ACQUA PUBBLICA: I COMITATI FANNO IRRUZIONE AL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO

Redazione
Regione Lazio
– I comitati dell'acqua irrompono al Consiglio Regionale del Lazio ed impongono la scelta tra i diritti dei cittadini e gli interessi di Acea S.p.a. Dinanzi alla decisa azione dei cittadini il Presidente del Consiglio regionale del Lazio Daniele Leodori ha interrotto la seduta e… seduta stante ha convocato una conferenza dei capigruppo con la partecipazione dei comitati.

"In quella sede abbiamo ottenuto che la proposta di legge n. 238 (di attuazione alla legge n. 5/2014 Tutela, governo e gestione pubblica delle acque), presentata da dieci consiglieri ma scritta dai comitati, sia portata in discussione alla commissione ambiente tra il13 e il 17 luglio. – Dichiarano i portavoce dei Comitati – Inoltre si è deciso che il giorno 20 luglio venga riconvocata una conferenza dei comitati e dei capigruppo con la partecipazione dell'assessore regionale Refrigeri e del Presidente della Commissione ambiente Panunzi, per fare il punto sull'eventuale presentazione della proposta da parte della Giunta e sull'iter della legge n.238 in Commissione ambiente. Resta fermo – proseguono i portavoce – che la proposta di legge attuativa n. 238 è da oggi in discussione in Commissione ambiente a prescindere dall'esistenza o meno di una proposta della Giunta. Ovviamente questo risultato, ottenuto solo con la mobilitazione popolare, non ci può lasciare soddisfatti. Abbiamo infatti la necessità che la nostra proposta di legge venga calendarizzata e votata in aula dal Consiglio comunque prima della pausa estiva ovvero entro la prima settimana d'agosto. Questo a scanso del perdurante rischio di vanificare la legge n.5/2014 e la volontà dei cittadini che già nel 2011 si sono chiaramente espresse sulla gestione pubblica dell'acqua. Questo è quello che siamo chiamati ad ottenere nei prossimi giorni e nel prossimo incontro del 20 luglio. Siamo consapevoli – Concludono i portavoce – che riusciremo ad ottenere un risultato positivo se avremo la capacità di continuare a porre il problema al consiglio regionale attraverso la mobilitazione dei cittadini e di quei comuni che hanno a cuore una questione centrale non solo per la qualità della vita delle persone ma sul piano della democrazia nel governo e nella gestione dei servizi pubblici e dei diritti fondamentali delle persone". 
 




ACQUA PUBBLICA: L'ASSESSORE REGIONALE FABIO REFRIGERI RISPONDE AL COORDINAMENTO REGIONALE ACQUA PUBBLICA LAZIO

Redazione

Regione Lazio – In merito all'articolo di ieri 8 agosto 2014 in cui pubblicavamo una nota del Coordinamento Regionale Acqua Pubblica Lazio dal titolo ACQUA PUBBLICA E… LO STRANO CASO DELL'ASSESSORE REGIONALE FABIO REFRIGERI E MR. HYDE l'assessore regionale Fabio Refrigeri ha risposto aL Coordinamento attraverso una nota pubblicata sul social Fb.

Ecco la nota: 

"Non si tratta affatto di un arretramento sulla norma approvata qualche mese fa ma solo la sospensione dell'art 3 che di fatto non permetteva di autorizzare pozzi per agricoltura , derivazioni per i consorzi di bonifica e concessioni per idroelettrico (che non consuma acqua ). La norma, proposta da un consigliere e votata con un solo voto contrario e 5 astenuti non snatura ne intacca l'efficacia della legge 5 che comunque e stata impugnata dal Cdm e che affronteremo nella sua interezza fin da settembre. Sempre con il concerto di tutti e sopratutto dei proponenti. garantisco fin d' ora che non ci saranno sorprese sulle concessioni e come al solito i fatti e solo i fatti , conteranno."

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Riceviamo e pubblichiamo dal Coordinamento Regionale Acqua Pubblica Lazio

Regione Lazio – Ci è sfuggito qualcosa, o l’Assessore Refrigeri ha un fratello gemello un po’ birbone che lo sostituisce sostenendo l’esatto contrario del suo pensiero?

Ci è sfuggito qualcosa, o l’assessore Refrigeri, “interrogato” dai comitati per l’acqua, guadagna una sufficienza piena e il giorno dopo, dovendo fare i compiti “scritti” (verba volant…), copia il compito dal Lucignolo di turno, meritando un due meno meno?

Siamo sinceramente sconcertati.

Eravamo in sei, il 31 luglio 2014, ospiti di un Refrigeri (quello buono), nei suoi uffici in via Rosa Raimondi Garibaldi, ed in sei abbiamo sentito quel Refrigeri sospingerci su posizioni più rigide di quelle che, con molto realismo e buon senso, come Coordinamento Regionale per l’acqua pubblica avevamo assunto per risolvere un problema concreto – quello dei pozzi agricoli e di una certa concessione ad un consorzio – venutosi a creare con l’entrata in vigore della legge regionale n°5 del 2014.

Abbiamo sentito con le nostre orecchie quell’assessore Refrigeri affermare la sua totale contrarietà per quel testo predisposto – prima come emendamento e poi come legge autonoma – che, per risolvere apparentemente un problema concreto, coglieva l’occasione per cancellare in un sol colpo – non l’impedimento specifico – ma la ratio stessa e la sostanza di quel comma della legge.

In sei abbiamo sentito quell’assessore Refrigeri concordare con noi, promotori di quella legge, prima legge di iniziativa popolare approvata in Italia, la predisposizione di un testo che risolvesse il problema senza lasciare mano libera a concessioni in deroga indiscriminate nella durata e nelle dimensioni.

Ed ora abbiamo appreso che il fratello gemello di quell’assessore Refrigeri si è presentato in Consiglio e, certamente all’insaputa del virtuoso fratello, ha sostenuto l’esatto contrario e, sordo ad ogni osservazione, ha fatto approvare quella legge che in nome delle necessità di qualcuno consente a chiunque di poter fare strame di un bene come l’acqua.

Mr. Hyde, questo fratello gemello dell’assessore Refrigeri, stia comunque certo che i Comitati dell’acqua vigileranno domani più di oggi perché nessuna grande concessione venga riconosciuta o rinnovata senza che sia fatto il bilancio idrico dei bacini e che si utilizzi questo volgare espediente per rinviare sine die l’attuazione della legge n°5/2014.

Ora più che mai siamo impegnati a pretendere che le scadenze fissate nella legge siano rispettate.

Ovviamente ai prossimi incontri con l’assessore Refrigeri non ci accontenteremo dell’“esame” orale e chiederemo anche lo sforzo di qualche componimento “scritto”.

 




LAZIO: MATTEO RENZI IMPUGNA LA LEGGE SULL'ACQUA PUBBLICA

di Donato Robilotta* 

Il Consiglio dei Ministri, presieduto dal Presidente Renzi, ha impugnato davanti la Corte Costituzionale la legge regionale n. 5/2014 su “Tutela, governo e gestione pubblica delle acque”, in quanto numerose disposizioni, riguardanti l’organizzazione e la gestione del servizio idrico integrato, contrastano con le regole riservate alla legislazione statale in materia di tutela della concorrenza, dell’ambiente e dell’ordinamento civile, in violazione dell’articolo 117, secondo comma, lettere e), l) e s) della costituzione.

Il Consiglio Regionale con la legge sull’acqua pubblica ha approvato un vero e proprio manifesto ideologico, intriso di populismo e demagogia, che oggi viene per fortuna impugnato dal Governo Renzi per invasione di competenze in particolare sul versante del mercato e della concorrenza.

Leggeremo nei prossimi giorni il testo integrale dell’impugnativa, ma essendo stato uno dei pochi a criticare quel manifesto mi auguro che la Regione metta da parte la demagogia e affronti seriamente il tema non solo della governance dell’acqua ma anche di quella dei rifiuti.

Anche perché la Regione è in forte ritardo nella individuazione delle autorità di gestione dell’acqua, perché quelle vecchie sono scadute ma non ci sono le regole per le nuove, mentre le autorità di ambito di gestione dei rifiuti non sono mai state istituite.

*Coordinatore dei Socialisti Riformisti




ACQUA PUBBLICA: APPROVATI I CRITERI PER LA RIMBORSABILITA' DELLE BOLLETTE

Bortoni: “Nell’anno in corso sono stati inoltre approvati i criteri per la restituzione nelle bollette dei consumatori dell’importo corrispondente alla remunerazione del capitale investito abrogata dal referendum del 2011. A inizio dicembre, l’Autorità ha intimato ai soggetti che non avevano ancora proceduto, di individuare entro 30 giorni l’importo da restituire agli utenti. Trascorsa questa scadenza, l’Autorità determinerà forfetariamente il rimborso”. L’annuncio del presidente dell’Autorità dell’energia, Guido Bortoni, nel corso della seconda Conferenza nazionale sulla regolazione dei servizi idrici. In 5 anni serviranno 25 miliardi di investimenti. Le restituzioni ai consumatori dei soldi già pagati. Misure contro l’acqua arsenicata

di Maurizio Aversa

Il 1° gennaio entrerà in vigore il nuovo Metodo Tariffario Idrico introdotto dall’Autorità per l’energia,per favorire costi sempre più efficienti e per stimolare investimenti che riducano le perdite e l’inquinamento ambientale. E, sempre a inizio anno, diventa operativa la direttiva sulla trasparenza delle bollette, per renderle più chiare e dare maggiori informazioni sui diritti dei consumatori, con l’obbligo ai gestori di pubblicare on line le Carte dei servizi.

Ad annunciare queste novità il presidente dell’Autorità, Guido Bortoni, nel corso della seconda Conferenza nazionale sulla regolazione dei servizi idrici che si è tenuta a Milano per tracciare un bilancio sull’attività svolta e per delineare le linee strategiche e gli sviluppi futuri. Gli obiettivi prioritari dell’Autorità nel settore idrico sono promuovere, attraverso una regolazione stabile e certa, l’economicità, l’efficienza e l’equilibrio economico finanziario nelle gestioni, un servizio di qualità, lo sviluppo delle infrastrutture e la sostenibilità ambientale della fornitura “affinché -ha affermato Bortoni – tutta la cittadinanza possa avere una buona acqua, restituita alla natura dopo una depurazione efficace, non lasciando alle generazioni future un’eredità negativa di inquinamento e sprechi”. Oggi le perdite superano il 30%, gli impianti di depurazione non coprono il 30% della cittadinanza e il 15% degli scarichi non ha sistemi fognari. L’Autorità stima che sono state realizzate meno del 56% delle opere necessarie e che gli interventi più urgenti per superare carenze croniche e mettersi in regola con gli adempimenti europei richiedono oltre 25 miliardi di euro nei prossimi 5 anni. “Una spesa così rilevante è difficilmente sostenibile con le sole tariffe. Per questo -ha detto Bortoni – insieme alle misure tariffarie l’Autorità è orientata allo sviluppo di nuove opzioni finanziarie integrative e innovative quali, ad esempio, l’introduzione di hydrobond (titoli obbligazionari vincolati al finanziamento di piani di investimento), titoli di efficienza idrica e fondi nazionali, locali o ancor meglio di garanzia’’. Su criteri innovativi poggia, in particolare, il nuovo Metodo Tariffario Idrico in vigore dal 2014, con particolare riferimento a due principi guida: la selettività e la responsabilizzazione da attuare attraverso una regolazione asimmetrica, capace di adattarsi alle diverse esigenze di un settore molto differenziato a livello locale e nella governance. Nello specifico, sono previsti quattro diversi tipi di schemi tariffari rispetto ai quali ciascun soggetto competente potrà individuare la soluzione più efficace a seconda dei propri obiettivi di sviluppo e delle peculiarità territoriali. Nel frattempo, in seguito alle approfondite verifiche previste, quest’anno sono già state approvate le tariffe di 486 gestioni in base al precedente metodo tariffario transitorio, per un totale di oltre 20 milioni di abitanti serviti; l’incremento medio è stato contenuto al 2,7% rispetto al 2012, un valore inferiore al limite previsto dall’Autorità per evitare aumenti indiscriminati. Nell’anno in corso sono stati inoltre approvati i criteri per la restituzione nelle bollette dei consumatori dell’importo corrispondente alla remunerazione del capitale investito abrogata dal referendum del 2011. A inizio dicembre, l’Autorità ha intimato ai soggetti che non avevano ancora proceduto, di individuare entro 30 giorni l’importo da restituire agli utenti. Trascorsa questa scadenza, l’Autorità determinerà forfetariamente il rimborso.
Fra le iniziative a tutela dei consumatori, l’avvio di un’indagine per verificare il rispetto delle norme sulla lettura dei consumi e la gestione del contatore, indispensabile anche per introdurre la tariffa sociale prevista nel ddl ambiente collegato alla legge Stabilità. Sugli interventi per garantire ai soggetti economicamente disagiati una fornitura gratuita per soddisfare i bisogni fondamentali, l’Autorità ha già fatto una consultazione prevedendo anche misure per limitare la progressività tariffaria alle famiglie numerose e ulteriori interventi per favorire l’accesso all’acqua.
L’Autorità ha anche deciso un supplemento di istruttoria sull’acqua contaminata da arsenico per acquisire ulteriori elementi utili a valutare le ricadute tariffarie, ma anche per verificare se i gestori hanno preso tutte le misure per garantire ai consumatori dei comuni coinvolti un servizio sostitutivo adeguato e per riportare i parametri nella legalità. (fonte e-gazette)




LAZIO, REFERENDUM ACQUA PUBBLICA: "AUGURI"….MA NULLA E' STATO FATTO!

Redazione

 
Roma – A fare gli auguri al referendum popolare sul bene comune e inalienabile sono i consiglieri regionali Marta Bonafoni e Cristiana Avenali Gruppo "Per il Lazio". “Buon compleanno Referendum”. A due anni dalla vittoria referendaria per l’acqua pubblica e contro il nucleare, le consigliere regionali Marta Bonafoni e Cristiana Avenali del Gruppo “Per il Lazio” saranno presenti oggi12 giugno in piazza S. Cosimato a Roma all’incontro con Stefano Rodotà promosso dai Comitati su “Fuori i privati dall’acqua verso la ripubblicizzazione di Acea”.

“A due anni esatti da quella forte ed inequivocabile espressione di volontà dei cittadini e delle cittadine a difesa dell’acqua pubblica e per l’accesso alle risorse vitali – spiegano Bonafoni e Avenali – sia oggi ancora più importante rilanciare quelle parole d’ordine a difesa del bene comune acqua e per la ripubblicizzazione di Acea. Come consigliere ci stiamo facendo carico sin dall’inizio della legislatura di sostenere in Consiglio Regionale gli obiettivi del Referendum popolare lanciato anche da alcune amministrazioni locali della Regione Lazio per chiedere l’emanazione di una legge regionale per la “Tutela, il governo e la gestione pubblica dell’acqua".




LAZIO, GESTIONE PUBBLICA DELL’ACQUA: COMITATI, SINDACI E RAPPRESENTANTI DELLE ISTITUZIONI: "SUBITO AL VIA IL PERCORSO PER L'APPROVAZIONE DELLA PROPOSTA DI LEGGE”

La discussione è partita dalle criticità del territorio Viterbese, a partire "dall'emergenza arsenico", per articolarsi intorno alla proposta di legge regionale per la gestione pubblica e partecipata dell'acqua, presentata da comitati e sindaci della regione.

 

Redazione

Capranica (VT) – Si è svolto sabato 8 giugno a Capranica (VT), l'incontro pubblico "ACQUA: Gestione Pubblica e Partecipata a Tutela della Democrazia e della Salute", organizzato dal Coordinamento Regionale del Forum italiano dei movimenti per l’acqua, che ha visto la partecipazione di comitati, sindaci e rappresentanti delle istituzioni della regione Lazio.

La discussione è partita dalle criticità del territorio Viterbese, a partire "dall'emergenza arsenico", per articolarsi intorno alla proposta di legge regionale per la gestione pubblica e partecipata dell'acqua, presentata da comitati e sindaci della regione.

L'incontro ha permesso di condividere alcune tappe del percorso futuro, a partire dalla richiesta rivolta al Presidente del consiglio regionale di affidare quanto prima il testo di legge alla commissione competente, in modo da poterne avviare entro giugno la discussione. Ricordiamo infatti che la Regione dovrà legiferare in materia entro marzo 2014, se entro quella data non verrà approvata una legge che rispetti tutti i principi espressi nella proposta di legge popolare, quest'ultima dovrà essere sottoposta a referendum propositivo regionale. Il Presidente della Commissione Ambiente della Regione Lazio, Enrico Panunzi, nel suo intervento in assemblea ha assunto pubblicamente l'impegno di attivare il percorso di discussione della legge non appena riceverà il testo dal Presidente del Consiglio, dichiarando di condividere pienamente incipi in esso contenuti e di auspicare una sua rapida approvazione. 

Anche l'Assessore all'Ambiente, Fabio Refrigeri, durante l'incontro con i comitati dell'acqua svoltosi lo scorso 23 maggio, si è detto pienamente d'accordo sull'avvio di un tavolo tecnico partecipato che permetta di entrare nel merito della proposta di legge e dei suoi articolati tecnici, prendendosi l'impegno di avviarlo entro la prima metà di giugno; l'assemblea di Capranica ricorda quindi all'Assessore l’impegno preso, ribadendo la necessità di realizzare un nuovo incontro quanto prima. Tale lavoro di approfondimento, da portare avanti insieme ai consiglieri che si sono resi e che si renderanno disponibili, sarà necessario anche per affrontare alla radice la questione arsenico, affinché questa cessi di essere un'eterna emergenza, ma si avvii verso una soluzione idrologicamente ed economicamente sostenibile e definitiva, che chiami in causa tutti gli enti gestori per le loro responsabilità e mancati investimenti. Su questo tema è stato presentato dal Prof Saladino dell’Università della Tuscia il progetto di monitoraggio dei danni provocati dall’arsenico sulle persone e sull’ambiente, per il quale si sta già costituendo una rete di associazioni ed enti di ricerca nell'ottica della condivisione e scambio di competenze.

La proposta di legge regionale, sottraendo l'acqua alle logiche di mercato, contribuirà a mettere un freno alla vergognosa pratica dei distacchi per morosità, regolarmente attuati da tutte le società gestrici del Lazio, anche nei casi in cui i cittadini si autoriducono le bollette a seguito dell’apertura di un contenzioso; è questo il caso di Talete SpA che fornisce addirittura “acqua non destinabile ad uso umano”, pretendendone comunque il pagamento. Si invita quindi la Talete a rispettare il diritto dei cittadini e a sospendere qualsiasi iniziativa in atto verso coloro che hanno effettuato l'autoriduzione del canone, rimborsando ai cittadini il 50% del canone pagato, come prescrivono le leggi in caso di distribuzione di acqua non potabile.  A Talete SpA viene anche chiesto un “audit sociale” del debito che dopo anni di spese indiscriminate la porta sull’orlo della bancarotta. 

La fine della subordinazione al profitto consentirà anche di mettere ordine al sistema delle concessioni dello sfruttamento delle fonti di approvvigionamento, per andare verso una distribuzione della risorsa idrica che rispetti la sostenibilità ambientale e la solidarietà idrica tra territori, mettendo fine alle gravi illegittimità attualmente in essere nella nostra regione principalmente legate alle grandi derivazioni gestite da ACEA; il prossimo appuntamento lanciato dal coordinamento sarà proprio nei pressi delle Sorgenti del Peschiera gestite dalla multinazionale romana in assenza di concessione dal 1996. 

In occasione della seconda candelina della vittoria referendaria, che spegneremo idealmente il 12 giugno, esprimiamo quindi un desiderio collettivo, che ha tutte le carte in regola per diventare realtà: che il terzo compleanno dei referendum venga festeggiato con un brindisi di acqua ripubblicizzata in tutta la Regione Lazio!