ALBANO LAZIALE: IL CONSIGLIERE COMUNALE REMO GIORGI NOMINATO COMPONENTE DEL DIRETTIVO REGIONALE IDV

Redazione

Albano Laziale (RM) – Il consigliere comunale di Albano Laziale, Remo Giorgi, è stato nominato componente del Direttivo regionale degli Italia dei Valori. L’elezione è avvenuta in occasione del congresso regionale del partito tenutosi sabato 19 ottobre in via Mantegna a Roma: riunione nella quale Salvatore Doddi è stato decretato ufficialmente il nuovo coordinatore dell’Idv Lazio grazie ad una mozione unica, condivisa da tutti i circoli della regione. Viva la soddisfazione del consigliere Giorgi, che ha sempre creduto nella forza e nei principi degli Italia dei Valori, anche quando il partito attraversava  un periodo particolarmente difficile: “Sono davvero orgoglioso per l’incarico ricevuto. È un punto di arrivo importante ma soprattutto un punto di partenza che mi spingerà ad impegnarmi ancora di più per i tanti cittadini che credono nel nostro progetto politico. Sono felice perché anche i Castelli Romani avranno due referenti locali che sapranno portare le questioni calde del comprensorio all’attenzione dei vertici regionali del mio partito, da sempre sensibile alle istanze della cittadinanza. Ricordo con piacere, infatti, che nell’esecutivo regionale è stato eletto anche il coordinatore dell’Idv di Marino, Marco Comandini. Colgo inoltre l’occasione per ringraziare Alessia Colantoni, ora vice segretario regionale, per il prezioso lavoro svolto e l’encomiabile impegno quotidiano per il bene dell’Italia dei Valori”.Remo Giorgi torna poi sul congresso regionale dell’Italia dei Valori: “E’ stato un grande momento di partecipazione: a Roma si sono ritrovati circoli provenienti da tutto il Lazio. Segno tangibile che c’è grandissima voglia di ripartire, ritrovare consenso e lavorare duramente per il bene della comunità – rimarca il consigliere comunale di Albano -. L’impegno del segretario nazionale Messina e il recente incarico del segretario regionale Doddi, a cui vanno i miei auguri di buon lavoro, hanno ridato linfa ad un partito che in pochi mesi ha rialzato la testa e si è riorganizzato consegnando una dirigenza efficiente e dinamica. Riparte una nuova stagione -conclude Giorgi – con iniziative e comizi in mezzo alla gente e sui temi più cari ai cittadini: dalla giustizia, al lavoro fino al sociale”.

 




ALBANO LAZIALE, VIOLENZA SULLE DONNE: LEI LO LASCIA, LUI LA PRENDE A CALCI E PUGNI

Redazione

Albano Laziale (RM) – La situazione andava ormai avanti dalla scorsa estate ovvero da quando la loro relazione era finita e lui, un 36enne di origine sarde proprietario di un bar nel centro di Albano Laziale era stato costretto a lasciare la casa familiare. Da quel momento era iniziata per la donna, 40enne, sudamericana, un difficilissimo e tormentato calvario caratterizzato da continue violenze, vessazioni, minacce ed insulti. Un vero e proprio caso di stalking è quello che si sono trovati dunque davanti i Carabinieri della Stazione di Albano Laziale quando ieri vero le 23.00 sono intervenuti nel bar attirati dalle urla della donna che provenivano dall’interno. Immediata la ricostruzione dei fatti: la signora aveva avuto l’ennesimo incontro chiarificatore con l’ex compagno che però, non accettando il fermo rifiuto, ha iniziato la solita scenata minacciandola ed insultandola; la lite è continuata ed al culmine di un escalation di rabbia e violenza c’è stata l’aggressione fisica. Calci e schiaffi in varie parti del corpo che hanno causato alla signora lesioni che sono state giudicate guaribili con 5 giorni di prognosi dai sanitari del locale ospedale. I militari individuato l’aggressore, che peraltro non ha opposto resistenza, lo hanno dichiarato in arresto in flagranza di reato con l’accusa di “Atti persecutori” e tradotto in carcere su disposizione del P.M. di turno presso la Procura di Velletri.
 




ALBANO LAZIALE: MULTATE E DENUNCIATE DUE PROSTITUTE

Redazione

Albano Laziale (RM) – Incessante azione di controllo del territorio da parte degli equipaggi della Squadra Volante del Commissariato di Albano, diretto dal Dr. Massimo FIORE, per arginare il tentativo di insediamento del fenomeno della prostituzione, nel Comune di Albano Laziale.

Gli Agenti , nella serata di martedì scorso, hanno proceduto al controllo di due giovani donne dell’est europeo, intente ad adescare clienti lungo Via di Cancelliera all’altezza di Via dei Meli, abbigliate solo con biancheria intima.

Le due giovani , rispettivamente di anni 20 e 24, venivano multate per violazione all’Ordinanza emessa dal Sindaco di Albano contro l’esercizio della prostituzione, nonché denunciate in stato di libertà per atti contrari alla pubblica decenza . Inoltre una delle due, veniva trovata in possesso di un taglierino per il quale dovrà rispondere all’Autorità Giudiziaria anche del reato di porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere.




DIVINO AMORE E RONCIGLIANO: SINFONIA DI RIFIUTI E CEMENTO PER UN QUARTETTO DI SINDACI

di Maria Lanciotti

Ciampino, Castel Gandolfo, Albano Laziale e Marino (RM) – Divino Amore, territorio conteso fra cementificazione e discarica di Falcognana, può contare su diverse protezioni, umane e divine, e persino su un quartetto di sindaci o chi per loro, stretti in un patto ferreo di alleanza di cui i motivi – almeno per alcuni Comuni – si possono forse intuire. Si sta parlando dei Comuni di Ciampino, Castel Gandolfo, Albano Laziale e Marino, rispettivamente rappresentati dai sindaci Carlo Verini, Milvia Monachesi, Nicola Marini e dal vice sindaco Fabrizio De Santis. I quali, in breve, stanno energicamente agendo per ottenere “tutti i documenti sulla discarica di Falcognana” perché vogliono che dall’alto siano loro spiegati i motivi di una decisione che totalmente respingono.

Poiché, Dio li benedica e la Madonna del Divino Amore li sostenga, e magari ci metta una buona parola anche papa Francesco, pare siano stati folgorati sulla via Ardeatina rispetto alla dannosità di certi impianti fuorilegge e fuori luogo e sulle responsabilità che ad essi competono. Intanto lodevole slancio, sfugge un particolare non da poco: i sindaci aggregati, mentre giustamente si oppongono all’apertura di una nuova discarica sul territorio, sembrano aver dimenticato che a Roncigliano intanto sta accadendo l’inferno e che la costruzione dell’inceneritore potrebbe partire da un momento all’altro senza che nessuno possa fermare Cerroni, se solo arrivasse a mettere le mani sui CIP6.

Quali sono gli interessi che accomunano il quartetto di Sindaci in direzione Divino Amore, mentre voltano completamente le spalle alla situazione gravissima di Roncigliano nel cuore dei Castelli Romani?

Il Comune di Marino si può anche capire, con il progetto di cementificazione bloccato nel cassetto a causa di quest’altro malanno che minaccia e deprezza la zona del Divino Amore. Mettiamoci pure Ciampino per questioni di vicinanza e per il fatto che la cittadina è già invasa dai gabbiani della discarica di Roncigliano e rischia di dover ospitare fra i ruderi del vecchio Sacro Cuore pure quelli di Falcognana.

Mentre per Castel Gandolfo resta difficile azzardare ipotesi, e per Albano Laziale sorgono invece pesantissimi dubbi su un sodalizio che fa incredibilmente accantonare, al sindaco Marini, i fattacci di casa sua. 


 




ALBANO LAZIALE: LEI LO LASCIA E LUI LA RIEMPIE DI BOTTE. ARRESTATO DAI CARABINIERI

Redazione

Albano Laziale (RM) – La situazione andava ormai avanti dalla scorsa estate ovvero da quando la loro relazione era finita e lui, un 36enne di origine sarde proprietario di un bar nel centro di Albano Laziale era stato costretto a lasciare la casa familiare.

Da quel momento era iniziata per la donna, 40enne, sudamericana, un difficilissimo e tormentato calvario caratterizzato da continue violenze, vessazioni, minacce ed insulti. Un vero e proprio caso di stalking è quello che si sono trovati dunque davanti i Carabinieri della Stazione di Albano Laziale quando ieri vero le 23.00 sono intervenuti  nel bar attirati dalle urla della donna che provenivano dall’interno. Immediata la ricostruzione dei fatti: la signora aveva avuto l’ennesimo incontro chiarificatore con l’ex compagno che però, non accettando il fermo rifiuto, ha iniziato la solita scenata minacciandola ed insultandola; la lite è continuata ed al culmine di un escalation di rabbia e violenza c’è stata l’aggressione fisica. Calci e schiaffi in varie parti del corpo che hanno causato alla signora lesioni che sono state giudicate guaribili con 5 giorni di prognosi dai sanitari del locale ospedale.  I militari individuato l’aggressore, che peraltro non ha opposto resistenza, lo hanno dichiarato in arresto in flagranza di reato con l’accusa di “Atti persecutori” e tradotto in carcere su disposizione del P.M. di turno presso la Procura di Velletri. 
 




ALBANO LAZIALE, CONFLITTI E MEDIAZIONE FAMILIARE: AL VIA IL CORSO PER CONSEGUIRE IL MASTER

Redazione

Albano Laziale (RM) – Il Centro di Mediazione e Psicoterapia dell'Associazione "In medias res " onlus, attivo da circa un anno nel territorio di Albano Laziale ha come finalità quella di sensibilizzare e diffondere la cultura della mediazione nei diversi contesti del vivere sociale. Il conflitto familiare è un ambito a cui l'associazione si rivolge per accompagnare le persone nel giungere ad una pacificazione o alla costruzione di un'intesa concordata e pacifica, realizzata dalla volontarietà delle parti, anche nel caso di separazione o divorzio.

Ciò anche a tutela dei figli per evitare loro possibili strumentazioni nel delicato passaggio di una separazione o divorzio. Al fine di promuovere una maggiore cultura della mediazione e anche potenziare l'attività del servizio, l'associazione promuove il master per mediatori familiari. Il percorso, in via di accreditamento Aimef, rilascia il titolo a livello europeo ed è strutturato con lezioni teriche nelle materie della mediazione, del diritto, sociologia e psicologia. E' previsto inoltre un tirocinio pratico con supervisione. Il corso dovrebbe iniziare il 31 gennaio 2014 e terminare il 4 febbraio 2015. E' aperto a chi è in possesso di una laurea triennale ed anche a coloro che stanno per conseguirla.




ALBANO LAZIALE: MARCO MATTEI FONDA "LA CITTA' DEI CASTELLI"

Redazione

Albano Laziale (RM) – Un'unione ideale di territori che condividono radici, storia, tradizioni e cultura: è il progetto che emerge dal Lago Albano con la nascita dell'associazione “La Città dei Castelli”.
Promuovere questa unione, superando i campanilismi, è uno degli obiettivi principali della neonata associazione. “L'idea fondante è di stimolare, anche da un punto di vista amministrativo, il sorgere di un distretto metropolitano alternativo al concetto di periferia e, soprattutto, ad una Città Metropolitana che poco, o nulla, ha in comune con le tradizioni socio culturali del territorio dei Castelli Romani e del litorale sud di Roma”, afferma Marco Mattei, presidente dell’associazione.
L'intenzione della Città dei Castelli è quella di arrivare a questo traguardo attraverso molteplici attività: culturali e scientifiche; sportive e socio-assistenziali; turistiche e socio-politiche; editoriali; di integrazione culturale e di studio normativo.
Partendo da principi base come solidarietà, impegno, legame con il territorio, rapporti con lo Stato e le istituzioni pubbliche, l'associazione vuole anche sollecitare la partecipazione popolare alla vita democratica del Paese, contribuire a mantenere vivi il livello culturale e l'educazione civica dei cittadini, promuovere il loro impegno sociale e civile.
“Collettività e famiglia sono il perno di questo impegno che si muove attraverso lo studio, la ricerca, il dibattito, il confronto, la formazione e l'aggiornamento culturale”, afferma ancora l’ex sindaco di Albano Laziale ed ex assessore regionale all’Ambiente. L’associazione, dunque, intende proporsi come un punto di aggregazione, ma anche di rilancio del patrimonio storico e culturale di questi territori, che necessitano di valorizzazione turistica, economica e sociale. L'associazione, senza scopo di lucro e apartitica, è aperta a tutti i cittadini, alle categorie, agli enti e alle istituzioni che condividono questi scopi. Per informazioni o adesioni è possibile scrivere all’indirizzo e-mail lacittadeicastelli@gmail.com.




RIETI: SIMONE PETRANGELI SOLIDALE CON IL SINDACO DI ALBANO LAZIALE

Petrangeli ha apprezzato l'operato del Sindaco Marini che con un'ordinanza, poi revocata dal Prefetto di Roma, si è fermamente opposto affinché si svolgessero nella sua città i funerali di Priebke.

 

Redazione

Rieti – Il Sindaco di Rieti, Simone Petrangeli, in un telegramma inviato ieri mattina, ha espresso a nome della Comunità reatina sentimenti di vicinanza e di solidarietà al Sindaco di Albano, Nicola Marini, e sdegno per quanto accaduto in occasione del trasferimento nella cittadina laziale della salma dell'ex ufficiale tedesco, condannato per crimini di guerra, Erich Priebke. Petrangeli, definendo la scelta incomprensibile, inopportuna e offensiva della memoria dei martiri dell'oppressione nazifascista, ha apprezzato l'operato del Sindaco Marini che con un'ordinanza, poi revocata dal Prefetto di Roma, si è fermamente opposto affinché si svolgessero nella sua città i funerali di Priebke.

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ALBANO LAZIALE, PRIEBKE: LA LENTE SUI FATTI DI "OCCUPAZIONI PRECARI STUDENTI"

Redazione

Albano Laziale (RM) – Appena trapelata la notizia dei funerali di Priebke ad Albano, immediatamente è scattato il passaparola e il tam tam sui socialnetwork. Appuntamento ACHTUNG BANDITEN per un presidio autoconvocato alle 16:30 davanti la confraternita S.Pio X. Dalle 16 hanno cominciato ad arrivare tanti cittadini dei Castelli Romani, indignati per l’imminente gazzarra nazi-fascista.

"Eppure il Prefetto Pecoraro nei giorni precedenti aveva garantito che i funerali del gerarca nazista non dovevano essere il pretesto per una manifestazione nostalgica. – Dichiarano in una nota da "Occupazioni Precari Studenti" – Nonostante questo – continua la nota –  ad Albano, dalle prime ore si era capito che non sarebbe stato così. Primo indizio l’ospitalità da parte della confraternita Lefebvriana. Scismatici della chiesa cattolica, scomunicati da Giovanni Paolo II con cui Ratzinger ha tentato più volte un riavvicinamento.

Molto spesso hanno ospitato vecchi e nuovi fascisti. Per loro le camere a gas sono state solo dei disinfettanti. Eppure il Vicariato si era subito sfilato, negando ogni disponibilità per esequie religiose. Forse però qualcosa gli è sfuggito di mano.

Secondo indizio la presenza di Maurizio Boccaci nei dintorni della chiesa. Boccaci, già leader del Movimento Politico Occidentale, poi BaseAutonoma e oggi Militia, è stato addirittura scortato e accompagnato dalle forze dell’ordine all’interno della confraternita".

Maurizio Boccacci, secondo indiscrezioni sarebbe l’uomo che aveva messo a disposizione la tomba di famiglia per accogliere Priebke ad Albano Laziale, ma di questo abbiamo già scritto nell'articolo del 15 ottobre ALBANO LAZIALE: SFUMA LA FUNZIONE E PRIEBKE RESTA AI CASTELLI ROMANI. E' MISTERO SULLA SEPOLTURA

La nota di "Occupazioni Precari Studenti" prosegue:  "Mentre aumentavano i partecipanti al presidio antifascista, sono continuati ad arrivare reparti celere da Roma. Intanto man mano si alzavano canti come Bella Ciao e cori Siamo tutti antifascisti.

La tensione è cominciata a salire all’arrivo del prete lefebvriano che avrebbe dovuto officiare la messa. Appena alcune donne gli si sono avvicinate per chiedere chiarimenti, il prete non ha esitato a provocare sghignazzando. Le forze dell’ordine l’hanno dovuto trascinare dentro per mettere fine alla sua pantomima – ed evitare che venisse malmenato come testimoniato dal video girato da un nostro corrispondente. [ CLICCARE QUI PER VEDERE IL VIDEO ]    – Sulla piazza intanto arrivano notizie confuse. Il carro funebre sta allo svincolo di Frattocchie e alcune decine di neo fascisti si sono visti avvicinare in gruppo verso la confraternita lefebvriana. Dopo le 17 arriva il carro funebre da Roma. L’indignazione e la rabbia a quel punto sale e con ogni mezzo si cerca di impedire l’ingresso del corteo funebre. La polizia e i carabinieri iniziano a spintonare, nonostante la presenza del sindaco di Albano con tanto di fascia tricolore. Due signori accusano un malore. A una donna viene lussata una spalla perché strattonata dalla polizia. Dopo qualche minuto arrivano una ventina di neo-fascisti, capeggiati da Giuliano Castellino, già alla corte di Alemanno sindaco. Saluti romani, volti coperti e cinte alla mano. Vorrebbero raggiungere il luogo della cerimonia, ma il presidio antifascista ormai blocca ben tre strade, impossibile per loro passare.

Le ore passano. L’avvocato Giachini rimette il mandato rinviando ogni responsabilità allo Stato Italiano. Arrivano deputati di Sel e Pd e insieme ai Sindaci di Albano, Genzano e Castelgandolfo tentano una mediazione. Il presidio non decide di smobilitare.

Si chiedono le dimissioni di Pecoraro e la chiarezza da parte delle istituzioni sul fatto che Priebke non debba essere tumulato in Italia. Verso le 21, quando ormai si concretizza l’annullamento del funerale, da un vincolo secondario, vicino al presidio antifascista, iniziano ad uscire gli stessi venti fascisti fermati nel pomeriggio, armati di tutto punto. La determinazione di chi ormai presidiava per ore le strade di Albano ha respinto con determinazione la provocazione neofascista.

Domandandosi come mai quei venti fossero riusciti ad eludere la blindatura delle forze dell’ordine, tra l’altro passando per un vicolo presidiato dal pomeriggio. Scende la notte. La polizia predispone un furgoncino blindato per far uscire la salma da un cancello secondario. Verso l’una scortato da altri due blindati la salma di Priebke viene trasferita nella base militare di Pratica di Mare. Con sé in questo ultimo viaggio, Priebke si è portato dietro tutto l’odio frutto della sua ideologia. A quel punto esplode la rabbia della cittadinanza antifascista".  – La nota conclude – L Normal 0 14 false false false IT X-NONE X-NONE a polizia allora carica i manifestanti. E' stata  una giornata gestita in maniera pessima. Far  uscire indisturbati i fascisti dalla confraternita è stato uno spettacolo pietoso. "Occupazioni precari studenti" hanno proseguito la coda della nota che abbiamo omesso, con delle accuse dirette alle forze dell'ordine in merito alla gestione dell'organizzazione. L'omissione è dovuta nel rispetto di "Occupazioni Precari studenti" e dei destinatari delle accuse.

Continua la nota: "Vedere presi a calci la propria storia, le proprie idee, la propria speranza per un mondo migliore ad Albano ha generato voglia di rivolta. Questo ha impaurito chiesa e istituzioni. Questo ha permesso di non subire l’ennesimo sopruso alla nostra dignità".
 

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PRIEBKE RINGRAZIA

Chiara Rai

Albano Laziale (RM) – Non siamo capaci di trattare con indifferenza chi ne merita a secchiate. Siamo stati italiani anche nella gestione delle esequie di Priebke.

Una giornata, ad Albano, di tumulti. Di destra contro sinistra schierate. Di molotov, di calci e pugni ad una bara che doveva passare nella piena inosservanza di tutti. Non doveva esserci nulla davanti alla confraternita di San Pio X.

Invece tutto quel disordine, tumulti e grida di indignazione umanamente comprensibili, hanno fatto in modo che la salma di un uomo impopolare che ha vissuto nell’ombra i suoi anni dopo il massacro delle Fosse Ardeatine, tornasse ad essere popolare. Tanto da esserci persino il sindaco di Albano Nicola Marini fuori dai cancelli. A protestare insieme alle persone s’intende. Ma c’era.

C’eravamo tutti e così le pagine dei giornali, compreso il nostro, si sono riempite di servizi.

La polizia è stata impiegata per un ex gerarca nazista che avrebbe dovuto avere soltanto la presenza dei parenti nel momento dell’ultimo saluto.

Noi italiani siamo intrisi di sentimenti e con il nostro calore, a volte, otteniamo l’effetto contrario di ciò che vorremmo. Volenti o nolenti, tutti abbiamo dato il nostro saluto a Priebke.

Dicendogli “boia”, “assassino”, ma l’abbiamo salutato.

Forse se ci fossimo raccolti tutti quanti con corone d’alloro e fiori vicino ai nostri caduti anziché aspettare la bara del gerarca nazista, avremmo onorato i nostri martiri e lasciato andare per sempre, in solitudine e nell’ombra il capitano delle SS.

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ALBANO, SALMA PRIEBKE: FUGA NOTTURNA A PRATICA DI MARE

C.R.

Albano Laziale (RM) – Con le parole di sottofondo di Fauzi Cassabgi, assessore alle Politiche Sociale del Comune di Albano si chiude il capitolo castellano per il gerarca delle SS la cui salma, questa notte tra martedì 15 e mercoledì 16 ottobre, ha lasciato la cittadina di Albano Laziale per raggiungere l'aeroporto militare romano di Pratica di Mare. Adesso è giallo sulla prossima destinazione. Scontri fino a tarda serata ieri ad Albano Laziale, dove si sarebbero dovute svolgere le esequie dell'ex ufficiale delle Ss.

Oggi la comunità ebraica di Roma ricorda il 16 ottobre del 1943, quando il ghetto fu rastrellato da uomini che portavano la stessa divisa di Priebke.

“Portare Priebke ad Albano è stata davvero una offesa per la nostra collettività, alla sensibilità della cittadina – dice Fazi Cassabgi – basti pensare a Propaganda Fide. Ci sono cittadini di Albano, non destra e sinistra, oggi ci sono dei cittadini idgnati. Siamo vicini al sindaco Nicola Marini che come noi non sapeva nulla fino alle 15: 30 quando ci hanno avvisato”.

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