Guidonia, nomadi insediati nella zona industriale. Ammaturo (Fdi): “Che ne è stato delle promesse con selfie del vice sindaco?”

Non si contano più i camminanti che stanziano abusivamente al Pip di Guidonia Montecelio.
Le leggi, il controllo e la sicurezza del territorio sembrano essere lontane dal vocabolario della giunta M5S di Barbet.

Da due anni monitoriamo il campo abusivo nomadi insediato nell’area industriale Pip a ridosso della Tiburtina tra l’Albuccione e Setteville- conferma Giovanna Ammaturo consigliere di Fratelli d’Italia al comune di Guidonia Montecelio.

Un anno fa contestammo con video e foto mostrando la zona completamente occupata mentre il vice sindaco Russo annunciava con i selfie lo sgombero.

Russo è anche assessore alla Legalità, Commercio e Sviluppo economico e disse: “Ammaturo alimenta odio, lavoriamo per l’integrazione. Stai serena, trovo le parole della consigliera del tutto prive di buonsenso. I camminanti sono cittadini italiani a tutti gli effetti. E questa amministrazione comunale ha grande senso di responsabilità cercando di offrire loro un percorso di integrazione. Stiamo lavorando per risolvere il problema rispettando le regole e le normative vigenti”.

Dopo due anni stiamo ancora così, anzi peggio. Se le roulotte e caravan erano una decina oggi sono oltre 150. Se prima i cumuli di immondizia gettati alla rinfusa erano tanti oggi l’area è totalmente da
bonificare.

È inqualificabile che centinaia di persone utilizzino i terreni come vespasiani a cielo aperto. Nel frattempo le betoniere usate per erigere nuovi capannoni debbono fare zig zag tra bucato steso e bimbi che giocano a palla in mezzo alla strada.

Opifici che dovrebbero essere molto cari all’assessore per specifica delega in quanto da lì si ridistribuisce la ricchezza per chi ha la fortuna di lavorare oltre le capacità manageriali e professionali dei dipendenti stanno lontano
anni luce da Russo.

Terreni intersecati da strade appena bitumate dove si affacciano aziende
che vengono visitate da delegazioni commerciali di tutti i Paesi in considerazione delle potenzialità.

Al M5S sta bene che industrie, capacità di marketing e insediamenti nomadi coesistano? A me, quanto alla totalità delle aziende che sono sotto scacco, o definirei un paradosso.

Finalmente anche altri consiglieri d’opposizione sebbene radicati su posizioni meno decisioniste iniziano adesso a comprendere il danno sociale economico e d’immagine che crea questa convivenza.
Esistono interrogazioni fatte al sindaco Barbet da settembre 2017 nel merito in cui si richiamava anche l’inadempienza dello Statuto e degli obblighi del primo cittadino nei confronti della Comunità che deve essere assicurata ed in cui si deve promuovere lo sviluppo sociale ed economico. Ma con il signor Barbet come ha sottoscritto che per diventare sindaco ha speso duecento euro e poi paga 54.000 euro per il comunicatore e 12.000 euro per il portavoce, con le casse del Comune, c’è solo imbarazzo. Anche a suggerirgli, come abbiamo fatto, di rivolgersi al Comitato Provinciale per l’ordine e la pubblica sicurezza evitando che il vice sindaco faccia selfie che non hanno seguito e riferisca di andare dal Prefetto gonfiando le aspettative di una cittadinanza che adesso stenta a credere agli slogan fini a se stessi.
È urgente intervenire perché gli stanziamenti abusivi sono vietati dalle leggi e per controllare chi e perché ha scelto questa zona a ridosso di centinaia di aziende manifatturiere e di stoccaggio di merci di vario genere
con le naturali apprensioni degli imprenditori e dei 2.500 dipendenti. Il controllo del territorio rientra tra i compiti dell’Amministrazione Barbet il cui fine è anche di garantire la sicurezza alla Comunità e se non buone almeno discrete condizioni igienico sanitarie. Anche per verificare se usufruiscono del reddito di cittadinanza”.

IL CONSIGLIERE di FRATELLI D’ITALIA

Giovanna Ammaturo




SANTA PALOMBA, APPROVATO AMPLIAMENTO ZONA INDUSTRIALE

   

Santa Palomba, ok in commissione ad ampliamento zona industriale

 

Primo sì in commissione Urbanistica del Consiglio regionale del Lazio alla variante al piano regolatore della zona industriale di Santa Palomba. Adesso la delibera relativa dovrà essere approvata dal Consiglio regionale. Hanno votato a favore Pdl, La Destra, Lista Polverini e Udc, contrari Verdi e Idv, astenuti il Pd e Fli. Con la variante approvata, il Consorzio industriale Roma-Latina, chiede, in sintesi, di destinare circa 410mila metri quadri in più a "aree destinate alla installazione di nuove attività produttive". Gli interventi riguardano principalmente i Comuni di Pomezia, di Ardea e, più marginalmente, di Roma.  "Con questa variante – aveva spiegato l'assessore all'Urbanistica Luciano Ciocchetti nelle sedute scorse – contribuiamo a rafforzare una delle più grandi aree industriali della nostra Regione. In un momento di crisi è sicuramente positivo che si pensi di ampliare un polo produttivo importante per il Lazio".  Dello stesso avviso il presidente della commissione Roberto Buonasorte (La Destra) che ha fatto notare come "in un momento di sfiducia, diamo un segnale importante: è essenziale investire nel settore industriale se vogliamo tornare a crescere"Per Ernesto Irmici (Pdl) "si tratta di un provvedimento indispensabile per lo sviluppo". Di parere opposto Claudio Bucci (Idv) e Angelo Bonelli (Verdi) che, nei loro interventi, hanno parlato di un "intervento sproporzionato. Si tratta di circa 40 ettari di aree agricole che vengono cancellate. A Santa Palomba ci sono tantissimi capannoni sfitti, non si capisce bene a cosa serva questo ampliamento". Claudio Moscardelli, infine, ha motivato l'astensione del Pd spiegando che "restano molti dubbi rispetto al piano industriale. Il consorzio Roma-Latina, che ha proposto la variante, ha risposto in maniera evasiva alle richieste di approfondimento fatte dall'opposizione".