Amatrice, dopo 3 anni dal sisma è ancora emergenza. Palombini: “Tempi biblici per le procedure”

AMATRICE (RI) – A distanza di due anni e mezzo dal sisma dell’agosto 2016, L’Osservatore d’Italia è tornato ad Amatrice.

Sulla strada si riconoscono ancora le rovine di decine di ristoranti ed hotel costretti alla chiusura

Il video servizio su Amatrice trasmesso a Officina Stampa del 21/02/2019

La giornata è soleggiata e gli abitanti ne traggono nuova energia per affrontare un altro giorno di attesa per una ricostruzione che non è ancora partita. Solo pochi giorni fa, Amatrice e le 69 frazioni sono state colpite da esose nevicate che hanno costretto la popolazione ad avvicinarsi a Roma.

L’intervista a Maria storica commerciante di Amatrice

L’intervista di Gianpaolo Plini per L’Osservatore d’Italia

La proprietaria di “Maria Sport”, un negozio di abbigliamento che sorge all’interno del Centro Commerciale il Triangolo, racconta come “le scorse settimane le temperature sono scese sotto i -20 c° distruggendoci fisicamente e mentalmente: si blocca tutto, dalle attività commerciali allo smistamento delle macerie: ci si sente soli”.

L’intervista a Filippo Palombini sindaco di Amatrice

L’intervista di Gianpaolo Plini per L’Osservatore d’Italia

Il sindaco Palombini, ingegnere sismico, spiega che il problema sono i detriti e le macerie che bloccano la ricostruzione. La Regione è deputata allo smistamento delle macerie mentre il comune si occupa solo delle ordinanze per quegli immobili pericolosi che vanno abbattuti. Mentre la rimozione dei detriti è bloccata al centro storico, dove hanno perso la vita molte persone, per disposto della procura. Idem per le 103 chiese dell’area, le quali sono sotto osservazione da parte del MIBAC.

Il secondo passaggio sarà quello della microzonazione sismica che i tecnici svolgeranno verso gli inizi di giugno. Ad oggi i cittadini che detenevano la residenza in una casa dichiarata modulo E vivono all’interno delle SAE (soluzioni abitative di emergenza) che sono 1900 nel cratere e 500 ad Amatrice. Si è discusso spesso della loro efficienza e, a due anni e mezzo dal sisma, si può affermare tranquillamente che non risultano essere adatte. Dalle testimonianze istituzionali e non che siamo stati in grado di raccogliere, è evidente che le SAE non rappresentano una sicurezza per i cittadini delle aree terremotate. Sono più che soventi i problemi legati all’umidità che alza i pavimenti o fora i soffitti non avendo i tetti a spiovente. La domanda è come mai vengono utilizzate a quelle latitudini? Le soluzioni abitative sono state acquistate prima del terremoto non tenendo conto che le strutture vanno adattate all’ambiente circostante (una casa al mare non può essere identica ad una casa in montagna). In molti ora risiedono entro i confini della zona franca urbana e perciò sono esentati dal pagamento delle imposte. In realtà la condizione è più complessa e presenta dei risvolti che suscitano molti interrogativi. L’emolumento dell’Enel, per esempio, è sospeso (lo paga il comune) fino al termine del 2019 quando i cittadini aretini dovranno pagare anche gli arretrati che, nel frattempo, si saranno cumulati in 2 o 3 mila euro. Una proposta più consona sarebbe stata quella di rimborsare interamente e senza nulla pretendere le tariffe delle bollette calcolando il consumo medio. Qualora qualcuno oltrepassasse la media indicata, allora paga l’ammontare in eccedenza.

Una questione urgente è il popolamento delle zone colpite dal sisma

È preoccupante analizzare il numero di abitanti rimasti e la loro età media. I giovani non hanno scelta: o partecipano alla rimozione delle macerie con tutti i danni psicologici che ne derivano oppure fanno i bagagli e vanno via. Bisogna ripartire dalle case modulo B, quelle con danni non troppo ingenti, che dalla prossima primavera dovrebbero cominciare ad essere ristrutturate. L’ex sindaco di Amatrice, il consigliere regionale Pirozzi è riuscito a far approvare una legge sul terremoto e la prevenzione che, con rischi di incostituzionalità, permette “ai proprietari delle seconde case dichiarate inagibili di installare, anche sul terreno non di proprietà, fino alla completa ristrutturazione dell’immobile, una o più strutture abitative temporanee e amovibili”.

Il sindaco Palombini utilizza parole forti nei confronti del terzo commissario alla ricostruzione Farabollini, professore all’università di Camerino, che “non ha capito dove sta, sbagliando totalmente approccio e quindi: o questo ruolo non è giusto per lui oppure non l’ha capito”.
Il 14 gennaio scorso, il primo cittadino ha accolto il sottosegretario alle aree terremotate Vito Crimi. Sono tre i punti principali dell’analisi del tavolo tecnico. Il primo riguarda lo sblocco dei finanziamenti, 2,3 miliardi nel 2017 fino a un miliardo e mezzo nel 2019, che però non sono spendibili a causa delle procedure bibliche, farraginose e non adatte ad una situazione di estrema emergenza. Il secondo, quello del rinnovo dei contratti a termine dei dipendenti comunali è stato licenziato in ritardo dalla Finanziaria mentre ancora nessuna notizia per i contratti dei segretari. Il terzo punto riguarda il PASS (Presidio assistenza Socio-Sanitaria): il sindaco ha ottenuto un’automedica e un’ambulanza con la permanenza stabile di un medico. Ma il ruolo che svolgono è solamente quello di trasferimento del malato all’ospedale di Rieti. Per lo storico ospedale Grifoni si stanno ancora svolgendo le gare per gli appalti.

È pleonastico che il grimaldello per la rinascita delle aree colpite dall’ondata sismica è lo sviluppo del turismo. Bisogna ricostruire gli alberghi, ristrutturare le seconde case per combattere l’abbandono del territorio soprattutto da parte dei giovani e dare, così, impulso al commercio che ora sembra quasi al limite della sopravvivenza.




Amatrice, riaperto il corso principale

AMATRICE (RI) – Ad Amatrice domenica scorsa – Pasqua – è stato riaperto il corso principale. La decisione qualche giorno fa dopo un anno e mezzo dalla prima scossa di terremoto del 24 agosto 2016 e dalle quelle del 30 ottobre e del 18 gennaio.

“Il significato della parola Pasqua, dall’ebraico, è legato al concetto e alla tradizione del passaggio, del transito, dell’attraversamento. Riapre perciò oggi il corso del centro di Amatrice come simbolo di rinascita. – Commenta sul social Fb Massimiliano Smeriglio, Vicepresidente della Regione Lazio con delega alle Questioni inerenti gli eventi sismici. – C’è ancora tanto da fare, – prosegue il V. presidente – ma questo passaggio di ritorno alla vita può essere davvero colto come un nuovo inizio. Perciò buona Pasqua a chi non ha mai smesso di abitare quei luoghi, e a tutti e tutte voi”.




Amatrice: paura per nuova scossa di terremoto

AMATRICE (RI) – Trema ancora la terra nell’Alto Reatino. Alle 4:48 nuova scossa di magnitudo 3.6 con epicentro a 10 km di profondità. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha localizzato l’epicentro a 2 km a nord est di Amatrice, in provincia di Rieti, a 8 km da Accumoli, a 11 km da Campotosto (L’Aquila) e a 15 km da Arquata del Tronto provincia di Ascoli Piceno.

Anche se non si segnalano danni a cose o persone, ritorna la paura per una zona quella del centro Italia caratterizzata da numerosi movimenti tellurici. Si è aperta la campagna elettorale nazionale ma nessuno fa riferimento ad un programma di stabilizzazione delle zone terremotate e di messa in sicurezza delle abitazioni del centro Italia nonché del patrimonio artistico-culturale già vessato dal terremoto del 2016. Vale sempre il proverbio “prevenire è meglio che curare”. Gli italiani attendono una manovra di analisi circa i mezzi da adottare per la rivalutazione del territorio, non basta più la solidarietà mossa dalla commozione e dalla pietà. Il bisogno è di carattere politico ed istituzionale possibilmente coadiuvato da tecnici esperti e competenti.

Gianpaolo Plini




Amatrice, agevolazioni tariffarie terremotati: oltre il danno anche la beffa

AMATRICE (RI) – Ad aggiungersi alle ripetute scosse del 24 agosto, del 30 ottobre 2016 nonché all’ultima del 4 dicembre 2017, è il venir meno delle agevolazioni tariffarie previste per i residenti nelle SAE (Soluzioni Abitative d’Emergenza), secondo quanto stabilito dall’Autorità per l’Energia elettrica, il gas ed il Servizio Idrico la quale aveva garantito la sospensione momentanea delle fatturazioni e l’abolizione per 3 anni degli oneri applicati nelle tariffe di luce e gas. In risposta, il 17 ottobre 2017 con il protocollo 25473, il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi scriveva a Guido Bortoni, presidente Autorità per l’Energia elettrica il gas ed il Servizio Idrico, spiegando che l’adozione di tale modus operandi per i cittadini “già psicologicamente provati dalle difficoltà” avrebbe porato a fargli “lasciare la residenza della casa di provenienza “.

Gli intestatari delle SAE scegliendo il contratto “seconda casa” e col successivo estinguersi del sostegno, dovranno pagare imposte maggiormente gravose

Per svincolarsi, perciò, dovranno affrontare la scelta della residenza anagrafica tra la loro abitazione e la SAE. I tempi però sono brevi, secondo nostre fonti, le tasse riguardo le soluzioni abitative inizieranno ad essere imposte verso marzo. Per questo motivo, Pirozzi sollecita ad adottare “un provvedimento che tenga conto di questa realtà e che consenta a tutti i cittadini” che saranno attestati essere residenti ad Amatrice al 12 ottobre 2017 dal sindaco, di “accedere ad un contratto per abitazione principale e mantenere lo stesso tipo di contratto anche sulla casa inagibile”. Non a caso il primo cittadino di Amatrice utilizza la locuzione “abitazione principale” che vuole indicare il luogo dove la famiglia ed il contribuente dimorano abitualmente e che è soggetta a detrazioni fiscali. Questa è la sintesi della manovra economica che si dovrebbe applicare nelle zone terremotate. Il ritorno alla normalità è il primo passo per rivestirsi della dignità persa con violenza a causa del sisma. Si tratta di persone che in meno di un minuto e in poco più di 4 scosse hanno perso amici, parenti e lavoro.

Le detrazioni fiscali che creano un onere nelle tasche dello Stato sono un diritto costituzionale sancito dall’articolo 81 previsto nel caso di eventi straordinari. Come il terremoto.

Ad amatrice non è mancata né la forza di ripartire degli abitanti né la solidarietà italiana ed estera. Ad Amatrice è mancato il Governo e la realizzazione di diritti e promesse. Situazioni così delicate psicologicamente come praticamente, non vogliono soluzioni sbrigative come interviste o visite di passaggio. Necessitano provvedimenti immediati, concordati con i sindaci, le autorità più vicine ai bisogni dei cittadini. Ogni giorno le famiglie di Amatrice si alzano e vedono cumuli di macerie a ricordare loro che la notte del 24 agosto 2016 è ancora lì, che lo Stato come la Regione distano solo pochi chilometri ma la loro voce di aiuto non li raggiunge. Dinnanzi a queste tragedie che vessano tutta una Nazione, le istituzioni dovrebbero dare una risposta concreta, pratica, tangibile. Al contrario la burocrazia sembra essere il nemico invisibile dei terremotati e dei loro sindaci. Per ovviare a questa macchina farraginosa ed aberrante, la Merkel ha deciso di finanziare, secondo le ultime indiscrezioni, la ricostruzione dell’ospedale ad Amatrice senza passare per lo Stato italiano.

 Decidere di mettere gli intestatari delle SAE davanti al bivio tra la loro vera casa, costruita con sacrifici, ricordi ed amore e un prefabbricato temporaneo è da codardi.

Giocare sul tempo di visualizzazione mediatica, per infliggere tale colpo è detestabile. Pirozzi aveva già detto che questo tema delle esenzioni era una vergogna modulata secondo l’atavico sistema di promesse non mantenute. Da qui l’idea di una franca contea per Amatrice e per i 55 comuni con zone rosse. Per rispettare la popolazione terremotata bisogna adottare silenzio e quotidiano, umile lavoro. Per imparare basta passeggiare per Amatrice.

Gianpaolo Plini




Terremoto, la Procura sequestra edifici. Anche la scuola di Amatrice

Redazione

AMATRICE – Sicuramente è una situazione sulla quale bisogna fare chiarezza. La procura di Rieti ha disposto il sequestro della scuola 'Capranica' di Amatrice e di diversi altri edifici ad Accumoli e in tutto il cratere del sisma. E l'Anac ha chiesto di acquisire la documentazione relativa alle gare per i lavori di ristrutturazione della scuola. Intanto i legali del Comune di Amatrice hanno inoltre presentato un'istanza alla procura di Rieti perché chieda al gip un incidente probatorio che consenta di acquisire prove irripetibili, anche attraverso accertamenti tecnici, sul crollo parziale della scuola. L'incidente probatorio per i legali si rende necessario per "la precarietà dei luoghi e l'approssimarsi dell'inverno che potrebbe compromettere l'acquisizione di prove e l'accertamento di responsabilità". Nelle prossime ore la Procura potrebbe iniziare a sentire tecnici comunali e amministratori, in primis i sindaci di Accumoli e di Amatrice

Il procuratore capo Giuseppe Saieva disporrà l'acquisizione di documenti sui lavori per costruire, ristrutturare o restaurare manufatti che mercoledì scorso sono andati giù. I pm valutano in questi giorni anche l'apertura di un fascicolo di indagine sull'uso di fondi pubblici destinati alla messa in sicurezza e a norma di edifici poi crollati. Si indaga sui materiali utilizzati e sulle procedure dei collaudi effettuati sull'edificio. Parallela procede l'inchiesta dei pm di Ascoli Piceno su crolli e danni a edifici di Pescara del Tronto e Arquata, in particolare sulla scuola di quest'ultima cittadina. I magistrati marchigiani indagano anche sulle conseguenze del terremoto ad Amandola, in provincia di Fermo, dove sono rimasti danneggiati l'ospedale – evacuato la notte del sisma – e altri edifici pubblici e privati. L'obiettivo è individuare eventuali anomalie nelle costruzioni e ristrutturazioni