TUSCANIA, VIA LIBERA ALL'INDIRIZZO "AGRICOLTURA" PRESSO L'ISTITUTO PROFESSIONALE "ORIOLI"

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Redazione

Tuscania (Viterbo) – “Esprimiamo grande soddisfazione per il via libera del Consiglio provinciale al Piano di Dimensionamento Scolastico contenente la proposta d’istituire, presso la sede distaccata dell’Istituto professionale “Orioli” di Viterbo nel comune di Tuscania, l’indirizzo ‘servizi per l’agricoltura e lo sviluppo del territorio. Una scelta di buon senso che va a beneficio della nostra comunità”. Lo affermano i consiglieri provinciali Fabio Bartolacci e Roberto Staccini.

“Grazie ad un emendamento condiviso e presentato dai sottoscritti – aggiungono – è stato possibile modificare la bozza originaria del Piano così come approdata e discussa nell’apposita commissione consiliare. Infatti, nella prima stesura recependo una proposta avanzata dal Comune di Tuscania, la Provincia aveva inserito di richiedere alla Regione Lazio cui spetta la parola finale in materia di dimensionamento scolastico, un indirizzo tessile da attivare nella sede distaccata dell’Istituto “Orioli” di Viterbo. Una proposta che, in qualità di consiglieri provinciali non ci siamo sentiti di condividere ed avvallare. Tuscania infatti non ha mai avuto una tradizione consolidata in campo tessile, differentemente dall’agricoltura che invece è stata sempre un’importante fonte di reddito per il nostro territorio. In momenti di crisi come quello che stiamo affrontando, il comparto agricolo può infatti offrire un concreto sbocco occupazionale per i nostri giovani attraverso la riscoperta e la valorizzazione della terra come risorsa per lo sviluppo economico. Per questo abbiamo proposto e fatto approvare un emendamento che ha portato a sostituire l’indirizzo tessile con l’istituzione di servizi per l’agricoltura e l’applicazione di materie in grado di fornire agli studenti i requisiti di base per avviare attività imprenditoriali strettamente legate al territorio e alle sue vocazioni. Si tratta – hanno proseguito Bartolacci e Staccini – di una scelta saggia che siamo orgogliosi di aver portato positivamente a compimento. Ringraziamo ovviamente il Consiglio provinciale per aver recepito e approvato le nostre osservazioni e ora speriamo che la Regione approvi in via definitiva i contenuti del Piano”.

 

 




AGRICOLTURA, DDL PROCEDE PER DIVENTARE LEGGE: UN FRENO ALLA CEMENTIFICAZIONE

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Redazione

Agricoltura – "Ieri la Conferenza unificata ha dato il via libera al disegno di legge contro il consumo del suolo. Le Regioni e gli Enti locali hanno ritenuto di fare alcune proposte emendative in larga parte condivisibili. Un primo passaggio istituzionale e' stato completato. Questa non può che essere considerata una buona notizia da tutti coloro che credono che la cementificazione dei terreni agricoli del Paese sia un'emergenza nazionale. Ora il nostro obiettivo e' quello di proseguire nell'iter previsto, che richiede un ulteriore passaggio a Palazzo Chigi prima del coinvolgimento del Parlamento, per fare in modo che questo provvedimento diventi legge prima della fine dell'attuale legislatura". Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania commenta, in una nota diramata dall’agenzia Agi, il parere espresso ieri dalla Conferenza unificata sul disegno di legge contro il consumo del suolo, varato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 14 settembre.

Un decisivo passo in avanti per raggiungere l'obiettivo di limitare la cementificazione sui terreni agricoli. Questo provvedimento tocca temi molto sensibili, come l'uso del territorio e la sua corretta gestione, ma coinvolge anche la vita delle imprese agricole e l'aspetto paesaggistico dell'Italia. Un sistema che sostanzialmente prevede di determinare l'estensione massima di superficie agricole edificabile sul territorio nazionale. Questa quota viene ripartita tra le Regioni le quali la distribuiscono ai Comuni. In questo modo si ottiene un sistema che vincola l'ammontare massimo di terreno agricolo cementificabile distribuendolo in maniera armonica su tutto il territorio nazionale

Il ministro Catania, già a settembre, ha annunciato l’intenzione di voler interdire i cambiamenti di destinazione d'uso dei terreni che hanno ricevuto i fondi dall'Unione Europea, “infatti  – Ha detto Catania – abbiamo previsto che queste superfici restino vincolate per 5 anni. Inoltre, il provvedimento interviene sul sistema degli oneri di urbanizzazione dei Comuni. Nella normativa attualmente in vigore è previsto che le amministrazioni possono destinare parte dei contributi di costruzione alla copertura delle spese comunali correnti, distogliendoli dalla loro naturale finalità, cioè il finanziamento delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria. Questo fa sì che si crei una tendenza naturale delle amministrazioni e dei privati a dare il via libera per cementificare nuove aree agricole anche quando è possibile utilizzare strutture già esistenti. Le nuove norme avranno sicuramente un impatto su questo fenomeno".

 

Di seguito, in sintesi, i punti principali del provvedimento:

 

1. Vengono definiti "terreni agricoli" tutti quelli che, sulla base degli strumenti urbanistici in vigore, hanno destinazione agricola, indipendentemente dal fatto che vengano utilizzati a questo scopo;

 

2. Si introduce un meccanismo di identificazione, a livello nazionale, dell'estensione massima di terreni agricoli edificabili (ossia di quei terreni la cui destinazione d'uso può essere modificata dagli strumenti urbanistici). Lo scopo è quello di garantire uno sviluppo equilibrato dell'assetto territoriale e una ripartizione calibrata tra zona suscettibili di utilizzazione agricola e zone edificate/edificabili;

 

3. Si introduce il divieto di cambiare la destinazione d'uso dei terreni agricoli che hanno usufruito di aiuto di Stato o di aiuti comunitari. Nell'ottica di disincentivare il dissennato consumo di suolo la misura evita che i terreni che hanno usufruito di misure a sostegno dell'attività agricola subiscano un mutamento di destinazione e siano investiti dal processo di urbanizzazione;

 

4. Viene incentivato il recupero del patrimonio edilizio rurale per favorire l'attività di manutenzione, ristrutturazione e restauro degli edifici esistenti, anziché l'attività di edificazione e costruzione di nuove linee urbane.

 

5. Si istituisce un registro presso il Ministero delle politiche agricole in cui i Comuni interessati, i cui strumenti urbanistici non prevedono l'aumento di aree edificabili o un aumento inferiore al limite fissato, possono chiedere di essere inseriti.

 

6. Si abroga la norma che consente che i contributi di costruzione siano parzialmente distolti dalla loro naturale finalità – consistente nel concorrere alle spese per le opere di urbanizzazione primaria e secondaria – e siano destinati alla copertura delle spese correnti da parte dell'Ente locale.

 

 




AGRICOLTURA, PERILLI (PD) APPROVA SU TRACCIABILITA' E QUALITA' MA PUNTA ACCENTO SU ARSIAL E ALTRI NERVI SCOPERTI

Redazione

E’ approdata questa mattina in aula la proposta di legge sulla tracciabilità  e sulla qualità  dei prodotti agricoli e agroalimentari del Lazio. Ad intervenire, dopo il parere unanime dato in commissione, è stato il consigliere del Pd, Mario Perilli, vicepresidente della commissione agricoltura. “Come ho già  detto – ha esordito Perilli – abbiamo votato la proposta due motivi: perché qualsiasi iniziativa che va nella direzione di aiutare il comparto agricolo ci vedrà  sempre disponibili e perché anche da parte nostra c’era una proposta con le stesse finalità . La proposta di legge è una piccola goccia, ma può servire per rassicurare gli agricoltori, i prodotti e i cittadini stessi che potranno far leva su qualità  e tracciabilità . In questo modo potrà  essere affrontato, anche se non risolto, il tema della concorrenza sleale e quindi qualsiasi norma in questa direzione è utile e importante. Certo, la legge non interdirà  del tutto la sofisticazione alimentare, ma è pur sempre qualcosa. Ho presentato un emendamento per coinvolgere nella fase della certificazione enti di ricerca a partire dalle università  e ci sono gli spunti per fare un buon lavoro, tenendo ben presente l’articolo 10, quello che dice che il marchio di qualità , come viene dato, può essere tolto e questo a partire da chi non rispetta le regole come quelle sui contratti di lavoro. Voteremo la legge – prosegue Perilli – e siamo positivi però basta con la propaganda perché poi, alla fine, i problemi del settore e delle direttive politiche di questa maggioranza emergono nella loro pienezza. Si parte con l’Arsial. Qui non si capisce quale sarà  il futuro dell’agenzia che dall’essere di serie A sta correndo il serio rischio di morire di inedia. Mancano indicazioni sulla missione e sulle risorse a disposizione. Ma non solo. Perdiamo continuamente risorse del Psr e sul sito del Ministero c’è scritto che il Lazio è la penultima Regione, prima della Campania, per l’utilizzo delle risorse. A questi problemi si aggiungano poi quelli derivati dalla mancanza di serietà  sulla gestione degli interventi per contrastare le fitopatie, dalla batteriosi del kiwi al mal d’inchiostro del castagno le misure previste sono state definanziate. Poi ci sono le vicende degli Sportelli agricoli di Zona, dei quali non si parla più, quelle dei Pit e quelle dei distretti tra cui quello della montagna di Rieti che è rimasto appeso a un filo. Passano settimane e mesi, ma non si sa nulla. Nel bilancio ci sono risorse e non ne manca la prova e per questo vorrei capire cosa si aspetta per fare investimenti su misure che sono rimaste vuote e definanziate. Oggi – conclude Perilli – assistiamo a un fenomeno figlio della crisi economica, i giovani occupano le terre per coltivarle e trovano comunque grandi ostacoli per fare questo. Oltre a mettere mano sui molti nervi scoperti, l’assessorato faccia una proposta seria e concreta, troverà  il nostro appoggio, per assegnare ai giovani terreni pubblici. Mandiamo un segnale forte. L’agricoltura può essere volano di crescita e sviluppo. Servono chiarezza e volontà  mettendo via la propaganda.




REGIONE, OLIVO: AUDIZIONE SU PROGETTO OLEA IN COMMISSIONE

Redazione

Presentato questa mattina in commissione Agricoltura, alla Pisana, dal coordinatore nazionale Rosario Muleo, dell'Università degli studi della Tuscia, il progetto Olea: genomica e miglioramento genetico dell'olivo. Si tratta di un insieme di ricerche finalizzate allo sviluppo di mezzi e prodotti e all'acquisizione di conoscenze indispensabili per la salvaguardia delle produzioni olivicole delle regioni italiane. Muleo ha chiesto alla Regione sostegno a tutto campo, e non solo finanziario. "Prenderemo in considerazione le vostre richieste – ha risposto il presidente della commissione, Francesco Battistoni (Pdl) – e le trasmetteremo all'Assessorato all'Agricoltura e all'Arsial. Poi sarà opportuno fissare un successivo incontro per pianificare la collaborazione".

Alcuni dei consiglieri regionali presenti – tra cui Mario Perilli (Pd), Ivano Peduzzi (FdS) e Raffaele D'Ambrosio (Udc) – hanno fatto una serie di richieste di chiarimento ai ricercatori al termine della presentazione del progetto, che – è stato spiegato – non consiste nel solo sequenziamento del Dna delle varie specie di ulivo e punta inoltre a rendere pubblici i risultati delle scoperte. "Sono soddisfatto – ha detto Giuseppe Parroncini (Pd) perché è un classico esempio di come la ricerca si collega alla produzione". "E' inoltre importante – ha aggiunto – che tutto ciò non leda la biodiversità, ma punti a rinforzarla". Gina Cetrone (Pdl), consigliere regionale e imprenditore agricolo, ha chiesto al mondo accademico e della ricerca di interagire con i produttori. "Credo – ha tenuto a proporre – sia opportuna una collaborazione non solo con Arsial, ma anche con gli operatori del settore".

Hanno partecipato alla audizione il consigliere regionale Angelo Miele (Lista Polverini), il presidente di Cia Lazio, Alessandro Salvadori, e rappresentanti di Confagricoltura. E' intervenuto nell'illustrazione del progetto anche il professor Eddo Rugini, sempre dell'Università della Tuscia.