Chieti, Pescara e Teramo, scoperto grosso traffico di droga: sgominata banda di Albanesi

Nella mattinata odierna, la Polizia di Stato ha portato a termine un’importante operazione antidroga denominata “Rubino” coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di L’Aquila.

Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile che stamane, con l’impiego di un imponente dispositivo di 200 uomini provenienti dalle limitrofe Questure di Pescara, Teramo e diverse altre del Centro Italia, nonché con l’ausilio di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Abruzzo” e di unità Cinofile, ha dato esecuzione a 44 provvedimenti di cui 17 Ordinanze di Custodia Cautelare in Carcere e 27 Perquisizioni a carico di altrettanti indagati nelle province di Chieti, Pescara, Teramo, L’Aquila, Varese, Milano e Roma.

L’attività in questione è frutto di un’indagine durata circa due anni che ha consentito di disarticolare un radicato sodalizio criminale capeggiato da soggetti di origine albanese dedito al traffico di ingenti partite di stupefacenti operante sull’intera fascia costiera abruzzese, con proiezioni anche fuori regione.

La base logistica dell’organizzazione criminale veniva individuata nella provincia teatina. Il sodalizio si avvaleva di ulteriori gruppi, nuclei e “cellule” dislocate soprattutto nelle province di Chieti, Pescara e Teramo: una vera e propria capillare rete di distribuzione dello stupefacente sostenuta da un’articolata collaborazione di aderenti con il compito di smistare rilevanti quantità di droga e ricavarne ingenti somme di denaro.

Nel corso delle indagini sono stati tratti in arresto 25 soggetti in flagranza di reato per detenzione a fine di spaccio di cospicui quantitativi di sostanza stupefacente ed indagati ulteriori 57 soggetti.

Considerevoli sono stati i sequestri operati anche fuori regione: 300 kg. di marijuana del tipo “orange” (una delle migliori qualità), 90 kg. di hashish, 1 kg. di cocaina, stupefacente che sul mercato al dettaglio avrebbe fruttato circa 5/6 milioni di euro, nonché 20.000,00 euro in contanti provento dell’attività di spaccio, armi e munizionamento.

Nel corso delle indagini non sono mancati episodi in cui si è palesata tutta la valenza criminale e la pericolosità di alcuni degli indagati: è il caso di un sodale albanese che si “procura” clandestinamente una pistola ed un fucile a canne mozze con il chiaro intento di utilizzarli per risolvere una controversia, proposito sventato grazie al tempestivo intervento degli operatori della Squadra Mobile della Questura di Chieti che riuscivano ad intercettare e disarmare preventivamente il soggetto.

E ancora, la necessità di recuperare denaro per saldare le partite di stupefacente portavano anche alla progettazione di reati “predatori” e, in una circostanza, veniva sventata una rapina progettata in danno di una farmacia del teramano, sequestrando una pistola ad aria compressa modificata ed un passamontagna. 




PERUGIA: ARRESTATO ALBANESE PER TRAFFICO DI ESSERI UMANI

di Matteo La Stella

Perugia – La Guardia di Finanza di Perugia ha arrestato un Albanese di 40 anni, condannato a 25 anni di reclusione per traffico di essere umani dal tribunale albanese di Valona. Il 9 gennaio del 2004, alle ore 18:00 circa, un gommone salpò dalle coste albanesi con a bordo 39 persone, che pagarono 1.500.00 Euro a testa per raggiungere l'Italia. Dopo una mezz'ora circa di viaggio, nelle acque del Golfo di Otranto, il gommone andò alla deriva, provocando 21 morti e 7 dispersi. Dagli accertamenti effettuati in seguito dalle autorità di Valona, la tragedia poteva essere evitata se solo gli scafisti alla guida del convoglio marino, avessero utilizzato i 3 razzi di segnalazione presenti a bordo. Così, oggi, uno di loro è stato arrestato dopo quasi 11 anni di latitanza. Il 40enne albanese, ricercato dal 2005 mediante un mandato di cattura internazionale, è stato rintracciato dalle fiamme gialle di Perugia. Per lo scafista, sospettato anche di traffico di sostanze stupefacenti, è scattato l'arresto oltre ad un biglietto di sola andata per l'Albania, dove verrà preso in consegna dalle autorità e costretto agli arresti per scontare la sua pena legata al traffico di essere umani.