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Editoriali

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SPETTEGULESS – IL FAKE D’AUTORE DELLA MOGLIE DI BRUNETTA

DI ROBERTO RAGONE

Uno dei lati deboli della democrazia diretta instaurata dal M5S è sicuramente rappresentato dai ‘social’, accessibili da chiunque senza dover dichiarare la propria vera identità. Ci sono cascati sul blog di Beppe Grillo, e ci sono cascati anche con i tweet-fake della avvenente e prorompente signora bionda che risponde al nome di Beatrice Di Maio, al secolo Titti Giovannoni Ottaviani, felice consorte del nostro fustigatore dei fannulloni Renato Brunetta. E ci sono cascati anche i 14.000 follower della falsa grillina. Così la figuraccia è stata equamente divisa fra il PD, i follower, Matteo Renzi – il principale bersaglio del falso cyber-fango – , l’intera squadra di governo, il presidente Mattarella, e Luca Lotti, il quale nientemeno ha presentato un esposto in Procura per alcune frasi particolarmente ‘saporite’. Di queste, come al solito, aveva approfittato il PD per attaccare il sorvegliato speciale M5S. Beppe Grillo, sul suo blog, ha rimarcato la figuraccia degli assatanati Piddini, chiedendone le scuse. “Figuraccia” scrive Grillo “vi siete bevuti la fake-news. Ci aspettiamo le scuse di tutti.” Ma non è finita, il sarcasmo di Grillo continua, a proposito di una pretesa ‘macchina del fango’ che il M5S avrebbe messo in piedi. “Una figura del menga” dice l’ex comico, perfettamente a suo agio in queste divertenti situazioni. “Il PD ha addirittura sprecato soldi pubblici con una interrogazione parlamentare, parlando di una ‘macchina del fango automatizzata per colpire il PD’.” Altri hanno parlato di “hacker russi filo-M5S”, influenzati dalle notizie provenienti dalla campagna elettorale USA. Beatrice Di Maio, anzi, Titti Giovannoni Brunetta, si definisce “Moglie e madre di due ragazzi, arredatrice d’interni, sposata con Renato Brunetta dal 10 luglio del 2011, dopo un lungo fidanzamento.” Un personaggio in carne ed ossa, che qualcuno pensava non esistesse, venuta allo scoperto dopo l’invito a rivelarsi rivolto da Enrico Mentana durante un suo passaggio televisivo; il quale Mentana possiamo pensare a ragione che sapesse a chi si stava rivolgendo. Si sa, i pettegolezzi volano, ed un’impresa ghiotta come quella messa in piedi dalla signora Titti fa fatica a rimanere segreta. “Se Lotti” (definito ‘mafioso’ ndr) “si è sentito offeso,” dice la signora, in merito all’esposto da lui presentato alla Procura di Firenze “mi dispiace e me ne scuso.” Giura e spergiura che il marito non ne sapeva nulla, ma poi, visto che lei è uscita allo scoperto, è chiaro che “la macchina del fango non esiste”. A noi non resta che ridere di tutta questa faccenda, soprattutto del polverone alzato da un PD e da un governo che ha la coda di paglia. A molti di noi, aggiungiamo, sarebbe piaciuto toglierci qualche sassolino dalla scarpa, dicendo in pubblico ciò che pensiamo di loro in privato, quando nessuno ci ascolta. 

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