ALBANO LAZIALE: PERCHE' NON PRENDIAMO I MEZZI PUBBLICI?

Redazione

Albano Laziale (RM) – Incentivare l'utilizzo dei mezzi pubblici al giorno d'oggi è un fatto di civiltà. Su tutti gli autobus comunali, nelle edicole del territorio, nelle sedi dell’urp (ufficio relazioni con il pubblico) di Albano Pavona e Cecchina e nei centri sociali anziani  verranno distribuite in questi giorni  e saranno a disposizione gratuitamente  le nuove guide tascabili che riprodurranno tutte le linee del trasporto pubblico locale con orari e percorsi  e con l’ubicazione precisa dei parcheggi cittadini.

L’iniziativa promossa dall’Assessorato ai trasporti del Comune di Albano Laziale  è finalizzata proprio ad incentivare e facilitare l’utilizzo dei mezzi pubblici cittadini  e una mobilità  alternativa all’uso dell’automobile funzionale al decongestionamento dallo smog e dal traffico.

Viva soddisfazione viene mostrata dall’Assessore ai Trasporti Pino Rossi. “Il nostro sforzo a favore dell’incentivazione di forme di mobilità pubblica alternativa e sostenibile comincia a dare i suoi frutti. Questa guida vuol essere un altro importante passo verso la razionalizzazione e la promozione di un servizio di trasporto pubblico locale che insieme al trasporto scolastico  rappresentano per quantità e qualità un fiore all’occhiello tra i servizi del nostro Comune. Abbiamo seguito la logica dell'incentivazione anche nell'istituire corse gratuite che collegano i parcheggi di piazza Zampetti e Guerrucci con il centro città e l'ospedale S.Giuseppe, oppure le navette che servono i mercati settimanali di Albano e Pavona anch'esse totalmente gratuite. Credo che l’incentivazione all’utilizzo del trasporto pubblico e a forme di mobilità sostenibile sia una strategia centrale per lo sviluppo della vivibilità di un territorio e presto con l’inaugurazione del nuovo servizio di bike sharing (noleggio e utilizzo di bici elettriche) con tre postazioni cittadine credo che un altro importante passo in tal senso potrà dirsi compiuto”.




ALBANO LAZIALE, “SDRIVE IN – IL CINEMA DA SDRAIATI”: FILM, MUSICA E PERFORMANCE ARTISTICHE AD DAL 5 AL 14 LUGLIO

Redazione

Albano Laziale (RM) – Dal 5 al 14 luglio 2013 ad Albano Laziale, l'Associazione Mister Freedom ha organizzato la manifestazione culturale "Sdrive In. Il cinema sdraiati". Dieci giorni di cinema, da gustarsi su comode sdraie, musica, performance artistiche e teatrali, dj set, stand espositivi e gastronomici per aperitivi al fresco dei Colli Romani. Sede della manifestazione è lo splendido anfiteatro di Villa Ferrajoli (Museo Civico di Albano).

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ALBANO: TUTTI PAZZI PER LO "SDRIVE IN" IL CINEMA SDRAIATI

 



ALBANO LAZIALE: NARCOMAFIE ALBANENSI

Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4 Mirko Giustini

Albano Laziale (RM) – Il ricorso agli stupefacenti segna una sconfitta per i cittadini di qualunque territorio. E purtroppo Albano non è esclusa. Solo nel mese di maggio sono stati arrestati tre individui che detenevano in tutto tra hashish e marijuana più di mezzo chilo di stupefacenti. Il 2012 non si era chiuso molto meglio. Nei mesi autunnali dell’anno passato le Forze dell’Ordine hanno arrestato altre cinque persone. Ma il dato allarmante è che i principali obiettivi delle narcomafie sono i più giovani.

Pochi dati che meritano una riflessione. Il progetto della criminalità organizzata si basa sulla diffusione precoce per “allevare” le nuove generazioni come spacciatori o anche consumatori. E dato che gli stessi minori non sono imputabili per legge, i grandi trafficanti si rivolgono proprio a loro senza esporsi direttamente. Ma perché un ragazzo in buona salute, con interessi di studio o di lavoro, e circondato di amici sente il bisogno di assumere sostanze stupefacenti? I motivi sono diversi.

Una delle spiegazioni risale alle condizioni personali del ragazzo. In una società in cui il ritmo della società è sempre più veloce e disordinato, è possibile che i giovani entrino a contatto con il mondo della droga per tagliare di netto con la vita attiva. Così facendo però il drogato si rifugia in se stesso, attivando un meccanismo di autodistruzione (magari anche inconscio, ma sicuramente incosciente) che lo spinge nel programma di marketing delle organizzazioni criminali.

Finora a livello legislativo lo Stato ha risposto in maniera adeguata promulgando la cosiddetta legge Giovanardi-Fini. Il testo prevede un inasprimento delle sanzioni relative alla produzione, al traffico, alla detenzione e all’uso di sostanze stupefacenti. Parallelamente però ha preso vita una vera e propria malattia: l’antiproibizionismo. Questo morbo nasce quasi come una resa di fronte alle continue violazioni: se non si riescono a fermare le narcomafie, perché non legalizzare la droga? Così facendo si intaccherebbero i guadagni delle organizzazioni criminali e si eliminerebbe il proselitismo. Tale soluzione è appoggiata anche da buona parte del Parlamento, che riterrebbe incostituzionale il provvedimento sopracitato. Permane un dubbio: anche se le varie sostanze fossero liberalizzate, chi assicura che non continuerebbe a esistere un contrabbando parallelo?

La vera prevenzione della tossicodipendenza deve in ogni caso iniziare in casa dalle famiglie. Lasciando da parte le lotte politiche bisogna che lo Stato approvi una capillare politica di informazione, in modo da edificare una solida barriera contro le insidie e gli allettamenti, contro la dilagante involuzione culturale del carpe diem a tutti i costi e gli egoismi individuali. È necessaria una collaborazione coordinata tra genitori, forze dell’ordine e organizzazioni, ma ancor di più un attenzione analitica delle istituzioni pubbliche. Il tempo scorre e il lato oscuro della scienza progetta ogni giorno nuovi tipi di droghe sintetiche, confezionate e pronte a ledere la salute di chissà chi: forse quella di una ragazza che sorseggia un cocktail in discoteca, di qualche pirata della strada o di un “atleta” poco sportivo.

Intanto in questi giorni la legge Giovanardi-Fini è alla Consulta, che ne decreterà la definitiva legittimità, finora contestata perché il provvedimento non garantirebbe la proporzionalità della pena. Abrogazione o non abrogazione, proibizionismo o antiproibizionismo, è necessario ricordare che qui non si tratta di politica né di economia, ma della salvaguardia dei giovani e del futuro del nostro Paese.

 

 

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POMEZIA: GLI AGENTI DI ALBANO GLI NOTIFICANO L’ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE E LO “PIZZICANO” MENTRE RICICLA PEZZI DI AUTO RUBATE

Redazione

Albano Laziale (RM) – Ad ottobre scorso, gli Agenti del Commissariato gli avevano chiuso la carrozzeria a Pomezia,  perché all’interno erano state trovate 8 autovetture rubate.

Per questi fatti, questa mattina gli investigatori della squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Albano, diretto dal dr. Erminio Massimo Fiore, si sono recati presso la carrozzeria di F.R., 62enne italiano, titolare della carrozzeria, per notificargli l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei suoi confronti dal Tribunale di Velletri.

Quando i poliziotti sono arrivati a casa dell’uomo, l’hanno  “pizzicato” di nuovo mentre montava alcuni pezzi su un’autovettura Audi A3 rubata alcuni giorni fa ad Ostia.

Sulla stessa auto erano già state apposte delle targhe appartenenti ad un’ altra Audi rubata, stesso tipo e modello nonché la centralina di accensione di una terza Audi A3 incidentata ed intestata al proprio figlio F.A., di 33 anni.

L’autovettura è stata recuperata e sarà restituita al legittimo proprietario dopo il dissequestro da parte dell’Autorità Giudiziaria.

L’uomo, accompagnato negli uffici del Commissariato, è stato arrestato per riciclaggio mentre  il figlio, assente al momento del controllo, è stato denunciato per lo stesso reato.   

 

 




ALBANO LAZIALE, ALTRO SCHIAFFO DEL PDL AL CIGNO: "SIAMO UN PARTITO VIVO E VEGETO CHE CONTA NUMERI IMPORTANTI E FA OPPOSIZIONE "

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A.P.

Albano Laziale (RM) – Mentre il Cigno ha scagliato le pietre contro il Pdl colpevolizzandolo, sostanzialmente, di aver perso tempo e messo scuse nel firmare l’atto di richiesta di convocazione del consiglio comunale per affrontare i problemi Albafor, il gruppo azzurro di Albano non rimane inerme. C’è la volontà di vederlo spaccato, finito. Un gruppo allo sfacelo quando dalle reazioni e compattezza pare, invece, ben altro. Dopo il commento dell’ex sindaco e consigliere Pdl Marco Mattei, arrivano le precisazioni del capogruppo Pdl in consiglio comunale Massimo Ferrarini il quale, chiamato in causa, si è visto costretto ad intervenire e quindi a ricostruire i fatti per maggiore esigenza di chiarezza. Ciò che critica Ferrarini è il metodo utilizzato dal Cigno per la richiesta di convocazione e soprattutto la tempistica  in quanto “quel documento – parole del capogruppo Pdl –  doveva (così come concordato) essere oggetto di discussione da parte dell'insieme della minoranza, questo per tentare di migliorarne i contenuti ma soprattutto di condividerne la sostanza e pianificare unitamente l'azione politica che sarebbe scaturita, per questo non c'e' stata convocazione dei gruppi in quanto il documento era diciamo così ancora in fase embrionale quindi dopo una prima sottoscrizione si era convenuti su quanto sopra descritto”.

Riguardo all'azione dell'opposizione e soprattutto del Pdl, Ferrarini intende rammentare le numerose mozioni, interrogazioni e richieste di consigli comunali straordinari che, come capogruppo e insieme al partito, hanno promosso in questi tre anni di opposizione “ad una giunta incapace – sostiene Ferrarini – di trovare soluzioni ai problemi che affliggono la nostra cittadina”.

Insomma il capogruppo azzurro ribadisce che “il gruppo del Pdl  oggi sicuramente e più di ieri e' unito e coeso nell'identificare le responsabilità derivanti dall'incapacità amministrativa della giunta Marini. Credo che da qui – ribadisce Massimo Ferrarini –  si debba partire con chi si riconosce opposizione e sotto questa condizione politica  gioca una partita che serva in concreto al paese, dando il proprio convinto contributo per creare un nuovo progetto  fatto magari di sensibilità diverse ma che  tenda a dimostrare attraverso capacità e visione d'insieme che il futuro non può essere lasciato nelle mani di chi ha dimostrato di non essere all'altezza. Mi spiace che c'è chi si chiede dov'e' finito il Pdl  ed a questi amici rispondo che il Pdl esiste e' vegeto e in buona salute: c'e' un capogruppo, c'e' un coordinatore e un direttivo composto dai consiglieri comunali ed ognuno di questi soggetti e' rappresentate di un partito che conta ed ha sempre contato numeri importanti nella nostra cittadina, non voglio scendere ulteriormente in questioni di lana caprina perché in questo momento il nostro primo obbiettivo e' quello di condizionare una maggioranza che continua a "non fare scelte" in nessun ambito e quando si propone di farne invece di tentare di unire un paese lo divide creando guerre tra poveri e liste di proscrizione atte alla salvaguardia di non si sa bene quali principi morali o amministrativi. Credo che quanto sopra descritto sia esaustivo e contribuisca a farci rendere conto che siamo tutti responsabili del futuro  di Albano Laziale, chiedo uno sforzo teso a rasserenare il clima perché siamo chiamati  insieme a dare prova di grande maturità politica e perché soltanto così riusciremo nell'intento di metterci nella condizione di trovare soluzioni concrete alle esigenze dei lavoratori e dei cittadini di Albano”.

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24/06/2013 ALBANO LAZIALE: IL CIGNO FA LO STRUZZO E MATTEI LO STANATORE

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ALBANO LAZIALE: IL CIGNO FA LO STRUZZO E MATTEI LO STANATORE

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Angelo Parca

Albano Laziale (RM) – Di solito è il Pavone che si mette in mostra e non il cigno il cui canto, secondo credenze antiche, si ode e percepisce come ultimo segno di vitalità. Poi c'è lo struzzo che mette la testa sotto la sabbia e agendo in questa maniera pensa di non essere visto da nessuno. Il “Cigno” partito politico ha giocato in anticipo, in bruciata, o come si vuole chiamare. Hanno indossato la maglietta Albafor e cercato di fare luce sulla questione. Ma la questione Albafor è ormai oggetto di contesa politica. Ci si crede, come non negare il contrario ma dall'esterno, è evidente, che è un caso strumentalizzato. Così il consigliere comunale Mario D’argento, preso dalla smania dell'agire, "si è visto costretto" a convocare un Consiglio Comunale, aiutato da cinque Consiglieri che hanno contribuito ad avere i numeri necessari per convocare la seduta per discutere il caso Albafor che vede coinvolti 160 lavoratori. Il Cigno avrebbe trovato delle difficoltà nel reperire le firme necessarie. E per questo in una nota ha posto degli interrogativi alquanto sinuosi quali: “il cigno si chiede quale gruppo o quali gruppi, dove e’ finito il pdl?con quale gruppo ci dobbiamo confrontare? Se per una convocazione di Consiglio Comunale su un punto così delicato dove si discute il futuro di circa 160 lavoratori di Albano non si aderisce mettendo una firma, cosa deve pensare il cigno di questi signori? Perché tutte queste scuse per non firmare?”.

A Mattei, ex sindaco di Albano e attuale consigliere di opposizione Pdl non è andata giù la “mis en scène” del Cigno soprattutto perché, a suo dire, già due componenti del suo gruppo avevano firmato (capogruppo compreso). “Avevamo concordato che ci saremmo visti oggi insieme a tutta l'opposizione – afferma Mattei –  per integrare il documento di richiesta di convocazione del consiglio comunale. Ma qualcuno ha pensato di fare il “bravino” e di presentare un documento per farsi bello agli occhi dei lavoratori. Non a caso dopo aver carpito il numero minimo necessario di firme (6) non ha aspettato le altre non per il bene dell'Albafor ma per rimarcare un fatto inesistente, la divisione del Pdl. Io, Brunamonti e Ginestra avremmo firmato certamente dopo una riunione e una integrazione seria di un documento che, come è stato presentato, non servirà a nulla. Ma sembra che lo sport più in voga in questo periodo sia fare opposizione al sottoscritto e al Pdl invece di contrastare la giunta Marini. Così caro Mario non si va lontano. Unità, serve unità nell'opposizione se si vuole veramente il bene del paese. È inutile procedere da soli con documenti estemporanei su argomenti che neanche si conoscono, così si rischia solo di fare il gioco della maggioranza e di danneggiare i 166 lavoratori che già vivono una situazione drammatica. Comunque il dibattito in aula chiarirà tutte queste chiacchiere. Mi meraviglia il silenzio degli altri firmatari del documento di fronte ad un attacco così chiaro al Pdl”.




NORMA (LT) – ARRESTATO UN 36ENNE DI ALBANO LAZIALE PER SPACCIO

Redazione

Norma (LT) – I Carabinieri della locale Stazione hanno tratto in arresto un 36enne di Albano Laziale (RM), pregiudicato, per il reato di "detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente".

Il predetto, a seguito di perquisizione personale, è stato trovato in possesso di gr. 9,5 di sostanza stupefacente del tipo cocaina, gr. 0.7 di hashish, gr. 25,6 di mannite e gr. 28 di creatinina, tutto sequestrato. L'arrestato è stato temporaneamente sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, in attesa della celebrazione del giudizio direttissimo fissato dall'A.G. procedente per la giornata odierna.




ALBANO LAZIALE: PERDE LA TESTA IN OSPEDALE E AGGREDISCE DUE INFERMIERE

Redazione

Albano Laziale (RM) – Per non farsi trovare dalla Polizia due dosi di cocaina che deteneva, le ingoia, quindi, colto da malore  va in ospedale , da  in escandescenze, aggredisce due infermiere, nonchè due Agenti  intervenuti per ricondurlo alla calma, fino ad essere arrestato per lesioni e resistenza P.U.

L’autore del gesto, O. M., un trentacinquenne di Genzano di Roma, con precedenti per violazioni in materia di stupefacenti.

Il tutto ha inizio alle ore 07,00 di sabato 15 giugno, quando l’equipaggio di una Volante del Commissariato di Albano Laziale, interviene presso un’abitazione di Genzano, dove era stata segnalata una lite violenta in famiglia.

Sul posto gli Agenti notano O.M., in preda ad un evidente stato di agitazione psicofisica, confermata, più tardi, anche dalla madre che, preoccupata, nell’attesa della Polizia,  aveva nascosto tutti gli oggetti pericolosi presenti in casa.

Una volta identificato, il trentacinquenne è stato condotto a mezzo autoambulanza presso il pronto soccorso di Albano e lasciato in cura ai sanitari.

Dopo alcune ore , mentre riceveva le cure sanitarie, il giovane ha aggredito due infermiere, alle quali ha scagliato contro una bottiglia in vetro.

Questo nuovo episodio rendeva necessario un nuovo intervento degli Agenti, i quali, una volta giunti in ospedale,  venivano a loro volta aggrediti dal soggetto, con calci e pugni.

Riportata la calma, gli agenti, con l’aiuto dei sanitari, sono riusciti a ricostruire la vicenda accertando che O.M., nel corso del primo intervento dei poliziotti, per paura di essere trovato in possesso di alcune dosi di cocaina che aveva in tasca, le aveva ingerite.

Tratto in  arresto, nella mattinata odierna è stato condotto dinanzi al Giudice del Tribunale di Velletri, che ha convalido l’arresto e disposto nei suoi confronti la misura detentiva degli arresti domiciliari.




ALBANO INCENERITORE, UNA PARTITA IN DIFESA DELLA SALUTE: I NO INC SCENDONO IN CAMPO

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Redazione

Albano Laziale (RM) –  Il Comitato No Inc di cui Daniele Castri è il referente legale, resta in campo e spiega alla cittadinanza interessata i nuovi risvolti relativi ai fondi pubblici per la costruzione dell'Inceneritor
e di Albano. Lo fa con una una iniziativa, ampiamente e chiaramente esplicata nella nota di seguito pubblicata:


"La famigerata “convenzione preliminare Coema-GSE” è finita, su impulso dei dirigenti del G.S.E., tra le mani dell’attuale Ministro per lo Sviluppo Economico Flavio Zanonato e della Dott.ssa Rosaria Fausta Romano, Direttrice generale della Direzione per le Energie Rinnovabili per conto del Ministero, che presto dovranno decidere se annullarla o rinnovarla.

“Per conoscere nel dettaglio quali iniziative il Ministero per lo Sviluppo Economico ha intenzione di prendere a proposito, il comitato No Inc ha richiesto in un incontro urgente col Ministro in carica Flavio Zanonato, con la dirigente del settore Rinnovabili Rosaria Fausta Romano, col Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e con l’Assessore Regionale ai rifiuti Michele Civita.”

Domenica prossima 16 giugno, dalla mattina alle 9,00 a seguire fino a tarda serata, presso il Centro Sportivo O.K. Club di Cancelliera, giornata di mobilitazione, gioco e divertimento per raccogliere fondi a sostegno delle iniziative  No Inc. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

 Neanche il tempo di archiviare i preziosi dati contenuti nella ”convenzione Coema-GSE” di giugno 2009 (doc. 1), che nuove e minacciose  nubi si addensano di nuovo attorno al progetto di costruzione dell’impianto brucia-rifiuti più grande d’Europa.

Il Consorzio Coema (Pontina Ambiente srl di Manlio Cerroni, Acea ed Ama), difatti, sta portando avanti da mesi interi una vera e propria attività di “pressing asfissiante” sui dirigenti del Gestore del Servizio Elettrico, GSE (doc. 2, doc. 3, doc. 4). Con lo scopo di ottenere, nonostante i termini di legge siano ampiamente scaduti, un “aggiornamento” della ormai rinomata convenzione. Ovvero una “nuova” convenzione che, in sostanza, cancelli quella divenuta pubblica appena pochi giorni fa, e permetta in ogni caso al consorzio Coema di accaparrarsi, costi quel che costi, l’accesso ai fondi pubblici CIP-6 e Certificati Verdi.

Come ricorderete, difatti, i fondi pubblici per la costruzione e gestione degli impianti brucia-rifiuti sono stati definitivamente messi al bando, per nostra fortuna, dalla U.E.. L'unica eccezione prevista riguardava gli impianti di incenerimento  “cantierizzati” entro e non oltre il limite ultimo del 31 dicembre 2008. La “convenzione preliminare” Co.E.Ma.-G.S.E. del giugno 2009, venne stipulata sul presupposto di una “cantierizzazione” avvenuta il 29 dicembre 2008, sulla base dell’ordinanza di Marrazzo  n. Z-0003 del 22 Ottobre 2008.

Cantierizzazione, tuttavia, assolutamente fittizia, in quanto consistente nella sola “posa di una rete metallica per la recinzione del lotto di terreno interessato”, come del resto certificato e verbalizzato dalla Polizia Municipale di Albano.  La cantierizzazione, difatti, ha inizio secondo la legge solamente con “l’avvio delle attività di escavazione”. Ma in ogni caso, l’ordinanza di Marrazzo e la successiva Dichiarazione di Inizio Attività, la D.I.A. del Coema, sono stati annullati definitivamente dalla sentenza del Consiglio di Stato di marzo 2012 (n. 1640 del 22 marzo 2012).

Come se ciò non bastasse, un ulteriore verbale della Polizia Municipale di Albano, di ottobre 2010, rappresenta la prova che l’attività di cantierizzazione, di fatto, non ha mai avuto luogo entro il termine ultimo imposto dalla U.E.: “nessuna attività edilizia” è quanto viene dichiarato espressamente nel verbale. Lo dimostra, del resto, oltre ogni ragionevole dubbio, ancor di più, lo stato attuale dei terreni accanto al VII invaso, dove dovrebbe sorgere il contestatissimo inceneritore, dove si espande un’immensa e intonsa distesa di erba verde.

Questa “convenzione Coema-GSE” di giugno 2009 è finita ora (doc. 5), su impulso dei dirigenti del G.S.E. – stanchi, probabilmente, di essere “tirati per la giacchetta” –  tra le mani dell’attuale Ministro per lo Sviluppo Economico Flavio Zanonato, e della Dott.ssa Rosaria Fausta Romano, Direttrice generale della Direzione per le Energie Rinnovabili per conto del Ministero.

Proprio il Ministro Flavio Zanonato dovrà decidere, molto presto, se indicare ai dirigenti del GSE di annullare, senza appello, la vecchia “convenzione preliminare Coema- GSE” di giugno 2009 o se, viceversa, avallare la stipula di una nuova (?!) convenzione in favore del Coema accettando così, di fatto, di considerare tutto il tempo trascorso sino ad ora, ben oltre il limite massimo imposto dalla legge europea e nazionale, una “causa di forza maggiore”, come pretenderebbe il consorzio guidato dal monopolista dei rifiuti Manlio Cerroni. “Causa di forza maggiore” determinata dall’ostinata opposizione all’impianto di incenerimento del Comitato No Inc e delle Amministrazione Comunali di bacino.

Oltre al danno, sarebbe questa una beffa per l’intera comunità dei Castelli Romani.

Il Ministro Flavio Zanonato ha quindi, in questo momento, la possibilità di annullare definitivamente l’uso dei fondi pubblici CIP-6 e Certificati Verdi per la costruzione e gestione dell’Inceneritore di Albano, nel pieno rispetto delle normative Europee e nazionali. Un’occasione davvero unica di mettere la parola fine a questo brutto pasticciaccio di Roncigliano.

Proprio per questo, il comitato No Inc ha richiesto, stamattina, un incontro urgente al Ministro Flavio Zanonato, alla Direttrice generale della Direzione per le Energie Rinnovabili per conto del Ministero, al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ed all’Assessore ai rifiuti Michele Civita".




CASTELLI ROMANI: UN MERCOLEDI' POMERIGGIO DI INCIDENTI STRADALI

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Redazione

Castelli Romani (RM) – Due incidenti stradali hanno congestionato il traffico ai Castelli Romani questo pomeriggio. Il più grave è accaduto sulla Nettunense all’altezza di Campoleone. L’episodio ha riportato feriti gravi ma la dinamica è ancora al vaglio dei soccorsi stradali. Il secondo incidente è accaduto ad Albano in via Trilussa dove per diverse ore il traffico è entrato in tilt, paralizzando la via interessata e i dintorni. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Castel Gandolfo diretti dal capitano Aureli. Secondo indiscrezioni non ci sarebbe nessun  ferito grave, soltanto un automobilista che ha avuto un forte spavento, dato l’urto frontale subito a causa di un sorpasso mal riuscito da parte di un altro autoveicolo.  




ALBANO, SUL CASO ALBAFOR MATTEI CONTROBATTE: "IL SINDACO E I SUOI BRAVI HANNO SALVAGUARDATO CHI E' A LORO VICINO A VARIO TITOLO"

Redazione

Albano Laziale (RM) – Non si placa il botta e risposta tra l'ex sindaco di Albano e attuale consigliere di opposizione Marco Mattei e il primo cittadino Nicola Marini. Non se ne viene a capo. Non si iresce a capire chi abbia invitato chi ad un confronto. Marco Mattei, dopo che Marini ha asserito che lo stesso consigliere avrebbe insistito e chiesto un appuntamento per un confronto, rispedisce al mittente e controbatte confermando nuovamente di essere stato invitato. "Capisco che per problemi di "maggioranza" – dice Mattei – ormai chiedermi un incontro diventa imbarazzante ma ribadisco di essere stato invitato. Non c'è nulla di strano che un sindaco chiami il suo predecessore per cercare insieme una soluzione che riguarda 166 lavoratori in difficoltà. Quello che stupisce è che la mia posizione contraria sulla pianta organica minima funzionale e sull'attivazione di una procedura che porterà a 40 licenziamenti e successivamente al fallimento della società stessa era cosa nota fin dal precedente consiglio comunale. Ho detto e ribadito quello che pensavo a microfono durante il dibattito su un punto che il sindaco e la sua maggioranza hanno mandato deserto senza poi riconvocarlo. Pensavo che l'invito a Palazzo Savelli servisse a ridiscutere una posizione, quella del Sindaco Marini, che io non condividevo. Ma leggo, dalle dichiarazioni del sindaco, delle affermazioni che ritengo volgari e cioè che il sottoscritto starebbe difendendo privilegi di persone a me vicine a vario titolo. Questa menzogna mi spinge a ricordare al Sindaco che lui è i suoi bravi hanno costruito una pianta organica minima funzionale che somiglia molto ad una lista di proscrizione. È chiaro che c'è chi viene salvaguardato dall'albo regionale, chi è vicino a "vario titolo" al sindaco e ai suoi bravi e per questo verrà salvato. I benefits, i superminimi, le trasferte Italia, i rimborsi chilometrici, i ristoranti di famiglia, i docenti di famiglia, i direttori di famiglia quelli per essere soppressi non necessitavano della pianta organica minima funzionale. Ma quelli sono "a vario titolo vicini alla maggioranza" (sarebbe ora di chiarire a chi non lo sa chi percepiva questi benefits e chi ha fatto carriera senza concorso). Hanno poi scatenato un putiferio – conclude Mattei – perché nel criticare un documento firmato dalla UIL avrei commesso un reato di lesa maestà. Ebbene posso ribadire che ho il massimo rispetto per il sindacato in generale e per la UIL in particolare ma in questa vicenda la UIL insieme alla CGIL e alla CISL sono partiti con il piede sbagliato. Spero rinsaviscano perché individuare esuberi tra i livelli 8 e 9 ma soprattutto tra i 4,3,2 e primi non porterà a salvare la società ma a salvaguardare gli amici degli amici (magari 7 livelli o 8 e 9 recuperati) e a licenziare i livelli più bassi. Tutto questo porterà al fallimento della società e così saranno tutti contenti".