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Scienza e Tecnologia

Sword Art Online: Alicization Lycoris arriva su pc e console

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Il gran successo di Sword Art Online non accenna a diminuire col passare del tempo: la serie, nata dalle light novel di Reki Kawahara, continua infatti ad avere un enorme successo grazie anche alla serie animata e ai videogiochi realizzati da Bandai Namco. Proprio in questi giorni l’anime Sword Art Online: Alicization ha ripreso la regolare pubblicazione, e in contemporanea è arrivato puntualissimo anche l’adattamento videoludico. Sword Art Online: Alicization Lycoris arriva quindi sul mercato cavalcando l’hype per il ritorno dell’anime, fungendo tra l’altro da ottimo mezzo per un “ripasso” prima di continuare con la nuova saga War of Underworld: il gioco infatti copre il primo arco narrativo Alicization seguendo in maniera abbastanza fedele gli eventi, ma non si limita solo a questo. Non potendo attingere al materiale che sta andando in onda in questo periodo il finale, è stato infatti modificato così da poter proseguire la storia con una trama originale creata appositamente per il gioco. Nei panni di Kirito ci si ritrova quindi nell’Underworld, nuovo mondo virtuale di stampo medievale in cui anche i semplici NPC hanno una tecnologia talmente avanzata che gli permette di avere emozioni e reazioni quasi indistinguibili da un normale umano. Kirito inizialmente non ha ricordi di come sia finito nel gioco e non riesce ad uscirne, e decide quindi di adattarsi agli usi e costumi locali finché non riuscirà a trovare un modo per contattare il mondo esterno. Il nostro eroe incontra così Eugeo, un NPC tormentato dopo che la sua amica di infanzia Alice è stata portata via dai Cavalieri dell’Integrità per aver involontariamente infranto l’Indice dei Tabù. Kirito decide quindi di aiutare Eugeo nella ricerca della ragazza senza dimenticare comunque il suo scopo originale, innescando una serie di eventi che sconvolgeranno la natura stessa dell’Underworld man mano che si scoprono i suoi segreti. La storia “canonica” terrà impegnati i giocatori per le prime 15 ore di gioco circa, ma è solo quando subentra la storia originale che il titolo esplode e mostra tutte le tue caratteristiche quasi trasformandosi in qualcosa di molto più grande e complesso. La prima parte infatti è fin troppo lineare e concentrata sulla trama, tanto che spesso ci si troverà semplicemente a seguire una sequenza continua di filmati interrotti da qualche battaglia, e anche tutte le principali feature vengono a malapena accennate ma mai approfondite. La parte ispirata all’anime è abbastanza fedele, ma anche qui gli sviluppatori si sono presi qualche libertà non tanto con le modifiche quanto con l’aggiunta di materiale extra, come ad esempio Medina Ortinathos, personaggio creato appositamente per il gioco che viene “incastrato” nella storia canonica e che assume un ruolo centrale nella storia originale della seconda parte. Ricordiamo che per portare al termine il gioco servono circa 50/60 ore di gioco, quindi di cose da fare ce ne sono davvero moltissime.

Dopo averlo spolpato a dovere, possiamo senza dubbio affermare che l’aspetto più convincente del nuovo Sword Art Online Alicization Lycoris è ancora una volta il sistema di combattimento, che bene o male ha ereditato tutte le principali meccaniche dei suoi predecessori e, soprattutto, ha provato a semplificarle ove necessario. Il party è ancora una volta composto da un massimo di quattro individui, di cui uno soltanto è controllato dal giocatore (con possibilità di assumere in qualsiasi momento i comandi di un altro eroe), ma in Alicization Lycoris, diversamente dagli altri episodi del brand, tutti i combattenti hanno un ruolo attivo in battaglia. Se nei precedenti giochi Aquria l’Intelligenza Artificiale dei compagni era eccessivamente carente, fino a limitarne di molto le azioni, Alicization Lycoris fornisce al giocatore tutti i mezzi necessari per pianificare anzitempo il comportamento degli altri personaggi in campo. Non solo nel pieno delle battaglie è ora possibile scegliere uno dei tanti approcci adottabili dai compagni, in modo tale da cambiare al volo la propria strategia e adeguarsi a quanto imposto dalla situazione, ma un nuovo menu – che pone il gioco in slow motion – consente persino di selezionare manualmente le Arti scagliate dagli alleati, così da avere il loro pieno supporto nel momento desiderato. Nel menu principale, poi, vi è una ricca sezione con centinaia di voci modificabili e che appunto alterano nel dettaglio il comportamento dei compagni, stabilendo se questi debbano tenere un approccio più conservativo o viceversa, o se magari debbano scagliare le proprie Arti a una distanza minima di dieci metri dal bersaglio, senza dimenticare la percentuale di energia da raggiungere prima di ricorrere alle abilità di guarigione. Abbiamo auspicato per anni che i tie-in di Sword Art Online ricorressero ad un sistema di personalizzazione della strategia molto simile a quello proposto storicamente dalla saga di Tales of e, sebbene non tutto funzioni sempre alla perfezione, il risultato finale rappresenta comunque un grande passo in avanti rispetto alle più recenti incarnazioni del franchise. Caratterizzate da combo, Sword Skill spettacolari e molti incantesimi elementali, che questa volta vanno richiamati da un menu indipendente, le battaglie di Alicization Lycoris hanno però dei difetti anche piuttosto gravi. Come se l’input lag e, in generale, la legnosità dei movimenti non minassero già l’esperienza, ancora una volta il team di Aquria non ha saputo bilanciare a dovere la difficoltà degli scontri. Questo perché il titolo, che a partire dal secondo capitolo della campagna può essere giocato persino in modalità multigiocatore online, limita enormemente il danno inflitto da un singolo personaggio, privilegiando invece le catene realizzate dal party. Combattendo in solitaria, di conseguenza, lo Spadaccino Nero o un qualsiasi altro eroe fatica non poco a eliminare un mostro di livello pari al proprio, mentre il party al completo è in grado di liquidare in pochi secondi appena le bestie comuni, ricorrendo a una catena di due o tre abilità al massimo. Per quanto piacevole, specie se affrontata in compagnia degli amici, la presenza di una modalità online è di nuovo la principale responsabile della durata eccessiva degli scontri, che difatti inflaziona non poco la modalità single player e non si adegua assolutamente al numero di giocatori e personaggi presenti sul terreno. Tra le novità più significative di Sword Art Online Alicization Lycoris non possiamo non citare la presenza dei duelli e degli attacchi speciali, che si ricaricano dopo aver riempito l’apposita barra. Cinematici e devastanti, i secondi rappresentano spesso la chiave per vincere gli scontri più ostici, soprattutto se utilizzati dopo aver momentaneamente fiaccato l’avversario con efficaci catene di abilità. I duelli, invece, ci hanno convinti molto poco, poiché limitano enormemente lo spazio di manovra e la velocità di Kirito, costringendolo in scambi di colpi troppo forzati. Anche perché, nel mezzo degli stessi, non solo gli avversari sono quasi invulnerabili agli attacchi normali e vanno quindi presi alla sprovvista con parate e scatti laterali, ma il lock-on è costantemente fissato sull’obiettivo, generando situazioni spiacevoli a causa di una telecamera irritante, difettosa e tendente a incastrarsi contro i muri.

Per quanto riguarda il gameplay Sword Art Online: Alicization Lycoris abbandona la struttura che imitava gli MMORPG per trasformarsi in un classico JRPG action, ma mantenendo comunque una buona impronta strategica. Menare fendenti a caso non sempre è la soluzione migliore, ma per riuscire a superare le battaglie più ardue bisogna imparare a padroneggiare le varie Arti di Spada e Arti Sacre, così come il tempismo per concatenarle al meglio e sfruttare anche i comandi degli altri membri del party. Prolungando al massimo le combo e sfruttando le varie debolezze è possibile far cadere i nemici nello stato di Pericolo per renderli momentaneamente inerti, ed è il momento migliore per dare sfogo alle Arti Finali o Attacchi di Coppia per infliggere ingenti danni. Le magie si dividono in 8 categorie e sono particolarmente utili per attaccare dalla distanza o applicare potenziamenti, e si rivelano una parte fondamentale nelle strategie più avanzate specialmente negli scontri con i boss più impegnativi. In qualsiasi momento, come dicevamo, è possibile impartire ordini agli altri membri del party oppure prenderne direttamente il controllo, e nel corso dell’avventura non si sarà legati unicamente a Kirito. Anzi, nella seconda parte come accennato il gioco quasi si trasforma completamente offrendo anche la possibilità di cambiare aspetto e sesso di Kirito rendendolo di fatto un avatar completamente personalizzabile, e grazie ad un espediente narrativo si vedranno anche diversi volti noti della serie arrivare in Underworld aumentando di molto il numero di personaggi con cui interagire o impersonare in battaglia. Sebbene non tutti gli eroi siano sempre disponibili il cast supera le decine di unità, e sempre nella seconda parte si possono anche iniziare delle relazioni amorose con ogni personaggio una volta guadagnata abbastanza affinità sia utilizzandoli in battaglia sia completando le relative missioni secondarie o dialoghi facoltativi. La componente ruolistica viene espansa anche con la possibilità di craftare armi ed equipaggiamenti utilizzando i materiali raccolti esplorando il mondo di gioco, inoltre spendendo i Punti Azione si possono sbloccare diverse abilità attive e passive. Ogni personaggio può essere quindi sviluppato con uno specifico ruolo come attaccante, supporto o tank, ma nulla vieta di creare anche dei mix per variare ed avere più opzioni in battaglia. Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, Sword Art Online: Alicization Lycoris non è di certo una gioia per gli occhi. Il gioco sembra venire direttamente dalla scorsa generazione, con texture slavate e in bassa risoluzione, pop-up continui, input lag dei comandi, muri invisibili nelle mappe, animazioni legnose e frame rate instabile rendono veramente difficile passare sopra a tutti questi difetti messi insieme. L’unica cosa che si salva è il design dei personaggi ma solo perché riprende quello dell’anime per cui era impossibile sbagliare… ma volendo fare i pignoli per qualche motivo le ambientazioni sono state create con uno stile quasi “realistico” che cozza terribilmente con lo stile in cel shading dei personaggi. In ogni caso la bellezza della storia e la trama mettono in secondo piano questi difetti. Tirando le somme, Sword Art Online: Alicization Lycoris è un titolo su cui avremmo voluto vedere un passo in più rispetto ai suoi predecessori. Per certi versi effettivamente ci sono dei notevoli miglioramenti, come quando si osserva il sistema di combattimento nella sua interezza, lo sviluppo del personaggio, l’estetica del mondo di gioco e alcune sfide decisamente valevoli del grind per arrivare ai livelli più elevati. Però, al netto di un prologo fin troppo lungo e limitante, una struttura per le missioni decisamente datata, l’assenza dei temi più centrali della seconda parte di Alicization, numerosi problemi tecnici al lancio e un comparto multigiocatore poco lungimirante, Alicization Lycoris non è di sicuro il migliore titolo della serie, ma in ogni caso merita di essere giocato nella sua interezza.

GIUDIZIO GLOBALE

Grafica: 7

Sonoro: 7

Gameplay: 7,5

Longevità: 7

VOTO FINALE: 7

Francesco Pellegrino Lise

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