ALBANO LAZIALE: LO SCANDALO DELLE ELEZIONI CONTINUA. ARRIVA IL TAR!

di Chiara Rai

Albano Laziale (RM) – Quest’ultime elezioni di Albano Laziale, che lo si ammetta o no, sono costellate da problemi e presunte irregolarità che spetterà soltanto alla magistratura ravvisare o meno. Dopo la bufera giudiziaria che ha completamente travolto l’amministrazione di centrosinistra di Nicola Marini raggiunta dall’accusa della Procura di Velletri di voto di scambio (sarebbero stati assunti a ridosso del voto nella municipalizzata Volsca alcuni candidati o parenti degli stessi o affini presenti nella lista a sostegno del sindaco Pd Marini).

Poi lo scandalo dell’Albafor con Dario Spaccatrosi il marito dell’eletta consigliera nella lista per il sindaco Enrica Cammarano promosso a direttore del personale della municipalizzata Albafor (Formalba), poco dopo la vittoria di Nicola Marini alle elezioni. Dario Spaccatrosi, marito della neo consigliera, grazie alla promozione ha potuto evitare il rischio di finire in esubero e quindi di essere licenziato.

Adesso arriva un altro grosso macigno. L’ex consigliere comunale Nabil Cassabgi insieme a Marco Risica e altre sette persone hanno presentato ricorso al Tar per l’annullamento delle elezioni di Albano Laziale che hanno decretato la rielezione del sindaco Nicola Marini. Sono in tutto nove i firmatari del ricorso. La Camera di Consiglio per la discussione è fissata per il prossimo 2 settembre 2015. Mentre l’udienza di merito si terrà il 14 ottobre.

L’accusa avanzata agli organi comunali è di aver violato il diritto di voto dei cittadini comunitari che avevano facoltà di esercitare il diritto di elettorato attivo e passivo ma a quanto pare non gli è stata concessa perché il Comune non avrebbe pubblicato e diffuso nei tempi i manifesti con il regolamento per le iscrizioni dei cittadini comunitari nelle apposite liste elettorali. E della mancata tempestiva pubblicazione e diffusione dei manifesti da parte del Comune di Albano Laziale nei tempi previsti dalla legge ci sarebbero i pezzi di carta ad avvalorare questa gravissima accusa che se fosse vera potrebbe addirittura essere motivo di annullamento delle elezioni da parte del Tribunale amministrativo del Lazio.

Ma scendiamo nei particolari. L’amministrazione avrebbe violato, secondo quanto scritto nel ricorso, le norme comunitarie e statali in materia causando di fatto una disparità di trattamento rispetto ai cittadini italiani. L’esclusione di esercitare il diritto di voto a danno dei cittadini comunitari, causata da una presunta inadeguata informazione quindi, avrebbe alterato in maniera irrevocabile l’esito elettorale.


Infatti i cittadini comunitari residenti ad Albano Laziale sono circa tremila (3.000) e i conti sono presto fatti se si pensa che il sindaco Nicola Marini è stato riconfermato con circa mille (1.000) voti di scarto rispetto al suo avversario Gino Benedetti. L’esclusione dal voto dei comunitari sarebbe quindi stata determinante ai fini dell’esito elettorale. Anche se di fatto non possiamo sapere quale candidato sindaco avrebbero comunque votato i cittadini penalizzati dalla mancata informazione. Insomma le elezioni non sembrano essersi svolte regolarmente a causa di questa mancanza denunciata da Cassabgi e Risica più altri sette.

Si è più precisamente configurato il mancato rispetto della normativa di cui al D Lgs 12-4-1996N°197 concernente l’attuazione della Direttiva 94/80/CE che riguarda la modalità di esercizio del diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni comunali per i cittadini dell’Unione Europea che risiedono in uno Stato Membro di cui non hanno la cittadinanza.


Non si è proceduto alla affissione e pubblicazione dei relativi manifesti nei tempi dovuti e a provarlo c’è una lettera del segretario generale del 27/04/2015, una denuncia in Procura inoltrata dal consigliere comunale il 12 maggio2015 e una nota inviata dal viceprefetto il 28/04/2015.

Oltre a questo c’è una circolare del Ministero dell’Interno che indica le scadenze precise per l’affissione e pubblicazione dei manifesti (date che non sarebbero state di fatto rispettate dal Comune). I cittadini comunitari pertanto non sono venuti a conoscenza della possibilità di poter partecipare ne come candidati e neppure come elettori alle elezioni amministrative uscendo penalizzati da tutta questa incresciosa vicenda.

Il termine per l’iscrizione dei comunitari nelle apposite liste elettorali aggiunte per partecipare alle elezioni comunali era fissato per il 21 aprile 2015. Ma ciò non è avvenuto o meglio è avvenuto fuori tempo massimo e la mera pubblicazione tardiva sull’albo pretorio non è, secondo i ricorrenti, di fatto sufficiente ad una adeguata diffusione che avrebbe permesso ai cittadini comunitari di partecipare. Tremila cittadini comunitari sono molti e Nicola Marini ha vinto per mille voti in più.

Al Tar l’ardua sentenza. Per il momento non possiamo fare altro che continuare la cronaca e critica politica di una vicenda che mette i brividi.

 




ALBANO LAZIALE: RIFIUTI E SENZA TETTO, IMMIGRATI E IMMONDIZIA. ECCO A VOI PAVONA!

di Ivan Galea

Albano Laziale (RM) – Ancora immagini che non lasciano dubbi sullo scenario pietoso di una grande frazione del Comune di Albano Laziale.

Pavona è in preda al più totale stato di degrado e di abbandono. A fronte della tassa dei rifiuti che è aumentata e un servizio di raccolta decollato permane una condizione di disordine e sporcizia e di mancanza di controlli e pulizia.

A denunciare uno dei numerevoli episodi di sordine l’ex consigliere comunale di Albano Laziale Marco Moresco che invia alla nostra redazionela foto di uno dei diversi senza tetto che girano a Pavona e che, alla faccia della differenziata, raccoglie tranquillamente l’immondizia dentro il cassonetto della spazzatura:”Quest’uomo – dice Moresco – dorme nella stazione di Pavona in condizioni igienico sanitarie pietosissime, di giorno gira per il paese chiedendo l’elemosina per comprarsi poi del vino ed ubriacarsi … predilige il vino rosso” . Moresco descrive davvero uno scenario da terzo mondo a Pavona: “Una frazione – continua – invasa nel vero senso della parola da rifugiati politici, provenienti da Santa Palomba, che girano rovistando nei secchioni cercando chissà cosa. Girano in bicicletta. E’ un continuo. Buste della spazzatura tante volte lasciate per terra, aperte per "ispezione" …….. una vera e propria indecenza. Mi dispiace che non si riesca a mantenere il benché minimo decoro e questo grazie una posizione che più che di solidarietà mi sembra di disordine e incuria”.




ALBANO LAZIALE, PARCO DELLA RIMEMBRANZA E VILLA DORIA: E' ALLARME SICUREZZA

Redazione
Albano Laziale (RM) – Sempre più cittadini sui vari social network e nel mondo reale, per la strada,  manifestano paura nei confronti di un personaggio solitamente in forte stato di ebrezza alcolica, che ormai da mesi staziona nel parco della Rimembranza di Albano Laziale.

Più volte sono stati segnalati episodi di violenza da parte di questo personaggio nei confronti dei vari passanti, soprattutto nei confronti delle donne. Alcuni residenti hanno segnalato gli episodi oltre che nei pressi del parco anche all'interno di villa Doria, sempre nel territorio di Albano Laziale.
"Da mesi chiedo un censimento a tutela di tutti i cittadini, regolari (italiani e non) – dichiara Simone Carabella intervenendo sulla questione – cacciando, se serve con la forza, – prosegue Carabella chi non ha nome e cognome,  chi non lavora, chi non ha residenza e mette in pericolo la vita degli altri. Oggi un'amministrazione lassista, irresponsabile, ipocrita e perbenista di sinistra, – incalza Carabella – di fronte ad un'emergenza sociale è assente!!! Assente per i cittadini di Albano Laziale perché non sa garantirne la sicurezza ed assente nei confronti di un uomo che mette in pericolo se stesso oltre che la comunità. Non starò ad aspettare che accada qualcosa  di grave ad una donna o ad un bambino e nessuno di noi deve permettere che questo accada; domani quest'uomo ubriaco potrebbe accoltellare nostra madre nostra moglie, nostro figlio. Non starò ad aspettare che qualcuno dopo aver subito una violenza possa pensare di farsi giustizia da solo.
Cosa faremmo se questo dovesse accadere? Ci stracceremmo le vesti battendoci il petto per non aver saputo intervenire quando ancora era possibile farlo? Non permetterò che questo accada!!! Non permettiamo che questo accada!!! – grida a gran voce Simone Carabella intenzionato a risolvere una volta per tutte il gravoso problema dei "senza identità che vagano per la città – Chiederò ad ogni consigliere di questa amministrazione, visto l'emergenza di portare in via straordinaria il tema sicurezza al prossimo consiglio comunale. Nel frattempo farò in modo che questa persona venga sottoposta quanto prima a TSO (trattamento sanitario obbligatorio) A chi mi taccerà di razzismo, dico fin da subito che il vero razzista è chi lascia un povero cristo ubriaco e violento in balia di se stesso,l'amministratore che non interviene di fatto alimenta un clima di pericolosa intolleranza decretando ancora una volta in modo tangibile concreto e inopinabile la propria incapacità." Conclude.




ALBANO LAZIALE, ARRIVA LA STANGATA PER I CITTADINI: AUMENTA LA TASSA SUI RIFIUTI

Redazione
Albano Laziale (RM)
– Ad Albano Laziale il Consiglio comunale dello scorso 30 Luglio ha deliberato le tariffe Tari, le aliquote Tasi, Imu e l’addizionale comunale all’Irpef per l’anno d’imposta 2015. La tassa sui rifiuti nell’anno corrente subirà un aumento del 9%, motivato dell’ampliamento del servizio di raccolta differenziata che coinvolgerà tutto il territorio di Albano Laziale entro il 31 Dicembre 2015. Restano invece invariate le aliquote, già al massimo consentito per legge, Tasi, Imu e l’addizionale comunale all’Irpef. Il primo cittadino di Albano Laziale Nicola Marini ha così commentato: “L’Amministrazione coerentemente con il proprio programma amministrativo sta portando avanti il progetto di estendere  progressivamente il servizio di raccolta differenziata a tutto il territorio comunale. Questo comporta allo stesso tempo benefici in termini di rispetto ambientale ma  di riflesso un aumento dei costi, che saranno interamente coperti dall’aumento della Tari, al fine di garantire alla nostra città un servizio che riteniamo essenziale”.

Il movimento 5 stelle di Albano Laziale, per la prima volta in consiglio comunale, dopo l'ultima tornata elettorale, con la consigliera Federica Nobilio, non ha condiviso la scelta di aumentare la tariffa relativa la Tari. "In realtà l'opposizione tutta si è schierata in maniera compatta contro l'aumento – dichiara Nobilio in una nota – motivando il diniego – prosegue la consigliera M5S – con proposte e alternative. 15 voti favorevoli (maggioranza) e 9 contrari (opposizione)". La portavoce del Movimento 5 Stelle di Albano Laziale entra poi nel merito della scelta, da parte della maggioranza consiliare, che ha motivato l'aumento adducendo in particolare che  "per il Centro Storico è allo studio un innovativo sistema di “cassonetti interrati”. "Ci sentiamo di poter offrire ai cittadini – Afferma Federica Nobilio – delle spiegazioni più circostanziate e meno evasive riguardo a questo aumento."

La Consigliera M5S spiega in 4 punti quali sono le reali motivazioni che avrebbero portato l'amministrazione comunale di Nicola Marini ad aumentare del 9% la Tari.

"1) Non si può motivare l'aumento con la fase di star up della differenziata partita nel 2013 peraltro con grande ritardo rispetto alla tabella di marcia. Un ritardo impattante per i cittadini sia a livello ambientale che economico. La raccolta differenziata ad Albano Laziale ad oggi non ha portato vantaggi che avrebbe dovuto e che ci aspettavamo: non è significativa, infatti, la diminuzione in percentuale dei rifiuti indifferenziati sversati in discarica fino a oggi. Tanto rumore per nulla…

2) Il progetto dei cassonetti interrati (determina n°102 del 10 febbraio 2015 che ancora una volta porta la firma dello studio Guidobaldi…) è oneroso e antieconomico su tutti i fronti: in fase di progettazione, realizzazione e soprattutto gestione e non sappiamo ancora in che modo ci saranno vantaggi sull'effettiva efficienza visto che tutti gli altri comuni che hanno adottato questo sistema di rifiuti stanno facendo un passo indietro.

3) Ma non finisce qui. La tassa sui rifiuti aumenta poiché c'è da mettere in conto un aggiornamento di tariffa che il gestore della discarica (Pontina Ambiente, alias Manlio Cerroni…) aveva richiesto nel lontano 2010 e che gli è stato concesso adesso con valore retroattivo a partire dal 2011: un aumento di 20 centesimi per quintale, 10 euro per tonnellata, sui rifiuti sversati in discarica. Perché il Comune di Albano e la Regione (entrambi PD) non hanno fatto opposizione a questo provvedimento?. Intanto che attendiamo risposte noi paghiamo.

4) Si aggiunge infine la revoca del ristoro del 20% , lo sconto cioè di cui il comune godeva in quanto sito di discarica per i disagi arrecati. Anche qui la Regione ha la facoltà di riconfermare tale sconto, ma l'amministrazione Marini non sembra interessata ad intervenire in modo sostanziale in difesa della tutela del territorio e dei cittadini. Nessuno ha mosso un dito.

Ora noi pensiamo – prosegue Federica Nobilio – che un incremento del 9% gravi drasticamente sulle tasche dei cittadini che vedono Tasi, Imu e Irpef già alle massime aliquote possibili.
Una città degradata in cui si pagano tasse ai massimi livelli senza usufruire di alcun servizio. Il primo segnale di questo secondo mandato del sindaco Marini – conclude la consigliera comunale del Movimento 5 Stelle di Albano Laziale – pare essere chiaro: bastonare i cittadini senza intervenire in alcun modo per alleggerire, anche minimamente, il carico fiscale. Il Sindaco ha perso un'altra occasione per dare un segnale ai propri concittadini che già stanno vivendo uno dei momenti più bui della storia recente. I conti non tornano nelle tasche degli albanensi!"




ALBANO LAZIALE, ALBAFOR: ECCO CHI SI SALVA

di Chiara Rai

Albano Laziale (RM) – Puntuale, come avevamo previsto, il 31 luglio è uscita la nuova griglia inerente la legge 223 che riguarda i licenziamenti collettivi per Albafor, la municipalizzata del Comune di Albano Laziale. I vertici Albafor hanno consegnato alle RSU delle sedi copia della lettera di apertura della procedura di licenziamento riduzione del personale-dichiarazione di mobilità che prevede 26 esuberi, tra cui 9 ausiliari. In questa sorta di schema, ovviamente, non ci sono i nomi quanto invece gli inquadramenti.

Ma qualche nome, come promesso lo faremo senz’altro noi. Più per dovere di mettere a conoscenza la collettività, ma molti già sapevano prima di noi e dalla notte di tempi, come gira la politica e come funzionano le municipalizzate che non sarebbe affatto un cliché dire che spesso e volentieri vengono utilizzate con “do ut des” (do' affinché tu dia, una frase con cui è cresciuta la politica nostrana) per garantirsi consensi e potere ai posteri. 

Torniamo ad Albafor. Il risultato non cambia perché tra queste apparentemente neutre indicazioni frutto della 223 c’è una tanto palese e singolare dinamica che purtroppo ha lasciato esterrefatti molti lavoratori e cittadini di Albano Laziale. Focalizziamoci come premessa su pochi ma importanti dati: di 9 direttori di sede operativa 2 sono in esubero mentre si salvano i 3 dirigenti di funzione che non vengono considerati esubero.

I tre fortunati sono: Valicenti, Micheli e Spaccatrosi (quest’ultimo oseremo dire fortunatissimo e se non fossimo in fascia protetta anche qual cosina in più). Per un gioco del destino e di rimescolamento di carte va a finire, ma aspettiamo di conoscere chi saranno i due esuberi per dichiarare il poker d’assi, che gira che ti rigira restano i “rossi” ed escono i “neri”. Non è proprio un gioco di roulette ma diciamo che è alquanto deplorevole prendere atto che nel 2015 i lavoratori delle municipalizzate possono essere tranquilli del loro posto di lavoro a seconda delle casacche che indossano, guai a parlarne però.

Un po’ come dappertutto: in Cotral e in Atac dove i cda sembrano luci ad intermittenza e si alternano con l’alternarsi delle amministrazioni regionali: destra e ti ritrovi la Polverini e poi sinistra e ti si ripropone la Colaceci.

A proposito di casacche mi piace ricordare una storiella per riallacciarmi al miracolatissimo Dario Spaccatrosi. Quest’uomo è il marito di Enrica Cammarano, sì avete capito, proprio l’ex portavoce dell’ex sindaco di Albano Laziale di centrodestra Marco Mattei che per anni e anni gli è stata affianco per poi rimanere folgorata sulla strada delle amministrative di Albano Laziale dal fascino del sindaco Pd Nicola Marini che addirittura l’ha convinta a voltare gabbana, detta più elegantemente a “cambiare rotta” come asserisce lei. Nella vita si può cambiare idea, è legittimo.

Nel momento che cambia rotta, Enrica Cammarano si candida consigliera con la lista “Insieme con Nicola Marini” e viene eletta insieme all’attuale indagato consigliere nell’inchiesta per voti di scambio alle ultime amministrative Luca Andreassi.

Pochi giorni dopo la vittoria di Nicola Marini, il marito di Enrica Cammarano viene nominato direttore del Personale alla Albafor e salta di grado appunto a dirigente di funzione entrando di fatto nella cerchia degli “intoccabili” altrimenti, con la nuova griglia, se fosse rimasto senza “promozione” sarebbe finito probabilmente in esubero ma in esubero forse ci rimarrà qualcun altro.

Ma su questo punto torneremo tra qualche giorno. Intanto gli esuberi avranno la magrissima soddisfazione di venire assorbiti dalla società di pulizie che avrà preso l’appalto del servizio per Albafor: saranno nientepopodimeno che “operatori ausiliari”, e potranno beneficiare, tra l’altro, di un periodo di 24 mesi di sgravi fiscali. E me’ cocones!

Sicuramente le indagini della magistratura sui posti di lavoro in cambio di voti per parenti e affini dei candidati nelle liste del riconfermato sindaco Pd di Albano Laziale Nicola Marini toccheranno un po’ tutti i rapporti tra i neoeletti consiglieri e i loro parenti o affini piazzati nelle municipalizzate.

Per ora complimenti all’amministrazione Marini che grazie a questa lettera di apertura della procedura di licenziamento collettivo sta facendo pulizia e risparmio. Pulizia di nemici risparmiando gli amici? Tant’è per dovere diritto di cronaca e di critica.




ALBANO LAZIALE, ALBAFOR: ECCO CHI SI SALVA IL DERETANO

di Chiara Rai

Albano Laziale (RM) – Puntuale, come avevamo previsto, il 31 luglio è uscita la nuova griglia inerente la legge 223 che riguarda i licenziamenti collettivi per Albafor, la municipalizzata del Comune di Albano Laziale. I vertici Albafor hanno consegnato alle RSU delle sedi copia della lettera di apertura della procedura di licenziamento riduzione del personale-dichiarazione di mobilità che prevede 26 esuberi, tra cui 9 ausiliari. In questa sorta di schema, ovviamente, non ci sono i nomi quanto invece gli inquadramenti.

Ma qualche nome, come promesso lo faremo senz’altro noi. Più per dovere di mettere a conoscenza la collettività, ma molti già sapevano prima di noi e dalla notte di tempi, come gira la politica e come funzionano le municipalizzate che non sarebbe affatto un cliché dire che spesso e volentieri vengono utilizzate con “do ut des” (do' affinché tu dia, una frase con cui è cresciuta la politica nostrana) per garantirsi consensi e potere ai posteri. 

Torniamo ad Albafor. Il risultato non cambia perché tra queste apparentemente neutre indicazioni frutto della 223 c’è una tanto palese e singolare dinamica che purtroppo ha lasciato esterrefatti molti lavoratori e cittadini di Albano Laziale. Focalizziamoci come premessa su pochi ma importanti dati: di 9 direttori di sede operativa 2 sono in esubero mentre si salvano i 3 dirigenti di funzione che non vengono considerati esubero.

I tre fortunati sono: Valicenti, Micheli e Spaccatrosi (quest’ultimo oseremo dire fortunatissimo e se non fossimo in fascia protetta anche qual cosina in più). Per un gioco del destino e di rimescolamento di carte va a finire, ma aspettiamo di conoscere chi saranno i due esuberi per dichiarare il poker d’assi, che gira che ti rigira restano i “rossi” ed escono i “neri”. Non è proprio un gioco di roulette ma diciamo che è alquanto deplorevole prendere atto che nel 2015 i lavoratori delle municipalizzate possono essere tranquilli del loro posto di lavoro a seconda delle casacche che indossano, guai a parlarne però.

Un po’ come dappertutto: in Cotral e in Atac dove i cda sembrano luci ad intermittenza e si alternano con l’alternarsi delle amministrazioni regionali: destra e ti ritrovi la Polverini e poi sinistra e ti si ripropone la Colaceci.

A proposito di casacche mi piace ricordare una storiella per riallacciarmi al miracolatissimo Dario Spaccatrosi. Quest’uomo è il marito di Enrica Cammarano, sì avete capito, proprio l’ex portavoce dell’ex sindaco di Albano Laziale di centrodestra Marco Mattei che per anni e anni gli è stata affianco per poi rimanere folgorata sulla strada delle amministrative di Albano Laziale dal fascino del sindaco Pd Nicola Marini che addirittura l’ha convinta a voltare gabbana, detta più elegantemente a “cambiare rotta” come asserisce lei. Nella vita si può cambiare idea, è legittimo.

Nel momento che cambia rotta, Enrica Cammarano si candida consigliera con la lista “Insieme con Nicola Marini” e viene eletta insieme all’attuale indagato consigliere nell’inchiesta per voti di scambio alle ultime amministrative Luca Andreassi.

Pochi giorni dopo la vittoria di Nicola Marini, il marito di Enrica Cammarano viene nominato direttore del Personale alla Albafor e salta di grado appunto a dirigente di funzione entrando di fatto nella cerchia degli “intoccabili” altrimenti, con la nuova griglia, se fosse rimasto senza “promozione” sarebbe finito probabilmente in esubero ma in esubero forse ci rimarrà qualcun altro.

Ma su questo punto torneremo tra qualche giorno. Intanto gli esuberi avranno la magrissima soddisfazione di venire assorbiti dalla società di pulizie che avrà preso l’appalto del servizio per Albafor: saranno nientepopodimeno che “operatori ausiliari”, e potranno beneficiare, tra l’altro, di un periodo di 24 mesi di sgravi fiscali. E me’ cocones!

Sicuramente le indagini della magistratura sui posti di lavoro in cambio di voti per parenti e affini dei candidati nelle liste del riconfermato sindaco Pd di Albano Laziale Nicola Marini toccheranno un po’ tutti i rapporti tra i neoeletti consiglieri e i loro parenti o affini piazzati nelle municipalizzate.

Per ora complimenti all’amministrazione Marini che grazie a questa lettera di apertura della procedura di licenziamento collettivo sta facendo pulizia e risparmio. Pulizia di nemici risparmiando gli amici? Tant’è per dovere diritto di cronaca e di critica.




ALBANO LAZIALE, ALBAFOR: VENERDÌ È IL GIORNO DEI COLPI DI SCENA… POLITICI

di Chiara Rai

Albano Laziale (RM) – Venerdì per Albafor è, come lo vogliamo chiamare, il giorno della resa dei conti che arriva, caso vuole, a circa due mesi dalle amministrative di Albano Laziale.

Dopo la riconferma del sindaco Nicola Marini, ad Albano Laziale è cambiata l’aria da diverse parti, soprattutto nelle municipalizzate. E sta per cambiare anche in Albafor dove verrà presentata o meglio partorita con tutta probabilità nella giornata di venerdì 31 Luglio 2015 la lista dei licenziamenti a seguito della riattivazione della legge 223 che riguarda i licenziamenti collettivi.

Verrà presentata una nuova griglia per ristabilire gli esuberi e molti lavoratori saranno messi in mobilità per poi andarsene definitivamente a casa e chiudere un capitolo che forse per la politica andava chiuso.

Un effetto del referendum di fine giugno, dopo le elezioni, nel quale ben 47 dipendenti hanno optato per gli esuberi. Certo non è il periodo ottimale per smuovere le acque in Albafor anche perché con la bufera della magistratura che sta indagando l’amministrazione Marini per voti di scambio e scandagliando oltre mille intercettazioni a riguardo, mosse pseudo politiche darebbero sicuramente nell’occhio.

Certo è che non si tratta di novità che la politica muova a proprio piacimento i posti di lavoro. Soprattutto quando le dinamiche sono molto strane. E degne di un occhio di riguardo da parte della Magistratura. Ma certamente non sarà il caso di Albano Laziale nonostante le cronache vogliano farci pensare il contrario.

Vogliamo parlare, molto presto, di alcuni salti di grado che sono arrivati per determinate persone che hanno stretti legami di parentela con i candidati della civica del rieletto sindaco Pd, in concomitanza con la vittoria elettorale ad Albano Laziale del primo cittadino Nicola Marini. Sicuramente è un caso ma presto al fato potremmo dare un nome e un cognome. Intanto attendiamo la lista di Albafor.




ALBANO LAZIALE: L'ALTRA VERSIONE DELLE DIMISSIONI DI GIORGIO BATTISTELLI

Nobilio: "Lo scenario era chiaro già nei giorni precedenti al ballottaggio, durante l’evento che ha visto partecipi entrambi i candidati e gli eletti nazionali del PD, per parlare insieme di cultura ad Albano…"

 
Redazione
Albano Laziale (RM)
– Dopo la notizia relativa le dimissioni dalla carica di consigliere comunale da parte di Giorgio Battistelli, sentito telefonicamente dal nostro quotidiano al quale il maestro ha spiegato le ragioni che lo hanno condotto a prendere tale decisione, arriva un primo "duro" commento a riguardo da parte del Movimento 5 Stelle di Albano Laziale, che ripercorrendo alcune dinamiche avvenute durante il periodo della campagna elettorale, mette in dubbio la buona fede della "scesa in campo" del maestro che difatti però è stata contraddistinta da una consegna di dimissioni da consigliere comunale.

"Cambia la musica ad Albano Laziale, anzi no. Nella giornata di ieri 28 Luglio sono state rese note le dimissioni Giorgio Battistelli dopo un solo Consiglio comunale, – commenta Federica Nobilio consigliere comunale di Albano Laziale per il M5S – ma per gli addetti ai lavori – prosegue Nobilio – non sembra essere un grande colpo di scena visto l’atteggiamento rinunciatario da parte del Maestro durante l’istituzione delle commissioni. La politica è una cosa seria. Ed i cittadini di Albano Laziale avrebbero avuto bisogno di alternative credibili all'amministrazione in carica. Avrebbero avuto bisogno di speranze nuove, non di chi si arrende al primo ostacolo. Per fare politica ci vuole coraggio, ci vuole il fisico del maratoneta e sapere che ci saranno sempre altri 100 metri in salita da affrontare. Respirare e continuare, anche con i crampi, anche con lo stomaco rivoltato, perché l'obiettivo è il bene comune. Perché non si corre per se stessi, si corre per il mondo che vogliamo lasciare a chi verrà dopo. Io sono qui, con i miei limiti e i miei difetti, ma con il cuore e il fiato necessario. E Albano mia non ti lascio sola…”

Con queste parole, la consigliera M5S commentava in Consiglio Comunale le dimissioni di Giorgio Battistelli. "Come Movimento 5 Stelle, accogliamo la notizia senza stupore e con grande disappunto". Ha aggiunto Federica Nobilio  che ha inoltre dichiarato:  "2158 cittadini hanno dato il 31 maggio scorso la fiducia a Giorgio Battistelli come candidato sindaco di Albano Laziale affinché “cambiasse la musica”. Ben nove le liste a sostegno di un candidato che ha immediatamente rinunciato al mandato affidatogli dai suoi elettori. – Riferimento alle dimissioni di Gino Benedetti ndR. – Ma forse era già tutto scritto nelle stelle, ovvero la creazione di una nuova lista “di sinistra” che coagulasse l’emorragia di voti in uscita dalla coalizione di Marini (PD) per poi riportarli in seno alla maggioranza? Niente di nuovo dunque sotto il sole di Albano Laziale, solo un tiro mancino agli elettori ormai stufi di cinque anni di governo Marini che, inconsapevoli, hanno invece contribuito a rinfoltire la maggioranza del loro “nemico”.

La consigliera M5S prosegue nelle dichiarazioni facendo riferimento ad un particolare evento pre elettorale che si tenne ad Albano Laziale lo scorso 6 giugno 2015. La mattina di quel sabato Giorgio Battistelli su invito del sindaco Nicola Marini partecipò ad un incontro dal titolo “Cultura, i Castelli Romani un modello per il Lazio”. Con lui c’era la creme del Partito Democratico: lo storico esponente del Pd Goffredo Bettini, i senatori Annamaria Parente e Bruno Astorre, l’Onorevole Rodolfo Lena e il Sindaco di Velletri Fausto Servadio. L'evento venne poi diffuso con una foto che ritraeva il Maestro insieme a Nicola Marini e agli esponenti nazionali del Pd. "Lo scenario era chiaro già nei giorni precedenti al ballottaggio, – Afferma Federica Nobilio – durante l’evento che ha visto partecipi entrambi i candidati e gli eletti nazionali del PD, per parlare insieme di cultura ad Albano…

D’altra parte – prosegue la consigliera M5S – qualche legittima domanda era già sorta. Come poteva il maestro Giorgio Battistelli essere ad Albano Laziale l’alternativa al PD se con il PD romano è legato a doppio filo grazie alla sua nomina a Direttore dell’opera di Roma da parte de il Sovrintendente Carlo Fuortes, d'intesa con il presidente della Fondazione e sindaco di Roma Ignazio Marino appena l’8 Aprile scorso? Come gruppo Movimento 5 Stelle Albano – conclude Federica Nobilio – ci rincresce per il triste epilogo che ha visto capitolare le speranze di 2158 elettori albanensi nel solito turbinio di inganni che ormai la politica è solita rifilare. E a loro promettiamo di tenere le nostre porte aperte per qualsiasi suggerimento e proposta per migliorare sia questo deprimente scenario politico sia la nostra città di Albano Laziale perché sul territorio noi ci siamo sempre stati e continueremo ad esserci: la vostra voce dentro e fuori le istituzioni".
 




ALBANO LAZIALE: ECCO PERCHE' SI E' DIMESSO GIORGIO BATTISTELLI

di C.R.

Albano Laziale (RM) – Giorgio Battistelli si è dimesso dalla carica di consigliere comunale di Albano Laziale. Il suo gesto non va interpretato come un’azione di colui che lascia ma bensì di colui che rilancia e che scende in campo con Fabbrica Albano pronto a fare una politica che si radichi saldamente al territorio e che costruisca la concreta alternativa all’attuale amministrazione. “Vorrei ribadire – ha detto Giorgio Battistelli – che il mio non è dunque un abbandono ma un passaggio di ruoli. Io mi sono presentato a sindaco e per due anni e mezzo ho cercato di trasmettere ai cittadini di Albano Laziale come il mio ruolo di sindaco significasse un cambiamento radicale e un rilancio socio – culturale della nostra amata città oltre che, da parte mia, una riduzione del mio lavoro professionale e trasferirmi a vivere ad Albano Laziale. Probabilmente non sono riuscito io per primo a comunicare come avrei voluto questo cambiamento e le persone hanno preferito dare un senso di continuità. Abbiamo pensato che in questo momento, proprio perché c’è un forte spaesamento a livello nazionale con questi urlatori e contestatori privi di contenuti, è fondamentale riattivare Fabbrica Albano con un ruolo più ampio e attivo”. Il posto di consigliere comunale ad Albano Laziale di Giorgio Battistelli verrà ricoperto da Gabriella Sergi: ”La professoressa Sergi – ha continuato Battistelli – è un’ottima persona preparata, molto seria e che farà un lavoro di attenta analisi sia sull’attività della maggioranza che della minoranza. L’opposizione vera è nella costruzione di una alternativa. Ne sono convinto e proprio per questo ribadisco che non intendo lasciare la città che amo in mano a forme di clientelismo, di pigrizia. Non voglio che Albano Laziale finisca in abbandono in mano agli urlatori e agli sceriffi. Ci vogliono radicamenti e posizioni molto forti: Fabbrica Albano ha iniziato a lavorare per le prossime elezioni”. 




ALBANO LAZIALE, CONTINUA LA BUFERA: GIORGIO BATTISTELLI SI DIMETTE

di Ivan Galea

Albano Laziale (RM) – Giorgio Battistelli si dimette dalla carica di consigliere del Comune di Albano Laziale. Le dimissioni sono state protocollate nella mattinata di martedì 28 luglio 2015. Ancora non si conoscono le motivazioni che hanno portato il consigliere già candidato sindaco a lasciare la poltrona d'opposizione a Palazzo Savelli. Nelle scorse elezioni amministrative di Albano Laziale, Giorgio Battistelli aveva ottenuto il notevole risultato del 13,19 per cento.

Giorgio Battistelli è tra i più importanti compositori italiani contemporanei e da poco è direttore artistico del Teatro dell’Opera di Roma. Tra le diverse cariche ed esperienze è stato direttore artistico del Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano, dell'Accademia Filarmonica Romana, della sezione musica della Biennale di Venezia. È accademico effettivo dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, e direttore artistico dell'Orchestra della Toscana (ORT). Una grande perdita quindi per il neo Consiglio comunale di Albano Laziale che subisce anche l'evolversi della bufera della magistratura che ha coinvolto la giunta di centrosinistra di Nicola Marini con la gravissima accusa di voti di scambio.




INCENERITORE DI ALBANO LAZIALE: LA SENTENZA DEL TAR ASPETTA ORA NICOLA ZINGARETTI E MICHELE CIVITA

Redazione

Albano Laziale (RM) – Il Tribunale Amministrativo del Lazio ha stabilito, lo scorso 21 luglio, che l’inceneritore di Albano Laziale potrà essere costruito utilizzando mezzo miliardo di euro di soldi pubblici, CIP-6, che invece secondo l’UE dal 1° gennaio 2009 non possono essere più destinati, per legge, ad impianti di incenerimento dei rifiuti urbani.

E’ indispensabile, però, per sbloccare i finanziamenti e avviare i lavori, il parere della Regione Lazio senza il quale il Ministero dello Sviluppo Economico non potrà dare il via libera al cantiere. "Cosa diranno Nicola Zingaretti e Michele Civita, da troppi mesi silenziosi sul futuro dei rifiuti del Lazio nonostante il can can con cui annunciavano, all’indomani della loro elezione, il nuovo piano rifiuti di cui da dicembre 2013 si sono definitivamente perse le tracce? – Commenta in una nota il presidente del Comitato Rifiuti Zero Fiumicino che esterna a nome proprio e del Comitato la "solidarietà agli amici di Albano Laziale sui quali torna ad incombere l’ombra dell’inceneritore di Cerroni alleato con AMA ed ACEA".

"Tanto rumore per nulla, – prosegue la nota del Comitato Rifiuti Zero Fiumicino –  il piano rifiuti ancora vigente è quello della Polverini e le scelte impiantistiche sembrano ancora inesorabilmente proiettate verso impianti rifiuti a recupero energetico (inceneritori e biogas). Sembra quasi che il silenzio della Regione Lazio e di tanti altri amministratori serva a creare le giuste condizioni affinché possano essere realizzate scelte impiantistiche che vengono da lontano, progetti bloccati dalla protesta popolare, ma mai definitivamente accantonati: vale per l’inceneritore di Albano Laziale come anche per il biogas dell’AMA a Maccarese, impianto quest’ultimo bloccato dalla CdS della Provincia ma rispetto al quale siamo ancora in attesa del giudizio del TAR a cui AMA stessa si è appellata. Il fatto è – spiega il presidente del Comitato – che i rifiuti di Roma sono tanti, 1.700.000 t/anno, rifiuti prevalentemente indifferenziati e/o differenziati per finta…dove scaricarli dopo la chiusura di Malagrotta se non in territori della provincia già compromessi ed “occupati” assicurando affari d’oro a chi per decenni ha iscritto sul proprio libro paga tanti amministratori capitolini e non solo? Quando qui lottavamo contro la costruzione dell’inceneritore a Pizzo del Prete, fortemente caldeggiato dalla giunta Polverini, abbiamo avuto anche il sostegno dell’allora candidato, oggi sindaco, Esterino Montino che però con estrema incoerenza mentre diceva no a Pizzo del Prete rivendicava la scelta della giunta Marrazzo circa la costruzione di un inceneritore ad Albano Laziale! Cosa dobbiamo pensare dei silenzi di Esterino Montino rispetto all’impianto di trasferenza AMA di viale dell’Olmazzeto a fianco al quale l’azienda municipalizzata vorrebbe costruire il megabiogas il cui progetto, come abbiamo detto, è in attesa del giudizio del TAR? Ci aspetteremmo che il duo romano Marino&Marino, che non perde l’occasione di ribadire con quanta energia si sta contrastando il monopolista, che si dice contrario all’incenerimento, prenda una posizione forte e chiara contro questa operazione impartendo anche precise indicazioni alle società AMA ed ACEA nei fatti sotto il controllo del Campidoglio.Chi ha il potere in mano si prende tutto il tempo che vuole per portare a termine i propri piani, i progetti  vengono passati di mano in mano ad ogni cambio di maggioranza sino a che, grazie a compiacenti innovazioni legislative e a sentenze favorevoli del TAR nonché, purtroppo,  alla stanchezza e alla rassegnazione dei cittadini, non riescono ad imporsi. – La nota conclude – Non facciamoci prendere per stanchezza, la ragione è dalla nostra parte, di Albano Laziale, di Fiumicino, di Bracciano, di Cerveteri, di Colleferro, di Guidonia, della Valle Galeria.