ALBANO LAZIALE: LA SCELTA DI MARCO MATTEI DI CANDIDARE A SINDACO CINZIA VERCELLONI

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di Chiara Rai

Albano Laziale (RM) – Marco Mattei, ex sindaco di Albano Laziale, ex assessore regionale all'Ambiente e attualmente Vice Coordinatore Vicario di Forza Italia per la provincia di Roma spiega, in un'intervista rilasciata in esclusiva a L'Osservatore d'Italia, le motivazioni per le quali ha deciso di non candidarsi alle prossime amministrative come sindaco di Albano Laziale spiegando anche i fattori che lo hanno portato a identificare in Cinzia Vercelloni il trait d'union per l'intero elettorato di centro destra. Marco Mattei spende anche parole di stima per Simone Carabella definendolo "apprezzato candidato della società civile" e in ultimo fa chiarezza sul tentativo di strumentalizzazione di alcuni pettegolezzi relativi a vicende per le quali l'ex sindaco di Albano Laziale risulta essere assolutamente estraneo.     
 

Mattei, come nasce la sua scelta di candidare Cinzia Vercelloni?
Il mio convincimento nel proporre Cinzia nasce dal fatto che è una donna capace ed è un politico che ha maturato un'importante esperienza amministrativa.
È evidente che averla avuta nella mia squadra di giunta dal 2005 al 2010 mi ha permesso di apprezzarne le qualità umane e politiche.
Ho di Lei il ricordo di una persona capace nel difendere in maniera semplice ed ostinata le istanze dei più deboli e nello stesso tempo in grado di guidare una macchina complessa come il Comune di Albano Laziale.

Più di qualcuno, anzi quasi tutto il centro destra scommetteva su un suo ritorno in campo. Ma in realtà lei non ha fatto ne un passo indietro e ne in avanti. Perché non si è candidato a sindaco?
Io ringrazio tutti coloro che hanno speso parole di apprezzamento nei miei confronti ed hanno inteso chiedere a gran voce la mia candidatura. Ho sempre detto che qualora le opposizioni in maniera unitaria mi avessero chiesto un impegno diretto non mi sarei sottratto ma una situazione complessa quale è quella del centrodestra nazionale e locale, unitamente ad un crescita del civismo ad Albano Laziale mi ha convinto a soprassedere sull'invito di tanti amici a candidarmi. Vista la nostra storia la mia candidatura può esistere se unifica tutto il fronte dell'opposizione, non può certamente essere una candidatura di parte, anche se la parte che me lo chiede è ampia maggioranza sia nel centrodestra che tra le liste civiche.
Sono certo che la candidatura di Cinzia potrà aggregare anche chi, senza motivazioni politiche ma solamente personali, avversava una mia ridiscesa in campo.
Con un fronte compatto, ne sono certo, anche con una mia partecipazione indiretta torneremo a ben governare la nostra amata città di Albano Laziale, soprattutto con una donna forte e capace, come Cinzia Vercelloni.
Il punto dal quale ripartire, per recuperare gli strappi dell'ultimo periodo, è la convocazione del tavolo degli alleati il cosiddetto "tavolo di luglio". Un tavolo che partendo da Forza Italia aggreghi gli alleati di Fratelli d'Italia, dell'NCD, dell'UDC, aggreghi la federazione delle liste civiche realtà irrinunciabile del territorio, l'area laico e riformista, ultimo ma non ultimo il giovane Simone Carabella apprezzato candidato della società civile ed in ogni caso tutti coloro che hanno voglia di opporsi a questa amministrazione che sta soffocando Albano Laziale con la sua incapacità. In questa attività di ricucitura mi relazionerò con il coordinamento Provinciale e Regionale e sarà costante il contatto con il direttivo di Albano Laziale insieme al Capogruppo Massimo Ferrarini che condurrà il lavoro al mio fianco.

Qualche male informato ha speculato sul suo silenzio tirando in ballo vicende a lei estranee. A questo si aggiungerebbero voci di contrasti interni a Fi, parlo del consigliere regionale Adriano Palozzi. Che intende dire al proposito?
Qualche soggetto, che poco ha a che fare con Forza Italia e con il centrodestra, ha cercato di speculare su notizie usate ad arte per screditare la mia figura politica.
Ho già detto che ciò non ha nulla a che vedere con le mie decisioni e che in quindici anni da amministratore non ho mai ricevuto comunicazioni giudiziarie tantomeno per questa vicenda che qualcuno ha tentato di usare al solo fine di ostacolare una mia candidatura ad Albano Laziale.
Per quanto riguarda i contrasti interni, niente di più che la normale dialettica politica ed aggiungo che Adriano Palozzi è un amico, è un giovane consigliere regionale, ha seguito un po' il mio percorso sul territorio con qualche anno di ritardo dovuto alla nostra differenza di età. Da assessore regionale all'Ambiente l'ho avuto come sindaco di Marino al suo primo mandato. È stato un amministratore capace ed ora il partito gli ha affidato il gravoso compito di Coordinatore Provinciale chiedendo a me di sostenerlo come Vice Coordinatore Vicario. Credo che farà bene e io lo sosterrò con amicizia e rigore politico cercando di trasmettergli quella piccola o grande esperienza che ho maturato in vent'anni di politica nel coordinamento provinciale e regionale di Forza Italia.

 




ALBANO LAZIALE: GUGLIELMINO, "CINTHIA VERCELLONI E' LA CARTA VINCENTE"

 

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di Angelo Parca

Albano Laziale (RM) – Sembra esserci soddisfazione e comunione d'intenti rispetto alla scelta dell'ex sindaco di Albano Marco Mattei di candidare, in accordo con i vertici di partito, Cinthia Vercelloni.

Ecco, al proposito la nota del consigliere comunale di Albano in quota FI Pina Guglielmino:

Volevo dare l'imbocca al lupo alla mia amica Cinthia Vercelloni, proposta ieri sera durante il direttivo di Albano Laziale, dal vice coordinatore provinciale di FI, Marco Mattei. Ottima scelta all'interno del partito che ha trovato immediatamente il mio sostegno e quello di miei colleghi. Sono certa che la sua esperienza amministrativa e la sua sensibilità di donna, saranno le carte vincenti per una rinascita di Albano Laziale. Dopo lungo tempo, incontri inconcludenti e sterili polemiche, atte semplicemente a una destabilizzazione interna del partito, finalmente Forza Italia ha ritrovato la sua unione.




ALBANO LAZIALE: MARCO MATTEI SCOMMETTE SU CINTHIA VERCELLONI

 

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Redazione

Albano Laziale (RM) – "Su proposta del vice coordinatore vicario di FI per la provincia di Roma Marco Mattei, il direttivo di Albano sceglie all'unanimità Cinthia Vercelloni come candidato a Sindaco per il proprio partito. Inoltre il direttivo ratifica all'unanimità la linea politica proposta. Linea che prevede la convocazione del tavolo degli alleati il cosiddetto "tavolo di luglio". Un tavolo che partendo da Forza Italia aggreghi gli alleati di Fratelli d'Italia, NCD, UDC, aggreghi la federazione delle liste civiche realtà irrinunciabile del territorio, l'area laico e riformista e ultimo ma non ultimo il giovane Carabella apprezzato candidato della società civile ed in ogni caso tutti coloro che hanno voglia di opporsi a questa amministrazione che sta soffocando Albano con la sua incapacità. Il vice coordinatore provinciale Mattei, affiancato da Capogruppo Ferrarini comporranno la delegazione per rappresentare il partito nei vari consessi".




ALBANO LAZIALE: SIMONE CARABELLA APRE A MARCO SILVESTRONI

Carabella: "Accetto con piacere quindi la proposta di Marco silvestroni di aprire un tavolo di lavoro ma rilancio proponendo di organizzare, a breve, un primo incontro finalizzato alla raccolta dei dati necessari per l'avvio di un progetto comune". LEGGI ANCHE: ALBANO LAZIALE: INTERVISTA A MARCO SILVESTRONI


di  I. G.

Albano Laziale (RM) – "Non ci sono cittadini di destra o di sinistra, esistono solamente i cittadini di Albano Laziale che devono vedere nell’amministrazione non un nemico ma un servitore, soprattutto in questo momento di grave difficoltà". Questo un passaggio dell'intervista rilasciata dal candidato sindaco Marco Silvestroni che non è passato inosservato all'altro candidato a primo cittadino Simone Carabella, che facendo suo il messaggio lanciato da Silvestroni accetta di aprire un tavolo di lavoro e rilancia con la proposta di organizzare in tempi brevi un incontro finalizzato all'avvio di un progetto comune da presentare in una conferenza stampa congiunta.

Di seguito la nota del candidato a sindaco di Albano Laziale Simone Carabella: 

Apprendo dalle pagine de L'Osservatore d'Italia le esternazioni di Marco Silvestroni in merito alla situazione politica di Albano. Premetto che la mia decisione di candidarmi a sindaco della mia città è una naturale evoluzione del mio impegno sociale in campagne a favore delle cellule staminali, a sostegno delle vittime del sangue infetto, a favore delle persone diversamente abili e contro l'inceneritore e la discarica di Roncigliano. Nessuna di queste battaglie può essere classificata come appartenente ad una ideologia politica e, come dice anche Silvestroni, ben poco hanno di "moderato". La premessa era necessaria per motivare anche la decisone presa insieme ai miei amici, di adottare lo slogan (divenuto anche il nome della mia lista): "né destra né sinistra, amo Albano".

Albano Laziale ed i suoi cittadini, soprattutto i più deboli, sono il cuore della mia attività sociale. Vedo con molto favore quindi che una persona, da tempo impegnata politicamente, senta forte  il richiamo del sociale e dei problemi primari delle famiglie e che abbia compreso, unico forse ad Albano, il messaggio di  una persona che, da tempo impegnata socialmente, ha sentito di portare un contributo alla politica, Accetto con piacere quindi la proposta di Marco silvestroni di aprire un tavolo di lavoro che, pur mantenendo nei suoi protagonisti la propria identità, possa mettere a frutto le necessità che entrambi abbiamo colto: ascoltare la voce dei cittadini. Non solo, quindi, accolgo la proposta di Marco Silvestroni ma rilancio proponendo di organizzare, a breve, un primo incontro finalizzato alla raccolta dei dati necessari per l'avvio di un progetto comune da presentare in una conferenza stampa congiunta.
Albano farà scuola, saremo d'esempio in Italia.




ALBANO LAZIALE: INTERVISTA A MARCO SILVESTRONI

di Cinzia Marchegiani

Albano Laziale (RM)
– La bellissima cittadina di Albano Laziale, tra le icone dei Castelli Romani, nel mese di maggio chiamerà i suoi cittadini a rinnovare il parlamento comunale, e i rumors come sempre la fanno da padrone.

L’Osservatore d’Italia è andato ad intervistare Marco Silvestroni, responsabile provinciale del partito della giovane Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, nonché da poco eletto consigliere nell’area metropolitana di Roma.

Marco Silvestroni ha da poco annunciato la sua candidatura a Sindaco per le prossime amministrative, qual è il panorama politico che si respira?
Il panorama politico locale si sta incancrenendo sulle vecchie strategie della politica e della partitocrazia che hanno l’unico effetto di allontanare ancora di più i cittadini dalla partecipazione e dal voto. I vecchi, non sempre anagraficamente, personaggi noti del nostro panorama amministrativo pretendono di impostare una nuova campagna elettorale su tavoli di lavoro aperti ai pochi interessati senza dare ascolto alla voce e alle esigenze della popolazione.
La cecità che li offusca non permette loro di guardare, invece, a tutti coloro che con difficoltà affrontano la vita di tutti i giorni, a quelle persone senza un lavoro e senza uno stipendio, a chi subisce una crisi in gran parte determinata da una pessima amministrazione.
Il cambiamento necessario per dare una svolta a questa situazione, quindi, non è nella scelta di un nome da proporre come candidato a sindaco in grado di accontentare, più o meno, tutti coloro i quali si siedono intorno al tavolo, ma è individuare un progetto ed un programma che dia voce a tutti i cittadini e alle loro necessità.

Qual’è il progetto che sente di farsi promotore?
Dobbiamo, uscire dagli schemi ideologici e unirci per riappacificare il territorio.
Non ci sono cittadini di destra o di sinistra, esistono solamente i cittadini di Albano che devono vedere nell’amministrazione non un nemico ma un servitore, soprattutto in questo momento di grave difficoltà. Non dobbiamo più dare ascolto a quei termini ormai vecchi e demagogici quale ad esempio: moderati", destra, sinistra. Termini che appartengono ad una politica non in grado di dar voce a ciò di cui le donne e gli uomini di Albano, Cecchina e Pavona hanno bisogno.
Parlare oggi di trasparenza, coerenza, sicurezza e controllo del territorio, crescita sociale e civile, opportunità occupazionali, riqualificazione urbana, tutela dei più deboli, gestione dei rifiuti significa essere di destra o di sinistra o moderati? Occorre essere moderati per trovare una soluzione a questi problemi o serve "decisione"?

Come è nata la sua candidatura a Sindaco per queste amministrative ormai alle porte degli impegni elettorali?
La mia candidatura viene fuori da una forte richiesta dei cittadini e di alcune liste civiche.
Abbiamo tentato a lungo con i partiti del centrodestra e la federazione delle liste civiche di trovare L'Unità su di un candidato che ritenevamo potesse unificare la coalizione ed incarnare le esigenze dei cittadini. Marco Mattei era per noi il candidato giusto per battere Marini anche perché per 10 anni ha governato Albano raggiungendo ottimi obiettivi e con la capacità di creare una vasta coalizione "pacificata" ne destra ne sinistra ma un amministrazione di larghe intese per il bene della comunità di Albano. Ora, invece, un grosso ostracismo da parte di una fazione di Forza Italia rende impossibile proseguire il discorso facendo emergere ora più che mai quanto i partiti siano lontano da comprendere che per amministrare una città occorre, come detto, uscire dai concetti di destra e sinistra, di moderazione o altro. Questo è per la nostra città un grosso rammarico ma è necessario prenderne atto.
Questi sono i motivi che mi hanno spinto a candidarmi.
La stessa passione, la stessa motivazione e la stessa convinzione l'ho trovata in Simone Carabella e nelle sue liste civiche; al lui lancio un messaggio di apertura su cui gettare le basi per la nascita di una sinergia che abbia come unico scopo il bene della città e le esigenze dei nostri cittadini. Avviare un progetto libero dagli schemi strategici della vecchia politica sarà la vera nuova possibilità per la nostra città.




ALBANO LAZIALE: ALBAFOR E QUELL'INSPIEGABILE TRACOLLO

di Alba Circari

La crisi economica di oggi sicuramente non risparmia nessuno, ma nel caso della società Formalba (ex Albafor) si palesa una netta difficoltà di gestione che non sembra direttamente proporzionale al momento contingente e alle gravi problematiche in cui versa la società.
Un' azienda che un tempo, a detta di molti, era il fiore all'occhiello della Città di Albano Laziale. La società è nata nel 2002 per un obbligo normativo dell'epoca, prendendo il testimone dal piccolo CFP (centro di formazione professionale di Albano). Negli anni è stata chiamata da Regione Lazio e Provincia di Roma per i salvataggi del personale ENFAP, IRIPA E IAL CISL. Quest' ultime erano società in liquidazione ed Albafor si rese disponibile a salvare l'occupazione in esubero delle stesse. Nel 2008 il fatturato della società era più che triplicato giungendo a circa 7 milioni di euro, assorbendo circa 100 dipendenti dai suddetti enti in sofferenza (circa il 65% del personale impiegato) e mantenendo i 30 dell'iniziale CFP, per un totale di 130 dipendenti.
La storia degli ultimi anni è semplice, nel 2009 l'Albafor chiudeva il suo bilancio annuale con oltre 9 milioni e mezzo di euro di finanziamenti e il personale era cresciuto fino a 170 dipendenti. Ci furono, in quell'anno, certamente molte assunzioni a tempo indeterminato. Di queste, molte furono stabilizzazioni di contratti a tempo determinato che duravano da anni e alcune assunzioni furono fatte attingendo dall'albo derivante da una selezione effettuata nel 2008 e ripetuta nel 2009. Quel personale costava alla società una somma compatibile con i dettami normative delle società di formazione in rapporto con gli oltre 9 milioni e mezzo di euro finanziati. Ancora nel 2010 la società sosteneva il carico occupazionale ed era la prima società pubblica del Lazio per ore erogate di obbligo formativo (oltre 1000 ragazzi formati annualmente). Fino a quell'epoca non era mai saltato uno stipendio e la società era un modello nel mondo della formazione.
Non ci è dato sapere, come sia stato possibile che, in coincidenza con il cambio dell'amministrazione comunale di Albano a maggio 2010, si sia arrivati ad un drastico dimezzamento dei finanziamenti regionali ed europei e all'avvio nel 2011, appena un anno dopo, della prima procedura di licenziamento collettivo.

Possiamo cercare di comprendere la dinamica dei fatti, snocciolando alcuni dati a partire dall'anno 2011:

Per meglio inquadrare la situazione rivolgiamo qualche domanda ad alcuni dipendenti dell'azienda che preferiscono mantenere l'anonimato.

Attualmente qual è la situazione stipendi ?

“Ad oggi l’ultimo stipendio pagato è quello di settembre 2014, malgrado sia stato incassato circa il 70% dell'anticipazione dei fondi regionali (circa 1.340.000 €). La rimanente tranche del 30% (circa 500 mila euro) é in questi giorni all’incasso. Ad oggi, oltre a quanto detto, la società dovrà incassare solo il 10% a saldo nel mese di dicembre 2015. Riflettendo sul fatto che i lavoratori debbono ricevere ancora tre mensilità per l'anno 2014 e altre 12 nell'anno in corso non si riesce a comprendere il piano finanziario di rientro sul salario arretrato che sta mettendo in campo il management societario”.

Quali azioni sono state intraprese dalla Società per garantire il lavoratore?

“Siamo stati posti in mobilità, contratti di solidarietà difensiva, CIG , tutte soluzioni momentanee che non possono rappresentare una soluzione definitiva”.

Come avete reagito a tutto questo?

“Sono stati ridotti gli stipendi, ma nonostante ciò i dipendenti hanno garantito la loro professionalità, abbiamo dovuto ascoltare inviti poco nobili da parte dei vertici quali: “cercatevi un altro lavoro”, “ancora a chiedere il pagamento dello stipendio”, “ringraziate che ancora lavorate, lo stipendio non è primario”. E magari fossero state espresse almeno con questo garbo.
All’improvviso, e fortunatamente spesso senza seguito, vengono chiamati dipendenti ai quali si comunica di imminenti trasferimenti anche a più di 50 km senza nessuna giustificazione di tipo professionale, così come se lanciando i dadi fosse uscito il proprio nome. Ricordiamo bene quando durante l'ultimo consiglio comunale in cui si parlava della società, in una riunione con i ns vertici sindacali, il Sindaco aveva detto che non avrebbe spostato il personale e qualora lo si fosse ritenuto necessario, la distanza tra la vecchia sede e quella di eventuale spostamento avrebbe dovuto essere minima. Ma con una situazione così drammatica, il Sindaco come fa a dormire la notte?”

C'è stata una revisione della pianta organica della società?

“La pianta organica dal 2011 cambia di continuo, addirittura a distanza di un anno, stesso socio unico, stesso amministratore delegato (liquidatore), stesso direttore del personale é cambiata 2 volte senza apparente motivo. In meno di 10 mesi la pianta organica viene rivista come se l’azienda avesse modificato attività o linee produttive, non riusciamo a capire cosa sia accaduto. A dicembre di un anno fa ci è stato raccontato che diminuendo i livelli degli amministrativi si sarebbe risolto ogni problema. Poi abbiamo scoperto che un nono livello è ancora a carico dell’azienda, alcuni per gli stessi motivi sono stati licenziati, ad alcuni è stato chiesto di passare dal sesto al quinto, salvo poi oggi dichiarare che i quinti non servono all’azienda.”

A questo punto abbiamo visto i bilanci dal 2009 al 2013 e vi abbiamo trovato un dimezzamento dei finanziamenti ottenuti, come se si fosse interrotto all'improvviso il rapporto tra il comune di albano, la provincia e la regione. È ovvio che un occhio malizioso potrebbe leggervi l'ascesa di un management incapace e una gestione allegra dei conti ma tant'è.

A questo punto viene da chiedersi se la società abbia provveduto a predisporre un piano di riduzione dei costi mantenendo alta l’attenzione a quei costi che invece potrebbero aumentare il fatturato se destinati ad investimenti ad esempio utilizzando tutte le varie professionalità presenti in azienda.
Viene da chiedersi inoltre:
Perché, nonostante le prerogative definite dell'art. 5 della Legge 223, l’azienda ha applicato solo i criteri al punto a) carichi di famiglia e b) anzianità, senza tener conto del punto c) esigenze tecnico-produttive ed organizzative tenendo conto delle professionalità. Inoltre anche rendendo giustamente prioritari i carichi di famiglia non è stata valutata la condizione di capofamiglia monoreddito dipendente della società.
Perché la società ha invece operato facendo dei voli pindarici e spacchettando terzi e quinti livelli un po’ qui, un po’ lì nella graduatoria?
Perché ha considerando superflui i quinti livelli considerando sufficienti i direttori anche a svolgere il loro lavoro, salvo poi stabilire che, per un solo direttore ciò non era valido e per costui bisognava salvare 2 quinti livelli?
Perché non ha considerato le attività realmente svolte in azienda da tempo (e quindi autorizzate) facendo così divenire docente chi non lo è mai stato e ha trasformato livelli operativi in amministrativi magari con il solo intento di salvare qualcuno dall'esubero?

I carichi di famiglia e l’anzianità sono criteri sicuramente importanti nella determinazione delle precedenze, ma è strano come un’azienda non riconosca il valore etico a quei dipendenti che nonostante la situazione così critica abbiano continuato a recarsi sul posto di lavoro, ormai a proprie spese visto il ritmo dei pagamenti, con abnegazione e permettendo così il prosieguo delle attività.

Molto spesso i dipendenti hanno offerto la loro collaborazione all’azienda anche fuori dalle loro competenze, inviando documentazione o impegnandosi anche al di fuori dall’orario di lavoro per riuscire ad aumentare le attività aziendali.
In tutto questo tempo oltre a guardare e riguardare i conti da pagare, che ovviamente non variavano di mese in mese, cosa faceva l’azienda? Li considerava e valutava i loro lavoro?

Per concludere appare chiaro che da parte dell'azienda non sembra esserci all'orizzonte un piano di rilancio della società, ne tantomeno azioni da parte dei vertici che prevedano il coinvolgimento delle professionalità presenti che si occupino della tessitura di una nuova rete commerciale che spinga anche sulla formazione professionale continua delle aziende private. Questa attività unita ad una ricerca di nuove linee di finanziamento regionali ed Europei fornirebbe una boccata di ossigeno e una dose di entusiasmo anche per i dipendenti che oggi sono provati, stanchi e demoralizzati e rilancerebbe il destino di una società che il Comune di Albano sembra aver deciso di liquidare.
Non vorremmo addentrarci in letture di retroscena che di fatto non si conoscono e non ci appartengono. Le dinamiche di mercato, poi, sono molteplici e risultano note ai più audaci. Spesso dietro il tracollo di una società efficiente e di ottimo livello c'è un destino già designato: non sarebbe ne la prima ne l'ultima volta che una società, lasciata sull'orlo del falimento, viene svenduta a qualche conoscente sul mercato privato. Ma questo, si auspica, non può essere il sipario dell'Albafor.

 




ALBANO LAZIALE: DI BALDO E MAMMARELLA NUOVI ASSESSORI DELLA GIUNTA MARINI

Redazione

Albano Laziale (RM) – Anna Di Baldo e Giacomo Mammarella sono i nuovi Assessori della Giunta Marini.
Subentrano a Giuseppe Rossi e Fauzi Cassabgi che avevano rassegnato le proprie dimissioni. Anna Di Baldo (46 anni) è insegnante presso l’Istituto Murialdo di Albano Laziale ed è la direttrice del coro “insieme vocale L.A. Sabbatini”. Giacomo Mammarella (27 anni) è studente universitario in Scienze Politiche, lavora e risiede a Pavona. Per entrambi si tratta del primo incarico istituzionale. Sia a Di Baldo che a Mammarella sono giunte le congratulazioni e gli auguri di buon lavoro dal Sindaco Nicola Marini e da tutta l’Amministrazione Comunale.




ALBANO LAZIALE: CUSTODE DEL CIMITERO ARRESTATO PER DETENZIONE AL FINE DI SPACCIO DI SOSTANZE STUPEFACENTI

Redazione

Albano Laziale (RM) – Agenti della Squadra Anticrimine del Commissariato di Albano Laziale, diretto dal Vice Questore D.SANNINO, impegnati in un servizio di antirapina, percorrendo Via Vallepozzo ingaggiavano un inseguimento di una autovettura VW Golf il cui conducente incurante delle limitazioni imposte dalla segnaletica stradale procedeva a velocità sostenuta. Il veicolo veniva tallonato e bloccato dopo circa un km e mezzo. Il conducente identificato per G.W. di anni 45, residente in Albano, custode di un cimitero, manteneva un ingiustificato comportamento nervoso tanto da insospettire gli Agenti che procedevano ad un controllo accurato del veicolo. Questo portava al sequestro di circa 10 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish nascosto in un pacchetto di sigarette. Stante ciò veniva eseguita perquisizione nell’abitazione di G.W., ove nella camera da letto all’interno di un armadio gli investigatori rinvenivano e sequestravano un panetto di Hashish del peso di 100 grammi oltre all’occorrente per lo sporzionamento in dosi per lo spaccio al dettaglio e circa 1000 euro ritenuto provento dello spaccio. G.W. veniva quindi tratto in arresto ed associato alla Casa Circondariale di Velletri. Nella mattinata odierna è stato convalidato l'arresto dal Tribunale di Velletri. Chiesti termini a difesa con l'obbligo di firma al Commissariato di Polizia.




ALBANO LAZIALE: PREVISTA CHIUSURA PEDIATRIA AL REGINA APOSTOLORUM

Redazione
Albano Laziale (RM)
– “La cesoia della spending colpisce anche i bambini: alla Asl RM H, due pediatrie in due diversi comuni non possono coesistere così si taglia, senza tener conto delle evidenze epidemiologiche”. Lo sostiene il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, in merito alla prevista dismissione della pediatria dell’ospedale accreditato Regina Apostolorum di Albano Laziale ai Castelli Romani, i cui piccoli utenti dovrebbero in futuro andare ad affollare i servizi della vicina Genzano. “Un reparto che è un vero gioiello – continua Maritato – con più di 4000 interventi l’anno, viene smantellato e resta il fatto che si colpisce sempre l’offerta mai lo sperpero. I nostri amministratori dovrebbero comprendere che la sanità è non solo eccellenza e grandi numeri. La sanità è accoglienza, comunicazione, empatia fra operatori e assistiti, specie quando si tratta di bambini. Senza considerare poi i problemi di mobilità. Chi conosce i Castelli romani sa benissimo cosa vuol dire attraversare la via Appia nelle ore di punta. Pensiamo allora – suggerisce il presidente – a un bambino in gravi condizioni chiuso dentro una macchina bloccata nel traffico che non riesce a raggiungere Genzano. Chi pagherebbe le conseguenze di un eventuale, mai augurabile, infausto evento? I nostri amministratori dovrebbero porsi anche tali interrogativi, non regolarsi soltanto a suon di bilanci e sforamenti di spesa”, conclude il presidente.   

 




ALBANO LAZIALE: CEMENTIFICAZIONE, SERVIZI E CATTEDRALI NEL DESERTO

Redazione
Albano Laziale (RM) – I numeri, sopratutto in tempo di crisi, fanno sempre pensare; quando poi diventano confronto il pensiero dispone di nuovi strumenti di analisi. Ricordarli, alcuni numeri, è importante oggi più che mai ed in termini di paragone è il caso che si parta da una città particolare, Madrid, capitale spagnola, il terzo comune più popolato d'Europa dopo Londra e Berlino. La Spagna è stata la prima vittima della crisi in corso: ricorderemo tutti la bolla immobiliare del 2006/2007. Il PGOUM del '97, l'equivalente del nostro PRG, prevedeva, nell'arco di circa 10 anni, di incrementare con 350.000 appartamenti la capacità abitativa. Madrid  all'epoca, agli inizi del boom economico, contava circa tre milioni di abitanti. La provincia, che costituisce regione a sé, arrivava a circa 5,5 milioni di abitanti. L' operazione avrebbe portato all'incremento del 30% circa degli abitanti. Oggi alcuni quartieri sono ancora interamente disabitati nonché incompleti, vedi l'Ensanche de Vallecas o la Gavia, a Madrid Sud, dove il nuovo insediamento avrebbe previsto 400.000 nuovi abitanti "dati Madrid.es Urbanismo e Infraestrucutura".

"Ogni volta che si guarda a questi numeri, è immediato pensare all'estate del 2008, e al PRG che venne adottato ad Albano laziale, rimanendo senza fiato nel pensare che la politica, e parte della società civile, furono in grado di arrivare a concepire, per Albano, un incremento della popolazione del 100%, un raddoppio, in pratica, degli attuali 40.000 abitanti, prevedendo una soglia ad 80.000. – Dichiarano in una nota dal M5S di Albano Laziale – Neanche Madrid, (ragionando per assurdo) era arrivata a tanto per quanto  "città nel deserto" , quindi con ampi margini d'espansione. Da queste parti con tali idee grandiose, che si sono poi tradotte in cementificazioni puntuali, (si vedano patti territoriali, i 6 ettari di terreno verde divorati dal progetto InnovaAlba a Cecchina) pensavano e pensano di "riconsegnare un futuro" alla cittadinanza. Peccato (e c'è da dire meno male!) che Albano non sia una città nel deserto, come Madrid: a malapena sono identificabili i confini con gli altri comuni proprio a causa dell'eccessiva espansione della cementificazione. – La nota M5S prosegue – Ben vengano interventi puntuali, ma che siano, in urbanistica e non, mirati al recupero e alla valorizzazione dell'esistente. E' necessario che a livello di collegamenti Albano ma anche Ariccia e Genzano,diventino, ben raggiungibili da Roma: facilmente, più che velocemente, per evitare che si trasformino essi stessi in sobborghi di Roma e che si progettino nuove espansioni urbanistiche (Ensanche, ‘ampliamento periferico, per dirla alla spagnola), anche speculative. Spesso leggiamo della difficoltà nell’intraprendere trattative con gli enti e le aziende che gestiscono i trasporti pubblici, quando si tratta di migliorare il servizio; eppure facile e immediato è stato prevedere, ad Albano, un parcheggio a ridosso della stazione, dove la società preposta incassa quasi 3500 € al mese dal Comune, mentre il servizio offerto prevede un treno, uno all’ora! Le attuali linee ferroviarie vanno alleggerite strutturalmente: il Cityval, sistema elettrico leggero su gomma, permetterebbe di ovviare ai problemi legati ai dislivelli, ai raggi di curvatura in termini di progettazione, fornendo ai Castelli una metro leggera all'avanguardia, con collegamenti diretti  su Ciampino e Anagnina, il che non sarebbe poco. – La nota conclude -Tali miglioramenti sono propedeutici al  recupero degli edifici e delle aree in degrado di Albano, al riordino dei servizi, che almeno in parte, meriterebbero di stare in ben altri luoghi invece che in un centro storico. Servizi che potrebbero essere accolti dall'ormai ex Tribunale di Albano come già detto in passato, e perché no, anche dalle frazioni di Pavona e Cecchina, non più città dormitorio ma centro dell'attività amministrativa. Di questo e altro se ne discute ogni lunedi sera presso, la casa del cittadino in via XXIV Maggio 1, ad Albano Laziale Sabato 31 gennaio continua la raccolta firme #fuoridall€uro del Movimento 5 stelle di Albano Laziale, presso la Casa del Cittadino".
 




ALBANO LAZIALE: A.A.A. CERCASI COMUNISTI

Redazione.
Albano Laziale (RM)
– "Parafrasando un noto vezzo cinematografico potremmo chiedere: “Toc-toc, c’è qualcuno ad Albano interessato ad imprimere un segno comunista nella città? Tra i residenti di Albano, di Cecchina e di Pavona c’è chi sa di essere comunista o di essere vicino alle idee comuniste e, attualmente non è attivo perché schifato dalle politiche nazionali governative? Giovani e meno giovani, uomini o donne?. Potremmo rivolgere questa domanda, – dichiarano in una nota dal coordinamento del Partito dei Comunisti Italiani Albano – perché stiamo ricostruendo una grande opportunità per la città di Albano. Molti sapranno, infatti, che tempo addietro una parte dei dirigenti del Pdci hanno abbandonato il nostro campo. Allo stesso modo, molti sono informati che, grazie ad una leale, forte e convinta unità d’azione con i compagni e le compagne di Rifondazione Comunista siamo impegnati a costruire una lista unica ed unitaria della sinistra. – La nota prosegue – Noi Comunisti Italiani, ci siamo presi l’impegno, e lo manterremo, di metterci a disposizione della città di Albano, del lavoro politico e programmatico che rispecchia il solco della collaborazione di Rifondazione con la Giunta uscente. Ora, però, tocca a noi chiedere qualcosa ai cittadini, al popolo della sinistra, ai comunisti di Albano, di Cecchina e di Pavona. Ci occorre sostegno, ci occorre confronto, ci occorre una mano a dirigere tutto questo che stiamo costruendo (non abbiamo nessun “capo” calato dall’alto, solo tanti manovali della politica che vogliono avere al proprio fianco altri che condividano questa esperienza). Per ora, abbiamo segnato la nostra presenza su una pagina FaceBook. Molto politica, quindi selettiva per chi scelga di visitarla. I dati, piccoli per ora, ci dicono che è seguita. Gradiremmo non solo parlare sul social con chi volesse accedere (https://www.facebook.com/pages/Partito-dei-comunisti-italiani-albano/266564790209274?sk=info&tab=page_info), ma anche incontrare di persona ogni cittadino, persona di sinistra o comunista che abbia da sottoporci domande, critiche, proposte. Siamo a vostra completa disposizione. Naturalmente con questa azione stiamo anche facendo in modo che possiate aiutarci ad individuare candidati da proporre alla lista unitaria di sinistra per partecipare, con innovazione e determinazione, al nuovo governo della città.  – La nota conclude – Per ora, non abbiamo una sede di riferimento fisico, quindi siamo reperibili al 3473849031 (maurizio) e al 3926587555 (stefano). Insieme, ce la possiamo fare".