ALBANO LAZIALE, COMMISSARIATO DI POLIZIA: CATTURATO NOTO MALVIVENTE LOCALE

Redazione

Albano Laziale (RM) – Continua incessante il contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti da parte degli investigatori del Commissariato di Polizia di Albano Laziale. E' di oggi la notizia che durante la scorsa notte i poliziotti dopo indagini e pedinamenti, sono riusciti ad individuare un personaggio di spicco della criminalità locale,  che approvvigionava di drogra i piccoli spacciatori dell'area castellana.

Esperto  centauro, a bordo delle sue  potenti moto da competizione  riusciva sempre a dileguarsi durante le sue consegne, mettendo in difficoltà i poliziotti che si vedevano cosi costretti a cambiare strategia per coglierlo sul fatto.

Individuata l'abitazione di Albano,  predisponevano  un servizio teso a chiudere  tutte le vie di fuga. Questo consentiva  agli uomini diretti dal Vice Questore  Dr. Domenico Sannino di  bloccare il malvivente mentre si apprestava a prendere il mezzo.

Subito perquisito, veniva trovato in possesso di 60 grammi di cocaina nascosta negli slip e 5000 euro in contanti, frutto di precedenti vendite di stupefacente.

La successiva perquisizione effettuata presso la sua abitazione, consentiva di rinvenire e sequestrare altri 20 grammi di sostanza stupefacente, bilancino di precisione, e tutto l'occorrente per il confezionamento a dosi della droga.

Al termine  della perquisizione F.A. di anni  43 , pluripregiudicato, noto alle cronache per particolari atti di violenza, veniva arrestato .




ALBALONGA CALCIO (SERIE D), PINTORI: «LA SCONFITTA CONTRO IL GROSSETO NON CI DEPRIMERÀ»

Redazione

Albano Laziale (Rm) – Il primo anticipo stagionale al sabato non ha portato fortuna all’Albalonga che ha ceduto contro il Grosseto tra le mura amiche (per la seconda volta in campionato dopo quella con l’Ostia Mare). Ma il 2-1 finale non è probabilmente il risultato più consono rispetto a quanto si è visto sul terreno di gioco. «Una sconfitta immeritata – sottolinea con forza l’esterno offensivo Andrea Pintori – e tra l’altro condizionata da un rigore regalato (inesistente fallo di mano fischiato a Gordini, ndr) a inizio partita. Nonostante quell’episodio, abbiamo comunque recuperato il risultato di parità, ma dopo siamo ritornati in svantaggio e non siamo più riusciti a rimontare. Il calcio è anche questo, bisogna accettarlo». Il “trottolino sardo” (è nativo di Nuoro) classe 1980 entra ancor più nello specifico della gara coi toscani che l’Albalonga ha dovuto affrontare senza gli squalificati Panini e La Terra e l’infortunato Cruz, avendo inoltre Gordini e Corsetti a mezzo servizio. «Forse nel secondo tempo non siamo stati brillanti come nel primo, ma comunque abbiamo costruito alcune buone opportunità e non meritavamo di perdere. Di fronte, comunque, c’era una grande squadra allestita per vincere il campionato e noi avevamo anche alcune assenze importanti, ma chi ha giocato è stato assolutamente all’altezza della situazione». La battuta d’arresto in quello che era, classifica alla mano, uno “spareggio” tra seconde non condizionerà l’Albalonga secondo Pintori. «Metteremo al più presto questa sconfitta alle spalle e daremo battaglia nel resto del campionato. L’obiettivo dell’Albalonga è quello di divertirsi e divertire». Nel prossimo turno la squadra del presidente Bruno Camerini e di mister Cristiano Gagliarducci è attesa da un’altra delicata trasferta: si va sul campo di un’Olbia che finora sul suo terreno di gioco ha collezionato quattro vittorie, un pareggio e una sola sconfitta (col Lanusei) raccogliendo la maggior parte dei punti nelle gare interne. Un esame duro per stoppare la mini-serie negativa di due sconfitte e per ribadire che l’Albalonga vuole continuare ad essere protagonista.
 




ALBANO LAZIALE, SUPERMERCATO DI AUTO RUBATE: SGOMINATA BANDA DI PREGIUDICATI

Redazione

Albano Laziale (RM) – Indagando su una lunga scia di furti di autovetture che venivano perpetrati nella zona di Roma e provincia,  gli uomini della Squadra Anticrimine del  Commissariato di Albano Laziale diretto dal dr. D. Sannino in collaborazione con gli investigatori della sottosezione della Polizia Stradale di Albano Laziale, attenzionavano alcuni personaggi malavitosi di spessore, di Ciampino e Marino, notoriamente dediti al riciclaggio di autovettura rubate.

Seguendo gli spostamenti, diurni e notturni di questi, avvenuti per alcune settimane, gli investigatori notavano un insolito traffico in entrata ed in uscita di mezzi furgonati all’interno di  un terreno recintato con annessi capannoni e civili abitazioni, situato fra i comuni di Pomezia e Roma. Ritenendo che in tale luogo venissero portati i mezzi rubati, i poliziotti facevano irruzione scalvalcando la recinzione e, in flagranza di reato, sorprendevano tre uomini S.F. di anni 27, P.F. di anni 50 e R.A.A. di anni 22, tutti pregiudicati, nel mentre smontavano all’interno di un capannone delle autovettura appena rubate nella capitale. Tale luogo appariva da subito un supermarket  di autovetture di media e grossacilindrata, cannibalizzate, tutte provento di furti.

Catalogati per modelli risultavano essere stipati in ogni luogo centinaia di lamierati e parti meccaniche delle autovetture.  Venivano ancora effettuate perquisizioni nel Comune di Marino nei luoghi in disponibilità dei tre fermati, ove i poliziotti rinvenivano altri veicoli rubati. I predetti venivano quindi arrestati per i reati di riciclaggio e ricettazione. Nei confronti di S.F. , sorvegliato Speciale, con obbligo di soggiorno,  veniva applicato un ulteriore provvedimento restrittivo per essersi allontanato dal comune di residenza.




ALBALONGA CALCIO (GIOV. REG. A), TALARICO: «POSSIAMO TORNARE NELLE ZONE DI VERTICE»

Redazione

Albano Laziale (Rm) – I Giovanissimi regionali dell’Albalonga vogliono tornare protagonisti. L’inizio di stagione non è stato quello che mister Francesco Talarico si augurava, ma il tecnico è fiducioso nelle qualità del suo gruppo. «E’ vero che abbiamo perso qualche punto dalle prime in classifica, ma credo che questa squadra abbia le capacità per tornare nelle zone che contano». Nell’ultimo turno l’Albalonga ha violato con un prezioso 1-0 il campo del Pontinia. «Una gara sicuramente positiva dal punto di vista del risultato, accompagnato da una buona prestazione. Il gol decisivo lo ha siglato Baldari a un quarto d’ora dalla fine, ma in precedenza una bella parata di Terrana aveva evitato il vantaggio locale sugli sviluppi di un calcio da fermo, le uniche situazioni in cui abbiamo sofferto. La squadra ha cercato di fare la partita nonostante un campo piccolo e un fondo in erba naturale, ma pieno di zolle. Anche noi abbiamo sciupato almeno due o tre palle gol clamorose: purtroppo questo è uno dei nostri difetti, creiamo tanto e concretizziamo poco». Talarico spiega così l’avvio di campionato un po’ in sordina. «La squadra ha cambiato qualcosa di importante a livello d’organico e quindi sta cercando nuovi equilibri di gruppo. Inoltre abbiamo avuto un calendario molto difficile che ci ha proposto le prime quattro delle classe nelle sette giornate iniziali, compresa quella di domenica in casa contro il Pomezia (calcio di inizio a Pavona alle ore 9, ndr)». I rimpianti maggiori sono legati soprattutto a due partite. «Contro il Borgo Podgora abbiamo pareggiato 2-2 una gara totalmente dominata in cui abbiamo superato i 20 tiri in porta effettuati, mentre con la Selcetta (attuale capoclasse, ndr) abbiamo subito il pareggio a tre minuti dalla fine con un rigore inesistente. Questi quattro punti ci avrebbero fatto guardare la classifica in maniera diversa». Ecco perché, per i piani di Talarico, la gara col Pomezia sarà molto importante. «Non possiamo permetterci di perdere altro terreno dalle prime: certo, avremo di fronte un avversario dalle qualità importanti, ma sono fiducioso».
 




ALBANO LAZIALE: DETENEVA IN CASA TRE ARMI CLANDESTINE. COPPIA DI STRANIERI IN MANETTE

Redazione

Albano Laziale (RM) – Grazie ad indagini laboriose e complesse, iniziate a seguito di una serie di rapine in danno di esercizi commerciali nella zona dei Castelli e condotte dagli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Albano in collaborazione con i militari dell’Arma dei Carabinieri della Stazione di Ariccia, è stato possibile recuperare tre pistole clandestine detenute da una coppia di stranieri residenti a Pavona. I due malviventi, lui albanese e lei polacca, sono stati individuati dopo una serie di appostamenti e pedinamenti, così come il luogo esatto della loro abitazione. Qui agenti e militari, una volta avuto accesso, hanno proceduto a perquisizione proprio indirizzata alla ricerca delle armi. È stato così che gli investigatori hanno individuato su un muro della mansarda, nascosta dietro un letto, una riparazione muraria piuttosto recente, della quale i due non sapevano dare una spiegazione plausibile.
A quel punto poliziotti e carabinieri hanno rotto il muro e trovato nell’intercapedine una cassaforte poggiata a terra; ormai scoperti i due stranieri hanno consegnato spontaneamente le chiavi che la aprivano. All’interno erano custodite tre pistole con matricola abrasa e il relativo munizionamento per ciascuna delle armi: si tratta di una pistola semiautomatica calibro 7,65 e due revolver, una 357 Magnum e l’altro calibro 6. I due sono così stati arrestati e accompagnati presso il carcere di Velletri, accusatio diu detenzione abusiva di armi clandestine. Proseguono, invece, le indagini e gli accertamenti tecnico-balistici per verificare la provenienza delle armi e il loro eventuale utilizzo nel corso di alcune rapine.




ALBANO LAZIALE: L'AMA BONIFICA VIA ARDEATINA KM 23,500

Redazione
Albano Laziale (RM)
– L’Ama sta intervenendo, a partire da questa mattina, alla rimozione dei rifiuti lungo il tratto km 23 + 500 di via Ardeatina. Decisivi i solleciti verbali e scritti della Città Metropolitana e dei sindaci di Albano e Ardea.

Il Consigliere metropolitano Massimiliano Borelli ha commentato: “Finalmente, dopo tanta burocrazia, si riesce ad intervenire. Questo episodio ci deve far riflettere su come gli enti debbano snellire le procedure”.

Borelli ha poi proseguito: “Dopo la bonifica, la Città Metropolitana predisporrà una recinzione dell’area così da evitare che, a causa di comportamenti incivili, venga a ripetersi quella situazione indecente”.

Alle parole di Massimiliano Borelli hanno fatto eco quelle del Sindaco Nicola Marini: “Eravamo arrivati ad una situazione insostenibile dal punto di vista igienico – sanitario. Tuttavia pur condividendo le numerose segnalazioni che ci arrivavano dai cittadini residenti, non potevamo agire in prima persona. Per questo motivo, congiuntamente al Sindaco di Ardea Luca Di Fiori, abbiamo deciso di sollecitare il Comune di Roma per una rapida soluzione della problematica. Siamo soddisfatti che gli organi competenti abbiano recepito la nostra richiesta. Un grande ringraziamento va, in particolar modo, al Consigliere metropolitano Massimiliano Borelli che si è occupato in prima persona della questione”.




ALBANO LAZIALE, MANGIARE SENZA CONTROLLO: ECCO CHE COSA È IL BED

A cura della Dottoressa Catia Annarilli, psicologa e psicoterapeuta

Albano Laziale (RM) – Il Binge Eating Disorder è un disturbo del comportamento alimentare che si presenta con episodi di abbuffate alimentare, è un comportamento che può presentarsi durante la fase adolescenziale ma non solo, al contrario della bulimia nervosa può ma non sempre presentare comportamenti compensatori come il vomito o l’utilizzo di lassativi, più frequente è invece presente la fase di digiuno successiva.
Le persone che manifestano questo tipo di disordine sono persone sofferenti, con una scarsa considerazione di se stesse e il cibo, nella forma delle abbuffate, diventa un modo per calmare ansie e sofferenze.
Come si manifesta il disturbo:
– Le abbuffate devono avvenire almeno due volte alla settimana;
– Le abbuffate devono versi farsi per un periodo di almeno sei mesi;
– Le abbuffate sono generalmente indipendenti dallo stimo della fame;
– Le abbuffate avvengono quasi sempre in solitudine;
– Le abbuffate non ottengono un effetto gratificante per la persona ma soltanto un vissuto di colpa;
– Le abbuffate non comportano un meccanismo di compensazione (vomito, lassativi o esercizio fisico).

L’assenza di strategie compensatorie strutturate per il controllo del peso determina, nella maggior parte dei casi, un aumento consistente del peso corporeo alimentando ancor più il senso di inadeguatezza e frustrazione che è poi il vissuto emotivo che determina il ritorno alla necessità dell’abbuffata innescando un circolo vizioso che non lascia scampo alla persona. Uno stato depressivo sottostante ed aspetti di scarsa autostima sono sicuramente alcuni degli aspetti de favoriscono l’insorgenza del disturbo e alimentano il BED.
L’intervento terapeutico che meglio si adatta al Binge Eating Disorder è sicuramente uno di tipo multidisciplinare che possa prevedere una collaborazione tra diversi specialisti: psicoterapeuta, nutrizionista e psichiatra laddove risulti necessaria l’assunzione di farmaci soprattutto per la modulazione dell’umore con l’assunzione di ansiolitici ed antidepressivi.
La psicoterapia dovrà tenere in considerazione aspetti diversi della persona: sia quelli legati al dimorfismo corporeo che quelli più legati a vissuti ansiosi e depressivi, la presa in carico della situazione dovrà tenere conto della profonda complessità emotiva e relazionale in cui vive la persone affetta dal Binge Eating Disorder.

Dott.ssa Catia Annarilli
psicologa psicoterapeuta
cell. 3471302714
catia.annarilli@gmail.com
www.centropsicologiacastelliromani.it




ALBANO LAZIALE: COMUNE, AVVOCATI E PARCELLE…

Redazione

Albano Laziale (RM) – L’Italia va a rotoli perché purtroppo spesso e volentieri non si riescono a scindere gli interessi privati da quelli della collettività. Purtroppo la storia della politica è piena di esempi che tutt’oggi continuano ad occupare la cronaca. Il “modus agendi” che tende all’interesse privato si vede dai piccoli gesti e s’insinua nei palazzi del potere silente ma dirompente.

Da un semplice manifesto si può capire l’andazzo. Stampare manifesti che hanno tutta l’aria di essere di aspirazione politica e che servono per colpire determinati “nemici” politici utilizzando soldi pubblici  non appare eticamente corretto. Avvalersi dell’ufficio stampa del Comune di Albano Laziale, pagato dai cittadini per informare su servizi e iniziative del Comune che interessano la collettività, per formulare certi comunicati palesemente politici non sembra lo specchio di un operato corretto e privo di egoismo.

Che poi negli enti locali possa anche succedere che un sindaco si difenda personalmente con lo stesso avvocato che difende l’Ente è ancora una dinamica tutta da chiarire: è corretto? Il confine tra pubblico e privato, spesso, è davvero impercettibile. Sta al comportamento del buon padre di famiglia che dovrebbe tenere un amministratore con la maiuscola a fare la differenza.

Quando la pezza è peggio del buco! – Commenta Marco Risica nella lunga nota inviata alla nostra redazione e che di seguito pubblichiamo:

“L’excusatio non petita” del plurindagato Nicola Marini a giustificazione (secondo lui) del maldestro comunicato pubblicato sulla pagina del social network del Comune di Albano e riportato in manifesti affissi per tutta la città. Ricordiamo che nei manifesti oltraggiosi, diffamatori, calunniosi e minatori veniva riportato che il Comune ha speso 17.000,00 euro per l’opposizione al ricorso al TAR promosso da l’ex Consigliere Nabil Cassabgi, dal sottoscritto Marco Risica e da altre 7 persone. Veniva falsamente riportato che il TAR avesse dato ragione all’amministrazione comunale. Veniva riferito che il Comune di Albano Laziale aveva speso oltre 150.000,00 euro per spese legali a difesa in cause da noi intentate sfociate in un nulla di fatto! Notizie prive di fondamento!

In questi giorni è stato reso pubblico l’ammontare delle spese che il Comune di Albano Laziale ha dovuto sostenere negli ultimi anni per le numerose cause legali intentate da un ex Consigliere comunale: 150mila euro dal 2007 ad oggi. Soldi che paga il Comune, cioè i cittadini.

Onde evitare strumentalizzazioni, vale la pena chiarire questo aspetto. Quando un dipendente pubblico, nell’espletamento del servizio o nell’assolvimento di obblighi istituzionali, subisce da parte di chiunque un’azione di responsabilità che si conclude con un provvedimento di totale assoluzione, il dipendente in questione ha diritto al rimborso delle spese legali sostenute per difendersi. Lo dice chiaramente la normativa, Art. 18 del D.P.R. 191/1979 richiamato anche dall’Art.28 del “Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro” (CCNL).

Gli stessi onorari degli avvocati sono regolati da una norma di legge (D.M. 10/3/2014 n.55) nella quale non solo vengono specificati e determinati i criteri di liquidazione, ma vengono anche suddivise le singole voci in tabelle a seconda del valore, dell’organo giudicante e della fase di giudizio. La Giunta Comunale di Albano Laziale ha recepito questa normativa con una specifica delibera (D.G. n.85 del 20/4/2015) nella quale si definisce una linea di indirizzo proprio alla luce delle numerose richieste di rimborso di spese legali da parte di dipendenti assolti in giudizi penali a seguito di denunce sporte da un ex Consigliere comunale.

È paradossale dunque mettere in discussione le modalità con le quali i dipendenti comunali esercitano il loro sacrosanto diritto a difendersi da accuse poi risultate infondate, senza invece mettere in evidenza le azioni di coloro i quali “recano danno” all’Amministrazione Pubblica ed alla cittadinanza tutta denunciando condotte che, dopo lunghi e dispendiosi giudizi, sono risultate poi assolutamente legittime.

Con l’approssimazione ed il vittimismo che lo contraddistinguono, il sindaco Nicola Marini, indagato “abuso d’ufficio continuato ed in concorso” non dice la verità. Racconta le cose a modo suo:

1. “le numerose cause intentate da un ex consigliere….” Nel manifesto affisso in città si dice invece: “E’ stato rigettato il ricorso sulla regolarità delle ultime elezioni presentato da Nabil Cassabgi e Marco Risica. E’ solo l’ultimo dei numerosi esposti fatti da queste PERSONE contro l’amministrazione comunale e sfociati in un nulla di fatto”. Anche in 3° elementare l’analisi grammaticale indica che “queste persone” è il pronome che si riferisce ai due appena citati.

Nel comunicato c’è invece il tentativo maldestro di riferirsi al solo “ex-consigliere”, onde poter includere nel fantomatico conteggio anche ricorsi presentati prim’ancora che il plurindagato Nicola Marini diventasse sindaco di Albano Laziale. Sarà molto complicato, a nostro parere, per il sindaco produrre documentazione che dimostri che il Comune ha speso 150.000,00 euro per cause da NOI intentate che si sono risolte in un nulla di fatto!

I ricorsi da noi presentati (di cui nessuno purtroppo ha visto conclusione, per cui figuriamoci che si sia risolto con un nulla di fatto), al contrario di quanto scritto nel sito istituzionale, hanno prodotto la richiesta di rinvio a giudizio di ben 10 persone oltre a Nicola Marini sindaco. Ed essendo procedimenti penali riguardano le persone imputate e non l’Amministrazione, che al contrario in sede dibattimentale potrà costituirsi “parte lesa”. Quello che possiamo dire è che speriamo che anche altre denunce, attualmente ancora in fase istruttoria, trovino la giusta conclusione, poiché l’azione dell’amministrazione Marini, come sottolineato dalla Corte dei Conti in più occasioni e dalla Procura della Repubblica, può considerarsi “border line” e in quanto tale va analizzata sotto ogni aspetto perché, ricordiamo, si sta parlando di soldi dei cittadini. Tre partecipate su tre fallite nonostante le procedure con le quali si sono affidati i servizi risultino non rispettare la legge, i fatti dimostrano la scarsa vena democratica e lo scarso senso delle istituzioni delle giunte succedutesi dal 2010.I debiti prodotti da questa “politica” ammontano ad oltre 15 milioni di euro.

2. Gli stessi onorari degli avvocati sono regolati da una norma di legge (D.M. 10/3/2014 n.55) ……. La Giunta Comunale di Albano Laziale ha recepito questa normativa con una specifica delibera (D.G. n.85 del 20/4/2015). Non so se il plurindagato Marini Nicola, pensi che i cittadini non siano capaci di comprendere fino in fondo ciò che scrive. Cita il DM del 10 marzo 2014 (il 10 marzo è una data ricorrente per lui visto che il prossimo venturo dovrà presentarsi davanti al GUP) che definisce gli onorari degli avvocati e cita la delibera di giunta che l’ha recepita (aprile 2015) a voler “dimostrare” che le cifre di cui parla nel farneticante manifesto trovano corrispondenza “in quanto stabilito dalla legge”!!!!! Peccato che la norma entra in vigore dalla pubblicazione in G.U. (2-4-2014) e viene recepita dal Comune di Albano ad aprile 2015, quindi che c’azzecca con i “fumosi” 150.000,00 euro????? Dunque il riferimento non giustifica le ipotetiche, presunte, fantasiose e soprattutto false ricostruzioni dei 150.000,00 euro sostenuti nel farneticante manifesto, che parlano di “giudizi” svolti dal 2007 ad oggi.

Interessante invece appare la valutazione degli onorari degli avvocati, ripartiti per grado di giudizio e per fase processuale. Riporto la tabella che riguarda i ricorsi al TAR. Ricordo ai più distratti che il ricorso oggetto del manifesto non è nemmeno iniziato processualmente in quanto non “ammesso” dal Tribunale Regionale del Lazio.

Dalla tabella successiva si coglie che la parcella dell’avvocato che si oppone ad un ricorso (non ammesso) può oscillare tra i 1.900 ed i 4.000 euro, in nessun caso può essere pari a 17.000 euro come sostenuto nel comunicato a firma di tutti i partiti che sostengono la maggioranza. Dall’analisi dei costi sostenuti dal Comune per parcelle legali negli ultimi 3 anni, risulta che lo stesso avvocato prescelto per l’opposizione al ricorso al TAR da noi presentato, nel 2013 abbia percepito 2.893,69 euro per la costituzione in opposizione ad un altro ricorso al TAR (soc.Borgo Ardeatino)! (sic)

TABELLE PARAMETRI FORENSI

GIUDIZI INNANZI AL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE                    

Valore da                                              € 0,01              €1.100,01         €   5.200,01         € 26.000,01         €  52.000,01         € 260.000,01
                                                            €1.100,00        €5.200,00         €26.000,00         € 52.000,00         €260.000,00         € 520.000,00

                                                  
1. Fase di studio della controversia     € 170,00            € 605,00            € 1.080                  € 1.955           € 3.240               € 4.185
                                                  
2. Fase introduttiva dl giudizio            € 170,00           € 540,00           €  875,00               € 1.350             € 1.820               € 2.430
                                                  
3. Fase istruttoria e/o di trattazione     € 100,00            € 605,00           € 945,00                € 1.550             € 2.160             € 2.970
                                                  
4. Fase decisionale                             € 270,00            € 1.010             € 1.820                  € 3.305             € 4.790              € 6.950
                                                  
5. Fase cautelare                                € 200,00            € 540,00           € 1.010                   € 1.820             € 2.630              € 3.780

La finanziaria del 2008, ha introdotto delle precise norme per l’utilizzo di consulenti da parte degli Enti pubblici ed in particolare:

– Art. 3, comma 18, della Legge 244/2007: "I contratti relativi a rapporti di consulenza con le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono efficaci a decorrere dalla data di pubblicazione del nominativo del consulente, dell’oggetto dell’incarico e del relativo compenso sul sito istituzionale dell’amministrazione stipulante".

– art. 3, comma 54, della Legge 244/2007 (che modifica l'art. 1, comma 127, della Legge 662/1996): "Le pubbliche amministrazioni che si avvalgono di collaboratori esterni o che affidano incarichi di consulenza per i quali è previsto un compenso sono tenute a pubblicare sul proprio sito web i relativi provvedimenti completi di indicazione dei soggetti percettori, della ragione dell'incarico e dell'ammontare erogato. In caso di omessa pubblicazione, la liquidazione del corrispettivo per gli incarichi di collaborazione o consulenza di cui al presente comma costituisce illecito disciplinare e determina responsabilità erariale del dirigente preposto".

L’individuazione del soggetto contraente deve avvenire sulla base di specifici e documentati profili di professionalità e di competenza risultanti dal curriculum, con particolare riguardo alle prestazioni puntualmente richieste, in funzione delle esigenze di costituzione dello specifico rapporto professionale.
Ciascun dirigente prima di procedere al conferimento di ciascun incarico professionale deve verificare se l’Ente non disponga quantitativamente o qualitativamente di professionalità adeguate nel proprio organico e tale carenza non sia altrimenti risolvibile con strumenti flessibili di gestione delle risorse umane.

Nel febbraio 2014 l’avv. Laura Liberati alle dirette dipendenze del Dirigente ha rappresentato il Comune di Albano Laziale nel ricorso al TAR presentato dalla “Lazio Gesim” contro il Comune e nel ricorso al TAR presentato da “Soc. Industrializzazione Lottizzazione terreni srl” contro il Comune di Albano Laziale.

Dato che l’Avv. Laura Liberati è in forza all’organico comunale, dato che è in grado di rappresentare il comune nei ricorsi al TAR sembrano non ricorrere nemmeno le condizioni per l’affidamento dell’incarico ad altro consulente esterno, figuriamoci poi per una cifra 4 volte superiore a quanto previsto nella norma richiamata da Nicola Marini stesso.

Molto usato dal Comune in qualità di consulente legale, anche per opposizione a ricorsi al TAR (che a quanto pare non siamo gli unici a presentare) il marito dell’avv. Laura Liberati, avvocato Giuseppe Piazza che nel 2014 ammontavano a 27.900,00 euro. Lo stesso legale difende anche sindaco indagato e la dirigente Sabatini nel processo per il quale è stato richiesto il rinvio a giudizio.

E’ eticamente corretto che la dirigente faccia ricorso al marito di una sua sottoposta? E’ eticamente corretto che il Sindaco usi un legale per cause personali a cui affida incarichi professionali a nome dell’ente che rappresenta?

Ai cittadini questi comportamenti appaiono legittimi? Sono nel loro interesse? Chi porta alla luce il “marcio” è colui che va avversato o chi ha fatto dell’esercizio del potere la sua attività predominante?

Ai posteri l’ardua sentenza




ALBANO LAZIALE: COMUNE, AVVOCATI E PARCELLE…

Redazione

Albano Laziale (RM) – L’Italia va a rotoli perché purtroppo spesso e volentieri non si riescono a scindere gli interessi privati da quelli della collettività. Purtroppo la storia della politica è piena di esempi che tutt’oggi continuano ad occupare la cronaca. Il “modus agendi” che tende all’interesse privato si vede dai piccoli gesti e s’insinua nei palazzi del potere silente ma dirompente.

Da un semplice manifesto si può capire l’andazzo. Stampare manifesti che hanno tutta l’aria di essere di aspirazione politica e che servono per colpire determinati “nemici” politici utilizzando soldi pubblici  non appare eticamente corretto. Avvalersi dell’ufficio stampa del Comune di Albano Laziale, pagato dai cittadini per informare su servizi e iniziative del Comune che interessano la collettività, per formulare certi comunicati palesemente politici non sembra lo specchio di un operato corretto e privo di egoismo.

Che poi negli enti locali possa anche succedere che un sindaco si difenda personalmente con lo stesso avvocato che difende l’Ente è ancora una dinamica tutta da chiarire: è corretto? Il confine tra pubblico e privato, spesso, è davvero impercettibile. Sta al comportamento del buon padre di famiglia che dovrebbe tenere un amministratore con la maiuscola a fare la differenza.

Quando la pezza è peggio del buco! – Commenta Marco Risica nella lunga nota inviata alla nostra redazione e che di seguito pubblichiamo:

“L’excusatio non petita” del plurindagato Nicola Marini a giustificazione (secondo lui) del maldestro comunicato pubblicato sulla pagina del social network del Comune di Albano e riportato in manifesti affissi per tutta la città. Ricordiamo che nei manifesti oltraggiosi, diffamatori, calunniosi e minatori veniva riportato che il Comune ha speso 17.000,00 euro per l’opposizione al ricorso al TAR promosso da l’ex Consigliere Nabil Cassabgi, dal sottoscritto Marco Risica e da altre 7 persone. Veniva falsamente riportato che il TAR avesse dato ragione all’amministrazione comunale. Veniva riferito che il Comune di Albano Laziale aveva speso oltre 150.000,00 euro per spese legali a difesa in cause da noi intentate sfociate in un nulla di fatto! Notizie prive di fondamento!

In questi giorni è stato reso pubblico l’ammontare delle spese che il Comune di Albano Laziale ha dovuto sostenere negli ultimi anni per le numerose cause legali intentate da un ex Consigliere comunale: 150mila euro dal 2007 ad oggi. Soldi che paga il Comune, cioè i cittadini.

Onde evitare strumentalizzazioni, vale la pena chiarire questo aspetto. Quando un dipendente pubblico, nell’espletamento del servizio o nell’assolvimento di obblighi istituzionali, subisce da parte di chiunque un’azione di responsabilità che si conclude con un provvedimento di totale assoluzione, il dipendente in questione ha diritto al rimborso delle spese legali sostenute per difendersi. Lo dice chiaramente la normativa, Art. 18 del D.P.R. 191/1979 richiamato anche dall’Art.28 del “Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro” (CCNL).

Gli stessi onorari degli avvocati sono regolati da una norma di legge (D.M. 10/3/2014 n.55) nella quale non solo vengono specificati e determinati i criteri di liquidazione, ma vengono anche suddivise le singole voci in tabelle a seconda del valore, dell’organo giudicante e della fase di giudizio. La Giunta Comunale di Albano Laziale ha recepito questa normativa con una specifica delibera (D.G. n.85 del 20/4/2015) nella quale si definisce una linea di indirizzo proprio alla luce delle numerose richieste di rimborso di spese legali da parte di dipendenti assolti in giudizi penali a seguito di denunce sporte da un ex Consigliere comunale.

È paradossale dunque mettere in discussione le modalità con le quali i dipendenti comunali esercitano il loro sacrosanto diritto a difendersi da accuse poi risultate infondate, senza invece mettere in evidenza le azioni di coloro i quali “recano danno” all’Amministrazione Pubblica ed alla cittadinanza tutta denunciando condotte che, dopo lunghi e dispendiosi giudizi, sono risultate poi assolutamente legittime.

Con l’approssimazione ed il vittimismo che lo contraddistinguono, il sindaco Nicola Marini, indagato “abuso d’ufficio continuato ed in concorso” non dice la verità. Racconta le cose a modo suo:

1. “le numerose cause intentate da un ex consigliere….” Nel manifesto affisso in città si dice invece: “E’ stato rigettato il ricorso sulla regolarità delle ultime elezioni presentato da Nabil Cassabgi e Marco Risica. E’ solo l’ultimo dei numerosi esposti fatti da queste PERSONE contro l’amministrazione comunale e sfociati in un nulla di fatto”. Anche in 3° elementare l’analisi grammaticale indica che “queste persone” è il pronome che si riferisce ai due appena citati.

Nel comunicato c’è invece il tentativo maldestro di riferirsi al solo “ex-consigliere”, onde poter includere nel fantomatico conteggio anche ricorsi presentati prim’ancora che il plurindagato Nicola Marini diventasse sindaco di Albano Laziale. Sarà molto complicato, a nostro parere, per il sindaco produrre documentazione che dimostri che il Comune ha speso 150.000,00 euro per cause da NOI intentate che si sono risolte in un nulla di fatto!

I ricorsi da noi presentati (di cui nessuno purtroppo ha visto conclusione, per cui figuriamoci che si sia risolto con un nulla di fatto), al contrario di quanto scritto nel sito istituzionale, hanno prodotto la richiesta di rinvio a giudizio di ben 10 persone oltre a Nicola Marini sindaco. Ed essendo procedimenti penali riguardano le persone imputate e non l’Amministrazione, che al contrario in sede dibattimentale potrà costituirsi “parte lesa”. Quello che possiamo dire è che speriamo che anche altre denunce, attualmente ancora in fase istruttoria, trovino la giusta conclusione, poiché l’azione dell’amministrazione Marini, come sottolineato dalla Corte dei Conti in più occasioni e dalla Procura della Repubblica, può considerarsi “border line” e in quanto tale va analizzata sotto ogni aspetto perché, ricordiamo, si sta parlando di soldi dei cittadini. Tre partecipate su tre fallite nonostante le procedure con le quali si sono affidati i servizi risultino non rispettare la legge, i fatti dimostrano la scarsa vena democratica e lo scarso senso delle istituzioni delle giunte succedutesi dal 2010.I debiti prodotti da questa “politica” ammontano ad oltre 15 milioni di euro.

2. Gli stessi onorari degli avvocati sono regolati da una norma di legge (D.M. 10/3/2014 n.55) ……. La Giunta Comunale di Albano Laziale ha recepito questa normativa con una specifica delibera (D.G. n.85 del 20/4/2015). Non so se il plurindagato Marini Nicola, pensi che i cittadini non siano capaci di comprendere fino in fondo ciò che scrive. Cita il DM del 10 marzo 2014 (il 10 marzo è una data ricorrente per lui visto che il prossimo venturo dovrà presentarsi davanti al GUP) che definisce gli onorari degli avvocati e cita la delibera di giunta che l’ha recepita (aprile 2015) a voler “dimostrare” che le cifre di cui parla nel farneticante manifesto trovano corrispondenza “in quanto stabilito dalla legge”!!!!! Peccato che la norma entra in vigore dalla pubblicazione in G.U. (2-4-2014) e viene recepita dal Comune di Albano ad aprile 2015, quindi che c’azzecca con i “fumosi” 150.000,00 euro????? Dunque il riferimento non giustifica le ipotetiche, presunte, fantasiose e soprattutto false ricostruzioni dei 150.000,00 euro sostenuti nel farneticante manifesto, che parlano di “giudizi” svolti dal 2007 ad oggi.

Interessante invece appare la valutazione degli onorari degli avvocati, ripartiti per grado di giudizio e per fase processuale. Riporto la tabella che riguarda i ricorsi al TAR. Ricordo ai più distratti che il ricorso oggetto del manifesto non è nemmeno iniziato processualmente in quanto non “ammesso” dal Tribunale Regionale del Lazio.

Dalla tabella successiva si coglie che la parcella dell’avvocato che si oppone ad un ricorso (non ammesso) può oscillare tra i 1.900 ed i 4.000 euro, in nessun caso può essere pari a 17.000 euro come sostenuto nel comunicato a firma di tutti i partiti che sostengono la maggioranza. Dall’analisi dei costi sostenuti dal Comune per parcelle legali negli ultimi 3 anni, risulta che lo stesso avvocato prescelto per l’opposizione al ricorso al TAR da noi presentato, nel 2013 abbia percepito 2.893,69 euro per la costituzione in opposizione ad un altro ricorso al TAR (soc.Borgo Ardeatino)! (sic)

TABELLE PARAMETRI FORENSI

GIUDIZI INNANZI AL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE                    

Valore da                                              € 0,01              €1.100,01         €   5.200,01         € 26.000,01         €  52.000,01         € 260.000,01
                                                            €1.100,00        €5.200,00         €26.000,00         € 52.000,00         €260.000,00         € 520.000,00

                                                  
1. Fase di studio della controversia     € 170,00            € 605,00            € 1.080                  € 1.955           € 3.240               € 4.185
                                                  
2. Fase introduttiva dl giudizio            € 170,00           € 540,00           €  875,00               € 1.350             € 1.820               € 2.430
                                                  
3. Fase istruttoria e/o di trattazione     € 100,00            € 605,00           € 945,00                € 1.550             € 2.160             € 2.970
                                                  
4. Fase decisionale                             € 270,00            € 1.010             € 1.820                  € 3.305             € 4.790              € 6.950
                                                  
5. Fase cautelare                                € 200,00            € 540,00           € 1.010                   € 1.820             € 2.630              € 3.780

La finanziaria del 2008, ha introdotto delle precise norme per l’utilizzo di consulenti da parte degli Enti pubblici ed in particolare:

– Art. 3, comma 18, della Legge 244/2007: "I contratti relativi a rapporti di consulenza con le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono efficaci a decorrere dalla data di pubblicazione del nominativo del consulente, dell’oggetto dell’incarico e del relativo compenso sul sito istituzionale dell’amministrazione stipulante".

– art. 3, comma 54, della Legge 244/2007 (che modifica l'art. 1, comma 127, della Legge 662/1996): "Le pubbliche amministrazioni che si avvalgono di collaboratori esterni o che affidano incarichi di consulenza per i quali è previsto un compenso sono tenute a pubblicare sul proprio sito web i relativi provvedimenti completi di indicazione dei soggetti percettori, della ragione dell'incarico e dell'ammontare erogato. In caso di omessa pubblicazione, la liquidazione del corrispettivo per gli incarichi di collaborazione o consulenza di cui al presente comma costituisce illecito disciplinare e determina responsabilità erariale del dirigente preposto".

L’individuazione del soggetto contraente deve avvenire sulla base di specifici e documentati profili di professionalità e di competenza risultanti dal curriculum, con particolare riguardo alle prestazioni puntualmente richieste, in funzione delle esigenze di costituzione dello specifico rapporto professionale.
Ciascun dirigente prima di procedere al conferimento di ciascun incarico professionale deve verificare se l’Ente non disponga quantitativamente o qualitativamente di professionalità adeguate nel proprio organico e tale carenza non sia altrimenti risolvibile con strumenti flessibili di gestione delle risorse umane.

Nel febbraio 2014 l’avv. Laura Liberati alle dirette dipendenze del Dirigente ha rappresentato il Comune di Albano Laziale nel ricorso al TAR presentato dalla “Lazio Gesim” contro il Comune e nel ricorso al TAR presentato da “Soc. Industrializzazione Lottizzazione terreni srl” contro il Comune di Albano Laziale.

Dato che l’Avv. Laura Liberati è in forza all’organico comunale, dato che è in grado di rappresentare il comune nei ricorsi al TAR sembrano non ricorrere nemmeno le condizioni per l’affidamento dell’incarico ad altro consulente esterno, figuriamoci poi per una cifra 4 volte superiore a quanto previsto nella norma richiamata da Nicola Marini stesso.

Molto usato dal Comune in qualità di consulente legale, anche per opposizione a ricorsi al TAR (che a quanto pare non siamo gli unici a presentare) il marito dell’avv. Laura Liberati, avvocato Giuseppe Piazza che nel 2014 ammontavano a 27.900,00 euro. Lo stesso legale difende anche sindaco indagato e la dirigente Sabatini nel processo per il quale è stato richiesto il rinvio a giudizio.

E’ eticamente corretto che la dirigente faccia ricorso al marito di una sua sottoposta? E’ eticamente corretto che il Sindaco usi un legale per cause personali a cui affida incarichi professionali a nome dell’ente che rappresenta?

Ai cittadini questi comportamenti appaiono legittimi? Sono nel loro interesse? Chi porta alla luce il “marcio” è colui che va avversato o chi ha fatto dell’esercizio del potere la sua attività predominante?

Ai posteri l’ardua sentenza
 




ALBALONGA CALCIO (SERIE D), È SEMPRE CRUZ: «I MIEI GOL? SONO MERITO DELLA SQUADRA»

Redazione

Albano Laziale (Rm) – L’Albalonga è rimasta sola al secondo posto. La squadra del presidente Bruno Camerini ha piegato pure la Nuorese (1-0) grazie alla dodicesima perla stagionale (in dieci partite) di Wilson Cruz da Silveira, più semplicemente Cruz. Il brasiliano è risultato ancora una volta decisivo, arrivando ad una sola rete dal bottino dell’intera stagione registrato lo scorso anno con la maglia del Sora. «Sinceramente non ci penso – sorride con la consueta serenità nella risposta l’attaccante -, la cosa più importante è che questi gol servano alla squadra. Anzi ringrazio sempre i compagni perché è solo merito loro se riesco a segnare». Il massimo dell’umiltà per questo attaccante che ha deciso di non fermarsi più e che nella seconda parte della sfida con la Nuorese si è dedicato anche ad uno sfiancante lavoro da esterno sinistro nel 4-4-2 disegnato perfettamente da mister Cristiano Gagliarducci per imbrigliare la Nuorese. «Contro la formazione sarda, abbiamo giocato una buona partita – continua Cruz – Nel primo tempo siamo riusciti a costruire alcune importanti occasioni e probabilmente avremmo meritato anche di segnare il secondo gol, nella ripresa abbiamo difeso di più perché serviva fare quello e abbiamo svolto questo compito altrettanto bene. Siamo felici di questa vittoria e della classifica che abbiamo». Inutile, però, provare a chiedergli qualcosa di più sugli obiettivi dell’Albalonga. «Dobbiamo ragionare partita per partita, successivamente tireremo le somme e vedremo a che punto della classifica saremo arrivati – spiega Cruz – La cosa più importante è che scendiamo in campo con l’idea di divertirci: in questo modo possiamo esprimerci nel migliore dei modi». L’Albalonga non avrà molto tempo di godersi questa posizione di classifica: ne prossimo turno, infatti, i castellani saranno di scena a Lanusei. «Personalmente so poco della squadra avversaria, ma è sempre difficile giocare in Sardegna. Partiremo il giorno precedente la partita e dunque le difficoltà del viaggio verranno “attenuate”: abbiamo tutte le possibilità di giocare una bella gara».
 




ALBALONGA CALCIO (GIOVANILI), SABATO IL PRIMO “STORICO” OPEN DAY TARGATO TORINO

Redazione

Albano Laziale (Rm) – Nell’ideale agenda dell’Albalonga c’è una data cerchiata e sottolineata diverse volte in rosso. E’ quella di sabato 31 ottobre, quando scatterà il primo storico “Open day” dopo l’accordo con il Torino Fc che è valso al sodalizio del presidente Bruno Camerini il titolo di società satellite del club granata. «Un onore di cui, in Italia, si può fregiare solo un’altra società (pugliese, ndr). Non possiamo descrivere con le parole la sensazione di orgoglio che ci caratterizza dal momento dell’accordo». Parole e musica sono del direttore generale Alessandro Bianchi, da sempre molto sensibile alle tematiche del settore giovanile dell’Albalonga («vera linfa del nostro movimento» rimarca il dg). «Venerdì pomeriggio il referente delle Academy del Torino, Teo Coppola, arriverà presso il centro sportivo comunale di Pavona (dove si svolge il grosso dell’attività giovanile dell’Albalonga, ndr) per fare una riunione formativa coi nostri tecnici, la seconda di questo tipo. Poi sabato attorno alle 9,30 a Pavona si darà vita ad una seduta di allenamento condotta dallo stesso Coppola e dallo staff di tecnici provenienti da Torino. Ci auguriamo, anche grazie a quella che dovrebbe essere una giornata meteorologicamente favorevole, che possa esserci un’altissima partecipazione da parte dei numerosi tesserati della Scuola calcio – prosegue Bianchi – che non a caso sono aumentati in corrispondenza dell’annuncio dell’accordo con il Torino». Un rapporto che va oltre la mera e ormai “classica” relazione commerciale. «In estate siamo stati ricevuti due volte dai vertici del Torino nella loro sede – racconta Bianchi – Inizialmente l’intesa era relativa all’ingresso dell’Albalonga nella Academy del club granata, ma con nostra grande sorpresa nel secondo incontro ci è stata fatta la proposta di divenire società satellite e per noi è stato motivo di grandissima soddisfazione. Tra l’altro l’accoglienza ricevuta direttamente dal direttore generale Antonio Comi, dal direttore sportivo Massimo Bava e dallo stesso Coppola è stata straordinariamente genuina e calorosa e questo è un aspetto che ci ha colpito tantissimo». Formazione tecnica di altissima qualità e anche abbigliamento sportivo che rimanda chiaramente al club granata. «Il Torino – rimarca Bianchi – non ci ha obbligato a scegliere il materiale Robe di Kappa (sponsor tecnico della società del presidente Cairo, ndr), ma noi l’abbiamo voluto adottare, dai più piccoli fino alla prima squadra, per dare l’idea di una piena adesione ai principi di calcio di un club storico come quello granata».