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Redazione
Oggi è una data importante nella storia nazionale. L’8 settembre è la data dell'annuncio dell'armistizio con gli alleati e della fine dell'alleanza militare con la Germania, ma anche la data della dissoluzione dell'esercito italiano e della cattura di centinaia di migliaia di militari, a causa della mancanza di precise disposizioni da parte dei Comandi militari. L’8 settembre si ricorda come uno dei momenti più tragici della storia italiana.
All'annuncio dell’armistizio seguì la precipitosa fuga notturna dalla capitale del Capo del Governo Pietro Badoglio, del Re Vittorio Emanuele III e di suo figlio Umberto e una conseguente grande confusione presso tutte le forze armate italiane in tutti i vari fronti sui quali ancora combattevano.
Intanto le truppe tedesche dal 3 settembre, data della firma dell’armistizio, avevano avuto il tempo di occupare quasi tutta l'Italia e di preparare i piani che, subito dopo l'annuncio dell'armistizio avrebbero permesso loro di disarmare, deportare e in alcuni casi uccidere, centinaia di migliaia di soldati italiani, colti di sorpresa e abbandonati dalle istituzioni che avrebbero dovuto prepararli alla svolta.
L’8 settembre prese il via del piano tedesco per il disarmo delle truppe italiane: 1.090.000 dislocati in Italia e di 900.000 nei Paesi occupati.
I nostri soldati vennero posti davanti alla scelta di continuare a combattere nelle file dell’esercito tedesco o, in caso contrario, essere deportati nei campi di lavoro in Germania. 815 000 soldati vennero catturati dall'esercito germanico, e destinati a diversi Lager.
Tra quei soldati c’era Donato Tagliente che, di fronte a quella difficile scelta, decise di non venire meno ai suoi doveri nella consapevolezza che solo così la sua Patria un giorno avrebbe riacquistato la propria dignità di Nazione libera. Rifiutando l’arruolamento nelle file dell’esercito tedesco, il 9 settembre, Tagliente, venne fatto “prigioniero” e internato in un campo di concentramento in condizioni di vita disumane e sottoposto a privazioni di ogni sorta.
Non dobbiamo dimenticare a chi essere grati a tutti i combattenti e ai deportati. Finita la guerra, grazie ai loro sacrifici, abbiamo conquistato la democrazia, i diritti costituzionali e lo stato sociale
Per non dimenticare, alle ore 18 di domani 9 settembre, anniversario della deportazione, nella Parrocchia San Michele Arcangelo di San Simone, Crispiano, il parroco Don Francesco Simone, celebrerà una messa a suffragio. Seguirà un momento commemorativo familiare nella Masseria Belfiore, dove Donato Tagliente ha vissuto gli ultimi anni della sua vita.
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