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di Simonetta D'Onofrio
Una stangata per il governo Renzi. Dopo la bella notizia per la legge elettorale è giunta la doccia fredda a Palazzo Chigi, che in breve tempo dovrà avanzare le proposte “fattibili” dopo la sentenza della Consulta, che ha dichiarato illegittimo il blocco delle rivalutazioni sulle pensioni superiori a tre volte il minimo previsto dalla Riforma Pensioni Fornero (decreto 201/2011, il cosiddetto Salva Italia), che vede coinvolti circa 5,2 milioni di pensionati. In sintesi è quanto accaduto nelle ultime ore e non sono mancate le proteste da parte di quest’ultimi, che in questi anni hanno dovuto “stringere la cinghia”, visto che non hanno potuto usufruire neanche del bonus di 80 euro, reso disponibile con la legge di stabilità per i per i dipendenti che guadagnano fino a 26mila euro annui. Non sono mancate le critiche da parte di chi già in passato aveva previsto che qualcosa in tal senso sarebbe potuto accadere.
Il Presidente dell’ANAP (Confartigianto), Giampaolo Palazzi, commenta così la clamorosa sentenza: “Ai pensionati vanno rimborsati gli aumenti non erogati per effetto del blocco delle rivalutazioni, decretato dal Governo Monti nel 2012 e ora dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale. Di conseguenza, vanno anche adeguati da subito gli importi pensionistici che avevano subito l’ingiusto blocco. Va considerato, infatti, che la pensione è salario differito, che deve essere adeguato all’inflazione per non subire decurtazioni; non si tratta affatto di una gentile concessione di tipo assistenziale”.
La Corte ha definito incostituzionale quel provvedimento con il quale il governo Monti bloccò le pensioni a fine 2011, per far fronte alla crisi dei conti, in quanto non rispetta proporzionalità e adeguatezza. Continua il Presidente Palazzi: “Come al solito non mancano le elucubrazioni dei soliti sapientoni che invece di discutere e avanzare proposte concrete su come risolvere il vero problema dell’Italia, e cioè la disoccupazione, colpevolizzano i pensionati, per gli effetti sulla nostra economia di questa sacrosanta sentenza; senza capire che le sentenze vanno rispettate e basta. Non sbandieriamo conflitti intergenerazionali che non esistono, perché gli anziani hanno a cuore il futuro dei loro figli e dei loro nipoti e, di conseguenza, il futuro del nostro Paese. In conclusione l’ANAP chiede di adottare la regola del buon senso e del dialogo tra le parti: “Si può sì ragionare sulle modalità e sui tempi del rimborso e anche sui modi per reperire le risorse necessarie, ma sarebbe bene che su questi ragionamenti il Governo coinvolgesse anche le associazioni dei pensionati, riconoscendo finalmente loro, il ruolo di rappresentanza e di tutela dei diritti degli anziani. Se così si fosse fatto in passato, si sarebbe evitato di emanare leggi sbagliate o addirittura incostituzionali”.
Presto il Governo dovrà prendere dei provvedimenti definitivi su quanto dichiarato da un importante organo costituzionale, questa volta non può non trovare il bandolo della matassa: il punto da cui partire per risolvere una situazione intricata da chi lo ha preceduto in questi anni.
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