Editoriali
STAMINA E CURE COMPASSIONEVOLI: 50 MILA FIRME PER UNA LEGGE CHE TUTELI IL DIRITTO ALLA CURA
Tempo di lettura 6 minutiOra ci chiediamo come abbia fatto lo stesso Uccelli ad accettare la nomina avendo in seno un altro conflitto enorme, quello di essere il titolare di una sperimentazione clinica già avviata
Published
11 anni faon
di Cinzia Marchegiani
Alla presidente dell’associazione Alleanza, la dottoressa Elisa Salvi Visconti non piacciono i giri di parole, e va dritta al cuore di una maratona che sente sulle proprie gambe:
”La proposta di legge popolare che abbiamo depositato ha un duplice obiettivo, recuperare il diritto leso dagli aventi diritto (ordinanze dei giudici di lavoro e agire sul decreto legge e legge sulle cure compassionevoli) applicando lo strumento legislativo per il diritto alla cura e all’equità della cura, integrativo a tutte le azioni finora svolte. L’azione di tutela si innesca quando, lo Stato e gli enti di rappresentanza, (in questo caso nella fattispecie l’AIFA, la Regione Lombardia e gli Spedali Civili) non svolgono appieno i loro compiti, essendo corresponsabili del diritto leso. Il nostro obiettivo è vigilare sulle azioni di governo istituzionali e degli enti esigendo atti di chiarezza nei confronti dei cittadini, sia risolutori che risarcitori. Quando i diritti sono lesi vanno ripristinati!”
Così come anticipato una settimana fa, le 17 persone portavoce del neo Comitato Promotore Cure Compassionevoli si sono date appuntamento a Roma al Superior Hotel, nella sala Cicerone:
”Grazie alla Giurista Annalisa Cutolo, che ha curato e studiato questo importante strumento di giustizia, abbiamo depositato la proposta di legge popolare, che a giorni sarà notificato dalla Gazzetta Ufficiale. Serviranno 50 mila firme per chiedere la responsabilità allo Stato di rispondere alla scelta fatta nel 28 settembre 2011, quando venne firmata convenzione tra Stamina Foundation e gli Spedali Civili di Brescia con il nulla osta dell’Aifa, ma anche la corresponsabilità della Regione Lombardia e dell’AIFA stessa.”
I portavoce del Comitato Promotore Cure Compassionevoli rappresentano le persone che sono in lista agli Spedali Civili di Brescia, quelle già infuse e quelle che ancora non hanno acquisito l’ordinanze di autorizzazione dei giudici del lavoro.
“La Proposta di Legge Popolare mira all’accesso delle cure compassionevoli, senza i limiti normativi attuali che violano non solo gli tabella 2-3-29-30-32 della nostra carta Costituzionale, ma che violano altri 7 tabella internazionali”,conclude il presidente di Alleanza. Sicuramente questa nuova iniziativa sarà da supporto e strumento normativo alle tante associazioni e movimenti nati sul territorio nazionale che difendono non solo il diritto alla vita, ma anche al diritto di poter essere tutelati dallo Stato che si è fatto garante di legiferare una sperimentazione, ma soprattutto per far rispettare il principio che tutti i malati hanno gli stessi diritti, è illogico dover pretendere di ricorrere ad un giudice affinché si possa disporre l’autorizzazione a ricevere una terapia ad uso compassionevole…(non tutti hanno le stesse disponibilità economiche), per non parlare del fiume di denaro pubblico, gestiti dalla direzione del nosocomio di Brescia che paga profumatamente un avvocato per opporsi alle sentenze dei giudici che vanno a favore dei malati…una pratica che fotografa la massima inciviltà che un paese democratico può mettere in pratica.
Una campagna per la raccolta delle firme, mira a ristabilire il diritto leso dei malati che lo hanno acquisito e per quelli che invece ancora lo attendono. Questa è l’Italia dei paradossi che fa scendere in campo le stesse vittime dei vuoti legislativi e dei silenzi istituzionali, per contrastare la violazione e sopruso sui malati e soprattutto sui minori. Con la proposta di legge popolare si può gettare le basi per difendere un diritto sancito dalla costituzione, un segnale che dovrebbe essere condiviso da tutti i cittadini e non solo dai malati.
Mentre continua il governo a perder tempo con la commissione conoscitiva sul caso Stamina, presieduto da una ricercatrice ora senatrice all’interno della Commissione Igiene e Sanità, Elena Cattaneo che ha molto da spiegare agli italiani quali cause sta perorando all’interno del senato e dimostrare che non ledono con i molti conflitti d’interesse che per etica e onestà intellettuale dovrebbe scongiurare, il tempo inesorabile è il vero protagonista di questi valzer infiniti.
La Lorenzin, si è dimostrata un ministro della salute con dubbie capacità di gestione anche riguardo le nomine di una commissione scientifica, visto che in tempi meno sospetti noi dell’Osservatore d’Italia avevamo fatto luce sul prof. Antonio Uccelli, portatore di conflitto d’interesse.
Ora ci chiediamo come abbia fatto lo stesso Uccelli ad accettare la nomina, visto che non solo si era espresso su stamina in modo poco elegante sulla sentenza del TAR del Lazio, ma avendo in seno un altro conflitto enorme, quello di essere il titolare di una sperimentazione clinica già avviata e che ha superato la fase I, proprio sulle cellule staminali mesenchimali.
Ci sono troppe responsabilità istituzionali e sembra un gioco a chi riesce a perder tempo, una mancanza di rispetto e serietà per le vite preziose dei malati che chiedono solo il diritto ad una cura ad uso compassionevole, giacché lo stato ne garantisce una palliativa che non cura ma accompagna alla morte!
I malati e i sostenitori del diritto alla vita hanno messo in campo uno strumento democratico, un grande insegnamento per chi ha dimenticato la sua funzione nel governo dovrebbe che dovrebbe sempre avere in agenda questi principi. Il diritto e il potere non possono essere alleati in una civiltà dove la democrazia e la sua carta costituzionale sono i loro guardiani.
La Dott.ssa Salvi Visconti comunicherà, una volta pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la proposta di Legge Popolare, attraverso la conferenza stampa di star up in che avverrà contemporaneamente in molte regioni, e anticiperà il comunicato da cui partirà la documentazione e la modalità della raccolta delle firme.
La maratona per la dignità e il rispetto alla vita ha preso forma. I cittadini insegnano ai politici che la coscienza della collettività non è ancora assopita.
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