Agnone: va in scena lo spettacolo della 'ndocciata

 

di Simonetta D'Onofrio

 

AGNONE (IS) – Lo spettacolo della ‘ndocciata, tradizionale manifestazione del Natale agnonese, ha allietato, nel pomeriggio della vigilia, quanti hanno deciso di trascorrere le festività nel centro altomolisano.
La sfilata delle ‘ndocce, torce realizzate in abete bianco, una pianta presente nei boschi che circondano la cittadina nei monti molisani, ha illuminato il corso con la presenza di centinaia di volontari e di migliaia di spettatori.
Pur se negli ultimi anni il maggior numero di presenze si riscontra durante la sfilata che si svolge il giorno dell’Immacolata (quest’anno sono state stimate ventimila persone), il corteo del 24 dicembre ha un particolare fascino. Proprio il pomeriggio della vigilia è il giorno in cui tradizionalmente le ‘ndocce illuminano le strade di Agnone, l‘atmosfera ha un sapore più familiare, più vicino alla festa cui rendono omaggio.


Ricordo di riti che affondano le proprie radici nelle tribù sannitiche che abitavano il luogo nel periodo dell’antica Roma, nella sfilata agnonese si combinano una pluralità di simboli, che vanno dal bisogno di illuminare le strade percorse dalle greggi durante gli spostamenti notturni, alla credenza medievale che il fuoco allontanasse le streghe, fino alla simbologia che il fuoco rappresenta nel passaggio dalle tenebre alla luce collegato prima al Natale pagano, poi importato nella tradizione cristiana.
Proprio su quest’ultimo significato, sono state indicative le parole di papa Wojtyla quando nel 1996, per la celebrazione del suo 50° anniversario di sacerdozio, le torce hanno sfilato a Piazza San Pietro, accolte dalle parole del papa, che ha detto “Recando sulle spalle le gigantesche torce di abete e formando quasi un fiume di fuoco, voi proclamate l’amore di Colui che è venuto a portare sulla Terra il Fuoco del Vangelo”.


Lo scorso anno, le ‘ndocce hanno rappresentato la giornata dedicata al fuoco durante l’esposizione universale milanese, con un corteo che ha sfilato per i navigli, con cinquantamila spettatori alla Darsena.




MOLISE: AD AGNONE FULL IMMERSION SU TEATRO E DRAMMATURGIA NEL SANNIO ANTICO

di Silvio Rossi

Agnone – Si svolgerà oggi, presso la sala consiliare di Palazzo San Francesco, ad Agnone in Molise, un interessante incontro su: “Teatro e drammaturgia nel Sannio Antico”.

La conferenza è organizzata dalla Biblioteca Labanca, centenaria Istituzione tra le più importanti del suo settore fra Abruzzo e Molise, in collaborazione con l'Istituto omnicomprensivo di Agnone e il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura del Comune alto molisano e della Regione Molise.
All’incontro, molto atteso dagli appassionati e studiosi di cose sannite di Molise, Abruzzo e Campania e oltre, parteciperà anche Nico Ioffredi, Consigliere delegato alla Cultura della Regione Molise.

Curatore dell’evento è Nicola Mastronardi, giornalista e scrittore, autore del primo fortunato romanzo storico sull’epopea italica, “Viteliu. Il nome della Libertà”. Il libro ha illuminato un periodo storico colpevolmente dimenticato da parte della storiografia tradizionale. Viteliu ha permesso di conoscere, con una storia mediata dalla trama romanzesca, un popolo che è stato fondamentale nell’origine dell’identità italiana.

La conferenza, assoluta novità dunque nel panorama scientifico dell'Archeologia sannita e italica, è resa possibile anche grazie ai risultati e alle nuove scoperte conseguenze degli scavi in corso a Pietrabbondante, in Alto Sannio, da alcuni anni diretti proprio da La Regina, Presidente dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte. Proprio Adriano La Regina, intervistato da Mastronardi, parlerà di “Sanniti, Italici e il loro ruolo nella storia di Roma”, un tema molto dibattuto negli ultimi tempi.