Costume e Società
Storia dei gratta e vinci, perché hanno segnato un cambio epocale
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4 anni fail
Alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, non ha provato a grattare, con ansia e un po’ di foga, uno dei tanti tagliandi che vengono venduti all’interno di bar e tabaccherie, in modo particolare, con la speranza di poter cambiare completamente la propria vita con una vincita milionaria.
Al giorno d’oggi, tra l’altro, i gratta e vinci sono diventati così diffusi da poter essere “grattati” anche direttamente online, con diverse piattaforme che permettono, in modo chiaramente virtuale, di scoprire il contenuto del gratta e vinci senza averlo fisicamente tra le mani.
In fondo, è proprio il settore del gioco online che ha fatto dei passi da gigante dopo che è stato investito da questa rivoluzione digitale. Prima di provare a vincere con i gratta e vinci online, però, la cosa migliore da fare è sicuramente quella di scegliere una piattaforma che rispetti tutti i requisiti previsti dalla legge in merito alla sicurezza e all’affidabilità. Per questo motivo, è fondamentale optare sempre per un casinò che abbia esposto il marchio AAMS o ADM, garanzia che quell’operatore rispetti in pieno la normativa italiana in tema di gioco online.
I gratta e vinci e una svolta epocale
Il popolo italiano, e questo bisogna metterlo in evidenza tra le varie premesse, è spesso e volentieri alla ricerca di divertimento e un po’ di sfoga. Nel tempo libero, quindi, ha sempre trovato dei passatempi con cui godere di un po’ di relax, che poi sono stati trasmessi di generazione in generazione.
Un esempio su tutti è certamente rappresentato dalla Tombola. Si tratta di un gioco che è stato realizzato nella terza decade del 1700, ma che è particolarmente gettonato durante le festività natalizie, e non solo, tra le famiglie italiane, a dimostrazione di come alcune abitudini e passioni rimangano intatte nella cultura italiana.
Ebbene, un ruolo sempre più importante in tal senso se lo sono ritagliati i gratta e vinci, che sono sempre stati in grado di soddisfare una duplice esigenza: quello del divertimento e, al contempo, quella di poter incassare qualche somma di denaro extra rispetto alle entrate normali.
Se fino agli anni Ottanta il desiderio principale di tanti italiani era quello di mettere le mani sul primo premio del montepremi della lotteria nazionale, alla ricerca spasmodica del biglietto vincente, con l’avvento dei gratta e vinci tutto è cambiato. Si sono alzate le probabilità di vincita grazie all’introduzione, nel 1994, dei gratta e vinci.
Un anno che è stato considerato davvero storico, prima di tutto da un punto di vista politico, per l’avvio di quella che è stata definita come Seconda Repubblica, che portò tra le altre novità anche il lancio di un gioco a premi che oggi conosciamo davvero molto bene: si tratta dei gratta e vinci.
I tagliandi e un boom senza precedenti
Tutti i vari biglietti che facevano parte di questo nuovissimo concorso, infatti, sono stati ribattezzati come “grattini” e gli acquisti hanno cominciato a diffondersi a macchia d’olio un po’ in tutta Italia. Sono tantissime le persone, infatti, che si sono recate in tabaccheria oppure in edicola, nel corso di tutti questi anni, alla ricerca di un gratta e vinci che potesse cambiare definitivamente la loro vita.
In fondo, quando si gratta la parte dorata, c’è la speranza di portare a casa qualcosa, poco importa se si tratta anche solo di una piccola vincita. Un successo davvero incredibile, quello ottenuto dai gratta e vinci nel giro di pochi anni, stimolato dal fatto di poter sapere l’esito del biglietto, quindi, se fosse vincente o meno, in pratica nell’immediato, senza dover aspettare giorni o mesi, come avveniva invece in altri casi.
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Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario
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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.
Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.
L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione
Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.
Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”
L’Umanità di Francesco Tagliente
Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.
La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.
Un Esempio di Vita
La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.
Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.
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