statua di trump a vagli di sotto

UNA STATUA DI TRUMP A VAGLI DI SOTTO (LU)

DI ROBERTO RAGONE

Mario Puglia, ex Gladio – l’organizzazione paramilitare attiva nel dopoguerra per contrastare le manovre sovietiche tese ad impadronirsi dell’Italia e del Mediterraneo –  e fiero di esserlo,  è da tre mandati il sindaco di centrodestra del piccolo comune di Vagli di Sotto, in provincia di Lucca. Un sindaco che ha una particolarità che improvvisamente ha attirato l’attenzione di tutti i media nazionali e internazionali: l’avere adibito un intero parco a statue celebrative di personaggi che non sono quelli che troviamo in giro per le nostre città, anche, per esempio, al Pincio, ma personaggi anche controversi, scelti con un criterio tutto particolare. A parte la statua dedicata al comandante Schettino, che presenta due belle orecchie di coniglio, troviamo quella del comandante De Falco, – famosa la sua frase indirizzata a Schettino :”Torni a bordo, cazzo!” – oppure quella dedicata ai due marò, Girone e Latorre, o all’eroico cane Diesel, rimasta uccisa nel blitz della polizia a Saint-Denis contro i terroristi islamici. Diesel, una femmina di pastore tedesco, investita dall’esplosione di una donna kamikaze, è tornata a morire fra le braccia del suo padrone. Presente anche la statua di Fabrizio Quattrocchi, e in arrivo quella di David Bowie. Sono statue ad altorilievo, di grande dimensione, realizzate in marmo Calacatta, come dice Mario Puglia, “il marmo migliore del mondo”, di origine di Vagli di Sotto. L’attenzione dei media, in questi giorni – e non sono mancati gli americani – è stata originata dalla notizia che a Vagli di Sotto si sta preparando una grande statua di Donald Trump. Certo Mario Puglia ha un grandissimo senso della comunicazione, e rivolgere la sua attenzione al personaggio oggi più controverso al mondo ha fatto pubblicità ad un piccolo comune che trae il suo sostentamento principalmente dal turismo. L’ho voluto intervistare per telefono, ed è venuta fuori l’intervista più frizzante e sconclusionata della mia carriera. Anche se poi Mario – nel frattempo, trovando importanti e fondamentali punti di contatto eravamo passati al ‘tu’ – mi ha detto: “scrivi quello che ti pare.” Ed io, obbediente, ho fatto così. Questa è, in parte, la registrazione della telefonata.

Pronto?

Buonasera  sindaco, sono Ragone,. Dell’Osservatore d’Italia.

Cos’è l’Osservatore d’Italia? Scusi la mia ignoranza, ma io in un paesino di montagna non so cosa è. Cos’è questo Osservatore d’Italia?

E’ un giornale di destra.

Ah, allora va bene, siamo contenti. Cosa la porta qui? Siamo fratelli, stia tranquillo, parli pure con chiarezza.

Certo, anche perché ho scritto più d’un articolo a favore di Trump.

Allora siamo nella stessa onda.

Lei è veramente un bello spirito.

Eh, per ora sì, e lo spirito insomma verrà fra qualche anno, dopo li vado a trovare i miei antenati, per ora son sempre in forze.

Ho letto che lei è un ex Gladio. E stamattina in televisione ho visto il servizio su Agorà, e ho notato che lei, molto intelligentemente, non è caduto nella retorica di celebrare i soliti personaggi, che ormai conosciamo tutti, ma le sue statue sono celebrative di persone più vicine a noi. Per esempio, io sono pugliese, e abitavo a duecento metri da Girone, uno dei due marò.

Lasciamo gli estremismi, perché ormai, con questa storia della statua di Trump, siamo a livello di visualizzazione di qualche milione di persone. E allora, se potessero trovare qualche cosa per danneggiarci, capito, non politicamente, ma come immagine turistica di ritorno, direbbero eh, questo è un fascista. Io non sono mai stato un fascista, hai capito, son sempre stato una persona democratica.

Non credo che tu [nel frattempo siamo passati al tu] abbia scelto quei personaggi soltanto per attirare turisti, vero o no?

Riguarda la coerenza politica, perché, ti spiego: il giudizio ci sarà fra un po’ di tempo, ma Trump è uno dei pochi politici che quello che ha detto in campagna elettorale l’ha mantenuto – per ora. Poi, giusto o sbagliato, le scelte che ha fatto io non le giudico, ma la coerenza politica sì.

Quindi leggevo che la statua di Trump è già in realizzazione.

È già in realizzazione, ora, ci sono dei finanziatori, capito, e ora tutti cercano di finanziare, perché fondamentalmente, è vero, la mandiamo anche all’ambasciata (degli USA, ndr), questi sono americani, capito. La parte finanziaria è di centoventimila euro, mancano ottantamila euro, ma si trovano anche quelli.

Le statue, ovviamente, sono realizzate in marmo.

Sì, noi abbiamo il marmo migliore al mondo, il Calacatta, quello che avete nella sala Nervi a Roma, al palazzo dell’ONU, per farvi capire qual è il marmo che abbiamo noi, Calacatta, il miglior marmo al mondo. Di Vagli, è il più bello al mondo, è il più pregiato al mondo.

E chi è lo scultore?

Lo scultore al momento, per questioni di privacy – perché poi devi sapere che la problematica potrebbe anche essere quella che lo scultore non vuole rogne, fino a che non l’ha portata su. Perché sai, la statua di Trump potrebbe attirare anche qualche malintenzionato. Allora per il momento lui sta nel segreto. Anche quando abbiamo fatto quella di Schettino, sono stati nel segreto. Quello per un altro motivo. Ma quella di Trump puoi immaginare che sarebbe sensazionale se allo scultore gli andasse in fumo la statua. Non ti dico un attentato, ma sarebbe sensazionale la notizia. Cioè, ho messo l’ovo nel paniere, e non è nato neanche il pulcino, è morto l’ovo. Cavolo, non lo possiamo rivelare, è un segreto.

La statua sarà posizionata in quello che il sindaco ha voluto chiamare il Parco dell’Onore e del Disonore. Il tempo dirà da che parte potrà essere spostata.  Rimane il fatto che in questo momento le offerte di finanziamento fioccano, anche dagli States, e non potrebbe essere altrimenti. Mi astengo dallo stigmatizzare tutti coloro che in TV e sui giornali presenteranno questo piccolo grande sindaco in maniera negativa, data la sua simpatia per Trump ed il suo conseguente orientamento politico. Oggi le notizie, per il 90%, sono orientate da chi comanda, e il mio, nostro, grande privilegio è quello a cui mi ha sollecitato Mario Puglia: poter scrivere “Quello che mi pare”.