FRASCATI OSPEDALE SAN SEBASTIANO: DAL 1 FEBBRAIO CHIUDE IL SERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNOSI E CURA

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Redazione

Frascati (RM) – In merito alla decisione della Direzione Generale dell’Azienda Usl Roma H di chiudere il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell’Ospedale “San Sebastiano” di Frascati, il Sindaco Stefano Di Tommaso ha dichiarato:

«Ho appreso con estrema preoccupazione della nota inviata alla Regione Lazio dal Commissario Straordinario dell’Azienda Usl Roma H Prof. Claudio Mucciaccio e dal Direttore Sanitario della stessa Azienda Dott. Vittorio Amedeo Cicogna, nella quale, a causa della cronica carenza di personale, si dispone – come recita la lettera – “la sospensione della attività del reparto SPDC (Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, ndr) dell’Ospedale di Frascati con decorrenza dal 1 febbraio 2013, in modo da garantire, almeno, il funzionamento di quello di Albano”.

L’immobilismo mostrato ancora una volta dalla Regione Lazio sui delicati temi della Sanità ha prodotto questa sofferta decisione dei vertici della Roma H, che avevano più volte segnalato agli uffici regionali ed alla struttura Commissariale la gravissima condizione di carenza di personale medico nei reparti SPDC di Frascati e Albano.

A distanza di due mesi dalla paventata chiusura, sottolineo l’assoluta inadempienza della Regione Lazio a dare una concreta risposta  alle motivate e giuste richieste – a seguito di una forte mobilitazione – nei confronti dei Sindaci dei Distretti interessati (H1 H3, X Municipio), delle Associazioni dei familiari, dei sindacati e degli operatori. Purtroppo, soltanto utilizzando personale reperito presso altre strutture territoriali, che ringrazio per l’encomiabile impegno,  si è riusciti a garantire per questo lasso di tempo il funzionamento, seppure ridotto, del servizio, ma la situazione è ormai divenuta insostenibile.

Una sorta di “disastro annunciato” al quale la Regione Lazio non ha saputo far fronte, come sottolineato nella lettera del Commissario e del Direttore Sanitario della Roma H: “Con nota del 20/11/2012 prot. n. 100479 questa Direzione segnalava peraltro agli uffici regionali che era evidente come tale soluzione, sguarnendo ulteriormente altri servizi, anch’essi carenti di personale, non avrebbe potuto essere mantenuta per un lungo periodo ma aveva il solo obiettivo di consentire l’auspicabile intervento delle altre Amministrazioni sia nella ridefinizione dei bacini di utenza e nella afferenza della popolazione proveniente dal X Municipio di Roma, sia nella possibile concessione di deroghe al blocco delle assunzioni in modo da poter rispettare, presso i reparti di che trattasi, gli standard di personale fissati dalla stessa Regione Lazio con DCA n. 90/2010”…. A tali innumerevoli segnalazioni non seguiva alcun provvedimento che modificasse le gravi carenze denunciate”.

Infatti, occorre prendere atto – e lo sottolineo con forza – che, dopo due mesi, la Regione Lazio non ha provato a trovare la benché minima soluzione ad un problema così impellente ed importante.

La chiusura del Servizio Psichiatrico di Frascati provocherebbe grandi difficoltà nel trovare un posto letto in una realtà metropolitana cronicamente afflitta dal soprannumero, il conseguente stazionamento a tempo indeterminato di pazienti nel Pronto Soccorso e trasferimenti in servizi psichiatrici lontani. Nel Servizio Psichiatrico dell’Ospedale San Sebastiano vengono ricoverati pazienti provenienti dalla Asl Roma B (X Municipio) – che da sola determina un carico di lavoro pari a circa il 40% sul totale degli interventi a Frascati – e dai Distretti H1 e H3 della Asl Roma H, per un bacino di utenza di circa 400.000 persone.

È ineludibile che la Regione Lazio prenda coscienza della necessità di potenziare – e non chiudere – i Servizi Psichiatrici. Nel Lazio ci sono circa 60.000 persone con sofferenza mentale e a tutt’oggi il numero dei posti letto per l’urgenza è meno della metà di quanto previsto dalla Legge, circa 200 posti contro i 500 previsti dagli standard nazionali. Ma la cosa ancora più grave è che nel nostro territorio i posti letto invece di essere 42 sono solo 15! Se tagli devono essere fatti questi non devono assolutamente riguardare la Psichiatria, dove negli ultimi anni si è perso oltre il 30% del personale in servizio, con la conseguente impossibilità di garantire i livelli essenziali di assistenza anche nei servizi territoriali.   

Torno a chiedere alla Regione Lazio, investita fin dallo scorso marzo della questione e che – ribadisco ancora – a tutt’oggi non ha dato alcuna seria risposta nell’affrontare la situazione critica di questo momento, di mettere il Servizio Psichiatrico di Frascati nelle condizioni di continuare a svolgere una funzione essenziale e irrinunciabile per i pazienti e per le comunità locali.

Mi sono nuovamente attivato cercando di entrare in contatto con il Dott. Filippo Palumbo, Commissario ad Acta e nei prossimi giorni – insieme ai Sindaci del distretto Roma H1 e H3 e al Presidente del Municipio Roma X – individueremo ancora iniziative, anche eclatanti, per impedire la chiusura del servizio. Saremo accanto alle associazioni dei familiari dei malati in questa battaglia di civiltà, contro l’indifferenza di chi dovrebbe garantire un importante servizio e un diritto fondamentale».




MARINO OSPEDALE SAN GIUSEPPE: NESSUN ALLARMISMO, VA TUTTO BENE… PAROLA DI SINDACO

Redazione

Marino – «L’ospedale San Giuseppe non corre alcun rischio. Quelle che sento girare in questi giorni sul rischio chiusura del Punto Natale del nostro nosocomio sono notizie allarmistiche che, assicuro, non hanno alcun fondamento – dice il sindaco di Marino Adriano Palozzi. – Il personale che dovrebbe lasciare i reparti di Ostetricia, Ginecologia e Pediatria, come denunciato anche dalla direzione della Asl Rm H in una nota inviata alla Regione Lazio, verrà prontamente sostituito, continuando così a garantire un servizio che rappresenta il fiore all’occhiello del nostro nosocomio. I servizi erogati in questione – prosegue il Primo Cittadino – garantiscono infatti un ottimo livello qualitativo. Non solo. Il reparto di Ostetricia e Ginecologia, nonostante sia stato investito di importanti lavori destinati alla riqualificazione dello stesso, ha comunque mantenuto la sua funzionalità. Il che – sottolinea – renderebbe assurdo ipotizzare un suo ridimensionamento o addirittura la sua chiusura. Mi sono personalmente adoperato in Regione – va avanti – affinché ogni rischio in tal senso venisse scongiurato e, a breve, ne vedremo i risultati. In questo momento – afferma ancora Palozzi – sento il dovere di fare chiarezza, prendendomi la responsabilità di comunicare a tutti i cittadini, in particolare a quanti tutti i giorni usufruiscono del nostro ospedale, lo stato dei suoi servizi. Su questo argomento non abbiamo evitato e mai eviteremo il confronto, considerando positivo il lavoro che tutti si impegnano a fare attraverso un monitoraggio costante che considero senza alcun dubbio importante».   A far eco al Sindaco l’assessore alla Sanità di Marino Remo Pisani: «Non c’è nulla di cui preoccuparsi. Nei giorni scorsi ho avuto un incontro con il direttore sanitario Vittorio Amedeo Cicogna il quale mi ha confermato la sua disponibilità a garantire un’eccellenza come quella del Punto Nascita dell’ospedale San Giuseppe. Posso confermare queste mie affermazioni sulla base delle rassicurazioni che mi sono state date dal sindaco Palozzi, prontamente attivatosi in Regione per garantire che il personale medico del reparto venga opportunamente e tempestivamente rimpiazzato».   

tabella PRECEDENTI:

25/10/2012 MARINO, OSPEDALE. DOPO LE PROMESSE ELETTORALI DELLA POLVERINI E DI PALOZZI: IL COLLASSO
15/07/2012 MARINO OSPEDALE SAN GIUSEPPE: CENTINAIA DI CITTADINI IN PIAZZA PER DIRE NO ALLA CHIUSURA
13/07/2012 MARINO SANITA', DOMANI 14 LUGLIO INCONTRO PUBBLICO A PIAZZA SAN BARNABA ORGANIZZATO DAL CENTROSINISTRA
13/06/2012 MARINO OSPEDALE, L'ITALIA DEI VALORI PRESENTA UN'INTERROGAZIONE ALLA PRESIDENTE DELLA REGIONE
10/06/2012 MARINO, OSPEDALE SAN GIUSEPPE: ALLARME CHIUSURA REPARTI
25/05/2012 MARINO, OSPEDALE SAN GIUSEPPE. LA POLVERINI DICA UFFICIALMENTE SE CHIUDE.
24/05/2012 MARINO, MACIGNO SUL PRONTO SOCCORSO. FONDI SPOSTATI SU OSPEDALE DI VELLETRI.
22/05/2012 MARINO, SANITA': CHE FINE HA FATTO ONCOLOGIA?
30/04/2012 MARINO, RACCOLTA FIRME CONTRO LA MANCATA APERTURA DEL PRONTO SOCCORSO
03/04/2012 MARINO SANITA', SI SMANTELLA LA STRUTTURA IN VIA COSTA BATOCCHI


 




ARICCIA, OSPEDALE DEI CASTELLI: SOSPESI I LAVORI. IL NOSOCOMIO FANTASMA ANCORA OSTAGGIO DEGLI ORDIGNI BELLICI

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Chiara Rai

Di nuovo fermi i lavori al chilometro 11,5 della via Nettunense ad Ariccia (Castelli Romani), celeberrima area identificata da almeno sette anni come sede ideale del Nuovo Ospedale dei Castelli Romani. A dare nuovamente lo stop è stato il Genio Militare dopo un ulteriore rinvenimento di ordigni bellici. Infatti, intorno al due agosto sono stati disinnescati altri ordigni e fatte sgomberare per l’occasione quattro famiglie, residenti nei dintorni. E a giugno sono stati fatti brillare ulteriori due ordignii. Così il conto sale pressappoco a oltre 400 bombe da guerra ritrovate, tra cui esplosivi da arereo da 125 chilogrammi. Per il momento si ha contezza solo del fatto che il Genio Militare, a seguito di altri rinvenimenti di ordigni bellici, è appena subentrato nell’area in costruzione e che ha fatto sgomberare gli operai che avrebbero dovuto iniziare la gittata delle fondamenta. Questa versione è stata confermata dal direttore sanitario della Asl RmH Amedeo Cicogna, il quale non sa ancora dire per quanto tempo il Genio Militare stazionerà sulla Nettunese.  Ricordiamo che l’ospedale servirà un’utenza di oltre 500 mila persone ed è principalmente rivolto ai residenti di Genzano, Lanuvio, Albano laziale, Cecchina, Ariccia e agli altri Comuni limitrofi fino al litorale, Ardea compresa. A maggior ragione si può comprendere la paura dei residenti castellani di fronte ad interruzioni prolungate, che in passato hanno riempito le cronache politiche dei giornali. Oggi questi fermi sono giustificati dal  fatto che sono stati rinvenuti altri residui bellici. Quindi pare che al momento la terza posa della prima pietra sia scongiurata. Di fatti la seconda inaugurazione dell’opera è avvenuta lo scorso marzo alla presenza dell’ex governatrice del Lazio Renata Polveirini, con precisione due anni dopo l’altra posa della prima pietra con la partecipazione alla cerimonia dell’allora vicepresidente del Lazio Esterino Montino. Il conto alla rovescia scattato a marzo scorso, prevedeva ben mille e otto giorni di tempo per completare l’opera. Sessantacinque milioni di euro è l’importo di appalto del primo lotto su un totale di 120 milioni di euro per una struttura di tre piani con 285 posti letto tra cui 260 degenze, 59 day hospital, 20 solventi, 8 sale operatorie e 3 sale parto. Quasi la metà dei posti letto dell’altro progetto non andato a buon fine che si voleva realizzare in “project financing” denominato “policlinico dei Castelli”, arrivato alla soglia di decollo sotto la giunta Storace. Poi più nulla, arrivò il centrosinistra e l’iter fu riavvolto in favore del Nuovo ospedale, inteso come struttura pubblica. I recenti ritardi nell’avvio dei lavori sarebbero stati determinati dalla farraginosa gestione del rapporto tra la Regione, commissariata in ambito sanitario, e i ministeri.

tabella PRECEDENTI:

30/03/2012 ARICCIA OSPEDALE CASTELLI, PIU’ CHE LA PRIMA PIETRA I CITTADINI VOGLIONO ESSERE CURATI ORA
29/03/2012 ARICCIA NUOVO OSPEDALE CASTELLI, TORNA LA POSA DELLA PRIMA PIETRA
VIDEO INTERVISTE:

L'OSSERVATORE LAZIALE VIDEO INTERVISTA A: MARCO MATTEI ASSESSORE ALL'AMBIENTE REGIONE LAZIO

L'OSSERVATORE LAZIALE VIDEO INTERVISTA A: LUCA MALCOTTI ASSESSORE AI LAVORI PUBBLICI REGIONE LAZIO

L'OSSERVATORE LAZIALE VIDEO INTERVISTA A: VITTORIO AMEDEO CICOGNA DIRETTORE SANITARIO ASL RMH

L'OSSERVATORE LAZIALE VIDEO INTERVISTA A: EMILIO CIANFANELLI EX SINDACO DI ARICCIA

L'OSSERVATORE LAZIALE VIDEO INTERVISTA A: FLAVIO GABBARINI SINDACO DI GENZANO

L'OSSERVATORE LAZIALE VIDEO INTERVISTA A: GIOVANNI LIBANORI ESPONENTE UDC CASTELLI ROMANI

L'OSSERVATORE LAZIALE VIDEO INTERVISTA A: PIERLUIGI FORTINI ESPONENTE PDL ARICCIA




SANITA' CASTELLI, IL DIRETTORE SANITARIO DELLA ASL RMH VITTORIO AMEDEO CICOGNA E' DIMISSIONARIO

Redazione

Amedeo Cicogna ha detto di essere dimissionario e non dimesso – ha detto il sindaco di Genzano Flavio Gabbarini – e si può capire anche il perché, fermo restando che sarà il diretto interessato a dare spiegazioni. Perché? Perché ormai la situazione della sanità sta diventando insostenibile. Fatto gravissimo è che fino ad oggi la Regione non ha autorizzato la proroga di quattro precari. E quattro precari, nella condizione in cui ci troviamo, fanno saltare i pronto soccorso di Albano e Velletri. Senza contare l’imminente accorpamento dei reparti di pediatria, ginecologia ed ostetricia di Genzano e Marino con ripercussione anche su Amzio. Domani cosa succederà? Non sono più assicurati i servizi essenziali, è una continua emergenza che pesa sui cittadini che trovano più risposte, sui medici che svolgono questo lavoro e soprattutto sul direttore sanitario del distretto RmH, perché se succede qualcosa le denunce arrivano al direttore sanitario che non è in grado, non per sua volontà, di garantire sicurezza e servizi minimi.  C’era un piano di ristrutturazione aziendale che è stato attuato – aggiunge Gabbarini –  ma per poter espletare questi servizi rimasti c’è bisogno di un minimo di personale garantito.  La Regione permettesse almeno che funzioni ciò che ci è rimasto. Se soltanto verrà compiuto un ulteriore accorpamento – conclude Gabbarini –  che significa chiusura degli ospedali,  scendiamo in piazza e sarà rivolta di sindaci e civili. Ormai è diventato difficile avere degli interlocutori, gli amministratori eletti sono diventati tecnici”.

tabella PRECEDENTI:

02/04/2012 CASTELLI SANITA', LA REGIONE NON RINNOVA I CONTRATTI IN SCADENZA PER I PRONTO SOCCORSO. SI PREPARA LA RIVOLTA.
27/03/2012 CASTELLI SANITA' CAPOLINEA, INIZIA LA RIVOLTA!
26/03/2012 CASTELLI ROMANI SANITA', CAPOLINEA.