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STAMINA: UNA CONFERENZA STAMPA CHE NESSUNO VUOLE RICORDARE. UN TABU’ TROPPO GRANDE DA SCONFESSARE
Tempo di lettura 5 minutiIn fondo all'articolo il video integrale della conferenza stampa dei genitori dei bambini seguiti agli Spedali Civili di Brescia
Published
11 anni agoon
di Cinzia Marchegiani
Caso Stamina – La conferenza stampa organizzata dai genitori dei bambini seguiti agli Spedali Civili di Brescia è stata presto dimenticata. La disinformazione di alcuni media che acclaravano mancanze di miglioramenti nelle cartelle cliniche recuperate hanno creato un grande paradosso che neanche i detrattori dell’informazione hanno saputo spiegare.
Le cartelle cliniche esposte con tanto di certificazione dei medici che seguivano i loro piccoli pazienti, prima e dopo le cure non sono state degne di essere valutate e messe a disposizione al pubblico, non c’è gossip da fare, troppo eloquenti da mettere paura anche un Ministro della Salute che con grandi giri di parole fa credere che in quell’ospedale le cartelle cliniche non menzionano nulla. Peccato che in quel nosocomio non c’èra una sperimentazione clinica, e non vengono compilate le annotazioni riguardo la salute e le valutazioni prima e dopo le infusioni.
La conferenza stampa su stamina è stata organizzata in poco tempo ma efficace perché oltre a rilasciare la documentazione cartacea delle cartelle cliniche ai giornalisti in primis, Paolo Russo e Caterina De Bac, ma tanti altri, ha dato la possibilità di consultare i documenti relativi alle analisi sul preparato cellulare che veniva somministrato, dove si legge a chiare lettere, che prodotto è presente (Cellule Staminali), la quantità, i relativi controlli e l’etichette con tanto di codice a barre e identificazione del donatore e paziente ricevente che accompagnavano il preparato che veniva somministrato distinguendo sempre quello per via endovenosa e quella endorachidea.
Incuriosisce l’atteggiamento di Paolo Russo, che durante la conferenza, nonostante quello che vedeva, era certo della documentazione che aveva consultato, quella relativa al parere della ex-commisione scientifica che su carta diceva che quelle cellule non ci potevano essere. Ancora di più incuriosisce il suo interlocutore telefonico…. la senatrice Elena Cattaneo? Chissà se era lei e se era curiosa di conoscere le evidenze che non ha mai voluto verificare e che lo stesso Tar del Lazio ha dichiarato un dovere consultare?
Iacona, durante la puntata del 13 gennaio 2014di Presa Diretta, condizionando il parere dello spettatore che non conosce, per sua fortuna, la documentazione reale di questa gigantesca bolla mediatica, più volte dipinge grottescamente la sentenza del Tar del Lazio, poiché afferma che ha applicato un principio della Par Condicio, quando il dovere di un giornalista è raccontare nei fatti e ancor meglio la realtà delle sentenze e non dare un proprio parere personale…eppure il Tar si pronuncia sulla legittimità degli atti amministrativi.
Qui l’analisi della sentenza del Tar del Lazio http://www.diritto.it/docs/35811-i-profili-giuridici-del-caso-stamina-e-l-ordinanza-del-tar-lazio-n-4728-del-4-dicembre-2013?page=1
Noi de L'osservatore d’Italia abbiamo col precedente articolo [ 12/01/2014 STAMINA: INTRIGO DA PREMIO NOBEL E OCCASIONI SFUMATE ] testimoniato l’essenza del giudizio del Tribunale amministrativo, peccato che una trasmissione che dovrebbe fare servizio pubblico, ha fatto semplicemente un’arringa agli scienziati che sono stati bacchettati da Giudici.
Gli atti documentali presentati al ricorso evidentemente sono pesanti e lo stesso giornalista Iacona sembra non voler approfondire e forse dimentica di mostrarli, mentre articola la sua puntata su un documento dell’ispezione dei Nas alquanto stantio e obsoleto, visto che oltre al comunicato 173 del Ministero della Salute abbia invece confortato sulla buona riuscita dell’ispezione che oltre a certificare vitali le cellule concludeva che il preparato analizzato era adatto per uso terapeutico, c’è una documentazione imbarazzante con cui gli Spedali Civili di Brescia impugnano questo verbale pieno di scorrettezze e palesi omissioni degli ispettori….
Questo il ricorso https://docs.google.com/file/d/0B_Dpd39_0Of5RkpfR2pRbVp1RnM/edit
Nonostante un video inchiodi Paolo Russo sulle sue deficienze in merito alla documentazione ministeriale, continua a preparare tabella che screditano una metodologia che ormai è evidente ha messo in ginocchio gli scienziati che da anni stanno sperimentando su altri fronti, quelle delle embrionali e che non ne riescono a venire a capo.
Per onore di cronaca mostreremo il video integrale della conferenza, una gentile concessione di Stefano Pecchia a L'osservatore d'Italia, e l’imbarazzante e ormai virale video della confutazione dell’impreparazione di Paolo Russo, intervistato da Andrea Sciaretta, non conosce e mette anche in dubbio l’esistenza di questo documento….n.173 http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_4_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=salastampa&p=comunicatistampa&id=3696
Qui il video della prova non superata, secondo noi, del giornalista alle domande del genitore della piccola Noemi, arrabbiatissimo poiché un’ordinanza di un Giudice imponga la somministrazione dell’infuzione agli Spedali di Brescia alla figlia, viene ancora disattesa e deve bacchettare il giornalista… sprovveduto! http://www.youtube.com/watch?v=GzhzvlYkfQk&sns=fb
Alla conferenza un grande assente Luca Merlino, un dirigente del nosocomio di Brescia che ha usufruito della metodica Stamina, e che solo grazie alle Iene abbiamo questa documentazione..
Qui il video delle Iene: http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/387414/golia-staminali-un-medico-le-prova-su-di-se.html
Iacona, ricordi, esiste giornalismo di serie A e serie B, ma solo quando si omettono testimonianze e documentazione per favorirne il processo infamatorio e processuale mediatico
Ringraziando la direzione di questo giornale, che si è sempre distinto per una ricerca oggettiva documentale di questo immenso bluff… troppe ormai le note stonate, troppe omissioni del Ministro Lorenzin… troppe mistificazioni, e "Presa Indiretta" ha seguito questo filone, mi imbarazza anche doverne parlare.
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