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STRAGE IN BANGLADESH: L'ITALIA COLPITA DALL'ISIS E LA SUPERCAZZOLA DEI GIORNI DOPO

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Tempo di lettura 3 minuti Ci vuole un grosso cambiamento, una grande inversione di marcia altrimenti da qui a breve vedremo sventolare la bandiera dell’Isis a piazza Venezia

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di Chiara Rai

Volevano colpire l’Italia e l’hanno fatto. Non è successo al Colosseo o a San Pietro ma in Bangladesh. Questa strage non ha patria ma mandanti e gli italiani non sono stati risparmiati nonostante la ormai consueta posizione mediana e pseudo neutrale del nostro Paese rispetto gli altri, posizione affatto strategica ma addirittura antipatriottica che a lungo termine non premia.

Abbiamo perso nove connazionali, uccisi da un commando di militanti jihadisti in un ristorante frequentato da turisti e diplomatici a Dacca. Il governo del Bangladesh continua a negare la presenza dell'Isis sul proprio territorio. In particolare, punta il dito contro un gruppo jihadista locale, collegato all'opposizione e manovrato dai servizi segreti pakistani. Una storia di supercazzola che capiscono solo determinati manovratori. Non noi sicuramente, utenti finali di un giallo dalle tinte macabre, fredde, meccanicistiche quasi tristemente futuriste. Il capo della polizia locale, Shahidul Hoque, ha detto che gli inquirenti stanno esaminando l'ipotesi di "collegamenti internazionali" e ha aggiunto che ci sono sospetti su "membri importanti dell'JMB", Jamaeytul Mujahdeen Bangladesh, gruppo jihadista locale messo al bando da una decina di anni, legato all'opposizione al governo, Jamaat e-Islami e all'Isi, i servizi pakistani.

Se un’opposizione al governo è in grado di commettere una strage c’è da avere molta paura. Ma noi non possiamo berla perché l’Isis è il cancro dei Paesi occidentali e ogni giorno nuovi fanatici si arruolano per mancanza di valori da seguire, di leadership, di protagonismo rispetto ad una società che fa sentire inutili gli esseri umani, non aiuta a promuovere la dignità attraverso il lavoro ma manda falliti con la benedizione delle banche. E allora piccoli e grandi spietati jihadisti crescono.

A Parigi abbiamo perso Valeria Solesin, in angladesh prima il cooperante Cesare Tavella e adesso Adele Puglisi, Marco Tondat, Claudia Maria D'Antona, Nadia Benedetti, Vincenzo D'allestro, Maria Rivoli , Cristian Rossi, Claudio Cappelli e Simona Monti. Giovani vite spezzate che hanno provato a trovare una loro dimensione nel mondo del lavoro, si sono messi in gioco ma sono stati barbaramente uccisi solo perché l’Italia riceva bene questo messaggio: noi siamo nel bersaglio dei terroristi, noi amici degli Usa e della Francia, insomma Paese a miezz’ siamo tra obiettivi di questi fondamentalisti islamici e non possiamo dormire tranquilli. Due delle vittime erano imprenditori residenti in Friuli: Marco Tondat, 40 anni, nato a Spilimbergo e residente a Cordovado, viveva con la madre e il fratello. Era separato e con una figlia piccola. Giovane imprenditore nel settore tessile, aveva da tre mesi avviato l'iter per il suo trasferimento in Bangladesh. A Dacca Marco Tondat era supervisore di un'azienda tessile, sembrava felice di questa opportunità. L'atro imprenditore friulano ucciso è il 47enne Cristian Rossi, di Feletto Umberto (Udine), ex manager della grande catena Bernardi, faceva il consulente per aziende italiane di abbigliamento. Lascia la moglie Stefania, due gemelline di 3 anni, le sorelle Cristina, Daniela e Gabriella e il padre Francesco. Al momento dell'attacco i due erano a cena con altri tre amici in una saletta dell'Holey Artisan Bakery, il locale accanto all'ambasciata italiana preso d'assalto dai miliziani islamisti. Rossi sarebbe dovuto ripartire per l'Italia a giorni. Gli italiani sedevano tutti in una tavolata nel ristorante preso di mira dal commando terroristico a Dacca.

Uno dei connazionali, Gian Galeazzo Boschetti, è riuscito a fuggire e mettersi in salvo. Ora vuole dimenticare. Come farà? Quale coscienza ci stiamo costruendo. Il sangue di nove italiani è stato versato e ora per pulirci la coscienza giriamo con un lutto al braccio ma non è questo segnale che fermerà i terroristi. Non è il minuto di applausi prima di Italia-Germania, non sono le belle parole del nostro premier nel "the day after". Ci vuole un grosso cambiamento, una grande inversione di marcia altrimenti da qui a breve vedremo sventolare la bandiera dell’Isis a piazza Venezia.

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Cronaca

Libano, visita del Cardinale Parolin alle strutture umanitarie dell’Ordine di Malta

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Spirito di vicinanza e comunione d’intenti al centro del ciclo ravvicinato di incontri tra il Governo dell’Ordine di Malta e la Santa Sede iniziato con l’arrivo del Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin, in Libano per visitare le opere assistenziali del Sovrano Ordine di Malta, e che si è concluso il 27 giugno proprio in concomitanza con il vertice di Stato in Vaticano tra Papa Francesco e il Gran Maestro dell’Ordine, Frà John Dunlup.
 
Nel corso della visita in Libano, Parolin ha celebrato una solenne Santa Messa in memoria di San Giovanni Battista, patrono dell’Ordine di Malta, alla presenza dell’Ambasciatore dell’Ordine in Libano, Maria Emerica Cortese e di alte cariche dello Stato. Il Segretario di Stato si è successivamente recato in alcuni dei centri umanitari gestiti dall’Associazione Libanese dell’Ordine e ha partecipato ad alcune attività caritative.
 
La visita è stata fortemente voluta dal Governo del Sovrano Ordine di Malta proprio per rafforzare lo spirito di comunione e collaborazione con la Santa Sede. Promuovere il viaggio in Libano del Segretario di Stato il Cardinale Parolin, contestualmente alla visita ufficiale del Gran Maestro dal Santo Padre, testimonia l’attenzione a sostegno dei tanti progetti umanitari che l’Ordine porta avanti nel mondo.  Da oltre 70 anni, l’Ordine di Malta è in prima linea nel fornire assistenza sanitaria di base e servizi di sostegno sociale alla popolazione di tutto il Libano. Dal 2020 l’Ordine ha focalizzato il suo impegno su progetti “agro-umanitari” riconoscendo nell’agricoltura un fattore cruciale nell’affrontare le principali questioni umanitarie e in particolare, dopo la crisi economica del 2019 che ha colpito il Paese, per garantire la sicurezza alimentare, promuovere la ripresa economica e sostenere le fasce della popolazione più vulnerabili del Libano. Oggi l’azione umanitaria dell’Ordine di Malta si inserisce nel contesto di una crisi socio economica che vede l’80% della popolazione vivere in una condizione di povertà multidimensionale e in una situazione che, a causa del conflitto Israelo-Palestinese, ha gettato il Paese in uno stato di continuo allarme.
 
Alla luce delle pressanti sfide umanitarie, il programma agro-umanitario è la testimonianza dell’impegno dell’Ordine di Malta nel Paese che attraverso un’ampia rete di iniziative mira a dotare le comunità degli strumenti e delle risorse necessarie per resistere e riprendersi efficacemente dagli shock avversi. Attualmente l’Ordine di Malta gestisce sei Centri agro-umanitari in tutta la nazione e l’attuale copertura di terreni agricoli riguarda il 69,26% del territorio libanese, con l’obiettivo di arrivare al 75% entro la fine di quest’anno.
 
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Esteri

Uk, svolta a sinistra: Starmer chiede unità

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Il leader del Partito Laburista, Keir Starmer, è diventato primo ministro e ha esortato il Paese a unirsi a un “governo di servizio”. Nel suo discorso inaugurale, Starmer ha sottolineato l’importanza di superare le divisioni politiche e sociali per affrontare le sfide che il Regno Unito deve affrontare. Ha evidenziato la necessità di collaborazione tra partiti politici, settori economici e comunità per costruire un futuro più prospero e giusto per tutti i cittadini.

Starmer ha delineato le priorità del suo governo, che includono il rafforzamento del sistema sanitario nazionale, la promozione dell’istruzione e della formazione, la lotta al cambiamento climatico, e il miglioramento delle condizioni di lavoro e dei diritti dei lavoratori. Ha anche promesso di affrontare le disuguaglianze economiche e sociali, investendo in infrastrutture e servizi pubblici essenziali.

Il nuovo primo ministro ha chiesto a tutti i cittadini di partecipare attivamente a questo progetto comune, mettendo da parte le differenze ideologiche e lavorando insieme per il bene comune. Ha concluso il suo discorso con un appello all’unità nazionale e alla solidarietà, invitando tutti a contribuire alla costruzione di un futuro migliore per il Regno Unito.

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Cronaca

Il presidente della Repubblica Finlandese in visita di lavoro in Italia

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Alexander Stubb incontrerà Sergio Mattarella e successivamente Giorgia Meloni
 
 
Secondo un comunicato della Presidenza della Repubblica finlandese, il presidente Alexander Stubb ha in programma la prossima settimana una visita di lavoro di due giorni in Italia, ospite del presidente italiano Sergio Mattarella .
Tra Stubb e Mattarella è previsto un colloquio a Roma nel secondo giorno della visita del leader finlandese, il 4 luglio. Tra i temi di discussione in agenda figurano le questioni di sicurezza e le relazioni bilaterali.
Successivamente nel pomeriggio, Stubb incontrerà il primo ministro italiano Giorgia Meloni.
 
Secondo la nota, prima degli incontri ufficiali di giovedì, il presidente Stubb prenderà parte a un dibattito in cui analizzerà la guerra di aggressione della Russia in Ucraina e le sfide alla sicurezza dell’Europa nel Mediterraneo e in Africa”, si legge nel comunicato. Il dibattito, insieme ad esperti e ricercatori di politica estera e di sicurezza, è organizzato dall’Istituto Affari Internazionali (IAI). Il primo giorno della sua visita, il 3 luglio, Stubb incontrerà rappresentanti del mondo imprenditoriale italiano e finlandese durante una cena organizzata dall’ambasciatore di Finlandia in Italia, Matti Lassila.
 
La visita di Stubb ha un particolare significato: per circa quattro anni, prima della sua elezione nello scorso marzo, ha vissuto a Firenze, ove era docente e direttore, dal 2020, della School of Transnational Governance, istituto inserito nell’Istituto Universitario Europeo, Eui, con sede a Fiesole. L’ultimo incontro del Presidente Mattarella con un Capo di Stato finlandese risale all’ottobre 2023, con il predecessore di Stubb,  Sauli Niinistö.
Privo di virus.www.avast.com



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