NEMI, PALAZZO EVACUATO: CONDOMINI DISPERATI PRONTI AD UN GESTO ECLATANTE

di Maurizio Costa

Nemi (RM) – Continuano i problemi all’interno della palazzina “I Gradoni” in piazza Roma 28 a Nemi: da ormai molti mesi, l’acqua piovana che si accumula nel parcheggio che sovrasta l’immobile continua ad entrare all’interno delle case dei condomini. “Se la situazione non verrà risolta – dichiarano alcuni abitanti dello stabile – siamo pronti ad occupare il municipio e ad incatenarci al suo interno. Non ce la facciamo più”. La situazione va avanti da molti mesi: il 5 marzo di quest’anno, il sindaco di Nemi Alberto Bertucci, con un’ordinanza sindacale, ha stabilito di “sgomberare immediatamente l’edificio e la conseguente interdizione temporanea all’accesso agli appartamenti dall’interno 7 all’interno 12 compreso”.

Quest’ordinanza ancora sussiste e i condomini non sanno più dove andare. E intanto, l’acqua continua ad inondare le case: le infiltrazioni che provengono dalle pareti adiacenti al muro che sorregge il parcheggio, si riversano all’interno degli appartamenti, infiltrandosi nei lampadari dei piani sottostanti e cadendo sui letti dei bambini. “Stiamo sempre con il pensiero – dichiarano alcuni inquilini – non possiamo lasciare le nostre case, sennò l’acqua arriverebbe fino al primo piano”.

La famosa ordinanza, però, oltre che ad obbligare allo sgombero, ordina che vengano fatti i lavori di regimentazione delle acque nel parcheggio soprastante l’immobile. E l’esecutore del lavoro dovrebbe essere “il condominio “Domus Ninfea Egeria” e la Società Se. Fo. Immobiliare S.r.l., che dovranno effettuare dei carotaggi e i lavori necessari per porre fine al problema della stagnazione dell’acqua nel parcheggio.

I lavori non sono stati fatti e le persone ancora non potrebbero occupare le loro case: “Noi paghiamo il mutuo – continua un condomino – e non possiamo sopportare questa situazione. Quando abbiamo provato ad entrare nel parcheggio per sturare i buchi di scolo dell’acqua dalle foglie siamo stati denunciati”. Tra l’altro, secondo gli inquilini “quel parcheggio apparterrebbe al nostro condominio e non a quello della “Domus Ninfa Egeria””.

L’otto ottobre del 2014 un sopralluogo della Asl Roma H aveva stabilito che a ridosso del terrapieno “non sono state rilevate su pareti, soffitti e pavimenti, umidità o segni di infiltrazione d’acqua in atto”, ma la situazione ad oggi è ancora molto grave, come si può vedere dalle foto. Gli inquilini hanno dovuto creare delle grondaie all'interno delle loro case per cercare di incanalare l'acqua e portarla fuori casa.

La Se. Fo. dovrebbe rimediare alla situazione, in caso contrario i condomini sono pronti ad un gesto eclatante. Tra l’altro, il Comune dovrebbe, in questi casi, rimediare e farsi carico dei lavori. Dopo i crolli che ci sono stati nelle zone alluvionate nel Nord Italia, bisogna stare molto attenti a questi segnali d’allarme, che rischiano di tramutarsi in vere e proprie tragedie.




NEMI, PALAZZO EVACUATO: ANCHE PER QUESTA VICENDA IL COLPEVOLE E' SEMPRE LO STESSO

di Angelo Parca 

Nemi (RM) – Lo scorso marzo abbiamo dato notizia dell’ordinanza del Sindaco di Nemi Alberto Bertucci con la quale venivano evacuate otto famiglie dal palazzo di piazza Roma 28 (il condominio “I Gradoni”) a causa di copiose infiltrazioni d’acqua. L’ordinanza di sgombero firmata da Alberto Bertucci a tutela della pubblica incolumità e salute dei condomini stessi, riguarda la palazzina a ridosso della montagna in cima alla quale c’è una struttura adibita a parcheggio che è lì da tempo immemore. La questione ha avuto numerosi sviluppi e si sta trascinando da un ricorso all’altro nelle aule dei palazzi di giustizia amministrativa.

Ma anche per quella vicenda il Comune di Nemi, tramite la propria Commissione Disciplinare composta dal Segretario Comunale Ivano Moreschini, dal Responsabile dell’Area Tecnica l’Architetto Rosanna Galanti e dal Responsabile dell’Area Vigilanza Gabriele Di Bella, ha trovato il colpevole!

Si, avete indovinato, è sempre lui, il Maresciallo della Polizia Municipale di Nemi Filippo Merlonghi, sul quale da un po’ di tempo vengono scaricate le responsabilità di tutto ciò che non va nella città di Nemi. Peccato che basti poi spulciare le carte ed osservare con un minimo di equilibrio l’accaduto per rendersi conto che ancora una volta (l’ennesima) Filippo Merlonghi sembra essere stato usato come capro espiatorio come fosse un parafulmine di responsabilità imputabili a chi non ha dato seguito a quanto dallo stesso vigile urbano ha puntualmente relazionato.

Detto che la situazione dello stabile in oggetto, era già ben nota al Comune di Nemi da molto tempo, in data 31 gennaio 2014 il Maresciallo Merlonghi riceve nell’Ufficio di Polizia Urbana una segnalazione telefonica e si reca presso l’abitazione di una delle condomini della palazzina di piazza Roma 28 dove constata come la fuoriuscita di acqua chiara da un lato della parete perimetrale stava provocando l’allagamento della cucina. Il Maresciallo diligentemente generalizzava la signora quale richiedente l’intervento e non essendo un tecnico competente ad accertare le cause della fuoriuscita chiedeva un sopralluogo del competente settore tecnico del Comune di Nemi per una ulteriore verifica dello stato dei luoghi. Il tutto, nero su bianco, con una propria relazione protocollata ed indirizzata al proprio Comandante, Gabriele Di Bella ed al responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale “per opportuna e doverosa conoscenza per il prosieguo di competenza”.

A distanza di ben 16 giorni dalla presentazione della relazione, il Comandante della Polizia Locale scrive al Maresciallo Filippo Merlonghi chiedendogli “quali iniziative sono state poste in essere al momento al fine di valutare e rimuovere la situazione di pericolo”. Come se fosse nelle possibilità di un semplice vigile urbano risolvere in quattro e quattro otto l’annosa problematica della palazzina. Forse si pretendeva che il buon Merlonghi si dotasse di pantaloncini corti d’ordinanza, stivaloni di gomma e mocho vileda per presidiare il complesso edilizio?

Passano altri tre giorni ed il 19 febbraio finalmente il comandante Gabriele Di Bella effettua, insieme al personale della Asl, un sopralluogo congiunto nell’immobile di viale Roma e presenta una relazione che non si discosta da quanto già constatato nel sopralluogo dal Maresciallo Merlonghi.

Successivamente in data 1 marzo interviene il Comando Provinciale dei Vigili del fuoco di Roma che dopo un  precedente sopralluogo redige un fonogramma in cui attesta la presenza “di vistose infiltrazioni d’acqua nella parete in adiacenza al terrapieno sulla cui sommità insiste un parcheggio” richiedendo provvedimenti contingibili ed urgenti a salvaguardia dell’incolumità delle persone e alla preservazione dei beni. Il tutto “sotto la guida di tecnico qualificato e responsabile” e non certo di un semplice vigile urbano come qualcuno sembrava pretendere. Di conseguenza il 5 marzo il Sindaco di Nemi Alberto Bertucci emette l’ordinanza di sgombero dell’immobile che da la stura anche ad una serie di controversie legali con gli amministratori ed i proprietari dell’immobile ancora oggi in essere.

A questo punto ci sono responsabilità da scaricare ed allora ecco la solita vittima da immolare sull’altare sacrificale. Ancora una volta l’ultima ruota del carro, il vigile che doverosamente aveva risposto ad una segnalazione di un cittadino e, constatata la situazione, richiesto l’intervento di chi di competenza. Il Maresciallo Merlonghi viene accusato di “negligenza” e finisce sotto commissione di disciplina. Nonostante le sue giustificazioni a giugno viene addirittura condannato al pagamento di una multa di importo pari a due ore di retribuzione. E la motivazione? Secondo la Commissione Disciplinare il comportamento di negligenza nell’esecuzione dei compiti assegnati ( ????? ) del vigile urbano “ha posto il Comune in situazione di impossibilità ad intervenire senza l’ausilio non dovuto della Asl e dei Vigili del Fuoco”.

Un intervento “non dovuto” che si sarebbe potuto certamente evitare se chi di competenza avesse ottemperato prontamente alla richiesta di intervento contenuta nella relazione scritta rimessa dal Merlonghi nelle mani del Comandante della Polizia Locale con protocollo del 3 febbraio 2014.

Anche stavolta restiamo in attesa di una qualche risposta da parte del Sindaco di Nemi Alberto Bertucci, dal Consigliere con delega al Personale Sig. Ibba Gianni o dal Consigliere con delega all’Ufficio stampa e relazioni esterne Sig. Libanori Giovanni, che continuano a osservare il silenzio su situazioni che invece avrebbero bisogno di convincenti spiegazioni.

 

 




NEMI: PROCESSO PENALE AL SINDACO ALBERTO BERTUCCI RINVIATO PER 5 VOLTE

di Angelo Parca

Nemi (RM) – Al Tribunale di Velletri un nuovo rinvio al prossimo 10 febbraio 2015 per la quinta udienza del processo penale che vede coinvolto il sindaco di Nemi Alberto Bertucci che insieme ad altri è stato rinviato a giudizio con l’accusa di turbativa d’asta e frode nei pubblici incanti.

Nell’udienza di martedì 4 novembre 2014 presso il Tribunale di Velletri il Giudice ha ritenuto di rinnovare la seduta in quanto ancora una volta c’e’ una mancata notifica a carico dell’ex responsabile dell’Ufficio tecnico Miglietta, il quale si sarebbe reso irreperibile e per questo avrebbe prodotto la mancata notifica.

Per quanto riguarda Riccardo Schiaffini e Alberto Bertucci invece, dichiarati contumace, il processo potrà proseguire anche in loro assenza. Nulla di fatto dunque per questo ennesimo rinvio che vede ancora i “vizi di notifica” attori principali di un processo che attende da due anni di andare in dibattimento.

Si riuscirà a notificare a Miglietta per la prossima udienza?


Ben 5 udienze rinviate per vizi di notifica:

–    dal 7 novembre 2012 al 12 febbraio 2013

–    dal 12 febbraio 2013 al 14 novembre 2013

–    dal 14 novembre 2013 al 17 giugno 2014

–    dal 17 giugno 2014 al 4 novembre 2014

–    dal 4 novembre 2014 al 10 febbraio 2015


La vicenda:

L’accusa ritiene che in concorso tra loro, Miglietta quale responsabile del procedimento e dell’Ufficio Tecnico del Comune di Nemi e Alberto Bertucci già vicesindaco del Comune di Nemi, mediante collusioni avrebbero turbato la gara bandita da Miglietta per il Comune di Nemi e avente ad oggetto l’acquisto di uno scuolabus al fine di far aggiudicare la fornitura alla ditta Car Ind srl di Mauro Cesaretti. Miglietta, dopo aver bandito la gara avrebbe provveduto a modificarla: Formulava quattro richieste di offerta per la fornitura di uno scuolabus indirizzandole alle quattro ditte che Riccardo Schiaffini, titolare della ditta appaltatrice dei trasporti presso il Comune di Nemi, aveva indicato ad Alberto Bertucci. Tra queste offerte Miglietta aggiudicava la gara alla ditta di Cesaretti al prezzo di euro 49 mila 950 Iva esclusa, sebbene tale prezzo fosse superiore a quello posto a base d’asta (euro 48 mila 126 iva inclusa). Dopo l’aggiudicazione, Cesaretti riduceva l’offerta ad euro 40 mila 105 iva esclusa ma consegnava presso il deposito dello Schiaffini un veicolo diverso da quello oggetto della gara perché avente solo 19 posti anziché i 30 indicati nell’atto di aggiudicazione.
 




NEMI: ALBERTO BERTUCCI SINDACO DI NEMI RINVIATO A GIUDIZIO PER TURBATIVA D'ASTA E FRODE

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Il prossimo 4 novembre la quinta udienza del processo che vede imputato per turbativa d'asta e frode nei pubblici incanti il sindaco di Nemi Alberto Bertucci rispetto lo stesso comune che amministra. Dopo due anni e quattro rinvii, si arriva dunque alla quinta udienza per il sindaco imputato di Nemi. L'udienza è fissata per il prossimo 4 novembre 2014. L'inizio del dibattimento è stato rinviato per ben quatro volte: dal 7 novembre 2012 si era finiti al 12 febbraio 2013, dal 12 febbraio 2013 al 14 novembre 2013, dal 14 novembre 2013 al 17 giugno 2014.

Ogni volta i difensori degli imputati, tra cui lo stesso Alberto Bertucci, contestano vizi di notifica e così il tempo passa e il processo non inizia mai. Chissà se in questa quinta udienza avrà inizio il dibattimento.

L’accusa ritiene che in concorso tra loro, Miglietta quale responsabile del procedimento e dell’Ufficio Tecnico del Comune di Nemi e Alberto Bertucci già vicesindaco del Comune di Nemi, mediante collusioni avrebbero turbato la gara bandita da Miglietta per il Comune di Nemi e avente ad oggetto l’acquisto di uno scuolabus al fine di far aggiudicare la fornitura alla ditta Car Ind srl di Mauro Cesaretti.

Miglietta, dopo aver bandito la gara avrebbe provveduto a modificarla: Formulava quattro richieste di offerta per la fornitura di uno scuolabus indirizzandole alle quattro ditte che Riccardo Schiaffini, titolare della ditta appaltatrice dei trasporti presso il Comune di Nemi, aveva indicato ad Alberto Bertucci. Tra queste offerte Miglietta aggiudicava la gara alla ditta di Cesaretti al prezzo di euro 49 mila 950 Iva esclusa, sebbene tale prezzo fosse superiore a quello posto a base d’asta (euro 48 mila 126 iva inclusa). Dopo l’aggiudicazione, Cesaretti riduceva l’offerta ad euro 40 mila 105 iva esclusa ma consegnava presso il deposito dello Schiaffini un veicolo diverso da quello oggetto della gara perché avente solo 19 posti anziché i 30 indicati nell’atto di aggiudicazione.




NEMI: QUINTA UDIENZA PER IL SINDACO ALBERTO BERTUCCI RINVIATO A GIUDIZIO PER TURBATIVA D'ASTA E FRODE NEI PUBBLICI INCANTI

 

Alberto Bertucci sindaco di Nemi è imputato in un processo con l'accusa di aver turbato in concorso con altri una gara per uno scuolabus

 

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Arriva la quinta udienza del processo che vede imputato per turbativa d'asta e frode nei pubblici incanti il sindaco di Nemi Alberto Bertucci rispetto lo stesso comune che amministra. Dopo due anni e quattro rinvii, si arriva dunque alla quinta udienza per il sindaco imputato di Nemi. L'udienza è fissata per il prossimo 4 novembre 2014. L'inizio del dibattimento è stato rinviato per ben quatro volte: dal 7 novembre 2012 si era finiti al 12 febbraio 2013, dal 12 febbraio 2013 al 14 novembre 2013, dal 14 novembre 2013 al 17 giugno 2014.

Ogni volta i difensori degli imputati, tra cui lo stesso Alberto Bertucci, contestano vizi di notifica e così il tempo passa e il processo non inizia mai. Chissà se in questa quinta udienza avrà inizio il dibattimento.

L’accusa ritiene che in concorso tra loro, Miglietta quale responsabile del procedimento e dell’Ufficio Tecnico del Comune di Nemi e Alberto Bertucci già vicesindaco del Comune di Nemi, mediante collusioni avrebbero turbato la gara bandita da Miglietta per il Comune di Nemi e avente ad oggetto l’acquisto di uno scuolabus al fine di far aggiudicare la fornitura alla ditta Car Ind srl di Mauro Cesaretti.

Miglietta, dopo aver bandito la gara avrebbe provveduto a modificarla: Formulava quattro richieste di offerta per la fornitura di uno scuolabus indirizzandole alle quattro ditte che Riccardo Schiaffini, titolare della ditta appaltatrice dei trasporti presso il Comune di Nemi, aveva indicato ad Alberto Bertucci. Tra queste offerte Miglietta aggiudicava la gara alla ditta di Cesaretti al prezzo di euro 49 mila 950 Iva esclusa, sebbene tale prezzo fosse superiore a quello posto a base d’asta (euro 48 mila 126 iva inclusa). Dopo l’aggiudicazione, Cesaretti riduceva l’offerta ad euro 40 mila 105 iva esclusa ma consegnava presso il deposito dello Schiaffini un veicolo diverso da quello oggetto della gara perché avente solo 19 posti anziché i 30 indicati nell’atto di aggiudicazione.




NEMI: ON TOUR. OCCHI APERTI E OCCHI CHIUSI

Redazione

Nemi (RM) – Era il 20 luglio scorso quando travolti dal fermento effervescente delle notizie stampa che hanno coinvolto il sindaco di Nemi Alberto Bertucci, tutto preso, già da diverso tempo, da annunci trionfalistici rispetto alla volontà di contrastare il fenomeno dell’abusivismo edilizio, segnalammo due abusi in riva al lago, proprio nei pressi del sito di partenza della gara di nuoto che si è tenuta quest’estate, come ogni anno.

Abbiamo segnalato un grazioso chalet con veranda e un’altra costruzione sempre con verandine. Due immobili che non dovrebbero affatto trovarsi lì. La mattinata di mercoledì 6 agosto 2014, la Polizia Locale di Nemi e i Carabinieri del reparto subacqueo hanno svolto dei controlli sulle rive del lago di Nemi per tenere sotto monitoraggio il fenomeno. Di abusi nella valle del lago di Nemi ve ne sono moltissimi ma a seguito di quel controllo ancora non si vedono pubblicate ordinanze sull’Albo Pretorio online del Comune di Nemi e neppure si sa nulla dell’esito della perlustrazione.

La stampa, a posteriori, non ne ha più parlato e quindi, il nostro quotidiano torna sull’argomento. Quelle abitazioni, come altre che fioriscono e si allargano anno dopo anno, sono state controllate? Per adesso l’unico controllo in pompa magna stile action movie americano è stato fatto, per quel che sappiamo, nell’abitazione del direttore del nostro giornale, la quale risiede a Nemi, dove il tecnico del Comune ha misurato tutto a seguito di un esposto che avrebbe presentato un signore, tale Cavaterra Renzo detto Massimo (soggetto d’interesse di tabella sul sequestro dell’area di sua proprietà a Pentima Pizzuta e sul Piano Integrato ai Corsi) nonché tra i grandi sostenitori in campagna elettorale per le amministrative dell’attuale sindaco di Nemi Alberto Bertucci.

Destino ha voluto che l’esposto sia stato indirizzato nei confronti di Chiara Rai. Evidentemente questo signore è stato preso da un fremente desiderio di sapere se l’abitazione della stessa rispettasse il distacco dei confini e altro che non ci è dato sapere. Le misurazioni sono state fatte a gennaio e a luglio, il Comune di Nemi ha emesso una ordinanza: il rivestimento delle facciate dell’abitazione avrebbe modificato le distanze dei confini. Ebbene sì, il “rivestimento”. Preferiamo non dire altro anche perché sarà oggetto di una lunga battaglia legale per far emergere la vera natura di questa azione, facilmente deducibile se si guardano gli attori in ballo. Sei lunghi mesi per studiare la contestazione da avanzare al direttore del quotidiano che ha sempre pubblicato senza bavaglio, senza timore di abbracciare le battaglie dei cittadini: da Pentima ai Corsi.

Per ora dobbiamo fare soltanto i nostri complimenti più vivi per l’attenzione mostrata ai “rivestimenti” delle abitazioni. Tra l’altro, sembrerebbe che questi siano presenti ovunque nel circondario. Siamo sicuri dunque, che altrettanta solerzia sia stata adottata per casi che meritano sicuramente la stessa attenzione: basta farsi una passeggiata ai Lecci (e vi assicuriamo che chi di dovere c’è passato) per accorgersi di intere strutture abusive con gettate di cemento a terra per riporre la legna, o peggio ancora abitazioni che dominano via dei Platani dove ci sono dei balconi che sono stati addirittura chiusi con alluminio anodizzato che risulta assolutamente vietato dal regolamento edilizio del Comune di Nemi (L’ Articolo 51.1 punto g) Infissi esterni stabilisce tra l’altro: “… Sono esclusi i telai – finestra metallici di tipo anodizzato”). Quindi non solo si sono chiusi dei balconi con tutta la conseguente destabilizzazione dell’edificio per altro insistente in zona sismica, ma si è addirittura utilizzato un materiale metallico anodizzato vietato dal Comune di Nemi e dal Parco Regionale dei Castelli (Il Regolamento del Piano del Parco dei Castelli Romani all’Articolo 7.4 Aperture stabilisce tra l’altro: “…Non sono consentite chiusure esterne avvolgibili di qualsiasi materiale, infissi in plastica e alluminio anodizzato.”). Siamo certi che a coloro che guardano in maniera così attenta ai “rivestimenti” sicuramente non saranno sfuggite le tante piscine sorte da nord a sud del territorio e le ville con alluminio anodizzato e balconi chiusi a veranda.

L’articolo 3 della Costituzione sancisce che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’ importante ricordarsi la Costituzione della Repubblica Italiana. Intanto la casetta in riva al lago smontata in tutta fretta dal consigliere di maggioranza del Comune di Nemi Elio Frison rimane un presunto abuso impunito e a testimoniarlo sono i video che abbiamo girato così come altri abusi non lontani dallo stadio comunale di Nemi che lì ancora giacciono.




NEMI, VIA PERINO: A.A.A. CERCASI 165 MILA EURO… E CERCASI DITTA CHE HA FATTO I LAVORI

di Angelo Parca

Nemi (RM) – “E io pago” avrebbe detto anche in questa occasione l’intramontabile Antonio De Curtis in arte Totò. Altri soldi della comunità nemese che se ne vanno. Oltre al danno di vedere andato in fumo un finanziamento regionale di 165 mila euro per illuminare un tratto di via Perino con faretti a terra, vi è anche la beffa di vedere uno scenario di abbandono. I cavi di rame non ci sono più, i faretti non si vedono (non sappiamo se erano stati posizionati o meno).

Questo progetto è stato approvato con deliberazione di giunta, alla presenza del sindaco di Nemi Alberto Bertucci, del vice sindaco Edy Palazzi e dell'assessore Pietro Pazienza a marzo del 2014. [ CLICCARE QUI PER VISIONARE LA DELIBERA DI GIUNTA ]

Siamo ad agosto 2014 e la collettività avrebbe potuto godere di una illuminazione pubblica degna di un finanziamento della Regione più che congruo, plaudendo sicuramente all’amministrazione comunale. 

Con un finanziamento di 165 mila euro, ci chiediamo però dove sia finito il bando di gara per l’affidamento dei lavori. Sull’albo pretorio non vi è traccia. E’ stato indetto un bando di gara ad evidenza pubblica per l’affidamento dei lavori? Quale ditta ha vinto?

La storia sembra essere proprio un’altra. Dulci sin fundo, per avere questo bel risultato il Comune di Nemi non si è avvalso del proprio ufficio Tecnico per progettare questo intervento che diciamo non è accostabile ad un opera “straordinaria” e impossibile, ma ha incaricato il solito ingegnere, straordinariamente “tuttologo” Nando Mastrostefano che per la redazione del progetto, il piano ed il coordinamento della sicurezza del cantiere, la direzione lavori, contabilità e anche per lo svolgimento di attività tecnico amministrative per la realizzazione dell’opera ha presentato un conto di 19 mila euro oltre Iva per un totale di 24 mila euro. [ CLICCARE QUI PER VISIONARE LA DETERMINA DI AFFIDAMENTO ALL'ING. NANDO MASTROSTEFANO ]

Dalle foto si evince che il marciapiedino in cubetti di porfido in alcuni punti è già sconnesso, dei cavi elettrici e dei faretti neppure l’ombra.

A parte l’opinabilità sull’opportunità o meno di realizzare un simile progetto, considerando che i ladri sono riusciti ad asportare anche l’illuminazione al centro storico di Nemi (figuriamoci in un posto lontano dal centro abitato e privo di vigilanza), chi è responsabile di questo foto – finish?

Se l’ingegner Nando Mastrostefano è stato incaricato della redazione del progetto definitivo ed esecutivo, ha valutato quest’ultimo la possibilità che tutto finisse con lo scenario odierno? Durante un cantiere del genere, ricordiamo costato 165 mila euro, non sarebbe stato opportuno predisporre un servizio di vigilanza? Altra curiosità: Il Parco Regionale dei Castelli Romani ha autorizzato la posa in opera di fari a terra che puntano verso l’alto e che presumibilmente provocano inquinamento luminoso?

Ricorrono sempre i soliti “professionisti” negli incarichi che conferisce il Comune di Nemi e sembrerebbe agiscano con tempi fulminei: Il 6 marzo Mastrostefano riceve l’incarico e il 10 marzo vengono approvati i lavori che iniziano addirittura il 17 marzo! L’ingegnere ha redatto il progetto in soli quattro giorni? Quanta fretta per arrivare alle immagini immortalate soltanto ieri. [ CLICCARE QUI PER VISIONARE L'ORDINANZA DEL COMANDANTE DELLA POLIZIA LOCALE GABRIELE DI BELLA ]

 




NEMI, IL DECLINO: AI MINIMI STORICI TUTTI I SERVIZI

Redazione
Nemi (RM)
– Non sembra affatto essere uno "sparuto" gruppo di persone a pensare che Nemi sia ormai un Comune con svariate e gravi problematiche. Riceviamo e pubblichiamo a tal proposito una nota di Partecipazione Democratica, rappresentata in comune dal consigliere di opposizione Stefania Osmari.
Ecco la nota:
Il declino di Nemi è inarrestabile. Diventa impresa complicata elencare tutte le deficienze che, al momento, concorrono ad affondare il nostro paese. I sentieri preda di rovi e sterpaglie, Palazzo Ruspoli fatiscente, i quartieri periferici abbandonati, la posta che non arriva, il cimitero, la quasi inesistente raccolta differenziata, il centro storico proprietà privata di auto e tavolini, il corso intasato di auto a tutte le ore, i continui problemi idrici. Addirittura, nel pieno dell’estate, ci sono ore in cui viene meno il servizio di polizia municipale a causa di un organico ridotto all’osso per svariati motivi.
Ed il sindaco? Continua a fare l’unica cosa di cui è capace: organizza le feste!
Nemi è allo sbando. Senza governo!!
Ma è questo il paese che chiedevano ad Alberto Bertucci gli elettori che lo hanno votato?

 




NEMI: GALEOTTA FU LA "PATTA"

Redazione

Nemi (RM) – Il 6 luglio 2014 aveva scritto alla nostra redazione un turista pentito [ NEMI E TURISMO… TRA BUCHE, SENSI UNICI PSICHEDELICI E… MONNEZZA ] che ci aveva raccontato la sua esperienza tra buche, sensi unici e monnezza che aveva incontrato a Nemi. Il turista ci aveva espresso il desiderio di non voler tornare mai più nel paese delle fragole, ma noi, decantando le bellezze naturalistiche del luogo lo avevamo invitato a ripensarci e a tornare a Nemi. Oggi 17 agosto abbiamo ricevuto una sua missiva perentoria: davvero il vaso è colmo, vediamo perché.

Ecco la lettera:   

Gentile Direttrice,
ho raccolto il suo invito e per Ferragosto, giornata consacrata alle gite fuori porta, sono ritornato a Nemi.
Giunto a Nemi senza problemi, ora conosco la strada, percorrendo la galleria a passo d’uomo (sa le buche sono ancora lì) sono giunto a Nemi nel pomeriggio. Passeggiando lungo il corso, complici le libagioni ferragostane e non ultimo l’abbondante cocomero, ho avuto l’impellente necessità di un bagno: provo in un bar, ma c’è una fila lunga, riesco e vedo un signore che uscendo da una porticina, si stava aggiustando (me lo conceda) la patta dei pantaloni. Mi sono detto: quello è il posto che fa per me. Entro velocemente nel locale angusto dove è presente un orinatoio. Provvedo velocemente ad espletare quanto necessario e sento un rumore strano, guardo meglio e mi accorgo che lo scarico dell’orinatoio è divelto e quindi il tutto cade sul pavimento e sulle scarpe. Uno schifo indegno anche di un paese del terzo mondo. Liquidi ovunque e rifiuti vari. Le mando delle foto così può documentare il tutto. La prego, non mi rinnovi l’invito, non credo che tornerò a Nemi. La misura è colma.
Un turista pentito e basito.


Risposta a cura della redazione Lazio de L'Osservatore d'Italia

Gentile e attento lettore, che dire! Di fronte ai servizi minimi essenziali che lasciano a desiderare non c’è difesa. Soprattutto se si tratta di visitatori. Insomma di “stranieri”. Non siamo certamente in Svizzera dove tutto funziona a regola d’arte però certamente, non le nascondo che questo attuale è un momento dove anche l’ordinaria manutenzione e amministrazione lascia davvero a desiderare. Galeotto fu il vento di rinnovamento promesso ormai più di due anni orsono dall’attuale sindaco di Nemi Alberto Bertucci fautore di un colpo di sciabola per far decadere il sindaco con il quale era stato eletto. Ci dispiace davvero che adesso si è convinto a non tornare. Facciamo così, visto che abbiamo il suo indirizzo email le scriveremo noi, non appena gli eventi saranno migliori e i servizi essenziali torneranno a migliorare.

LEGGI ANCHE:

06/07/2014 NEMI E TURISMO… TRA BUCHE, SENSI UNICI PSICHEDELICI E… MONNEZZA


 




NEMI, DISINFESTAZIONE CON PIRETROIDI: L'APPELLO DE L'OSSERVATORE D'ITALIA ALL'AMMINISTRAZIONE BERTUCCI

di Angelo Parca

Nemi (RM) – Dopo il caso di Manziana e quello di Aprilia scoppia anche a Nemi la vicenda della disinfestazione con utilizzo di piretroidi.

E parte l’appello del nostro quotidiano agli amministratori di Nemi di revocare la disinfestazione come ha del resto fatto il vicino Comune di Aprilia.

Ma veniamo ai fatti. L’amministrazione comunale di Nemi fa sapere che il giorno 18 agosto dalle ore 2 alle ore 6 verrà effettuata la disinfestazione e la derattizzazione su tutto il territorio comunale. Che i trattamenti saranno effettuati con automezzi forniti di attrezzature nebulizzatrici utilizzando piretroidi in soluzione acquosa.

I cittadini di Nemi vengono quindi invitati dal Comune, nelle ore interessate, a tenere chiuse le finestre, a non stendere i panni all’esterno, a parcheggiare le auto in modo da non intralciare, infine a custodire le api e gli animali domestici. 

Riteniamo necessario oltre che doveroso mettere al corrente la collettività della gravità delle conseguenze derivanti da questo genere di disinfestazione: 
Per evitare ripercussioni pericolose su se stessi, i propri familiari, gli animali domestici e l’ambiente in generale, non basterà chiudere le finestre, ritirare i panni stesi all'esterno, far dormire in casa gli animali domestici. Infatti l’irrorazione aerea di sostanze chimiche in presenza di vento, gli insetticidi, dal punto in cui vengono irrorati, si spargeranno anche fino a oltre un Km e mezzo di distanza.
– I prodotti chimici si depositano su ogni superficie, che sarà quindi necessario pulire e bonificare, per non essere a contatto della sostanza chimica o ingerirla.
– Dopo le irrorazioni non sarà più possibile consumare frutta e ortaggi dei propri orti e giardini.
– Anche l’acqua di eventuali piscine potrà procurare immediati problemi alla pelle.
– Camminando su superfici trattate, la sostanza insetticida verrà automaticamente portata anche all'interno delle abitazioni.
– Il surriscaldamento dei muri delle case, determinerà una esasperata evaporazione e nebulizzazione aereosolica, con la ricaduta delle sostanze tossiche all’intorno e sulle abitazioni vicine. Praticamente, se gli occupanti della casa accanto a chi disinfesta non desiderano l’irrorazione, verranno costretti a subirla egualmente, e avranno il loro ambiente domestico contaminato da veleni chimici permanenti per anni, con tutte le conseguenze del caso.
– Gli insetticidi, depositandosi ovunque, contribuiscono ad inquinare le falde acquifere e le acque di superficie (119 sono i diversi tipi di pesticidi rinvenuti nelle acque italiane).
– Dette sostanze sono, tra l’altro, in grado di inibire la preziosa azione di alcuni enzimi contro il pericolo di stress ossidativo, considerato origine e concausa di molte gravi malattie (Alzheimer, Parkinson, Creuzfeld – Jacob, diabete 2, sclerosi a placche, alcune forme di cancro).
Agiscono su ogni specie vivente: insetti non nocivi quali farfalle, api, cicale, lucciole (non a caso oggi in estinzione), uccelli, animali domestici, ecc., ma in particolare proprio sui predatori (pipistrelli, libellule, gechi, uccelli insettivori) delle stesse zanzare che, di conseguenza, divengono sempre più numerose.
– Anche gli animali domestici corrono dei rischi, perché camminano sulle zone trattate, si leccano e mangiano l’erba inquinata.
– Inoltre, gli insetticidi chimici, accumulandosi con gli altri inquinanti presenti nell'ambiente, avranno degli effetti cronici sinergici, reagendo tra di loro, oppure reagendo con l’organismo in modo differenziato ma cumulativo e determineranno una serie di gravi sindromi anche sulla salute umana.

NOTIZIE RELATIVE AGLI EFFETTI SULLA SALUTE DERIVANTI DA UTILIZZO DI PIRETROIDI
–    I Piretroidi sono sostanze chimiche che tendono a concentrarsi nei tessuti ad elevato contenuto lipidico come quello nervoso, sul quale agiscono disturbando la trasmissione degli impulsi lungo i nervi e il loro meccanismo d'azione è lo stesso, sia negli insetti che nei mammiferi.
–    Benché fino a poco tempo fa i piretroidi siano stati considerati “sostanze moderatamente pericolose” per l’uomo, gli studi recentemente presentati al CNR hanno rilevato, al contrario, le conseguenze anche molto gravi sulla salute umana, animale e dell’ambiente nel quale vengono diffusi.
–    Recenti studi hanno evidenziato come alcuni Piretroidi abbiano gravi effetti sulla salute umana, come ad esempio neurotossicità sui soggetti giovani, in età dello sviluppo, con induzione di morte dei neuroni e problemi con i prodotti di metabolizzazione da parte dell'organismo.
–    L'inalazione di repellenti a base di piretroidi, durante i primi anni di vita del bambino, possono portare ad effetti negativi causando notevoli alterazioni che interessano il sistema nervoso centrale ed in particolare la barriera emato-encefalica BBB. I danni sono stati identificati in particolare a livello micromolecolare e suggeriscono effetti cronici sul cervello.
–    Gli studi del CNR francese e di Antidote Europe, con la Tossicogenomica, hanno dimostrato, che molti prodotti commerciali di largo utilizzo, considerati poco tossici, in realtà hanno la capacità di alterare l’espressione genica determinando danni cronici.
–    In particolare la Permetrina, ritirata dal commercio come pesticida in agricoltura, ma presente nei capitolati di alcuni Comuni relativi alle disinfestazioni, e utilizzata come antiparassitario per uso esterno (collari, polveri, spray) per cani, causa al 96.9% dei gatti esposti, anche solo per contatto occasionale, gravi sintomi di avvelenamento (fino alla morte).
–    In molti prodotti la tossicità è amplificata dalla presenza di Piperonyl-Butoxide, che protegge i Piretroidi, allungandone la durata nell'ambiente ed aiutando la loro penetrazione all'interno del corpo degli artropodi. Questa sostanza, a sua volta, è dannosa per gli ambienti e gli organismi acquatici ed è considerata cancerogena dall’Environmental Protection Agency degli USA.
–    Per quanto riguarda la pericolosità delle sostanze chimiche usate, vale la pena di leggere anche le Schede Tecniche degli stessi disinfestatori


Per tutti questi motivi ci rivolgiamo direttamente al Sindaco di Nemi Alberto Bertucci quale massima autorità a tutela della salute del territorio, ai delegati all'Ambiente e ai Consiglieri di opposizione Cinzia Cocchi e Stefania Osmari, allegando la relazione dell’ISPRA, [ CLICCARE QUI PER LEGGERE LA RELAZIONE DELL'ISPRA ] chiedendo di annullare la disinfestazione programmata in base all'applicazione del Principio di Precauzione.
 

AGIRE IN MODO DIVERSO SI PUÒ
 Il Comune di APRILIA, dopo aver recepito i dati emersi durante la suddetta Conferenza Stampa presso il CNR,  ha deciso di sospendere ogni disinfestazione chimica a partire da quest’anno.

Perché il Comune di Nemi non fa altrettanto?
Perché il Sindaco Alberto Bertucci ha deciso di ignorare i dati più recenti della Ricerca Scientifica, il Principio di Precauzione e la sua responsabilità di massimo Garante Sanitario del Territorio?
Di fronte all’accertata pericolosità di certe sostanze di sintesi, noi riteniamo di non poter ignorare la parola degli esperti e di dover agire subito, nel divenire di azioni antropiche nocive e tossiche.

COSA PUÒ FARE UN CITTADINO?
Inviare con urgenza al Sindaco un fax al numero 06/9368071, una mail con Posta Certificata indirizzata a segreterianemi@pec.provincia.roma.it oppure due righe scritte protocollate, oppure scrivendo al nostro giornale all'indirizzo email info@osservatorelaziale.it (penseremo noi a girare per Pec la Vostra richiesta al Sindaco) con una diffida per l’interruzione immediata dei trattamenti inutili e tossici, indicando dati personali o dell’Associazione e facendo riferimento a tutti gli Studi e alla Conferenza Stampa tenutasi il 7 marzo del 2014 presso il C.N.R. – Consiglio Nazionale delle Ricerche

NOI COME QUOTIDIANO LO FACCIAMO
Chiediamo perciò al Sindaco di Nemi Alberto Bertucci, come Autorità responsabile della Salute:
Che il Comune di Nemi diventi al più presto un Comune “depesticizzato” e quindi sano, nel vero senso del termine. Ricordando che per quanto riguarda zanzare e topi, ci sono rimedi alternativi che li possono contrastare, senza mettere a rischio la salute, il benessere dei cittadini e la salubrità del territorio.

PER CHI VOLESSE SAPERNE DI PIÙ:


1) Dannosità dei pesticidi e degli insetticidi nelle aree urbane e loro alternative naturali ISPRA

2) C.N.R. – Consiglio Nazionale delle Ricerche Tavola Rotonda – Conferenza Stampa
“INSETTICIDI: LORO APPLICAZIONE ED EFFETTI IN AREE ANTROPIZZATE”

3) Relazione conclusiva


4) Insetticidi in casa e all'aperto


5) I Piretroidi


6) Gli Organo fosforici


7) Prof. Luigi Campanella
Università di Roma “La Sapienza”




NEMI: AL BELVEDERE DANTE ALIGHIERI BASTA AFFACCIARSI E… DILAGANO GLI ABUSI

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Incredibile, ci è sembrato di vedere tanti e tanti altri abusi…. Sono una decina, sono di più? Non sappiamo bene quanti siano in realtà ma ci sembrano molte le costruzioni abusive realizzate a fianco della ex piazzola di sosta degli autobus e chiaramente visibili affacciandosi dal belvedere Dante Alighieri.

Dato che l’amministrazione di Alberto Bertucci è finita agli onori di cronaca per la lotta e contrasto contro gli abusi, il nostro quotidiano vorrebbe dargli una mano e segnalare di volta in volta costruzioni che a occhio nudo, come dire, ci stanno sotto il naso.

Parliamo di interi manufatti alla luce del sole. Dal momento che sono arrivati vigili e carabinieri sommozzatori in barca sul lago di Nemi (sembrerebbe che fossero quattro anni che non si tenevano controlli del genere) che anche senza immergersi hanno controllato il territorio preda di edilizia abusiva, la nostra segnalazione non richiede un tale dispiegamento di forze:omento che che la scorsa settimana addirittura  basta affacciarsi dal belvedere per vedere i manufatti con i panni stesi, le tettoie varie, i portici arrangiati alla meglio e addirittura pannello fotovoltaico. Che ci fanno quelle case lì?

Perché per il centro canoe il comune si è sbrigato a demolire mentre alla luce del sole ci sono intere case abusive? Fatti non fummo a viver come bruti… preferiamo che quando si agisce lo si faccia sempre nel pieno rispetto dell’equità di trattamento e a favore della legalità con la maiuscola. Torneremo sicuramente su questo argomento.