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di Angelo Barraco
Nell’edizione 2016 del vocabolario Zingarelli, insieme ad altre 145 nuove voci, troveremo anche la parola “Supercazzola”. Il termine è stato reso celebre dal compianto attore Ugo Tognazzi, padre della commedia all’italiana. La parola Supercazzola ha origine dal film del compianto Mario Monicelli, Amici Miei (1975) e indica un nonsense, una frase priva di senso logico, una serie di parole reali e inesistenti ma esposte in modo ingannevolmente forbito e sicuro a interlocutori che pur non capendo alla fine la accettano come corretta. Nel film la prima scena in cui compare la supercazzola riguarda il dialogo tra il Vigile e Mascetti, ecco lo stralcio:
Mascetti: Tarapìa tapiòco! Prematurata la supercazzola, o scherziamo?
Vigile: Prego?
Mascetti: No, mi permetta. No, io… scusi, noi siamo in quattro. Come se fosse antani anche per lei soltanto in due, oppure in quattro anche scribài con cofandina? Come antifurto, per esempio.
Vigile: Ma che antifurto, mi faccia il piacere! Questi signori qui stavano sonando loro. 'Un s'intrometta!
Mascetti: No, aspetti, mi porga l'indice; ecco lo alzi così… guardi, guardi, guardi. Lo vede il dito? Lo vede che stuzzica? Che prematura anche? Ma allora io le potrei dire, anche con il rispetto per l'autorità, che anche soltanto le due cose come vicesindaco, capisce?
Vigile: Vicesindaco? Basta 'osì, mi seguano al commissariato, prego!
Perozzi: No, no, no, attenzione! Noo! Pàstene soppaltate secondo l'articolo 12, abbia pazienza, sennò posterdati, per due, anche un pochino antani in prefettura…
Mascetti: …senza contare che la supercazzola prematurata ha perso i contatti col tarapìa tapiòco.
Perozzi: …dopo…
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