ALBANO LAZIALE, CASO ALBAFOR: PERICOLO 39 LICENZIAMENTI AD AGOSTO

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C.R.

Albano Laziale (RM) – Ci sono delle famiglie dietro la vicenda Albafor. Ci sono delle madri e padri che da dicembre scorso non riescono a garantire un futuro ai propri figli. C'è una malagestione, rigetto della politica. Un figlio malato che va accudito ma che riceve da sempre cure a singhiozzo. Prima troppo grasso e adesso messo a dieta repentinamente. Ci sono interessi, sedie sicure e altre che ormai hanno ballato la tarantella. Questo è il frutto: un ente di formazione municipalizzato, seminato per fungere da contenitore di consensi (sia di destra che di sinistra). Chissà se veramente si vorrà essere in grado di risolvere i licenziamenti, di fare pulizia apolitica. "Martedì ci sarà un consiglio comunale che l'amministrazione avrebbe dovuto convocare già da un mese". Esordisce così Marco Mattei su un noto social network. "L'ultimo consiglio comunale era andato deserto, sull'ordine del giorno presentato dai consiglieri di opposizione con ad oggetto la situazione Albafor, per l'assenza in aula dell'intera maggioranza. Al di la delle modalità utilizzate dal Cigno per chiedere di nuovo la convocazione, l'opposizione è stata costretta a chiedere il rispetto delle norme per discutere la drammatica situazione dell'Albafor".

L'opposizione sì, ha chiesto il rispetto delle norme ma anche dato vita a guerriglie tra una frangia e l'altra. Il Cigno pare abbia aperto le danze, accusando, tra l'altro il Pdl di non essere una squadra coesa. L'ultimo canto, un richiamo in cerca di condivisione  e poi ci si è dinuovo accasciati. Adesso, si attende chissà cosa da questa nuova seduta. E l'augurio è che non regni l'immobilismo.

"Questa maggioranza – prosegue Mattei –  che aveva disertato la discussione nell'ultima seduta ha riconvocato consiglio comunale riportando il punto andato deserto e non menzionando nella convocazione l'oggetto della nuova richiesta. Tutto questo accade perché ormai non riescono più a gestire i lavori d'aula e non hanno neanche il pudore di ricordare ai cittadini che se ci sarà una discussione sulla situazione drammatica dei dipendenti Albafor lo si dovrà all'insistente richiesta dell'opposizione e non alla loro solerzia. Speriamo, per il bene dei lavoratori, che in questo mese perso, il Sindaco e i suoi collaboratori abbiano fatto tutto il possibile per far pagare finalmente le mensilità arretrate ai dipendenti che non percepisco lo stipendio ormai da dicembre. Speriamo che non abbiano passato un'altro mese con le mani in mano. Auspichiamo inoltre che il Sindaco abbia riflettuto a fondo sulla necessità di fermare il provvedimento che porterà a 39 esuberi (licenziamenti) nel mese di agosto, visto che anche i sindacati si sono opposti a tale eventualità. Io credo che in aula martedì questa maggioranza debba portare soluzioni e non chiacchiere come ha fatto fino ad oggi. Da parte nostra abbiamo ampiamente dimostrato che qualsiasi soluzione che tuteli tutti i 166 dipendenti e non solo gli amici degli amici ci troverà d'accordo. Altrimenti – conclude il consigliere Pdl – continueremo la nostra battaglia politica al fianco dei lavoratori che purtroppo vivono anche il disagio delle chiacchiere e delle millanterie che qualche dipendente asservito alle volontà della maggioranza continua a propinargli".

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Il lavoro è uno dei principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana, valore fondante della Repubblica e leitmotif dell'emancipazione sociale, oltre che oggetto di forte tutela.

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ALBANO, SUL CASO ALBAFOR MATTEI CONTROBATTE: "IL SINDACO E I SUOI BRAVI HANNO SALVAGUARDATO CHI E' A LORO VICINO A VARIO TITOLO"

Redazione

Albano Laziale (RM) – Non si placa il botta e risposta tra l'ex sindaco di Albano e attuale consigliere di opposizione Marco Mattei e il primo cittadino Nicola Marini. Non se ne viene a capo. Non si iresce a capire chi abbia invitato chi ad un confronto. Marco Mattei, dopo che Marini ha asserito che lo stesso consigliere avrebbe insistito e chiesto un appuntamento per un confronto, rispedisce al mittente e controbatte confermando nuovamente di essere stato invitato. "Capisco che per problemi di "maggioranza" – dice Mattei – ormai chiedermi un incontro diventa imbarazzante ma ribadisco di essere stato invitato. Non c'è nulla di strano che un sindaco chiami il suo predecessore per cercare insieme una soluzione che riguarda 166 lavoratori in difficoltà. Quello che stupisce è che la mia posizione contraria sulla pianta organica minima funzionale e sull'attivazione di una procedura che porterà a 40 licenziamenti e successivamente al fallimento della società stessa era cosa nota fin dal precedente consiglio comunale. Ho detto e ribadito quello che pensavo a microfono durante il dibattito su un punto che il sindaco e la sua maggioranza hanno mandato deserto senza poi riconvocarlo. Pensavo che l'invito a Palazzo Savelli servisse a ridiscutere una posizione, quella del Sindaco Marini, che io non condividevo. Ma leggo, dalle dichiarazioni del sindaco, delle affermazioni che ritengo volgari e cioè che il sottoscritto starebbe difendendo privilegi di persone a me vicine a vario titolo. Questa menzogna mi spinge a ricordare al Sindaco che lui è i suoi bravi hanno costruito una pianta organica minima funzionale che somiglia molto ad una lista di proscrizione. È chiaro che c'è chi viene salvaguardato dall'albo regionale, chi è vicino a "vario titolo" al sindaco e ai suoi bravi e per questo verrà salvato. I benefits, i superminimi, le trasferte Italia, i rimborsi chilometrici, i ristoranti di famiglia, i docenti di famiglia, i direttori di famiglia quelli per essere soppressi non necessitavano della pianta organica minima funzionale. Ma quelli sono "a vario titolo vicini alla maggioranza" (sarebbe ora di chiarire a chi non lo sa chi percepiva questi benefits e chi ha fatto carriera senza concorso). Hanno poi scatenato un putiferio – conclude Mattei – perché nel criticare un documento firmato dalla UIL avrei commesso un reato di lesa maestà. Ebbene posso ribadire che ho il massimo rispetto per il sindacato in generale e per la UIL in particolare ma in questa vicenda la UIL insieme alla CGIL e alla CISL sono partiti con il piede sbagliato. Spero rinsaviscano perché individuare esuberi tra i livelli 8 e 9 ma soprattutto tra i 4,3,2 e primi non porterà a salvare la società ma a salvaguardare gli amici degli amici (magari 7 livelli o 8 e 9 recuperati) e a licenziare i livelli più bassi. Tutto questo porterà al fallimento della società e così saranno tutti contenti".




ALBANO, POLEMICA SU ALBAFOR TRA L'EX SINDACO MATTEI E IL SINDACO MARINI

C. R. 

Albano Laziale (RM) – La società municipalizzata Albafor di Albano è al centro di polemiche tra l’ex sindaco e attuale consigliere comunale d'opposizione Pdl Marco Mattei e il sindaco di Albano Nicola Marini.

La situazione dell’Ente di formazione con i conti in rosso ha di recente subito un altro colpo: è stata approvata dall’assemblea la pianta organica minima funzionale. Ciò significa che 40 lavoratori andranno a casa. E come asserisce Mattei “andrà in fumo la prospettiva di lavoro per 166 famiglie”.

L’incontro in comune tra l’ex sindaco e il primo cittadino in carica ha soltanto rafforzato le asperità. “Licenziare quaranta persone – ha detto Mattei – con la scusa della pianta organica minima funzionale, dicendo che gli esuberi sono i livelli alti, 8 e 9,  ma soprattutto i livelli più bassi ,4,3,2 e 1, non è una soluzione di lungo periodo neanche per chi conserva il posto di lavoro”. Secca la risposta del sindaco che rispedisce: “Quel che è strano –dice Marini –  è che si voglia a tutti i costi difendere privilegi e livelli acquisiti in modo più o meno comprensibile, in particolare delle persone legate a Mattei a vario titolo”. Insomma per il sindaco il provvedimento elimina inutili benefit ad personam.

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ALBANO QUESTIONE ALBAFOR: PARLA IL SINDACO NICOLA MARINI

Redazione

Albano (RM) – "Penso sia decisamente il caso di chiarire qualche aspetto, visto che di inesattezze ne ho sentite e lette parecchie. – Dichiara il primo cittadino Nicola Marini –  Non vorrei che dal momento che non ero entrato in questa diatriba, – prosegue Marini –  proprio per evitare sterili ed inutili polemiche, si dia per scontato che sia tutto vero ciò che si dice o si scrive. 

Iniziamo dall'incontro oggetto "dell'inciucio". Occorre innanzitutto precisare che è stato espressamente richiesto dal Consigliere Mattei ( non è stato quindi "invitato", ma lo ha proprio chiesto ). Non c'è niente di strano che l'ex Sindaco abbia voluto approfondire le motivazioni e le modalità che hanno portato alla approvazione nell'assemblea ALBAFOR della pianta organica minima funzionale. Quel che è strano è che si voglia a tutti i costi difendere privilegi e livelli acquisiti in modo più o meno comprensibile ( a volte per semplice decreto del Presidente del Consiglio d'Amministrazione ), in particolare delle persone a lui legate a vario titolo. E per ottenere questo risultato si cerca di fare leva su ipotetiche penalizzazioni dei lavoratori con livelli più bassi, cercando di destabilizzare e strumentalizzare una situazione già di per se difficile, visto l'estrema gravità delle condizioni economiche societarie e la già fortemente stressata condizione psicologica dei lavoratori, che purtroppo non percepiscono stipendio da mesi e ai quali va tutta la mia comprensione e il mio ringraziamento per aver comunque garantito l'attività formativa.

Ritengo inoltre di difficile comprensione la posizione dei rappresentanti regionali di categoria oltre che di alcune rappresentanze di base. Non si capisce perchè dopo aver chiesto per mesi e mesi la Pianta Organica Minima Funzionale ( ci sono i verbali ), unica base sulla quale costruire il risanamento aziendale, adesso che è stata fatta la si mette in discussione. Un provvedimento che, ricordo, elimina inutili direzioni, inutili livelli funzionali e inutili benefit ad personam assegnati dalla precedente amministrazione. – Il sindaco conclude – Forse sono proprio questi privilegi che si vogliono difendere?"




ALBANO, SILVESTRONI: "CHIEDIAMO SUBITO UN CONSIGLIO COMUNALE PER MODIFICARE IL BILANCIO A TUTELA DI LAVORATORI E SERVIZI"

Redazione

“La maggioranza di centrosinistra approva ad Albano Laziale (Castelli Romani) un bilancio che prevede solo una tassazione punitiva per i cittadini, riempiendo le casse del Comune senza prevedere un euro per il salvataggio delle società comunali Albalonga e Albafor”. E’ quanto afferma il consigliere comunale di opposizione di Albano Laziale, Marco Silvestroni “I circa 4 milioni di euro in più – prosegue Silvestroni – che incasserà il comune vessando i cittadini con l'Imu prima casa al 4,9 e al 10,6 per la seconda, l'aumento della tassa rifiuti, dovevano servire a risanare i danni che hanno provocato in due anni, alle società comunali, così non è stato! Chiediamo subito un consiglio comunale per modificare il bilancio comunale e tutelare lavoratori e servizi”.




LE BUGIE SULL'ALBAFOR, PELLICO: "CHI LAVORA, PRODUCE E INNOVA VA PREMIATO!"

C.R.

Silvio Pellico dice la sua sull’Albafor.

Ecco le sue riflessioni:

Va di moda, di questi tempi, sparare sull'Albafor. In particolare si punta il dito sugli "assurdi" privilegi economici dei numerosi direttori presenti in azienda e dei superminimi che sarebbero appannaggio di un numero imprecisato di dipendenti. Il dato economico che emerge è che il risparmio che sembra verrebbe fuori dall'azzerare i superminimi ( molti dei quali ammontano a poche decine di euro per personale con oltre trent'anni di servizio ) e eliminare i livelli superflui è, complessivamente di 140.000 euro ( e non i 600.000 di cui blatera qualcuno ). Ma c'è anche una riflessione da fare in merito. I media al soldo dell'Amministrazione puntano il dito contro il livello "regalato" ad alcuni docenti, divenuti direttori in seguito al concorso ( unico concorso nella storia dell'ente ). Voglio solo fornire alcuni spunti per così dire "tecnici":

1. La Sede di Albano nel 2009 aveva a malapena il numero di Allievi per coprire i corsi assegnati.

2. In seguito al noto concorso, una giovane docente poco più che trentenne con ben due lauree sul groppone, si vede assegnata la Direzione della Sede Operativa.

3. In tre anni di direzione

a) Le iscrizioni aumentano esponenzialmente ( tanto che ad oggi si sono già esauriti i corsi del prossimo anno )

b) La ricaduta occupazionale è tra le più alte dell'Ente ( negli ultimi anni è aumentata di oltre il 10%, in controtendenza con i dati nazionali in calo )

c) Oltre il 30% degli Allievi rientrano nel circuito scolastico ( circa 40 solo nell'anno in corso )

d) Vengono attuate sperimentazioni innovative come lo Stage formativo residenziale a S.Maria dell'Acero ( Velletri )

e) Viene avviata la sperimentazione sui libri di testo per la formazione, con un risparmio generale ( meno fotocopie, tempo risparmiato, facilitazione per i docenti etc ) di oltre il 60% dei costi sino ad allora sostenuti e un innalzamento del livello medio dell'apprendimento ( con i risultati di cui al punto c).

f) Vengono proposte attività extracurriculari in modo costante come il Patentino per motocicli, l'attività sportiva e teatrale, gli spettacoli canori, le sfilate di moda abbinate ai corsi di Operatore del benessere etc.

g) Viene rinnovato il concetto di orientamento, con la presenza di gazebo informativi nei punti nevralgici del paese

h) Viene aperta la Sede in giorni festivi per attività in collaborazione con le Istituzioni e il Volontariato ( come ad esempio la Giornata della Memoria )

i) E' l'unica Sede che pubblica un Giornale di sede ( il Grillo Parlante ) realizzato con la collaborazione di docenti ed allievi che illustra e promuove l'attività del Centro

E tutto questo è solo una piccola parte di quello che un giovane dirigente può realizzare se motivato, valorizzato e, perché no, premiato economicamente con l'assegnazione del IX livello!

E si sente dire in giro che questo livello deve essere tolto! Ma non è più giusto colpire quei docenti e quei Direttori che da anni vivono nell'immobilismo più assoluto, senza aggiornarsi, senza studiare, senza aggiungere nulla alla routine generale?

O non è giusto verificare il tasso di presenza ( o di assenza ) di chi erge a castigatore dei consumi ( altrui ) e concede le sue grazie ( intellettuali ) ai politici in auge?

I livelli assegnati per meriti evidenti vanno valorizzati e non soppressi. Chi lavora produce e innova va premiato e non penalizzato per una sorta di equità pelosa che salva sempre chiacchieroni e assenteisti che frequentano più le stanze di palazzo Savelli che le aule della formazione!

… speriamo che il Commissario liquidatore che sta arrivando se ne accorga!

 




DIPENDENTI ALBAFOR MANIFESTANO AD ALBANO PER DIFENDERE I POSTI DI LAVORO: I SINDACATI SI MOBILITANO

Chiara Rai

Quasi un centinaio di lavoratori dell’istituto di formazione professionale Albafor hanno protestato sotto il palazzo comunale dalle 10 fino al primo pomeriggio per difendere i loro posti di lavoro. In mezzo a loro c'erano i 57 dipendenti, nei confronti dei quali di recente è stata avviata la procedura di licenziamento da parte del Comune di Abano.“Noi continuamo a lavorare senza stipendio e senza materiale e voi?”, questo come tanti altri slogan venivano lanciati dal megafono di Rosa, dipendente Albafor, che per l’occasione ha provocato l’amministrazione indossando orecchie d’asino. Al sit in hanno partecipato anche le sigle sindacali regionali e locali. Alle 13 circa, l’amministrazione ha ricevuto Mara Sbragaglia della Cgl assieme a Giuliano Torcolini per la Cisl e ad altri rappresentati Rsu. “Abbiamo esposto la situazione alle rappresentanze sindacali – ha detto il sindaco di Albano Nicola Marini – ed evidenziato le problematiche alle quali, ad esempio, le difficoltà che abbiamo avuto per il mancato finanziamento regionale di 1 milione e 200 mila euro. Mi auguro, comunque, di poter addivenire ad un accordo con i sindacati in merito all’avvio di procedura dei licenziamenti in corso”. A seguito del colloquio, i rappresentanti regionali dei sindacati hanno detto ai lavoratori che si sarebbero recati dai legali per avviare una procedura di sospensione dei provvedimenti presi nei confronti dei 57 dipendenti. Da tre mesi 200 impiegati non ricevono lo stipendio. L’Albafor s.pa. società municipalizzata del Comune di Albano, accreditata in Regione, che presta formazione anche in sei Comuni (Albano, Pomezia, Velletri, Marino, Colleferro, Valmontone) è ai limiti di default perché negli anni ha accumulato debiti. Il 17 gennaio scorso è stata recapitata alla direzione Albafor una raccomandata con oggetto “licenziamento collettivo per riduzione di personale – dichiarazione di mobilità in deroga”. Con questa lettera è stato comunicato il licenziamento di 57 lavoratori, tra docenti, direttori, responsabili processi, coordiantori, collaboratori amministrativi e via dicendo.  Le motivazioni dei licenziamenti sarebbero diverse, a dire del Comune di Albano: oltre alle riduzioni dei finanziamenti da della, si adduce la motivazione che l’organico del personale non docente risulta sovradimensionato rispetto alle attuali esigenze istituzionali.




ALBANO LAZIALE, LA REGIONE TAGLIA FINANZIAMENTI E ALBAFOR RIDUCE PERSONALE

Redazione

«Il Consiglio d’amministrazione dell’Albafor ha attivato le procedure previste dalle normative che fanno riferimento alla Legge 223/91 prevedendo un esubero di 57 dipendenti» lo dichiara il sindaco Nicola Marini all’indomani dell’incontro avuto con i sindacati a palazzo Savelli.

È lo stesso primo cittadino che spiega queste misure: «le procedure di finanziamento regionale dei corsi di formazione prevedevano un rimborso forfettario per ogni corso di attività formativa accreditato. La Regione ha modificato il meccanismo di rimborso che oggi prevede una quota per singolo iscritto. A parità di iscritti rispetto all’anno precedente questo diverso meccanismo di rimborso comporterà per l’anno formativo 2011/2012 un taglio del finanziamento da circa 6.600.000€ a circa 5.400.000€. Pur avendo iniziato ad attivare il piano di ristrutturazione e razionalizzazione aziendale finalizzato al risparmio gestionale, ciò non è sufficiente a recuperare il finanziamento mancante di ben 1.200.000€ e quindi è stato necessario prevedere l’attivazione delle procedure previste negli stati di crisi. È nostra precisa volontà avere un serrato confronto con le rappresentanze sindacali per concertare il percorso».

Il Cda aveva già disposto il taglio di benefit, superminimi e livelli di mansione impropriamente assegnati dalle precedenti gestioni all’interno dei provvedimenti volti a fronteggiare lo stato di crisi in cui versa Albafor. Si era inoltre disposto con specifici ordini di servizio le condizioni affinché tutti i dipendenti, amministrativi e non, svolgessero funzioni didattiche in aula. È bene ricordare l’evidente incongruenza per un ente di formazione in cui la precedente gestione aveva portato la società ad avere il rapporto di uno ad uno tra amministrativi e docenti laddove la media degli enti di formazione è di otto docenti ogni due amministrativi.