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Editoriali

STAMINA, IL TAR LAZIO ACCETTA IL RICORSO DI VANNONI

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Tempo di lettura 4 minuti Popolo prostamina e malati in festa

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Cinzia Marchegiani

Atteso per ieri l’appuntamento al Tribunale Amministrativo del Lazio dove Davide Vannoni aveva presentato il ricorso contro la bocciatura della sperimentazione da parte del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin che un decreto legge comunque aveva autorizzato e per chiarire una volta per tutte se quelle nomine dei membri del comitato scientifico fossero in linea al principio deontologico poiché già prima della loro investitura avevano esposto forti e pesanti dichiarazioni contro un metodo e una terapia pur non avendo consultato il protocollo della sperimentazione, non in secondo piano le forti perplessità sulla loro funzione esercitata in merito alla bocciatura della sperimentazione stessa, poiché i compiti specifici erano in merito alla fase di preparazione della sperimentazione stessa.
Il ricorso è stato accettato, il Tribunale Amministrativo del Lazio in questo modo ha ritenuto reali i quesiti presentati. A questo punto è un dovere sciogliere riserve e parecchi conflitti che sono alla base della mancata trasparenza che tutta questa storia si sta trascinando dietro. Storia inquietante e con troppe macchie, dove la salute e i diritti dei malati colpiti da malattie rare e degenerative hanno trovato solo muri invalicabili. E’ stata ipotecata non solo la loro qualità di vita, ma anche il tempo prezioso, una corsa impari che sta mietendo vittime, nella completa impotenza di chi si sente davvero abbandonato dal proprio Stato. In questa storia i veri eroi sono le persone che non si sono lasciati travolgere da un destino non solo manifesto, ma imposto con la cecità e quell’arroganza dettata da falsa etica, poiché il confronto scientifico non c’è mai stato, anzi è stato servito un atteggiamento di forte chiusura, dove le evidenze sono state bollate come illusione e mistificate. E’ stata evitato l’atteggiamento di chi si aspetta dalla scienza di capire, cercare…Molti si chiedono cosa occorre aspettarci da questo tipo di scienza, che non si mette in discussione ma ha cominciato ad allontanarsi da quella strada magnifica che è il dubbio… la perplessità, perché da lì nasce la curiosità che non può avere paletti e certezze assolute.
Il popolo Pro stamina è in festa, il TAR del Lazio di fatto ha sospeso il decreto di nomina della Commissione del Ministero della Salute, questo significa che il loro parere espresso per la bocciatura non ha valore, tutto da rifare con una nuova commissione più eterogenea possibile, con esperti pro e contro e anche stranieri.
Anche sul fronte Civico 117 A ieri una giornata importante.Dopo otto giorni dalla manifestazione che ha visto portare a Roma le esigenze e le richieste dei malati non avevano avuto più contatti, nonostante l’impegno del prefetto di comunicare entro la serata della manifestazione stessa notizie che avrebbe cercato dentro quel palazzo che come unica risposta ha saputo solo chiudere (non solo materialmente) le porte in faccia. Ieri hanno lanciato un ultimatum, poter conferire con il Presidente del Consiglio Letta o della Camera Boldrini. Il loro comunicato è visibile a tutti: “alle ore 17:30, dopo molte ore di attesa, siamo stati ricevuti dalla dott.ssa Elisa Grande, vice segretario generale della Presidenza del Consiglio, per esporre le perosnali istanze riguardo la possibile apertura di un tavolo di confronto fra istituzioni, medici e malati per la semplificazione all'accesso alle cure compassionevoli di cui al metodo stamina. Abbiamo avuto, la netta sensazione di essere stati ricevuti da una persona disponibile al dialogo e determinata a comprendere le nostre motivazioni. La dott.ssa Grande, di nome e di fatto, ci ha rassicurato di consegnare la nostra lettera direttamente nelle mani del premier Letta aggiungendo che lo farà con enfasi e riportandogli le nostre motivazioni da lei pienamente condivise. Nei prossimi giorni ci informerà sul perfezionamento di questa vicenda tanto assurda quanto per noi vitale. Sarete informarti tempestivamente sugli sviluppi di questo incontro.”
Una giornata indimenticabile per chi ha sempre sostenuto la tesi di questa immensa battaglia, sostenuta soprattutto dai familiari e dai malati stessi e da chi ha sentito il dovere nella propria coscienza di tutelare il diritto della verità, della dignità e dei diritti sacrosanti, ma soprattutto quello più importante, il diritto alla vita che nessuno può e deve negare..

Il tempo in questo caso galantuomo, ha restituito alla dignità degli uomini, che hanno amato e difeso cause legittime e sacrosante…la riconoscenza che i valori, l'etica e il rispetto sono sempre la guida per dimostrare ai nostri figli che sappiamo distinguere e lottare per un sogno chiamato patrimonio umanitario.

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Ambiente

Agenda 2030, sostenibilità ambientale: ecco come impegnarci

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La sostenibilità ambientale è uno dei goals previsti nell’Agenda 2030. Tale documento evidenzia obiettivi molto importanti tra cui, porre fine alla fame nel mondo, dire stop alla violenza sulle donne etc …

Nelle scuole italiane e non solo sono stati avviati progetti per arrivare ai traguardi preposti.
Negli ultimi anni, l’obiettivo della sostenibilità ambientale ha visto una maggiore consapevolezza individuale e collettiva.

All’interno di molte scuole, sono state programmate diverse attività tra cui, insegnare la raccolta differenziata, organizzare gite guidate presso inceneritori e impartire lezioni o laboratori di educazione civica e ambientale da parte dei docenti.

Ogni proposta ha rappresentato la possibilità di rendere i ragazzi e gli adulti maggiormente consapevoli di alcune problematiche legate al nostro pianeta: dalla deforestazione, alle banche di plastica che osteggiano la pulizia dei nostri mari, al riscaldamento globale fino ad arrivare alla totale trasformazione del territorio mondiale.

Molte di queste problematicità, causate principalmente dall’agire umano, vengono studiate non solo dalla scienza, ma anche dalla geografia. Siamo in un mondo globale in cui la questione ambientale e le sue possibili modifiche future preoccupano gli studiosi.
Per tale motivo il concetto di sostenibilità dell’ambiente è un argomento che sta molto a cuore agli esperti e non solo.

Tuttavia, sono nate diverse occasioni per evitare una totale inaccuratezza da parte dell’uomo. Pertanto, per sviluppare una maggiore sensibilità di fronte alla cura costante e attiva del nostro ambiente sono state previste diverse iniziative, partendo proprio dal comportamento dei cittadini stessi:

  • periodicamente si svolgono numerose campagne ambientali per sviluppare una corretta raccolta differenziata da parte dei singoli Comuni, Regioni e Stati;
  • ogni città al suo interno ha organizzato incontri in cui vengono spiegate le diverse fasi di raccolta dei rifiuti;
  • si sono definite regole precise per mantenere pulite le città;
  • di tanto in tanto ogni regione predispone seminari o incontri a tema su come incentivare l’uomo a rendere sempre più vivibile l’ambiente in cui abita;
  • molte scuole hanno sviluppato ricerche e sondaggi, tramite esperti del settore, per sensibilizzare i giovani e gli adulti a far fronte a questa urgenza di “pulizia” all’interno degli ambienti in cui si vive;
  • si organizzano, inoltre, convegni internazionali sulla sostenibilità ambientale e su eventuali nuove tecniche di intervento.

In generale, dalle scuole, alle diverse associazioni e al governo si è trattato l’argomento sulla sostenibilità, ponendo questi obiettivi come primari e improrogabili per “risistemare” il nostro pianeta.

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Editoriali

Aggressione omofoba a Roma: chi ha più prudenza l’adoperi!

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Mercoledì due ragazzi, per un bacio, sono stati aggrediti da un gruppo di egiziani al grido: “Questa è casa nostra e voi froci qua non dovete stare” rischiando davvero grosso.


Per fortuna, invece di reagire, hanno chiesto l’intervento delle forze dell’Ordine che, prontamente, sono intervenute mettendo in salvo i due ragazzi. In queste situazioni “Ci vuole prudenza!”

È un pensiero che la mia generazione ha recepito troppe volte in malo modo e, di contro, le generazioni attuali non sanno neanche da dove provenga.

E se alla mia età arrivo a scrivere di questo è perché il clima che si respira in ogni parte del mondo predica proprio la prudenza. Assistiamo, troppe volte, a situazioni in cui le aggressioni, le violenze, i soprusi colpiscono e fanno piangere proprio perché quella virtù molto predicata e poco praticata, la prudenza appunto, viene accantonata per imporre magari le nostre ragioni di fronte a soggetti che non hanno nulla da perdere pronti a tutto e senza scrupoli.

E non mi si venga a dire “ci rivuole il manganello” perché violenza chiama violenza, aggressione chiama aggressione, sopruso chiama sopruso.

Non so “offrire” una ricetta perché i tanti “Soloni”, esperti in materia, sono decenni che “toppano”, sbagliano, predicando il “dente per dente”.

Occorre “certezza di pena” e “controllo del territorio”. E se a tutto ciò aggiungiamo un “cultura woke” che, a mio avviso, vuole imporre a colpi di “politicamente corretto” scelte sulla vita di ognuno ci ritroveremo davvero a riconsiderare vero ed attuale il pensiero di Thomas Hobbes “Homo hominis lupus”, l’uomo è lupo agli uomini.

Perché l’integrazione non si impone per legge come anche l’inclusione.
Sono processi che passano attraverso l’accettazione di entrambe le parti in modo paritetico e rispettoso ognuno dell’altro.

Quindi, “prudenza” perché, come diceva Henry de Montherlant: Bisogna fare cose folli, ma farle con il massimo di prudenza”.

l’immagine rappresenta l’allegoria della Prudenza

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L’illusione della superiorità e l’incoscienza di chi crede di avere una coscienza superiore: Beata ignoranza!

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Nell’era dell’informazione e dell’autorealizzazione, sempre più individui si convincono di possedere una coscienza superiore, una sorta di illuminazione intellettuale e morale che li pone al di sopra della massa. Questa percezione, spesso priva di una reale base di merito, non solo è pericolosa, ma anche profondamente ingannevole. L’illusione della superiorità può infatti condurre a un’autocelebrazione sterile e alla svalutazione di tutto ciò che non rientra nella propria visione del mondo.

L’autocompiacimento dell’ignoranza

Uno dei fenomeni più diffusi è l’autocompiacimento dell’ignoranza. Alcuni individui, forti di una conoscenza superficiale acquisita attraverso fonti discutibili o parziali, si autoconvincono di avere una comprensione profonda e completa delle cose. Questo atteggiamento li porta a rifiutare qualsiasi opinione contraria, chiudendosi in una bolla di autoconferma. Il paradosso è che più limitata è la loro comprensione, più ferma è la loro convinzione di essere superiori.

La mediocrità travestita da eccellenza

Chi si illude di avere una coscienza superiore spesso ignora la necessità di un’autoanalisi critica e di un continuo miglioramento. Questa mancanza di umiltà e di riconoscimento dei propri limiti porta a una stagnazione intellettuale e morale. La mediocrità, in questo contesto, si traveste da eccellenza, mascherata da un velo di arroganza e presunzione. La vera eccellenza richiede infatti la capacità di riconoscere i propri errori e di apprendere continuamente dall’esperienza e dagli altri.

Il confronto con la realtà

Per smascherare l’illusione di una coscienza superiore, è essenziale confrontarsi con la realtà in modo aperto e onesto. Questo implica ascoltare opinioni diverse, accettare critiche costruttive e riconoscere l’importanza della competenza e dell’esperienza. Solo attraverso questo confronto si può sviluppare una vera comprensione e una consapevolezza autentica.

L’importanza dell’umiltà

L’umiltà è la chiave per evitare la trappola dell’illusione di superiorità. Riconoscere che la propria conoscenza è limitata e che c’è sempre spazio per migliorare è il primo passo verso una crescita autentica. L’umiltà permette di apprendere dagli altri e di riconoscere il valore della diversità di pensiero e di esperienza. Solo con questa attitudine si può sviluppare una coscienza realmente superiore, basata non sulla presunzione, ma sulla consapevolezza e sulla continua ricerca del miglioramento.

L’illusione di una coscienza superiore è un inganno pericoloso che porta all’arroganza e alla stagnazione. La vera superiorità non risiede nella convinzione di essere migliori degli altri, ma nella capacità di riconoscere i propri limiti, di apprendere continuamente e di confrontarsi con la realtà in modo aperto e umile. Solo attraverso questo percorso si può raggiungere una consapevolezza autentica e contribuire in modo significativo al proprio sviluppo e a quello della società.

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