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Roma – La Roma VIII sta provando a crescere e a strutturarsi. Non soltanto con una prima squadra che l’anno scorso vinse sul campo il campionato di Prima categoria (con il salto in Promozione negatole per i noti fatti) e che quest’anno può essere ancora tra le protagoniste, ma anche un settore giovanile che comincia a crescere. Dopo lo “start-up” della scorsa stagione con l’allestimento di una squadra Juniores provinciale, la Roma VIII ha raddoppiato quest’anno aggiungendo anche un gruppo Under 17 provinciale (ex Allievi fascia A). A metà stagione, il direttore sportivo Roberto Fagotti traccia un primo bilancio. «La Juniores, pur essendo la rosa quasi totalmente nuova rispetto all’anno passato, ha sfruttato questo anno di esperienza in più e sta facendo abbastanza bene. Gli Allievi stanno soffrendo soprattutto a causa di una serie di infortuni pesanti che hanno accorciato una rosa già non lunghissima». Il diesse è abbastanza chiaro sugli obiettivi che dovranno perseguire le due squadre nella seconda parte di stagione. «Gli Allievi devono continuare il loro percorso di crescita ascoltando le indicazioni di mister David Trombetti, sperando di poter recuperare al più presto qualche elemento. Per quanto riguarda la Juniores di mister Massimiliano Mancuso, sono convinto che la squadra possa ancora ottenere un piazzamento tra le prime tre del girone. Inoltre già in questa prima parte di annata, qualche ragazzo ha cominciato ad affacciarsi nel gruppo della prima squadra guidata da mister Fabrizio Fiaschetti, sempre attento alle attività di questa selezione giovanile. Pinciotti e Monterisi oltre al portiere Spalletti sono nel giro della Prima categoria, mentre l’altro estremo difensore Di Ruzza è in pianta stabile coi grandi e ha pure disputato qualche partita». La Roma VIII non ha mai nascosto l’idea di proseguire questo percorso di crescita del settore giovanile. «La proprietà è soddisfatta di come si stanno comportando i ragazzi e la voglia di aggiungere altre categorie c’è. Bisognerà vedere se ci sarà la possibilità di strutturarsi anche a livello dirigenziale per dare a questi ragazzi la giusta vicinanza e il dovuto sostegno».
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