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Editoriali

STAMINA: TRA RIVELAZIONI, VERITA' E GLI ITALIANI CHE ASPETTANO DI CURARSI

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Tempo di lettura 6 minuti Il primo agosto 2011 una lettera Aifa agli Spedali di Brescia comunicava ''che non c'erano ragioni ostative al trattamento Stamina''.

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Redazione

Importanti rivelazioni durante un audizione in commissione Sanità dove il presidente del comitato etico degli Spedali di Brescia Francesco De Ferrari ha parlato. Dall’Aifa non ci fu nessun ostacolo, il brevetto c’era. Nei primi dodici casi non ci fu alcun effetto collaterale.

I malati e le famiglie che intendono garantire ai propri figli il diritto alle cure compassionevoli stanno sempre di più unendo le forze e costituendosi in comitati pro – stamina che in Italia ormai proliferano a passo sostenuto e non intendono restare in silenzio

Ancora si cerca di far luce sul rapporto tra il Comitato etico, l’azienda ospedaliera Spedali Civili sul metodo Stamina approdato a Brescia il 9 giugno del 2011, quando con una delibera l’azienda mise le basi per una collaborazione con la Fondazione di Vannoni. Il primo agosto 2011 una lettera Aifa agli Spedali di Brescia comunicava ''che non c'erano ragioni ostative al trattamento Stamina''. Lo ha detto il presidente del comitato etico degli Spedali di Brescia, Francesco De Ferrari, rendendo noto che il comitato non aveva autorizzato l'uso della terapia, ma dopo la missiva Aifa ''aveva cambiato idea''.
Il 5 luglio 2011, ha spiegato De Ferrari in audizione in commissione Sanità al Senato nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul caso Stamina, ''il comitato etico si pronunciò e ritenne di non autorizzare l'uso della terapia cellulare Stamina, ribadendo che bisognava ricorrere alla produzione cellulare secondo le modalità Gmp, come già detto dall'Aifa''. In quella data dunque, ha sottolineato l'esperto, ''abbiamo detto 'no' all'azienda ospedaliera'' ma ''l'azienda ha a quel punto chiesto ulteriori chiarimenti per aggirare il nostro no''. Infatti, ''il comitato aziendale, dopo quella riunione, è andato avanti: il 29 luglio 2011, a firma del direttore generale dell'azienda – ha spiegato De Ferrari – è stata inviata una richiesta al dottor Tomino dell'Agenzia italiana del farmaco, dicendo che l'azienda riteneva di poter operare e chiedendo un parere per sapere se c'erano elementi ostativi'' a procedere con il trattamento Stamina. Il primo agosto, ''arriva la risposta di Tomino in cui si dice che il trattamento Stamina rientra nella classificazione di 'uso non ripetitivo' e si comunica che non si vedono ragioni ostative al trattamento, in attesa di ricevere ulteriore documentazione''. A questo punto, ''sulla scorta della missiva dell'Aifa – ha affermato De Ferrari – abbiamo cambiato idea, ma appunto sulla base del fatto che l'Aifa evidenziava che non c'erano condizioni ostative''. Ricostruendo la vicenda, l'esperto ha sottolineato che tutto è iniziato con una delibera dell'azienda Spedali di Brescia del 9 giugno 2011 in cui ''venne formalizzato l'accordo con Stamina per la sua attività''. Quindi venne investito di un parere il comitato etico. Successivamente, il 21 giugno 2011, il comitato scrisse una lettere all'Aifa ''chiedendo delucidazioni, anche perché la delibera faceva riferimento all'attività Stamina come in corso da tempo''.

Nei primi 12 casi nessun effetto avverso ''Nei primi 12 casi di pazienti trattati agli Spedali di Brescia con Stamina, non abbiamo registrato eventi avversi''. Così Carmen Terraroli, del comitato etico degli Spedali di Brescia, aggiungendo che in letteratura scientifica ''vi sono numerosi lavori su casi trattati con metodi analoghi a Stamina e senza effetti negativi''

Intanto Il Comitato Lombardia Pro Stamina ha pubblicato sul proprio gruppo Fb la raccolta firma per la proposta di legge a favore delle cure compassionevole. E in questo tumulto, la Regione Abruzzo scarica il metodo stamina. Ecco la nota del comitato:
i politici abruzzesi. Nei mesi scorsi, in più occasioni, la Regione Abruzzo si era espressa a favore delle cure compassionevoli con il Metodo Stamina, soprattutto dopo che la famiglia della piccola Noemi era stata ricevuta da Papa Francesco. La Regione Abruzzo sembrava voler accogliere l'appello di Papa Francesco.
Invece, cinque giorni fa la Regione Abruzzo ha fatto sapere, con un documento a firma del commissario ad acta Giovanni Chiodi e il sub commissario Giuseppe Zuccarelli, che non assumerà alcuna iniziativa «di nessun genere» prima di «un definitivo pronunciamento di carattere scientifico validato a livello ministeriale». Le aspettative dei malati vengono così buttate dalla finestra. La famiglia di Noemi – e quelle dei tanti altri come lei – illusa e poi disillusa.
Ai politici abruzzesi chiediamo quale "validazione" devono attendere, dal momento che qui non di sperimentazione si parlava ma di cure compassionevoli, che sono ben altra cosa rispetto ai trattamenti sperimentali.
Il Movimento Vite Sospese ribadisce che lotterà fino alla fine per difendere le cure compassionevoli ed esprime la propria vicinanza ai genitori della piccola Noemi e a tutti i malati gravissimi abruzzesi, che all'improvviso si sono visti lasciare soli da chi invece dovrebbe tutelarsi: le istituzioni.

E a proposito di istituzioni, in questo momento di caos istituzionale per l'Italia, vogliamo lanciare un appello al futuro presidente del Consiglio affinché venga posto a capo del dicastero della Salute una persona degna di ricoprire quell'incarico. Ora che i ministri stanno cambiando, non vorrete mica lasciarci ancora una persona che non è nemmeno in possesso della laurea, e che finora tutto ha dimostrato tranne di essere in grado di sapersi prendere cura della salute degli italiani, soprattutto di quelli gravissimi?

In allegato all'articolo nelle immagini, la prova che il protocollo è stato consegnato.

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Ambiente

Agenda 2030, sostenibilità ambientale: ecco come impegnarci

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La sostenibilità ambientale è uno dei goals previsti nell’Agenda 2030. Tale documento evidenzia obiettivi molto importanti tra cui, porre fine alla fame nel mondo, dire stop alla violenza sulle donne etc …

Nelle scuole italiane e non solo sono stati avviati progetti per arrivare ai traguardi preposti.
Negli ultimi anni, l’obiettivo della sostenibilità ambientale ha visto una maggiore consapevolezza individuale e collettiva.

All’interno di molte scuole, sono state programmate diverse attività tra cui, insegnare la raccolta differenziata, organizzare gite guidate presso inceneritori e impartire lezioni o laboratori di educazione civica e ambientale da parte dei docenti.

Ogni proposta ha rappresentato la possibilità di rendere i ragazzi e gli adulti maggiormente consapevoli di alcune problematiche legate al nostro pianeta: dalla deforestazione, alle banche di plastica che osteggiano la pulizia dei nostri mari, al riscaldamento globale fino ad arrivare alla totale trasformazione del territorio mondiale.

Molte di queste problematicità, causate principalmente dall’agire umano, vengono studiate non solo dalla scienza, ma anche dalla geografia. Siamo in un mondo globale in cui la questione ambientale e le sue possibili modifiche future preoccupano gli studiosi.
Per tale motivo il concetto di sostenibilità dell’ambiente è un argomento che sta molto a cuore agli esperti e non solo.

Tuttavia, sono nate diverse occasioni per evitare una totale inaccuratezza da parte dell’uomo. Pertanto, per sviluppare una maggiore sensibilità di fronte alla cura costante e attiva del nostro ambiente sono state previste diverse iniziative, partendo proprio dal comportamento dei cittadini stessi:

  • periodicamente si svolgono numerose campagne ambientali per sviluppare una corretta raccolta differenziata da parte dei singoli Comuni, Regioni e Stati;
  • ogni città al suo interno ha organizzato incontri in cui vengono spiegate le diverse fasi di raccolta dei rifiuti;
  • si sono definite regole precise per mantenere pulite le città;
  • di tanto in tanto ogni regione predispone seminari o incontri a tema su come incentivare l’uomo a rendere sempre più vivibile l’ambiente in cui abita;
  • molte scuole hanno sviluppato ricerche e sondaggi, tramite esperti del settore, per sensibilizzare i giovani e gli adulti a far fronte a questa urgenza di “pulizia” all’interno degli ambienti in cui si vive;
  • si organizzano, inoltre, convegni internazionali sulla sostenibilità ambientale e su eventuali nuove tecniche di intervento.

In generale, dalle scuole, alle diverse associazioni e al governo si è trattato l’argomento sulla sostenibilità, ponendo questi obiettivi come primari e improrogabili per “risistemare” il nostro pianeta.

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Aggressione omofoba a Roma: chi ha più prudenza l’adoperi!

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Mercoledì due ragazzi, per un bacio, sono stati aggrediti da un gruppo di egiziani al grido: “Questa è casa nostra e voi froci qua non dovete stare” rischiando davvero grosso.


Per fortuna, invece di reagire, hanno chiesto l’intervento delle forze dell’Ordine che, prontamente, sono intervenute mettendo in salvo i due ragazzi. In queste situazioni “Ci vuole prudenza!”

È un pensiero che la mia generazione ha recepito troppe volte in malo modo e, di contro, le generazioni attuali non sanno neanche da dove provenga.

E se alla mia età arrivo a scrivere di questo è perché il clima che si respira in ogni parte del mondo predica proprio la prudenza. Assistiamo, troppe volte, a situazioni in cui le aggressioni, le violenze, i soprusi colpiscono e fanno piangere proprio perché quella virtù molto predicata e poco praticata, la prudenza appunto, viene accantonata per imporre magari le nostre ragioni di fronte a soggetti che non hanno nulla da perdere pronti a tutto e senza scrupoli.

E non mi si venga a dire “ci rivuole il manganello” perché violenza chiama violenza, aggressione chiama aggressione, sopruso chiama sopruso.

Non so “offrire” una ricetta perché i tanti “Soloni”, esperti in materia, sono decenni che “toppano”, sbagliano, predicando il “dente per dente”.

Occorre “certezza di pena” e “controllo del territorio”. E se a tutto ciò aggiungiamo un “cultura woke” che, a mio avviso, vuole imporre a colpi di “politicamente corretto” scelte sulla vita di ognuno ci ritroveremo davvero a riconsiderare vero ed attuale il pensiero di Thomas Hobbes “Homo hominis lupus”, l’uomo è lupo agli uomini.

Perché l’integrazione non si impone per legge come anche l’inclusione.
Sono processi che passano attraverso l’accettazione di entrambe le parti in modo paritetico e rispettoso ognuno dell’altro.

Quindi, “prudenza” perché, come diceva Henry de Montherlant: Bisogna fare cose folli, ma farle con il massimo di prudenza”.

l’immagine rappresenta l’allegoria della Prudenza

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L’illusione della superiorità e l’incoscienza di chi crede di avere una coscienza superiore: Beata ignoranza!

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Nell’era dell’informazione e dell’autorealizzazione, sempre più individui si convincono di possedere una coscienza superiore, una sorta di illuminazione intellettuale e morale che li pone al di sopra della massa. Questa percezione, spesso priva di una reale base di merito, non solo è pericolosa, ma anche profondamente ingannevole. L’illusione della superiorità può infatti condurre a un’autocelebrazione sterile e alla svalutazione di tutto ciò che non rientra nella propria visione del mondo.

L’autocompiacimento dell’ignoranza

Uno dei fenomeni più diffusi è l’autocompiacimento dell’ignoranza. Alcuni individui, forti di una conoscenza superficiale acquisita attraverso fonti discutibili o parziali, si autoconvincono di avere una comprensione profonda e completa delle cose. Questo atteggiamento li porta a rifiutare qualsiasi opinione contraria, chiudendosi in una bolla di autoconferma. Il paradosso è che più limitata è la loro comprensione, più ferma è la loro convinzione di essere superiori.

La mediocrità travestita da eccellenza

Chi si illude di avere una coscienza superiore spesso ignora la necessità di un’autoanalisi critica e di un continuo miglioramento. Questa mancanza di umiltà e di riconoscimento dei propri limiti porta a una stagnazione intellettuale e morale. La mediocrità, in questo contesto, si traveste da eccellenza, mascherata da un velo di arroganza e presunzione. La vera eccellenza richiede infatti la capacità di riconoscere i propri errori e di apprendere continuamente dall’esperienza e dagli altri.

Il confronto con la realtà

Per smascherare l’illusione di una coscienza superiore, è essenziale confrontarsi con la realtà in modo aperto e onesto. Questo implica ascoltare opinioni diverse, accettare critiche costruttive e riconoscere l’importanza della competenza e dell’esperienza. Solo attraverso questo confronto si può sviluppare una vera comprensione e una consapevolezza autentica.

L’importanza dell’umiltà

L’umiltà è la chiave per evitare la trappola dell’illusione di superiorità. Riconoscere che la propria conoscenza è limitata e che c’è sempre spazio per migliorare è il primo passo verso una crescita autentica. L’umiltà permette di apprendere dagli altri e di riconoscere il valore della diversità di pensiero e di esperienza. Solo con questa attitudine si può sviluppare una coscienza realmente superiore, basata non sulla presunzione, ma sulla consapevolezza e sulla continua ricerca del miglioramento.

L’illusione di una coscienza superiore è un inganno pericoloso che porta all’arroganza e alla stagnazione. La vera superiorità non risiede nella convinzione di essere migliori degli altri, ma nella capacità di riconoscere i propri limiti, di apprendere continuamente e di confrontarsi con la realtà in modo aperto e umile. Solo attraverso questo percorso si può raggiungere una consapevolezza autentica e contribuire in modo significativo al proprio sviluppo e a quello della società.

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