la possibile sanzione che la Corte di Giustizia Europea potrebbe comminare alle amministrazioni locali che creerebbe oltre al danno (mancanza di fondi per la realizzazione degli impianti) la beffa di dover trovare ancora più fondi per pagare la sanzione che oscillerà tra i 10 e i 15 milioni di euro. Per non parlare del danno arrecato alla cittadinanza che da anni assume acqua all'arsenico. Come Comune stiamo portando avanti numerose iniziative che vanno dalla sperimentazione di soluzioni a basso costo per la riapertura della fonte pubblica dell'Acqua Claudia sino alla progettazione degli impianti di potabilizzazione dell'acqua (al fine di essere immediatamente pronti alla loro realizzazione qualora i fondi verranno resi disponibili – anche qui il Comune sta cercando soluzioni). – Stronati conclude la nota facendo un invito all’assessore regionale Mattei – Ci auguriamo che la Regione Lazio voglia considerare "emergenziale" la situazione del Comune di Anguillara e per questo riconsideri la copertura finanziaria  in sede di assestamento di bilancio del finanziamento promesso più di un anno fa durante la campagna elettorale dall'Assessore Mattei che ci permetterebbe di realizzare immediatamente uno dei due impianti necessari.”

Intanto lo scorso 25 giugno il Consigliere regionale Giuseppe Celli ha presentato un interrogazione urgente a risposta scritta rivolta all’assessore regionale al Bilancio Stefano Cetica e all’assessore regionale all’Ambiente Marco Mattei chiedendo:
–    Quale sia la situazione attuale in merito al rispetto da parte della Regione Lazio, dei limiti delle concentrazioni di arsenico previste dal D. Lgs. 31/2011;
–    Quali risorse economiche siano state individuate dalla Regione per la realizzazione degli interventi di potabilizzazione dei comuni che ancora registrano livelli di arsenico superiori ai termini di legge;
–    Quali attività siano state previste per fronteggiare l’emergenza ed il loro stato di realizzazione;
–    Quali misure necessarie e urgenti sono state individuate per rimuovere in mmodo definitivo le situazioni di rischio per la salute dei cittadini derivate dalle concentrazioni eccessive di arsenico nell’acqua potabile;


I cittadini si aspettano, dal 1 Gennaio 2013, di poter bere l’acqua pubblica senza arsenico. 

tabella PRECEDENTI:

28/06/2012 ANGUILLARA, ACQUA ALL’ARSENICO È SEMPRE EMERGENZA
27/06/2012 ANGUILLARA EMERGENZA ARSENICO: LA FONTE CLAUDIA E’ LA SOLUZIONE
11/06/2012 ANGUILLARA E' ALLARME FLUORO: LA SALUTE NON PUO’ ASPETTARE.
26/05/2012 ANGUILLARA, LA SALUTE NON E’ IN VENDITA
06/03/2012 LAZIO EMERGENZA ARSENICO, IN PROVINCIA DI ROMA ANGUILLARA HA SITUAZIONE CRITICA