Alatri, positivo all’alcoltest l’autore dell’incidente in diretta social

Non solo l’incidente e la pazzia di avviare una diretta Facebook in auto ad alta velocità. È risultato positivo all’alcoltest il conducente dell’Audi che si è schiantata domenica contro un’altra auto lungo la strada provinciale Santa Cecilia ad Alatri, in provincia di Frosinone. 

Nel violento impatto sono rimaste ferite le persone a bordo dell’altra vettura: sono una madre di 44 anni e i suoi due figli di 7 e 5 anni. L’uomo era in diretta su Facebook. A disporre il test sul 29enne la procura che ha chiesto anche di rilevare la presenza di eventuali sostanze stupefacenti.

Lo schianto è stato ripreso con uno smartphone dal conducente che lo ha provocato e trasmesso in diretta video. La Procura della Repubblica di Frosinone, che indaga per lesioni stradali aggravate ha acquisito le immagini del filmato postato su Facebook, acquisito agli atti, dove si vede l’Audi, condotta dall’indagato, transitare a velocità molto elevata.




Alatri, omicidio Thomas Bricca: sotto interrogatorio due fratelli di Frosinone

L’indagine sull’agguato di Alatri, costato la vita al 19enne Thomas Bricca, ad una svolta.

Due persone nella caserma dei carabinieri per essere ascoltate sulla sparatoria di lunedì sera, quando in due con il volto coperto hanno aperto il fuoco da uno scooter verso un gruppo di ragazzini su una scalinata nel centro cittadino.

Secondo quanto si apprende, i due sarebbero fratelli e sarebbero originari di Frosinone, il capoluogo che dista pochissimi chilometri da Alatri. 

Ieri pomeriggio, intanto, è arrivata la drammatica notizia della morte di Thomas, 19 anni compiuti lo scorso dicembre. Si è arreso dopo un’agonia di oltre 40 ore, ricoverato in condizioni disperate al San Camillo di Roma. Il proiettile che lunedì sera lo ha colpito in testa gli è stato fatale e così Alatri si trova ancora una volta a piangere la scomparsa di un ragazzo poco più che maggiorenne, come avvenne già sei anni fa quando Emanuele Morganti, 20 anni, venne brutalmente pestato fuori da una discoteca. Gli investigatori avevano ristretto il cerchio dei sospettati già nel pomeriggio, dopo aver ascoltato i testimoni di quanto avvenuto e dopo aver visionato le immagini delle telecamere che avevano immortalato il passaggio dello scooter di grossa cilindrata.

Non è escluso che nell’agguato ci sia anche il coinvolgimento di un esponente di un clan nomade che gravita tra Roma e la Ciociaria. Quel che è certo è che a bordo del motorino fossero in due, ma ad essere indagati potrebbero essere più persone, che probabilmente hanno partecipato o contribuito ad organizzare l’assalto. Oggi ancora una volta i carabinieri della Scientifica hanno passato al setaccio l’area, probabilmente alla ricerca delle prove che possano inchiodare i responsabili.

A sparare, secondo gli investigatori, sarebbe comunque stato un revolver o una pistola semiautomatica, armi compatibili con l’assenza di bossoli a terra. Secondo le prime ricostruzioni, quello che è accaduto lunedì sera sarebbe stato il tragico epilogo di un weekend di violenza tra le stradine del centro di Alatri. Due giorni di scontri che lo stesso sindaco, Maurizio Cianfrocca, aveva segnalato alle forze dell’ordine chiedendo un intervento per calmare gli animi. “L’ultima segnalazione – spiega il primo cittadino – l’avevo mandata proprio lunedì mattina”. Il sabato precedente, infatti, una prima lite aveva scosso i residenti di Alatri proprio nel cuore del paese, a due passi dalla centralissima piazza Santa Maria Maggiore.

Due bande si sarebbero affrontate in pieno giorno prima in un vicoletto e poi proprio in piazza, lasciando scioccati tutti i passanti. Il giorno successivo, domenica, la rissa si è spostata pochi metri più lontano, a due passi da un bar. Questa volta, però, sarebbero intervenuti anche degli adulti, che avrebbero esasperato gli animi tanto che uno di loro sarebbe stato spinto oltre la ringhiera che dà sulla circonvallazione rovinando a terra dopo un volo di qualche metro.

Lunedì sera la probabile vendetta contro il gruppo presunto responsabile di quanto accaduto, con l’agguato armato in piazza. Non è escluso che su quello scooter ci fosse proprio un parente dell’uomo spinto oltre la ringhiera e un’altra persona ‘assoldata’ per premere il grilletto contro il gruppo rivale. Questo, dunque, confermerebbe anche la ricostruzione del procuratore di Frosinone, Antonio Guerriero, che ieri aveva parlato di guerra tra bande. C’è ancora da capire, però, quale fosse il ruolo di Thomas Bricca e se fosse proprio lui l’obiettivo dei colpi di pistola.

“Siamo sicuri al cento per cento che lui non c’entrasse nulla”, continuano a ribadire gli amici. Di certo è che lunedì sera il ragazzo si trovava assieme al gruppo che avrebbe partecipato alle risse. Come ogni giorno stava passando la serata su quelle scalette nel centro storico. Una zona considerata ‘poco raccomandabile’ da chi vive in paese. Proprio lì si sono ritrovati oggi gli amici di Thomas, per un ultimo omaggio al ragazzo “sempre gentile e disponibile”. Le lacrime solcano i loro visi incorniciati dai cappucci delle felpe e dagli occhiali da sole. Tutti scommettono di sapere chi è stato, qualcuno parla di una famiglia “a cui non si può dire nulla”, tanti hanno fatto segnalazioni agli investigatori. “Il tuo cuore ha smesso di battere – si legge nel bigliettino degli amici lasciato accanto ad un mazzo di fiori -, ma i nostri batteranno anche per te”. 




Guerra tra bande, sparatoria ad Alatri: morto un diciottenne

Non ha superato il delicato intervento chirurgico cui è stato sottoposto la notte scorsa ed è stato dichiarato clinicamente morto.Thomas Bricca, 18 anni, era stato ferito alla testa ieri sera in un agguato nel centro di Alatri nel frusinate.Il giovane, le cui condizioni sono apparse subito disperate, si trovava in una piazza di Alatri quando è stato affiancato da uno scooter con due a bordo travisati che gli hanno sparato e si sono dati alla fuga.Sullo sfondo forse una vendetta o un regolamento di conti tra bande di ragazzi. L’agguato è avvenuto a Largo Cittadini, nel centro di Alatri, verso le 20.

Secondo alcuni testimoni l’aggressione sarebbe avvenuta al culmine di una rissa. L’ipotesi investigativa punta sulla guerra tra bande giovanili all’interno della quale sarebbe maturato l’agguato. Thomas Bricca era in strada quando è stato affiancato dallo scooter e senza che potesse reagire è stato raggiunto da un colpo d’arma da fuoco alla testa. I due aggressori poi sono fuggiti. Le condizioni di Thomas sono apparse subito molto gravi: trasferito in ospedale è stato intubato.Le indagini sono affidate ai carabinieri impegnati in queste ore in una caccia all’uomo. Si stanno ascoltando amici e conoscenti di Thomas e testimoni per delineare dinamica ed accertare i motivi di un eventuale regolamento di conti o vendetta. Alatri nel 2017 fu teatro di un tragico fatto di cronaca in cui perse la vita Emanuele Morganti, ucciso a calci e pugni da un branco di bulli. Emanuele, 21 anni, si trovava in un bar con la fidanzata quando scoppiò una lite con alcuni giovani che avevano rivolto apprezzamenti alla ragazza. Scattò l’aggressione e il buttafuori accompagnò tutto fuori dal locale dove Emanuele fu circondato e massacrato.




Alatri, carenza idrica: riattivato addolcitore a Collelavena

ALATRI – Si è svolto ieri presso la Regione Lazio il tavolo tecnico convocato dal Garante regionale del servizio idrico al fine di monitorare le criticità riscontrate nella fornitura di acqua da parte di Acea ato5 spa ad Alatri, in particolare nelle località di Collelavena e di Colle Santa Lucia e via Gregoriana nel centro storico.
A Collelavena, ormai da tempo, l’acqua che fuoriesce dai rubinetti risulta di fatto inutilizzabile dai cittadini per gli usi quotidiani, data la “durezza” del liquido.
Alcuni utenti hanno lamentato il verificarsi di malfunzionamenti degli elettrodomestici imputabili all’elevato contenuto calcareo dell’acqua utilizzata; molte famiglie ricorrono all’acquisto di acqua in bottiglia, dato il colore poco invitante ed i residui lasciati dall’acqua corrente.
A seguito delle segnalazioni inviate dall’Avv. Alessandro Milani, responsabile della delegazione di Alatri-Fiuggi del Codici – Centro per i diritti del cittadino, è stato richiesto al gestore di fornire ufficialmente spiegazioni in merito.
Il dott. Stefano Magini, presidente di Acea Ato5 spa da un lato ha riconosciuto la “particolarità delle acque del pozzo” che serve i residenti in loc. Collelavena, caratterizzate da un valore di durezza ben al di sopra dei limiti consigliati dalle normative di settore.
Dall’altro ha rassicurato l’Avv. Angelo Terrinoni, Responsabile Provinciale Settore Idrico di Codici, sull’assoluta assenza di rischi per la salute e sulla potabilità dell’acqua, come verificato anche dalla Asl nelle recenti analisi.
Per consentire l’abbattimento del parametro di durezza dell’acqua, Acea Ato 5 spa ha annunciato che interverrà immediatamente per riattivare l’addolcitore presente in loco, con sopralluogo della ditta incaricata già fissato per la prossima settimana, così come richiesto dal Codici.
Quando la portata delle fonti di Capofiume, Caporelle e Trovalle, da mesi ai minimi storici, tornerà stabilmente a livelli accettabili, si valuterà la chiusura definitiva del pozzo incriminato.
Una buona notizia che il CODICI ha accolto con soddisfazione: “la nostra associazione” – spiega Terrinoni – “è l’unica a portare in tavoli istituzionali problematiche specifiche che emergono dai territori in cui sono presenti le nostre delegazioni.
Così come avvenuto recentemente per il caso dell’acqua torbida a Castro dei Volsci, ricerchiamo soluzioni rapide, possibilmente con interventi i cui costi non ricadono sulle tariffe. Ringrazio il Garante Avv. Paola Perisi per essersi immediatamente attivata per la risoluzione di una problematica così importante”.
Per quanto riguarda invece la cronica carenza di acqua in alcune zone del centro storico, in particolare nelle zone di via e colle santa lucia, occorreranno ulteriori indagini per verificare se la mancata erogazione di acqua dipenda solamente dalla riduzione delle falde, o anche dallo presenza di eventuali perdite della rete idrica, come riferito invece dai residenti.
L'avv. Alessandro Milani garantisce che la delegazione di Alatri “continuerà a seguire questa vicenda, affinché il diritto ad avere un bene come l’acqua non venga di nuovo negato, con l’avvicinarsi dell’estate” ed invita tutti i cittadini “a segnalare problemi e disservizi con una mail, un messaggio sulla pagina facebook o direttamente presso la sede della delegazione in via Carlo Minnocci, a 100 mt dal palazzo del Comune”.




Alatri, massacrato dal branco: un bullo scarcerato il giorno del delitto

 

ALATRI – Mario Castagnacci e Paolo Palmisani, i due ragazzi di 27 e 20 anni fermati per l'omicidio di Emanuele Morganti, massacrato di botte ad Alatri fuori da un locale mentre difendeva la fidanzata, sono stati posti in regime di isolamento nel carcere romano di Regina Coeli per il rischio di ritorsioni e minacce da parte di altri detenuti. Intanto l'avvocato di Castagnacci, Tony Ceccarelli, ha deciso di rinunciare all'incarico. "E' stata una decisione autonoma, presa senza alcuna pressione", sottolinea il legale. "Lo dico – specifica – perché in questi giorni sono stati molti i colleghi, anche di indagati più marginali, che sono stati minacciati e malmenati".

Castagnacci era stato fermato a Roma giovedì 23 marzo perché trovato in possesso di centinaia di dosi di droga ma fu rilasciato il mattino successivo, ovvero il 24 marzo. La notte poi avvenne ad Alatri il terribile pestaggio di Emanuele. Il gip, convalidando l'arresto per Castagnacci e altri tre complici, riconobbe la tesi difensiva del "consumo di gruppo" che portò alla scarcerazione.

Mario Castagnacci, 27 anni, e Paolo Palmisani, 20 anni, i due fratellastri di Alatri, si erano rifugiati da alcuni parenti a Roma. Per il Procuratore capo di Frosinone, Giuseppe De Falco, ad armare le loro mani in quei 15 interminabili minuti di violenza consumatisi nella notte tra venerdì e sabato nella piazza di Alatri forse è stata una volontà di controllo del territorio, la volontà di mostrare a tutti "chi comanda". Una volontà annebbiata probabilmente da un mix di cocaina e alcol. E così un ragazzino "innocente e perbene" è diventato, complice un litigio in un locale con un ubriaco, preda di un branco assetato di violenza che, stando ad alcune testimonianze, si è persino armato di un manganello e una chiave inglese per colpirlo, inseguirlo, infierire senza pietà fino a finirlo con un pugno letale. Un pugno, per gli investigatori sferrato da Castagnacci, che ha fatto crollare Emanuele in terra, sbattendo la testa contro un'auto.

I due fratellastri sono i primi due identificati dai carabinieri come alcuni dei responsabili del pestaggio: in tutto restano sette indagati. Emanuele, dopo la lite nel locale, è stato vittima di due pestaggi in due momenti differenti e alcuni suoi amici, in particolare uno, ha tentato di difenderlo. Inutilmente. I due sono in carcere, a Regina Coeli, con un'accusa pesantissima: omicidio volontario.

"La vicenda di una gravità spaventosa perché per motivi banali, una lite di una bevanda, si è arrivati alla morte di un ragazzo innocente e perbene. Tutto nato da un diverbio in discoteca non con un ragazzo albanese", aveva detto il Procuratore Capo di Frosinone Giuseppe De Falco.

Sul suo profilo Facebook, la ragazza di Emanuele aveva scritto: "Non riesco ancora a realizzare tutto quello che è successo. Non meritavi tutto questo, non hai fatto niente di male. Una morte così. Ricordo uno dei tuoi ultimi messaggi di venerdì pomeriggio: 'ti amo più di ogni altra cosa' .- aggiunge rivolgendosi a lui – E continuerò a ricordarlo per sempre, come continuerò a ricordare anche te. Ti amo e lo farò per sempre".

La ricostruzione – Al 'Mirò', un locale in piazza Margherita nel centro storico di Alatri – già teatro di altre risse in passato – Emanuele Morganti era arrivato dalla frazione di Tecchiena, dove abita con la famiglia, assieme alla sua ragazza per ascoltare musica. Verso le due, secondo quanto ricostruito, i due erano al bancone del bar quando si é avvicinato un ragazzo che ha iniziato a importunare la fidanzata di Morganti. Questi ha reagito ed é scoppiata una lite. Sono intervenuti i buttafuori del locale, che hanno portato i due all'esterno. Qui l'aggressione a Morganti con calci e pugni, mentre intorno in molti assistevano terrorizzati. A un tratto uno degli aggressori avrebbe preso un oggetto di ferro e ha colpito la vittima alla testa, lasciandola a terra incosciente. Soccorso e trasportato inizialmente all'ospedale San Benedetto di Alatri, dove i medici gli hanno riscontrato fratture multiple al cranio e alla zona cervicale con emorragia cerebrale, il 20/enne è stato trasferito in elicottero a Roma. Al Policlinico Umberto Primo lo hanno operato e ricoverato in rianimazione. E' morto dopo oltre 36 ore di agonia. 




Alatri, massacrato dal branco: 2 fermi per la morte del 20enne

 

FROSINONE -Si va verso una svolta nelle indagini per l'omicidio di Emanuele Morganti, il ventenne pestato nella notte tra venerdì e sabato fuori da un locale di Alatri, mentre difendeva la fidanzata, e morto dopo due giorni di agonia. A quanto trapela di indiscrezioni, dei nove indagati almeno due sarebbero stati sottoposti a fermi. Sarebbero in corso accertamenti anche su una presunta aggressione ai danni di alcuni sospettati.Anche le immagini delle telecamere sono state esaminate dagli investigatori. Al vaglio c'è la posizione di diverse persone italiane e straniere. 

Lo stesso sindaco di Alatri, Giuseppe Morini, ha lanciato un appello: "Chi sa parli. Invito tutti a dire la verità, a collaborare con gli inquirenti affinché al più presto vengano individuati i responsabili. Alatri non deve essere omertosa. Fuori da quel locale c'erano tante persone, ma nessuno ha fermato gli aggressori o contenuto la terribile barbarie, è terribile", ha aggiunto il sindaco.

Sul suo profilo Facebook, la ragazza di Emanuele scrive: "Non riesco ancora a realizzare tutto quello che è successo. Non meritavi tutto questo, non hai fatto niente di male. Una morte così. Ricordo uno dei tuoi ultimi messaggi di venerdì pomeriggio: 'ti amo più di ogni altra cosa' .- aggiunge rivolgendosi a lui – E continuerò a ricordarlo per sempre, come continuerò a ricordare anche te. Ti amo e lo farò per sempre".

Bisogna "contrastare le violenze, come quella avvenuta ad Alatri due giorni fa". Il presidente Sergio Mattarella ha citato, parlando al Quirinale, il terribile episodio avvenuto nella cittadina laziale due giorni fa dove ha perso la vita un ragazzo a seguito di una brutale aggressione di gruppo.

Una lite per difendere la fidanzata, oggetto di battute pesanti da parte di un giovane albanese, forse ubriaco. Poi il pestaggio violentissimo in strada, fuori del locale, aggredito da diverse persone. Così é morto Emanuele Morganti, ventenne che venerdì notte era con la ragazza in un locale di Alatri, in provincia di Frosinone, quando tutto é cominciato. I medici del Policlinico Umberto Primo di Roma, dove é stato trasportato in eliambulanza e operato, non sono riusciti a salvarlo. Le sue condizioni erano disperate. I carabinieri cercano di individuare gli aggressori, tutti più o meno coetanei della vittima, hanno riferito i testimoni. Ci sarebbero alcuni sospettati che vengono interrogati. In particolare si cerca il giovane che avrebbe dato i colpi più devastanti con un grosso oggetto di ferro, forse una spranga o una chiave inglese. Colpi che hanno provocato a Morganti fratture multiple al cranio e alla cervicale, risultate poi mortali.

Decine i testimoni e gli amici della vittima ascoltati in caserma: al centro dei sospetti ci sarebbero 9 giovani, italiani e stranieri, che vengono sentiti anche in queste ore dal pm della procura di Frosinone Vittorio Misiti. Al 'Mirò', un locale in piazza Margherita nel centro storico di Alatri – già teatro di altre risse in passato – il giovane era arrivato dalla frazione di Tecchiena, dove abita con la famiglia, assieme alla sua ragazza per ascoltare musica. Verso le due, secondo quanto ricostruito, i due erano al bancone del bar quando si é avvicinato un altro ragazzo, un albanese, che ha iniziato a importunare la fidanzata di Morganti. Questi ha reagito ed é scoppiata una lite. Sono intervenuti i buttafuori del locale, che hanno portato i due all'esterno. Qui gli amici dell'albanese avrebbero iniziato a colpire Morganti con calci e pugni, mentre intorno in molti assistevano terrorizzati. A un tratto uno degli aggressori avrebbe preso un oggetto di ferro, forse una chiave inglese o una spranga, e avrebbe colpito la vittima alla testa, lasciandola a terra incosciente. Soccorso e trasportato inizialmente all'ospedale San Benedetto di Alatri, dove i medici gli hanno riscontrato fratture multiple al cranio e alla zona cervicale con emorragia cerebrale, il 20/enne é stato trasferito in elicottero a Roma. Al Policlinico Umberto Primo lo hanno operato e ricoverato in rianimazione.




ALATRI: PENSIONATO TRAVOLTO E UCCISO MENTRE VA AL BANCOMAT

Redazione

Alatri (FR) – Travolto ed ucciso mentre si stava recando al bancomat. L'ennesimo incidente mortale in provincia di Frosinone si e' registrato ieri alle 22 lungo la ex statale 155 a Tecchiena nel comune di Alatri. La vittima e' Eugenio Rapone di 70 anni. L'uomo e' stato travolto da un'auto in corsa, una Bmw condotta da un giovane. Violentissimo l'impatto tanto che Eugenio e' rimasto riverso a terra. Subito soccorso purtroppo per lui non c'e' stato nulla da fare. Sul posto oltre che ai sanitari dell'Ares 118 anche i Carabinieri della locale stazione che devono ricostruire l'esatta dinamica del sinistro. Eugenio Rapone era molto conosciuto ad Alatri dove per anni ha avuto un'attivita' commerciale.




ALATRI, CENTRO DI PRIMA ACCOGLIENZA: ARRESTATO RICERCATO NIGERIANO

Redazione

Alatri (FR) – A seguito di alcuni controlli eseguiti presso una struttura di prima accoglienza della zona che ospita cittadini nigeriani richiedenti protezione internazionale, si appurava che da qualche settimana un altro cittadino extracomunitario sempre nigeriano, ambulante, aveva preso in affitto un appartamento attiguo al citato centro. Immediatamente cominciava un’attività info-investigativa da parte della Compagnia dei carabinieri di Altri poiché si accertava che l’appartamento dell’ambulante nigeriano, oltre ad ospitare donne sempre di nazionalità nigeriana e sempre diverse, era spesso frequentato da connazionali residenti nel capoluogo ciociaro e che, soventi, avevano animate discussione con gli ospiti del centro per motivi presumibilmente riconducibili a dinamiche etniche. Ciò, oltre a far incuriosire i Carabinieri, faceva partire degli approfonditi accertamenti sul citato ambulante, dai quali emergeva che a carico dello stesso pendeva un mandato di arresto Europeo emesso dall’Autorità Giudiziaria del Lussemburgo nel mese di giugno del corrente anno per traffico illegale di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti. Sulla base di ciò, il presunto ambulante veniva tratto in arresto ed associato presso la Casa Circondariale di Frosinone a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.




ALATRI: MADRE SI DA FUOCO INSIEME AI SUOI DUE BAMBINI

Redazione

Alatri (FR) – Un gesto folle, un gesto da condannare soprattutto perché ci sono di mezzo delle creature innocenti. Una giovane madre di soli 27 anni si e' data fuoco nel tardo pomeriggio di oggi ad Alatri, nel nord del Frusinate. La donna, insieme ai suoi due bambini, di cui l'ultimo di appena 4 mesi, si e' chiusa nell'auto e si e' cosparsa di benzina. Dapprima ha appiccato il fuoco ma poi, in un barlume di lucidita', e' riuscita a spegnere le fiamme che l'avevano avvolta prima che queste attecchissero ai figli. Poi e' svenuta. Le sue condizioni sono gravissime: ha riportato ustioni su tutto il corpo e per questo e' stata trasferita d'urgenza al Centro grandi ustionati dell'ospedale Sant'Eugenio di Roma. Sulle cause del drammatico gesto indagano i carabinieri della Compagnia di Alatri.




FROSINONE: CARABINIERI IN AZIONE PER CONTRASTARE REATI AMBIENTALI, SPACCIO E RAPINE

Redazione

Frosinone – Ecco il controllo del territorio da parte dei Carabinieri.

Anagni

– in Anagni, i militari della locale Stazione, nel corso di controlli ambientali finalizzato a contrastare le violazioni delle norme a tutela dell’ambiente disposti dalla Compagnia di Anagni, individuavano un sito con presenza di ingente deposito incontrollati di rifiuti soli urbani in area demaniale. Nella circostanza i militari operanti delimitavano le aree attivando immediatamente le procedure previste ai sensi della normativa vigente a carico delle competenti Amministrazioni comunali;

– in Ferentino, i militari della locale Stazione, collaborati da quelli del NORM della Compagnia di Anagni e della Stazione di Morolo, traevano in arresto per “rapina aggravata ed evasione” P.S., 25enne del luogo, già censito ed in atto agli arresti domiciliari. L’uomo, dopo aver fatto irruzione all’interno del supermercato MD del posto e minacciata la cassiera con un coltello, si faceva consegnare da quest’ultima l’incasso pomeridiano ammontante ad euro 1.700,00 (millesettecento). L’immediato intervento dei militari operanti, impegnati in un servizio di controllo del territorio, permetteva di intercettare e bloccare il malvivente che dopo aver compiuto l’azione delittuosa si era dato a precipitosa fuga. L’intera refurtiva veniva recuperata e restituita al legittimo proprietario mentre il coltello utilizzato dal rapinatore veniva sottoposto a sequestro. Il 25enne, che si trovava già agli arresti domiciliari per altri reati, dovrà rispondere non solo di rapina aggravata ma anche del reato di evasione;

Alatri

– mattinata odierna in Alatri, i militari della locale Stazione, traevano in arresto in esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Frosinone – Ufficio Esecuzioni Penali un 37enne del luogo già censito. L’uomo riconosciuto colpevole del reato di guida sotto l’influenza dell’alcool dovrà espiare la pena con la misura alternativa della detenzione domiciliare;

Pontecorvo

– decorsa serata nei pressi dello svincolo autostradale A1 di Frosinone, i militari della Stazione di Aquino, in collaborazione con quelli del NORM della Compagnia di Pontecorvo, nel contesto di una specifica attività investigativa finalizzata al contrasto delle truffe, traevano in arresto per i reati di “falsità in scrittura privata, truffa e ricettazione” C.M., 64enne domiciliato a Roma e già censito. L’attività di indagine veniva intrapresa dai militari operanti a seguito di querela presentata in data 11 febbraio 2014 presso la Stazione Carabinieri di Aquino da una 50enne di Roma. L’uomo, mediante artifizi e raggiri, qualificandosi falsamente quale avvocato al fine di patrocinare la donna in un contenzioso civilistico finalizzato all’ottenimento delle competenze che le competevano a seguito della conclusione di una prestazione lavorativa quale domestica presso una famiglia di Roma, aveva indotto la vittima all’illecita corresponsione della somma in contanti di euro 2.100,00 (duemilacento) per le supposte spese legali sostenute. I militari operanti intervenuti immediatamente dopo la consegna della somma ottenuta dall’uomo quale risarcimento ottenuto per le prestazioni lavorative della vittima, accertavano che alla donna erano stati consegnati nr. 2 assegni dell’importo complessivo di euro 37.500,00 (trentasettemilacinquecento) riportanti in calce la firma falsificata del presunto datore di lavoro, risultati entrambi provento di furto su autovettura perpetrato il 21 febbraio 2013 in Roma. L’arrestato, espletate le formalità di rito, veniva tradotto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione;

– decorsa serata in Castelvolturno (CE), i militari del NORM della Compagnia di Pontecorvo, nel contesto delle attività di contrasto all’illecito traffico di sostanze stupefacenti, traevano in arresto in flagranza del reato di “detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti” un 33enne ed una 30enne entrambi di Esperia. I prevenuti, a seguito di accurata perquisizione personale effettuata dai militari operanti, venivano trovati in possesso di un involucro in cellophane contenente sostanza stupefacente successivamente quantificata in grammi 17,500 di eroina, sottoposta a sequestro. Gli arrestati, espletate le formalità di rito, venivano associati presso la Case Circondariali di Santa Maria Capua Vetere (CE) e Pozzuoli (NA);


Sora

– nottata odierna in Casalvieri, i militari della locale Stazione, deferivano in stato di libertà “per inosservanza del F.V.O.” un 31enne di Sora già censito. L’uomo veniva controllato insieme a tre concittadini di anni 43, 37 e 19 tutti già censiti, mentre si aggiravano con fare sospetto nei pressi di obiettivi sensibili di quel Centro. Ricorrendone i presupposti di legge, gli stessi venivano proposti per l’irrogazione del Foglio di Via Obbligatorio con divieto di ritorno in quel Comune per anni tre;

– in Sora, i militari del NORM della locale Compagnia , deferivano in stato di libertà per guida in stati di ebbrezza un 30enne del luogo già censito. L’uomo, alla guida di autovettura Fiat Punto, dopo aver perso il controllo del mezzo ed urtato un muro di recinzione veniva soccorso da personale 118 e trasportato locale pronto soccorso per lesioni riportate. Nel corso delle verifiche si accertava la positività’ all’etilometro e all’uso di stupefacenti. La patente di guida veniva ritirata;

– in Sora, i militari del NORM della locale Compagnia, nel corso di servizio per il controllo del territorio predisposto in occasione del mercato settimanale per prevenire e reprimere i reati contro il patrimonio, intercettavano e controllavano due cittadini rumeni domiciliati a Bellegra (RM) e già censiti. Ricorrendone i presupposti di legge, gli stessi venivano proposti per l’irrogazione del Foglio di Via Obbligatorio con divieto di ritorno in quel Comune per anni tre.

Nas di Latina

– giornata odierna in Frosinone, nell’ambito di delega dell’Autorità giudiziaria di Frosinone tesa ad accertare eventuali responsabilità circa disservizi e carenze presenti al Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile “F. Spaziani” del luogo, i Carabinieri del NAS di Latina rilevavano la mancata attivazione del reparto di medicina d’urgenza (reparto obbligatoriamente previsto nelle strutture ospedaliere classificate DEA di I° livello), la mancata individuazione di un locale per gli esami di endoscopia d’urgenza, nonché il totale inutilizzo del locale destinato a contenere i pazienti deceduti al pronto soccorso, in quanto di dimensioni irrisorie tali da non consentire neanche il contenimento di una barella. Veniva inoltre accertata la mancanza di personale medico di servizio al pronto soccorso e dedicato (anestesisti, cardiologi e radiologi). Durante il controllo veniva documentato che nel corridoio del pronto soccorso erano presenti molti pazienti, alcuni anche da più giorni, sistemati occasionalmente su barelle in attesa di essere trasferiti al reparto. Presente, in un locale adibito alle visite, la salma di un paziente deceduto. Indagini tuttora in corso finalizzate a verificare il rispetto delle procedure di ricovero e tese ad accertare la presunta mancata assistenza ai pazienti adagiati sulle barelle (nelle due foto allegate sono stati oscurati i volti dei pazienti).

 




FROSINONE: MAGLIA NERA DELLO SMOG

Redazione

Frosinone – Anche nel 2013 nonostante pioggia e vento l’aria a Roma e nel Lazio è stata per molti giorni irrespirabile, fuorilegge per la concentrazione media delle polveri sottili PM10. Nelle tredici centraline della rete di monitoraggio dell'Arpa Lazio posizionate nella Capitale sono stati registrati nel complesso ben 350 sforamenti, con Francia e Tiburtina che si spartiscono il primato romano, entrambe con 41 giorni di superamento. Tristemente sul podio delle 91 città monitorate in Italia da Legambiente finisce Frosinone, al terzo posto con ben 112 giorni di superamento dei limiti, appena sotto Torino (126) e Napoli (120). Questi i dati di “PM10 ti tengo d'occhio” resi noti stamattina in occasione della partenza del Treno Verde, la campagna di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che monitora la qualità dell’inquinamento atmosferico e acustico nelle città italiane. Città più smart, sostenibili, a misura di cittadino, ma soprattutto libere dallo smog, le tematiche al centro della 26a edizione del Treno Verde, che sosterà alla stazione di Roma Termini dal 4 al 6 marzo, per incontrare studenti cittadini e amministratori e diffondere le buone pratiche a favore dell’ambiente.

 La provincia di Frosinone è la più inquinata e somma ben 463 sforamenti nel complesso: le due centraline nel capoluogo ciociaro segnano 112 giorni di superamento dei limiti di legge allo Scalo e 47 a viale Mazzini; segue Ceccano con 97, Alatri con 65, Cassino con 63 e Ferentino con 53. Nella provincia di Roma, la situazione più preoccupante è Colleferro che ne registra ben 84. Rientrano entro i 35 superamenti i dati delle centraline delle altre province. In provincia di Latina la centralina di Via Torquato Tasso a Latina sfora per 18 giorni in un anno e Latina Scalo per 13. Sono 22 i superamenti a Rieti e 20 a Civita Castellana in provincia di Viterbo.

In poco più di un mese e nonostante la pioggia continua, a Frosinone scalo si registrano già 25 superamenti dei limiti, mentre a Ceccano arrivano a 26 e a Ferentino, Alatri e Cassino a 17. Colleferro a 12 superamenti.

“Le politiche messe in campo a Frosinone e nel territorio provinciale su traffico e mobilità urbana non bastano, quelle adottate finora risultano deboli e spesso inefficaci – dichiara Francesco Raffa, coordinatore provinciale Legambiente Frosinone-. È indispensabile attivare immediatamente una diffusa rete di pianificazione dei controlli e del monitoraggio delle emissioni industriali nonché di quelle dovute agli impianti di riscaldamento e realizzare l’inventario delle emissioni a livello territoriale.”