STRAGE A PALMIRA: L'ISIS UCCIDE 9 BAMBINI

di Christian Montagna

Siria- Continua senza sosta l'avanzata dell'Isis e per ogni paese conquistato una bandiera nera si erge imponente a simboleggiare la vittoria di un regime totalitario e distruttivo. A finire nel mirino dei Jihadisti stavolta è Palmira, nella Siria Centrale. Le forze organizzative e i miliziani dello Stato islamico in un attacco terroristico hanno ucciso 23 civili tra cui 9 bambini. Palmira tristemente nota alle cronache anche come Tadmor, è una città sacra molto ricorrente nelle scritture religiose compresa la Bibbia. Palmira è inoltre tristemente nota in Siria perché ospita una delle carceri e luoghi di tortura più duri per i dissidenti politici. L'Isis che è avanzato da giorni da est e da nord, attestandosi da ieri ad Amriye, sobborgo settentrionale di Palmira ha dato inizio alle stragi di civili: ieri sono state uccise 26 persone, oggi 23.

LA MINACCIA AL SITO ARCHEOLOGICO
Fiorita sin dall'antichità come punto di sosta per la carovane che attraversavano il deserto siriano, quella di Palmira è una città importante per il valore religioso, storico e culturale. Citata nella Bibbia e negli annali dei re assiri, a suo tempo, l'area oggi minacciata dall' Isis, faceva parte dell'Impero Romano. La paura che oggi stanno vivendo gli studiosi è che Palmira possa fare la stessa fine di altri siti come quello iracheno di Ninive o quelli di Nimrud e Hatra a Mosul. Al momento, gli archeologi non parlano di grandi danni ai patrimoni, seppure alcuni di questi siano già stati saccheggiati e distrutti a causa della loro valenza politica e religiosa. Sono i bassorilievi e le statue raffiguranti idoli e divinità che dalla visione Jihadista non sono accettati a scatenare la distruzione di questi importanti siti archeologici.

Il direttore delle antichità in Siria ha invocato l'aiuto della comunità internazionale per scongiurare una temuta catastrofe. Già nel 2013, all'epoca della prima conquista di Palmira si è temuto a lungo per le aree archeologiche ma fortunatamente nulla fu profanato. I bombardamenti andarono avanti tra ribelli e governativi per alcuni mesi e fortunatamente solo il tempio di Boal fu gravemente danneggiato. Si teme oggi invece la rovina di templi e di reperti appartenenti al periodo romano. La responsabile dell' Unesco, Irina Bukova, ha chiesto alle parti coinvolte di lasciare fuori dall'attività militare il sito coinvolto, ma si sa, l'Isis non sempre rispetta gli accordi. Al momento l'Isis è ad un km dalla città moderna di Palmira dove si trova il sito archeologico e la situazione pare essere sotto controllo.