AL- QAEDA: ATTACCO CONTRO VEICOLO ONU IN MALI; 6 MORTI E 4 VEICOLI DISTRUTTI

A.B.
 
Stamattina alle 9 la Minusma, la missione Onu in Mali, ha riferito che una pattuglia è finita in un’imboscata, a circa 45km a sud di Timbuctu, in direzione Gundam. Un portavoce riferisce che l’azione terroristica è stata rivendicata e sono morte circa 6 persone dell’Onu e vi è stata la distruzione di quattro veicoli militari. Si apprende che le vittime erano militari del Burkina Faso. Per il soccorso dei feriti e per evacuare la zona da altri possibili attacchi, la Minusma ha inviato da Timbuctu elicotteri pronti ad evacuare la zona e i feriti ma anche ad attaccare in caso di necessità. L’attacco è avvenuto in un momento storico in cui sembrava che nulla potesse intaccare gli equilibri e gli animi, in un momento in cui le rivalità tra i Tuareg ed il governo centrale si sono placare con un accordo che ha siglato la pace dei Tuareg. Ricordiamo che la settimana scorsa è avvenuto un attacco da parte dei Jihadisti a Nara, oltre Fakola.



AL QUAEDA RIVENDICA STRAGE PARIGI, CRITICATA LA COPERTINA DI CHARLIE HEBDO

Redazione

Ancora reazioni che ostacolano la libertà di espressione e stampa. Al Qaeda nella penisola arabica ha rivendicato la strage a Charlie Hebdo. "Per quanto riguarda la battaglia di Parigi", dichiara in un video postato su YouTube Nasser bin Ali al-Ansi del braccio yemenita della rete del terrore, "Al Qaeda nella penisola arabica rivendica questa operazione come una vendetta per le offese contro il profeta Maometto".

Isis, "stupido" pubblicare vignetta Maometto E' stato un atto "estremamente stupido" pubblicare una nuova vignetta con Maometto sulla copertina del primo numero di Charlie Hebdo, dopo la strage di mercoledi' scorso. Lo hanno affermato gli jihadisti dello Stato islamico (Isis), in un comunicato diffuso dalla radio del gruppo terroristico, Al-Bayan. "Charlie Hebdo ha pubblicato di nuovo vignette che insultano il profeta e questo e' stato un atto estremamente stupido", hanno dichiarato gli jihadisti sunniti.
  Iran, copertina Charlie Hebdo "offensiva"

L'Iran ha condannato la copertina del primo numero di Charlie Hebdo, dopo la strage di mercoledi' scorso nella quale e' ritratto il profeta Maometto che piange e dice "Tutto e' perdonato". "E' offensiva e provocatoria", ha sottolineato la portavoce del ministero degli Esteri della repubblica islamica, Marzieh Afkham. La copertina con Maometto "urta i sentimenti dei musulmani in tutto il mondo e potrebbe alimentare la fiamma del circolo vizioso dell'estremismo", ha avvertito Afkham.
  Esaurite in Francia prime 700.000 copie Charlie Sono andate completamente esaurite in Francia le 700.000 copie del nuovo numero di Charlie Hebdo, il primo dopo la strage di mercoledi' scorso che ne ha decimato la redazione. Lo ha annunciato l'organizzazione degli edicolanti francesi, Undp, dopo che gia' all'alba si erano fermate lunghe code per acquistare il settimanale satirico a Parigi e in molte altre citta'.
  Intanto il distributore ha annunciato che questa settimana saranno stampate e messe altre copie per un totale di cinque milioni, anziche' i tre milioni inizialmente previsti. Il settimanale satirico con la copertina con un Maometto che piange e dice "Tutto e' perdonato" e' stato tradotto in 16 lingue e verra' distribuito in tutto il mondo. Il ricavato andra' ai parenti delle vittime degli attentati di Parigi. Molti francesi che non sono riusciti a comprare Charlie Hebdo hanno ripiegato sull'altro settimanale satirico, Le Canard Enchaine', che in un numero di solidarieta' con i colleghi ha titolato "Non lasciatevi abbattere". Charlie Hebdo e' uscito eccezionalmente con una tiratura di tre milioni di copie, contro le 60mila abituali, e il nuovo numero e' stato tradotto in 16 lingue e sara' distribuito in tutto il mondo. Il ricavato andra' ai parenti delle vittime degli attentati di Parigi.
 




ANONYMOUS DICHIARA GUERRA ALL'ISIS

di Silvio Rossi

Anonymous ha diffuso un video in cui ha promesso di oscurare tutti i siti inneggianti alla jihad, all’Isis, ad Al Qaeda, ai terroristi islamici chiunque siano.
Il gruppo di hacker che nel passato ha oscurato i siti istituzionali di numerosi paesi, dagli Stati Uniti all’Italia, dall’Iran all’Ungheria, provocando la reazione delle polizie di mezzo mondo, nel tentativo di bloccare le incursioni informatiche, ha preso posizione in difesa della libertà di parola.

La difesa della vita, e il rispetto di chi ha sempre mantenuto la propria autonomia intellettuale, hanno fatto schierare i ribelli digitali dalla parte di Charlie Hebdo, facendo scrivere sul loro blog: “È nostro dovere reagire”, aggiungendo “Anonymous ricorda ad ogni cittadino quanto la libertà di stampa sia uno dei principi fondamentali della democrazia. È responsabilità di tutti difenderla. Abbiamo sempre lottato per la libertà di espressione. Non ci fermeremo ora”.

In un momento come questo, in cui le milizie fondamentaliste hanno dichiarato guerra all’Occidente, e a chi si oppone ai loro proclami di morte, tutti sono chiamati a dare il loro contributo per non soccombere. Le lotte che il gruppo porta avanti contro una serie di obiettivi ritenuti i simboli dell’oppressione globalizzata, possono essere per il momento messe in secondo piano, perché c’è un nemico peggiore contro cui concentrare gli sforzi.

Il contributo che gli hacker possono fornire non è secondario. Gli attivisti di Al Qaeda e dell’Isis proprio utilizzando la rete, attraverso una serie di siti su cui si scambiano messaggi, che vengono postati e subito cancellati, per non lasciare traccia. L’uso della tecnologia permette alle cellule lontane, come poteva essere considerato il gruppo di Parigi, di mantenere i rapporti col califfato.

Isolare questi gruppi può renderli più deboli, gli attivisti di Anonymous l’hanno compreso, e stanno offrendo il loro impegno per bloccarli. Forse quest’atto riuscirà a “sdoganare” gli attivisti del movimento, legittimando il loro modus operandi anche per altre azioni.