Bracciano, questione Cupinoro. Tondinelli risponde a Crocicchi: “Un’istituzione prima di parlare dovrebbe conoscere gli atti e non parlare per spot soprattutto su temi cosi delicati”

Arriva puntuale la nota del Consigliere comunale e capogruppo FdI a Bracciano Armando Tondinelli dopo la nota dello scorso 4 marzo del sindaco Marco Crocicchi su Cupinoro dove tra l’altro il primo cittadino affermava che “…In occasione del consiglio comunale del 28 febbraio per l’approvazione del bilancio di previsione, da una parte dell’opposizione e in particolare dal consigliere Tondinelli, la lettera della Regione è stato il pretesto per porre riserve sugli accantonamenti posti nel bilancio approvato.” 

Di seguito la nota del Capogruppo FdI Armando Tondinelli

“Leggendo quanto recentemente comunicato dal signor Crocicchi trovo la definitiva conferma di quanto questa amministrazione sia lontana dalla realtà!” Inizia così la nota del Consigliere comunale di opposizione Armando Tondinelli in risposta a quanto
Adesso (e SOLO adesso) che la Regione Lazio si risveglia da torpore e “distrazione” durati anni e anni (governi regionali di sinistra) nei confronti dei destini della discarica di Cupinoro, ecco che il sindaco di Bracciano chiama all’adunata tutta la popolazione per trovare una soluzione al “problema Cupinoro”.
Tali e tante sono le “inesattezze” riferite dal signor Crocicchi che, per evitare di annoiare troppo chi avrà la bontà di leggere queste righe, ne commenterò solo alcune.
Dice il sindaco:“Cupinoro è un tema che ha riguardato e riguarderà tutti i cittadini di Bracciano e le amministrazioni che verranno almeno per i prossimi 30 anni”, dimenticandosi che , mentre è pura verità che Cupinoro abbia riguardato lunga parte della storia di Bracciano, dal 2014 in poi DEVE essere un problema di tutti tranne che dei cittadini di Bracciano, che hanno fatto tutto quello che è stato loro richiesto riguardo alla discarica! E ancora :”abbiamo chiesto all’opposizione di prendersi la responsabilità di decidere e di dichiarare pubblicamente da che parte stare in questa vicenda”; mi domando, dov’era il signor Crocicchi quando il tanto vituperato Consigliere Tondinelli denunciava pubblicamente il totale abbandono della gestione della discarica da parte dei suoi predecessori nelle mani di loro sodali e dell’avvocato personale di uno di loro (non lo dice il Consigliere Tondinelli, lo ha denunciato, più volte, la Corte dei Conti, rilevando la totale assenza del dovuto Controllo Analogo da parte del Comune)? Su quali guanciali dormiva il signor Crocicchi quando il Consigliere Tondinelli stigmatizzava gli sprechi milionari che sembravano invece sconosciuti agli allora occupanti di Piazza IV Novembre? Tanto che proprio per questi ”sprechi” nel 2016 quando il consigliere Tondinelli viene eletto Sindaco trova il Comune di Bracciano in predissesto finanziario con circa 9 milioni di euro da ripianare per evitare il dissesto del Comune, dissesto che grazie al lavoro di Tondinelli e della sua maggioranza viene evitato, ma che comunque è gravato ancora una volta sui cittadini di Bracciano.
Ennesima dimostrazione della scarsa conoscenza della “storia di Cupinoro” da parte del signor Crocicchi emerge dalla sua affermazione inerente il “ricorso contro la Regione Lazio per vedere riaffermato il riconoscimento al Comune di Bracciano di 10 milioni di Euro a titolo di risarcimento per i costi non di competenza sostenuti per garantire la sicurezza dell’intera discarica, ovvero relativi alla parte di discarica gestita da privati fino al 2004 e corrispondente a circa 2/3 dell’invaso complessivo”; premesso che è semplicemente falso il rapporto nell’entità dei conferimenti di rifiuti (ma evidentemente il sindaco si fida ciecamente delle dichiarazioni di chi lo ha preceduto), quella dei “10 milioni di risarcimento” è una vera e propria favola senza alcuna base di concretezza (gli basterebbe richiedere alla Regione “amica” la successione delle delibere in proposito emesse e successivamente ritirate fino alla definitiva rinuncia) ma forse un buon sistema per l’emissione di parcelle da far pagare (queste sì?) ai cittadini di Bracciano.
E concludiamo con l’ultima, apodittica affermazione secondo la quale “la Bracciano Ambiente NON era una Società “in house” del Comune di Bracciano in quanto non presentava i requisiti previsti dalla normativa e dalla giurisprudenza comunitaria e nazionale”; al di là del fatto che risultano recenti pronunce di Corte di Cassazione che si esprimono in maniera differente, al di là di definizioni “giurisprudenziali” sul tipo di società, è un FATTO che il Comune di Bracciano ha per anni salvato il proprio bilancio sottraendo importantissime risorse (nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro l’anno) alla sua società partecipata, di fatto attivamente contribuendo al suo fallimento (e anche questo non lo dice il Consigliere Tondinelli, lo dicono i bilanci della Bracciano Ambiente.
Si ricordi, signor Crocicchi, che mentre lei inizia la sua battaglia adesso (e SOLO adesso), alla ricerca della soluzione del “problema Cupinoro”, il Consigliere Tondinelli si è pervicacemente battuto perché quel problema non si creasse! All’attuale sindaco spetta ora il compito da un lato di impedire che si compia un ulteriore e arbitrario sopruso ai danni dei suoi concittadini, e dall’altro di avviare la dovuta azione di responsabilità nei confronti degli amministratori che, in tutta evidenza, hanno palesemente mancato al loro dovere di corretta gestione delle risorse pubbliche.
Detto questo per chiarire al Signor Crocicchi che un’istituzione prima di parlare dovrebbe conoscere gli atti e non parlare per spot soprattutto su temi cosi delicati, come capogruppo di Fratelli d’Italia del comune di Bracciano confermo, come già detto in consiglio comunale, che il mio gruppo collaborerà lealmente e costruttivamente con la maggioranza sempre con l’obiettivo di affermare la verità storica sulla gestione di Cupinoro che è agli atti del comune e che consiglio al signor Crocicchi di andarsi a leggere ma soprattutto per salvaguardare i cittadini che già troppo hanno dato sulla questione Cupinoro, lo abbiamo fatto ieri, lo facciamo oggi e lo faremo domani al di là di quale governo ci sia in regione ed al comune al contrario del Signor Crocicchi che nella sua cronistoria ha creato volontariamente un vuoto, dimenticando che Bracciano è stato governato da giunte di sinistra dal 1993 al 2002 e dal 2007 al 2015, e che anche la Regione Lazio negli ultimi decenni è stata in gran parte governata dalla Sinistra, e soprattutto dimenticando che i cittadini hanno subito un predissesto finanziario del comune di Bracciano grazie alla mala-gestio di amministrazioni che hanno preceduto l’amministrazione Tondinelli.




BRACCIANO, CUPINORO: "LA QUESTIONE SI FA SERIA"

Nota del Il Presidente del Comitato Rifiuti Zero Fiumicino

Bracciano (RM) – E così mentre l'attenzione dei più è  inchiodata alle esigue 20.000 t. di rifiuti di Roma che sarebbero arrivate alla discarica di Cupinoro,  il progetto" VAIRA "1 va avanti fino alla sua approvazione ieri pomeriggio da parte dell'area VIA della Regione Lazio.
"VAIRA 1": 450.000 mc di nuovo invaso in ZPS, “solo” 250.000 in più rispetto al fabbisogno presente e futuro dei 25 comuni del bacino di conferimento della discarica di Cupinoro! Perché?
Lo chiediamo da tempo: perché viene richiesta, ed oggi ottenuta, l'approvazione per un invaso tanto sovradimensionato?

Nella Sintesi non tecnica del progetto VAIRA 1 la B.A. dichiara che il nuovo invaso sarà a servizio dell’impianto TMB da 60.000 t/a e del  biogas da 30.000 t/a,(impianti previsti nel Programma Pluriennale 2013-2017 della  B.A.) dimensioni queste congrue al'attuale bacino di 25 comuni e tali da assicurare la continuità dello smaltimento per i comuni conferenti all’invaso di Cupinoro nella loro parte residuale della raccolta differenziata.
I 450.000 mc dell'invaso autorizzato ieri (250.000 in più rispetto alle necessità presenti e future dei 25 comuni) lasciano spazio più che sufficiente ad un allargamento della platea dei conferitori: Roma con tutto il carico di rifiuti che non può più andare a Malagrotta!
Bracciano Ambiente deve non solo pareggiare il bilancio, deve anche collocarsi sul mercato e cosa c'è di meglio di un invaso nuovo, spazio discarica che è merce preziosa sul mercato dei rifiuti del Lazio, preludio di possibili altri VAIRA fino ad esaurire il 1.200.000 mc che sono la volumetria dichiarata disponibile dell'intera area?

Il Sindaco Sala sta salvando la società, salverà i posti di lavoro, probabilmente chiuderà la discarica attuale (sempre che ci siano volontà, progetto e soprattutto soldi), quella che nata nel 1977 e sviluppatasi fra un ampliamento e l'altro in un crescendo di comuni conferitori fino ad arrivare agli attuali 25, sostituendola con una discarica residuale di rifiuti inertizzati (o presunti tali), realizzerà impianti "ecosostenibili" e tutto sarà formalmente a posto. La differenziata arriverà nel tempo, ma non interessa quanto lungo sarà questo tempo, al famigerato 65%, qualcosa verrà recuperato, altro bruciato, altro digerito, gli avanzi di tutti questi processi di trattamento finiranno in uno dei VAIRA. Cambiare tutto, in buona sostanza, per non cambiare niente o poco più di niente.
Un brindisi quindi al Sindaco Sala, ma non solo a lui, brindiamo anche a tutti quei signori che seduti ai vari tavoli istituzionali  hanno voluto prevalentemente  vedere nei rifiuti di Cupinoro non una questione di civiltà, di decoro, di tutela della salute e dell'ambiente, ma uno degli strumenti da usare ed agitare per polemica politica.

Ottimo risultato per il Sindaco Sala e per chi in questi mesi ha preferito non guardare al progetto di ampliamento, pseudo ambientalisti compresi, depositato in Regione da Ottobre 2012 ma già annunciato ad inizio 2012.
Cosa fare adesso? Oltre che mantenere alta la protesta  in tutti i luoghi, istituzionali e non, sarà probabilmente necessario procedere con uno o più ricorsi al TAR, dove vengano messe in fila tutte le anomalie nascoste e manifeste di questa discarica, i vincoli, i danni ambientali procurati negli ultimi trent’anni, quelli che potrebbero derivare dalla definitiva ed irreversibile trasformazione di questa vasta area di campagna in un grande polo industriale dei rifiuti. I Comitati di Bracciano decideranno per il meglio e certamente saremo al loro fianco.

E Bracciano cosa vuole? Cosa vogliono i suoi abitanti, e quelli che, seppur residenti nei comuni limitrofi, in ogni caso subiranno la scelta della Regione Lazio, di Roma, del Comune di Bracciano, della Bracciano Ambiente, oggi controllata dal Comune e domani non si sa considerando che autorizzazioni sono in capo alla Società e non all'Amministrazione di Bracciano? Da Siena guardano con rinnovato interesse.