ALBANO, POLEMICA SU ALBAFOR TRA L'EX SINDACO MATTEI E IL SINDACO MARINI

C. R. 

Albano Laziale (RM) – La società municipalizzata Albafor di Albano è al centro di polemiche tra l’ex sindaco e attuale consigliere comunale d'opposizione Pdl Marco Mattei e il sindaco di Albano Nicola Marini.

La situazione dell’Ente di formazione con i conti in rosso ha di recente subito un altro colpo: è stata approvata dall’assemblea la pianta organica minima funzionale. Ciò significa che 40 lavoratori andranno a casa. E come asserisce Mattei “andrà in fumo la prospettiva di lavoro per 166 famiglie”.

L’incontro in comune tra l’ex sindaco e il primo cittadino in carica ha soltanto rafforzato le asperità. “Licenziare quaranta persone – ha detto Mattei – con la scusa della pianta organica minima funzionale, dicendo che gli esuberi sono i livelli alti, 8 e 9,  ma soprattutto i livelli più bassi ,4,3,2 e 1, non è una soluzione di lungo periodo neanche per chi conserva il posto di lavoro”. Secca la risposta del sindaco che rispedisce: “Quel che è strano –dice Marini –  è che si voglia a tutti i costi difendere privilegi e livelli acquisiti in modo più o meno comprensibile, in particolare delle persone legate a Mattei a vario titolo”. Insomma per il sindaco il provvedimento elimina inutili benefit ad personam.

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Redazione

Albano Laziale (RM) – Dopo tanto aspettare il comitato No Inc, il cui referente legale è Daniele Castri è venuto in possesso della celeberrima convenzione  preliminare di cui parla nella articolata e puntuale nota che pubblichiamo:

“C’è voluto un anno e mezzo, ma finalmente è divenuta pubblica la “convenzione preliminare” Co.E.Ma.-G.S.E. che  permetterebbe, ancora oggi,  l’uso dei fondi pubblici CIP-6 e Certificati Verdi per la costruzione e gestione dell’Inceneritore di Albano.”

“Ora possiamo affermare con certezza che i presupposti su cui si basa questo documento sono stati smentiti dalla sentenza del Consiglio di Stato n. 1640 del 22 marzo 2012 che ha vietato l’uso dei fondi pubblici CIP-6 e Certificati Verdi per la costruzione e gestione dell’Inceneritore dei Castelli Romani. Questa “convenzione preliminare”, quindi, deve essere immediatamente annullata dagli Enti competenti, affinché non diventi mai e poi mai una “convenzione definitiva”.”

“Domani, venerdì mattina 7 giugno, ore 10,30, tanto per cominciare, andremo sotto la sede della Presidenza della Regione Lazio, in Via Rosa Raimondi Garibaldi n. 7, per portare questa “convenzione preliminare” Co.E.Ma.-GSE a Nicola Zingaretti e all’Assessore ai Rifiuti Michele Civita, affinché si impegnino, da subito, per ottenerne l’immediato annullamento.”

Era da un anno e mezzo che il comitato No Inc cercava di avere copia della “convenzione preliminare” Co.E.Ma.-G.S.E.. Un documento che, ancora oggi, potrebbe consentire l’uso dei fondi pubblici CIP-6 e Certificati Verdi per la costruzione e gestione del contestatissimo Inceneritore dei Castelli Romani.

Ora questa “convenzione preliminare” è a disposizione del No Inc e dell’intera comunità dei Castelli Romani, grazie all’aiuto della Responsabile Ambiente presso la Camera dei Deputati, Federica Daga, e di altri suoi colleghi e colleghe, a cominciare dai firmatari della richiesta di accesso agli atti: Patrizia Terzoni, Claudia De Rosa, Alberto Zolezzi, Samuele Segoni, Mirko Busto e Angelo Tofalo.

La “convenzione preliminare” Co.E.Ma.-G.S.E. del giugno del 2009, venne stipulata sul presupposto dell’esistenza di un provvedimento della Regione Lazio valido ed efficace che autorizzava la costruzione del famigerato Inceneritore. Il provvedimento “incriminato”, a firma dell’ex presidente della regione Lazio Pietro Marrazzo, ovvero l’ordinanza n. Z-0003 del 22 Ottobre 2008, è stato però annullata, senza appello, dalla sentenza del Consiglio di Stato n. 1640 del 22 marzo 2012.

Con l’ordinanza di Marrazzo decade, di conseguenza, anche la successiva cantierizzazione Co.E.Ma. del 29 dicembre 2008, che aveva avuto luogo esclusivamente sulla base di  tale atto. “Cantierizzazione”avvenuta, guarda caso,  appena entro il limite imposto dalla U.E. per l’uso della contribuzione pubblica per la costruzione di questa impiantistica industriale brucia-rifiuti, ovvero il 31 dicembre 2008. Cantierizzazione, tra l’altro, assolutamente “fittizia” perché consistita nella sola “posa di paletti e recinzione metallica del lotto di terreno interessato alla costruzione dell’impianto”. Niente a che vedere, inoltre,  con l’attività di escavazione vera e propria del lotto di terreno, come previsto dalla legge.

“Cantierizzazione”, quindi, che decade dal punto di vista degli atti autorizzativi e amministrativi, certo, ma che rappresenta anche, di fatto, il tentativo malcelato del Co.E.Ma. di accaparrarsi, costi quel che costi, i soldi pubblici per la costruzione di un Inceneritore inutile – perché potrebbe bruciare solo materie prime riciclabili al 100×100, a ciclo continuo ed a freddo  – un Inceneritore costoso – ai danni delle tasche dei cittadini e cittadine contribuenti – e un Inceneritore  dannoso per la salute umana e per l’ambiente.

I due verbali della Polizia Municipale di Albano, di aprile 2009 e ottobre 2010, rappresentano la contro-prova ulteriore, rispetto all’annullamento degli atti amministrativi e autorizzativi, che l’attività di cantierizzazione, di fatto, non ha mai avuto luogo.

Ma la prova-provata della mancata cantierizzazione dell’area entro e non oltre il 31 dicembre 2008, “limite ultimo” imposto dalla UE  per l’uso dei fondi pubblici per la costruzione e gestione degli impianti brucia-rifiuti, è lo stato attuale dei luoghi. Una lunga e meravigliosa distesa di erba verde, accanto al VII invaso di Roncigliano, che, per nostra fortuna, non ha nulla a che vedere con una cantierizzazione reale.

Niente soldi, niente inceneritore.

Spiace, certo, constatare che il Sindaco di Albano, Nicola Marini, ed il consigliere comunale delegato ai rifiuti, Luca Andreassi, non solo non si sono recati il 10 settembre 2012 (doc. n. 3) a ritirare questa documentazione così importante per la vertenza contro l’Inceneritore ma, ancora di più, che non abbiano nemmeno pensato, quel giorno, di delegare a tal fine un dirigente comunale. E che, subito dopo – dal successivo diniego all’accesso agli atti del GSE intervenuto il 4 ottobre 2012 – abbiano addirittura lasciato decorrere i termini di 30 giorni previsti dalla legge, senza presentare un ricorso amministrativo presso il Tar del Lazio contro una decisione dei dirigenti del GSE che pare, oggi più di ieri, davvero inspiegabile.

Inoltre, il sindaco e il delegato ai rifiuti non hanno neanche pensato di chiedere aiuto a deputati e senatori del Partito Democratico per cercare di fare pressioni proprio su quegli stessi dirigenti del GSE, al fine di rendere pubblica la “convenzione preliminare” Co.E.Ma.-GSE. Pensiamo, ad esempio, al senatore in carica in quota PD, onorevole Bruno Astorre, molto legato al sindaco Marini.  Ma, non da ultimo, allo stesso Ministro allo sviluppo Economico, in carica ed in quota PD, Flavio Zanonato.

Una manchevolezza politica, amministrativa e giuridica, che grava come un macigno sull’operato dell’Amministrazione Marini e, in modo particolare, sul sindaco di Albano, Nicola Marini, sul consigliere delegato ai rifiuti, Luca Andreassi e sull’assessore all’ambiente, Claudio Fiorani.

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ALBANO: TUTTI PAZZI PER LA BICICLETTA

Redazione

Albano Laziale (RM) – Lunedì 10 giugno verranno montate le tre postazioni di Bike Sharing ad Albano Laziale. Dopo l’approvazione da parte della Provincia di Roma del progetto portato avanti dagli assessorati ai Trasporti e all’Ambiente, il Comune ha dato il via definitivo e dalla prossima settimana sarà possibile muoversi pedalando per la città

Il  progetto, portato avanti in collaborazione con Legambiente, vede la predisposizione di tre punti di noleggio: piazza Mazzini, in pieno centro, piazza Zampetti, con numerosi posti auto gratuiti dove lasciare la macchina e prendere la bicicletta, e in prossimità della stazione ferroviaria di Albano (viale Europa), per i pendolari che utilizzano il treno per arrivare in città.

«Il Bike Sharing è un ulteriore segno della sensibilità dell’amministrazione verso i temi di mobilità sostenibile – afferma Rossi, assessore ai Trasporti -. Ad un trasporto pubblico locale sempre più capillare e che risponde alle esigenze della cittadinanza, molto spesso in forma gratuita, abbiamo aggiunto un servizio ancora più attento all’ambiente e certamente ancora più sano dal punto di vista del movimento. Ringrazio Legambiente per il supporto che ci ha dato».

Soddisfazione arriva anche dall’assessore all’Ambiente Fiorani. «Il Bike Sharing è un gesto di attenzione verso l’ambiente e dà la possibilità a tutte quelle persone attente al tema di utilizzare un mezzo alternativo per gli spostamenti in città. Oltretutto, essendo le biciclette elettriche il servizio è aperto a tutti, anche a chi non è abituato a fare movimento quotidianamente. E il divertimento, oltre che alla libertà da macchine e stress da parcheggio, è assicurato».




ALBANO LAZIALE: IN MANETTE RICERCATO POLACCO REO DI NUMEROSI ATTI DI VIOLENZA A ROMA

Redazione
 
Albano laziale (RM) – Nella serata del 3 giugno, gli agenti della Squadra Anticrimine del Commissariato di P.S. Albano laziale, arrestato un uomo di nazionalità polacca S.J. di anni 59, ricercato su tutto il territorio nazionale per aver compiuto numerosi atti di violenza nella capitale.

L'uomo, con precedenti penali per violenza resistenza e lesioni , veniva rintracciato dagli agenti all'interno di un bosco sito nel Comune di Ardea nei pressi di Via Montagnano. Ricercato da circa due mesi, periodo nel quale si era allontanato dalla sua ultima residenza, dopo giorni di appostamenti, veniva bloccato mentre si accingeva a raggiungere la baracca dove si nascondeva insieme alla sua convivente. Tratto in arresto, veniva associato presso la casa Circondariale di Velletri a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.



ALBANO, VERDE: I COMITATI DI QUARTIERE LANCIANO UNA PETIZIONE POPOLARE

Redazione

Albano Laziale (RM) – I Comitati di Quartiere di Albano Laziale lanciano una petizione popolare per la tutela e la valorizzazione dei parchi, delle ville storiche e delle aree verdi della città. “La libertà non è star sopra un albero – dicono i membri del coordinamento –  non è neanche il volo di un moscone, la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione”, così cantava Giorgio Gaber nel 1972, e mai come in questo periodo quest’affermazione vecchia di 40 anni è diventata così attuale. Nei cittadini c’è sempre stata una grande sfiducia e si pensa che le cose non possano cambiare. È anche vero che a volte è più facile criticare che non partecipare, perché è necessario un grande impegno per attuare cambiamenti, partendo dalle realtà più vicine. L’importante è non rimanere isolati, ma stare insieme, creare il senso del gruppo e della comunità".

È questo il motivo per cui i Comitati di Quartiere della città di Albano Laziale si sono riuniti in un Coordinamento che da alcuni anni porta avanti le istanze e i progetti comuni dei vari quartieri della città.

Tema dominante delle iniziative attuate dal Coordinamento dei Comitati di Quartiere è il miglioramento della qualità della vita dei residenti e, quindi, la tutela ambientale e la crescita eco sostenibile del nostro territorio.

Tutto questo si sta realizzando attraverso un impegno costante che vede i Comitati di Quartiere in prima linea su:

–         nuovi modelli di gestione dei rifiuti, attraverso la raccolta differenziata e il riciclo/ riuso dei rifiuti;

–         lotta, senza se e senza ma, all’inceneritore di Roncigliano;

–         ridefinizione del piano antenne per tenere sotto controllo l’inquinamento elettromagnetico;

–         riqualificazione degli spazi urbani, attraverso 46 progetti elaborati  dal proprio Laboratorio Urbanistico Partecipato;

–         osservazioni sui Patti Territoriali per bloccare il consumo del territorio.

 

In merito a quest’ultimo punto, va ricordato che la città di Albano Laziale, secondo i dati dalla Provincia di Roma, è il Comune dei Castelli Romani con la più alta percentuale di consumo del territorio, con una delle più basse percentuali riguardanti la superficie boscata, con la più alta percentuale di Benzene e la seconda più alta, dopo Velletri, per quanto riguarda l' NO2, e l'inquinamento atmosferico, che la mette quasi allo stesso livello di Roma.

Inoltre è il Comune con la più alta percentuale di consumo del territorio e con la più alta densità abitativa (1.723 abitanti/Kmq, valore superiore del 78% rispetto a Castel Gandolfo e del 48% rispetto ad Ariccia), con evidenti effetti di emergenza ambientale del territorio.

 

Va inoltre ricordato che la città di Albano Laziale è sede di prestigiosi palazzi e ville con annessi parchi di notevole interesse ambientale e culturale, tra i quali: Villa Doria Pamphili, Villa Corsini, Villa Rospigliosi, Villa Venosa-Boncompagni, Villa Altieri, Bosco Comunale, Villa Ferrajoli, Villa Contarini (Pavona) e Villa del Vescovo (Cecchina).

 

Per tutelare e valorizzare quel poco che rimane sul nostro territorio di aree verdi, di parchi pubblici e di ville storiche, i Comitati di quartiere di Albano Laziale (ai sensi dell’art. 3 del Regolamento attuativo degli strumenti di partecipazione) lanciano una petizione popolare con l’obiettivo d’impegnare il Consiglio comunale ad approvare una delibera consigliare con la quale:  

 

1-      venga sancita l’immodificabilità, ove già presente ed operante, del “vincolo di rispetto assoluto, monumentale, archeologico e paesistico” e di estendere detto

vincolo a tutte le aree e immobili di interesse storico-documentale della città, da individuare con opportuno censimento;

 

2-     obbligare la “compensazione vegetazionale” nello stesso luogo ove venga abbattuto un albero  all’interno di un parco o area boscata;  

 

3-     trasformare il progetto della prevista strada carrabile di attraversamento di Villa Lefevre in un percorso pedonale senza abbattimento di alberi, al fine di evitare che il comprensorio storico vegetazionale di Villa Venosa-Lefreve-Adda venga ulteriormente depauperato;

 

4-     predisporre quanto necessario per ripristinare e aprire al pubblico Villa Corsini e, nel contempo, predisporre un percorso pedonale  di collegamento tra i quartieri di Miramare – Stella e il Centro storico della città attraverso Villa Adda, Villa Lefevre, Villa Venosa, Villa Corsini e area ex Mattatoio;

 

5-     attuare entro il 31 dicembre 2013 quanto previsto dalla legge 10/2013 (Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani) per la tutela e la salvaguardia degli alberi monumentali e delle alberature di particolare pregio paesaggistico, naturalistico e storico.

 

La raccolta delle firme, iniziata lo scorso 25 maggio nel corso dello “Slow Food Day”, proseguirà per tutta l’estate.

I prossimi appuntamenti saranno:

–         Festa del Quartiere Le Mole (7-9 giugno)

–         “Albano in Musica” (9 giugno)

–         Mercato di piazza Zampetti (13 giugno)

–         Mercato di Piazza Pia (20 giugno)

–         Gazebo presso piazza San Pietro (22 giugno)

–         Mercati settimanali di Pavona e Cecchina

–         Area antistante supermercato Conad di Pavona.




ALBANO LAZIALE: MINORENNI LANCIANO SASSI NEL PARCO DI VILLA FERRAIOLI

Redazione

 

Albano Laziale (RM) – Gli Agenti del Commissariato di Albano Laziale, Castelli Romani, nella serata del decorso 14 maggio, all’interno del parco pubblico di Villa Ferraioli sorprendevano un gruppo di adolescenti intenti a lanciarsi sassi tra loro. I giovani, in un contesto scherzoso, a  causa della ristrettezza del campo utilizzato per il gioco, potenzialmente pericoloso, non potevano impedire che alcuni di questi cadessero sul sottostante marciapiede e sulla Via Appia  creando potenziali situazioni di pericolo sia per le macchine in transito e parcheggiate sia per i pedoni. Tutti i minori venivano bloccati ed affidati ai rispettivi genitori, questi ammoniti ad avere un controllo maggiore sui loro figli. Sono in corso accertamenti al fine di accertare le singole eventuali responsabilità nei fatti posti in essere, anche con l’ausilio delle riprese dei circuiti di videosorveglianza. Nei decorsi giorni altri minori sono stati fermati ed identificati dagli agenti del Commisaariato per analogo episodio. 




ALBANO LAZIALE: HANNO TRASFORMATO UN TERRENO AGRICOLO IN DISCARICA ABUSIVA

 

Redazione

Albano Laziale (RM) – Gli agenti del  Commissariato di polizia di Albano Laziale, diretti dal Dr. Massimo Fiore, unitamente agli Ispettori della A.S.L. Distretto H2 di Albano Laziale, hanno proceduto al sequestro di un fondo agricolo di via Tenutella.

Il fondo, che misura circa 1000 metri quadrati, era stato dato in affitto, dal proprietario, ad un cittadino straniero di nazionalità tunisina, il quale, a sua volta, lo aveva sub/affittato ad un suo connazionale con precedenti di polizia.

I due insieme, cambiando la destinazione d’uso del terreno, lo avevano trasformato in area di raccolta abusiva del legno e della plastica, stoccando sul suolo circa 20.000 cassette  in legno e plastica utilizzate per il trasporto di ortaggi.

Il deposito,  negli ultimi due mesi è stato interessato da ben tre incendi dolosi, che hanno distrutto migliaia di cassette di legno e mandato a fuoco anche gli alberi e gli arbusti dei terreni confinanti.

Durante il sopralluogo nell’area, gli investigatori hanno trovato anche  una alloggio di fortuna, costruita interamente con le cassette di legno per il mercato ortofrutticolo, occupata da un egiziano, poi risultato essere un lavoratore in nero.

I due tunisini sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Velletri per il danno ambientale e contravvenzionati amministrativamente con una sanzione di 1200 euro.

L’area invece è stata sequestrata e contestualmente è stata inoltrata richiesta al Sindaco del Comune di Albano per la rimozione e recupero del materiale,  nonché il ripristino dello stato originale dei luoghi.




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ALBANO INCENERITORE, I MEMBRI DEL COMITATO NO INC PRONTI A PROTESTARE SOTTO IL COMUNE

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Redazione             

Albano Laziale (RM) – A prendere la decisione di protestare sotto il Comune sono i membri del Comitato No Inc il cui referente, Daniele Castri scrive: “Chiederemo ancora una volta al sindaco di Albano, Nicola Marini, di conferire ad un Ente Pubblico l’incarico di portare a termine, quanto prima, la Caratterizzazione Geologica ed Idrogeologica interna all’area della discarica di Roncigliano (Cecchina di Albano Laziale). Si tratta, in sostanza, d’una serie di analisi molto approfondite che ci permetterebbero di conoscere, con esattezza, il livello di inquinamento delle acque di falda e dei terreni sottostanti il noto sito di smaltimento di rifiuti dei Castelli Romani.”

Dal lontano 18 novembre 2011 (Doc. n. 1), nessuno, neanche l’Amministrazione Comunale (Doc. n. 4), conosce lo stato reale di inquinamento delle falde acquifere e dei terreni sottostanti la discarica di Roncigliano.

Eppure il punto 5,1 dell’allegato titolato “Criteri gestionali delle discariche”, contenuto nella legge quadro sulle discariche (n. 36 del 2003), stabilisce che: “è necessario rilevare i livelli di inquinamento delle acque sotterrane alle discariche … almeno una volta all’anno”.

Come se non bastasse, secondo indiscrezioni giornalistiche fin’ora mai smentite, il Direttore dell’Arpa Lazio, Servizio Suolo-Rifiuti e Bonifiche della Provincia di Roma, Ing. Fabio Ermolli – ovvero proprio colui che ha controfirmato le ultime analisi a nostra disposizione – risulta indagato per abuso d’ufficio. (Doc. n. 2)

Nessuno, quindi, da ben 17 lunghi mesi, conosce lo stato reale di inquinamento in cui si trovano, attualmente, le falde acquifere  ed i terreni sottostanti la discarica attiva nel nostro territorio. Discarica per rifiuti indifferenziati dentro cui qualcuno vorrebbe, ancora oggi, costruire l’Inceneritore più grande d’Europa.

Le analisi delle acque dei pozzi-spia e dei terreni INTERNI alla discarica (Caratterizzazione geologica ed idrogeologica), tra l’altro, sono necessarie per  argomentare e sostenere, correttamente, la tesi relativa allo stato di inquinamento dell’area di Roncigliano sia al Tar del Lazio sia al Consiglio di Stato, dove sono pendenti due procedimenti amministrativi. Ma anche per richiedere quanto prima alla Regione Lazio la REVISIONE e  l’ANNULLAMENTO della procedura di Autorizzazione Ambientale. Ovvero, per richiedere l’annullamento  dell’atto amministrativo che, di fatto, permette il via libera all’avvio del cantiere per la costruzione dell’Inceneritore dei Castelli Romani.

Fin’ora l’Amministrazione Marini, viceversa, si  è limitata a sottoscrivere una convenzione (stipulata il 7 dicembre scorso, Doc. 3) con il CNR al fine di effettuare una caratterizzazione geologica ed idrogeologica solo ESTERNA all’area della discarica.

Appuntamento per domani pomeriggio, martedì 23 aprile 2013, ore 16,30 in punto, sotto la sede del Comune di Albano (Palazzo Savelli).




ALBANO: SPACCIA VICINO AL CENTRO SERVIZI PER LE TOSSICODIPENDENZE DEI CASTELLI ROMANI

Redazione

Albano Laziale – Hanno effettuato per diversi giorni degli appostamenti e pedinamenti nei pressi di un centro servizi per le tossicodipendenze (SERT) ai Castelli Romani fino a quando sono riusciti ad individuarlo.

S.B. 28enne marocchino è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, dagli agenti del Commissariato di Albano, diretto dal dr. Massimo Fiore.

Il giovane, già noto alle forze dell’ordine per i suoi trascorsi giudiziari legati alla droga, è stato più volte visto aggirarsi proprio nei pressi di un Sert.

Frequenti i suoi contatti con alcuni tossicodipendenti ai quali il pusher vendeva sostanze stupefacenti.

Quando i poliziotti lo hanno sorpreso che vendeva alcune dosi di eroina a due tossicodipendenti, lo hanno bloccato e sottoposto a un controllo su Via di Campo Leone ad Ariccia, ed hanno sequestrato all’interno dell’abitacolo della sua autovettura diverse dosi cocaina ed hashish oltre ad una cospicua somma di denaro.

Accompagnato negli uffici del Commissariato di Albano, il giovane è stato arrestato e condannato dal Tribunale di Velletri alla pena di 1 anno di reclusione.




ALBANO INCENERITORE, IL TAR FERMA LA REGIONE: I LAVORI NON PARTIRANNO IL 7 MARZO

Alberto De Marchis

Albano Laziale (RM) – Il cantiere più grande di Europa doveva partire giovedì sette marzo, ma di recente il Comune di Albano ha depositato al Tar un ricorso per chiedere la sospensione e proprio oggi è ufficiale la notizia che il tribunale amministrativo, con un provvedimento urgente monocratico, ha sospeso, la determina della Regione Lazio che sostanzialmente imponeva al consorzio Coema (composto da Colari, Acea e Ama) di iniziare la cantierizzazione e i lavori per l'inceneritore di Albano. Il giudice amministrativo ha fissato per il 28 marzo la camera di consiglio per la discussione della sospensiva.

Dunque una grande vittoria per il Comune di Albano guidata dal sindaco Nicola Marini.

La foto aerea, la prima inedita riportata sulla pagina del socialnetwork del referente legale No inc Daniele Castri, tra i principali attori della battaglia contro l'inceneritore, mostra agli occhi dei cittadini il famigerato VII invaso della discarica di Albano Laziale (Cecchina, località Roncigliano).
La buca è grande quanto due campi da calcio di serie A e profonda 30 metri (un palazzo di 10 piani). Il VII invaso si trova, come certificato dall’ufficio urbanistico di Albano, a 178,5 metri di distanza dalla prima casa, contro i 1000 previsti dalla legge della Regione Lazio n. 27 del 1998. Il progettista e direttore lavori del VII invaso, Ing. Bruno Guidobaldi della SAIM srl di Genzano di Roma, per questa ed altre violazioni relative sempre alle "distanze", è stato denunciato alle procure competenti insieme a numerosi dirigenti dell’area rifiuti della Regione Lazio che hanno autorizzato l’opera. Il VII invaso raccoglie tutti, ma proprio tutti, i rifiuti indifferenziati prodotti dalla società in-civile:quelli urbani e assimilati, quelli industriali, vernici , inchiostri, resine, detergenti, medicinali, rifiuti delle fognature, rifiuti della pulizia stradale, rifiuti dei mercati, fanghi delle fosse settiche, fanghi dei depuratori civili ed industriali, rifiuti ingombranti, rifiuti non specificati, assorbenti, pneumatici, oli motore, fanghi prodotti dalla potabilizzazione dell’acqua ad uso civile ed industriale, fanghi dell’impianto di trattamento meccanico biologico annesso alla discarica, rifiuti speciali e tanto altro.

Per ora un altro "alt" sta scongiurando il via al cantiere.

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