NICOLA ZINGARETTI, NOMINA AGRESTI: UN DIPENDENTE DELLA REGIONE LAZIO ARCHIVIA IL CASO

di Cinzia Marchegiani

Regione Lazio – Nicola Zingaretti era stato messo a nudo dal magistrato dell’anticorruzione Cantone, su una nomina che faceva acqua da tutte le parti. Giovanni Agresti era stato designato dallo stesso Presidente della Regione Lazio a commissario straordinario dell'Ipab di Gaeta.

Il governatore Zingaretti questa nomina l’aveva fatta, secondo Cantone, senza verificare eventuali incompatibilità, in quanto Agresti risultava anche amministratore di una società, la Gest- Var, che gestisce due cliniche private.

Invero lo stesso Agresti sembrerebbe aver segnalato nel proprio curriculum vitae la sua posizione di amministratore, ma nulla che evidenziasse che entrambe le cliniche erano in rapporto con la Regione Lazio.

Ma ora esce il giallo sull’archiviazione di questo procedimento di incompatibilità di nomina a Giovanni Agresti

L’ANAC delega la decisione al Responsabile della Prevenzione della Corruzione della Regione Lazio. L’Autorità Nazionale Anticorruzione rilascia un comunicato il 13 ottobre 2015 dove precisa di aver appreso a mezzo agenzie di stampa che avrebbe proceduto ad archiviare il procedimento di inconferibilità relativo alla nomina dell’ex commissario straordinario dell’Ipab SS. Annunziata di Gaeta.

Anac passa la patata bollente al Responsabile delle Prevenzione della Corruzione della Regione Lazio. Anac nel suo comunicato insiste spiegando che si tratta di una notizia assolutamente destituita di ogni fondamento: “L’Anac sulla questione si è pronunciata con la delibera n° 67 del 23 settembre scorso ed ha rimesso al Responsabile della Prevenzione della Corruzione della Regione Lazio il prosieguo del procedimento, indicando i criteri a cui attenersi. Della decisione del RPC, (Responsabile della Prevenzione della Corruzione) che avrebbe dovuto essere comunicata all’Anac, fino a questo momento, non vi è alcuna traccia.

Viene inoltre precisato, infine, che il Responsabile della Prevenzione della Corruzione è un dirigente della Regione Lazio e non è né un funzionario né un dirigente dell’Anac, ma è il responsabile interno del rispetto delle norme anticorruzione della Regione”.

IL M5S afferma l’archiviazione del caso da parte non dell’ANAC ma del RPA. In merito a questo passaggio di responsabilità tuona il M5S Lazio. Valentina Corrado, capogruppo del M5S Lazio, infatti spiega che invece c’è stata l’archiviazione, e lo fa il 14 ottobre 2015 spiegando: “Non ci sorprende la decisione del responsabile regionale anticorruzione di archiviare il procedimento a carico di Nicola Zingaretti sulla nomina di Agresti come commissario dell’IPAB di Gaeta, d'altronde il suddetto dirigente è stato nominato dalla Giunta Regionale quindi dallo stesso Zingaretti. Dover giudicare l’operato del proprio datore di lavoro è sicuramente un’attività scomoda ed inusuale. A sorprenderci è infatti la decisione dell’ANAC, che è un’Autorità indipendente, di delegare a tale ufficio, che indipendente non è, una decisione di propria competenza”.

La Corrado precisa che la decisione del Responsabile Regionale Anticorruzione di addebitare ogni responsabilità alle dichiarazioni mendaci ad Agresti anche se lo stesso aveva dichiarato nel suo curriculum di gestire due strutture ospedaliere e accusa: “la Regione non aveva effettuato alcun controllo per verificare se tali strutture fossero o meno accreditate al servizio sanitario pubblico”.

M5S ricorrerà al TAR. Dopo questo giallo, per alcuni non giallo, il M5S ha dichiarato che ricorrerà al Tribunale Amministrativo Regionale “per impugnare tale sconcertante decisione – spiega la Corrado – che ancora una volta mira a far dissolvere nei meandri della burocrazia ogni responsabilità addebitando ai cittadini i costi e gli oneri di un’amministrazione superficiale e poco attenta”.

Il capogruppo del M5S Lazio, Valentina Corrado è amareggiata, parla di una situazione che si é creata che aumenta la sfiducia dei cittadini che non si sentono difesi dagli abusi di potere: “Se il cittadino si rivolge all'Anac, ma questa non può fare nulla e la giustizia diventa un fatto privato, in questo caso tra Zingaretti e la sua funzionaria Del Borrello, chi protegge i cittadini? Ciò che sta accadendo nella Regione Lazio è di una gravità assoluta che sconfessa tutte le intenzioni di creare una vera anticorruzione in Italia."




L'ANTICORRUZIONE BACCHETTA NICOLA ZINGARETTI

Redazione

Regione Lazio – Con la recente delibera n.71 dell'ANAC – l'Autorità Anticorruzione – arriva l’ennesima grave bacchettata sulla stessa Direzione Regionale Centrale Acquisti già nell’occhio del ciclone di Mafia Capitale.

Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio in merito alla vicenda ha dichiarato: “C’è voluta una lettera anonima a far muovere i riflettori dell’Autorità Nazionale Anticorruzione che ha pizzicato una nuova nomina di un soggetto inconferibile da parte del Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

Solo pochi giorni fa l’Anac aveva intimato al governatore Nicola Zingaretti di bloccare le nomine in merito alla vicenda riguardante il commissario straordinario dell'Ipab Ss. Annunziata di Gaeta, fatta dal presidente della Regione Lazio senza verificare eventuali incompatibilità.

Ma quanto scritto nella delibera Anac n. 71/2015 a firma Raffaele Cantone,  pubblicata in data odierna, è decisamente più grave e si rasenta l’assurdo. Zingaretti ha conferito un incarico dirigenziale dell’area Gestione delle Procedure di Gara della Direzione Regionale Centrale Acquisti ad un soggetto socio di una società che svolge da oltre sei anni consecutivi un’attività professionale di assistenza tecnico-organizzativa e di consulenza specializzata per la predisposizione di gare presso la stessa Direzione Regionale Centrale Acquisti.

Un’inconferibilità specifica gravissima soprattutto su un settore già nell’occhio del ciclone di Mafia Capitale.

Il presidente del consiglio regionale Daniele Leodori convochi immediatamente un consiglio regionale chiamando a riferire il presidente della Regione che pensa ancora di poter giocare con le nomine. E’ proprio il caso di dire che si tratta dell’ennesima disonorevole cantonata di Zingaretti” 

 

Stralci della Delibera Presidente Autorità Nazionale Anticorruzione n. 71 del 7/10/2015
Provvedimenti conseguenti all’accertata inconferibilità di cui all’art. 4, co. 1, lett. c) del d.lgs. 8 aprile 2013, n. 39 con riguardo all’incarico di dirigente dell’Area gestione delle procedure di gara della Direzione regionale centrale acquisti della regione [omissis]- Fascicolo UVMAC/3520/2015
“ Nel corso di tale audizione è emerso che la carica di dirigente dell’Area gestione delle procedure di gara è stata conferita a un dirigente esterno all’amministrazione, perché, come ha di fatto riferito la dott.ssa [omissis], un bando interno tra i dirigenti regionali è andato deserto, per cui la stessa dirigente ha provveduto con delibera a propria firma a nominare il dott. [omissis] , conosciuto agli enti amministrativi della Regione [omissis]per essere in stretti rapporti di consulenza con la [omissis] società più volte aggiudicataria di appalti e gare banditi dalla regione [omissis].”
“ L’imparzialità della posizione dei titolari di incarichi dirigenziali deve essere assicurata in termini di inconferibilità degli incarichi, se il soggetto destinatario del possibile incarico ha svolto attività che determina la presunzione di un potenziale conflitto di interessi.”