ROMA, UN "CADAVERE" A SAN PAOLO: ACCORDO SCELLERATO TRA COMUNE E PRIVATI

di Maurizio Costa

Roma – Una struttura abbandonata nel centro del quartiere San Paolo immersa nel totale degrado, nell'incuria e nel disinteresse dell'amministrazione capitolina. Parliamo dell'albergo fantasma costruito dalla società “Acqua Marcia” e da Mezzaroma, che hanno edificato la struttura dopo aver stabilito una convenzione con il comune di Roma.

Un enorme palazzo bianco, coperto da graffiti variopinti e occupato spesso da persone che non possiedono una casa: l'ex albergo si presenta così, come un contenitore vuoto che avrebbe dovuto ospitare turisti e avventori e che invece rovina l'intero quartiere. Le finestre ancora ci sono, sebbene siano tutte aperte. Vandali e ladri hanno rubato molte parti dell'impianto elettrico che si trovavano all'interno della struttura e adesso i cittadini non sopportano più la vista del “mostro bianco”.

Anche il comune di Roma, però, ha le sue responsabilità. Infatti, nel 2004, sotto la giunta di Walter Veltroni, l'amministrazione stipula una convenzione che avrebbe permesso la costruzione, da parte dei privati, di strutture come l'albergo. In cambio, il comune aveva richiesto, sempre da parte delle aziende che avrebbero costruito questi stabili, la creazione di aree verdi, parcheggi sotterranei, di un circolo bocciofilo e di un asilo nido. Alla fine, l'albergo è stato costruito ma mai ultimato, e il comune non ha ricevuto in cambio nulla, se non un'area deturpata dal “bidet”, nome dato dai cittadini all'ex albergo.

L'ordinanza:

Il Municipio VIII, dopo le occupazioni abusive e visto la stato dello stabile, aveva ordinato alla società “Acqua Marcia” di provvedere alla messa in sicurezza della struttura, con l'obiettivo di terminarla e di recintarla a dovere. Ad oggi, la situazione è sempre la stessa e nessuno si è mosso per sistemare la zona.


La convenzione:

L'accordo tra il comune e i privati per il recupero del quartiere San Paolo prevedeva costruzioni per 150.000 metri cubi. I privati non hanno mantenuto gli accordi e la situazione è quella che si presenta agli occhi di tutti. Acqua Marcia e le altre imprese avrebbero dovuto costruire anche un sottopasso sotto la via Cristoforo Colombo, che non è mai stato fatto.

La stipula di questa convenzione ha gravato anche sulle casse comunali:

I privati dovrebbero ancora versare 21 milioni di euro al comune di Roma, mentre l'amministrazione ha già pagato 600.000 euro per avviare le procedure cautelative in ragione della pubblica incolumità. Nella convenzione, che risulta essere poco chiara, si legge che il comune di Roma “intende assumere il ruolo di coordinamento del processo attuativo, in qualità di stazione appaltante, procedendo eventualmente al diretto finanziamento delle opere previste, con proprie risorse”. Quindi, anche l'amministrazione avrebbe dovuto spendere soldi di tasca propria.
Il progetto di costruzione di 2262 posti auto è fallito insieme a quello di rifacimento dell'ex deposito Atac di San Paolo, che tutt'oggi versa in condizioni pietose. Un progetto da 85 milioni di euro, che però sarebbero stati coperti solamente in parte dai privati, per una quota di 38 milioni.

Una convenzione sbagliata in partenza, che avrebbe comunque pesato sulle casse del comune. L'albergo abbandonato si trova ancora lì: l'“Acqua Marcia”, intanto, è fallita e i cittadini non ne possono più.