STAMINA: 365 LANTERNE VOLANO DAL PRESIDIO DEI FRATELLI BIVIANO

23 Luglio 2013 – 23 luglio 2014 365 sono i giorni che Sandro e Marco Biviano hanno vissuto in questa piazza dentro una umile tenda, per combattere per un diritto depredato, quello di potersi curare. Ieri sera sono state fatte volare all’unisono lanterne coloratissime, e tantissime altre in tutt’Italia, ognuna di loro aveva scritto un pensiero, tanti di solidarietà e stima. Quelle luci ormai lontane nel cielo nero rappresentano i gridi di dolore, ma non di rassegnazione dei malati che mettono la muro l’indifferenza non solo della politica.

di Cinzia Marchegiani

Piazza Montecitorio Roma – I fratelli Biviano, l'Osservatore d'Italia ha cominciato a conoscervi giusto un anno fa, quando nella notte dormivate al freddo davanti al parlamento italiano. Tanti, pensavano che sarebbe stata una bolla di sapone, che presto vi saresti stancati, che la vostra malattia in fondo non vi avrebbe permesso di portare avanti questa epocale battaglia….ma così non è stato. Sono trascorsi ben 365 giorni, le fatue promesse degli stessi politici di dare ascolto e risposte ai gravi problemi prodotti dal mondo della sanità e dell’assistenza medica, etichettando il tutto come vergogna nazionale, sono rimaste tali… tanto fumo e niente arrosto.

Per questo la vostra battaglia incessantemente non si è mai interrotta, in un paese civile non sarebbe mai accaduto, anche gli stranieri passando in quel luogo hanno dato giudizi severi sui nostri politici. Oggi Marco e Sandro Biviano vivono ancora in una semplice tenda blu, battezzato Civico 117 A, in piazza Montecitorio, giorno dopo giorno hanno scritto la storia di questo strano paese, pieno di evidenti contraddizioni, e luoghi comuni, lontano dalla forza e il coraggio che dovrebbe profondere nel tutelare i diritti inalienabili dell'essere umano. Hanno insegnato con umiltà e fierezza che la vita è un dono unico e straordinario, che nessuno…nessuno può depredare in nome di qualcosa che non può competere con l'etica e la giustizia, il diritto di vivere e di curarsi. Non si può morire nell'indifferenza, un male che sembra ancor più incurabile delle patologie che questi malati hanno….In Piazza Montecitorio, ombelico di Roma che rappresenta i diritti sanciti dalla nostra costituzione, i fratelli Biviano venuti da Lipari, lasciando a casa altre due sorelle malate (anche loro con distrofia muscolare) e una mamma straordinaria, con la loro tenacia e forza granitica hanno inchiodato alle responsabilità chi nei ruoli, prima istituzionali e poi umani doveva dare delle risposte concrete mai arrivate. Le loro vite, le loro sofferenze ma soprattutto il loro incredibile coraggio ora pesano non solo sulle istituzioni, ma su ognuno di noi….loro sono lo specchio della nostra civiltà. Ieri sera, un una splendida serata romana, avvolti dalla stima e dall’amore di tante persone, hanno scritto con le candele sul selciato nero il numero 365, davanti a quel palazzo del governo sempre trincerato con il mutismo e un muro invisibile. Poi le 365 lanterne hanno preso il volo davanti al parlamento. Elena, la loro sorella che sta molto male, le invia questo messaggio da Lipari: “Cari fratelli oggi è un anno che siete a Roma, per un diritto che non viene rispettato e per una speranza che ci vogliono togliere,ma voi state avendo una forza da Leoni vivendo in una tenda affrontando tutti i disagi. Grazie alla forza d’animo che avete, e le vostre compagne che vi sostengono e tutte le persone che vi vogliono bene. Ci mancate tantissimo Io la mamma e Palmina siamo orgogliosi di voi, vi vogliamo un mondo di bene, vi aspettiamo a Lipari abbraccia aperte..”
Tantissime le lanterne volate in tante parti d’Italia, ognuna con un messaggio di speranza e di immensa stima, ne prendo una tra le tante, così scrive Daniela Gentile: ”Grazie..io oggi da semplice cittadina italiana alzo le braccia al cielo vi osservo e applaudo a voi. Applaudo alla vostra costanza, il vostro senso di giustizia, la vostra determinazione,la vostra ideea di liberta' e rispetto io. Applaudo a voi che oggi fate 365 giorni che vivete in una tenda di fronte il parlamento italiano. Io applaudo a voi che avete mosso un mondo,le citta', la cultura. Applaudo a voi che avete unito la gente! Chi puo' fare questo? Solo grandi uomini liberi e giusti. Non ce ne sono molti come voi, se vi dovessi paragonare a qualcuno apparte i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino non mi viene in mente nessuno. Siete per me l'orgoglio dell'italia!!! Nonostante la vostra sofferenza, i vostri dolori conseguiti dalle vostre patologie, i disagi siete li' e ci siete da un anno e non mollate neanche mezzo centimentro dal alto delle vostre sedie a rotelle.
Io vi applaudo, vi stimo, vi ammiro!!! Io…vi applaudo fratelli Biviano col vostro vivere state dando un grande insegnamento agli italiani, state insegnando che per cambiare non serve aver paura e nemmeno le lamentele, non serve scaricare il barile o cercare scuse…serve solo prendere atto, presa di coscienza e questo lo state facendo voi. Nel mio piccolo, per cio' che mi e' possibile io sono e starò con voi! Ci state restituendo una parte d'Italia ….quella bella, dalle faccie buone e pulite quella unita! Grazie a voi questa italia ancora oggi esiste!”

L’Osservatore d’Italia un anno fa aveva cominciato a scrivere di questa protesta, che chiedeva il diritto di potersi curare, di non voler morire nell’indifferenza, le vostre prime parole sono ormai scolpite in ognuno di noi:”se non ci ascolteranno, da qui non ci muoveremo…” Avete scritto un pezzo di storia, quella di una grande inciviltà, in un paese che non perde occasione di fare tante promesse. Tante associazione dei malati vi hanno lasciato soli, ma il contributo di persone speciali e la loro straordinarietà vi hanno avvolto con un amore incredibile, questa è la parte migliore di questa Italia, che dimostra nella difficoltà che non c’è nulla che non si possa affrontare, grande occasione persa per questo governo che poteva dare un bel segnale di cambiamento.

La protezione e il coraggio di questi due fratelli venuti da Lipari che lottano non solo per se stessi, ma per tutti, oggi sono un monito che riciamano le nostre coscienze assopite dalla banalità, dalla superficialità e incapacità di donare se stessi agli altri…

Il muro di omertà è stato scardinato incredibilmente dalla caparbietà e coraggio che solo persone sofferenti nell’animo e nella carne possono profondere…e sono ancora lì che attendono, e non conosce ferie, vacanze, freddo, caldo, ma chiedono solo rispetto, per la vita e la dignità per ogni essere umano.
Ieri sera sono state fatte volare all’unisono lanterne coloratissime, e tantissime altre in tutt’Italia, ognuna di loro aveva scritto un pensiero, tanti di solidarietà e stima. Quelle luci ormai lontane nel cielo nero rappresentano i gridi di dolore, ma non di rassegnazione dei malati che mettono al muro l’indifferenza non solo della politica.

Immanuel Kant lo aveva già indicato come valore supremo:
“Il diritto non deve mai adeguarsi alla politica, ma è la politica che in ogni tempo deve adeguarsi al diritto"